L autoimpiego e l autoimprenditorialità.

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1 L autoimpiego e l autoimprenditorialità 2

2 Testi a cura di: Fabio Antini, Pompeo Balta, Lucia Anna Di Lorenzo Impaginazione e format: CK Associati L autoimoiego e l autoimprenditorialità Il mondo industriale, fi nanziario e dei servizi è chiamato, all inizio del nuovo millennio, ad affrontare una fase di grandi trasformazioni su tutti gli aspetti di sviluppo, come ad esempio quelli inerenti le strategie e le politiche aziendali, i processi e la cultura organizzativa, la raccolta e l elaborazione delle informazioni, i sistemi e gli stili di gestione, gli skills e la formazione delle risorse umane. Inoltre, i progressi avvenuti nella tecnologia e nelle comunicazioni hanno ampliato i confi ni dei mercati (processo di globalizzazione) determinando uno scenario altamente concorrenziale e mutevole soprattutto nel mondo del lavoro. In questo contesto si inserisce anche il nostro Sud, rimasto a lungo marginalizzato, un Sud che oggi comincia invece a rivelarsi vincente. Per i giovani di questo territorio l occupazione, infatti, non è più sinonimo di impiego statale o emigrazione, ma autoimprenditorialità e innovazione. Oggi l offerta di imprenditorialità, ossia l insieme delle capacità umane disponibili ad assumersi un certo grado di rischio, va sempre più aumentando, in parallelo anche ad un crescente interesse politico verso le politiche attive del lavoro e la ricerca di forme alternative di impiego. Non si tratta di una semplice dichiarazione di propositi; incentivati infatti dalle diverse leggi di fi nanziamento agevolato, molti giovani si sono orientati verso l autoimprenditorialità ideando e realizzando numerosi progetti. L autoimprenditorialità non è direttamente destinata a risolvere i problemi occupazionali, ma è sicuramente un valido strumento che consente di creare posti di lavoro. Essa, infatti, dovrebbe essere presentata e divulgata come una nuova opportunità, come una tra le possibili scelte di inserimento dei giovani nel mercato del lavoro. Tutto ciò deve però necessariamente fondarsi su un coinvolgimento attivo degli enti locali, istituzioni economiche, scuola e università, puntando in modo particolare sulla formazione. Oggi può ritenersi superato il vecchio detto secondo il quale imprenditore si nasce e non si diventa. L imprenditorialità, si può, infatti, insegnare e migliorare; educare all imprenditorialità è possibile, anzi necessario. Quella che segue è una guida che si propone di informare coloro i quali hanno maturato un idea imprenditoriale e desiderano avere una visione complessiva ed organica delle notizie che bisogna acquisire per diventare imprenditori. Giuseppe Calamita Assessore politiche del lavoro e formazione professionale della Provincia di Foggia 3

3 Come avvicinarsi al sistema degli incentivi? Avvicinarsi al sistema degli incentivi significa individuare gli strumenti prevalenti e più diffusi, nella consapevolezza che ogni regione, provincia, comune o Camera di commercio ha un suo modo di sostenere le imprese e di riversare sul sistema economico sia le proprie limitate risorse, sia quelle più ampie dei fondi strutturali europei. Cosa fa Sviluppo Italia? Significativo, su questo fronte, il ruolo di Sviluppo Italia, la società pubblica che gestisce una parte consistente delle agevolazioni per la piccola impresa. Una parte delle sue competenze è passata alle regioni e ad altri enti locali, nel quadro di un riassetto strategico e organizzativo che si annuncia già dal cambio di denominazione: con la Finanziaria 2007, Sviluppo Italia diventa Agenzia nazionale per l attrazione degli investimenti e lo sviluppo dell impresa. Nelle sue mani restano alcuni strumenti importanti, come il fondo relativo all autoimprenditorialità e all autoimpiego, destinato al lavoro autonomo e alle società. Quali sono gli strumenti di sostegno alla nuova impresa? Alcuni dei più efficaci strumenti di sostegno alla nuova impresa si concentrano nelle mani del ministro dello Sviluppo economico: fondo centrale di garanzia e gli incentivi per capitale di rischio; partecipazioni al capitale di rischio di imprese già nate o in fase di start up; fondo per l imprenditoria femminile; fondo per le aree sottoutilizzate. Che cos è l autoimprenditorialità? Per autoimprenditorialità si intende la creazione e lo sviluppo di imprese costituite da giovani nelle aree depresse del Paese, attraverso diverse misure. Il Titolo I del D.L. n. 185/2000 costituisce il principale strumento di sostegno alla creazione d imprese con una maggioranza di imprenditori under La legge, la cui gestione è affidata all Agenzia nazionale per l attrazione d investimenti e lo sviluppo d impresa SpA (Sviluppo Italia), prevede la concessione di agevolazioni finanziarie (contributo a fondo perduto e mutuo a tasso agevolato) e di servizi di assistenza tecnica per quattro tipologie di iniziative: 1. produzione di beni e servizi alle imprese; 2. fornitura di servizi; 3. subentro in agricoltura; 4. cooperative sociali. Per il periodo tutti i progetti nel settore della produzione agricola vengono finanziati nel rispetto delle disposizione comunitarie contenute nei regolamenti: regolamento aiuti di Stato settore agricolo; regolamento giovani agricoltori 1698/05. 5

4 Che cos è l autoimpiego? Le iniziative a favore dell autoimpiego hanno l obiettivo di favorire l inserimento nel mondo del lavoro di soggetti privi di occupazione, attraverso la creazione di imprese di piccola dimensione. Il Titolo II del D.L. n. 185/2000 costituisce il principale strumento di sostegno alla realizzazione e all avvio di piccole attività imprenditoriali da parte di disoccupati o di persone in cerca di prima occupazione. La legge, la cui gestione è affidata all Agenzia nazionale per l attrazione d investimenti e lo sviluppo d impresa SpA (Sviluppo Italia), prevede la concessione di agevolazioni finanziarie (contributo a fondo perduto e mutuo a tasso agevolato) e di servizi di assistenza tecnica per tre tipologie di iniziative: 1. lavoro autonomo (in forma di ditta individuale), con investimenti complessivi previsti fino a ; 2. microimpresa (in forma di società), con investimenti complessivi previsti fino ; 3. franchising (in forma di ditta individuale o di società), da realizzare con Franchisor accreditati con l Agenzia nazionale per l attrazione d investimenti e lo sviluppo d impresa SpA (Sviluppo Italia). Finanziamenti per il lavoro autonomo L agevolazione è rivolta a singole persone ed ha l obiettivo di aiutarle ad avviare un attività imprenditoriale, purché si tratti di un investimento di ridotta entità. Questa agevolazione è rivolta a persone fisiche che intendono avviare un attività di lavoro autonomo in forma di ditta individuale. Per presentare la domanda i proponenti devono essere in possesso dei seguenti requisiti: maggiore età alla data di presentazione della domanda; inoccupazione alla data di presentazione della domanda; residenza nei territori di applicazione della normativa alla data del 1 gennaio 2000 oppure da almeno sei mesi alla data di presentazione della domanda. Attività finanziabili Le iniziative agevolabili possono riguardare qualsiasi settore: produzione di beni; fornitura di servizi; commercio. Non sono agevolabili le attività che si riferiscono a settori esclusi dal CIPE o da disposizioni comunitarie. 6 7

5 8 Le agevolazioni finanziarie concedibili sono: l investimento complessivo non può superare i ,00 euro IVA esclusa; per gli investimenti, un contributo a fondo perduto e un finanziamento a tasso agevolato, a copertura del 100% degli investimenti ammissibili; per la gestione, un contributo a fondo perduto non superiore a 5.165,00 euro IVA esclusa. Finanziamenti per la microimpresa Questa agevolazione è rivolta a persone che intendono avviare un attività imprenditoriale di piccola dimensione in forma di società di persone. Sono pertanto ESCLUSE le ditte individuali, le società di capitali, le cooperative, le società di fatto e le società aventi un unico socio. Per presentare la domanda, almeno la metà numerica dei soci che detiene almeno la metà delle quote, deve essere: maggiorenne alla data di presentazione della domanda; non occupato alla data di presentazione della domanda; residente nei territori di applicazione della normativa alla data del 1 gennaio 2000, oppure da almeno sei mesi alla data di presentazione della domanda. Le attività finanziabili possono riguardare: la produzione di beni; la fornitura di servizi. Sono escluse le iniziative che si riferiscano a: produzione, trasformazione e commercializzazione di prodotti agricoli; trasporti; servizi socio-assistenziali e formazione; commercio. Le agevolazioni finanziarie concedibili sono: per gli investimenti, un contributo a fondo perduto e un finanziamento a tasso agevolato; per la gestione, un contributo a fondo perduto sulle spese relative al 1 anno di attività. Le agevolazioni finanziarie non possono superare complessivamente il limite di aiuto di ,00; gli investimenti complessivi non possono superare i ,00 euro IVA esclusa. 9

6 Finanziamenti per il franchising Franchising convenzionati Questa agevolazione è rivolta a persone fisiche o società (di persone o di capitali) di nuova costituzione che intendono avviare un attività imprenditoriale in franchising, da realizzare con Franchisor convenzionati con l Agenzia. Sono ESCLUSE le società di fatto e le società aventi scopi mutualistici. Per presentare la domanda il titolare della ditta individuale o, nel caso di società, almeno la metà numerica dei soci che detiene almeno la metà del capitale sociale o delle quote, deve essere: maggiorenne alla data di presentazione della domanda; non occupato alla data di presentazione della domanda; residente nei territori di applicazione della normativa alla data del 1 gennaio 2000 oppure da almeno sei mesi alla data di presentazione della domanda. 10 Le agevolazioni finanziarie concedibili sono: per gli investimenti, un contributo a fondo perduto e un finanziamento a tasso agevolato che, complessivamente, possono arrivare a coprire il 100% degli investimenti ammissibili; per la gestione, un contributo a fondo perduto, anche su base pluriennale, sulle spese ad essa relative. Le agevolazioni finanziarie non possono superare complessivamente il limite di aiuto di L entità di ciascuna singola agevolazione non è predefinita, ma è il risultato di un calcolo che tiene conto dell ammontare degli investimenti e delle spese di gestione nonché delle caratteristiche del mutuo a tasso agevolato (durata, entità e tasso) che si intende richiedere. Il calcolo deve essere effettuato nel rispetto del principio che prevede che l importo del mutuo a tasso agevolato per gli investimenti non possa essere inferiore al 50% del totale delle agevolazioni concedibili. Il mutuo è restituibile in 7 anni, con rate trimestrali costanti posticipate. 11

7 L imprenditoria rosa La legge 215/92 è lo strumento di agevolazione attraverso il quale il Ministero dello Sviluppo Economico mette a disposizione dell imprenditoria femminile stanziamenti sotto forma di contributi a fondo perduto. La legge 215 opera con il meccanismo detto a bando : è possibile presentare la domanda di contributo in un determinato periodo di tempo e tale domanda entra in graduatoria con le altre presentate nel contempo. Le graduatorie sono stilate sulla base di parametri quali occupazione, partecipazione femminile all impresa, programmi finalizzati al commercio elettronico e certificazioni ambientali e di qualità. Il contributo concesso dalla legge 215 dipende da vari fattori, tra cui il tipo di investimento che si deve effettuare e la regione in cui si realizza il programma. Le percentuali massime di contributo sono calcolate secondo diverse tipologie di calcolo (equivalente sovvenzione netta-equivalente sovvenzione lorda e de minimis), che coprono le spese di investimento con una percentuale che varia dal 50% al 70-80% delle spese totali. Sono ammessi i settori manifatturiero ed assimilati, commercio, turismo, servizi e agricoltura; alcune limitazioni della normativa comunitaria riguardano i settori delle produzioni siderurgiche, costruzioni e riparazioni navali, industria automobilistica, produzione di fibre sintetiche, industrie alimentari e industrie delle bevande e del tabacco. Possono accedere alle agevolazioni le imprese individuali, cooperative, società di persone e società di capitali aventi i seguenti requisiti: gestione prevalentemente femminile; criteri di individuazione delle piccole imprese beneficiarie. 12 Le tipologie di attività finanziabili dalla legge 215 sono: avvio di attività imprenditoriale; rilevamento di attività preesistente; realizzazione di progetti aziendali innovativi: innovazione di prodotto, di tipo tecnologico od organizzativo, ampliamento ed ammodernamento dell attività esercitata; acquisizione dei servizi reali in grado di aumentare la produttività, apportare innovazione organizzativa, favorire il trasferimento di tecnologie e la ricerca di nuovi sbocchi di mercato. 13

8 Il ruolo dei Centri per l Impiego 14 La promozione dell autoimpiego e dell autoimprenditorialità è un ulteriore importante funzione svolta dai Centri per l Impiego non solo in chiave meramente informativa, ma anche attraverso un supporto pratico per la concretizzazione dell idea di impresa. Nei Centri per l Impiego presenti in Capitanata è possibile raccogliere tutte le informazioni necessarie in merito alla possibilità di accesso agli incentivi previsti dalla legislazione nazionale e/o comunitaria e, in particolare, in riferimento allo sviluppo dell autoimprenditorialità giovanile e dell autoimpiego. I Centri per l Impiego della Provincia di Foggia ASCOLI SATRIANO Largo Municipio / ciascoli@provincia.foggia.it CERIGNOLA Via V. Veneto, / cicerignola@provincia.foggia.it FOGGIA Via San Severo, / cifoggia@provincia.foggia.it LUCERA Via V. Veneto, / cilucera@provincia.foggia.it MANFREDONIA Via Tribuna, / cimanfredonia@provincia.foggia.it SAN SEVERO Via Castellana, / cisansevero@provincia.foggia.it VICO DEL GARGANO Largo Monastero, / civico@provincia.foggia.it Indirizzi utili

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