INDICE. Francesco Mauro ingegnere

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2 INDICE 1 PREMESSE NORMATIVA DI RIFERIMENTO STATO ATTUALE DEI LUOGHI Caratteristiche geo-meccaniche del pendio in sinistra idraulica Studi idrologici INTERVENTI PREVISTI IN PROGETTO Obiettivi e descrizione sintetica Vincoli e pericolosità dell area oggetto degli interventi Calcoli e verifiche strutturali Inserimento ambientale delle opere CONCLUSIONI... 7 Allehgati: 1 - Calcroli illuminotecnici; 2 - Dimenzsionamento delle linee di distribuzione elettrica. Pagina 1 di 7

3 1 Premesse La presente relazione si riferisce al progetto definitivo degli INTERVENTI DI STABILIZZAZIONE DEL VERSANTE E RIPRISTINO SEZIONE DI DEFLUSSO SUL CANALE DI RIOMAGNO, LOC. FABBIANO "AL MOLINO" - COMUNE DI SERAVEZZA nell'ambito del piano di sviluppo rurale (P.S.R.) 2014/2020. Il codice C.U.P. assegnato al progetto da A.R.T.E.A. è Precedentemente all'assunzione del presente incarico da parte dello scrivente è stato redatto un progetto preliminare, allegato alla domanda CUP ARTEA n , relativa all intervento in parola, approvato con D.D.R.T. n del 29/07/2016 della Regione Toscana - Direzione Agricoltura e Sviluppo Rurale Settore Distretti Rurali - Attività Gestionale sul livello Territoriale di Massa e Lucca, con contestuale assegnazione un finanziamento di ,25. Detto progetto viene sviluppato al livello definitivo/esecutivo confermandone nella sostanza l'impostazione e l'entità tecnico-economica. 2 Normativa di riferimento L'intervento nel complesso è stato progettato in conformità agli strumenti urbanistici vigenti e alle seguenti norme (elenco non esaustivo): Strumenti urbanistici vigenti nel Comune di Seravezza (piano strutturale approvato con delibera C.C. n. 102 del 19/12/2006 e regolamento urbanistico approvato con delibera C.C. n. 101/2009. L.R. Toscana 65/2014: Norme per il governo del territorio ; P.A.I. Bacino Regionale Toscana Nord approvato con deliberazione 25/01/2005, n.11; Legge 1086 del 05/11/1971: "Norme per la disciplina delle opere in conglomerato cementizio, normale e precompresso ed a struttura metallica"; Legge 64 del 02/02/1974: "Provvedimenti per le costruzioni con particolari prescrizioni per le zone sismiche"; D.M. LL.PP. del 11/03/1988: "Norme tecniche riguardanti le indagini sui terreni e sulle rocce, la stabilità dei pendii naturali e delle scarpate, i criteri generali e le prescrizioni per la progettazione, l'esecuzione e il collaudo delle opere di sostegno delle terre e delle opere di fondazione"; Norme Tecniche per le Costruzioni 2008 (D.M. 14 Gennaio 2008); Circolare 617 del 02/02/2009: "Istruzioni per l'applicazione delle Nuove Norme Tecniche per le Costruzioni di cui al D.M. 14 gennaio 2008". 3 Stato attuale dei luoghi L'asta oggetto degli interventi è il canale di Riomagno, affluente di sinistra del torrente Serra, nel tratto posto a cavallo della strada comunale che dal capoluogo conduce a Fabbiano e ad Azzano. Sono stati presi in considerazione un breve tratto a monte della strada comunale - circa 40 m, nel quale è presente una vegetazione fitta e in gran parte instabile per scarso sviluppo dell'apparato radicale a causa della presenza di rocce affioranti - e il tratto a valle, fino all'immissione da destra, nell'asta in oggetto, del fosso Grosso. Questo tratto, che ha inizio subito a valle della strada (dove è presente una briglia in buon stato di manutenzione) ad una quota di circa 380 m s.l.m. e termina ad una quota di circa 290 m s.l.m. presenta forte acclività (il dislivello è di circa 90 m per uno sviluppo di circa 220 m, con pendenza media quindi del 40%) ed è attualmente gravato da alcune criticità: il tratto immediatamente a valle della briglia esistente, per uno sviluppo di circa 60 m, è caratterizzato da fondo inciso su roccia affiorante; vi si rilevano cumuli di massi provenienti presumibilmente da discesa dal versante in Pagina 2 di 7

4 sinistra e fenomeni di erosione al piede delle sponde, in massima parte in sinistra. L'estradosso dello strato di roccia in posto ha infatti un'inclinazione trasversale che devia le acque tale sponda, concentrandovi, in occasione di eventi meteorici intensi, la massima azione erosiva, aggravata dal trasporto di materiale solido. Fenomeni erosivi ed accumuli di massi sono presenti, anche se in minore entità, in destra, per un tratto di circa 30 m a valle della briglia esistente sotto strada. In tutto il tratto le sponde sono invase da fitta vegetazione, con piante anche di alto fusto, in gran parte instabile per motivi analoghi a quanto già esposto per il breve tratto a monte della strada. Sul versante in sinistra, ad una distanza di circa m dalla briglia esistente, è presente un consistente accumulo originato dal corpo di una frana di scorrimento quiescente, il cui strato superficiale (limo argilloso con elementi litoidi filladici di piccole dimensioni) presenta tuttavia caratteristiche meccaniche scadenti (la resistenza alla punta del penetrometro dinamico non ha superato i tre colpi) e genera movimenti localizzati di materiale evidenziati dall'inclinazione di diverse piante presenti e dalle ceppaie rovesciate presenti in buon numero. La copertura di materiale detritico, evidenziata dalle indagini geognostiche, raggiunge anche uno spessore superiore ai 10 m, per un volume totale che può essere stimato in circa m 3. Nel contesto di instabilità generalizzata della sponda si rileva anche la presenza di un movimento attivo, posto a cavallo della strada comunale, oggetto di recente intervento di somma urgenza da parte del Comune di Seravezza, con stabilizzazione del ciglio stradale mediante berlinese di micropali collegati da un cordolo in calcestruzzo armato, e regimazione delle acque superficiali con messa in opera di una canaletta semicircolare in lamiera zincata. Per maggiori dettagli su quanto sopra esposto si rimanda agli elaborati grafici, nei quali sono riportate anche immagini fotografiche recenti (febbraio 2017). La possibilità di dissesti sulla sponda sinistra del canale apre uno scenario di rischio elevato sia per la cospicua quantità di materiale potenzialmente spostabile, sia per le caratteristiche dell'asta, che nel tratto a valle della confluenza con il fosso Grosso si mantiene su pendenze superiori al 20% e incombe sull'abitato di Riomagno, una frazione di Seravezza abbastanza popolata (circa 250 abitanti) e sede di associazioni e servizi, che dista solo poco più di un chilometro. 3.1 Caratteristiche geo-meccaniche del pendio in sinistra idraulica Preliminarmente alla redazione del progetto sono stati effettuati sopralluoghi nell'area e rilievi. Contemporaneamente sono state eseguite indagini geognostiche (prospezione sismica a rifrazione con onde SH e prova penetrometrica dinamica super pesante) e redatta una relazione geologico tecnica (a cura del Dott. Emanuele Michelucci) che costituiscono relazioni specialistiche di supporto all'attività di progettazione. Esse sono state redatte concordando con lo scrivente modalità e tipi di prove e indagini; tuttavia non sono materialmente allegate al presente progetto definitivo in quanto commissionate direttamente dalla Committenza e nella disponibilità di quest ultima. Rimandando a detti documenti per i dettagli, si riassumono le principali caratteristiche geo-meccaniche del pendio: Pagina 3 di 7

5 La situazione sismostratigrafica è riconducibile alla categoria di suolo E. 3.2 Studi idrologici Lo studio idrologico che può esser preso a riferimento è quello dei canali di acque alte redatto dal Prof. Fabio Castelli, dell Università di Firenze, per conto della Regione Toscana (aggiornamento del modello Idrologico distribuito sviluppato dal Dipartimento di Ingegneria civile ed Ambientale in uso presso il Centro Funzionale della Regione Toscana per la previsione degli eventi di piena in tempo reale ( MOBIDIC ). Sulla base di dati idrologici e appositi modelli di calcolo sono state stimate le portate aventi tempo di ritorno duecentennale, come da seguente planimetria: Pagina 4 di 7

6 Quella determinata per il canale di Riomagno nel tratto in esame, di circa 6 m 3 /s, non desta problemi dal punto di vista del deflusso dato che l alveo si presenta inciso e di dimensioni e pendenza tali da smaltire agevolmente una portata di tale entità. Ciò, ovviamente a patto che l alveo stesso sia mantenuto libero da ostacoli quali detriti e legno morto, obiettivo conseguibile con gli interventi ipotizzati in progetto e che saranno descritti nel capitolo successivo. Trattandosi comunque di diradamenti, difese spondali e consolidamenti delle scarpate, senza vere e proprie opere in alveo richiedenti omologazione ai sensi del R.D. 523/1904 e della L.R. 80/2015, non si ritiene necessario elaborare un modello idraulico ed eseguire le relative verifiche. 4 Interventi previsti in progetto 4.1 Obiettivi e descrizione sintetica Sulla base dei rilievi e delle indagini effettuate in sito è stata ipotizzata una serie di interventi di mitigazione del rischio. Detti interventi sono essenzialmente finalizzati al miglioramento delle condizioni di deflusso nel canale, con limitazione dei fenomeni erosivi di piede, e alla mitigazione del rischio idrogeologico della sponda sinistra nell'area interessata dall'accumulo detritico descritto in precedenza. In dettaglio essi sono così classificabili: diradamento selettivo della vegetazione con eliminazione delle piante instabili e atterrate, e delle ceppaie rovesciate; intervento con il quale si prevede la rimozione del 25-40%, in media, del numero delle piante, esteso ad una fascia di larghezza circa 30 m a cavallo dell'alveo nel tratto in esame, e all'area interessata dall'accumulo detritico; ripristino della continuità delle sezioni di deflusso del canale nel tratto immediatamente a valle della strada comunale, con rimodellamento mediante movimentazione degli elementi litici instabili e ricollocazione ordinata a protezione delle sponde, con rinforzo al piede costituito da piccola berlinese in micropali ad interasse di 1,00 m e pali orizzontali in legno di castagno; realizzazione di opere di sostegno sul versante in sinistra nell'area interessata dall'accumulo detritico, costituite da palificate doppie in legno di castagno appoggiate su solette fondate su micropali e rese "vive" con riempimento in materiale ghiaio-terroso proveniente dalla cernita degli scavi e messa a dimora di vegetazione arbustiva autoctona; contestuale riprofilatura del versante con regolarizzazione della superficie e stabilizzazione locale mediante piccoli interventi di ingegneria naturalistica. Gli interventi proposti costituiscono il naturale sviluppo di quanto previsto dal progetto preliminare approvato, nel luglio 2016, rispetto al quale risultano spostate più a valle ed articolate su due livelli le opere di sostegno del versante in sinistra, pur con pari sviluppo. Ciò è dovuto alle risultanze dello studio geologico/geotecnico fatto predisporre dalla Committenza e condotto dal Dott. Michelucci, dal quale è stato possibile rilevare con precisione la stratigrafia dell ammasso detritico, l esatta giacitura degli orizzonti, e le caratteristiche geo-meccaniche dei materiali, oltre alla caratterizzazione del suolo dal punto di vista sismico, come sintetizzato nel precedente capitolo. Gli interventi previsti in fase preliminare sono quindi sostanzialmente confermati, pur con una distribuzione leggermente diversa sviluppata in conseguenza di una migliore e maggiore disponibilità di informazioni, come è naturale in un processo di progettazione articolato per fasi. 4.2 Vincoli e pericolosità dell area oggetto degli interventi Nella cartografia del piano strutturale del Comune di Seravezza sono evidenziati i vincoli ambientali attinenti la difesa del suolo e delle acque, e le carte di pericolosità estratte dal P.A.I. del Bacino Toscana Nord. L inserimento e la compatibilità delle opere in progetto con tale sistema vincolistico è esaurientemente affrontato nella relazione geologicotecnica del Dott. Michelucci, alla quale si rimanda non avendo niente da aggiungere. Lo scrivente concorda pienamente, Pagina 5 di 7

7 peraltro, con il giudizio di piena fattibilità delle opere da questi espresso, sulle tematiche de quo, a conclusione della propria analisi. 4.3 Calcoli e verifiche strutturali Le opere di contenimento previste sono state modellate e verificate come prescritto dalle norme vigenti, e in particolare dalle NTC Le verifiche locali risultano tutte soddisfatte. Sono state eseguite anche verifiche di stabilità del pendio, in condizioni statiche e sismiche, dalle quali si evince, nel confronto con la situazione attuale, una congrua mitigazione del rischio idrogeologico. I materiali, le ipotesi, i modelli di calcolo e le verifiche di sicurezza sono riportati nelle apposite relazioni specialistiche, allegate al progetto (elaborati 2 e 3), alle quali si rimanda per i dettagli. 4.4 Inserimento ambientale delle opere L area interessata dagli interventi in progetto rientra in parte nella zona protetta del parco delle Apuane e nella zona ad essa contigua (L.R. 65/1997), e nella restante in zona a vincolo BioItaly di cui alla D.C.R. n. 4/2004: Le opere previste, nella loro parte superficiale, sono riconducibili ad interventi di ingegneria naturalistica intesa come insieme di tutte quelle tecniche che, praticate per ridurre il rischio di erosione del terreno e negli interventi di consolidamento, prevedono l'utilizzo di piante vive o parti di esse (semi, radici, talee), quasi sempre in combinazione con materiali naturali inerti (legno, pietrame o terreno), ed eventualmente di materiali artificiali biodegradabili (biostuoie, geojuta) o materiali artificiali non biodegradabili (reti zincate, geogriglie, georeti, geotessili). L'impiego di tali tecniche presenta numerosi vantaggi funzionali (le piante svolgono un'elevata funzione antierosiva, riducono la forza battente delle piogge, con le radici trattengono le particelle di terreno impedendo un loro dilavamento e aumentano la resistenza al taglio dei terreni) ma anche appunto - naturalistici (discreta biodiversità, habitat paranaturali per la fauna quali luoghi di alimentazione, riproduzione e rifugio) oltre che ecologici (utilizzo di materiali locali, ridotto impatto nella fase di cantiere anche per la prevalenza della maestranza rispetto Pagina 6 di 7

8 all industrializzazione edilizia) e ambientali. Essi presentano una elevata compatibilità ambientale e paesaggistica sia per il prevalente utilizzo di legname, essenze autoctone e pietrame, sia per l intrinseca capacità di inserirsi nel contesto geomorfologico con naturalezza e senza forzatura evidente dei normali parametri visivi (pendenza e sinuosità del terreno, permeabilità, ecc.) oltre che con capacità di adattarsi senza evidenti fenomeni di rottura alle naturali piccole deformazioni di natura stagionale. Gli interventi previsti in progetto, quindi, sia per la tipologia che per le dimensioni, che rientrano in quelle medie normalmente accettate in opere di natura similare, possono considerarsi armoniosamente inserite nel contesto paesaggistico montagnino e tali da non necessitare, da questo punto di vista, di ulteriori opere di mitigazione. 5 Conclusioni Le opere in progetto risultano conformi agli strumenti urbanistici vigenti e permettono il conseguimento degli obiettivi fissati in sede di progettazione preliminare, finanziati dalla Regione Toscana con D.D.R.T. n del 29/07/2016. Le stesse possono essere considerate in sicurezza, dal punto di vista strutturale, considerate quali opere puntuali; per la stabilità del versante in sinistra idraulica del canale, in corrispondenza dell accumulo detritico sopra descritto, si registra un sensibile aumento dei coefficienti di sicurezza nella configurazione di progetto, con conseguente mitigazione del rischio idrogeologico. Le opere possono inoltre considerarsi correttamente inserite nel contesto paesaggistico-ambientale della montagna seravezzina. Il progetto definitivo può quindi essere esaminato in Conferenza dei Servizi per l ottenimento dei necessari atti di assenso e pareri propedeutici alla fase esecutiva. Massarosa, marzo 2017 Il progettista ing. Francesco Mauro Allehgati: 1 - Calcholi illuminotecnici; 2 - Dimenzsionamento delle linee di distribuzione elettrica. Pagina 7 di 7

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