LINEE GUIDA. Tali orientamenti verranno prontamente conformati ad un eventuale nuovo regolamento regionale attinente alla materia, qualora licenziato.

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "LINEE GUIDA. Tali orientamenti verranno prontamente conformati ad un eventuale nuovo regolamento regionale attinente alla materia, qualora licenziato."

Transcript

1 REQUISITI PER L INSERIMENTO NELL ELENCO DI OPERATORI QUALIFICATI PER LA GESTIONE DI SERVIZI DI ACCOGLIENZA PER MINORI,GIOVANI, PER MADRI CON MINORI E PER NUCLEI FAMIGLIARI DELL AMBITO DISTRETTUALE DI SACILE PREMESSE LINEE GUIDA Premesso che il dispositivo normativo vigente nella regione Friuli Venezia Giulia è il DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA 14 febbraio 1990, n. 083/Pres. (Regolamento di esecuzione previsto, per le strutture di accoglimento residenziale per finalità assistenziali, dai commi 3 e 4 dell'articolo 15 della legge regionale 19 maggio 1988, n. 33 ) e successive modifiche. Considerato che tale dispositivo detta una serie di norme di base che risultano attualmente fondamentali per i servizi di accoglienza residenziale di tipo assistenziale. In particolare nella fattispecie dei minori esso enuncia e tratta alcune tipologie di strutture che risultano ancor oggi presenti nel panorama dell offerta regionale ed extra regionale anche se nel corso degli anni si sono aggiunte altre unità di offerta che il servizio sociale si trova nei fatti ad utilizzare per rispondere alle esigenze dell utenza contemporanea. A tale proposito si precisa pertanto che le norme contenute nel regolamento sopra citato, sono totalmente assunte dal presente testo che, nelle more di una nuova e aggiornata regolamentazione regionale intende tracciare delle linee di indirizzo ulteriori e aggiuntive che consentano all apparato tecnico amministrativo di avere orientamenti utili alla costruzione di un albo di fornitori le cui caratteristiche qualitative siano congruenti con le richieste dell utenza cui si rivolge, nel rispetto delle norme vigenti ma anche dei cambiamenti nel frattempo intercorsi nell ambito del settore considerato. Tali orientamenti verranno prontamente conformati ad un eventuale nuovo regolamento regionale attinente alla materia, qualora licenziato. 1) FINALITÀ DELL'ACCOGLIENZA Oggetto delle presenti linee guida è la definizione delle prestazioni concernenti i servizi di accoglienza in comunità in forma residenziale e semiresidenziale di minori, di giovani infra21enni e di madri (o gestanti) con figli minori, anche in presenza di provvedimenti giudiziari che ne limitino le responsabilità genitoriali. La finalità dell inserimento in strutture residenziali o semi-residenziali è di garantire al minore che temporaneamente non può vivere all interno del proprio nucleo un contesto di protezione e di cura, idoneo a favorire il suo percorso evolutivo ed il mantenimento nella misura massima possibile della relazione con la famiglia d origine. Nel caso di inserimento di madri (anche gestanti) con minori al seguito la finalità che si intende perseguire è il supporto a donne in condizioni di particolare fragilità che si trovano ad affrontare la maternità senza una rete di protezione e necessitanti di interventi di potenziamento delle competenze genitoriali. Si distinguono le seguenti tipologie di strutture: Servizi di Tipo Residenziale; Comunità educativa per minori anche con servizio di pronta accoglienza Comunità educativa per preadolescenti/adolescenti ad alta intensità assistenziale; Comunità educativa mamma-bambino; Servizi di Tipo Semiresidenziale; Comunità educativa diurna per minori/adolescenti Gruppi Appartamento - Appartamento ad alta autonomia per giovani infra21enni - Dimore di accoglienza per nuclei famigliari Altri servizi 1

2 Casa famiglia Comunità alloggio Il sistema delle comunità residenziali accoglie minori collocati fuori dalla propria famiglia a seguito di una valutazione, effettuata in sede giudiziaria o amministrativa, di incapacità o impossibilità temporanea delle figure parentali a svolgere le funzioni genitoriali in modo adeguato e per i quali non sia possibile un idoneo affidamento familiare. Obiettivi comuni del sistema dei servizi territoriali e delle comunità residenziali sono: assicurare ai minori accolti una dimensione educativa, di accudimento, affettivo relazionale idonea allo sviluppo personale ed evolutivo nei rispetto dei principi fondanti sanciti dalla Convenzione Internazionale dei diritti dell infanzia; ridurre il tempo di permanenza e incrementare l'incisività degli interventi nelle comunità; assicurare una connotazione di tipo familiare alle relazioni educative e all ambiente; assicurare la pronta accoglienza nelle strutture specifiche; garantire, in accordo con i servizi sociali di riferimento, l accompagnamento nei procedimenti che riguardano il minore (rilascio del permesso di soggiorno, ecc.) e nell accesso ai servizi (sanitari, scolastici), nonché il rispetto delle esigenze culturali e religiose; collaborare con i servizi socio-sanitari nella cura del disagio del minore e nella cura dei legami con la famiglia di origine nella forma più ampia possibile. Il sistema delle comunità semiresidenziali risponde alle esigenze di tutela di bambini e ragazzi in situazione di disagio familiare grave, ma non tale da richiedere un collocamento extra-familiare; la comunità in questo caso lavora per integrare la famiglia nel rispondere ai bisogni socio/educativi dei minori, promuovendo contestualmente le risorse presenti nel nucleo familiare e la riappropriazione delle funzioni educative genitoriali, anche attraverso l attivazione dell ambiente di vita e il territorio di appartenenza. Obiettivi comuni del sistema dei servizi sociali e delle comunità semiresidenziali sono: prevenire o evitare l allontanamento dalla famiglia, garantendo al bambino o ragazzo un intervento socioeducativo personalizzato che lo sostenga nei suo percorso evolutivo ad integrazione della funzione educativa svolta dalla famiglia, evitandogli il trauma dello sradicamento dal proprio contesto di vita; promuovere, in raccordo con i servizi territoriali, le risorse presenti nel nucleo familiare e la riappropriazione delle funzioni educative genitoriali; monitorare i rapporti tra il bambino o ragazzo e la sua famiglia. Le caratteristiche fondamentali delle comunità semiresidenziali sono la flessibilità di tempi e di programmi e un costante e forte rapporto con le opportunità che il territorio offre a favore dei bambini e dei ragazzi. Per quanto concerne il collegamento con la rete dei servizi territoriali le comunità residenziali e semiresidenziali per minori collaborano: nell armonizzare il progetto educativo individuale con il progetto quadro dei servizi sociali a sostegno del minore e del sistema-famiglia ; nel sostenere e tutelare il minore nei suoi rapporti con la famiglia di origine; nel realizzare, ove possibile, il suo reinserimento o, in subordine, nel sostenere l inserimento in una famiglia adottiva/affidataria. Ove queste soluzioni non siano praticabili, la comunità concorrerà con i servizi alla realizzazione di un percorso di accompagnamento del minore verso l autonomia; nel concorrere al monitoraggio dell esperienza del minore. Le comunità residenziali e semiresidenziali per minori dovendo rispondere a caratteristiche e bisogni dei minori altamente variegate con elevati livelli di personalizzazione degli interventi dovranno offrire servizi differenziati in relazione ai bisogni dell utenza, all età degli ospiti e soprattutto in relazione ai livelli di intensità degli interventi educativi richiesti. Nel caso di esigenze specifiche legate agli obiettivi previsti nel progetto educativo individualizzato, l età massima dei minori/adolescenti accolti può essere portata a 21 anni. Al riguardo sono previsti gruppi appartamento definiti di ad 2

3 alta autonomia quali strutture, anche collegate alla comunità residenziale, in cui vengono ospitati dentro un percorso di continuità giovani che hanno fatto un percorso di comunità residenziale fino alla maggiore età, che necessitano ancora di un temporaneo accompagnamento educativo ma che non possono rientrate nella famiglia d origine; o ancora neomaggiorenni che non provengono da un percorso di residenzialità ma che manifestano una impossibilità nel portare a compimento il percorso di autonomia personale all interno del proprio contesto familiare di riferimento. L alloggio ad alta autonomia si propone, pertanto, come un passaggio verso una solida autonomia garantendo agli ospiti un livello progettuale personalizzato la messa in atto di interventi finalizzati alla loro collocazione autonoma nella società. Pertanto questo nuovo tipo di opportunità considera una permanenza limitata e fortemente organizzata su obiettivi di autonomia abitativa e lavorativa o di studio, del giovane. Possono far parte dell alloggio ad alta autonomia giovani tra i 18 e i 21 anni anche già ospiti di comunità. Condizione per l accesso a tale servizio è l osservazione e la conoscenza del giovane presso il gruppo: i tempi di tale permanenza andranno condivisi e concordati con il Servizio inviante. Inoltre, attraverso un progetto condiviso con l Ufficio Servizio Sociale Minorenni del Ministero di Giustizia, possono essere inseriti giovani di età compresa tra i 18 e i 20 anni che hanno concluso positivamente il loro percorso di messa alla prova in comunità. Le persone presenti nell alloggio ad alta autonomia devono avere un adeguata capacità di autogestione personale e relazionale. Il numero massimo della capacità di accoglienza è di quattro ospiti. I ragazzi con messa alla prova potranno essere in rapporto di 1 su 4. Il sistema dell accoglienza per nuclei famigliari si caratterizza come supporto a famiglie fragili indubbiamente meno strutturato di quello riscontrabile nelle comunità sopra citate. Opera con l intero nucleo famigliare anziché con il singolo individuo e spesso riguarda soggetti già ospitati in comunità che intraprendono successivamente percorsi di autonomia in coppia oppure con singoli genitori con i relativi figli. Non si prevede per tale tipologia una struttura necessariamente diversa dalla civile abitazione ma un servizio di accompagnamento educativo a supporto della genitorialità e del bisogno dei figli minori, che viene attivato in dimore destinate a questo tipo di accoglienza. I relativi costi sono pertanto riferiti alle esigenze educative differenziate da caso a caso e le spese generali di mantenimento dell alloggio, vitto, vestiario, trasporti, attività di inserimento territoriale. Le case famiglia sono invece costituite da realtà famigliari per lo più raccordate ad una organizzazione centrale che ne ha la regia e che garantiscono l accoglienza di minori o mamme con bambini presso famiglia aderenti alla rete dell organizzazione in questione. Si differenziano dalle altre tipologie di comunità in quanto non si caratterizzano logisticamente per la presenza di strutture dedicate e di figure professionali ma valorizzano la capacità di accoglienza di famiglie solidali offrendo al contempo supporto organizzativo, consulenza, supervisione e tutto il sostegno necessario per la realizzazione dei progetti di accoglienza. Le comunità alloggio sono servizi residenziali organizzati come comunità familiare, accolgono contemporaneamente un numero limitato di persone che presentano problematiche omogenee. In questo senso possono riguardare anche persone con figli minori al seguito. Non prevedono la presenza stabile di figure professionali, ma valorizzano il mutuo aiuto tra le persone accolte. Gli Enti Gestori delle comunità residenziali, semiresidenziali, degli appartamenti ad alta autonomia e per famiglie, nonché delle case famiglie e delle comunità alloggio, dovranno essere disponibili ad effettuare almeno 2 incontri all anno con il responsabile del Servizio Sociale dei Comuni o con figure da questo delegate. 2) MODALITA DI RELAZIONE TRA ENTI GESTORI E COMUNE DI SACILE ENTE GESTORE DEL SERVIZIO SOCIALE DELL AMBITO DISTRETTUALE DI SACILE Per ogni minore il servizio sociale procederà alla individuazione della struttura/servizio più idonea e rispondente alle sue caratteristiche personali. Con la stessa verrà sottoscritta una convenzione in cui verranno definiti i contenuti della relazione contrattuale che si instaurerà tra il Comune di Sacile (Ente Gestore del SSC) e l Ente Gestore della struttura di accoglienza. La convenzione avrà durata minima di anni uno e durata massima di anni 5. Solo per le strutture ad alta intensità assistenziale, la convenzione verrà sottoscritta preferibilmente sia dai servizi sanitari coinvolti nel caso sia dal SSC, laddove previste prestazioni sanitarie. 3) ADULTI ACCOGLIENTI E PERSONALE IDONEE QUALITÀ MORALI Tutti gli adulti occupati all interno delle comunità, residenziali e semiresidenziali, e delle altre strutture sopra definite, devono essere in possesso delle qualità morali di seguito indicate: 3

4 insussistenza a proprio carico di procedimenti per l applicazione di misure di sicurezza personali o di misure di prevenzione; non aver riportato condanne, ancorché con sentenza non definitiva, per uno dei delitti indicati agli art. 380 e 381 del codice di procedura penale e riferite all art.643 del codice penale; non aver riportato condanne con sentenza definitiva a pena detentiva non inferiore a un anno per delitti non colposi, salvi in ogni caso gli effetti della riabilitazione. In ogni caso si rammenta quanto stabilito dalla legge n. 38/2006 riguardo all'interdizione perpetua da qualunque incarico nonché da ogni ufficio o servizio in istituzioni o in altre strutture pubbliche o private frequentate prevalentemente da minori a chiunque sia condannato o a chiunque sia stata applicata la pena su richiesta ex art.444 del codice di procedura penale per delitti di natura sessuale su minori o di pedopornografia. L insussistenza di queste circostanze dovrà essere dichiarata dagli interessati ai sensi delle vigenti disposizioni in tema di autocertificazione. 4) LE TIPOLOGIE DI STRUTTURE L apertura e la gestione delle strutture residenziali o semiresidenziali che accolgono minori e giovani infra21enni, ivi comprese le case comunità per gestanti e per madre con bambino, le comunità alloggio, indipendentemente dalla loro denominazione e dal numero degli ospiti, sono soggette all autorizzazione all esercizio da parte del Comune di ubicazione della struttura ai sensi della normativa vigente in materia. L autorizzazione all esercizio deve essere acquisita prima dell inizio dell attività ed essere a norma della disciplina regionale vigente. Nessuna autorizzazione è invece richiesta per gli appartamenti di alta autonomia, per le case famiglia e per le accoglienze di nuclei famigliari che devono possedere i requisiti previsti per qualsiasi civile abitazione. Le tipologie di strutture che erogano servizi si accoglienza sono le seguenti: Comunità socio educativa per minori È un servizio educativo-assistenziale con il compito di accogliere temporaneamente il minore qualora il nucleo familiare sia impossibilitato o incapace di assolvere al proprio compito. I locali e la gestione del servizio hanno forte caratterizzazione domestica. Ha finalità educative e assistenziali volte alla supplenza temporanea del nucleo familiare. Può ospitare, compatibilmente con la capacità alloggiativa fino a un numero massimo di 10 minori. Qualora la comunità offra anche il servizio di pronta accoglienza, si prevedono massimo 6 posti ordinari e 4 di pronta accoglienza dai 0 ai 17 anni, (suddivisi n tre fasce di età 0 6, 6 10, 11-17) maschi e /o femmine. Comunità educativa diurna per minori/adolescenti È un servizio educativo-assistenziale con il compito di accogliere durante il giorno il minore qualora il nucleo familiare sia impossibilitato o incapace di assolvere al proprio compito. I locali e la gestione del servizio hanno forte caratterizzazione domestica. Ha finalità educative e assistenziali volte alla realizzazione di progetti di integrazione del minore nel territorio e con il nucleo familiare. Può accogliere fino a un numero massimo di 16 minori fino a 18 anni, maschi e femmine. Qualora il numero di minori accolti non sia superiore a 6 il servizio può essere previsto all interno di una comunità residenziale. Comunità ad alta intensità assistenziale per preadolescenti/adolescenti È un servizio educativo, a valenza terapeutico- riabilitativo con il compito di accogliere temporaneamente il minore/adolescente in situazione di evidente disagio psico-sociale e con disturbi di comportamento. Ha finalità educative, volte al recupero psicosociale del pre-adolescente/adolescente accolto. Può ospitare, compatibilmente con la capacità alloggiativa, fino a un numero massimo di 10 minori/adolescenti. L età dei preadolescenti e adolescenti è dagli 11 anni fino ai 21 anni. Il progetto di comunità a cura dell ente gestore è sviluppato in accordo con i servizi specialistici della ASS di provenienza e con i servizi che assicurano nel territorio di provenienza la funzione di tutela minorile o comunque con coloro che hanno in carico il minore. Gruppo Appartamento ad alta autonomia E un servizio offerto nell ambito di una struttura anche strettamente collegata ad una comunità, in cui vengono ospitati temporaneamente giovani maggiorenni, che posso aver concluso il percorso all interno di una comunità, ma non possono rientrare nella famiglia d origine. L alloggio ad alta intensità si propone, pertanto, come un passaggio verso una solida 4

5 autonomia oppure come una occasione per perfezionare un percorso di autonomia ancora non completato. Prevede la coabitazione di giovani fino ad una massimo di 6. Possono far parte dell alloggio giovani tra i 18 e i 21 anni. Condizione per l accesso a tale servizio è la provenienza dalla struttura comunitaria o un passaggio temporaneo che permetta agli operatori l osservazione e la conoscenza del giovane: i tempi di tale permanenza andranno condivisi e concordati con il Servizio inviante. Inoltre, attraverso un progetto condiviso con l Ufficio Servizio Sociale Minorenni del Ministero di Giustizia, possono essere inseriti giovani di età compresa tra i 18 e i 21 anni che hanno concluso positivamente il loro percorso di messa alla prova in comunità. Le persone presenti nell alloggio ad alta autonomia, devono avere un adeguata capacità di autogestione personale e relazionale. Comunità educativa mamma-bambino La Comunità mamma-bambino accoglie gestanti e/o madri con figli, in quanto in difficoltà sotto il profilo delle relazioni familiari, parentali e sociali, oppure in condizioni di disagio psico-sociale. I locali e la gestione del servizio hanno forte caratterizzazione domestica. Ha finalità assistenziali ed educative volte alla preparazione alla maternità ed alla relazione con il figlio, al sostegno dell autonomia personale e della capacità genitoriale. Accoglie gestanti e/o madri con figli, fino a un massimo 8 donne con i propri figli + 1 eventuali posti per la pronta accoglienza. Casa famiglia - Gruppi famiglia È un servizio educativo-assistenziale con il compito di accogliere temporaneamente minori con nucleo familiare di origine impossibilitato o incapace di assolvere al proprio compito. I locali e la gestione del servizio hanno una caratterizzazione domestica e familiare. Questo servizio si caratterizza per la presenza elettiva e permanente di una famiglia o di almeno due adulti di riferimento residenti nella struttura, preferibilmente di ambo i sessi che svolgono funzioni genitoriali. Ha finalità educative e assistenziali volte alla supplenza temporanea del nucleo familiare. Non viene definita una fascia di utenza specifica. Può ospitare, compatibilmente con la capacità alloggiativa e le caratteristiche delle persone accolte fino a un massimo di 6 ospiti (0-8 anni). Nei gruppi famiglia sono previsti massimo 5 ospiti minori di età. Comunità alloggio Si tratta di un servizio residenziale organizzato come comunità familiare. Accoglie contemporaneamente un numero limitato di persone che presentano problematiche omogenee. Nel caso di specie si tratta di persone con figli minori al seguito. Non prevedono la presenza stabile di figure professionali, ma valorizzano il mutuo aiuto tra le persone accolte. Logisticamente si collocano in unità abitative destinate a civile abitazione. Garantiscono camere da letto di max 2 persone con adeguati spazi per il tempo libero o per lo studio. Assicurano spazi comuni quali: sala da pranzo/soggiorno+cucina+lavanderia+ripostiglio+servizi igienici (2 o più). Sono strutture collegate al Servizio Sociale e al Servizio di Assistenza Domiciliare. Il sistema dell accoglienza per nuclei famigliari E un servizio offerto nell ambito di alloggi anche strettamente collegati ad una comunità, in cui vengono ospitati temporaneamente nuclei famigliari fragili. 5) REQUISITI MINIMI DI FUNZIONAMENTO Tutte le strutture sopra indicate ad eccezione degli appartamenti dedicati all accoglienza di nuclei famigliari fragili, - devono essere in possesso dei requisiti generali, di area, e dei requisiti specifici funzionali (numerosità, titoli, funzioni del personale), strutturali, tecnologici ed organizzativi riferiti alla tipologia di struttura in base alla normativa regionale di riferimento. Invece tutte le strutture residenziali comunque denominate devono disporre della carta dei servizi in cui sono esplicitati i contenuti dei servizi offerti. Di seguito vengono riportati quei contenuti che costituiscono requisiti fondamentali e minimi di tipo trasversale per le Comunità educative per minori anche con servizio di pronta accoglienza, le Comunità educative per preadolescenti/adolescenti ad alta intensità assistenziale, le Comunità educative mamma-bambino, le Comunità educative 5

6 diurne per minori/adolescenti e per gli appartamenti ad alta autonomia per giovani infra21enni, rinviando a quanto previsto dal regolamento regionale vigente per i gruppi appartamento, i gruppi famiglia o casa famiglia e le comunità alloggio. Carta Dei Servizi: L Ente Gestore deve definire, fin dal momento della sua costituzione, la mission, ovvero l'impegno che, attraverso lo svolgimento delle attività, intende dedicare al raggiungimento di un obiettivo generale di carattere socio-educativo. L Ente Gestore deve definire il risultato generale da raggiungere, individuare le tipologie di utenza (specificando la fascia di età di intervento) e i servizi di riferimento. Dovrà inoltre indicare le strategie di sviluppo del servizio che intende perseguire. In particolare nella Carta dei Servizi sono definiti i criteri per l accesso ai servizi delle strutture/servizi, le modalità di funzionamento degli stessi, le condizioni per facilitare le valutazioni da parte degli utenti e dei soggetti che rappresentano i loro diritti, le procedure per assicurare la tutela degli utenti finali. Tale requisito è previsto anche per le case famiglia e gli alloggi per l accoglienza di nuclei famigliari fragili. Cura Ed Igiene Degli Ambienti Gli ambienti e le attrezzature delle strutture/servizi devono essere sottoposti a pulizia giornaliera esplicitando modalità utilizzate. Personale Ogni comunità ha un responsabile della programmazione e dell'organizzazione delle attività che si svolgono all'interno della struttura, nonché del loro coordinamento con gli altri servizi zonali e della verifica dei programmi attuati. Tale funzione può essere svolta da uno degli educatori della struttura. Il personale impiegato deve possedere la qualifica prevista per chi svolge le funzioni di educatore-animatore con un rapporto di lavoro retribuito per almeno il 35%, cui si aggiunge un 50% di personale con almeno una esperienza lavorativa biennale sul campo e con titoli diversi, il rimanente 15% potrà essere composto da operatori volontari o religiosi, che operano nella struttura/servizio in forma continuativa. Nella Comunità residenziali potrà essere assicurata la presenza di personale e/o volontari o religiosi durante tutto l arco delle 24 ore. Negli orari notturni va sempre assicurata la presenza di almeno un operatore. Tali parametri non sono validi per le case famiglie e per gli appartamenti dedicati all accoglienza di nuclei famigliari fragili, nel primo caso in quanto gli interventi educativi sono assicurati dalla coppia che vicaria le funzioni genitoriali e nel secondo in quanto per ciascun appartamento il fabbisogno educativo sarà calibrato sulla scorta delle esigenze degli ospiti. Titoli Di Studio Del Personale Il personale con funzione di educatore-animatore deve essere in possesso alternativamente, del diploma di Educatore Professionale Animatore conseguito a seguito di corsi regionali triennali di formazione specifica, del diploma universitario di Educatore Professionale, del diploma di laurea di Educatore Professionale o di altro titolo riconosciuto equipollente dallo Stato e dalla Regione in cui è ubicata la struttura accogliente, oppure deve essere in possesso del diploma di laurea in Scienze dell Educazione o Scienze della Formazione e dell Educazione con indirizzo in Educatore Professionale, o altro titolo riconosciuto equipollente dallo Stato e dalla Regione in cui è ubicata la struttura. Funzione Di Coordinamento L Ente Gestore deve garantire la funzione di coordinamento all interno della struttura/servizio. La persona che svolge funzione di coordinamento (anche scelta tra gli Educatori animatori della struttura) deve essere in possesso di diploma o laurea con indirizzo socio psico-pedogogico o, in alternativa, delle qualifiche previste per il personale con funzione di educatore-animatore oppure una esperienza lavorativa in tale ruolo non inferiore a 5 anni. Avrà compiti di indirizzo e sostegno tecnico al lavoro degli operatori, di monitoraggio e documentazione delle esperienze, di raccordo tra i servizi educativi, sociali del territorio e la struttura/servizio per minori e di adempimento degli obblighi previsti dalla legge 4 maggio 1983 n.184 (così come modificata dalla legge 28 marzo 2001 n.149). Tali parametri non sono validi per le case famiglie e per gli appartamenti dedicati all accoglienza di nuclei famigliari fragili. Supervisione L Ente Gestore deve garantire la funzione di supervisione. Il supervisore dovrà essere in possesso di laurea in area psico, socio, medico pedagogico,o equipollenti, dovrà garantire il sostegno formativo e organizzativo degli educatori, la promozione e valutazione della qualità dei servizi, una cultura di sviluppo e di ricerca del servizio. 6

7 Ubicazione e Accessibilita La struttura/servizio deve essere situato e attrezzato in modo da garantire i seguenti aspetti: - facilità di collegamenti con le sedi scolastiche e/o lavorative degli ospiti - accessibilità ai servizi essenziali (es.: presidi sanitari, comune, ) e generali (es.: cinema,luoghi di aggregazione, centri sportivi, luoghi di culto,..) Organizzazione degli Spazi Nell articolazione e nell organizzazione degli spazi deve essere seguito il criterio di assicurare agli ospiti una accoglienza di tipo familiare (ambienti personalizzati, tutela della privacy, cucina per la preparazione1 quotidiana dei pasti) e di rispondere, nello stesso tempo, alle necessità del lavoro educativo il quale deve poter contare su adeguati spazi all interno dell abitazione (sala da pranzo, luoghi comuni, ). Caratteristiche delle Camere Le camere da letto possono avere un massimo di tre posti letto e garantire una adeguata personalizzazione degli spazi. Si rimanda a quanto previsto dal DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA 14 febbraio 1990, n. 083/Pres Servizi Igienici Va garantita la presenza di almeno 2 servizi igienici accessibili agli ospiti. Si rimanda a quanto previsto dal DECRETO DEL PRESIDENTE DELLA GIUNTA 14 febbraio 1990, n. 083/Pres Progetto Educativo Generale L Ente Gestore deve documentare il Progetto della Comunità o del servizio (target, obiettivi educativi, modalità di intervento, risorse). Tale progetto deve essere coerente con la mission della struttura, deve descrivere le modalità di integrazione con il territorio e la programmazione di attività coerenti con gli altri servizi (rivolti ai minori) attivi nel territorio. Lo stesso progetto inoltre dovrà essere periodicamente rivisto e aggiornato, almeno ogni 5 anni. L Ente Gestore, nell'ambito dei servizi che garantisce, deve documentare obiettivi e strategie gestionali di carattere generale che interessano l'attività complessivamente svolta e garantire la definizione degli obiettivi specifici per ogni singolo intervento. Gli obiettivi generali e quelli specifici devono essere coerenti tra di loro e coerenti con i bisogni Individuati nell utenza di riferimento (Progetto di comunità annuale). Comunicazioni all Autorita Giudiziaria L Ente Gestore deve assicurare l adempimento degli obblighi di comunicazione all autorità giudiziaria previsti dalla L.149/01per le strutture residenziali e relativi adempimenti regionali. Deve inoltre, se nel caso, dare comunicazione all autorità giudiziaria competente delle dimissioni del minore. Registri Presenze Devono essere presente nella Comunità Educativa : un registro in cui vengono indicati i nominativi degli ospiti e di una persona di riferimento (famigliare e/o tutore) con relativo indirizzo e recapito telefonico, oltre ai referenti del servizio inviante. Tale registro deve essere sistematicamente aggiornato in modo da permettere il rilievo giornaliero degli ospiti, avendo cura di riportare gli eventuali periodi di assenza degli ospiti dalla struttura; un registro in cui vengono indicati i nominativi e la qualifica degli operatori presenti in struttura e degli eventuali volontari, dal quale si evincano gli orari di permanenza di ciascun addetto presso la struttura con riferimento ad ogni giorno dell anno. Pasti E Cucina I pasti devono normalmente essere preparati e consumati all interno della comunità, secondo modalità similari a quelle famigliari e nel rispetto di elementari regole di igiene e pulizia. Dovranno essere adeguatamente diversificati nel rispetto della stagionalità, del gradimento da parte degli ospiti, delle loro abitudini e dei vincoli legati a problematiche di salute o credo religioso. Dovranno assicurare una differenziazione delle quantità in relazione all età e alle caratteristiche personali dei minori. La comunità dovrà prevedere adeguate forme di compartecipazione degli ospiti in maniera proporzionale alle capacità e all età. Dovrà assicurare inoltre percorsi di educazione alimentare e di capacitazione dei soggetti più gradi nelle attività riferite alla preparazione dei pasti. Programmazione Del Servizio 7

8 L Ente Gestore sulla base delle informazioni raccolte deve aggiornare e adeguare la programmazione del servizio e gli obiettivi a carattere generale sull utenza. Progetto Quadro In comunità deve essere presente per ogni minore ospite il progetto quadro. Il Progetto Quadro descrive gli obiettivi generali della permanenza del minore in comunità e i tempi e modi per il rientro in famiglia, una prima definizione dei tempi di permanenza, una prima definizione dei tempi fissati per la verifica. La titolarità del Progetto Quadro è dei servizi invianti. Progetto Educativo Individuale La comunità ha il compito di declinare nel PEI la parte degli obiettivi generali che si vuol raggiungere con l inserimento. Gli obiettivi generali, quindi, devono essere adattati alle esigenze del minore e trovare una più dettagliata descrizione nel PEI che va redatto entro i primi 60 giorni dall accoglienza del minore, e formulato, in collaborazione con l ente pubblico referente, sulla base delle esigenze e caratteristiche personali. Deve delineare i percorsi e le metodologie educative adottate, specificando i reciproci impegni sia nei confronti del minore sia nei confronti della famiglia (o del tutore). Relazioni Con La Famiglia Di Origine Dei Minori Nel progetto quadro devono essere esplicitate le modalità di coinvolgimento della famiglia e nella programmazione educativa. Devono inoltre essere esplicitate le modalità e i tempi della relazione tra minore e famiglia, tra comunità e famiglia e tra comunità e servizi. Inoltre tale progetto deve essere sottoscritto dalle parti interessate (famiglia quando possibile, comunità e servizi). Rapporti Con Eventuale Tutore Se nominato il tutore deve essere coinvolto nella programmazione educativa e messo al corrente di ogni fatto rilevante relativo al minore. Tempistica Devono essere definiti i tempi in cui verificare l andamento del Progetto Educativo Individuale. Tale verifica deve coinvolgere il referente del servizio sociale inviante, eventuali altri servizi coinvolti e gli operatori della comunità che seguono il minore. 6) REQUISITI ULTERIORI CHE VENGONO RICHIESTI ALLE SINGOLE STRUTTURE PER SOTTOSCRIVERE LA CONVENZIONE CON IL SERVIZIO SOCIALE DEI COMUNI DELL AMBITO 6.1 a. Ogni COMUNITÀ EDUCATIVA ANCHE CON PRONTA ACCOGLIENZA deve: 1. essere in possesso dell Autorizzazione all esercizio; 2. possedere i requisiti minimi sopra definiti; 3. possedere un Sistema di gestione e documentazione della qualità in grado di rispondere ai seguenti requisiti: Formazione e Personale Deve essere garantito il rapporto numerico minimo di 1 unità di personale con funzione di educatore-animatore ogni 2 ospiti, che diventa 1 ogni 1,5 su i piccoli ( 0-3) con presenza notturna di almeno 1 educatore e una figura reperibile. Altre figure professionali possono essere previste a supporto dell educatore. La formazione deve essere pianificata sui bisogni formativi del personale in funzione degli obiettivi del servizio. Tale formazione deve essere documentata anche ai fini dell eventuale riconoscimento di crediti formativi. I percorsi formativi, sia individuali che di gruppo, devono fornire agli operatori strumenti (teorici e tecnici) utili per comprendere la complessa realtà della struttura in relazione agli ospiti e per saper organizzare percorsi educativi in funzione dei bisogni specifici. Customer 8

9 Devono essere messi in atto strumenti e procedure di rilevazione della soddisfazione del minore, della famiglia (laddove possibile) e del committente. Ammissioni E Dimissioni Devono essere esplicitati i tempi, i criteri, le modalità e le responsabilità per l ammissione, l accoglienza e la dimissione. Ferma restando, se nel caso, la competenza dell autorità giudiziaria, i processi di accoglienza e di dimissione devono parimenti comprendere una preparazione del minore e dei familiari (o del tutore) finalizzata all adattamento o riadattamento al nuovo ambiente di vita. Emergenze L Ente Gestore dovrà descrivere nel progetto generale le procedure per la gestione delle emergenze. (fughe, reati, emergenze sanitarie, emergenze ambientali, ecc). Reportistica Deve essere redatto un report annuale di valutazione dei risultati che la Comunità ha raggiunto per la sua utenza. Attività Di Integrazione Sociale Deve essere promosso l inserimento degli ospiti nell ambiente urbano-sociale ed educativo del territorio attraverso l uso di servizi (scolastici, ricreativi, educativi, sociali socio sanitari e educativi), infrastrutture, risorse ed opportunità ivi esistenti. Reti Istituzionali E Territoriali L Ente Gestore svolge attività di rete con gli altri servizi del territorio in modo da facilitare lo scambio di esperienze e competenze con tutte le istituzioni. Volontariato L Ente Gestore nell avvalersi dell opera di volontari, dovrà curarne l inserimento nelle attività anche mediante adeguati interventi formativi. L Ente Gestore cura il carattere continuativo della relazione del volontario con i minori. Redazione Pei Deve essere definito e documentato un Progetto Educativo Individualizzato sulla base: - delle caratteristiche dell'utente, dei suoi bisogni e del suo contesto familiare e sociale - dei risultati che si vogliono ottenere - della capacità di risposta dell'ente in termini organizzativi interni e di eventuale integrazione e ricorso ai servizi della rete. Il Progetto Educativo Individualizzato deve comprendere: 1. l individuazione dell operatore responsabile del PEI 2. la valutazione multidimensionale dell'utente 3. l informazione e il coinvolgimento del minore e/o dei suoi familiari (o del tutore) e del Servizio inviante all interno del PEI 4. l individuazione degli obiettivi specifici d intervento 5. l indicazione dei tempi previsti di attuazione del progetto 6. la pianificazione degli interventi e delle attività specifiche, dei tempi indicativi di realizzazione, la frequenza e la titolarità degli interventi 7. la realizzazione di attività di verifica sul PEI (procedure, tempi e strumenti) Valutazione Deve essere definito e adottato un sistema di valutazione dei risultati (valido e attendibile) sul singolo utente e i dati in output da tale sistema devono essere utilizzati per ridefinire il PEI. Deve essere definito e adottato un sistema di follow up anche dopo l intervento, in relazione al Progetto Educativo Individualizzato. L organizzazione della giornata e delle attività deve tenere in considerazioni le esigenze e i ritmi di vita di ciascun ospite (es. possibilità di riposo, possibilità di avere dei momenti individuali) Il PEI deve tener conto di eventuali condizioni di disabilità del minore Cartella Personale 9

10 È presente una Cartella Personale per ogni minore contenente le informazioni ed i dati (sul minore), il Progetto Quadro, il PEI e i risultati delle attività di monitoraggio in itinere. Le informazioni dovranno essere trasferite al SSc anche informaticamente secondo modalità compatibili con la cartella sociale. Personalizzazione Degli Spazi Deve essere garantita all ospite la possibilità di personalizzare gli spazi e i ritmi. Tale possibilità deve essere assicurata a tutti gli ospiti in eguale modo, nel rispetto comunque degli spazi, ritmi e arredi destinati agli altri ospiti. Clima Devono esistere momenti di verifica sul clima all interno della Comunità Educativa, con particolare attenzione a favorire l instaurarsi di un contesto relazionale e di cura caratterizzato da familiarità e affettività fra i minori e fra questi e gli adulti. Comunità educativa per minori con pronta accoglienza. b. Ogni COMUNITA' EDUCATIVA DIURNA PER MINORI/ADOLESCENTI deve: 1. essere in possesso dell Autorizzazione all esercizio; 2. possedere i requisiti trasversali di cui sopra; 3. possedere un Sistema di gestione e documentazione della qualità in grado di rispondere ai seguenti requisiti: Formazione e Personale Il personale dovrà assicurare almeno un rapporto di un educatore ogni 6 minori. Va assicurata la presenza di almeno altri due operatori anche volontari. La formazione deve essere documentata anche ai fini dell eventuale riconoscimento di crediti formativi. I percorsi formativi, sia individuali che di gruppo, devono fornire agli operatori strumenti (teorici e tecnici) utili per comprendere la complessa realtà della struttura in relazione agli ospiti e per saper organizzare percorsi educativi in funzione dei bisogni specifici. Customer Devono essere messi in atto strumenti e procedure di rilevazione della soddisfazione del minore, della famiglia (laddove possibile) e del committente. Ammissioni e dimissioni Per ogni minore devono essere esplicitati i tempi, i criteri, le modalità e le responsabilità per l ammissione, l accoglienza e la dimissione. Emergenze La comunità diurna dovrà descrivere nel progetto generale le procedure per la gestione delle emergenze (fughe, reati, emergenze sanitarie, emergenze ambientali, ecc..). Report Deve essere redatto un report annuale di valutazione dei risultati circa gli obiettivi che la comunità diurna ha raggiunto per la sua utenza. Attività di Integrazione sociale Deve essere promosso l inserimento degli ospiti nell ambiente urbano-sociale ed educativo del territorio attraverso l uso di servizi(scolastici, ricreativi, educativi, sociali socio sanitari ed educativi), infrastrutture, risorse ed opportunità ivi esistenti. Rete La comunità diurna deve fare in modo da facilitare lo scambio di esperienze e competenze con tutte le istituzioni. Volontariato La comunità diurna nell avvalersi dell opera di volontari, dovrà curarne l inserimento nelle attività anche mediante adeguati interventi formativi. L Ente Gestore cura il carattere continuativo della relazione del volontario con i minori. Progetto Educativo Individualizzato Deve essere definito e documentato un progetto educativo individualizzato sulla base: 10

11 - delle caratteristiche dell'utente, dei suoi bisogni e del suo contesto familiare e sociale - dei risultati che si vogliono ottenere - della capacità di risposta dell'ente in termini organizzativi interni e di eventuale integrazione e ricorso ai servizi della rete. Il progetto educativo individualizzato deve comprendere: 1. l individuazione dell operatore responsabile del PEI 2. la valutazione multidimensionale dell'utente 3. l informazione e il coinvolgimento del minore e/o dei suoi familiari (o del tutore) e del Servizio inviante all interno del PEI 4. l individuazione degli obiettivi specifici d intervento 5. l indicazione dei tempi previsti di attuazione del progetto 6. la pianificazione degli interventi e delle attività specifiche, dei tempi indicativi di realizzazione, la frequenza e la titolarità degli interventi 7. la realizzazione di attività di verifica sul PEI (procedure, tempi e strumenti). Deve essere definito e adottato un sistema di valutazione dei risultati (valido e attendibile) sul singolo utente e i dati in output da tale sistema devono essere utilizzati per ridefinire il PEI. Deve essere definito e adottato un sistema di follow up anche dopo l intervento, in relazione al progetto educativo individualizzato. L organizzazione della giornata e delle attività deve tenere in considerazioni le esigenze e i ritmi di vita di ciascun ospite (es. possibilità di riposo, possibilità di avere dei momenti individuali). Il PEI deve tener conto di eventuali condizioni di disabilità del minore. Cartella personale E presente una Cartella Personale per ogni minore contenente le informazioni ed i dati (sul minore), il Progetto Quadro, il PEI e i risultati delle attività di monitoraggio in itinere. Personalizzazione degli spazi Deve essere garantita all ospite la possibilità di personalizzare gli spazi e i ritmi. Tale possibilità deve essere assicurata a tutti gli ospiti in eguale modo, nel rispetto comunque degli spazi, ritmi e arredi destinati agli altri ospiti. Clima Devono esistere momenti di verifica sul clima all interno del La comunità diurna, con particolare attenzione a favorire l instaurarsi di un contesto relazionale e di cura caratterizzato da familiarità e affettività fra i minori e fra questi e gli adulti. d. Ogni COMUNITA EDUCATIVA AD ALTA INTESITA ASSISTENZIALE PER PREADOLESCENTI/ADOLESCENTI deve : 1. essere in possesso dell Autorizzazione all esercizio; 2. possedere i requisiti trasversali sopra richiamati; 3. possedere un Sistema di gestione e documentazione della qualità in grado di rispondere ai seguenti requisiti: Mission L Ente Gestore deve definire, fin dal momento della sua costituzione, la mission, ovvero l'impegno che, attraverso lo svolgimento delle attività, si vuole dedicare al raggiungimento di un obiettivo generale di carattere socio-educativo e riabilitativo. L Ente Gestore deve definire il risultato generale da raggiungere, individuare le tipologie di utenza (specificando fascia di età, tipologie di disturbi e patologie affrontate) e i servizi di riferimento. Dovrà inoltre indicare il progetto educativo, terapeutico e riabilitativo generale del servizio, nel quale devono essere esplicitate teorie di riferimento, modelli e strumenti operativi. Devono inoltre essere individuate le strategie di sviluppo che il servizio intende perseguire. Il progetto di comunità a cura dell ente gestore è sviluppato in accordo con i servizi specialistici dell AAS territorialmente competente e con i servizi che assicurano nel territorio la funzione di tutela minorile. Accesso ai servizi Nella Carta del Servizio sono definiti i criteri per l accesso ai servizi della Comunità ad alta intensità assistenziale, le modalità di funzionamento degli stessi, le condizioni per facilitare le valutazioni del servizio da parte degli utenti e dei soggetti che rappresentano i loro diritti, le procedure per assicurare la tutela degli utenti finali. Peculiarità della Dotazione organica Nel definire la dotazione organica deve essere garantito il rapporto numerico minimo di 1 unità di personale con funzione di educazione ogni 2 ospiti. Tali operatori devono possedere la qualifica prevista per chi svolge le funzioni di educazione 11

12 con rapporto di lavoro retribuito per almeno il 75%. Il rimanente 25% potrà essere composto da operatori volontari che operano nella struttura in forma continuativa. Deve essere prevista la presenza di almeno 1 unità di personale con funzione di educazione durante la notte. Deve inoltre essere garantita un unità di personale con funzione di supporto specialistico che deve essere in possesso del titolo di psicoterapeuta (psicologo, psichiatra o neuropsichiatria). L azienda per i servizi sanitari competente per territorio o quella competente per territorio di provenienza del minore garantisce, la presenza programmata di personale per assicurare le prestazioni di assistenza sanitaria, terapeutica e riabilitativa laddove previste nel progetto individualizzato del minore ospite e non prescritte dallo standard della comunità. Considerate le particolari e variabili tipologie dell utenza gli standard organizzativi minimi devono comunque essere variabili in relazione al progetto individualizzato elaborato per ciascun minore. Coordinamento L Ente Gestore deve garantire la funzione di coordinamento all interno della Comunità Educativa-Riabilitativa. Tale funzione può essere svolta da uno degli operatori in organico alla struttura se in possesso di laurea specialistica in psicologia, Servizio Sociale o equipollenti. Avrà compiti di indirizzo e sostegno tecnico al lavoro degli operatori, anche in rapporto alla loro formazione permanente, di promozione e valutazione della qualità dei servizi, di monitoraggio e documentazione delle esperienze, di sperimentazione dei servizi innovativi, di raccordo tra i servizi invianti e i servizi del territorio, di adempimento degli obblighi previsti dalla legge 4 maggio 1983 n.184 (così come modificata dalla legge 28 marzo 2001 n.149), di collaborazione con le famiglie (quando possibile) e la comunità locale, anche al fine di promuovere la cultura dell accoglienza. Servizi igienici E' garantita la presenza di almeno 3 servizi igienici accessibili ai minori. Percorsi di reinserimento sociale L ente gestore definisce eventuali progetti di accompagnamento e reinserimento famigliare lavorativo sociale caratterizzati da flessibilità nell utilizzo delle risorse degli spazi e dei tempi. Progetto Quadro Atteso che la titolarità del Progetto Quadro è dei servizi invianti (neuropsichiatrici dell età evolutiva e di tutela minorile) ed è approvato dall apposito UVMD, mentre la Comunità Educativa -Riabilitativa ha un ruolo di collaborazione e ha il compito di declinare nel PEI la parte degli obiettivi generali che si vuol raggiungere con l inserimento in comunità. Gli obiettivi generali devono pertanto essere adattati alle esigenze del minore e trovare una più dettagliata descrizione nel PEI. Progetto Educativo Individualizzato Deve essere definito e documentato un progetto educativo, terapeutico e riabilitativo individualizzato sulla base: - delle caratteristiche del minore, dei suoi bisogni e del suo contesto familiare e sociale - dei risultati che si vogliono ottenere - della capacità di risposta dell'ente in termini organizzativi interni e di eventuale integrazione e ricorso ai servizi della rete. Il progetto educativo terapeutico e riabilitativo individualizzato deve comprendere: 1. l individuazione dell operatore responsabile del PI 2. la valutazione multidimensionale dell'utente 3. l informazione e il coinvolgimento del minore e/o dei suoi familiari (o del tutore) e del Servizio inviante all interno del PI 4. l individuazione degli obiettivi specifici d intervento 5. l indicazione dei tempi previsti di attuazione del progetto 6. la pianificazione degli interventi e delle attività specifiche, dei tempi indicativi di realizzazione, la frequenza e la titolarità degli interventi- 7. la realizzazione di attività di verifica sul PEI (procedure, tempi e strumenti) Deve essere definito e adottato un sistema di valutazione dei risultati (valido e attendibile) sul singolo utente e i dati in output da tale sistema devono essere utilizzati per ridefinire il PEI. L organizzazione della giornata e delle attività deve tenere in considerazioni le esigenze e i ritmi di vita di ciascun ospite (es. possibilità di riposo, possibilità di avere dei momenti individuali) Il PEI deve tener conto di eventuali condizioni di disabilità del minore. Retta e pagamenti 12

13 Laddove siano compresenti prestazioni sociali e sanitarie nell ambito del progetto individualizzato, la retta verrà scomposta tra quota sanitaria da portare in capo alla AAS di provenienza del minore e quota alberghiera e Assistenziale da porre in capo al Servizio Sociale dei Comuni di provenienza del minore. Solo su quest ultima, costituita dagli oneri di mantenimento, verrà applicata la compartecipazione da parte dei genitori. Formazione La formazione deve essere pianificata sui bisogni formativi del personale, in funzione degli obiettivi del servizio. Tale formazione deve essere documentata anche ai fini dell eventuale riconoscimento di crediti formativi. I percorsi formativi, sia individuali che di gruppo, devono fornire agli operatori strumenti (teorici e tecnici) utili per comprendere la complessa realtà della struttura in relazione agli ospiti e per saper organizzare percorsi educativi-riabilitativi in funzione dei bisogni specifici. Customer Devono essere messi in atto strumenti e procedure di rilevazione della soddisfazione del minore/adolescente, della famiglia (laddove possibile) e del committente. Ammissioni e Dimissioni Devono essere esplicitati i tempi, i criteri, le modalità e le responsabilità per l ammissione, l accoglienza e la dimissione. Ferma restando, se nel caso, la competenza dell autorità giudiziaria, i processi di accoglienza e di dimissione devono parimenti comprendere una preparazione del soggetto e dei familiari (o del tutore) finalizzata all adattamento o ri - adattamento al nuovo ambiente di vita. Emergenze L Ente Gestore dovrà descrivere nel progetto generale le procedure per la gestione delle emergenze (fughe, reati, emergenze sanitarie, emergenze ambientali, ecc). Report Deve essere redatto un report annuale di valutazione dei risultati che la Comunità ha raggiunto per la sua utenza. Attività di Integrazione sociale Deve essere promosso l inserimento degli ospiti nell ambiente urbano-sociale ed educativo del territorio attraverso l uso di servizi (scolastici, ricreativi,educativi, sociali socio sanitari ed educativi), infrastrutture, risorse ed opportunità ivi esistenti. Rete La Comunità svolge attività di rete con gli altri servizi del territorio in modo da facilitare lo scambio di esperienze e competenze con tutte le istituzioni. Volontariato La Comunità nell avvalersi dell opera di volontari, dovrà curarne l inserimento nelle attività anche mediante adeguati interventi formativi. L Ente Gestore cura il carattere continuativo della relazione del volontario con i minori. Follow up Deve essere definito e adottato un sistema di follow up anche dopo l intervento, in relazione al progetto educativo, terapeutico e riabilitativo individualizzato. Cartella personale E presente una Cartella Personale per ogni minore contenente le informazioni ed i dati (sul minore) il Progetto Quadro, il PEI e i risultati delle attività di monitoraggio in itinere. Personalizzazione degli spazi Deve essere garantita all ospite la possibilità di personalizzare gli spazi e i ritmi. Tale possibilità deve essere assicurata a tutti gli ospiti in eguale modo, nel rispetto comunque degli spazi, ritmi e arredi destinati agli altri ospiti. Clima 13

COMUNITA' EDUCATIVE PER MINORI CON PRONTA ACCOGLIENZA SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO

COMUNITA' EDUCATIVE PER MINORI CON PRONTA ACCOGLIENZA SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO Lista di verifica REQUITI SPECIFICI PER L'AUTORIZZAZIONE e L'ACCREDITAMENTO COMUNITA' EDUCATIVE PER MIRI CON PRONTA ACCOGLIENZA 1 COMUNITA' EDUCATIVE PER MIRI CON PRONTA ACCOGLIENZA -REQUITI FUNZIONALI

Dettagli

COMUNITA' EDUCATIVA DIURNA PER MINORI/ADOLESCENTI SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO

COMUNITA' EDUCATIVA DIURNA PER MINORI/ADOLESCENTI SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO 1 -REQUITI FUNZIONALI CD-ED-M/A.AU.1.1 Il Servizio garantisce un adeguato rapporto numerico tra operatori con funzione educativa e minori, come previsto dalle direttive regionali. CD-ED-M/A.AU.1.2 Il personale

Dettagli

COMUNITA' EDUCATIVA-RIABILITATIVA PER MINORI E ADOLESCENTI SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO

COMUNITA' EDUCATIVA-RIABILITATIVA PER MINORI E ADOLESCENTI SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO Lista di verifica REQUITI SPECIFICI PER L'AUTORIZZAZIONE e L'ACCREDITAMENTO COMUNITA' EDUCATIVA-RIABILITATIVA PER MIRI E ADOLESCENTI 1 COMUNITA' EDUCATIVA-RIABILITATIVA PER MIRI E ADOLESCENTI - Requisiti

Dettagli

Modifiche all Allegato A della DGR 84/2007*

Modifiche all Allegato A della DGR 84/2007* giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATOC alla Dgr n. 740 del 14 maggio 2015 pag. 1/7 Modifiche all Allegato A della DGR 84/2007* Denominazione Definizione Finalità Utenza CENTRO DIURNO PER PERSONE CON

Dettagli

COMUNITA EDUCATIVA MAMMA-BAMBINO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO 1 COMUNITA EDUCATIVA MAMMA-BAMBINO -REQUISITI FUNZIONALI

COMUNITA EDUCATIVA MAMMA-BAMBINO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO 1 COMUNITA EDUCATIVA MAMMA-BAMBINO -REQUISITI FUNZIONALI Lista di verifica REQUITI SPECIFICI PER L'AUTORIZZAZIONE e L'ACCREDITAMENTO COMUNITA EDUCATIVA MAMMA-BAMBI 1 COMUNITA EDUCATIVA MAMMA-BAMBI -REQUITI FUNZIONALI C-ED-M/B.AU.1.1 Il Servizio garantisce un

Dettagli

STRUTTURE SOCIO SANITARIE RESIDENZIALI PER IL TRATTAMENTO DI ADOLESCENTI E GIOVANI ADULTI CON DISTURBO MENTALE E/O SOTTOPOSTI A MISURE GIUDIZIARIE

STRUTTURE SOCIO SANITARIE RESIDENZIALI PER IL TRATTAMENTO DI ADOLESCENTI E GIOVANI ADULTI CON DISTURBO MENTALE E/O SOTTOPOSTI A MISURE GIUDIZIARIE Sono residenze terapeutico-riabilitative destinate ad adolescenti e giovani adulti di età compresa tra 14 e 25 anni con problematiche correlate a disturbi psichici e del comportamento. Possono essere ospitati

Dettagli

STRUTTURE PROTETTE PER MINORI

STRUTTURE PROTETTE PER MINORI LINEE GUIDA SULLE STRUTTURE DEI MINORI NON ACCOMPAGNATI IN ITALIA STRUTTURE PROTETTE PER MINORI RIFERIMENTI LEGISLATIVI LEGGE 4 MAGGIO 1983 N.184; DPRS 29 GIUGNO 1988 STANDARDS STRUTTURALI D.P.R.S. DEL

Dettagli

1) FINALITA DELL ACCOGLIENZA

1) FINALITA DELL ACCOGLIENZA Allegato A LINEE GUIDA PER L INSERIMENTO NELL'ALBO DEGLI ENTI QUALIFICATI PER LA GESTIONE DI SERVIZI DI ACCOGLIENZA PER MINORI, PER GESTANTI E PER MADRI CON MINORI 1) FINALITA DELL ACCOGLIENZA La titolarità

Dettagli

LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DI STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PER MINORI, GESTANTI, MADRI CON FIGLI MINORI

LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DI STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PER MINORI, GESTANTI, MADRI CON FIGLI MINORI Allegato B LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DI STRUTTURE RESIDENZIALI E SEMIRESIDENZIALI PER MINORI, GESTANTI, MADRI CON FIGLI MINORI 1) Oggetto e finalità dell accoglienza Oggetto delle presenti linee guida

Dettagli

REQUISITI PER L ACCREDITAMENTO UNITA D OFFERTA SOCIALE STRUTTURE SOCIALI DI ACCOGLIENZA RESIDENZIALE PER MINORI

REQUISITI PER L ACCREDITAMENTO UNITA D OFFERTA SOCIALE STRUTTURE SOCIALI DI ACCOGLIENZA RESIDENZIALE PER MINORI REQUISITI PER L ACCREDITAMENTO UNITA D OFFERTA SOCIALE STRUTTURE SOCIALI DI ACCOGLIENZA RESIDENZIALE PER MINORI STRUTTURE SOCIALI DI ACCOGLIENZA RESIDENZIALE PER MINORI COMUNITA EDUCATIVE: strutture di

Dettagli

Serie Ordinaria n Mercoledì 13 luglio 2011

Serie Ordinaria n Mercoledì 13 luglio 2011 Bollettino Ufficiale 17 REQUISITI DI ACCREDITAMENTO SPERIMENTALI PER LE UNITA DI OFFERTA SOCIALI DI ACCOGLIENZA RESIDENZIALE PER MINORI ALLEGATO A COMUNITA EDUCATIVE 1. Rapporti con l utenza (da riportare

Dettagli

COMUNITA EDUCATIVA-RIABILITATIVA PER MINORI/ADOLESCENTI SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO

COMUNITA EDUCATIVA-RIABILITATIVA PER MINORI/ADOLESCENTI SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO SI NO 1 -REQUITI FUNZIONALI C-ED/R-M/A.AU.1.1.1 Il Servizio garantisce un adeguato rapporto numerico tra il personale con funzione di educazione e riabilitazione e i minori/adolescenti, come previsto dalle direttive

Dettagli

Criteri Accreditamento Unità di Offerta Sociale Residenziali per minori. Ambito di Busto Arsizio

Criteri Accreditamento Unità di Offerta Sociale Residenziali per minori. Ambito di Busto Arsizio Allegato 1 Criteri Accreditamento Unità di Offerta Sociale Residenziali per minori Ambito di Busto Arsizio COMUNITA EDUCATIVE D.G.R. n- VII/20943 del 16/12/2005 e D.d.u.o n. 6317 del 11/07/2011 Criteri

Dettagli

0('#*)%. 2(#0)0 * )3(* (,);0(!"(5(+)#(' *#, (!#0*(%#") "(' 7'(%)""($)(+(4

0('#*)%. 2(#0)0 * )3(* (,);0(!(5(+)#(' *#, (!#0*(%#) (' 7'(%)($)(+(4 !"#$#%& "#' (&&))!"*(+)#),--')%. /') ")'#%(') ' #*/()++(+)#) %##&)%. $ ''(0#*# $ ''(!#%) "1%)0)' ' (!!#%)(+)#) ' *(,,*! "(+!#%)(') ) %)""($))!)/#') (!!#%)(")!"(-)')!%##),*)%),)$)*)2 *)& "#' &#$(')"1$)

Dettagli

COMUNITA ALLOGGIO e di Pronto Accoglimento per MINORI VIAREGGIO (LU) CARTA DEL SERVIZIO

COMUNITA ALLOGGIO e di Pronto Accoglimento per MINORI VIAREGGIO (LU) CARTA DEL SERVIZIO COMUNITA ALLOGGIO e di Pronto Accoglimento per MINORI VIAREGGIO (LU) CARTA DEL SERVIZIO Sommario C.RE.A. società cooperativa sociale Pag. 02 Che cosa è la Comunità Alloggio per Minori Pag. 02 Destinatari

Dettagli

1. La casa rifugio per donne vittime di violenza deve avere le seguenti caratteristiche:

1. La casa rifugio per donne vittime di violenza deve avere le seguenti caratteristiche: Reg. 18-1-2007 n. 4 Legge regionale 10 luglio 2006, n. 19 - "Disciplina del sistema integrato dei servizi sociali per la dignità e il benessere delle donne e degli uomini di Puglia". Pubblicato nel B.U.

Dettagli

REQUISITI DI ACCREDITAMENTO INDICATORI

REQUISITI DI ACCREDITAMENTO INDICATORI REQUISITI DI ACCREDITAMENTO PER LE UNITÀ D'OFFERTA DI ACCOGLIENZA RESIDENZIALE PER MINORI AMBITO TERRITORIALE DISTRETTO 5 ASLMI2 APPROVATI DALL ASSEMBLEA DISTRETTUALE DEI SINDACI 25/06/2013 COMUNITÀ EDUCATIVE

Dettagli

COMUNITA FAMILIARE AD ACCOGLIENZA MISTA

COMUNITA FAMILIARE AD ACCOGLIENZA MISTA ALLEGATO A COMUNITA FAMILIARE AD ACCOGLIENZA MISTA 1 Definizione La comunità familiare ad accoglienza mista, di seguito denominata comunità familiare, è una struttura socioassistenziale che garantisce

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI SOS BAMBINO CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE

CARTA DEI SERVIZI SOS BAMBINO CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE CARTA DEI SERVIZI SOS BAMBINO CROCE ROSSA ITALIANA COMITATO LOCALE Ente Gestore: La Comunità Genitore Bambino/a SOS bambino è collocata all'interno dell'area Infanzia servizi integrati per l infanzia,

Dettagli

Riferimenti normativi e pedagogici

Riferimenti normativi e pedagogici INDICAZIONI PER LA STESURA DEL PROGETTO PEDAGOGICO E DEL PROGETTO EDUCATIVO DA ALLEGARE ALLE RICHIESTE DI AUTORIZZAZIONE E/O ACCREDITAMENTO Riferimenti normativi e pedagogici Per la realizzazione del progetto

Dettagli

La struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno.

La struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno. CENTRO DIURNO AURORA 1 FINALITA E FUNZIONI GENERALI La struttura Centro Diurno Aurora 1 è un articolazione funzionale del Centro di Salute Mentale Nord, con sede a Valdagno. La struttura ha finalità riabilitative

Dettagli

FORMULARIO DELL AZIONE

FORMULARIO DELL AZIONE FORMULARIO DELL AZIONE 1.NUMERO AZIONE 10 2. TITOLO AZIONE La Casa dell Accoglienza 3. DESCRIZIONE DELLE ATTIVITÀ La Casa dell Accoglienza si configura come luogo di pronto intervento rivolto a donne con

Dettagli

Ragazzi e giovani verso l'autonomia sperimentale. Lucia Fagnini Istituto degli Innocenti

Ragazzi e giovani verso l'autonomia sperimentale. Lucia Fagnini Istituto degli Innocenti Ragazzi e giovani verso l'autonomia sperimentale Lucia Fagnini Istituto degli Innocenti 14 Appartamenti per l'autonomia Comune di Lucca Gruppo app. Insieme Gruppo app. GVAI Comune di Livorno Gruppo app.

Dettagli

- Questionario. - Guida alla compilazione

- Questionario. - Guida alla compilazione Rilevazione coordinata dei dati in possesso delle Regioni e Province autonome su bambini e adolescenti fuori dalla famiglia di origine, in affidamento familiare (a singoli, famiglie e parenti) o accolti

Dettagli

F.1. Ic.1 F.2. Ic.2. :: Scheda IcF. :: Dati Ente. :: Obiettivi. Teano , ,00 CAMPANIA SOCIALE. Data Agg. Versione. Altro (specificare)

F.1. Ic.1 F.2. Ic.2. :: Scheda IcF. :: Dati Ente. :: Obiettivi. Teano , ,00 CAMPANIA SOCIALE. Data Agg. Versione. Altro (specificare) 17 di 85 :: Scheda Secondo I annualità Assetto della governance Costituzione del Servizio di Segretariato Sociale, nel Comune capofila, con Antenne Sociali che fungeranno da sue succursali, decentrate

Dettagli

COMUNITA ALLOGGIO PER MINORI REGOLAMENTO INTERNO

COMUNITA ALLOGGIO PER MINORI REGOLAMENTO INTERNO 1 Blasone famiglia Pastore - Vannucci S.Pietro Statua del Serpotta Istituzione Pubblica di Assistenza e Beneficenza OPERE PIE RIUNITE PASTORE E SAN PIETRO ALCAMO - TP COMUNITA ALLOGGIO PER MINORI REGOLAMENTO

Dettagli

Servizi educativi diurni CASA ATREYU

Servizi educativi diurni CASA ATREYU Via Due Palazzi 43, 35136 Padova CARTA DEI SERVIZI Servizi educativi diurni CASA ATREYU «la bellezza è ovunque, negli spazi più nascosti» 1 1. La mission Il villaggio di famiglie Ca Edimar offre un servizio

Dettagli

Progetto Sperimentale COMUNITA FAMILIARE

Progetto Sperimentale COMUNITA FAMILIARE Progetto Sperimentale COMUNITA FAMILIARE Il progetto sperimentale Comunità Familiare vuole essere un occasione per creare nuove possibilità di cura ed accoglienza. Ente titolare del progetto è l Azienda

Dettagli

PIANO DI ZONA Indicatori sulle prestazioni del SSC

PIANO DI ZONA Indicatori sulle prestazioni del SSC ALLEGATO N. 3 PIANO DI ZONA 2013-2015 Indicatori sulle del SSC Azzano Decimo Dicembre 2012 INDICATORI SULLE PRESTAZIONI DEL SSC Sistema integrato e essenziali punto 2, art.6 della LR 6/2006 1. Servizio

Dettagli

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO

ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO Allegato 3 Italia ELEMENTI ESSENZIALI DEL PROGETTO TITOLO DEL PROGETTO: A MODO TUO SETTORE e Area di Intervento: ASSISTENZA: 02 MINORI 06 DISABILI OBIETTIVI DEL PROGETTO: Il seguente progetto, attraverso

Dettagli

Le parole potestà o potestà parentale, ovunque collocate nel presente atto sono sostituite da responsabilità genitoriale ;

Le parole potestà o potestà parentale, ovunque collocate nel presente atto sono sostituite da responsabilità genitoriale ; ALLEGATO Modifiche ed integrazioni alla DGR 19 dicembre 2011, n. 1904 Direttiva in materia di affidamento familiare, accoglienza in comunità e sostegno alle responsabilità familiari Nella Parte I - Disposizioni

Dettagli

MISURA/SOTTOMISURA SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA RIVOLTA A MINORI E FAMIGLIE

MISURA/SOTTOMISURA SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA RIVOLTA A MINORI E FAMIGLIE MISURA/SOTTOMISURA 1.1 1.2 1. Titolo dell Intervento SERVIZIO DI ASSISTENZA DOMICILIARE EDUCATIVA RIVOLTA A MINORI E FAMIGLIE 2. Continuità dell intervento Nuovo X In continuità con servizio già attivato

Dettagli

-1 unità ogni 6 bambini, di età inferiore ai 12 mesi; -1 unità ogni 8 bambini, di età superiore ai 12 mesi;

-1 unità ogni 6 bambini, di età inferiore ai 12 mesi; -1 unità ogni 8 bambini, di età superiore ai 12 mesi; Lista di verifica REQUITI SPECIFICI PER L'AUTORIZZAZIONE e L'ACCREDITAMENTO 1 -REQUITI FUNZIONALI NI-INT.AU.1.1 La pianta organica del personale con funzione educativa assicura un adeguato rapporto numerico

Dettagli

LA RETE DI TUTELA PER IL MINORE DI ETÀ

LA RETE DI TUTELA PER IL MINORE DI ETÀ LA RETE DI TUTELA PER IL MINORE DI ETÀ dott.ssa Anna Berloffa INQUADRAMENTO LEGISLATIVO DELLA PROVINCIA AUTONOMA DI TRENTO Legge 16 giugno 2006 n. 3 Norme in materia di governo dell autonomia del Trentino

Dettagli

Asilo Nido. Utenza. Bambini da 3 mesi a 3 anni. Capacità ricettiva. Minimo 30 massimo 60 bambini*

Asilo Nido. Utenza. Bambini da 3 mesi a 3 anni. Capacità ricettiva. Minimo 30 massimo 60 bambini* Denominazione Definizione Finalità Utenza Capacità ricettiva ASILO NIDO è un servizio educativo per l infanzia di interesse pubblico, organizzato per accogliere i bambini fino ai 3 anni d età. L organizzazione

Dettagli

REQUISITI DI ACCREDITAMENTO UNITA D OFFERTA SOCIALE PER DISABILI

REQUISITI DI ACCREDITAMENTO UNITA D OFFERTA SOCIALE PER DISABILI REQUISITI DI ACCREDITAMENTO UNITA D OFFERTA SOCIALE PER DISABILI SERVIZI SOCIALI PER PERSONE DISABILI REQUISITI MINIMI STRUTTURALI ED ORGANIZZATIVI PER L AUTORIZZ.NE AL FUNZIONAMENTO DGR 20763 del 16.04.2005

Dettagli

SCHEDA DI RILEVAZIONE PER LE STRUTTURE RESIDENZIALI (a) TOSCANE CHE ACCOLGONO BAMBINI E RAGAZZI DA 0 A 21 ANNI - DATI AL 31/12/2010 -

SCHEDA DI RILEVAZIONE PER LE STRUTTURE RESIDENZIALI (a) TOSCANE CHE ACCOLGONO BAMBINI E RAGAZZI DA 0 A 21 ANNI - DATI AL 31/12/2010 - Regione Toscana Direzione Generale Diritto alla Salute e Politiche di Solidarietà Centro Regionale di Documentazione per l infanzia e l adolescenza Istituto degli Innocenti SCHEDA DI RILEVAZIONE PER LE

Dettagli

Bambini fascia nido: lattanti-divezzi fino massimo 3 anni d età Bambini fascia scuola d infanzia secondo la norma vigente (minimo n.1 sezione).

Bambini fascia nido: lattanti-divezzi fino massimo 3 anni d età Bambini fascia scuola d infanzia secondo la norma vigente (minimo n.1 sezione). Denominazione Definizione NIDO INTEGRATO E un servizio diurno strutturato in modo simile ad un asilo nido; è collocato nello stesso edificio della scuola materna e svolge attività socio educativa mediante

Dettagli

I. Alla Sezione I.A. (Parte generale) sono apportate le seguenti modifiche:

I. Alla Sezione I.A. (Parte generale) sono apportate le seguenti modifiche: ALLEGATO A Modifiche alla DGR 1304/2004: Requisiti per il rilascio dell autorizzazione all apertura ed al funzionamento delle strutture che prestano i servizi di Mensa sociale e accoglienza notturna, i

Dettagli

-1 unità ogni 6 bambini, di età inferiore ai 12 mesi; -1 unità ogni 8 bambini, di età superiore ai 12 mesi;

-1 unità ogni 6 bambini, di età inferiore ai 12 mesi; -1 unità ogni 8 bambini, di età superiore ai 12 mesi; 1 -REQUITI FUNZIONALI NI-AZ.AU.1.1 La pianta organica del personale con funzione educativa assicura un adeguato rapporto numerico in relazione alla frequenza massima. -1 unità ogni 6 bambini, di età inferiore

Dettagli

CARTA DEL SERVIZIO. Centro Diurno Il Mestiere di vivere Villafranca (VR)

CARTA DEL SERVIZIO. Centro Diurno Il Mestiere di vivere Villafranca (VR) CARTA DEL SERVIZIO Centro Diurno Il Mestiere di vivere Villafranca (VR) BREVI INFORMAZIONI SULLA COOPERATIVA SOCIALE CERCATE La Cooperativa Sociale Cercate di Verona è una cooperativa tipo plurimo A e

Dettagli

REGOLAMENTO INSERIMENTO MINORI IN COMUNITA DI ACCOGLIENZA. ART. 1 Oggetto

REGOLAMENTO INSERIMENTO MINORI IN COMUNITA DI ACCOGLIENZA. ART. 1 Oggetto REGOLAMENTO INSERIMENTO MINORI IN COMUNITA DI ACCOGLIENZA ART. 1 Oggetto 1. Il presente Regolamento disciplina i principi e le modalità cui devono uniformarsi l'accesso e la gestione dell inserimento in

Dettagli

Requisiti di accreditamento per le Unità d'offerta Sociale per la prima infanzia

Requisiti di accreditamento per le Unità d'offerta Sociale per la prima infanzia Requisiti di accreditamento per le Unità d'offerta Sociale per la prima infanzia Approvato dall'assemblea dei Sindaci del Distretto Sociale 6 ASL Milano 2 in data 9 febbraio 2011 Premessa: L accreditamento

Dettagli

Comune di Mezzolombardo (Provincia di Trento)

Comune di Mezzolombardo (Provincia di Trento) Comune di Mezzolombardo (Provincia di Trento) REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DEL SISTEMA DEI SERVIZI SOCIO EDUCATIVI PER LA PRIMA INFANZIA (approvato con delibera del Consiglio comunale n. 6 dd. 07/03/2011)

Dettagli

Abitare Insieme Accoglienza temporanea. via Dolomiti 20/G Brugherio

Abitare Insieme Accoglienza temporanea. via Dolomiti 20/G Brugherio Abitare Insieme Accoglienza temporanea via Dolomiti 20/G - 20861 Brugherio paola.pagano@novomillennio.it www.novomillennio.it Chi siamo Abitare Insieme è una struttura di Housing Sociale che accoglie disagio

Dettagli

COMUNE DI CISTERNA DI LATINA. Capitolato D Appalto Parte Speciale

COMUNE DI CISTERNA DI LATINA. Capitolato D Appalto Parte Speciale Bando per gestione Servizi Sociali Sito internet: www.comune.cisterna.latina.it Mail: servizisociali@comune.cisterna.latina.it Fax: 069695031 CAPITOLATO SPECIALE ASS.DOMICILIARE COMUNE DI CISTERNA DI LATINA

Dettagli

ART.1 (Definizione) ART.2 (Obiettivi e finalità)

ART.1 (Definizione) ART.2 (Obiettivi e finalità) ART.1 (Definizione) Il Centro diurno per disabili Thalita Kumi Società Cooperativa Sociale Onlus è una struttura che persegue lo scopo di offrire una risposta qualificata ai bisogni di autonomia e di inclusione

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI SCOPO DELL ASSOCIAZIONE INFORMAZIONI E CONTATTI

CARTA DEI SERVIZI SCOPO DELL ASSOCIAZIONE INFORMAZIONI E CONTATTI CARTA DEI SERVIZI L Associazione Il Cortile Onlus è un associazione di promozione sociale della quale fanno parte le Case Famiglia su base professionale La Casetta e L Albero. SCOPO DELL ASSOCIAZIONE L

Dettagli

Regolamento di attuazione dell articolo 62 della legge regionale 24 febbraio 2005, n. 41 (Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei

Regolamento di attuazione dell articolo 62 della legge regionale 24 febbraio 2005, n. 41 (Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei Regolamento di attuazione dell articolo 62 della legge regionale 24 febbraio 2005, n. 41 (Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale) Art. 1 Oggetto ed

Dettagli

Indagine sui presidi residenziali socio assistenziali e socio sanitari anno 2014

Indagine sui presidi residenziali socio assistenziali e socio sanitari anno 2014 ATTENZIONE: Per le strutture CESSATE durante l' il questionario NON DEVE essere compilato. 1. Dati anagrafici del Presidio: Nel caso in cui i dati anagrafici del Presidio non fossero corretti, riportare

Dettagli

Regolamento di attuazione dell articolo 62 della legge regionale 24 febbraio 2005, n. 41 (Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei

Regolamento di attuazione dell articolo 62 della legge regionale 24 febbraio 2005, n. 41 (Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei Regolamento di attuazione dell articolo 62 della legge regionale 24 febbraio 2005, n. 41 (Sistema integrato di interventi e servizi per la tutela dei diritti di cittadinanza sociale) Art. 1 Oggetto ed

Dettagli

Modelli e percorsi di ospitalità Dispensa formativa Dott.ssa Adriana Piampiano

Modelli e percorsi di ospitalità Dispensa formativa Dott.ssa Adriana Piampiano Modelli e percorsi di ospitalità Dispensa formativa Dott.ssa Adriana Piampiano Associazione LE ONDE ONLUS Via XX Settembre 57-90141 Palermo Tel. Fax 0039.091327973 - e-mail leonde@tin.it sito internet

Dettagli

5X1000X3 Comune di Genova. il tuo 5x1000 a 3 progetti dei servizi sociali del Comune di Genova

5X1000X3 Comune di Genova. il tuo 5x1000 a 3 progetti dei servizi sociali del Comune di Genova 5X1000X3 Comune di Genova il tuo 5x1000 a 3 progetti dei servizi sociali del Comune di Genova AUTONOMIA Progetto 1 AUTONOMIA a favore di ragazzi inseriti presso strutture educative residenziali convenzionate/accreditate

Dettagli

REQUISITI SPECIFICI PER L'AUTORIZZAZIONE

REQUISITI SPECIFICI PER L'AUTORIZZAZIONE Lista di verifica REQUITI SPECIFICI PER L'AUTORIZZAZIONE e L'ACCREDITAMENTO COMUNITA EDUCATIVA MAMMA-BAMBI 1 COMUNITA EDUCATIVA MAMMA-BAMBI -REQUITI FUNZIONALI C-ED-M/B.AU.1.1.1 Il Servizio garantisce

Dettagli

Da allegare alla domanda di autorizzazione all esercizio di attività sanitaria e/o socio-sanitaria

Da allegare alla domanda di autorizzazione all esercizio di attività sanitaria e/o socio-sanitaria Da allegare alla domanda di autorizzazione all esercizio di attività sanitaria e/o socio-sanitaria Dichiarazione del possesso dei requisiti minimi previsti per l esercizio di attività socio-sanitaria denominata

Dettagli

Da allegare alla domanda di autorizzazione all esercizio di attività sanitaria e/o socio-sanitaria

Da allegare alla domanda di autorizzazione all esercizio di attività sanitaria e/o socio-sanitaria Da allegare alla domanda di autorizzazione all esercizio di attività sanitaria e/o socio-sanitaria Dichiarazione del possesso dei requisiti minimi previsti per l esercizio di attività di ENTI E/O ASSOCIAZIONI

Dettagli

Ufficio di Piano Piazza Municipio,Teano (CE) Telefono: Fax:

Ufficio di Piano Piazza Municipio,Teano (CE) Telefono: Fax: Ufficio di Piano Piazza Municipio,Teano (CE) Telefono:0823-875969 Fax:0823-658484 e-mail:ambitoce4@libero.it AVVISO PUBBLICO per la selezione di soggetti disponibili a partecipare all attivazione dei servizi

Dettagli

Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese

Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese Fondo Famiglia 2015 Progetto Conferenza dei Sindaci ASL 3 Genovese Tenendo conto di quanto indicato dal Decreto del Ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali del 14 ottobre 2015 e dall allegato D delle

Dettagli

SPECIFICHE TECNICHE Lotto 2 Gestione attività terapeutico riabilitative in ambito semiresidenziale e territoriale CSM di Chivasso.

SPECIFICHE TECNICHE Lotto 2 Gestione attività terapeutico riabilitative in ambito semiresidenziale e territoriale CSM di Chivasso. SPECIFICHE TECNICHE Lotto 2 Gestione attività terapeutico riabilitative in ambito semiresidenziale e territoriale CSM di Chivasso. Il presente lotto da aggiudicare in lotto unico prevede i seguenti settori

Dettagli

COMUNITÀ EDUCATIVA. Per minori

COMUNITÀ EDUCATIVA. Per minori COMUNITÀ EDUCATIVA Per minori 2 Struttura La soluzione abitativa ha le caratteristiche di un appartamento di civile abitazione ed è stata organizzata per essere il più funzionale possibile alle esigenze

Dettagli

Comune di Gorle. Servizio di Formazione all Autonomia (S.F.A.) Carta dei servizi. (D.G.R. 13 giugno 2008, n. 8/7433) Settembre 2014.

Comune di Gorle. Servizio di Formazione all Autonomia (S.F.A.) Carta dei servizi. (D.G.R. 13 giugno 2008, n. 8/7433) Settembre 2014. Comune di Gorle Servizio di Formazione all Autonomia (S.F.A.) Carta dei servizi (D.G.R. 13 giugno 2008, n. 8/7433) Settembre 2014 Pagina1 Sommario Caratteristiche generali del servizio... 3 Definizione...

Dettagli

Implementazione e sviluppo delle attività dei Centri per le famiglie, istituiti ai sensi dell art. 42 della LR 1/2004.

Implementazione e sviluppo delle attività dei Centri per le famiglie, istituiti ai sensi dell art. 42 della LR 1/2004. Allegato 1 Attività 1 Implementazione e sviluppo delle attività dei Centri per le famiglie, istituiti ai sensi dell art. 42 della LR 1/2004. Prosecuzione delle attività messe in atto dai soggetti gestori

Dettagli

Comunità terapeutica «Il Melograno»

Comunità terapeutica «Il Melograno» Comunità terapeutica «Il Melograno» Piano nazionale per la salute mentale 2013 Nel documento «Piano Nazionale di A zioni per la SaluteMentale-PANSM- elaborato dal gruppo interregionale salute mentale (GISM)

Dettagli

Scheda finale ai fini dell autorizzazione dei servizi itineranti - L.R. 9/2003 Ambito Territoriale n 19

Scheda finale ai fini dell autorizzazione dei servizi itineranti - L.R. 9/2003 Ambito Territoriale n 19 RELAZIONE DI ADEGUATEZZA DEI SERVIZI CHE HANNO FATTO RICHIESTA IN RELAZIONE ALLA L.R. 9/2003 Denominazione Servizio Tipologia Servizio ANAGRAFICA DOCUMENTI ALLEGATI OSSERVAZIONI COMMENTO ALLE GRIGLIE PASSAGGI

Dettagli

RELAZIONE DI ADEGUATEZZA DEI SERVIZI CHE HANNO FATTO RICHIESTA IN RELAZIONE ALLA L.R.

RELAZIONE DI ADEGUATEZZA DEI SERVIZI CHE HANNO FATTO RICHIESTA IN RELAZIONE ALLA L.R. RELAZIONE DI ADEGUATEZZA DEI SERVIZI CHE HANNO FATTO RICHIESTA IN RELAZIONE ALLA L.R. 9/2003 Denominazione Servizio Tipologia Servizio RELAZIONE SINTETICA Pagina 1 di 5 GRIGLIA PER LA VALUTAZIONE DEI REQUISITI

Dettagli

SINTESI APPROVATO CON DGR 733/2017

SINTESI APPROVATO CON DGR 733/2017 SINTESI PROGRAMMA DELLA REGIONE EMILIA- ROMAGNA PER L UTILIZZO DEL FONDO PER L ASSISTENZA ALLE PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE PRIVE DEL SOSTEGNO FAMILIARE, DI CUI ALL ARTICOLO 3 DELLA LEGGE N.112 DEL 2016

Dettagli

PROGRAMMA DELLA REGIONE EMILIA- ROMAGNA PER L UTILIZZO DEL FONDO PER L ASSISTENZA ALLE PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE PRIVE DEL SOSTEGNO FAMILIARE, DI

PROGRAMMA DELLA REGIONE EMILIA- ROMAGNA PER L UTILIZZO DEL FONDO PER L ASSISTENZA ALLE PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE PRIVE DEL SOSTEGNO FAMILIARE, DI PROGRAMMA DELLA REGIONE EMILIA- ROMAGNA PER L UTILIZZO DEL FONDO PER L ASSISTENZA ALLE PERSONE CON DISABILITÀ GRAVE PRIVE DEL SOSTEGNO FAMILIARE, DI CUI ALL ARTICOLO 3 DELLA LEGGE N.112 DEL 2016 E DECRETO

Dettagli

A relazione degli Assessori Ferrari, Saitta: Premesso che:

A relazione degli Assessori Ferrari, Saitta: Premesso che: REGIONE PIEMONTE BU32 09/08/2018 Deliberazione della Giunta Regionale 20 luglio 2018, n. 25-7250 Centri diurni socio-riabilitativi per minori di cui alla D.G.R n. 25-5079 del 18/12/2012. Conclusione fase

Dettagli

COMUNE DI FIRENZE DIREZIONE SERVIZI SOCIALI REGOLAMENTO COMUNALE PER L AFFIDAMENTO DEI MINORI

COMUNE DI FIRENZE DIREZIONE SERVIZI SOCIALI REGOLAMENTO COMUNALE PER L AFFIDAMENTO DEI MINORI COMUNE DI FIRENZE DIREZIONE SERVIZI SOCIALI REGOLAMENTO COMUNALE PER L AFFIDAMENTO DEI MINORI Art. 1 Principi generali Art. 2 Definizioni Art. 3 Tipologie di affidamento Art. 4 Affidamento familiare temporaneo

Dettagli

IL CASO DEL DIPARTIMENTO ATTIVITA SOCIO-SANITARIE

IL CASO DEL DIPARTIMENTO ATTIVITA SOCIO-SANITARIE IL CASO DEL DIPARTIMENTO ATTIVITA SOCIO-SANITARIE Caso a cura di Andrea Martone Le situazioni descritte non intendono rappresentare un paradigma di comportamento, né l autore vuole formulare giudizi sulle

Dettagli

I servizi educativi per l infanzia nel nuovo quadro regolamentare regionale

I servizi educativi per l infanzia nel nuovo quadro regolamentare regionale I servizi educativi per l infanzia nel nuovo quadro regolamentare regionale Gli standard funzionali: fra metri quadrati e rapporti numerici gli standard ambientali TITOLO II - Nido d infanzia Art. 22 -

Dettagli

DIREZIONE DIDATTICA 2 CIRCOLO CASTROVILLARI PIANO ANNUALE DELL INCLUSIVITA

DIREZIONE DIDATTICA 2 CIRCOLO CASTROVILLARI PIANO ANNUALE DELL INCLUSIVITA DIREZIONE DIDATTICA 2 CIRCOLO CASTROVILLARI PIANO ANNUALE DELL INCLUSIVITA Anno scolastico 2017/2018 PREMESSA La nostra scuola pone da tempo molta attenzione ai bisogni espressi dagli alunni in situazione

Dettagli

Comunità Riabilitativa a Media Assistenza

Comunità Riabilitativa a Media Assistenza Comunità Riabilitativa a Media Assistenza Sommario CARATTERISTICHE DEL SERVIZIO... 3 LE FINALI E GLI OBBIETTIVI... 6 L EQUIPE... 7 LE ATTIVITA... 8 CARATTERISTICHE DEL SERVIZIO La Struttura Residenziale

Dettagli

1. Requisiti strutturali SAU 1 Il SERT deve disporre di un numero adeguato di locali e spazi in relazione alla tipologia ed al volume delle

1. Requisiti strutturali SAU 1 Il SERT deve disporre di un numero adeguato di locali e spazi in relazione alla tipologia ed al volume delle SERT SAU 1. Requisiti strutturali SAU 1 Il SERT deve disporre di un numero adeguato di locali e spazi in relazione alla tipologia ed al volume delle prestazioni erogate SAU 1.1 Ciascun SERT deve disporre

Dettagli

LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DI STRUTTURE RESIDENZIALI E PER MINORI, GESTANTI, MADRI CON FIGLI MINORI

LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DI STRUTTURE RESIDENZIALI E PER MINORI, GESTANTI, MADRI CON FIGLI MINORI LINEE GUIDA PER LA GESTIONE DI STRUTTURE RESIDENZIALI E PER MINORI, GESTANTI, MADRI CON FIGLI MINORI Normativa di riferimento Legge 4 Maggio 1983 n.184 Diritto del minore ad una famiglia ; Legge 8 novembre

Dettagli

COSA E IL CATALOGO. Documento dinamico con un aggiornamento almeno triennale legato al processo di consolidamento di eventuali sperimentazioni.

COSA E IL CATALOGO. Documento dinamico con un aggiornamento almeno triennale legato al processo di consolidamento di eventuali sperimentazioni. COSA E IL CATALOGO E un sistema di classificazione delle categorie dei servizi socio-assistenziali che rientrano nell'autorizzazione e accreditamento e quindi nelle E' lo strumento di riferimento per gli

Dettagli

PROTOCOLLI PER LA COLLABORAZIONE tra scuola - servizi sanitari e socio assistenziali

PROTOCOLLI PER LA COLLABORAZIONE tra scuola - servizi sanitari e socio assistenziali Servizi Sanitari e sociali del territorio in rete con le scuole e le famiglie per un intervento integrato - la situazione attuale Udine 5 aprile 2017 PROTOCOLLI PER LA COLLABORAZIONE tra scuola - servizi

Dettagli

Formazione per tirocini AREA PRIMA e SECONDA INFANZIA

Formazione per tirocini AREA PRIMA e SECONDA INFANZIA Formazione per tirocini AREA PRIMA e SECONDA INFANZIA Sabato 8 marzo 2008 Dott.sse Francesca Bianchi, Teresa Pandolfo, Francesca Salvi Quali sono i servizi alle famiglie e ai bambini? ma io, in tutto questo,

Dettagli

TOTALE COSTO SERVIZIO AL NETTO DELL'IVA 3.435, , ,92 COSTO TOTALE COORDINATORE , ,00

TOTALE COSTO SERVIZIO AL NETTO DELL'IVA 3.435, , ,92 COSTO TOTALE COORDINATORE , ,00 Area di intervento PERSONE ANZIANE SCHEDA N. 1 E7 ASSISTENZA DOMICILIARE SOCIALE PER PERSONE ANZIANE A VALERE SU RISORSE PAC N. utenti previsti n. 115 Durata 9 mesi L Assistenza Domiciliare a carattere

Dettagli

SCHEDA POSSESSO REQUISITI QUALITA'

SCHEDA POSSESSO REQUISITI QUALITA' SCHEDA POSSESSO REQUISITI QUALITA' COMUNITA' EDUCATIVE CRITERI DI ACCREDITAMENTO REGIONALI (Dgr 20943/2005) REQUISITI DI ACCREDITAMENTO SPERIMENTALI REGIONALI (Decreto 6317/11) POSSESSO REQUISITO - Barrare

Dettagli

Città di Narni. Provincia di Terni REGOLAMENTO INTERNO SPAZIO GIOCO KIRIKU

Città di Narni. Provincia di Terni REGOLAMENTO INTERNO SPAZIO GIOCO KIRIKU Città di Narni Provincia di Terni REGOLAMENTO INTERNO SPAZIO GIOCO KIRIKU La tipologia del servizio In relazione ai nuovi bisogni emergenti dai contesti sociali del territorio, la Regione Umbria promuove

Dettagli

Giornata Mondiale dei Poveri «Non amiamo a parole ma con i fatti» Dati sulla povertà rilevata dal 1 gennaio al 31 ottobre 2017

Giornata Mondiale dei Poveri «Non amiamo a parole ma con i fatti» Dati sulla povertà rilevata dal 1 gennaio al 31 ottobre 2017 Giornata Mondiale dei Poveri «Non amiamo a parole ma con i fatti» Dati sulla povertà rilevata dal 1 gennaio al 31 ottobre 2017 Centro d Ascolto diocesano Il Centro di Ascolto Diocesano è un luogo che accoglie

Dettagli

ASSESSORADU DE S'IGIENE E SANIDADE E DE S'ASSISTÈNTZIA SOTZIALE

ASSESSORADU DE S'IGIENE E SANIDADE E DE S'ASSISTÈNTZIA SOTZIALE Allegato n. 1 alla Delib.G.R. n. 22/29 del 3.5.2017 È una struttura territoriale di tutela sociosanitario a carattere diurno rivolta a persone con disabilità grave, in età postscolare o adulta/anziana

Dettagli

DISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE A

DISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE A DISTRETTO SOCIO-ASSISTENZIALE A PROGETTO BIANCANEVE Legge Regionale 29/04/04 nr. 6 D.G.R. 29/05/07 nr. 359 ESIGENZE DEI PICCOLI COMUNI 1. Titolo del Progetto: BIANCANEVE 2. Premessa Il progetto intende

Dettagli

ALLEGATOA alla Dgr n del 29 dicembre 2014 pag. 1/16

ALLEGATOA alla Dgr n del 29 dicembre 2014 pag. 1/16 giunta regionale 9^ legislatura ALLEGATOA alla Dgr n. 2684 del 29 dicembre 2014 pag. 1/16 REQUITI MINIMI E DI QUALITÀ PER L AUTORIZZAZIONE ALL ESERCIZIO, L ACCREDITAMENTO ISTITUZIONALE, INDICATORI DI ATTIVITÀ

Dettagli

Norme di funzionamento del Servizio Affido Professionale

Norme di funzionamento del Servizio Affido Professionale Norme di funzionamento del Servizio Affido Professionale Art. 1 Definizione del Servizio Il Servizio Affido Professionale garantisce un intervento di protezione del minore che, temporaneamente allontanato

Dettagli

STANDARD STRUTTURALI E GESTIONALI DELLE STRUTTURE E DEI SERVIZI PER MINORI

STANDARD STRUTTURALI E GESTIONALI DELLE STRUTTURE E DEI SERVIZI PER MINORI LA GIUNTA REGIONALE - vista la legge 4 maggio 1983, n. 184 Disciplina dell adozione e dell affidamento dei minori - Titolo I art. 2; - vista la legge 8 novembre 2000, n. 328 Legge quadro per la realizzazione

Dettagli

LIVEAS Assistenza Domiciliare e Altro - Progetti di prevenzione

LIVEAS Assistenza Domiciliare e Altro - Progetti di prevenzione DIRITTI DEI BAMBINI E DOVERI DEGLI ADULTI 2. Progetto già avviato Sì No 3. Tipologia di servizio Istituzionale Servizi Essenziali Altro 4. Area tematica Minori e Famiglia 5. Macrotipologia LIVEAS Assistenza

Dettagli

Presentata da nella sua qualità di legale rappresentante di partecipante alla procedura di selezione

Presentata da nella sua qualità di legale rappresentante di partecipante alla procedura di selezione ALL. B) FORMULARIO PER PROPOSTA PROGETTUALE RELATIVA ALLA COPROGETTAZIONE E ALLA GESTIONE DI AZIONI DI SISTEMA PER L'ACCOGLIENZA, LA TUTELA E L'INTEGRAZIONE A FAVORE DI MINORI STRANIERI NON ACCOMPAGNATI

Dettagli

CARTA DEI SERVIZI STRUTTURA RESIDENZIALE ANTENNA GELTRUDE BEOLCHI

CARTA DEI SERVIZI STRUTTURA RESIDENZIALE ANTENNA GELTRUDE BEOLCHI Cooperativa Sociale - Onlus di diritto Albo regionale delle Cooperative Sociali (decreto n. 7192 del 29/06/2007 sezione A, foglio n. 5 n. ordine 1029) CARTA DEI SERVIZI della STRUTTURA RESIDENZIALE Terapeutico-Riabilitativa

Dettagli

Il Progetto Cicogna Comunità Sperimentale con Famiglie Accoglienti in Rete. Poli Piera

Il Progetto Cicogna Comunità Sperimentale con Famiglie Accoglienti in Rete. Poli Piera Il Progetto Cicogna Comunità Sperimentale con Famiglie Accoglienti in Rete Poli Piera Il contesto Il progetto nasce nel 2004 a Bologna all interno di un sistema diversificato di servizi rivolti a minori

Dettagli

CAPITOLATO D ONERI SPECIALE

CAPITOLATO D ONERI SPECIALE Città di Tortona Provincia di Alessandria Settore Servizi alla Persona e alla Comunità AFFIDAMENTO DELLA GESTIONE INTEGRATA GLOBALE DEI SERVIZI SOCIO-SANITARI, ALBERGHIERI E GENERALI PRESSO LA RISS CORA

Dettagli

Minori stranieri non accompagnati La sperimentazione toscana degli Appartamenti per l autonomia

Minori stranieri non accompagnati La sperimentazione toscana degli Appartamenti per l autonomia Minori stranieri non accompagnati La sperimentazione toscana degli Appartamenti per l autonomia I dati del Centro regionale di documentazione infanzia e adolescenza MNA Presenti e censiti al 31/12 2012

Dettagli

DECRETO 21 MAGGIO 2001, N. 308

DECRETO 21 MAGGIO 2001, N. 308 DECRETO 21 MAGGIO 2001, N. 308 PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO PER LA SOLIDARIETA' SOCIALE DECRETO 21 maggio 2001, n. 308 Regolamento concernente "Requisiti minimi strutturali e organizzativi

Dettagli

Casa Rifugio l Vaso di Pandora

Casa Rifugio l Vaso di Pandora Casa Rifugio l Vaso di Pandora casa rifugio TIPOLOGIA DEL SERVIZIO E OSPITI : L accoglienza nella Casa Rifugio può avvenire secondo due modalità: accoglienza in emergenza e accoglienza di 1 livello. MISSION

Dettagli