PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SERVIZIO ACQUA E RIFIUTI

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1 PROVINCIA DI GENOVA DETERMINAZIONE DIRIGENZIALE DIREZIONE AMBIENTE, AMBITI NATURALI E TRASPORTI SERVIZIO ACQUA E RIFIUTI Prot. Generale N / 2013 Atto N OGGETTO: D. Lgs. 3 aprile 2006 n. 152 ss.mm.ii.: autorizzazione allo scarico in mare di acque reflue industriali derivanti dall insediamento produttivo sito in Calata Oli Minerali Porto di Genova nel Comune di Genova, di titolarità della ditta ENI S.p.A. Divisione Refining & Marcketing In data 05/11/2013 il/la sottoscritto/a FONTANELLA PAOLA ha adottato la Determinazione Dirigenziale di seguito riportata. Visti l Art. 107, commi 1, 2 e 3 del T.U. Leggi sull ordinamento degli Enti Locali, approvato con D.Lgs. n. 267 del e l Art. 33 dello Statuto della Provincia di Genova; Visto altresì l Art. 4, comma 2 del D.Lgs 165/01; Richiamato il vigente Regolamento sull ordinamento degli Uffici e dei Servizi; SITUAZIONE DI BILANCIO E OSSERVAZIONI DEI SERVIZI FINANZIARI (Art. 31 Regolamento Contabilità) S Importo Prenotazione Impegno Accertamento CIG CUP E Codice Cap Azione N Anno N Anno N Anno Note TOTALE ENTRATE TOTALE SPESE IL FUNZIONARIO RESPONSABILE VISTO DI REGOLARITÀ CONTABILE ATTESTANTE LA COPERTURA FINANZIARIA (ART. 151, COMMA 4, T.U. APPROVATO CON D.LGS N 267/2000). Si attesta la regolarità contabile e l esistenza della copertura finanziaria del presente provvedimento ai sensi dell art. 151, comma 4 del T.U. approvato con D.LGS. n. 267/2000 GENOVA, lì 05 novembre 2013 IL RESPONSABILE DEI SERVIZI FINANZIARIO O SUO DELEGATO

2 Visto il D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i.; Vista, in particolare, la Sezione II della Parte III del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e s.m.i., Tutela delle acque dall inquinamento ; Vista la l. r. 16 agosto 1995, n. 43, Norme in materia di valorizzazione delle risorse idriche e di tutela delle acque dall inquinamento ; Vista la deliberazione n. 16 del 18 giugno 2013 avente oggetto il Bilancio di previsione per l esercizio 2013 e bilancio pluriennale 2013/2015 approvata dal Commissario straordinario con i poteri del Consiglio provinciale; Vista la deliberazione n. 65 del 18 giugno 2013 avente oggetto Piano esecutivo di gestione e delle performance (PEGP) 2013: approvazione approvata dal Commissario straordinario con i poteri della Giunta provinciale; Vista l istanza presentata dalla ditta ENI S.p.A. Divisione Refining & Marcheting Deposito Genova Porto Calata Oli Minerali ( sede legale in Roma,Piazzale E. Mattei 1, P. IVA ), con nota del assunta al protocollo Provinciale con n in data , con la quale si chiede la modifica sostanziale dell autorizzazione agli scarichi derivanti dall insediamento di Calata Oli Minerali nel Comune di Genova, recapitanti nel mare; Vista la nota integrativa inviata dalla ditta ENI S.p.A. Divisione Refining & Marcheting Deposito Genova Porto del ed assunta al protocollo provinciale n del ; Richiamato il provvedimento dirigenziale n del con il quale sono stati autorizzati gli scarichi in mare di acque reflue industriali derivanti dall insediamento produttivo di titolarità della ditta ENI S.p.A. Divisione Refining & Marcheting Deposito Genova Porto, sito in Calata Oli Minerali nel Comune di Genova; Vista la relazione istruttoria redatta dai tecnici della Direzione Ambiente Ambiti Naturali e Trasporti Servizio Acqua e Rifiuti Ufficio Acqua, da intendersi qui richiamata come atto presupposto del presente provvedimento dalla quale emerge: Attività L attività della ditta consiste essenzialmente nella ricezione, stoccaggio e spedizione via mare e via terra di prodotti petroliferi, oli bianchi e oli combustibili. Presso il deposito costiero non vengono effettuati cicli produttivi che comportano l impiego di acque di processo o che diano origine a reflui tecnologici. L acqua impiegata viene prelevata dall acquedotto De Ferrari Galliera ed utilizzata per usi igienico-sanitari, per la produzione di vapore (caldaia) impiegato per il riscaldamento dei serbatoi dell olio combustibile denso, per il raffreddamento dei compressori e di altri macchinari. Per uso antincendio il deposito ha un punto di emungimento diretto in mare. Le acque trattate e scaricate in mare sono costituite da acque meteoriche di dilavamento piazzali, coperture, collettori, stazioni di pompaggio, bacini serbatoi, ecc., nonché dalle acque di drenaggio dei serbatoi, acque dai pozzi di captazione MISE e dalle acque nere derivanti dai servizi igienici asserviti al personale. Le modifiche strutturali richieste dalla ditta in oggetto permetteranno di eliminare l attuale scarico denominato S4, mantenendo attivi gli attuali scarichi S1 e S2. Vengono di seguito presi in esame i singolo scarichi ed i sistemi di trattamento adottati per gli stessi. Scarico S1 Allo scarico S1 vengono convogliate le seguenti tipologie di acque reflue, previo apposito trattamento di depurazione: 1) Acque meteoriche di dilavamento relative ai bacini dei serbatoi dal n 5 al n 10, per una superficie complessiva pari a circa 3000 m 2, di parte dell area di carico cisterne e dell area antistante il locale pompe. 2) Acque di drenaggio serbatoi prodotti, acque contaminate da oli del parco valvole e oli surnatanti recuperati dalle fosse trappola FT/1 e FT/2. 3) Acque nere provenienti dai servizi asserviti al personale. Le acque reflue sopra citate vengono sottoposte a distinti sistemi di depurazione prima di confluire allo stesso scarico finale S1. I sistemi di trattamento consistono in:

3 a) Le acque reflue di cui al soprastante Punto 1) vengono convogliate in una fossa trappola, denominata FT/1, avente una capacità di circa 28 m 3. Tale fossa trappola è costituita da una prima camera di disoleatura a mezzo di apposita attrezzatura a comando manuale ( imbuto sfioratore ), da una seconda camera dotata di uno skimmer a rullo e da una terza camera di calma sulla quale si innesta il tubo di scarico a mare, con possibilità di prelievo in profondità. La fossa trappola non risulta munita del pozzetto per i campionamenti fiscali e gli stessi vengono effettuati direttamente nella terza vasca di calma. In merito dovrà essere realizzato un nuovo pozzetto di campionamento posizionato a valle della fossa trappola e realizzato in modo da trattenere una quantità di acqua utile per il prelievo fiscale anche in caso di scarico non attivo. b) le acque oleose di cui al sopra citato Punto 2), vengono convogliate nel serbatoio di accumulo TK28 della capacità di circa 30 m 3 dove si attua una prima grossolana separazione delle sostanze oleose. Dal serbatoio TK28 le acque oleose vengono trattate in un disoleatore a pacchi lamellari avente una potenzialità di 2,5 m 3 /h e successivamente in una fossa trappola ( FT/5 ). Ultimato il trattamento di disoleatura le acque vengono stoccate in una vasca di accumulo ed equalizzazione ( VA ) avente una capacità di 50 m 3. Una pompa volumetrica a portata costante ( n 2 pompe da 1200 mc/h ciascuna ) le rilancia ad un impianto di depurazione biologico a fanghi attivi tipo SBR ( sequencing batch reactor ). L SBR è un impianto biologico a più fasi sequenziali opportunamente programmate, dotato di accumulo, reattore biologico e dispositivo di scarico dell effluente depurato. In tale impianto i processi di abbattimento COD e BOD, nitrificazione, eliminazione biologica del fosforo, denitrificazione e sedimentazione secondaria avvengono non in una successione di vasche ma in un unico reattore. Il processo di depurazione avviene secondo un ciclo che si compone delle seguenti fasi: - sezione di accumulo e omogeneizzazione ( vasca VA ); - alimentazione del liquame al reattore; - aerazione con diffusori; - fase anaerobica per il rilascio dei fosfati e per la denitrificazione; - abbattimento aerobico del carico organico, nitrificazione ed accumulo dei fosfati; - post-aerazione della miscela liquame-fango; - sedimentazione dei fanghi attivi; - decantazione dell acqua trattata e separazione dello strato chiarificato di superficie che viene avviato allo scarico mediante pompa sommergibile a basso numero di giri; - pausa di riserva; - inizio di un nuovo ciclo con alimentazione di altro liquame grezzo. L impianto biologico in oggetto è in grado di trattare n 3 cicli giornalieri di circa 3,5 m 3 cadauno per un totale di 10 m 3 /giorno circa. La quantità di acque reflue trattata viene quantificata mediante un apposito contatore installato a piè di impianto. Il campionamento fiscale delle acque trattate viene effettuato mediante l apertura di una valvola a baionetta. c) le acque nere derivanti dai servizi igienici delle maestranze, previo trattamento primario in vasche Imhoff, vengono convogliate nella vasca di accumulo ed equalizzazione VA e inviate all impianto di depurazione biologico, unitamente agli altri liquami da trattare. Le acque trattate in uscita dalla vasca trappola FT/1 e dall impianto di depurazione biologico confluiscono tutte allo scarico a mare denominato S1 posizionato alle coordinate geografiche Gauss-Boaga Latitudine Est , Longitudine Nord Scarico S2 Allo scarico S2 vengono convogliate le seguenti tipologie di acque reflue, previo apposito trattamento di depurazione: 1) Acque meteoriche di dilavamento relative ai bacini dei serbatoi dal n 1 al n 4, per una superficie complessiva pari a circa 3000 m 2, e di parte dell area di carico cisterne. 2) Acque reflue provenienti dai pozzi di captazione realizzati per la messa in sicurezza dell insediamento ( MISE ). Le acque reflue sopra citate vengono sottoposte a distinti sistemi di depurazione prima di confluire allo stesso scarico finale S2. I sistemi di trattamento consistono in: a) Le acque reflue di cui al soprastante Punto 1) vengono convogliate in una fossa trappola, denominata FT/2, avente una capacità di circa 28 m 3.

4 Tale fossa trappola è costituita da una prima camera di disoleatura, da una seconda camera dove è stato installato uno skimmer a rullo e da una terza camera di calma sulla quale si innesta il tubo di scarico a mare, con possibilità di prelievo in profondità. La fossa trappola non risulta munita del pozzetto per i campionamenti fiscali e gli stessi vengono effettuati direttamente nella terza vasca di calma. In merito dovrà essere realizzato un nuovo pozzetto di campionamento posizionato a valle della fossa trappola e realizzato in modo da trattenere una quantità di acqua utile per il prelievo fiscale anche in caso di scarico non attivo. b) Le acque di falda vengono emunte da un sistema di 56 pozzi di captazione allineati ed attrezzati con canne pescanti in PVC della lunghezza di 3-4 metri, fessurate nella parte inferiore e raccordate ad un unico collettore sezionabile. Il collettore di aspirazione è messo in depressione da una pompa autoadescante in grado di emungere un quantitativo massimo indicativo di circa 15 m 3 /h.; Le acque di falda emunte vengono pompate al serbatoio denominato TK23 avente una capacità pari a 69 m 3. Tale serbatoio è suddiviso in due camere nella prima delle quali avviene la separazione delle fasi acqua e olio, mentre la seconda riceve le acque trattate convogliandole all uscita. La prima camera ( 40 m 3 ) è stata riempita con spezzoni di tubo corrugato in PVC che fungono da materiale atto alla separazione per coalescenza del prodotto oleoso contenuto nell acqua emunta. Sul tetto del serbatoio è stato predisposto un bocchello per la lettura del livello di olio e per il suo recupero periodico mediante pompa; Sulla tubazione di uscita delle acque trattate dal serbatoio TK23 è stato installato un analizzatore in continuo delle concentrazioni di idrocarburi totali; qualora l analizzatore in parola indichi valori inferiori ai limiti imposti per il parametro Idrocarburi Totali dal D. Lgs. n. 152/06 le acque vengono scaricate in mare previo passaggio in una vasca di filtrazione al cui interno è posta una sezione filtrante costituita da setti di materiale oleoassorbente ( prima camera serbatoio TK23 ). L analizzatore in continuo è stata tarato per valori limite di idrocarburi totali pari a circa 3 3,5 ppm. Qualora l analizzatore indichi valori superiori ai limiti imposti dal D.Lgs. 152/06 per il parametro Idrocarburi Totali, viene automaticamente attivata una elettrovalvola posta sulla tubazione di uscita dal serbatoio che impedisce lo scarico in mare. Il successivo invio di tali acque allo scarico prevede il passaggio delle stesse in una batteria di filtri a sabbia e due unità di filtri a carboni attivi da 250 kg cadauna. In uscita all impianto in parola è stato installato un contatore che contabilizza il totale delle acque scaricate in mare, ovvero sia le acque in uscita dai filtri a carbone attivi, sia quelle valutate nella norma dei limiti tabellari in uscita dalla semplice vasca di filtrazione a coalescenza. Il campionamento fiscale delle acque trattate viene effettuato mediante l apertura di una valvola a baionetta. Le acque trattate in uscita dalla vasca trappola FT/2 e dall impianto di depurazione fisico delle acque di falda, confluiscono tutte allo scarico a mare denominato S2 posizionato alle coordinate geografiche Gauss-Boaga Latitudine Est , Longitudine Nord La parte oleosa recuperata dalle vasche trappola FT/1 e FT/2, dai serbatoi TK28 e TK23, vengono riutilizzati come prodotti o smaltiti come slop. Preso atto dell avvenuto pagamento da parte della ditta ENI S.p.A. della somma dovuta per spese di istruttoria; Ritenuto che possa farsi luogo al rilascio dell autorizzazione agli scarico, con le prescrizioni contenute nella relazione tecnica citata e riportate nella parte dispositiva; DISPONE 1) di autorizzare la ditta ENI S.p.A. Divisione Refining & Marcheting allo scarico delle acque reflue industriali derivanti dall insediamento sito in Calata Oli Minerali Deposito Genova Porto nel Comune di Genova; ed avente recapito in mare, ai sensi del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152 e della la l. r. 16 agosto 2005, n. 43, nel rispetto dei limiti di cui alla tabella 3, I colonna, dell'allegato 5 alla Parte III del D. Lgs. 3 aprile 2006, n. 152, L autorizzazione viene rilasciata per l emissione in mare di due scarichi di acque industriali così identificati: Scarico S1 coordinate Gauss-Boaga Longitudine Est , Latitudine Nord

5 Scarico S2 coordinate Gauss-Boaga Longitudine Est , Latitudine nord ) di sottoporre la ditta ENI S.p.A. Divisione Refining & Marcheting in relazione all autorizzazione suddetta, al rispetto delle seguenti prescrizioni: a) i sistemi di intercettazione, convogliamento e depurazione devono essere tecnicamente in grado di garantire il completo trattamento delle acque meteoriche di dilavamento delle aree considerate potenzialmente contaminate; b) gli impianti di depurazione dovranno essere sottoposti a corretta e costante manutenzione e controllo e le relative apparecchiature e strumentazioni dovranno essere tenute in perfetta efficienza; c) l intera rete di captazione e raccolta delle acque meteoriche e di dilavamento (canalette, cunette, vasche di raccolta, pozzetti, pompe di rilancio, etc ) dovrà essere tenuta costantemente libera da detriti e perfettamente efficiente; i disservizi relativi alle pompe di rilancio delle vasche di raccolta dovranno essere annotati sul quaderno di manutenzione e registrazione dati dello scarico, specificando ora e data del guasto e data e ora del ripristino; d) le pendenze di scorrimento delle superfici impermeabili interessate dovranno essere tali da garantire il regolare deflusso delle acque meteoriche di dilavamento ai sistemi di raccolta, captazione e convogliamento ( canalette, caditoie, cunette, pozzetti, vasche, pompe, ecc.); e) la superficie delle aree esposte ad inquinamento dovrà essere mantenuta in buon stato di manutenzione priva di crepe, fessurazioni, buche, ecc., al fine di evitare infiltrazioni negli strati superficiali del suolo di acque contaminate; f) le fosse trappola e le vasche di raccolta asservite alla varie aree del deposito, nelle normali condizioni di esercizio, dovranno essere mantenute ad un livello minimo di esercizio e dovranno altresì essere periodicamente pulite da eventuali sedimenti e detriti depositati sul fondo; g) sulle singole tubazioni di scarico, in uscita dalle fosse trappola FT/1 e FT/2, dovrà essere installato un idoneo pozzetto di campionamento in grado di contenere una giusta quantità di acque per il campionamento fiscale, anche in caso di scarico non attivo. Tali manufatti dovranno essere installati entro 90 giorni dalla data di pubblicazione all Albo Pretorio della Provincia di Genova del presente provvedimento di autorizzazione; h) i distinti sistemi di campionamento, predisposti in uscita dall impianto di depurazione biologico e in uscita dall impianto di depurazione delle acque di falda emunte, dovranno essere mantenuti in perfetta efficienza e facilmente accessibili; i) i limiti delle acque reflue trattate, di cui alla tabella 3, I colonna dell Allegato 5 alla Parte III del D. Lgs. 152/06 ss.mm.ii., dovranno essere rispettati direttamente nei punti di campionamento predisposti per i singoli impianti di trattamento; a valle della fossa trappola FT/1 e dell impianto biologico prima della loro confluenza nello scarico finale S1, nonchè a valle della fossa trappola FT/2 e dell impianto di depurazione acque di falda, prima della loro confluenza nella scarico finale S2; j) il contatore volumetrico allo scarico dell impianto di depurazione biologico e quello in uscita dall impianto di trattamento delle acque di falda (MISE), dovranno essere mantenuti sempre in perfetta efficienza. In caso di disservizio e/o sostituzione dovranno essere annotati sul quaderno di registrazione dati la data dello stesso, la data del ripristino, il valore segnato alla data del disservizio e quello segnato alla data di ripristino; k) l analizzatore in continuo e le valvole automatiche dell impianto di trattamento acque di falda (MISE) dovranno essere sempre in funzione e sottoposti a corretta e costante manutenzione al fine di garantire una perfetta efficienza; l) le unità di filtrazione a sabbia ed a carboni attivi dell impianto di depurazione delle acque di falda (MISE), dovranno essere tenute in perfetta efficienza ed i prodotti filtranti dovranno essere periodicamente sostituiti al fine di garantire una buona capacità depurativa; m) i valori limite di emissione non potranno essere in alcun caso conseguiti mediante diluizione con acque prelevate allo scopo, con acque di raffreddamento o di lavaggio;

6 n) la ditta dovrà provvedere all'esecuzione di analisi di controllo agli scarichi in uscita dalle vasche trappola FT/1 e FT/2 ogni 12 ( dodici ) mesi sui seguenti parametri: ph, solidi sospesi totali, COD, idrocarburi totali, fenoli, solventi organici aromatici, solventi organici azotati, solventi clorurati, tensioattivi totali, piombo, cadmio, nichel, rame, zinco, ferro, solfati. Le analisi dovranno essere eseguite su campioni medi compositi sulle tre ore con metodiche IRSA-CNR. Modalità di campionamento differenti dovranno essere giustificate nel verbale di campionamento. I risultati analitici dovranno essere trasmesse alla Provincia tempestivamente. Le analisi dovranno essere eseguite da Tecnico abilitato, il quale dovrà indicare nel referto l appartenenza al proprio Ordine Professionale e i metodi analitici utilizzati. I risultati dovranno essere corredati da un verbale di campionamento che contenga la descrizione dello stato di funzionamento dell'impianto di depurazione all atto del campionamento, delle modalità di campionamento, delle modalità di conservazione del campione. Le operazioni di campionamento, prelievo e conservazione del campione dovranno essere conformi alle metodiche IRSA CNR; o) la ditta dovrà provvedere all'esecuzione di analisi di controllo allo scarico in uscita dall impianto di depurazione biologico ogni 12 (dodici) mesi sui seguenti parametri: ph, solidi sospesi totali, COD, idrocarburi totali, fenoli, solventi organici aromatici, solventi organici azotati, solventi clorurati, tensioattivi totali, piombo, cadmio, nichel, rame, zinco, ferro, solfati, BOD, azoto ammoniacale, azoto nitrico, azoto nitroso. Le analisi dovranno essere eseguite su campioni medi compositi sulle tre ore con metodiche IRSA-CNR. Modalità di campionamento differenti dovranno essere giustificate nel verbale di campionamento. I risultati analitici dovranno essere trasmesse alla Provincia tempestivamente. Le analisi dovranno essere eseguite da Tecnico abilitato, il quale dovrà indicare nel referto l appartenenza al proprio Ordine Professionale e i metodi analitici utilizzati. I risultati dovranno essere corredati da un verbale di campionamento che contenga la descrizione dello stato di funzionamento dell'impianto di depurazione all atto del campionamento, delle modalità di campionamento, delle modalità di conservazione del campione. Le operazioni di campionamento, prelievo e conservazione del campione dovranno essere conformi alle metodiche IRSA CNR; p) la ditta dovrà provvedere all'esecuzione di analisi di controllo allo scarico in uscita dall impianto di depurazione delle acque di falda emunte (MISE) ogni 3 (tre) mesi sui seguenti parametri: ph, solidi sospesi totali, COD, idrocarburi totali, arsenico, ferro, manganese, piombo. Le analisi dovranno essere eseguite su campioni medi compositi sulle tre ore con metodiche IRSA-CNR. Modalità di campionamento differenti dovranno essere giustificate nel verbale di campionamento. I risultati analitici dovranno essere trasmesse alla Provincia tempestivamente. Le analisi dovranno essere eseguite da Tecnico abilitato, il quale dovrà indicare nel referto l appartenenza al proprio Ordine Professionale e i metodi analitici utilizzati. I risultati dovranno essere corredati da un verbale di campionamento che contenga la descrizione dello stato di funzionamento dell'impianto di depurazione all atto del campionamento, delle modalità di campionamento, delle modalità di conservazione del campione. Le operazioni di campionamento, prelievo e conservazione del campione dovranno essere conformi alle metodiche IRSA CNR; q) contestualmente all invio dei referti di analitici, di cui al punto 2 lett. n), o) e p) precedente, dovrà essere comunicato il valore segnato dai contatori asserviti agli scarichi al momento del campionamento; r) per lo smaltimento dei rifiuti derivanti dalle periodiche operazioni di pulizia degli impianti di depurazione, dovrà essere impiegata apposita ditta autorizzata ai sensi di legge; la documentazione relativa alle operazioni di smaltimento dovrà essere conservata dal titolare dello scarico e messa a disposizione, su richiesta della Provincia di Genova e delle strutture di controllo per un periodo di cinque anni; 2) di richiedere all Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente Ligure di effettuare sugli scarichi campionamenti e analisi con cadenza annuale sui seguenti parametri di cui al Punto 2 lett. n), o) e p). 3) di trasmettere il presente provvedimento all Agenzia Regionale per la Protezione dell Ambiente Ligure ai fini dell esercizio delle funzioni di controllo. Non sarà consentito lo scarico di acque, provenienti da attività ed impianti non espressamente contemplati nella presente autorizzazione. L eventuale necessità di trattare acque diverse dovrà essere preventivamente

7 comunicata all Amministrazione Provinciale. Qualunque ampliamento e/o modifica sostanziale dell impianto di depurazione o del ciclo produttivo che determini variazioni della qualità delle acque da sottoporre a trattamento, dovrà essere preventivamente autorizzato dalla Provincia di Genova, fermo restando l osservanza delle prescrizioni contenute nell autorizzazione al momento in vigore; Dovranno essere resi sempre accessibili l impianto di trattamento e lo scarico per campionamenti e sopralluoghi ai sensi dell art. 101, comma 3 del D. Lgs. 3 aprile 2006, n Il titolare dello scarico, ai sensi dell art. 11, punto 5, della l. r. 16 agosto 1995, n. 43, dovrà tenere un quaderno di registrazione dei dati e di manutenzione contenenti le seguenti informazioni: - data e ora di disservizi dell impianto di depurazione; - periodo di fermata dell impianto (ferie, manutenzioni ); - manutenzioni ordinarie e straordinarie all impianto trattamento reflui; - data e ora dei prelievi effettuati per le analisi periodiche - quanto espressamente indicato nella parte prescrittiva del presente provvedimento. Tale quaderno dovrà essere a fogli non staccabili e i suoi fogli dovranno essere numerati a cura del titolare dello scarico. Esso dovrà essere esibito a richiesta della Provincia e delle strutture tecniche di all art. 5 della l. r. 43/95, unitamente ad eventuali e ulteriori documenti relativi al trasporto di acque, fanghi e liquami. La presente autorizzazione ha validità di quattro anni, a decorrere dalla data della sua emanazione, ai sensi dell art. 124, comma 8 del D. Lgs. 3 aprile 2006, n Il titolare dello scarico dovrà presentare domanda di rinnovo dell autorizzazione un anno prima della sua scadenza. Si informa che contro il presente provvedimento può essere proposto ricorso al Tribunale Amministrativo Regionale entro 60 giorni, oppure ricorso straordinario al Presidente della Repubblica entro 120 giorni dalla notificazione o piena conoscenza del provvedimento ai sensi del D.Lgs 104/2010. Genova, BG/bg Il Dirigente (Dott.ssa Paola Fontanella)

8 Attestazione di esecutività La determinazione dirigenziale è diventata esecutiva, ai sensi dell art. 151, comma 4, del TUEL d.lgs 267/2000 o dell art. 77, comma 4, del Regolamento Provinciale sull ordinamento degli uffici e dei servizi, dal 05 novembre 2013 f.to Il Segretario Generale o suo delegato Genova, li 05 novembre 2013 Certificato di pubblicazione La determinazione dirigenziale è stata pubblicata all Albo Pretorio On Line della Provincia dal 07 novembre 2013 al 22 novembre 2013