Alcune note su: L economia del Piemonte
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- Caterina Baldi
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1 Alcune note su: L economia del Piemonte
2 1. Uno sguardo d insieme 2. Le banche e il credito in Piemonte 3. Alcuni fattori cruciali per la crescita in Piemonte
3 Un anno difficile per l Italia - 212: PIL Italia -2,4% - Anche quest anno si chiuderà con un forte calo : - PIL -7% - reddito disponibile famiglie -9% - produzione industriale -25% - ore lavorate -5,5% - occupati disoccupazione 11,5% (4% per anni)
4 in Italia più che altrove nell area dell euro Prodotto interno lordo nei principali paesi dell area (25 = 1) Area dell'euro Italia Germania Francia
5 la recessione ha investito anche il Piemonte 212: PIL Piemonte -2,3 % (stime preliminari) in linea con la media italiana - La riduzione ha interessato tutti i principali settori è stata più intensa nell industria e nelle costruzioni - La domanda interna è calata (consumi e investimenti) - L export ha rallentato, ma ha ancora sostenuto la dinamica del prodotto
6 L Italia non si è adattata al cambiamento Il sistema produttivo italiano innova poco 7 Indicatori di R&S e innovazione per paese (valori percentuali) 3,5 6 3, 5 2,5 4 2, 3 1,5 2 1, 1,5 quota di imprese con innovazioni di prodotto o di processo quota di imprese che svolgono ricerca e sviluppo al loro interno quota di spesa in ricerca e sviluppo sul fatturato (asse di destra) Italia Spagna Francia Germania Svezia Finlandia
7 Servono condizioni favorevoli all attività d impresa
8 L aggiustamento diviene inevitabile nel 211 Per scongiurare una crisi di fiducia e di liquidità potenzialmente devastante 8
9 assume proporzioni notevoli nella seconda parte del 211 è stata avviata una correzione all andamento dei conti pubblici dell ordine di cinque punti percentuali del prodotto Manovre approvate nel 211 e nel 212 Effetti sull'indebitamento netto (miliardi) Maggiori entrate 36,9 43,5 42,5 Minori spese -12, ,9 Riduzione dell'indebitamento netto -49,5-73,4-81,5 % del PIL -3,2-4,6-5, Fonte: Elaborazioni su valutazioni ufficiali riportate nel DEF (212) e in RGS (213), 'Le manovre di finanza pubblica del 212'. Include gli effetti dei seguenti provvedimenti: DL 98/211; DL 138/211; Legge di stabilità 212; DL 21/211; DL 95/212; Legge di stabilità 213. Per tutti i provvedimenti gli effetti sono quelli relativi alle versioni finali approvate dal Parlamento. Per il PIL Aggiornamento del DEF (Settembre 212).
10 12, 1 8, 6, 4, 2, -2, ma contribuisce a ridurre le tensioni sul debito I risultati positivi di bilancio consentono recuperi di fiducia sui mercati, sono un investimento per il futuro INDEBITAMENTO (+) O ACCREDITAMENTO (-) NETTO NEL 212 (% del PIL) Spagna Grecia Irlanda Portogallo Cipro Francia Slovacchia Paesi Bassi Slovenia Belgio Malta Italia Austria Finlandia Lussemburgo Estonia Germania Area euro UE Regno Unito Stati Uniti Giappone
11 Le riforme soffrono di ritardi di attuazione Un bilancio pubblico in equilibrio, al di là delle contingenze cicliche e con una composizione favorevole al lavoro e allo sviluppo, è il presupposto di ogni politica efficace ed equa Nel riprendere la strada delle riforme è indispensabile seguire un approccio organico, che fissi subito gli obiettivi in un orizzonte di medio periodo
12 Le banche e il credito
13 La situazione delle banche italiane Le banche italiane non hanno potuto evitare le ripercussioni indirette della crisi: sul costo del (e sull accesso al) funding all ingrosso, sulla qualità dei prestiti, sulla redditività. Le tensioni si sono riflesse sull offerta di credito. Le misure eccezionali adottate dall Eurosistema (e dalla Banca d Italia) hanno evitato che la crisi di liquidità degenerasse in un credit crunch, con conseguenze disastrose per l economia. Le tensioni si concentrano adesso sulla qualità dei prestiti. Il sistema, nel complesso, ha resistito a una successione di shock reali e finanziari. Deve agire in modo incisivo per recuperare redditività, continuare a rafforzare il capitale e, soprattutto, supportare la ripresa economica.
14 In Piemonte il credito a imprese e famiglie è calato In Piemonte nel 212 i prestiti bancari a imprese e a famiglie sono diminuiti, come in Italia Prestiti bancari alle imprese, alle famiglie e totali in Piemonte (dati mensili; variazioni percentuali sui 12 mesi) 12 8 totale imprese famiglie consumatrici la dinamica del credito è stata peggiore per le piccole imprese la tendenza flettente è proseguita nei primi mesi del 213
15 Al calo hanno contribuito sia la domanda sia l offerta La contrazione dei prestiti riflette fattori sia di domanda sia di offerta Andamento della domanda di credito Espansione (+) / contrazione ( ) Andamento dell offerta di credito Irrigidimento (+) / allentamento ( ) Imprese,8,4 Dimensioni totale imprese PMI (2) Settori manifattura costruzioni servizi,8,4,8,4 Dimensioni Settori,8,4 -,4 -,4 -,4 totale imprese PMI (2) manifattura costruzioni servizi -,4 -,8 '8 '9 '1 '11 '12 '13 '8 '9 '1 '11 '12 '13 -,8 -,8 '8 '9 '1 '11 '12 '13 '8 '9 '1 '11 '12 '13 -,8 Andamento della domanda e dell offerta Famiglie 1,5 1, Domanda espansione (+) / contrazione (-) Offerta irrigidimento (+) / allentamento (-) 1,5 1,,5,5 Fonte: Indagine della Banca d Italia sulle principali banche che operano nella regione -,5-1, mutui credito al consumo '8 '9 '1 '11 '12 '13 '8 '9 '1 '11 '12 '13 -,5-1,
16 la domanda di credito è debole La debolezza della domanda di credito è dovuta soprattutto a: flessione degli investimenti delle imprese Determinanti della domanda di credito delle imprese Contributi all espansione (+) / contrazione ( ) Investimenti Capitale circolante Fusioni e acquisizioni Ristruttur. debito,8,8,4,4 -,4 -,4 -,8 -,8 '8 '9 '1 '11 '12 '8 '9 '1 '11 '12 '8 '9 '1 '11 '12'8 '9 '1 '11 '12 Fonte: Indagine della Banca d Italia sulle principali banche che operano nella regione andamento negativo del mercato immobiliare calo dei consumi di beni durevoli
17 l offerta rimane restrittiva L irrigidimento dell offerta è connesso soprattutto con l aumento della rischiosità dei prestiti Il peggioramento della qualità del credito ha riguardato le imprese è dovuto alla negativa congiuntura economica è stato particolarmente rilevante nella filiera immobiliare Difficoltà di rimborso dei prestiti (1) (dati trimestrali; in percentuale dei prestiti) (a) Imprese (b) Famiglie consumatrici 4, 8, 4, 8, nuove sofferenze (scala di sinistra) (2) prestiti deteriorati (scala di destra) nuove sofferenze (scala di sinistra) (2) prestiti deteriorati (scala di destra) 3, 6, 3, 6, 2, 4, 2, 4, 1, 2, 1, 2, I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I I II III IV I II III IV I II III IV I II III IV I Fonte: Centrale dei rischi È rimasta sostanzialmente stabile la qualità del credito alle famiglie
18 Sono aumentati gli spread L orientamento restrittivo delle banche si è tradotto soprattutto in un aumento degli spread Imprese Modalità di restrizione Contributi all irrigidimento (+) / allentamento ( ) Famiglie,8 Spread medi Spread rischiosi Quantità offerte Garanzie richieste Rating minimo Costi accessori,8,8 Spread mutui medi Spread mutui rischiosi Quantità offerte Quota finanziata Durata erogazioni Inciden. rata/redd.,8,4,4,4,4 -,4 -,4 -,4 -,4 -,8 '8 '9 '1 '11 '12 '8 '9 '1 '11 '12'8 '9 '1 '11 '12 '8 '9 '1 '11 '12 '8 '9 '1 '11 '12'8 '9 '1 '11 '12 -,8 -,8 '9 '1 '11 '12 '9 '1 '11 '12 '9 '1 '11 '12 '9 '1 '11 '12'9 '1 '11 '12 '9 '1 '11 '12 -,8 Fonte: Indagine della Banca d Italia sulle principali banche che operano nella regione I tassi a breve alle imprese sono cresciuti di,3 punti nel 212, al 6,3% la tendenza è proseguita nel 1 trim. del 213
19 La restrizione dell offerta è confermata dalle imprese Continua a essere rilevante la quota di imprese che segnalano un peggioramento nelle condizioni di indebitamento Imprese che segnalano un inasprimento nelle condizioni di accesso al credito (valori percentuali) ott8- mar9 mar9- sett9 ott9- mar1 mar1- sett1 II sem1 I sem11 II sem11 I sem12 II sem12 I sem13 (2) Fonte: Banca d'italia, Indagine sulle imprese industriali e dei servizi soprattutto aumento dei tassi e dei costi accessori ma anche maggiore complessità delle informazioni richieste
20 Il calo del credito ha interessato tutte le categorie di imprese il credito è diminuito per tutte le categorie di imprese sebbene la flessione sia stata più accentuata per quelle più rischiose e vulnerabili 3 2 Totale campione Prestiti alle imprese per classe di rischio (dati trimestrali; variazioni percentuali sui 12 mesi) vulnerabili rischiose sane Il caso delle imprese rischiose banche primi 5 gruppi altre Fonte: elaborazioni su dati Centrale dei bilanci e Centrale dei rischi L orientamento delle diverse categorie di banche verso le imprese più rischiose è divenuto più omogeneo È cresciuto il differenziale tra il costo pagato dalle imprese rischiose e da quelle con condizioni più equilibrate
21 La raccolta al dettaglio delle banche è cresciuta La raccolta al dettaglio delle banche è aumentata l aumento è dovuto alle famiglie ha riflesso la crescita dei depositi a risparmio e delle obbligazioni Depositi (dati mensili; variazioni percentuali sui 12 mesi) Famiglie Risparmio detenuto presso le banche (dati di fine periodo; quote percentuali) depositi di cui: conti correnti di cui: depositi a risparmio 3 2 4,3 12,4 7,2 39, , , depositi obbligazioni bancarie titoli di stato azioni quote di OICR obbligazioni non bancarie Fonte: segnalazioni di vigilanza Alla fine del 212 le attività finanziarie detenute presso le banche dalle famiglie erano composte principalmente da depositi e obbligazioni bancarie
22 I fattori cruciali per la crescita
23 I fattori cruciali per la crescita l innovazione In Piemonte la spesa in R&S delle imprese è abbastanza alta (ma inferiore alle regioni industriali europee più avanzate) ma la propensione a brevettare e a depositare marchi e design è insoddisfacente nonostante la maggiore presenza di settori innovativi Scomposizione della differenza nell intensità innovativa AREA (valori percentuali) Differenza dalla Effetto media nazionale efficienza Effetto struttura Brevetti per migliaia di addetti Effetto allocativo Piemonte 7 -,27,46 -,12 Nord Ovest,52,27,25 Marchi per migliaia di addetti Piemonte -,97-1,59 1,16 -,55 Nord Ovest 3,29 2,12 1,14 2 Design per migliaia di addetti Piemonte -3,45-3,16 -,78,49 Nord Ovest,17 1,4 -,78-9 alcuni fattori di contesto non sono favorevoli
24 I fattori cruciali per la crescita l internazionalizzazione Dal 29 l export nei paesi extra UE è cresciuto in misura rilevante Andamento delle esportazioni in Piemonte (indici: giugno 28=1) totale UE extra UE andamento migliore rispetto a NO e Italia - il peso di questi paesi è aumentato di più (6 p.p; 3 nel NO e 4 in Italia) ma rimane inferiore (41% vs 46% di NO e Italia) Le performance di chi esporta una quota significativa del fatturato sono state ancora positive (fatturato e investimenti sono aumentati anche nel 212) e anche le loro previsioni per il 213 sono positive
25 l internazionalizzazione Rilevano anche le vendite all estero di servizi alle imprese Nella media del periodo Esportazioni e importazioni di servizi alle imprese nelle principali regioni italiane nel (quote regionali sul totale nazionale; valori percentuali) 45 esportazioni 45 Export: 36 importazioni 36 4,1% del PIL ,9% del totale Italia Lombardia Lazio Piemonte Emilia R. Friuli V.G. Toscana Veneto Altre - Saldo export-import positivo: 57 milioni di euro il valore più elevato in Italia grazie a franchise, royalties e licenze e servizi di ricerca e sviluppo - Nell industria alta propensione all export di tecnologia e servizi accessori: 11,1% del VA industriale (più del doppio della media nazionale)
26 l internazionalizzazione È proseguito il processo di internazionalizzazione attraverso gli IDE, sia in entrata sia in uscita Consistenze degli investimenti diretti (miliardi di euro a valori correnti) 36,6% PIL 5 IDE outward IDE inward 5 11,5% totale Italia ,3% PIL 2 2 9,3% totale Italia IDE outward ed export sono simili per settore e paese di destinazione IDE inward riflettono solo in parte la struttura settoriale del territorio gli operatori esteri valutano più le caratteristiche individuali della singola impresa che la specializzazione del sistema produttivo
27 Grazie per l attenzione
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