(Messa vigiliare del sabato: la voce guida quando inizia la processione all altare)

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1 13 aprile 2014 domenica delle palme ore ore (Messa vigiliare del sabato: la voce guida quando inizia la processione all altare) Celebriamo la Messa vigiliare della domenica delle palme. In quei giorni Gesù stava preparando la sua Pasqua. Oggi invita anche noi ad accompagnarlo dal Cenacolo al Calvario al sepolcro vuoto della risurrezione. A partire da questa Messa. La comunità si è preparata alla settimana santa con la settimana degli Esercizi spirituali. Anche la settimana santa ci chiede silenzio nel cuore, preghiera, ascolto della parola, penitenza. Vi invitiamo a prendere tutti il foglietto con i testi della Messa e il foglietto dei canti. Accogliamo la processione in piedi. 1

2 13 aprile 2014 domenica delle palme ore ore La voce guida prima che inizi la processione all altare. Celebriamo la Messa della domenica delle palme. In quei giorni Gesù stava preparando la sua Pasqua. Oggi invita anche noi ad accompagnarlo dal Cenacolo al Calvario al sepolcro vuoto della risurrezione. A partire da questa Messa. La comunità si è preparata alla settimana santa con la settimana degli Esercizi spirituali. Anche la settimana santa ci chiede silenzio nel cuore, preghiera, ascolto della parola, penitenza. Vi invitiamo a prendere tutti il foglietto con i testi della Messa e il foglietto dei canti. Accogliamo la processione in piedi. 2

3 13 aprile 2014 domenica delle palme ore 7.30 Che la vita sia mettere fiori ostinatamente. Essere fiore nella terra intorno al sepolcro perché diventi il giardino del Risorto. Essere noi già luogo del Risorto. Ci sarete anche voi? Io c ero. Sia lodato Gesù Cristo. I rami di ulivo intorno alla Croce, intorno all altare sono un segno inconfondibile : è la settimana santa. Iniziano questa sera gli ultimi otto giorni della vita di Gesù e noi iniziamo con questa Messa a vivere assieme a Gesù gli ultimi giorni della sua vita. La comunità dei cristiani, noi quindi, si raccoglie in comunione di fede e di carità per celebrare la memoria della beata passione e della gloriosa risurrezione del Signore nostro Gesù. I prossimi saranno giorni nei quali noi non dobbiamo fare spettacolo: l unico spettacolo che ci interessa e ci riguarda è Cristo Crocifisso. Nei prossimi giorni, nei momenti che passeremo insieme qui, noi vivremo per noi e con Gesù tutto l amore che ha spinto Gesù a morire sulla Croce per noi. Ciò che è chiesto alla nostra fede cristiana sarà: Gesù, io lo so che Tu sei morto in Croce per me, io lo so che il Padre ti ha ridato la vita per me. Ma io, Gesù, non vivo ancora di te. Non vivo ancora con te, non vivo ancora come Te. Questa è la mia poca fede, che mi porterà nei prossimi giorni a rivivere con Te e con i miei fratelli i giorni e le ore della tua Passione, della tua Morte, della tua Risurrezione. Io non sto proprio bene con la mia fede. A dirla tutta, io non sto proprio bene nemmeno con te. Io credo Signore, ma tua aiuta la mia debole fede! A questo punto ci risponderebbe il Padre, il Padre di Gesù e nostro, e ci direbbe: Ascoltatemi, figli miei, Gesù patì per voi! Gesù ha fatto proprio tutto quello che avrei fatto io per voi. E lo ha fatto perché Gesù desidera quanto desidero io: che voi sappiate che io vi amo come figli, amo voi come amo Lui. Non avrei tribolato così tanto per fare un cielo bello, una terra abitabile, uomini e donne immagine e somiglianza mia per qualcosa di meno... Tutto quello che io ho fatto, dalla creazione in qua, l ho fatto e lo faccio per voi: perché mi siete cari, perché mi siete figli. Vi aspetto in questi giorni, e se ascolterete la mia voce, non fate i sordi! 3

4 I giorni che iniziamo a celebrare questa sera sono giorni definitivi per noi cristiani. In questi giorni viviamo la nostra storia di famiglia, una storia che ci fa orgogliosi, orgogliosi di un Dio che ha scelto di amarci nella prova più estrema che mai un Dio avrebbe potuto affrontare (non che mai un uomo... che mai Dio!): è passato dentro la disperazione dei nostri peccati, attraverso la vergogna più tragica (che ci ha raccontato la prima lettura) per condurci fuori verso la dignità di una vita di figli. Io non vorrei mancare al racconto di questo papà nostro Dio e so che Lui mi aspetta. Non ho vergogna dei miei peccati. A Lui non interessano i nostri peccati: Gesù li ha già scontati per noi! A Lui interessa che noi crediamo al suo amore. Io penso che il nostro padre Dio qualche volta sia triste: non per i nostri peccati, ma perché non ci crediamo al suo amore, non ci crediamo che ci vuole bene, sempre, comunque. I nostri peccati lo rattristano perché i nostri peccati fanno tristi noi: i nostri peccati non sono una disgrazia per Lui, ma Lui ne è dispiaciuto perché i nostri peccati sono una disgrazia per noi! Basta vedere che cosa hanno combinato nel corpo e nel cuore santissimo di Gesù!! Colpisce l atteggiamento di Gesù: non sentiamo parole di disprezzo, non sentiamo parole di condanna, ma soltanto parole di amore, di misericordia, che invitano alla conversione. Fratelli e sorelle, il volto di Dio è quello di un Padre misericordioso, che sempre ha pazienza. Avete pensato voi alla pazienza di Dio, la pazienza che Lui ha con ciascuno di noi? Quella è la sua misericordia! Sempre ha pazienza, pazienza con noi, ci comprende, ci attende, non si stanca di perdonarci se sappiamo tornare a Lui con il cuore contrito. Sentire la misericordia, cambia tutto. Cambia il mondo. Un po di misericordia rende il mondo meno freddo e più giusto. Abbiamo bisogno di capire bene questa misericordia di Dio, questo Padre misericordioso che ha tanta pazienza. Non dimentichiamo questa parola: Dio mai si stanca di perdonarci. Il problema è che noi ci stanchiamo, noi non vogliamo, ci stanchiamo di chiedere perdono. Lui mai si stanca di perdonare, ma noi, a volte, ci stanchiamo di chiedere perdono: non ci stanchiamo mai! Non ci stanchiamo mai! Lui è il Padre amoroso che sempre perdona, che ha quel cuore di misericordia per tutti noi. E anche noi impariamo ad essere misericordiosi con tutti. (Papa Francesco, Angelus di domenica 17 marzo) 4

5 Alla Messa delle / con i ragazzi Prendete in mano il vostro ramo di ulivo. Questa mattina ho preso anch io un ramo di ulivo e l ho portato in casa mia: sono certo che farete anche voi così. È un segno di augurio e di benedizione: tutti quelli che vengono a casa mia sanno che sono sempre benedetti e sanno di portare sempre la pace. Lo farete anche voi! Mi sono guardato attorno dove metterlo Nel mio studio c è un grande crocifisso che mi hanno regalato il giorno in cui sono diventato prete molti anni fa. Allora ho preso l ulivo e l ho messo sulle spalle di Gesù Crocifisso. Ho pensato: chissà se il legno della croce sulla quale è stato inchiodato Gesù era legno di ulivo?! Sei giorni prima della sua morte in Croce, Gesù fu accolto a Gerusalemme con tanta festa. L evangelista Matteo dice che c erano anche tanti ragazzi a far festa a Gesù. Mi sto chiedendo, carissimi ragazzi, se sono stati fortunati i ragazzi di Gerusalemme che gridavano di gioia per Gesù, o se siete più fortunati voi, se siamo più fortunati noi! Certamente sono stati fortunati i ragazzi di Gerusalemme: chissà quanti di loro divenuti grandi e cristiani avranno ricordato il volto contento di Gesù davanti alla loro gioia e forse anche il volto sofferente e morto di Gesù sulla Croce. Io voglio pensare che noi, andando a casa, sappiamo raccontare ai nostri cari che abbiamo riconosciuto il volto contento di Gesù: nella Messa perché ci ha donato la sua parola, il suo perdono, il suo pane per la nostra vita Siamo fortunati anche noi. Oggi dunque inizia la settimana santa. La nostra attenzione nei prossimi giorni sarà rivolta solo a Gesù Crocifisso: almeno questa settimana, la nostra prima preoccupazione deve essere quella di ringraziare il Padre perché Gesù è salito sulla croce per noi: per farci figli felici e belli del Padre, come Lui. Nei prossimi giorni al centro delle nostre attenzioni, dei nostri pensieri, ci deve essere Gesù, solo Gesù. Un bambino ieri mi ha chiesto: che cosa devo fare nella settimana santa. Io gli ho detto: devi dire a Gesù, tutti i giorni, che sei contento perchè Lui ti vuole bene. Questa è l origine della nostra gioia: la certezza dell amore di Gesù per noi. Nei prossimi giorni, dovunque sarete, a casa in parrocchia o al mare o in montagna, soli o con i vostri genitori, ci aiuteremo a stare nella gioia: nella gioia di sapere che Gesù ci vuole bene! Vi voglio suggerire tre propositi per questa settimana, per voi ragazzi, ma sono sicuro che li faranno anche i vostri genitori, anch io, i grandi: 1. Leggeremo nel vangelo di Matteo i capitoli che raccontano la passione, la morte e l risurrezione di Gesù. 2. Venerdì (dovunque voi siate) verremo in chiesa a dare un bacio a Gesù Crocifisso. 3. Domenica Pasqua non mancheremo assolutamente alla Messa di Pasqua, dovunque saremo 5

6 13 aprile 2014 domenica delle palme ore sabato Piccoli Sia lodato Gesù Cristo! Quanta festa in questa Messa! I rami di ulivo che teniamo in mano li porteremo a casa nostra come segno di augurio e di benedizione per le nostre famiglie. Oggi perché facciamo festa? A chi facciamo festa? A Gesù, voi direte. È vero. Ma il vangelo ci ricorda che siamo già nel clima della passione: chiunque sapesse dove Egli si trovava, lo denunciasse perché essi potessero arrestarlo. Noi sappiamo che ormai nessuno può arrestare condannare crocifiggere Gesù: Egli è risorto ed è per sempre con noi e per noi. Nessuno mai, nessuno più può portarci via Gesù. Questa è la nostra festa: Gesù per noi, Gesù con noi. Qui noi ci dobbiamo interrogare: siamo proprio contenti che Gesù ormai è per noi, è con noi? Che cosa è la nostra vita con Gesù? che cosa sarebbe la nostra vita senza Gesù? La domenica delle palme introduce i cristiani nei giorni della memoria della passione, della morte e della risurrezione di Gesù. Da oggi fino a domenica prossima, domenica di Pasqua, noi saremo interpellati dalla Parola di Dio e dai sacramenti della Pasqua proprio su questo interrogativo: che cosa è la nostra vita con Gesù? che cosa sarebbe la nostra vita senza Gesù? Spesso la nostra vita è uno spettacolo senza il protagonista: noi viviamo come se Gesù non ci fosse per noi, con noi. Parliamone. Parliamogli. Le cose incominciano a cambiare quando si incomincia a parlarne. Noi non abbiamo nessun dialogo con Gesù. Eppure la nostra vita spesso ci mette in situazioni che ci portano a parlargli: Gesù, chi sono io per te? chi sei tu per me? Questo io voglio capire: voglio capire quanto mi ami, perché mi ami? Quanto ami i miei famigliari, i fratelli e le sorelle della mia comunità, i miei amici, gli uomini e le donne di questa città? Io ho bisogno di capire: tutto l amore che ti ha portato sulla Croce, dove è andato a finire? Fratelli miei, inizia la settimana santa. Una settimana che vale molto di più dei trenta denari della nostra pigrizia, della nostra superficialità, della nostra ingratitudine. Questa settimana non possiamo dire: non ci sono, non ci sarò, mi sono dimenticato, non ho avuto tempo. Questa settimana il tempo sarà innanzitutto per celebrare e vivere insieme i momenti, uno dopo l altro, in cui il nostro Dio ha avuto tutto il tempo per morire e per risorgere per noi: cioè, tutto il tempo perché noi avessimo la gioia di rifare la nostra vita a immagine della sua. In questa settimana noi avremo tempo innanzitutto per questo: per rinnovare la memoria che Dio ci ama. Questa settimana l unico impegno sarà questo, non ne avremo altri. Da Giovedì sera quando faremo memoria dell ultima Cena, a venerdì sera quando per le strade del nostro quartiere faremo memoria della strada dolorosa, la Via Crucis, fino a sabato notte, quando celebreremo la gioia di essere uomini e donne risorti con Gesù. Buona settimana santa! 6

7 La Pasqua di Gesù parla innanzitutto di gratuità. Uno degli amici, Giuda, ha tentato di risolvere le questioni solo con il denaro, ma il suo progetto e lui stesso sono finiti male. Gesù è morto crocifisso sulla Croce perchè ha voluto Lui: la Pasqua porta innanzitutto un messaggio di gratuità. Chiunque si mette al servizio di tutti, deve innanzitutto decidere che il suo servizio sia assolutamente gratuito. Quando interessi personali, o famigliari o di partito o di associazione entrano in gioco, il servizio è inquinato al suo nascere. Quando avrete fatto tutto quello che dovete fare, direte siamo servi inutili, dice Gesù nel Vangelo. Chi avvicina un prete, il sindaco, un assessore, un pubblico ufficiale, un maestro, un professore non gli chiede subito di essere competente; ma subito gli chiede di essere accogliente, cioè disposto almeno ad ascoltare il mio bisogno. Perchè comunque, in questi campi, quando uno chiede è sempre dalla parte del debole. Si aspetta di essere accolto da una persona che è lieta o lieto di servirlo nelle sue necessità. La Pasqua di Gesù parla di sacrificio di sé e della propria vita. Oggi si crede non a chi chiacchiera di più o meglio degli altri: si crede a chi è sempre pronto a donarsi anche con sacrificio del suo tempo, dei suoi talenti, dei suoi affetti, delle sue amicizie... Una volta si diceva che servire è regnare, ma non è vero: servire è una umiliazione (Gesù lava i piedi ai suoi discepoli, non se li fa lavare), servire richiede umiltà, mitezza, cuore grande, capace di esultare per la gioia dell altro. Una città serena vivibile piacevole non si costruisce solo con i soldi del bilancio comunale. Si costruisce con la dedizione di tutti al bene di tutti con sacrificio, con pazienza, con umiltà. Si costruisce con il rispetto delle cose che servono a tutti (dovremmo dirlo spesso ai nostri ragazzi). Si costruisce con la condivisione di tutte le iniziative che le istituzioni pubbliche e le diverse aggregazioni religiose culturali sportive promuovono. Si costruisce con il confronto aperto e rispettoso dei temi e dei problemi che si muovono, un confronto non mai del tutto delegabile ad altri, ma sostenuto con la partecipazione attiva e responsabile alla vita della propria città, della propria parrocchia. La Pasqua di Gesù parla di adorazione e di stupore di fronte alla libertà di Dio, che non solo sceglie di amarci, non solo sceglie di amarci anche se gli giriamo le spalle perché è libero e contento di amare figli sempre in fuga dal suo amore, non solo sceglie di amarci fino a consumarsi crocifisso, ma non si pente di amarci anche se noi rifiutiamo il suo amore, non crediamo al suo amore. Non ha costretto nessuno a credere al suo amore, ma ci vuole un bel coraggio a non credergli. Dio ci ama e rispetta la nostra libertà. Noi non abbiamo bisogno che nessuno riconosca la nostra libertà, ma che tutti la rispettino: addirittura il nostro Dio la rispetta. E questo è vero per chi è credente e per chi non è credente. Nessuno è libero come l uomo cristiano che, non solo agisce secondo la sua coscienza, ma è geloso che la sua 7

8 coscienza é illuminata dall amore di Dio, dalla libertà di Dio, dalla coscienza di Dio. Noi cristiani siamo i più liberi di agire scegliere decidere perché, pur nei nostri limiti, ci sforziamo di avere una libertà come la libertà del nostro Dio: e la nostra libertà non è semplicemente la condizione per fare quello che voglio, ma la mia libertà è la stessa capacità di giudicare e di vivere la vita come il nostro Signore Gesù. E siamo fieri che la nostra libertà sia illuminata dal Vangelo di Gesù e dalla magistero della sua e nostra Chiesa. Perciò siamo contenti che il Papa o i nostri Vescovi ci aiutino (perché questa è la loro missione e la loro responsabilità) ci aiutino a scegliere e a decidere secondo la libertà di Dio, la libertà di Gesù Cristo, la libertà del Vangelo. Ci ispira un profondo rispetto per tutti, ma esigiamo che tutti abbiamo rispetto di noi e delle nostre convinzioni. Tutto questo che cosa c entra con la Pasqua che abbiamo iniziato a celebrare con questa Messa? Così Gesù nel Vangelo di oggi: I poveri li avete sempre con voi, ma non sempre avete me. Fare pasqua per noi cristiani significa renderci conto che la nostra vita è una vita bella e preziosa perché c è Gesù con noi, Gesù con il suo amore senza limiti, e ci sono i poveri con noi, i poveri con i loro bisogni senza limiti. Se crediamo che Gesù è con noi con il suo amore senza limiti, allora anche i poveri con i loro bisogni senza limiti torneranno a sperare. Questa buona Pasqua è quella che auguro a ciascuno di voi. 8