L Economia del Friuli Venezia Giulia a) Il credito; b) La finanza pubblica decentrata.

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1 L Economia del Friuli Venezia Giulia a) Il credito; b) La finanza pubblica decentrata. Andrea Furgeri Banca d Italia (Sede di Trieste) Divisione Analisi e ricerca economica territoriale Presentazione del Rapporto annuale sul 1 Trieste, 13 giugno 19.

2 Il mercato del credito: Il totale dei prestiti bancari erogati all economia regionale per settore di attività economica Le imprese a) Prestiti per branca; b) Prestiti per classe di rischio; c) Condizioni di accesso. Le famiglie a) Mutui; b) Credito al consumo; c) RBLS. La qualità del credito: tasso di deterioramento, matrice di transizione.

3 I prestiti bancari per settore di attività economica: +1,% (dati mensili; variazioni percentuali sui 1 mesi) totale famiglie consumatrici imprese I prestiti alle imprese mostrano una dinamica strutturalmente più volatile di quelli alle famiglie; influiscono le operazioni nel settore della cantieristica. I prestiti bancari erogati all economia regionale sono calati nel primo semestre, recuperando nell ultima parte dell anno. Alla fine del 1: +1,%. Nei primi mesi 19 l attività creditizia ha continuato ad espandersi. 3 -

4 Le condizioni economiche e finanziarie delle imprese (valori percentuali e miliardi di euro) Prestiti a breve Titoli quotati Depositi Indice di liquidità (scala di destra) Nel 1, la redditività delle imprese è rimasta pressoché costante: con MOL/attivo ~ 7,5% (17). La liquidità ha proseguito a crescere fino al III trimestre, accrescendo la capacità di autofinanziamento per gli investimenti. A fine 17, indebitamento ~ 5% (11pp in meno rispetto al 7).

5 I prestiti alle imprese (per branca economica): +3,% (dati mensili; variazioni percentuali sui 1 mesi) costruzioni manifattura servizi I prestiti bancari erogati alle imprese sono tornati a salire (3,% a fine 1,, al netto della cantieristica), interrompendo un calo che si protraeva da un biennio. Tra le branche di attività economica: il recupero è stato guidato dal settore manifatturiero; sono stabili i prestiti al terziario, e in calo quelli all edilizia. 5 Al netto della cantieristica, nei primi mesi del 19 la tendenza si è invertita. -

6 I prestiti alle imprese per classe di rischio: +5,3% le sicure (dati di fine periodo; variazioni percentuali sui 1 mesi) piccole medio-gr. totale piccole medio-gr. totale piccole medio-gr. totale sicure vulnerabili rischiose L andamento del credito alle imprese continua ad essere differenziato per il livello di rischiosità delle imprese. Si sono intensificati i prestiti per le imprese sicure (+5,3%), in particolare medio-grandi (+7,1%). Si è stabilizzato il credito per le «vulnerabili», mentre è proseguita la flessione per le imprese «rischiose».

7 L accesso al credito per classe di rischio: richieste ed esito Negli anni successivi alla crisi globale, le richieste di finanziamento (~ domanda di credito) sono calate marcatamente per tutte le imprese; il parziale recupero (ora intorno all % rispetto al livello del 7) ha interessato solo quelle «non rischiose». Le richieste da parte delle imprese «rischiose» sono scese nel 1 (al %). L esito delle richieste (~ offerta di credito) è differenziato per classe di rischio: il numero di imprese «rischiose» con «esito positivo» si attesta intorno all % del livello pre-crisi. rischiose vulnerabili sicure 7 ' '9 ' '11 '1 '13 '1 '15 '1 '17 '1 7

8 L accesso al credito delle imprese: tassi di interesse in rialzo piccole medio-grandi Tassi a breve termine (valori percentuali) sicure vulnerabili rischiose Il costo di provvista a breve, ancora contenuto, ha evidenziato segnali di rialzo nel 1. A marzo 19 era pari a circa il 3,%, +3pb rispetto a fine 1. Rimane differenziato per classe di rischio, più alto per le imprese più fragili. Tassi a lungo termine Il costo di provvista a lungo termine: +5pb a fine 1; +pb ad inizio 19.

9 I prestiti erogati alle famiglie e i risultati dell Indagine regionale sul credito bancario: bene CalC e mutui,,, (a) Domanda e offerta Domanda: espansione (+), contrazione (-) Offerta: irrigidimento (+), allentamento (-) domanda offerta,,,, 1,5 1,,5, (b) Modalità di restrizione Contributi all irrigidimento (+) e all allentamento (-) quantità offerte spread mutui medi garanzie richieste totale, 1,5 1,,5, -, mutui credito al consumo -, -,5 -,5 -, I II I II I II I II I II I II I II I II I II I II I II I II I II I II -, -1, I II I II I II I II I II I II I II -1, '1 '13 '1 '15 '1 '17 '1 '1 '13 '1 '15 '1 '17 ' Nel 1 si è intensificata la domanda di mutui; si è invece indebolita quella per credito al consumo. Spread e garanzie hanno contribuito ad un lieve 9 irrigidimento delle condizioni d offerta nella seconda metà dell anno.

10 I prestiti erogati alle famiglie e i risultati dell Indagine regionale sul credito bancario: +% i mutui ipotecari (a) Nuovi mutui, surroghe e sostituzioni (miliardi di euro) (b) Nuove erogazioni e tassi di interesse (valori percentuali) Nel 1 le erogazioni di nuovi mutui si sono intensificate nella seconda metà dell anno: +% a fine anno (da,3 nel 17). La quota di mutui a tasso fisso è salita progressivamente ad oltre il % sulla scia di un azzeramento del differenziale tra tassi fissi e variabili. Il TAEG sui prestiti a MLT per mutui:,3% a fine 1, +pb rispetto 17.

11 La qualità del credito di famiglie e imprese: TdD < % (a) Tasso di deterioramento (valori percentuali) Famiglie consumatrici Imprese in bonis past due (b) Matrice di transizione (valori percentuali) inad. prob. sofferenza perdita non affidato status finale in bonis past due inad. prob. sofferenza status iniziale Nel 1 è ulteriormente migliorata la qualità del credito: il tasso di deterioramento (TdD) si è stabilizzato su valori inferiori al %. La riduzione della rischiosità della clientela è confermata dall aumento, seppur lieve, delle transizioni dei finanziamenti da inadempienza probabile a «in bonis», e dalla minore quota dei cosiddetti «past due» passati a sofferenza. 11

12 La finanza pubblica decentrata: Def.: «Enti territoriali» cioè Regione, Province e città metropolitane, Comuni e UTI. (altre analisi su «Settore Pubblico Allargato» (SPA) = Pubblica amministrazione (PA; cioè Amministrazione centrale, regionale e locale) + Settore «extra-pa» (cioè imprese pubbliche nazionali e locali)). Dati di cassa a (T-1) tratti da Siope (Banca d Italia); Flussi al netto dei trasferimenti interni al comparto. La spesa pubblica degli enti territoriali della regione: primaria corrente e in conto capitale La entrate (focus: la capacità di riscossione dei Comuni) e il risultato di amministrazione 1

13 La spesa pubblica degli enti territoriali della regione: corrente primaria e in conto capitale (variazioni % sull anno precedente e contributi) (a) Spesa corrente primaria altre voci trasf. ad altre PA trasf. a famiglie e imprese spese personale acquisti beni e servizi totale 1 (b) Spesa in conto capitale altre voci contributi ad altre PA contributi famiglie e imprese investimenti fissi lordi totale Friuli Venezia Giulia RSS Italia - - Friuli Venezia Giulia RSS Italia Nel 1 la spesa corrente primaria è salita sensibilmente (5,%), trainata da acquisti di beni e servizi e spese per il personale. La spesa in conto capitale è salita del 5% grazie all aumento di investimenti fissi e contributi a famiglie e imprese. 13 -

14 La entrate (focus: la capacità di riscossione dei Comuni) e il risultato di amministrazione (a) Prelievo sulle famiglie residenti per ente impositore (valori in euro) (b) Capacità di riscossione dei residui (quote percentuali).5. Regione Provincia Comune.5. entrate entrate proprie Friuli Venezia Giulia RSS Italia Friuli Venezia Giulia RSS Italia Nel 1 le entrate sono salite del 5%; il prelievo fiscale si è mantenuto sensibilmente inferiore alla media delle regioni di confronto e nazionale. Nel triennio 15-17, i Comuni della regione hanno mostrato una capacità di riscossione e recupero dei residui attivi superiore alle medie di confronto. 1

15 Grazie per l attenzione! Per ogni esigenza: ricercaeconomica.trieste@bancaditalia.it 15