CODICE DISCIPLINARE AZIENDALE
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- Ornella Roberto
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1 1 PROGRAMMA AMBIENTE SPA CODICE DISCIPLINARE AZIENDALE Adozione con Cda
2 Sommario CODICE DISCIPLINARE AZIENDALE DI PROGRAMMA AMBIENTE... 3 Premessa Codice disciplinare aziendale Normativa di riferimento Sistema disciplinare
3 CODICE DISCIPLINARE AZIENDALE DI PROGRAMMA AMBIENTE Premessa 1. Codice disciplinare aziendale Il presente Codice Disciplinare resterà permanentemente affisso presso le bacheche aziendali ed una copia dello stesso sarà depositata presso le sedi operative della PROGRAMMA AMBIENTE SPA. Sarà cura dell Azienda provvedere alla comunicazione e diffusione di eventuali modifiche ed integrazioni che dovessero in seguito intervenire nonché a consegnare copia del testo aggiornato agli interessati che ne facessero richiesta. Per quanto riguarda le figure dirigenziali resta salvo ogni diritto dell Azienda a procedere diversamente qualora venga a mancare l imprescindibile rapporto fiduciario con il Dirigente. 2. Normativa di riferimento Norme di legge in materia di disciplina e obblighi del lavoratore la cui inosservanza comporta l applicazione di sanzioni disciplinari Di seguito si richiamano le disposizioni delle diverse fonti che costituiscono le norme disciplinari a cui fa riferimento il presente Codice e che rappresentano casistiche a titolo esemplificativo e non esaustivo. 3 2.a) Lo Statuto dei Lavoratori In ambito aziendale si applicano le disposizioni dell art. 7 della legge 20 maggio 1970, n. 300 Statuto dei Lavoratori e successive modifiche ed integrazioni. In particolare si richiama quanto segue: art. 7 Sanzioni disciplinari Le norme disciplinari relative alle sanzioni, alle infrazioni in relazione alle quali ciascuna di esse può essere applicata ed alle procedure di contestazione delle stesse, devono essere portate a conoscenza dei lavoratori mediante affissione in luogo accessibile a tutti. Esse devono applicare quanto in materia stabilito da accordi e contratti di lavoro ove esistano. Il datore di lavoro non può adottare alcun provvedimento disciplinare nei confronti del lavoratore senza avergli preventivamente contestato l addebito e senza averlo sentito a sua difesa. Il lavoratore potrà farsi assistere da un rappresentate dell associazione sindacale cui aderisce o conferisce mandato.
4 Fermo restando quanto disposto dalla legge 15 luglio 1966 n. 604, non possono essere disposte sanzioni disciplinari che comportano mutamenti definitivi del rapporto di lavoro; inoltre la multa non può essere disposta per un importo superiore a quattro ore della retribuzione di base e la sospensione dal servizio e dalla retribuzione per più di dieci giorni. In ogni caso, i provvedimenti disciplinari più gravi del rimprovero verbale non possono essere applicati prima che siano trascorsi cinque giorni dalla contestazione per iscritto del fatto che vi ha dato causa. Salvo analoghe procedure previste dai contratti collettivi di lavoro e ferma restando la facoltà di adire all autorità giudiziaria, il lavoratore al quale sia stata applicata una sanzione disciplinare può promuovere, nei venti giorni successivi, anche per mezzo dell associazione alla quale sia iscritto ovvero conferisca mandato, la costituzione alla Direzione Provinciale del Lavoro, di un collegio di conciliazione e arbitrato, composto da un rappresentante di ciascuna delle parti e da un terzo membro scelto di comune accordo o, in difetto di accordo, nominato dal direttore dell ufficio del lavoro. La sanzione disciplinare resta sospesa fino alla definizione del collegio. Non può tenersi conto ad alcun effetto delle sanzioni disciplinari decorsi due anni dalla loro applicazione. 4 2.b) Il Codice Civile Il presente Codice Disciplinare assume e fa proprie le disposizioni di diritto privato del Codice Civile in materia di diligenza del prestatore di lavoro subordinato, obbligo di fedeltà, direzione dell impresa e sanzioni disciplinari ed in particolare i seguenti articoli: art Diligenza del prestatore di lavoro Il prestatore di lavoro deve usare la massima diligenza richiesta dalla natura della prestazione dovuta, dall interesse dell impresa e da quello superiore della produzione nazionale. Deve inoltre osservare le disposizioni per l esecuzione e per la disciplina del lavoro impartite dall imprenditore o dai collaboratori di questo dai quali gerarchicamente dipende art Obbligo di fedeltà Il prestatore di lavoro non deve trattare affari, per conto proprio o di terzi, in concorrenza con l'imprenditore, né divulgare notizie attinenti all'organizzazione e ai metodi di produzione dell'impresa, o farne uso in modo da poter recare ad essa pregiudizio. art Sanzioni disciplinari
5 L'inosservanza delle disposizioni contenute nei due articoli precedenti può dar luogo alla applicazione di sanzioni disciplinari, secondo la gravità dell'infrazione. E importante sottolineare che la concreta irrogazione delle sanzioni disciplinari prescinde da un eventuale procedimento penale, in quanto le regole di condotta sono assunte dall azienda in piena autonomia, indipendentemente dall illecito che eventuali condotte possano determinare. 2.c) Il D.Lgs. 81/2008 Il presente Codice Disciplinare assume e fa proprie le disposizioni di cui al D.Lgs. 81/2008 ed in particolare quanto previsto dagli artt. 18 (obblighi del datore di lavoro e del dirigente), 19 (obblighi del preposto), 20 (obblighi dei lavoratori). Art. 20 Obblighi dei lavoratori 1. Ogni lavoratore deve prendersi cura della propria salute e sicurezza e di quella delle altre persone presenti sul luogo di lavoro, su cui ricadono gli effetti delle sue azioni o omissioni, conformemente alla sua formazione, alle istruzioni e ai mezzi forniti dal datore di lavoro. 2. I lavoratori devono in particolare: a) contribuire, insieme al datore di lavoro, ai dirigenti e ai preposti, all adempimento degli obblighi previsti a tutela della salute e sicurezza sui luoghi di lavoro; b) osservare le disposizioni e le istruzioni impartite dal datore di lavoro, dai dirigenti e dai preposti, ai fini della protezione collettiva ed individuale; c) utilizzare correttamente le attrezzature di lavoro, le sostanze e i preparati pericolosi, i mezzi di trasporto nonché i dispositivi di sicurezza; d) utilizzare in modo appropriato i dispositivi di protezione messi a loro disposizione; e) segnalare immediatamente al datore di lavoro, al dirigente o al preposto le deficienze dei mezzi e dei dispositivi di cui alle lettere c) e d), nonché qualsiasi eventuale condizione di pericolo di cui vengano a conoscenza, adoperandosi direttamente, in caso di urgenza, nell ambito delle proprie competenze e possibilità e fatto salvo l obbligo di cui alla lettera f) per eliminare o ridurre le situazioni di pericolo grave e incombente, dandone notizia al rappresentante dei lavoratori per la sicurezza; f) non rimuovere o modificare senza autorizzazione i dispositivi di sicurezza o di segnalazione o di controllo; g) non compiere di propria iniziativa operazioni o manovre che non sono di loro competenza ovvero che possono compromettere la sicurezza propria o di altri lavoratori; 5
6 h) partecipare ai programmi di formazione e di addestramento organizzati dal datore di lavoro; i) sottoporsi ai controlli sanitari previsti dal presente decreto legislativo o comunque disposti dal medico competente. 2.d) Il D.Lgs. 231/01, le disposizioni, comunicazioni, ordini di servizio, regolamenti interni, le circolari, etc. Il presente Codice Disciplinare assume e fa proprie le disposizioni di cui al D.Lgs. 231/01 ed in particolare nel Modello di organizzazione, gestione e controllo, il Codice Etico e il Piano Anticorruzione approvati dall azienda, comprese tutte le procedure, le istruzioni aziendali, le comunicazioni, le disposizioni, gli ordini di servizio, i regolamenti interni, le deleghe e le circolari interne per le parti in cui sono disciplinati i comportamenti corretti atti a prevenire o evitare il verificarsi dei reati contemplati nel decreto stesso. 2.e) Il Contratto Collettivo Nazionale di lavoro del settore di riferimento 3. Sistema disciplinare 3.a) Provvedimenti disciplinari Le mancanze dei lavoratori possono essere punite, a seconda della gravità con: a. Biasimo inflitto verbalmente per mancanze lievi; b. Biasimo inflitto per iscritto nei casi di recidiva delle infrazioni di cui al precedente punto 1). 6 c. Multa (non superiore all importo di quattro ore della normale retribuzione) d. Sospensione (dal servizio e dalla retribuzione globale fino ad un massimo di dieci giorni) e. Licenziamento disciplinare con preavviso e con le altre conseguenze di ragione e di legge e con TFR f. Licenziamento disciplinare senza preavviso e con le altre conseguenze di ragione e di legge e con TFR I provvedimenti di cui sopra non sollevano il lavoratore dalle eventuali responsabilità nelle quali sia incorso.
7 3.b) Contestazione della mancanza ed applicazione della sanzione Per le forme e le modalità del procedimento si rimanda all applicazione delle sanzioni secondo quanto previsto dall art. 7 Legge 300/70 coordinato ed integrato con le previsioni del Contratto Nazionale di Lavoro vigente. 3.c) Efficacia dei provvedimenti disciplinari Le sanzioni disciplinari non possono essere prese in considerazione decorsi due anni dalla loro applicazione, se non al fine di valutare in un unico contesto il modo con il quale il dipendente ha solitamente espletato la propria attività ed ha osservato i propri doveri. Le norme previste dal presente regolamento di disciplina si applicano anche nei confronti dei dipendenti in periodo di prova, assunti a tempo determinato o con contratto di somministrazione. Programma Ambiente SpA 7
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