Energia, ambiente e Stato Davide Tabarelli
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1 Energia, ambiente e Stato Davide Tabarelli TITOLO RAPPORTO IL MERCATO, LO STATO AZIONISTA E LE POLITICHE INDUSTRIALI Rapporto di analisi dei mercati dei combusibili 12 settembre 2018 Scuola Nazionale dell Amministrazione Mese anno Settembre
2 Settembre Politiche industriali e il conflitti con l ambientalismo La prima causa di deindustrializzazione del nostro paese e, pertanto, di fallimento delle politiche industriali, è il conflitto violento fra industria, prima ricchezza dell economia, e ambiente. Due sono le ragioni che mi obbligano a discuterne: 1. il coinvolgimento sulla questione ILVA di Taranto, il caso più clamoroso in Europa di scontro fra industria e ambiente; ci sarà il più grande risanamento ambientale del mondo; qui, il presidente della regione, vero artefice di supposta politica industriale, vuole l utilizzo del gas naturale al posto del carbone per fare acciaio; 2. Tutta la politica mondiale, pertanto anche quella industriale, è condizionata dall atteso cataclisma climatico che vede come prima fonte di emissioni di CO2 il consumo di energie fossili. Taranto è al centro del Mediterraneo, ha una logistica unica in Europa, porto con alto pescaggio, vicino ai future mercati del Nord Africa e del Medio Oriente che conosceranno una prossima infrastrutturazione. Il suo mercato più importante rimane quello europeo, dove il suo acciaio di prima qualità è molto richiesto per lavorazioni a maggiore valore aggiunto, dai dispositivi biomedicali, alle automobili tedesche.
3 Settembre Il porto di Taranto Il porto è stato scelto da attività umane fin dai tempi dei greci per le sue condizioni ottimali. L ILVA è tanto bella dentro quanto è brutta fuori. Il deposito di minerali e di carbone, la materia prima per fare acciaio, si trovano vicino al porto e il vento solleva polveri tutt intorno, anche sul quartiere di Tamburi che è cresciuto a pochi metri dai depositi. Qui vivono oltre 20 mila persone delle quasi 200 mila che abitano Taranto. Ilva Quartiere Paolo VI Quartiere Tamburi Aree a caldo e depositi minerali Porto Taranto
4 Settembre Acciaio e petrolio A fianco dello stabilimento ILVA, e attaccati al deposito minerali, passano due delle strade più importanti del Sud, la Ionica 106 e l Appia 7. Entrambi i percorsi sono coperti di polvere rossa che rendono lo scenario spettrale per chi vi passa. E in corso la copertura dei depositi: 70 ettari coperti. Sarà la struttura coperta più grande al mondo. Il progetto lo sta realizzando l italiana Cimolai di Pordenone con 200 operai. L investimento è da 400 milioni. 1,5 miliardi aggiuntivi di investimenti seguiranno per il risanamento ambientale. Dall altra parte dell Appia c è la raffineria di Taranto dell ENI che lavora il greggio del più grande giacimento di petrolio su terra in Europa, quello della Val d Agri in Basilicata, collegato da un tubo di 137 km. Nella raffineria si sta completando il serbatoio per il greggio dell altro grande progetto di estrazione di petrolio, quello della Total da 1,5 miliardi di, ritardato per anni per opposizione ambientale al serbatoio a Taranto. A settembre 2018 l impianto, pur pronto, deve ancora partire, per mancate autorizzazioni della regione Basilicata. Raffineria ENI Su questo progetto di serbatoio, il ministro dello sviluppo economico Federica Guidi, principale responsabile delle politiche industriali del paese, nell aprile 2016, dovette dimettersi, senza commettere alcun reato.
5 Settembre Petrolio e gas contano ancora per il 60% dei consumi dell Italia Italy: energy demand Million tonnes oil equivalent Electricity imports Nuclear 2017: Gas Oil Coal Forecast 2040: 148 Photovoltaic Wind Hydro L Italia è al primo posto al mondo per sostegno alle politiche per le rinnovabili: 12 miliardi all anno. La Germania ne dà 24, ma ha PIL in crescita e molto più alto per persona. E la politica industriale più importante, quella in aiuto del cambiamento climatico. In realtà le rinnovabili contano ancora molto poco, quelle nuove, eolico e fotovoltaico, per il 5% del totale della domanda di energia, 14% della produzione elettrica. Il nuovo governo vuole accelerare la rivoluzione delle rinnovabili, con costi che saliranno. Fonti rinnovabili Fra il 2003 e il 2025 l Italia avrà speso per incentivi alle rinnovabili circa 200 miliardi di. La Cassa del Mezzogiorno fra il 1951 e il 1998 ha assorbito meno di 90 miliardi ( 2017).
6 Settembre Main producers of PV in Italy Produttori di fotovoltaico in Italia nel ,0 20,0 15,0 10,0 5,0 (TWh) 15,5 0,9 0,9 1,5 2,3 Altri, più di 500,000 produttori Perseo Silver Ridge Power Italia Energetica Wing II RTR Capital (F2i in 2018) La gran parte degli incentivi è stata impiegata per il fotovoltaico la cui produzione conta per l 8% di quella totale elettrica, un peso che scende al 3% sul totale della domanda di energia. Uno squilibrio enorme fra sforzo della politica industriale energetica, in termini di sussidi, e risultati ottenuti. Tuttavia, l obiettivo., meno dichiarato è quello di una democrazia dell energia, raggiunta con il fatto che stanno crescendo i piccoli produttori sulle reti, in particolare nel caso del fotovoltaico. Questa rivoluzione, in corso in queste ore, si gioca sulle reti elettriche che devono adeguarsi con grandi investimenti. Il 5 settembre 2018 è stato diffuso il nuovo decreto rinnovabili del nuovo governo, uguale alla bozza discussa dal precedente a marzo ,0 3,0 1 EF Solare Italia (F2i)
7 Settembre Esempio di politiche industriali che non funzionano: petrolio e gas in Italia Potential and actual oil & gas production lin Italy Mtoe Potential production Actual production and forecasts Forecasts L Italia dipende ancora per il 70% dei consumi di energia da gas e petrolio, nonostante 40 anni di politiche volte a ridurne il peso attraverso lo sviluppo delle rinnovabili. L Italia è, assieme al Giappone, il paese più dipendente da importazioni di energia dall estero, circa l 80%. Per il petrolio e il gas la dipendenza è al 90%. Le riserve di gas e petrolio in Italia sono abbondanti e pronte ad essere sfruttate con investimenti dell ordine di 10 miliardi. Per opposizione ambientale ciò non è possibile.
8 Settembre Gasdotto TAP: esempio degli ostacoli alla politica industriale Il TAP è uno dei grandi investimenti del settore energetico mondiale e unisce stati e regioni spesso in conflitto politico, contribuendo in tal modo alla pacificazione, attraverso la convergenza di interessi economici. Porterà gas dai giacimenti di Shah Deniz in Azerbaijan nel Mar Caspio, alle coste italiane, dove si allaccerà alla rete europea. L accordo del 12 agosto 2018 per la spartizione delle sue acque del Caspio fra i 5 stati che vi si affacciano, faciliterà lo sviluppo di nuovi giacimenti. Il TAP fa parte del più grande progetto denominato Corridoio Meridionale lungo quasi km. Il costruttore è il consorzio svizzero TAP, formato da grandi società internazionali: BP (20%), Socar (20%), Fluxys (19%), Enagas (16%), Axpo (5%) e l italiana Snam al 20%. l Unione Europea ha riconosciuto al TAP lo status di Progetto di Interesse Comune in quanto considerato uno dei progetti infrastrutturali chiave per il conseguimento degli obiettivi di politica energetica dell UE, nonché per diversificare le fonti energetiche. Anche per questo al TAP è stato riconosciuto un finanziamento agevolato della Banca Europea degli Investimenti da 1,5 miliardi.
9 Settembre La Germania realizza il Nord Stream, in Italia siamo in ritardo Negli ultimi 20 anni l esigenza di rafforzare la sicurezza con la realizzazione di nuovi progetti è stata solo in parte soddisfatta. I progetti più importanti erano North Stream, South Stream e Nabucco, ma solo il primo è stato realizzato, circostanza che ha aggravato il problema della dipendenza dalla Russia. Il North Stream, peraltro, è in fase di raddoppio, voluto fortemente dalla Germania che necessita di gas per compensare il calo del nucleare e del carbone e per integrare il sistema gas con quello elettrico, dominato dalla rinnovabili. Il tanto dibattuto Corridoio Sud, necessario per diversificare le importazioni dalla Russia, non è stato ancora realizzato. Solo con il completamento del TAP si aprirà un Corridoio Sud.
10 Settembre Il triste primato dell Italia sui prezzi dell elettricità Prezzi finali dell elettricità per l industria, secondo semestre 2015 (senza IVA e tasse) In Italia, le imprese medio piccole, la spina dorsale della nostra economia, hanno i prezzi dell elettricità in assoluto più alti al mondo. Ciò è dovuto a problemi strutturali del nostro sistema elettrico su cui si sta sommando la rivoluzione delle rinnovabili che comporta maggiori costi. Per contenere la spinta al rialzo servono politiche industriali efficaci. Prezzi finali dell'elettricità per l'industria, secondo semestre 2015 (senza IVA e tasse diverse) /MWh USA Cina 0 Consumo tra 500 MWh e 2000 MWh, mediana Min Max IEA Fonte: Eurostat, Commissione Europea Direzione Energia.
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