Le divisioni giudiziarie 23 settembre 2015 RAVENNA

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1 Le divisioni giudiziarie 23 settembre 2015 RAVENNA A titolo introduttivo,localizziamo il tribunale di LAVAL : e l unico tribunale nel dipartimento della Mayenne (il dipartimento in Francia corrisponde alla provincia italiana) che comprende una popolazione di circa abitanti. L attività economica è fortemente orientata verso l agricoltura, ma esiste anche un numero importante di medie industrie ad alto valore aggiunto. Dobbiamo anche rilevare la presenza a Laval della sede della società LACTALIS, gigante del latte, che comprende dipendenti sparsi per il mondo. Il tribunale de grande instance (TGI) di Laval, corrispondente del vostro tribunale ordinario, ha tutte le competenze civili e penali, a l eccezione : - Della competenza commerciale che rileva di un tribunale del commercio dei cui giudici sono commercianti eletti dai loro pari : specificità francese ; - Della competenza del conseil des prud hommes che corrisponde al vostro tribunale del lavoro, costituito da eletti dai datori di lavoro e dagli stipendiati. Il tribunale di grande instance di Laval est composto da quindici magistrati in sede e da quattro magistrati del pubblico ministero. L ordine degli avvocati e composto di settanta avvocati. Sono cinquanta i notai sparsi fra trentaquattro uffici dei cui sei a Laval. Torniamo al nostro argomento : le divisioni giudiziarie Evocheremo le operazioni di divisione aperte a seguito di successione, divorzio o comunione convenzionale. Nel caso della comunione convenzionale si tratta spesso di separazione di conviventi che avevano acquistato un immobile insieme. Tratteremo solo delle divisioni effettuate sotto controllo del giudice, cioè conflittuali (almeno in partenza). Ricordiamo le regole principali che regolano la materia (I) prima di evocare le disposizione d organizzazione pratiche che sono state adottate nella prassi del tribunale di LAVAL, tra magistrati avvocati notai (II). I- I principi giuridici che regolano le separazioni giudiziarie Il principio è che la divisione deve essere bonaria. Questa e prevalentemente gestita dai notai che sono i magistrati del bonario, ricordando che i notai hanno per di più il monopolio per gestire le operazioni di pubblicazione di ogni mutazione immobiliare in conservatoria dei registri immobiliari. In caso di fallimento nei tentativi di divisione bonaria, una delle parti deve adire il tribunale affinché sia dato ordine della divisione.

2 Il giudice competente non è sempre lo stesso : i casi di successione sono seguiti dal tribunale civile ordinario, ma in caso di divisione a seguito di divorzio o tra conviventi che si sono separati, il giudice competente è il giudice alle affare familiare (JAF). Il legislatore ha voluto che quando la divisione segua un divorzio o una separazione di due conviventi lo stesso giudice (JAF) tratta sia le questioni delle persone e la situazione dei bambini, che le questioni patrimoniali che ne risultano. Vedremo che a Laval è stata abolita questa distinzione partendo dell idea che le questioni patrimoniali obbediscono a delle regole molto particolare e che è molto meglio raggrupparle. Quando è ordinata la divisione giudiziaria, il tribunale o il JAF può nominare un notaio e un giudice ( giudice-commissario ) per controllare le operazioni. 1 ) il notaio a) La scelta del notaio Il notaio e scelto dalle parti o, in caso di mancante accordo, dal tribunale o dal giudice. Questa scelta e spesso un problema importante, ciascuna delle parti desiderando che il notaio incaricato sia quello che li sembra più a favore (Cf. II : le misure adottate a Laval per regolamentare questa questione). b) I poteri del notaio Il notaio convoca le parti e può chiedere la presentazione di documenti rilevanti. Esso può affiancarsi di un esperto specialmente per la valutazione dei beni. Questo esperto è disegnato in accordo con le parti, o in mancanza di accordo dal giudice commissario. Esso può chiedere a terzi (banche, assicurazioni, ) di produrre tutti i documenti utili. Soprattutto, se incontra un opposizione, avrà la possibilità di adire il giudice-commissario che ha degli ampi poteri (Cf 2 ). Il notaio ha a disposizione un termine di un anno per portare a termine la sua mansione, rinnovabile una volta. In pratica, appare che questo termine ideale non è quasi mai rispettato per diverse ragioni: negligenza del notaio forse? Ma nella maggior parte dei casi negligenze o opposizioni delle parti o dei loro rispettivi consigli che non collaborano con il notaio, il quale non dispone di poteri di costrizione. 2 ) il giudice-commissario Il giudice-commissario dovrebbe avere uno sguardo su tutti i procedimenti di divisione in corso che sono state ordinate dal tribunale o dal JAF. E materialmente impossibile. Di fatto segue solo i casi nei quali uno dei protagonisti (notaio, parti, avvocati) ha esposto una lamentela presso il suo ufficio.

3 Il giudice-commissario deve sostenere in maniera efficacia il notaio nella sua mansione. Esso dispone di poteri efficaci. Può: Emettere delle ingiunzioni alle parti, o al notaio Nominare un esperto nel caso in cui le parti non si accordino nella scelta dell esperto; Pronunciare una sanzione pecuniaria verso una delle parti o anche verso terzi che si rifiuterebbero di rispondere al ingiunzione; Sostituire il notaio disegnato dal tribunale nel caso fosse negligente nel proseguimento della sua mansione; Convocare le parti, in presenza dei loro consulenti e del notaio, per tentare una conciliazione o trovare una soluzione amichevole a una questione della quale dipende la soluzione del litigio. Ritorneremo su l importanza del giudice nella conciliazione. 3 ) il termine delle operazioni Il notaio, una volta raccolte le informazioni e le giustificazioni necessarie, presenta alle parti un progetto di divisioni e convoca essi presso suo studio. Se riesce ad ottenere l accordo delle parti, il notaio redige un atto autentico di divisione nelle forme abituali dell atto consensuale, che non ha bisogno dell omologazione del giudice. Il procedimento giudiziario finisce il giorno che il notaio riceve quest atto di divisione amichevole che regola tutte le questioni patrimoniali. Quest atto notarile non est sottomesso a nessun tipo di formalismo. Al contrario, in caso di mancante accordo, il notaio redige un verbale, al quale è allegato il progetto che era stato proposto alle parti, e che soprattutto riprende le dichiarazione delle parti, elencando i punti sui quali le parti sono in contraddizione. Questo verbale, chiamato anche verbale delle difficoltà, verrà trasmesso al giudice-commissario. Il tribunale (in caso di successione) o il JAF ( divorzio o convivente) è adito e dovrà dirimere. Importante : il giudice si pronuncia su i soli punti di disaccordo che sono stati verbalizzati dal notaio. Altre contestazioni o pretese che non saranno state presentate davanti al notaio sarà inammissibile davanti al tribunale, anche se chiaramente basata. Il caso è giudicato seguendo la procedura ordinaria in materia civile in tutte altre materie: ministero di avvocati obbligatorio e intervento di un giudice della messa in stato (questo giudice può essere lo stesso giudice che era giudice-commissario e che già conosce il caso). Il tribunale dirima e rinvia il caso se necessario davanti al notaio per redigere l atto di divisione definitivo e assicurare la pubblicazione dell atto se ci sono degli immobili. Tutto questo sembra molto semplice, ma non è assolutamente il caso. Dobbiamo ammettere che per diversi motivi che conosciamo tutti questi procedimenti rimangono complessi e lunghi. La

4 divisione patrimoniale è l occasione di fare rivivere dei rancori che risalgono delle volte all infanzia degli eredi o alla vita comune degli ex-sposi. Il tribunale di Laval ha tentato di migliorare questa situazione migliorando la coordinazione del lavoro del giudice, del notaio e degli avvocati. II. Le divisioni giudiziarie nella prassi del tribunale di LAVAL Una convenzione di procedimento è stata passata tra i magistrati, i notai e gli avvocati. Abbiamo completato il dispositivo legale e abbiamo anche in certi casi adottato delle norme contrarie ai testi ogni volta che queste alterazioni non danneggiavano i diritti delle parti e non colpivano una regola di ordine pubblico. Quali sono questi miglioramenti? 1 ) un giudice-commissario unico che raggruppa tutte le liti riguardando la liquidazione dei regimi matrimoniali e delle divisioni, a seguito di divorzio, successione o comunità convenzionale tra conviventi. Esso è il giudice del tribunale civile ordinario o è il JAF, in base ai casi, per soddisfare alla distinzione fatta dal legislatore, ma in ogni caso concentra tutti i poteri. Questo giudice è dunque specializzato in una materia di carattere tecnico che richiede delle conoscenze determinate per essere l interlocutore dei notai. A tale fine, i notai della zona hanno identificato un magistrato al quale sano che si possono indirizzare in caso di difficoltà, dal quale conoscono la pratica e la giurisprudenza. Gli altri JAF (due a Laval) possono concentrarsi su gli aspetti extra-patrimoniali delle separazioni (divorzio per colpa, patria potestà, alimenti ). 2 ) Degli notai specializzati Alcuni notai si sono resi volontari per specializzare il proprio studio in materia delle divisioni giudiziarie. Ogni volta che le parti non concordano sulla scelta del notaio, il tribunale incaricherà un notaio da questo elenco prestabilito dopo concertazione tra il tribunale e l ordine dei notai. In questa maniera abbiamo a disposizione dei notai più specializzati e soprattutto non dobbiamo nominare alcuni notai che non dimostrano nessun interesse in questa materia e che accettano l incarico giudiziario, senza entusiasma. Tutto questo consente di organizzare più facilmente delle sedute di formazione comune per i magistrati, avvocati e notai. 3 ) Una diminuzione dei tempi di trattamento dei casi davanti al notaio Un giudice più investito e dei notai più specializzati deve permettere di portare a termine nei tempi legali di un anno le pratiche affidate ai notai. Lo scopo non è di raggiungere a tutti costi un accordo, ma almeno obbligare le parti ad assumere le loro responsabilità e in caso di necessità di

5 constatare il loro disaccordo, permettendo al tribunale di dirimere. Cerchiamo di evitare che alcune pratiche si addormentino presso lo studio di un notaio par qualsiasi motivo. Ogni volta che è necessario il notaio può rivolgersi al giudice-commissario, il quale potrà, grazie ai poteri estesi, prendere delle misure coercitive per facilitare il lavoro del notaio. I contatti sono spesso informali et si svolgono con scambio di . E inteso che in caso di rallentamento ingiustificato, una delle parti o il suo consulente può avvisare il giudice commissario che chiederà nel immediato al notaio di produrre delle spiegazioni. 4 ) la conciliazione Se bene la legge non lo esige ma non lo proibisce ne anche- abbiamo previsto che sistematicamente, ogni volta che un verbale di difficoltà viene trasmesso da parte del notaio, il giudice organizza un tentativo di conciliazione. Le parti, i loro consulenti e il notaio incaricato sono convocati tramite semplice posta per un incontro di circa un ora con lo scopo di provare, nella solennità del palazzo di giustizia, di raggiungere un punto di accordo. L esperimento condotto da circa due anni ha consentito di risolvere completamente una lite su due evitando così un nuovo processo. Un verbale d accordo è subito scritto, il documento ha valore di sentenza definitiva. Le parti ricevono entrambe una copia del verbale che pone fine alla procedura. Nelle settimane che seguono, il notaio stabilisce se necessario l atto completo che riprende quest accordo che non è più discutibile. 5 ) Anche in caso di fallimento, velocizzazione della procedura giudiziaria Il giudice commissario sarà il giudice della messa in stato, avrà il ruolo di accertare che la procedura abbia un ritmo abbastanza sostenuto. (Promemoria sul potere d ingiunzione di conclusione del JME) Se il convenuto non costituisce avvocato, il caso e subito messo in deliberazione e una sentenza potrà essere emessa circa tre mesi dopo il tentativo di conciliazione. In questa maniera è evitata la manovra delle parti che, senza contestare formalmente, praticano la politica della sedia vuota.

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