Indagine Archeologica Preventiva

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3 Indagini Archeologiche e Servizi per la Cultura S.P. n. 175 "Variante degli Almenni" nei comuni di Palazzago e Barzana Indagine Archeologica Preventiva Relazione (Mar. 2014) a cura di Maria Giovanna Cremona

4 Introduzione In occasione della progettazione della variante alla S.P. 175 in località San Sosimo a Palazzago, la Provincia di Bergamo, sulla base dell'art. 95 del D.Lgs 63/2006 e su richiesta della Soprintendenza per i Beni Archeologici della Lombardia, ha affidato alla società Ar.Tech. srl di Caprino Veronese l'incarico di effettuare l'indagine Archeologia Preventiva. L'area in oggetto si trova nei comuni di Palazzago e Barzana, al confine con i comuni di Mapello e Ambivere, nel limite settentrionale dell'alta pianura bergamasca con il margine pedemontano. Figura 1. Posizionamento del progetto della variante alla S.P. 175 su Carta Tecnica Regionale.

5 Inquadramento geomorfologico L'area interessata dal progetto si trova al margine settentrionale della pianura bergamasca, nella fascia pedecollinare immediatamente a sud est della località San Sosimo. Si tratta di una piana, leggermente digradante verso meridione, che ricade nell'ambito del torrente Dordo, affluente del fiume Brembo, caratterizzata dalla presenza di depositi superficiali fluvioglaciali argillosi, moderatamente incisi dall'alveo del torrente. Il tratto di piana interessato si trova all'interno di un ambito agrario ad uso intensivo, dove le attività antropiche sono legate alla vocazione agricola dell'area: strade interpoderali, canali di scolo e un piccolo torrente denominato rio Rino. A nord e a est il limite è rappresentato dalla S.P. 175 che corre in senso est-ovest immediatamente a ridosso delle colline e dalla S.S. 671 mentre a sud e a ovest la piana è delimitata dalle le aree edificate di Prezzate (Mapello) e Brembate di Sopra. Figura 2. Estratto da Ortofoto con l'area della piana interessata dal progetto.

6 Notizie storiche e archeologiche L'area oggetto di questa ricerca è interessata da rinvenimenti di epoca preistorica che connotano una presenza umana a partire dal Paleolitico. Reperti litici, infatti, sono stati rinvenuti sia in aree di pianura (Barzana, Casavoglia) che su rilievi collinari (Barzana, loc. Castello; Ambivere, Madonna del Castello; Mapello). Si tratta per la maggior parte di industria litica recuperata da rinvenimenti di superficie; pur tuttavia connota l'area come frequentata fin dall'epoca preistorica, anche perché situata in un importante punto di transito per le direttrici sud-est nord-ovest che da Bergamo portavano al lago di Como e nord sud lungo il percorso del fiume Brembo. Figura 3. Posizionamento dei rinvenimenti preistorici.

7 In epoca romana, a partire dagli inizi del I secolo a.c., la pianura padana fu soggetta ad una serie di interventi di razionalizzazione del territorio agricolo, attraverso la costruzione di canali, argini e assi viari, secondo uno schema regolare che ha lasciato una impronta sul territorio. Il disegno lasciato da questi interventi è stato spesso rispettato nel corso dei secoli successivi ed è chiaramente distinguibile in alcuni tratti della attuale cartografia. L'area in oggetto è situata al limite settentrionale dell'agro bergomense, limitato ad oriente ed occidente dai fiumi Oglio e Adda e a nord dall'area montana. Le tracce della centuriazione romana sono visibili fino all'area di San Sosimo, la quale doveva essere soggetta alla rigida suddivisione agrimensoria citata. Figura 4. Le tracce della centuriazione individuate nel territorio di Mapello, Brembate di Sopra, Palazzago, Ambivere e Barzana. (fonte: SITer@ Provincia di Bergamo).

8 Alla maglia della centuriazione si appoggiava una fitta rete di assi viari di natura locale, mentre le vie di lunga percorrenza, spesso ricalcanti itinerari più antichi, a volte non ne rispettavano gli orientamenti. Attraverso l'area oggetto di questa indagine doveva transitare una delle vie militari di epoca romana, che permetteva il collegamento veloce tra Bergamo ed il lago di Como. Le tracce di questa presenza sono individuabili in una serie di indizi che confermerebbero il passaggio della strada proprio attraverso l'area di San Sosimo. Certamente l'attraversamento del fiume Brembo doveva avvenire ad Almenno, dove sono stati rinvenuti i resti del ponte, mentre, molto probabilmente, la via ricalcava, nel comune di Barzana, l'attuale strada provinciale che in questo tratto presenta asse nord-est sud-ovest, la quale, nei catasti del 1813, era indicata come "strada comunale detta Romana". Più complesso l'itinerario successivo: la percorrenza poteva essere immediatamente ai piedi delle colline di San Sosimo e Gromlongo per poi costeggiare il torrente Dordo, oppure transitare leggermente più a sud, incrociando la cappella di San Sisinio per poi sovrapporsi all'attuale strada statale "Briantea", visibile già nei catasti ottocenteschi. Figura 5. In verde le ipotesi di transito della via militare Bergamo-Como.

9 Figura 6. Sovrapposizione tra il progetto e il catasto del L'area è, inoltre, interessata dalla presenza di un edificio religioso, la cappella dedicata a San Sisinio. Dai catasti ottocenteschi questo edificio è già presente, ma risulta certamente di epoca più antica, se la prima attestazione della "ecclesia S. Sisinnii de Prezate" è datata attorno al 1260.

10 Indagine toponomastica L'indagine toponomastica, oltre ai già citati "strada comunale detta Romana" e "S. Sisinio", ha rilevato di fronte a San Sosimo il toponimo "fornace", in corrispondenza di un edificio isolato mappato nel catasto ottocentesco. Figura 7. I tre toponimi dal catasto del Mentre l'attuale catasto nomina le due vie campestri che collegano la piccola cappella e il gruppo di case di San Sosimo come "strada consorziale dei morti" e "strada comunale dei morti".

11 Analisi delle foto aeree L'interpretazione di eventuali segni visibili da foto aeree è stata eseguita utilizzando prese fotografiche in bianco e nero del 1994 e a colori del 2010 e del Questo studio ha permesso di identificare labili tracce rettilinee, parallele alla centuriazione romana, all'interno dell'area di indagine, mentre, poco all'esterno, alcune tracce meandriformi, probabilmente inerenti paleoalvei del torrente Rio ed una ovale, di difficile interpretazione, poiché individuata solo dalle foto aeree del Figura 8. In verde i segni visibili da foto aeree.

12 Ricognizione di superficie La ricognizione di superficie ha permesso una visibilità solo parziale dei campi oggetto di questa ricerca. Si tratta di fondi in parte a prato stabile per i quali la visibilità è nulla e in parte utilizzati per la coltivazione di mais e grano. Nei campi con maggiore visibilità (quelli più a nord e più a sud) è stato possibile recuperare alcuni frammenti di selce. Uno di essi, in particolare, reca tracce di lavorazione, mentre sugli altri non sono evidenti segni antropici. Figura 9. Ortofoto con sovrapposti, in giallo, i due fondi con visibilità sufficiente. Il pallino rosso indica il posizionamento del frammento di lama in selce rinvenuto.

13 Immediatamente a sud est della cappella di San Sisinio è presente un cippo in arenaria molto consumato che reca incisa una data, 1726 e un teschio ad ossa incrociate. Figura 10. La cappella di San Sisinio. Figura 11. Il cippo in arenaria.

14 Conclusioni Questo studio ha permesso di identificare l'area di San Sosimo, oggetto della futura variante degli "Almenni" come ad alta potenzialità archeologica. A motivo di ciò concorre la presenza di diversi elementi ed indizi che consentono di considerare l'area abitata fin dall'epoca preistorica. Ciò non significa che vi è la certezza di rinvenimenti archeologici nel sottosuolo ma solo una probabilità che si può considerare alta. Le indagini svolte e descritte nei capitoli precedenti permettono di ipotizzare la presenza di depositi di natura archeologica: - di epoca preistorica, poiché nelle immediate vicinanze sono presenti sporadici rinvenimenti di industria litica, ai quali va aggiunto il recupero, in fase di ricognizione, di un frammento di lama in selce; - di epoca romana, a causa del transito della via militare che univa Bergamo a Como, la quale, dallo studio effettuato, sembrerebbe attraversare proprio l'area studiata; - di epoca medievale o moderna, per la presenza di toponomastica riferibile a necropoli (strade dei "morti") e del cippo in arenaria che indica, molto probabilmente, la presenza di sepolture, forse ossari; e per la presenza della cappella di San Sisinio, la cui origine risale almeno al XIII secolo e il cui attuale aspetto è il frutto di una ristrutturazione avvenuta in epoca moderna.