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2 2 di 104 INDICE I PARTE I... 6 I.1 INTRODUZIONE... 6 I.2 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE... 6 I.3 DOCUMENTAZIONE CORRELATA... 6 I.4 DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI... 9 II PARTE II II.1 GENERALITA II.2 GESTIONE DELLA FORNITURA II.3 MATERIALI II.3.1 CEMENTO II.3.2 AGGREGATI II.3.3 ACQUA II.3.4 ADDITIVI II.3.5 CALCESTRUZZO II.3.6 ACCIAIO II Armatura di precompressione II Piastrini di ancoraggio delle armature II Armatura ordinaria II.3.7 SISTEMA DI ATTACCO II.4 PRESCRIZIONI SUL PRODOTTO, FORMA E TOLLERANZE II.5 PROCESSO DI FABBRICAZIONE II.5.1 PROCESSO DI STAGIONATURA II Stagionatura naturale II Stagionatura forzata II.6 NUMEROSITÀ DELLE PROVE E CRITERI DI ACCETTAZIONE PER LA PRODUZIONE DI SERIE II.6.1 CONTROLLI IN ACCETTAZIONE II.6.2 CONTROLLI IN PRODUZIONE II.6.3 CONTROLLI SUL PRODOTTO FINITO II.6.4 ASPETTO VISIVO... 34

3 TRAVERSONI E TRAVERSE SPECIALI IN 3 di 104 II.6.5 PROVE DIMENSIONALI II.6.6 VERIFICA DELLA RESISTENZA A COMPRESSIONE DEL CLS ALL ATTO DELLA PRECOMPRESSIONE II.6.7 VERIFICA DELLA RESISTENZA CARATTERISTICA DEL CLS A 28 GIORNI II.6.8 PROVE STATICHE SUL PRODOTTO FINITO II Prova statica II Prova statica completa II Resistenza a compressione su campione di CLS indurito (carota) II.6.9 ULTERIORI CONTROLLI II.7 GARANZIA III PARTE III III.1 OMOLOGAZIONE DEL PRODOTTO III.2 PROVE DI OMOLOGAZIONE III.2.1 PROVE DIMENSIONALI III.2.2 PROVE STRUTTURALI III.2.3 MONTAGGI E CARICHI DI PROVA III Montaggi di prova III Carichi di prova III Prova statica III Prova di fatica III.2.4 PROVA DI ISOLAMENTO ELETTRICO III.3 NUMEROSITÀ DELLE PROVE E CRITERI DI ACCETTAZIONE PER L OMOLOGAZIONE III.3.1 PROVE DIMENSIONALI III.3.2 PROVE STATICHE III.3.3 PROVA DI FATICA III.3.4 PROVA DI ISOLAMENTO ELETTRICO III.4 POSIZIONE DEGLI INSERTI E VERIFICA DELLA PRIMA SERIE COMPLETA PRODOTTA IV PARTE IV IV.1 ALLEGATO A - Piano dettagliato dei montaggi di prova IV.1.1 SUPPORTO ARTICOLATO IV.1.2 PIASTRA ELASTICA IV.2 ALLEGATO B - Designazione del prodotto IV.2.1 ESEMPI DI DESIGNAZIONE... 52

4 TRAVERSONI E TRAVERSE SPECIALI IN 4 di 104 IV.3 ALLEGATO C Scheda tecnica IV.3.1 DEFINIZIONE DELLA GEOMETRIA DEI MANUFATTI E DELLE COORDINATE DEGLI INSERTI DEL SISTEMA DI ATTACCO IV.3.2 SPAZIO RISERVATO ALLA LOCALIZZAZIONE DEI TASSELLI TP IV.3.3 GEOMETRIA DEI MANUFATTI PER SCAMBI IV Geometria delle piastre e dei centri tasselli generalità IV Geometria delle piastre e dei centri tasselli casi particolari IV S 60 U/170/0,12 destro o sinistro per deviata semplice disegno FS IV S 60 U/170/0,12 destro o sinistro per comunicazione interasse 3555 mm disegno FS IV S 60 U/170/0,12 destro o sinistro per comunicazione interasse 4000 mm disegno FS IV S 60 U/170/0,12 destro o sinistro per comunicazione interasse 3935 mm disegno FS IV Traversoni per casi speciali con scambio S 60 U/170/0, IV S 60 U/250/0,12 destro o sinistro per deviata semplice disegno FS IV S 60 U/250/0,12 destro o sinistro con uscita retta disegno FS IV S 60 U/250/0,092 destro o sinistro per deviata semplice disegno FS IV S 60 U/250/0,092 destro o sinistro per comunicazione interasse 3555 mm disegno FS IV S 60 U/250/0,092 destro o sinistro per comunicazione interasse 4000 mm disegno FS IV S 60 U/250/0,092 destro o sinistro per comunicazione interasse 3935 mm disegno FS IV S 60 U/400/0,094 destro o sinistro per deviata semplice disegno FS IV S 60 U/400/0,094 destro o sinistro con uscita retta disegno FS IV Traversoni per casi speciali con scambio S 60 U/400/0, IV S 60 U/400/0,074 destro o sinistro per deviata semplice disegno FS IV S 60 U/400/0,074 destro o sinistro per comunicazione interasse 3555 mm disegno FS IV S 60 U/400/0,074 destro o sinistro per comunicazione interasse 4000 mm disegno FS IV S 60 U/400/0,074 destro o sinistro per comunicazione interasse 3935 mm disegno FS IV S 60 U/1200/0,040 destro o sinistro per deviata semplice disegno FS IV S 60 U/1200/0,040 destro o sinistro per comunicazione interasse 4,00 m disegno FS IV.3.4 DEFINIZIONE DELLA GEOMETRIA DEI TRAVERSONI E DELLE COORDINATE DEGLI INSERTI DEL SISTEMA DI ATTACCO PER LE INTERSEZIONI I60U/0,12, I60U/0,243 E LO SCAMBIO INTERSEZIONE SI 60 U/170/0, IV Geometria dei traversoni IV Geometria delle piastre e dei centri tasselli Generalità IV Geometria delle piastre e dei centri tasselli - Casi particolari IV I. 60 U /0,12 disegno FS IV I. 60 U /0,243 disegno FS IV SI. 60 U/170/0,12 disegno FS IV.4 ALLEGATO D - SCHEDA GESTIONALE IV.4.1 NORME DI PREMONTAGGIO DEGLI ORGANI D ATTACCO E DI FINITURA DEI MANUFATTI IV.4.2 INCORPORO DEI TASSELLI IV.4.3 SOTTOPIASTRE DI POLIETILENE

5 TRAVERSONI E TRAVERSE SPECIALI IN 5 di 104 IV.4.4 COMPLETAMENTO E FINITURA DEI MANUFATTI IV.4.5 SCHEMI DI STIVAGGIO IV.4.6 ONERI IV.5 ALLEGATO E Procedura di prova di penetrazione al blu di metilene

6 I PARTE I 6 di 104 I.1 INTRODUZIONE Nella presente revisione della Specifica Tecnica di Fornitura è stata recepita la modifica alla terminologia applicata nella norma UNI EN : 2016: Momento di progetto è stato sostituito da Momento di flessione caratteristico e Momento di flessione di prova ; è stata di conseguenza aggiornata la simbologia. I.2 SCOPO E CAMPO DI APPLICAZIONE La presente Specifica Tecnica di Fornitura definisce le caratteristiche dei traversoni, traversoni speciali di lunghezza maggiore di 5,5 m e traverse speciali F in cemento armato, vibrato e precompresso per apparecchi del binario dell armamento ferroviario 60E1. Definisce inoltre: gli obblighi del Fornitore le caratteristiche dei materiali componenti da utilizzare per la fabbricazione del prodotto la numerosità, le modalità, la frequenza ed i criteri di accettazione delle prove per la produzione di serie la numerosità, le modalità ed i criteri di accettazione delle prove per l omologazione del prodotto. Il presente documento si applica alle forniture dirette e indirette ad RFI di traversoni, traversoni speciali di lunghezza maggiore di 5,5 m e traverse speciali F in cemento armato, vibrato e precompresso per apparecchi del binario dell armamento ferroviario 60E1. I.3 DOCUMENTAZIONE CORRELATA Tutti i riferimenti, qui di seguito citati, si intendono nella edizione più aggiornata in vigore. UNI EN ISO 9000 UNI EN ISO 9001 RFI DPR PD IFS 020 RFI DPR PD IFS 017 Sistemi di gestione per la qualità - Fondamenti e vocabolario Sistemi di gestione per la qualità Requisiti Prescrizioni per la gestione di forniture di materiali eseguite in assicurazione della qualità Gestione degli appalti di lavori, manutenzioni, opere e forniture in opera eseguite in assicurazione della qualità

7 7 di 104 RFI TCAR MA AR CEN CR Manuale Coordinate degli inserti dei manufatti in cap per apparecchi del binario Determinazione del rapporto acqua/cemento del calcestruzzo fresco UNI EN 1008 Acqua d'impasto per il calcestruzzo - Specifiche di campionamento, di prova e di valutazione dell'idoneità dell'acqua, incluse le acque di ricupero dei processi dell'industria del calcestruzzo, come acqua d'impasto del calcestruzzo UNI UNI UNI Serie UNI EN Serie UNI EN Durabilità delle opere di calcestruzzo e degli elementi prefabbricati di calcestruzzo - Parte 1: Istruzioni per ottenere la resistenza alle azioni aggressive Durabilità delle opere di calcestruzzo e degli elementi prefabbricati di calcestruzzo - Parte 2: Istruzioni per prevenire la reazione alcali-silice Reazione alcali-aggregato in calcestruzzo - Determinazione della potenziale reattività agli alcali degli aggregati per calcestruzzo - Esame petrografico di dettaglio dell'aggregato per la determinazione dei costituenti potenzialmente reattivi agli alcali Prova sul calcestruzzo fresco Prova sul calcestruzzo indurito UNI EN Prove sul calcestruzzo nelle strutture - Parte 1: Carote - Prelievo, esame e prova di compressione UNI EN UNI UNI UNI UNI EN UNI EN Aggregati per calcestruzzo Aggregati per calcestruzzo - Istruzioni complementari per l'applicazione della EN Parte 1: Designazione e criteri di conformità Aggregati per calcestruzzo - Istruzioni complementari per l'applicazione della EN Parte 2: Requisiti Aggregati per calcestruzzi - Parte 22: Metodologia di valutazione della potenziale reattività alcali-silice degli aggregati Applicazioni ferroviarie - Binario - Traverse e traversoni di calcestruzzo - Parte 1: Requisiti generali Applicazioni ferroviarie - Binario - Traverse e traversoni di calcestruzzo - Parte 2: Traverse monoblocco precompresse

8 8 di 104 UNI EN UNI EN UNI EN UNI EN UNI EN UNI EN UNI EN 206 Applicazioni ferroviarie - Binario - Traverse e traversoni di calcestruzzo - Parte 4: Traversoni precompressi per scambi e incroci Applicazioni ferroviarie - Binario - Traverse e traversoni di calcestruzzo - Parte 5: Elementi speciali Applicazioni ferroviarie - Binario - Requisiti prestazionali per i sistemi di fissaggio - Parte 1: Definizioni Applicazioni ferroviarie - Binario - Requisiti prestazionali per i sistemi di fissaggio - Parte 2: Sistemi di fissaggio per le traverse di calcestruzzo Applicazioni ferroviarie - Binario - Metodi di prova per i sistemi di fissaggio - Parte 5: Determinazione della resistenza elettrica Cemento - Parte 1: Composizione, specificazioni e criteri di conformità per cementi comuni Calcestruzzo - Specificazione, prestazione, produzione e conformità UNI EN Additivi per calcestruzzo, malta e malta per iniezione - Parte 2: Additivi per calcestruzzo - Definizioni, requisiti, conformità, marcatura ed etichettatura UNI EN UNI EN UNI EN UNI EN Prove per determinare le proprietà meccaniche e fisiche degli aggregati - Parte 2: Metodi per la determinazione della resistenza alla frammentazione Prove per determinare le proprietà meccaniche e fisiche degli aggregati - Parte 6: Determinazione della massa volumica dei granuli e dell'assorbimento d'acqua Prove per determinare le proprietà termiche e la degradabilità degli aggregati - Parte 1: Determinazione della resistenza al gelo e disgelo Prove per determinare le proprietà termiche e la degradabilità degli aggregati - Parte 2: Prova al solfato di magnesio UNI EN Prove per determinare le proprietà chimiche degli aggregati - Parte 1: Analisi chimica UNI ISO Procedimenti di campionamento nell'ispezione per attributi - Parte 1: Schemi di campionamento indicizzati secondo il limite di qualità accettabile (AQL) nelle ispezioni lotto per lotto

9 9 di 104 UNI EN UNI EN ISO/IEC UNI EN ISO/IEC RFI TCAR SF AR RFI TCAR SF AR Prodotti metallici - Tipi di documenti di controllo Valutazione della conformità - Dichiarazione di conformità rilasciata dal Fornitore - Parte 1: Requisiti generali Valutazione della conformità - Dichiarazione di conformità rilasciata dal fornitore - Parte 2: Documentazione di supporto Tappetini sotto traversa (USP) Manufatti in calcestruzzo con tappetini sotto traversa (USP) Specifiche Tecniche di Fornitura FS/RFI relative ai materiali minuti occorrenti per l attrezzaggio dei manufatti Specifiche Tecniche relative a sistemi di attacco omologati da RFI Disegni FS relativi al piano di posa degli apparecchi del binario e disegni collegati Disegni FS relativi ai materiali minuti occorrenti (piastre, cuscinetti, piastre per controrotaia, ecc.) Legge n 1086 del 05/11/1971 Disciplina per le opere in conglomerato cementizio armato Norme tecniche per le costruzioni D.M. 14 gennaio 2008 (G.U. n. 29 del suppl. ord. n 30) Gazzetta Ufficiale del n. 47, supplemento ordinario n. 27, la Circolare 2 febbraio 2009, n. 617 del Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti approvata dal Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici "Istruzioni per l'applicazione delle "Nuove norme tecniche per le costruzioni" di cui al decreto ministeriale 14 gennaio 2008 Direttiva 2008/57/CE relativa all interoperabilità del sistema ferroviario comunitario Decreto Legislativo 16 giugno 2017 n. 106: Adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 305/2011, che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE Regolamento (UE) n. 305/2011 del Parlamento europeo e del Consiglio del 9 marzo 2011, che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione e che abroga la direttiva 89/106/CEE del Consiglio DM e Circolari dei lavori Pubblici vigenti in materia Norme CEN e UNI applicabili per i materiali componenti il prodotto oggetto della presente specifica I.4 DEFINIZIONI E ABBREVIAZIONI Apparecchio del binario Fessura Uno dei seguenti dispositivi di armamento: scambio, intersezione, scambio intersezione, apparecchio di dilatazione Rottura parziale del calcestruzzo dovuta a momento di flessione esterno

10 Fessura iniziale Fessura residua Fessura sotto carico Fornitore Inserto del sistema di attacco (attacco di primo livello) Marca Materiali/Materiali componenti Carico di prova TRAVERSONI E TRAVERSE SPECIALI IN Fessura che, a prescindere dalla sua larghezza, si manifesta sulle fibre tese del manufatto su una qualsiasi delle facce, la cui lunghezza raggiunge 15 mm e che progredisce all aumentare del carico Fessura misurata a seguito di una prova dopo applicazione e rimozione di un momento di flessione esterno Fessura misurata all atto di una prova con applicazione di un momento di flessione esterno Organizzazione o Persona che fornisce il prodotto Elemento del sistema di attacco inglobato nel calcestruzzo 10 di 104 Numero identificativo del manufatto desumibile dai piani di posa e dalla Scheda Tecnica Allegato C o nella documentazione emessa da RFI per lo specifico apparecchio del binario Insieme di tutti i materiali o materie prime che vengono utilizzati per la fabbricazione del prodotto compresi gli inserti del sistema di attacco Carico applicato durante un test Carico dinamico sull area di appoggio della rotaia Pk Momento di flessione Momento di flessione caratteristico Mk Momento di flessione negativo Momento di flessione positivo Piano di appoggio del manufatto Piano di appoggio della rotaia o piano di ferratura Prodotto o manufatto Sezioni sottorotaia esterne Sistema di attacco Carico caratteristico sull area di appoggio della rotaia in condizioni di carico dinamico di normale esercizio Momento applicato sulla traversa che produce tensione o compressione nell elemento Momento di flessione derivante dal carico dinamico sull area di appoggio della rotaia Pk Momento che genera una tensione o riduce la compressione al livello della parte superiore del manufatto Momento che genera una tensione o riduce la compressione al livello della parte inferiore del manufatto Superficie inferiore del manufatto a contatto della massicciata Superficie piana della parte superiore del manufatto individuata tra gli organi di un singolo attacco destinata all alloggiamento della rotaia Traversone, traversone speciale, traversa speciale F e G, in CAVP Sezioni verticali del manufatto, individuate nei punti di intersezione dell asse delle rotaie esterne con il piano di ferratura Sistema che permette il fissaggio della rotaia al manufatto

11 Sporto Spartito Traversa speciale F Traversa speciale G Traversone TRAVERSONI E TRAVERSE SPECIALI IN 11 di 104 Parte del manufatto compresa tra una sezione sottorotaia esterna e la testata più vicina del manufatto riferita al piano di appoggio Distanza tra gli assi di due manufatti successivi la cui misura è indicata sui piani di posa Elemento strutturale, destinato a trasmettere i carichi, realizzare lo scartamento e le altre quote caratteristiche, e ad assicurare la stabile posizione dell apparecchio del binario; è posata alle estremità di uscita (oltre il telaio del cuore), sia sul ramo retto che sul ramo deviato. Ha dimensioni particolari (sporti asimmetrici) rispetto alla traversa ordinaria. È progettata per la posa 1/20 delle rotaie Elemento strutturale, destinato a trasmettere i carichi, realizzare lo scartamento e le altre quote caratteristiche, e ad assicurare la stabile posizione dell apparecchio del binario. Ha dimensioni particolari (sporti asimmetrici) rispetto alla traversa ordinaria. È progettata per la posa verticale delle rotaie Elemento strutturale posato sotto le rotaie, destinato a trasmettere i carichi, realizzare lo scartamento e le altre quote caratteristiche, e ad assicurare la stabile posizione dell apparecchio del binario Traversone speciale E un traversone di lunghezza maggiore di 5,5 m. Traversoni banalizzati Traversoni specializzati Fb0 Fb0n Fbr Fbrn FbB FbBn Fb0,05 Fb0,05n Traversoni non connotati dalla lettera D (destro) o S (sinistro) nella marca idonei all impiego sia per scambi destri che sinistri Traversoni connotati dalla lettera D (destro) o S (sinistro) nella marca, idonei all impiego solo per lo scambio corrispondente alla marca (destro o sinistro) Carico di prova di riferimento iniziale positivo, espresso in kn Carico di prova di riferimento iniziale negativo, espresso in kn Carico di prova che produce la fessura iniziale nella parte inferiore del manufatto, espresso in kn Carico di prova che produce la fessura iniziale nella parte superiore del manufatto, espresso in kn Carico di prova che non può essere aumentato quando la parte inferiore del manufatto è fessurata, espresso in kn Carico di prova che non può essere aumentato quando la parte superiore del manufatto è fessurata, espresso in kn Massimo carico di prova per effetto del quale, una fessura di larghezza pari a 0,05 mm nella parte inferiore del manufatto, sussiste dopo la rimozione del carico, espresso in kn Massimo carico di prova per effetto del quale, una fessura di larghezza pari a 0,05 mm nella parte superiore del manufatto, sussiste dopo la rimozione del carico, espresso in kn

12 12 di 104 Fbu Mk,pos Mk,neg Kb Kbn KbB AQ CAVP CEN CLS DC DM EN FS PdQ PFC RFI SGQ STF Rck(28) LC AQL USP Carico di prova inferiore per la prova di fatica : Fbu = 0,25 x Fb0, espresso in kn Momento di flessione positivo caratteristico per qualsiasi sezione del manufatto, espresso in knm Momento di flessione negativo caratteristico per qualsiasi sezione del manufatto, espresso in knm Coefficiente di carico per prova statica positiva Coefficiente di carico per prova statica negativa Coefficiente di carico per prova di fatica Assicurazione Qualità Cemento Armato Vibrato Precompresso Comitato Europeo per la Normazione Calcestruzzo Dichiarazione di Conformità Decreto Ministeriale Norma europea Ferrovie dello Stato Italiane Piano della Qualità Piano di Fabbricazione e Controllo Rete Ferroviaria Italiana Sistema di Gestione per la Qualità Specifica Tecnica di Fornitura Resistenza caratteristica del CLS a 28 giorni, definita in fase di omologazione Livello di Collaudo Livello di qualità accettabile Under Sleeper Pad

13 II PARTE II 13 di 104 II.1 GENERALITA Tutti i materiali impiegati per la costruzione del prodotto devono essere conformi a quanto previsto al successivo punto II.3 MATERIALI ed alle prescrizioni europee/nazionali in vigore; il loro utilizzo deve essere sempre subordinato alla notifica a RFI. I materiali utilizzati per la costruzione del prodotto devono essere rintracciabili e correlabili ai relativi bollettini prove e/o DC emesse a fronte di accettazione. I materiali devono essere selezionati per garantire una durabilità del prodotto di 30 anni. I momenti utilizzati per calcolare i carichi di prova, espressi in knm, per i criteri di progetto dei manufatti sono i seguenti: Momenti Traversoni e Traversoni Speciali Traversa speciale F e G Mk,pos 28,0 knm 19,0 knm Mk,neg 28,0 knm 19,0 knm Nei calcoli di progetto deve essere preso in considerazione un valore massimo di 3 N/mm 2 per la resistenza a trazione per flessione del CLS. Il prodotto costituisce un elemento di sicurezza per l esercizio ferroviario. Il prodotto deve essere progettato da un Ingegnere e costruito sotto la direzione di un Responsabile entrambi nominati dal Fornitore, che assumono le competenze e le responsabilità di Legge. Detti tecnici sono rispettivamente responsabili della progettazione e della produzione, compresi i prelievi dei materiali componenti, i controlli in accettazione dei medesimi, i controlli di produzione ed i controlli sul prodotto finito con le modalità e le periodicità previste nel PFC. Tutta la documentazione di registrazione della qualità emessa a fronte della produzione, relativa a prove e controlli in accettazione dei materiali componenti, dei controlli di produzione e sui manufatti prodotti, nonché tutta quella prevista contrattualmente, deve essere conservata presso lo stabilimento del Fornitore. È ammesso che la registrazione e l archiviazione di detti documenti possa essere effettuata su supporto informatico. Tutte le registrazioni della qualità devono essere poste in visione agli incaricati di RFI ogni volta che ne facciano richiesta. RFI si riserva la facoltà di inviare autonomamente campioni di materiali componenti o manufatti

14 TRAVERSONI E TRAVERSE SPECIALI IN presso laboratori ufficiali di proprio gradimento ogni volta che lo ritenga opportuno per la verifica dei requisiti richiesti. L espletamento della fornitura di serie è subordinato all ottenimento dell omologazione del prodotto secondo i criteri definiti nella successiva Parte III della presente STF. La designazione del prodotto è quella definita nell allegato B. II.2 GESTIONE DELLA FORNITURA La fornitura del prodotto deve essere espletata da Fornitori operanti con un SGQ certificato con le modalità previste dal documento RFI DPR PD IFS 020. All atto di ogni spedizione, il Fornitore deve inviare al Committente la Dichiarazione di Conformità di cui alla Norma UNI EN ISO/IEC corredata di tutta la documentazione di registrazione della qualità, riportante i risultati delle prove eseguite sui prodotti oggetto delle spedizioni. La documentazione di registrazione della qualità relativa alle prove sulla materia prima utilizzata, quella emessa durante la produzione di serie e quella relativa al prodotto finito, deve essere archiviata dal Fornitore per un periodo minimo di 10 anni. 14 di 104 Il Fornitore, qualora durante i controlli non risultino rispettati i criteri di accettazione definiti nella presente STF, deve provvedere all apertura di una non conformità che deve essere gestita in accordo a quanto previsto dal documento RFI DPR PD IFS 020 e dal PdQ. Le risoluzioni di non conformità che non prevedono il pieno rispetto di tutti i requisiti previsti nella presente STF non potranno essere adottate senza il preventivo benestare di RFI. II.3 MATERIALI Il Fornitore deve dare evidenza del rispetto di quanto prescritto dal Decreto Legislativo 16 giugno 2017 n. 106, relativo all adeguamento della normativa nazionale alle disposizioni del regolamento (UE) n. 305/2011, che fissa condizioni armonizzate per la commercializzazione dei prodotti da costruzione. I Subfornitori utilizzati devono operare nell ambito di un SGQ certificato. L acquisizione in regime di AQ dei materiali concorrenti alla fabbricazione del prodotto non esonera il Fornitore dalle responsabilità derivanti dalla non rispondenza delle caratteristiche dichiarate per ogni singolo materiale utilizzato; per tutti i materiali deve essere predisposto un sistema di controllo in accettazione che deve essere formalizzato a RFI nell ambito dell approvazione del PdQ. Il CLS destinato alla produzione delle traverse deve rispettare le prescrizioni di cui al successivo

15 TRAVERSONI E TRAVERSE SPECIALI IN II.3.5, i singoli materiali componenti utilizzati per la sua fabbricazione devono essere conformi a quanto definito ai successivi punti II.3.1, II.3.2, II.3.3, II.3.4 e alle rispettive norme di riferimento di ogni componente. Per tutti i materiali concorrenti alla fabbricazione del CLS deve essere indicato il contenuto di Cloruri che deve rispettare i limiti previsti dalla norma UNI EN 206 ed il contenuto di Na2O e di K2O, che sarà utilizzato per la determinazione dell ossido di sodio equivalente efficace totale (SET) secondo quanto previsto dalle norme UNI e 2. II.3.1 CEMENTO Per il confezionamento del CLS deve essere utilizzato cemento Portland del tipo CEM I e classe di resistenza minima 42,5 conforme alla norma UNI EN Il cemento utilizzato deve essere sottoposto a tutte le prove previste dalla normativa europea/nazionale vigente con una frequenza atta a garantire i requisiti fissati di qualità, ed in ogni caso non potrà essere inferiore a quella fissata dalla UNI EN I valori massimi ammessi per la concentrazione di SO3 e Na2O equivalente sono quelli stabiliti dalla normativa europea/nazionale applicabile per la tipologia del prodotto, secondo quanto previsto dalla UNI EN Il Fornitore deve fornire a RFI i certificati relativi al tipo di cemento utilizzato. II.3.2 AGGREGATI Gli aggregati devono essere costituiti da elementi non gelivi e non friabili, privi di sostanze pulverulente, limose o argillose, di sostanze organiche o comunque nocive all indurimento del CLS e alla conservazione delle armature. Le dimensioni degli aggregati devono essere scelte con cura, in funzione degli spazi minimi tra le armature e le facce del manufatto e tra le armature e gli inserti del sistema di attacco. Gli aggregati utilizzati devono essere acquisiti dal Fornitore con marcatura CE sotto il sistema 2+ secondo quanto previsto dalla UNI EN Le prove sugli aggregati devono essere eseguite presso un laboratorio ufficiale autorizzato ai sensi della legge. Particolare attenzione deve essere posta nell accertamento della mancanza di reattività con gli alcali del cemento con l applicazione delle precauzioni definite nelle norme serie UNI di 104 Il Fornitore deve fornire a RFI la certificazione attestante almeno le seguenti caratteristiche degli aggregati con il rispetto dei criteri di accettazione di seguito riportati:

16 Natura della prova 1 Minerali nocivi (analisi petrografia) e valutazione della potenziale reattività alcali aggregati UNI UNI UNI Granulometria UNI EN Passante allo staccio 0,063 UNI EN UNI TRAVERSONI E TRAVERSE SPECIALI IN 16 di 104 Criterio di accettazione Gli inerti devono risultare classificati NON REATTIVI applicando i criteri indicati nella UNI Nota Se risultano presenti gesso o anidride, il contenuto di solfati solubili in acido deve essere 0,2 (AS 0,2) secondo il metodo di prova definito nella norma UNI EN :2013 punto 12, Se risultano presenti solfuri ossidabili, il contenuto totale di zolfo deve essere 0,1% secondo il metodo di prova definito nella norma UNI EN :2013 punto 11 La granulometria deve essere conforme a quella definita nella formula del calcestruzzo definita dal Fornitore. La granulometria dell aggregato deve soddisfare i requisiti della norma UNI EN in funzione delle sue dimensioni d/d (diametro minimo e massimo dell aggregato). Gli aggregati devono essere descritti in termini di dimensioni secondo quanto definito al punto 4 della norma UNI EN 12620:2008 e rientrare nei fusi che li definiscono. Aggregato Non frantumato Frantumato da depositi alluvionali Frantumato da roccia fine ƒ 3,0 ƒ 10 ƒ 16 grosso ƒ 1,5 ƒ 1,5 ƒ 4,0 4 Equivalente in sabbia (ES) UNI Valore del blu di metilene (MB) UNI Massa volumica media (MV) UNI Assorbimento d acqua superficiale UNI Contenuto di solfati solubili in acido (SO 3) UNI In caso di superamento dei limiti definiti si deve procedere con la determinazione del valore dell equivalente in sabbia Valore dell equivalente in sabbia (metodo di prova UNI EN 933-8) Per aggregati non frantumati ES 80 Per aggregati frantumati ES 70 Nel caso in cui i valori non risultino conformi deve essere eseguita la prova per la determinazione del valore di blu di metilene Valore del blu di metilene (metodo di prova UNI EN 933-9) Massa volumica del granulo saturo a superficie asciutta (metodo di prova UNI EN ) Aggregato grosso (metodo di prova UNI EN ) Nota: secondo la norma UNI se tale valore è superato deve essere dichiarata la classe di resistenza al gelo secondo UNI EN Contenuto massimo di solfati solubili in acido AS (metodo di prova UNI EN :2013 punto 12) MB 1,5 g/kg ρ SSD 2300 kg/m 3 1 % 0,2 % AS 0,2

17 9 Contenuto totale di zolfo UNI Contenuto massimo della presenza di zolfo (metodo di prova UNI EN :2013 punto 11) Nel caso di presenza di solfuri ossidabili il limite per il tenore di zolfo totale è 0,1 % (metodo di prova UNI EN :2013 punto 11) 17 di % in massa per gli aggregati naturali 10 Contenuto di cloruri solubili in acqua (Cl) UNI Costituenti che alterano la presa e l indurimento del calcestruzzo (Sostanze organiche) UNI UNI EN Contenuto di contaminanti leggeri UNI Resistenza alla frammentazione Coefficiente Los Angeles (LA) UNI Resistenza al gelo in termini di percentuale di massa disgregata UNI UNI EN Il contenuto massimo di cloruri solubili in acqua (metodo di prova UNI EN :2013 punto 7) Colorazione della soluzione (metodo di prova UNI EN :2013 punto 15.1, 15.2 e 15.3) Aggregati fini (metodo di prova UNI EN :2013 punto 14.2) Aggregati grossi (metodo di prova UNI EN :2013 punto 14.2) LA (metodo di prova UNI EN :2010 punto 5) Per effetto del gelo (metodo di prova UNI EN ) Per disgregazione in solfato di magnesio (metodo di prova UNI EN ) Cl 0,03 % più chiara di quella di riferimento 0,5 % 0,1 % 30 LA 30 2 % F 2 18 % MS 18 La verifica delle caratteristiche di cui sopra deve essere eseguita con la frequenza indicata dalla UNI EN con l avvertenza che l analisi petrografica e la valutazione della potenziale reattività alcali aggregati devono essere eseguite, secondo quanto indicato dalla norma UNI , ogni anno e ad ogni cambio cava o fronte di scavo della cava stessa o variazione nella natura delle materie prime o modifiche all impianto di produzione degli aggregati che possano influenzare le proprietà degli stessi. Le proprietà degli aggregati fini non devono provocare un abrasione inaccettabile nel manufatto quando è in contatto con il ballast e sotto la suola della rotaia. Il Fornitore deve provvedere a verificare la distribuzione dimensionale degli aggregati con le modalità e le avvertenze previste dalla UNI EN e con frequenza che deve essere indicata

18 nella documentazione fornita a RFI. 18 di 104 II.3.3 ACQUA L acqua utilizzata deve essere conforme a quanto previsto dalla UNI EN Il Fornitore deve provvedere, con la frequenza stabilita dalla UNI EN 1008, ad eseguire un analisi sull acqua utilizzata al fine di garantire il rispetto dei parametri previsti dalla normativa. E ammesso l utilizzo di acqua di recupero previa autorizzazione di RFI, che sarà rilasciata nel rispetto dei parametri fissati dalla norma UNI EN Il Fornitore deve fornire ad RFI le informazioni relative all acqua utilizzata. II.3.4 ADDITIVI E ammesso il solo utilizzo di additivi fluidificanti o superfluidificanti. La conformità del tipo di additivo deve essere verificata come previsto dalla normativa UNI EN Il cloruro di calcio e gli additivi a base di cloruri non sono ammessi. Le prove sull additivo devono essere eseguite con la frequenza prevista dalla UNI EN e ad ogni cambio di additivo utilizzato. Il Fornitore deve fornire a RFI la seguente documentazione: 1. scheda di sicurezza dell additivo 2. scheda tecnica contenente le caratteristiche dell additivo 3. prove eseguite per la verifica delle caratteristiche dell additivo. II.3.5 CALCESTRUZZO Il CLS utilizzato per la produzione dei manufatti deve essere conforme a quanto specificato nella norma UNI EN 206 ed alle seguenti prescrizioni aggiuntive: 1. Resistenza cubica minima a compressione del CLS all atto della precompressione 45 N/mm 2 2. Classe di resistenza a compressione minima C50/60 (UNI EN 206) 3. Resistenza cubica minima a compressione del CLS a 28 giorni 60 N/mm 2 4. Rapporto acqua/cemento < 0,45 5. Quantità di cemento per m Kg 6. Il CLS deve essere sufficientemente compatto per ridurre al massimo la penetrazione dell acqua 7. Il trattamento termico è consentito con prescrizioni di cui al punto II Tolleranza di dosaggio sulla singola pezzatura degli inerti ± 3% della quantità richiesta.

19 TRAVERSONI E TRAVERSE SPECIALI IN Il Fornitore deve consegnare a RFI la documentazione relativa al CLS utilizzato contenente almeno quanto segue: 1. Descrizione di tutti i componenti utilizzati per la fabbricazione del CLS 2. Formula del CLS utilizzato con indicazione del rapporto acqua/cemento 3. Descrizione del processo di fabbricazione del CLS 4. Tempo di mescola adottato 5. Eventuali tempi di stoccaggio e salti nelle benne di getto del CLS 6. Sistema di vibrazione del CLS in uso 7. Rapporto tecnico contenente le seguenti informazioni: 19 di 104 a) contenuto di ossido di sodio equivalente efficace totale del calcestruzzo (SET), dato dalla somma dei contributi dei componenti della miscela determinato secondo le norme e 2 b) contenuto dei Cloruri in accordo alla UNI EN 206 c) caratteristiche del CLS fresco in merito a: massa volumica del CLS aria inglobata classe di consistenza del CLS secondo UNI EN 206 d) prove di qualificazione del CLS utilizzato secondo UNI EN 206 e) rapporto relativo alle seguenti prove: resistenza all abrasione degli aggregati fini condotta secondo UNI EN :2016 allegato A assorbimento d acqua del CLS secondo UNI EN :2016 allegato C Il coefficiente di abrasione fissato come criterio di accettazione per la prova di resistenza all abrasione è 3% di perdita della massa iniziale, dal quale dovrà poi essere determinato l indice di usura TABER corrispondente. I valori risultanti dalle prove di cui al punto e) sono considerati standard di riferimento per il CLS utilizzato per la produzione di serie e saranno utilizzati come parametri di confronto in caso di eventuali verifiche disposte da RFI. Qualsiasi modifica relativa al CLS, o ai suoi processi produttivi, deve essere comunicata a RFI unitamente alla nuova documentazione relativa per le determinazioni di competenza. II.3.6 ACCIAIO In generale è vietato l utilizzo di acciaio ossidato, sporco di grasso o olio e avente qualsiasi altra impurità che ne possa pregiudicare l utilizzo.

20 TRAVERSONI E TRAVERSE SPECIALI IN Il Fornitore deve presentare a RFI la documentazione relativa alla certificazione dell acciaio impiegato, inoltre è tenuto a garantirne la rintracciabilità in produzione e sul prodotto finito. II Armatura di precompressione L armatura di precompressione utilizzata deve essere del tipo ancorata in testata. Non è ammesso l utilizzo di acciaio di precompressione avente saldature. L acciaio utilizzato per le armature di precompressione, deve essere del tipo a basso rilassamento conforme al DM vigente in materia al momento dell impiego. L acciaio deve essere fornito con Attestato di qualificazione rilasciato dal Consiglio Superiore dei Lavori pubblici Servizio Tecnico Centrale. II Piastrini di ancoraggio delle armature I piastrini occorrenti al trasferimento del carico di precompressione sul prodotto devono essere di acciaio idoneo al conseguimento del risultato da ottenere. L acciaio deve essere fornito con certificato tipo 3.1 secondo UNI EN e, ove applicabile, con marcatura CE. II Armatura ordinaria Tutte le testate dei manufatti devono avere un armatura ordinaria conforme al DM vigente in materia al momento dell impiego. L acciaio deve essere fornito con Attestato di qualificazione rilasciato dal Consiglio Superiore dei Lavori pubblici Servizio Tecnico Centrale; inoltre deve essere fornito l Attestato di denuncia dell attività del Centro di Trasformazione rilasciato dal Consiglio Superiore dei Lavori pubblici Servizio Tecnico Centrale. II.3.7 SISTEMA DI ATTACCO Gli inserti del sistema di attacco utilizzato devono essere conformi a quanto previsto nella relativa specifica tecnica di RFI in vigore all atto della fornitura. 20 di 104 Ogni manufatto deve portare incorporati gli inserti del sistema di attacco, nel numero e nelle posizioni opportune, come indicato in Allegato C e nel Manuale delle coordinate degli inserti emesso da RFI. Per i prodotti destinati ad apparecchi del binario diversi da quelli indicati nell Allegato C, la posizione degli inserti deve essere quella indicata nella documentazione emessa da RFI per lo specifico apparecchio del binario oppure, in caso di scambi con cuore a punta mobile, la posizione

21 TRAVERSONI E TRAVERSE SPECIALI IN 21 di 104 degli inserti deve essere quella indicata dal Fornitore nei documenti di progetto dell apparecchio del binario completo. I materiali minuti del sistema di attacco forniti unitamente ai manufatti devono essere sempre accompagnati da apposita documentazione comprovante la conformità alle relative Specifiche Tecniche vigenti, che deve essere messa a disposizione degli incaricati di RFI addetti al controllo. II.4 PRESCRIZIONI SUL PRODOTTO, FORMA E TOLLERANZE I manufatti devono corrispondere alle dimensioni previste nei disegni FS (piani di posa, disegni piastre, cuscinetti, ecc.) nell edizione in vigore ed a quanto definito nella Scheda Tecnica Allegato C. I disegni di cui alle presenti STF verranno rimessi al Fornitore allegati all'invito a gara. La forma generica dei manufatti è indicata nella figura 1. Le tolleranze di posizionamento degli inserti del sistema di attacco devono essere misurati in conformità alla UNI EN , secondo quanto indicato nella figura 2. La freccia verticale deve essere misurata secondo lo schema di figura 3. Figura 1 - Forma dei manufatti

22 22 di 104 Figura 2 Misura delle tolleranze di posizionamento degli inserti del sistema di attacco Legenda: 1. Appoggio indeformabile 2. Manufatto 3. Appoggi (sezione 50 x 50 mm) sulla larghezza del manufatto 4. Strumentazione rettilinea per la misurazione ( laser, fili, ecc. ) 5. Appoggio sulla larghezza del manufatto 6. Faccia superiore del manufatto 7. Punto di misura Figura 3 Misura della freccia verticale

23 Per la produzione dei manufatti sono fissati i seguenti parametri: 23 di 104 Lunghezza L riferita al piano di appoggio del manufatto Larghezza b1 riferita al piano di appoggio Larghezza b2 riferita al piano di ferratura Altezza hp le lunghezze sono quelle specificate nella Scheda Tecnica Allegato C (1) 300 mm vedere casi particolari nella Scheda Tecnica Allegato C (1) il Fornitore potrà adottare i parametri di sformo ritenuti più idonei, ma comunque sempre compatibili con un corretto appoggio delle piastre e cuscinetti 220 mm alcuni traversoni ed alcuni traversoni speciali devono presentare un rialzo di 5 mm su parte del piano di ferratura: per il dettaglio vedere i piani di posa Inclinazione del piano di ferratura 0 Massa dei manufatti al metro lineare al netto della massa degli inserti del sistema di attacco 150 kg/m (1) Nel caso di manufatti destinati ad apparecchi del binario diversi da quelli indicati nell Allegato C, la lunghezza e larghezza b1 devono essere quelle indicate nella documentazione emessa da RFI per lo specifico apparecchio del binario oppure, in caso di scambi con cuore a punta mobile, devono essere quelle indicate dal Fornitore nei documenti di progetto. Le superfici delle due testate devono essere pressoché verticali, è ammesso uno sformo massimo di 20 mm. Tutte le dimensioni relative alla larghezza e alla lunghezza indicate nella Scheda Tecnica Allegato C si intendono riferite al piano di appoggio dei manufatti. Le lunghezze dei manufatti riportate nelle tabelle della Scheda Tecnica Allegato C prevedono due tipologie di dimensionamento: Tipologia a) - manufatti con lunghezza a coronamento - mantengono gli sporti uguali variando la lunghezza dei traversoni Tipologia b) - manufatti a blocchi di lunghezze - realizzano gruppi di traversoni di lunghezza costante con sporti variabili.

24 24 di 104 Vengono di seguito riportate le tolleranze ammesse nella realizzazione dei manufatti: Dimensioni Descrizione Tolleranza L Lunghezza totale ± 10 mm b1, b2 Larghezza inferiore e superiore (su tutta la lunghezza) ± 5 mm hp Altezza (su tutta la lunghezza) +5 / -3 mm P Planarità del piano di appoggio della piastra o cuscinetto (il gradiente massimo ammesso per una lunghezza di 150 mm è pari a 0,5 mm) 1 mm I Inclinazione della superficie di appoggio delle piastre e cuscinetti ± 0,25 T M A e D B e C Svergolamento relativo tra i piani di appoggio della piastra o cuscinetto (un esempio di calibro per la misura è indicato nell allegato D della EN :2016) Massa del prodotto (variazione in rapporto alla massa teorica, che in ogni caso non dovrà mai essere inferiore al minimo prescritto) Tolleranze sulle dimensioni da verificare tra tutti gli inserti del sistema di attacco della stessa piastra o cuscinetto Tolleranze sulle dimensioni da verificare tra tutti gli inserti del sistema di attacco di piastre o cuscinetti diversi 0,5 ± 5% ± 1 mm ± 1,5 mm E Distanza tra l ultimo inserto e l estremità del manufatto ± 10 mm F Freccia verticale: una deviazione verticale massima di 2 mm in entrambe le direzioni è ammessa su un traversone di lunghezza di 4 m. I traversoni di lunghezza maggiore o minore devono essere controllati al fine di verificare che essi non eccedano una curvatura equivalente. Non è necessario verificare manufatti di lunghezza inferiore a 3,5 m ± 2 mm Le tolleranze ammesse sono riferite ad un prodotto verificato almeno 28 giorni dopo la data di produzione; il Fornitore può adottare riferimenti temporali di misura diversi dietro presentazione di una relazione tecnica che giustifichi l adozione di tale riferimento, che in ogni caso non potrà essere inferiore a 48 ore a partire dalla precompressione dei manufatti. Quanto sopra non esonera il Fornitore dal rispetto delle tolleranze misurate trascorsi almeno 28 giorni.

25 25 di 104 Relativamente ai copriferri minimi da adottare per la realizzazione del prodotto deve essere rispettato quanto riportato nelle seguenti tabelle. Copriferro rispetto al piano di appoggio del prodotto sul ballast armature di precompressione Copriferro rispetto alle altre facce, ad eccezione delle estremità 30 mm 20 mm Tabella 1 - copriferri per le armature di precompressione Copriferro rispetto al piano di appoggio del prodotto sul ballast armature ordinarie Copriferro rispetto alla superficie superiore Copriferro rispetto alle altre superfici 25 mm 15 mm 20 mm Tabella 2 - copriferri per le armature ordinarie piastrini destinati al trasferimento del carico Copriferro rispetto al piano di appoggio del prodotto sul ballast Copriferro rispetto alle altre superfici 25 mm 20 mm Tabella 3 copriferri per i piastrini destinati al trasferimento del carico La tolleranza ammessa relativamente alla posizione del baricentro dell insieme dell acciaio di precompressione utilizzato, rispetto alla posizione teorica presa al livello del piano di ferratura è fissata in ± 3 mm. La tolleranza ammessa relativa alla posizione verticale e orizzontale di ciascun filo di precompressione utilizzato, rispetto alla posizione teorica relativa alla superficie superiore e all asse del manufatto è fissata in ± 6 mm. La tolleranza ammessa sulla forza totale di precompressione reale applicata è fissata in ± 5%

26 rispetto alla forza teorica. TRAVERSONI E TRAVERSE SPECIALI IN La tolleranza relativa alla posizione dell armatura ordinaria è fissata in ± 5 mm rispetto alla posizione nominale in tutte le direzioni. Il posizionamento delle armature deve essere tale da garantire la compatibilità fra l andamento longitudinale delle armature stesse e gli inserti degli organi di attacco, anche al fine di garantire il prescritto isolamento elettrico. 26 di 104 La sigillatura dei fori delle testate occorrenti per il trasferimento del carico di precompressione deve essere realizzata con malta o in alternativa con tappi, che devono essere in polietilene o altro materiale plastico equivalente in termini di durabilità. Il Fornitore, in funzione del sistema di sigillatura adottato, deve fornire le seguenti informazioni: a) sigillatura con malta: 1. scheda tecnica del tipo di malta utilizzata 2. composizione della malta 3. modalità di applicazione b) sigillatura con tappi: 1. disegno del tappo 2. scheda tecnica della materia prima utilizzata 3. modalità di applicazione. Soluzioni diverse per la sigillatura dei fori sono ammesse purché siano di sicura e garantita efficacia e devono essere approvate da RFI. L efficacia della sigillatura dei fori di testata è verificata con prove di penetrazione al blu di metilene, che saranno eseguite secondo le modalità di cui all allegato E del presente documento. Le superfici esterne del prodotto devono essere lisce, senza spigoli vivi ad eccezione di quelli tra il piano di appoggio dei manufatti e le facce adiacenti, esenti da vespai, fessure, cavità e danneggiamenti sulla superficie (sbeccature); la superficie di appoggio sulla massicciata deve essere ruvida, piana ed avere un aspetto uniforme, il piano di appoggio delle piastre deve essere esente da qualsiasi cavità. Tutti i prodotti che non rispettano i parametri fissati nel presente paragrafo sono considerati prodotti non conformi. II.5 PROCESSO DI FABBRICAZIONE L impianto di betonaggio utilizzato per la fabbricazione del CLS deve garantire il dosaggio

27 TRAVERSONI E TRAVERSE SPECIALI IN automatico dell acqua, dell additivo fluidificante, degli aggregati e del cemento, in conformità alla ricetta per la fabbricazione del CLS adottata. L impianto deve altresì garantire la possibilità di rilevare in tempo reale, da parte di RFI, i dosaggi dei materiali utilizzati per l impasto e del corretto dosaggio dell acqua in relazione all umidità rilevata sugli aggregati fini. Le casseforme occorrenti per la fabbricazione del prodotto, prima di entrare nel ciclo produttivo, devono essere sottoposte a verifica per garantire la geometria del manufatto, il corretto posizionamento dell ancoraggio delle armature di precompressione e la corretta posizione degli 27 di 104 inserti del sistema di attacco. Le casseforme devono essere allestite in modo da rendere rintracciabile il prodotto con esse realizzato mediante l applicazione di apposite targhette, in modo che sulla faccia superiore del manufatto siano ben visibili i seguenti dati: 1. marca (numero progressivo) del manufatto desumibile dai piani di posa e dalla Scheda Tecnica Allegato C. Per un osservatore disposto in punta scambio si precisa che: la marca dei traversoni e dei traversoni speciali deve essere sempre impressa sullo sporto sinistro del manufatto, sia per serie destra che per serie sinistra. le traverse speciali devono avere impressa la marca F o G sullo sporto maggiore, e sono posate con la marca posta a destra o a sinistra affinché la parte mozzata (sporto più corto) risulti posta tra ramo di corretto tracciato e ramo deviato. Nel caso dell intersezione o dello scambio intersezione quanto sopra vale per un osservatore disposto in centro intersezione (vedere i piani di posa FS9708, FS9915 e FS9736) 2. sigla RFI, posizionata sullo sporto sinistro in prossimità della marca del traversone 3. sigla del Fornitore (completa di eventuale indicazione dell impianto di produzione se il Fornitore dispone di più impianti) 4. giorno, mese, anno di fabbricazione ed eventuale turno di lavorazione (è ammesso che per l indicazione del giorno e del turno di lavorazione possa essere utilizzato inchiostro indelebile) 5. numero di identificazione del cassero e dell impronta. Inoltre, per facilitare la posa in opera, i traversoni dovranno portare nel getto un riferimento costituito da un opportuna impronta che permetta di realizzare l allineamento del corretto

28 TRAVERSONI E TRAVERSE SPECIALI IN 28 di 104 tracciato. Tale impronta dovrà essere posizionata sulla faccia superiore dello sporto del corretto tracciato, ovvero su entrambi gli sporti se il traversone è banalizzato. Per i traversoni da 101 a 116 dell intersezione I 60 U/0,12, per i traversoni da 151 a 157 dell intersezione I 60 U/0,243 e per i traversoni da 121 a 136 (ed anche per i traversoni 137 e 138) dello scambio intersezione SI 60 U/170/0,12 l impronta deve essere posizionata in corrispondenza dell asse X del sistema di riferimento globale (figura C.10 - IV dell allegato C), posizione che corrisponde alla mezzeria dei traversoni. Il valore di tiro delle armature di precompressione deve essere conforme a quanto dichiarato dal Fornitore nella relazione di calcolo presentata a RFI e deve essere applicato in modo da garantire che il carico sia ugualmente distribuito tra i fili costituenti l armatura. Il ciclo adottato per la stagionatura è parte integrante del processo di fabbricazione e, pertanto, eventuali variazioni dovranno essere tempestivamente comunicate a RFI per approvazione. Le modalità di stagionatura sono definite al successivo II.5.1. Il prodotto deve essere stivato su piani rigidi, interponendo fra gli strati di manufatti dei listelli di legno di essenza dura con sezione tale da garantire il distacco dei manufatti impilati, evitando urti che possano danneggiare il CLS o alterare la posizione degli eventuali attacchi premontati. Tali listelli devono essere posizionati in modo tale da evitare l imbarcamento dei manufatti impilati. Per lo stoccaggio dei manufatti, nel caso in cui siano dotate di USP, si applica quanto previsto dalla STF RFI TCAR SF AR II.5.1 PROCESSO DI STAGIONATURA Il processo di stagionatura può avvenire in modo naturale o a mezzo di celle opportunamente coibentate per una stagionatura forzata. Il ciclo di stagionatura deve essere opportunamente studiato e deve essere registrato su supporto cartaceo o magnetico. II Stagionatura naturale Durante la stagionatura è necessaria una prevenzione contro l essiccamento prematuro del CLS dovuto in particolare alle radiazioni solari ed al vento. La protezione dei manufatti dovrà avvenire il più presto possibile dopo il getto del CLS. Il processo di maturazione deve essere approvato da RFI. Le misure principali per la maturazione del CLS sono:

29 1. stagionatura del prodotto in cassaforma 2. copertura con teli in plastica 3. adozione di copertura umida 4. polverizzazione d acqua TRAVERSONI E TRAVERSE SPECIALI IN 5. adozione di prodotti di maturazione che formano una pellicola protettrice. Tali metodi possono essere utilizzati simultaneamente o essere combinati. Durante la stagionatura la differenza di temperatura tra la superficie esterna della traversa e l interno della traversa deve essere sempre < di 20 C, con temperatura massima che non deve superare la temperatura indicata in figura 4 e deve essere ridotta se il tenore di anidride solforica, contenuto nel cemento espresso in percentuale ponderale di cemento, supera il 2% (vedi figura 5). II Stagionatura forzata Il trattamento termico del cemento, complementare al calore di idratazione, è autorizzato al fine di accrescere la velocità di incremento della resistenza del cemento. La temperatura massima del calcestruzzo non deve superare la temperatura indicata in figura 4 e deve essere ridotta se il tenore di anidride solforica contenuto nel cemento, espresso in percentuale ponderale di cemento, supera il 2% (vedere figura 5). 29 di 104 La temperatura deve essere misurata il più vicino possibile ad un punto a metà dell altezza e della larghezza del manufatto; in alternativa si può misurare la temperatura ambiente della cella di maturazione, a condizione che il Fornitore possa provare la relazione della temperatura tra il CLS e la cella di maturazione ad ogni stadio del ciclo di maturazione. Nel caso in cui i manufatti siano dotati di USP è ammesso che, sui manufatti dove deve essere inserita la sonda per la misura della temperatura del calcestruzzo, sia praticato un foro nell USP per inserire la sonda stessa.

30 30 di 104 Figura 4 Curva massima delle temperature Figura 5 - Temperatura massima di maturazione in funzione della percentuale di anidride solforica nel cemento

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