PALAZZO DEL GOVERNO i putie

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1 PALAZZO DEL GOVERNO Nel 1866 il Palazzo Comunale era già stato progettato, ma nel 1880 ne era stato edificato meno della metà. Solo nel 1927, quando Ragusa divenne capoluogo di provincia, si rese necessario ritoccare e completare tale palazzo per dare una dignitosa sede agli uffici della Regia Prefettura e della Provincia, che in effetti non avevano una propria sede, ma erano stati sistemati in edifici privati (la Prefettura dove oggi ha sede il Vescovado ed il Seminario). La decisione di costruire il palazzo del Governo fu presa il 18 ottobre 1928 e l incarico fu affidato a Ugo Tarchi, professore di architettura presso l Istituto Superiore di Belle Arti di Roma. Al Tarchi fu affidata anche la direzione dei lavori, affiancato dall ing. Giuseppe Criscione fino al 1932 e successivamente dall ing. Francesco Modica. L abilità del Tarchi consistette nell aver saputo armonizzare la nuova costruzione con quella esistente rappresentata dal Palazzo Comunale. Il Palazzo sorse fra le vie Vittorio Veneto, San Giuseppe e XXVIII Ottobre (attuale Via M. Rapisardi). Era quindi situato nel quartiere più centrale di Ragusa superiore, che però presentava due inconvenienti: 1) aveva strade strette; 2) era occupato da diverse case che ne impedivano la costruzione. Nella zona c era anche una piazza chiamata San Giovanni, dove erano sistemate le botteghe (i putie) per la vendita del pesce, della carne, della frutta e della verdura. Nella figura sopra si può vedere la pianta catastale della zona interessata nel Si può notare la chiesetta di San Giuseppe, che sarà demolita assieme agli immobili che rappresentavano un ostacolo per la costruzione del palazzo. La figura centrale, quella del 1928, evidenzia il rettangolo in alto con la scritta Municipio. Ebbene tutte le case e la chiesetta alla sinistra di questo rettangolo furono espropriate e demolite per far posto al Palazzo del Governo. Inoltre venne allargata la Via San Giuseppe nella parte vicino al Corso Vittorio Veneto, demolendo alcune case. Vennero anche eliminati i gradini di tale strada che la collegavano con il Corso Vittorio 1

2 Veneto ed abbassato il livello stradale di Via San Giuseppe per rendere questa via completamente percorribile. La Piazza di San Giovanni fu eliminata e vicino Piazza Carmine venne costruito un capannone in pietra, chiamato la pescheria perché destinato alla vendita del pesce (in seguito demolito perché scomodo e fuori mano). Accanto a dx nella figura precedente si può notare la zona come è oggi. I lavori furono dati in appalto alla P.A.C.E.(Società Peloritana Anonima Costruzione Ediliza) di Messina nell aprile del 1929 e furono completati nel 1933, l inaugurazione avvenne il 21 aprile dello stesso anno. L importo della spesa fu di circa Il palazzo si presenta come un grande quadrilatero, con quattro facciate monumentali differenti e con diverse entrate ed è sicuramente il più importante ed imponente di Ragusa. Nell interno vi sono sale magnifiche come il grande Salone dei Ricevimenti. Occupa un area di 1500 m 2 ed è alto quattro piani. Disegno del 1985 della chiesa di San Giuseppe che fu demolita. Sotto i tre ponti e l imponente palazzo della Prefettura e del Comune. Nella pagina seguente come si presentava la Chiesa di San Giuseppe. 2

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7 Oggi la lapide dedicata a Mussolini è stata dedicata a Giovanni falcone e a Paolo Borsellino. 7

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9 Altra sala con i dipinti di Duilio Cambellotti scultore e pittore (Roma ). Avviatosi da solo all arte, esordì nella scultura, alla quale dedicò sempre la sua migliore attività, eseguendo medaglie, vasi, statuette, sepolcri, decorazioni, monumenti ed altro. Notevoli alcuni suoi monumenti ai Caduti che si distinguono per ispirazione e originalità (Fiuggi, Terracina, Grimaldi, ecc ). Dipinse vetrate, compose mosaici, ed eccelse soprattutto nella illustrazione di opere letterarie di D Annunzio, Shakespeare, Trilussa, Dante, San Francesco, nella scenografia e nei dipinti su pareti. 9

10 Il pavimento del Salone dei ricevimenti, sotto e nella pagina seguente il soffitto com era e come è oggi. 10

11 Il soffitto oggi, con lo stemma della provincia di Ragusa. 11

12 A sx sotto affresco nella Sala dell Impero ; a dx e sotto le ricche decorazioni di Duilio Cambellotti del

13 Sopra: particolare della fontana. Sotto altro affresco di Duilio Cambellotti. 13

14 BIBLIOGRAFIA Mario Nobile. Immagini di una città in crescita. Ragusa Casa Editrice Ellw Due Ragusa. Edizione Ottobre 2003 Giuseppe Zago. Vecchia Ragusa in cartolina. In appendice Ragusa: Leggenda Storia Campanilismo. Edizioni Zago Ragusa. Stampato l 11 maggio del 1986 SITOGRAFIA