Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download ""

Transcript

1 Al Signor SINDACO Francesco Ingrillì Al Presidente del Consiglio Carmelo Galipò Alessio Salvatore Micale Aldo Sergio Leggio Gaetano Sanfilippo Scimonella Daniela Trifilò Edda Lucia Triscari Binone Carmelo Perrone Angiolella Bottaro Massimiliano Fardella Teodolinda Liotta Valentina Leonino Gaetano Gemmellaro Fabio Colombo Felice Scafidi Vincenza Giacoponello Sandro Gazia

2 Oggetto: proposta istituzione del Question Time del Cittadino. Premesso che: la partecipazione del cittadino alla vita democratica è un principio che discende direttamente dal diritto di sovranità popolare e dal diritto di cittadinanza, riaffermato dalla normativa europea; l'unione Europea sostiene la partecipazione diretta dei cittadini e la massima trasparenza delle comunicazioni tra pubblica amministrazione e cittadini; il principio della partecipazione attiva e della trasparenza dell'azione amministrativa sancisce quattro diritti fondamentali: il diritto all'accesso, il diritto all'informazione, il diritto alla formazione, il diritto alla partecipazione; la Legge 7 giugno 2000, n. 150 ( Disciplina delle attivita di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni ), ha riconosciuto il diritto di accesso del cittadino all'azione amministrativa anche attraverso il ricorso agli istituti della concertazione e della partecipazione attiva, considerando quali attivita di informazione e di comunicazione istituzionale da parte degli Enti pubblici quelle volte, in particolare, a conseguire la comunicazione esterna rivolta ai cittadini attraverso ogni modalita tecnica ed organizzativa (art. 1, comma 4, lett. b); l art. 1, comma 5, della L. 150/2000 prevede che le attivita di informazione e di comunicazione siano finalizzate ad illustrare le attivita delle istituzioni e il loro funzionamento, nonche a promuovere conoscenze approfondite su temi di rilevante interesse pubblico e sociale; la Direttiva 7 febbraio 2002 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica Attivita di comunicazione delle pubbliche amministrazioni, si propone fra l altro di contribuire al perseguimento, da parte delle pubbliche amministrazioni, delle finalita di sviluppo di una coerente politica di comunicazione integrata con i cittadini e le imprese e creare tra gli operatori del settore pubblico senso di appartenenza alla funzione svolta, pieno coinvolgimento nel processo di cambiamento e condivisione nelle rinnovate missioni istituzionali delle pubbliche amministrazioni; il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 ( Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicita, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni ), oltre all'accesso da parte della collettività a tutte le informazioni attinenti l'assetto delle pubbliche amministrazioni dichiara importante ampliare la possibilità delle relazioni tra Cittadino ed Amministrazione, sia negli spazi sia negli spazi concernenti la democrazia amministrativa, sia nei rapporti amministrativi coinvolti dall'esercizio del potere e dall'erogazione dei servizi, fissando come principio generale, nell attivita della Pubblica Amministrazione, quello della trasparenza, inteso come accessibilita totale dei dati e documenti detenuti dalle pubbliche amministrazioni, allo scopo di tutelare i diritti dei cittadini, promuovere la partecipazione degli interessati all'attivita amministrativa e favorire forme diffuse di controllo sul perseguimento delle funzioni istituzionali e sull'utilizzo delle risorse pubbliche ; l'azione della pubblica amministrazione è rivolta a perseguire l'interesse generale della Comunità, agendo attraverso l'esercizio del potere in modo trasparente: trasparenza e partecipazione sono i pilastri basilari delle regole di condotta della pubblica amministrazione, che consentono alla parte privata, il cittadino, di comprendere appieno le decisioni adottate, confermando la tendenziale coincidenza tra obiettivi perseguiti e utilizzo del potere conferito dalla legge;

3 l'attività amministrativa viene, dunque, a regolamentarsi nel pieno rispetto del cittadino, in un rapporto di parità e di scambio partecipativo, coerentemente ai principi di correttezza e buona fede. Ritenuto che: quanto premesso presuppone l'accesso da parte dell'intera collettivita a tutte le informazioni pubbliche e tale finalita primaria nella nuova concezione di trasparenza dell'azione amministrativa e la realizzazione di forme di controllo diffuse da parte della collettivita riguardo all'operato delle pubbliche amministrazioni, e quindi per queste ultime la trasparenza deve essere vista anche come una strategia di comunicazione con la collettivita per mezzo della quale cogliere spunti per il miglioramento della gestione; l abnorme distanza venutasi a creare nel tempo fra politica e cittadini rende necessario un nuovo approccio democratico alla vita pubblica della comunita ; grazie ai nuovi mezzi di comunicazione e alle tecnologie innovative a disposizione del Comune e dei Cittadini e accresciuta considerevolmente la domanda di informazione e di partecipazione alla vita pubblica da parte di questi ultimi; per Question Time del Cittadino si intende uno strumento partecipativo attraverso cui i cittadini pongono delle domande all Amministrazione Comunale per ricevere informazioni e chiarimenti su tutto cio che concerne la vita pubblica di una comunita ; detto strumento ha lo scopo, da un lato, di favorire la partecipazione del cittadino alla vita dell ente, dall altro, di consentire a chi amministra di conoscere le posizioni, le critiche, i suggerimenti, le istanze provenienti dalla cittadinanza; molti Comuni Italiani si sono dotati con successo dello strumento sopra definito Question Time del Cittadino, ottenendo risultati incoraggianti anche dal punto di vista dell efficacia e dell efficienza dell azione Amministrativa; Considerato che: l art. 2 dello Statuto Comunale prevede: Il Comune di Capo d'orlando, in adesione a quanto previsto dall'art. 6 della L.R. 7, che richiama la legge 18 gennaio 1992 n. 16, delle norme della legge 19 marzo 1990 n. 55 e di ogni altra normativa vigente,compresa la legge 28/1/77, n. 10, rendendosi interprete dei sentimenti e della volonta dei cittadini, promuove ed attua i principi della trasparenza per rimuovere i fenomeni degenerativi e inquietanti che sono alla base della sfiducia nelle istituzioni. A tal fine si intesta le battaglie per il cambiamento,anche metodologico, nella conduzione dell'amministrazione comunale, la cui gestione è servizio per la comunita ed impegno morale del singolo amministratore, nell'osservanza delle norme di legge che regolano la convivenza civile. l'art. 48 dello Statuto Comuale specifica: Il Comune di Capo d'orlando promuove e valorizza rapporti di consultazione e collaborazione con i cittadini e le libere associazioni che, senza scopo di lucro, perseguono finalita di solidarieta e promozione sociale, di assistenza, di cultura, di sport, di turismo, di protezione civile, di tutela dei beni culturali ed ambientali, nonche della flora e della fauna presente nel territorio, assicurandone l'accesso alle strutture ed ai servizi (...) Il consiglio comunale puo istituire organismi di consultazione e disciplinarne il funzionamento, al fine di garantirne un diretto collegamento tra il Comune e i cittadini e gli organismi associativi di cui all'articolo precedente nella definizione di scelte amministrative, sia in modo generalizzato e continuo che per singole materie o provvedimenti. La consultazione di detti organismi, se costituiti, e' obbligatoria e organi comunali devono tenerne conto nell'emissione dei loro provvedimenti, tranne che il parere pervenga oltre trenta giorni della richiesta; devono, altresi, secondo le modalita e i tempi stabiliti dall'apposito regolamento, possono, nell'ambito delle proprie competenze e per materie di esclusiva competenza locale,

4 effettuare consultazioni anche per particolari settori di popolazione o territoriali, mediante questionari, indagini, assemblee, udienze. 9. Il Comune consulta, anche su loro richiesta, le organizzazioni dei sindacati dei lavoratori, le organizzazioni professionali e di categoria, le organizzazioni della cooperazione, le associazioni e le altre formazioni economiche e sociali, in occasione della trattazione di argomenti inerenti: - l'approvazione del bilancio di previsione; - il piano regolatore generale; - il piano commerciale; - i piani urbanistici e del traffico; - interventi che incidono particolarmente sull'assetto del territorio e sulla tutela e conservazione dei beni ambientali, paesaggistici, storici e culturali sanciti negli obiettivi programmatici; - decisioni che implicano ricadute sul tessuto economico e sociale, in particolare per i settori commerciale, turistico, artigianale ed agricolo. l'art. 49 dello Statuto Comunale prevede: I cittadini, le associazioni e gli organismi di cui all'art. 47 possono, come previsto dall'apposito regolamento, rivolgere per iscritto agli organi dell'amministrazione: - istanze su questioni di carattere specifico; - petizioni su questioni di carattere generale. Le risposte dovranno essere fornite entro 30 giorni e, nel caso comportino l'adozione di specifici provvedimenti, l'organo competente dovra provvedervi nel termine di ulteriori trenta giorni, qualora non abbia rigettato la richiesta motivata. Apposito regolamento stabilira le modalita e i tempi per l'esercizio del diritto di istanza e di petizione da esercitare nei confronti degli organi collegiali. l'art. 52 dello Statuto Comunale prevede: Per conoscere il parere dei cittadini, singoli o associati, sugli indirizzi politico amministrativi, il Comune si avvale degli strumenti di consultazione previsti dallo Statuto nelle forme e modi che saranno esplicitati dall apposito regolamento. Il diritto di promuovere riunioni ed assemblee in piena liberta e autonomia appartiene a tutti i cittadini e agli organismi o formazioni sociali. Il Comune ne facilita l esercizio mettendo nei limiti delle disponibilita e con i modi previsti dal regolamento, strutture e sedi idonee. Gli organi comunali possono convocare assemblee di cittadini, generali, di categoria, per ambiti territoriali per dibattere problemi, per esaminare proposte; per la verifica dello stato di servizi di rilevante interesse per la comunita. Per favorire la partecipazione dei cittadini e delle varie categorie sociali all amministrazione locale, il Comune costituisce le consulte comunali a cui gli organi elettivi possono richiedere parere e collaborazione. L apposito regolamento stabilisce il numero delle consulte, la composizione, le materie di competenza, le modalita di formazione, di durata e di funzionamento. Nella materie di competenza le consulte possono esprimere parere, formulare proposte, esprimere orientamenti, sottoporre all attenzione generale particolari problematiche. I componenti delle consulte, che saranno convocate e presiedute dal Sindaco, sono nominati dallo stesso nel rispetto dei criteri stabiliti dal regolamento, che dovranno tendere a garantire la presenza di entrambi i sessi, la presenza territoriale e dei rappresentanti delle categorie e degli organismi di partecipazione interessati. l'art. 54 dello Statuto Comunale prevede: 1. Ai cittadini, nonche ai rappresentanti di enti, associazioni di cui all'art.25 del presente statuto, aventi la sede della propria attivita nel territorio comunale, viene riconosciuto il diritto di udienza. 2. Gli stessi potranno chiedere di essere ricevuti dal Sindaco o dagli Assessori, dai funzionari dagli stessi delegati o responsabili del procedimento, per illustrare, rispettivamente, problematiche proprie o dei propri rappresentati. 3. Il regolamento disciplinera i modi e i termini con i quali dovra assicurarsi il diritto di udienza. 4. L'udienza deve essere richiesta per iscritto e deve avere luogo entro venti giorni dalla formulazione della stessa, salvo i casi di rappresentata urgenza, e di

5 essa dovra essere redatto apposito verbale. Il predetto verbale dovra essere inserito nel fascicolo concernente l'oggetto della richiesta e richiamato con il suo contenuto essenziale, cosi come le eventuali proposte consegnate o formulate, in tutte le fasi del procedimento e nel provvedimento. Il regolamento dovra, altresi, disciplinare l'audizione degli interessati al procedimento amministrativo. Visto il D.L. n. 267 del 18/08/2000 (Testo Unico degli Enti Locali) ed in particolare l'art. 8. Visto la Legge 7 giugno 2000, n. 150 ( Disciplina delle attivita di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni ) ed in particolare l'art. 1 Visto la Direttiva 7 febbraio 2002 della Presidenza del Consiglio dei Ministri, Dipartimento della Funzione Pubblica Attivita di comunicazione delle pubbliche amministrazioni. Visto il Decreto Legislativo 14 marzo 2013, n. 33 ( Riordino della disciplina riguardante il diritto di accesso civico e gli obblighi di pubblicita, trasparenza e diffusione di informazioni da parte delle pubbliche amministrazioni ). Visto lo Statuto Comunale di Capo d'orlando ed in particolare gli artt. 2, 48, 49, 52 e 54. Gli attivisti del Meetup Grillo dei Nebrodi, PROPONGONO di porre in essere tutti gli adempimenti amministrativi necessari ad istituire il Question Time del Cittadino. A tal fine includono alla presente: Allegato A) bozza di Regolamento del Question Time del Cittadino, composto da tredici articoli; Allegato B) bozza richiesta di partecipazione al Question Time del Cittadino. Si precisa che questa proposta non comporta alcun impegno di spesa ed è una forma di garanzia di trasparenza amministrativa e di partecipazione attiva del Cittadino, che può segnalare disservizi, chiedere chiarimenti, proporre interventi ed iniziative. Capo d'orlando (ME), lì 02 febbraio 2017 Gli Attivisti Meetup Grillo dei Nebrodi

6 Allegato A) COMUNE DI CAPO D'ORLANDO BOZZA REGOLAMENTO DEL QUESTION TIME DEL CITTADINO Premessa Il Question Time del Cittadino rappresenta uno degli strumenti a disposizione del cittadino per partecipare attivamente alla vita politica ed amministrativa del paese La partecipazione del cittadino alla vita democratica e un principio che discende direttamente dal diritto di sovranita popolare e dal diritto di cittadinanza, riaffermato dalla normativa europea. Alcune azioni dell Unione Europa sostengono la partecipazione diretta dei cittadini e la massima trasparenza nelle comunicazioni tra pubblica amministrazione e cittadini. Il principio della partecipazione attiva e della trasparenza dell azione amministrativa sancisce quattro diritti fondamentali: il diritto all'accesso, il diritto all'informazione, il diritto alla formazione, il diritto alla partecipazione. La Legge 7 giugno 2000, n. 150, nel disciplinare le attivita di informazione e di comunicazione delle pubbliche amministrazioni, ha riconosciuto il diritto di accesso del cittadino all azione amministrativa anche attraverso il ricorso agli istituti della concertazione e della partecipazione attiva. Finalita L azione della pubblica amministrazione e rivolta a perseguire l interesse generale della Comunita, agendo attraverso l esercizio del potere in modo trasparente: si parla di finalizzazione dell agire pubblico. Trasparenza e partecipazione sono i pilastri basilari delle regole di condotta della pubblica amministrazione, consentendo alla parte privata, il cittadino, di comprendere appieno le decisioni adottate, confermando la tendenziale coincidenza tra obiettivi perseguiti e utilizzo del potere conferito dalla legge. L attivita amministrativa viene, dunque, a regolamentarsi nel pieno rispetto del cittadino, in un rapporto di parita e di scambio partecipativo, dovendo limitare il suo potere in relazione ai principi di correttezza e buona fede. Art.1 Definizione Il Comune di Capo d'orlando intende perseguire le proprie finalita utilizzando lo strumento della partecipazione attiva del cittadino, cosciente che attraverso le sollecitazioni dei cittadini si raggiungono obiettivi condivisi, in attuazione degli artt. 2, 48, 49, 52 e 54 dello Statuto comunale. In attuazione dei principi di Partecipazione del Cittadino alla vita pubblica della propria comunita, viene creato uno strumento definito Question Time del Cittadino. Il Question Time del Cittadino è un organismo di consultazione permanente, istituito tra la Giunta Comunale protempore, il Consiglio Comunale pro-tempore e il Cittadino, che si riunisce presso l'aula Consiliare. Ha la finalita di consentire ai Cittadini di esporre domande (interrogazioni) e/o di presentare proposte inerenti questioni di pubblica utilita, e ai componenti della Giunta Comunale e/o del Consiglio Comunale di dare una risposta diretta, secondo le modalita stabilite dal presente Regolamento. Art.2 Soggetti Beneficiari: chi puo partecipare al Question Time del Cittadino

7 Hanno diritto a partecipare al Question Time del Cittadino coloro i quali abbiano compiuto la maggiore eta e che siano: residenti nel territorio del Comune di Capo d'orlando; non residenti, ma esercitano stabilmente nel Comune la propria attivita di lavoro o di studio. I diritti di partecipazione possono essere esercitati da persone singole o dalle associazioni di cui all art. 48 dello Statuto comunale. Sono esclusi dal diritto di partecipazione al Question Time del Cittadino i consiglieri comunali, i quali utilizzano, invece, lo strumento delle interrogazioni ed interpellanze durante le sedute del Consiglio Comunale. Art. 3 Oggetto del Question Time del Cittadino I cittadini possono formulare interrogazioni su qualsivoglia argomento che abbia attinenza con la pubblica utilita, fatta eccezione per tutte quelle materie e/o casi trattati dalla magistratura o comunque per tutte quelle materie su cui e sospeso un giudizio da parte dell autorita giudiziaria, e nel rispetto delle norme a tutela della Privacy. Non sono ammesse interrogazioni su argomenti gia trattati da sedute di Question Time del Cittadino precedenti, ad eccezione dei casi di aggiornamento riguardanti particolari iter esecutivi. Art. 4 Destinatari delle domande dei cittadini Le interrogazioni dei cittadini vanno rivolte al Sindaco, ai componenti della Giunta Comunale e al Presidente del Consiglio Comunale, ciascuno per la propria competenza rispetto all oggetto della richiesta, i quali hanno l obbligo di rispondere entro i limiti e nei modi stabiliti dal presente regolamento. Le richieste di interrogazione che non riportano nessun destinatario si intendono indirizzate al Sindaco, il quale ha facolta di delegare un componente della Giunta Comunale o un Consigliere Comunale per fare le sue veci. Art. 5 Modalita di Partecipazione al Question Time del Cittadino I cittadini di cui all art. 2 del presente regolamento possono formulare interrogazioni sugli argomenti stabiliti dell art. 3 presentando una richiesta all Ufficio Protocollo del Comune di Capo d'orlando, per mezzo di un modulo prestampato, che costituisce l allegato A del presente regolamento, reperibile sul sito ufficiale dell Ente e all ufficio informazioni del Comune di Capo d'orlando. E possibile allegare altri documenti al modulo prestampato. Art. 6 Presentazione delle domande e partecipazione al Question Time del Cittadino 1. Le domande di cui al precedente articolo dovranno essere indirizzate al Sindaco, o all Assessore interrogato e per conoscenza al Sindaco, e dovranno pervenire, tassativamente al protocollo dell'ente, almeno il giorno precedente a quello di convocazione della seduta. Ogni domanda dovra essere accompagnata dalle generalita del cittadino (nome, cognome, data e luogo di nascita, residenza, numero di telefono, indirizzo e/o fax) e corredata da eventuale autorizzazione per le riprese audio e video della seduta. 2. Le domande saranno vagliate dal Sindaco e/o dall'assessore interrogato tenendo conto dell'ordine cronologico di ricezione delle stesse, della relativa urgenza e della comunanza degli argomenti trattati e poste all'ordine del giorno della seduta di "Question Time del Cittadino" convocata ai sensi dall'art. 8 che segue. 3. Qualora siano pervenute domande di uguale contenuto, il Presidente del Consiglio, previo raccordo con l Amministrazione Comunale, informera i cittadini interessati che il Sindaco e/o l Amministrazione Comunale fornira un unica risposta, dando facolta agli interessati di decidere chi debba dare esposizione della problematica. A ciascun cittadino interessato viene data la facolta di dare la propria risposta secondo quanto previsto nel successivo art. 9.

8 4. Per ogni seduta ordinaria del "Question Time del Cittadino, convocata in concomitanza del Consiglio Comunale, saranno ammesse un massimo di 6 domande. Ogni interrogante potra presentare una sola domanda per seduta. Solo chi ha inviato la domanda e ammesso a presentarla alla seduta. Non saranno accettate deleghe e/o sostituzioni o interventi da parte di qualsiasi altro soggetto. 5. E' possibile partecipare al Question Time del Cittadino esclusivamente secondo le modalita di partecipazione appena indicate. Non saranno accettate domande pervenute attraverso altri canali ovvero formulate successivamente al termine di cui al comma 1. I Consiglieri Comunali non potranno presentare domande e/o intervenire durante le sedute, in quanto aventi un rapporto istituzionale diretto con l'amministrazione. Art. 7 Iter dell interrogazione La proposta viene presa in carico dall Ufficio Relazioni con il Pubblico e tempestivamente smistata al Presidente del Consiglio e all organo interrogato, il quale rispondera oralmente e per iscritto durante la seduta del Question Time del Cittadino. Art. 8 Modalita di convocazione della seduta del Question Time del Cittadino Il Presidente del Consiglio, nell ambito della Conferenza dei capigruppo, attua una ricognizione delle richieste di interrogazione pervenute, facendo un eventuale scrematura delle stesse in ordine di data di presentazione, e convoca la seduta del Question Time del Cittadino in concomitanza con la convocazione del Consiglio Comunale, tenendo presente l art. 8 del presente regolamento. Eventuali richieste di interrogazione che eccedono la scrematura verranno trattate nella prossima seduta del Question Time del Cittadino, e hanno la priorita sulle altre presentate successivamente. Il Presidente del Consiglio, dopo aver convocato la seduta del Question Time del Cittadino, ne da comunicazione all Ufficio Rapporti con il Pubblico, che a sua volta avvisera il cittadino interrogante utilizzando uno dei recapiti riportato nel modello prestampato presentato. L'Ente è comunque tenuto a notificare al proponente anche nei casi di rigetto dell'istanza quali: l'argomento è già stato trattato; l'argomento non è previsto dall'art. 3 del presente Regolamento; l'argomento non è di competenza dei destinatari. L avviso di convocazione della seduta del Question Time del Cittadino seguira lo stesso iter dell avviso di convocazione della seduta del Consiglio Comunale (avviso ai Consiglieri Comunali e alle istituzioni interessate, pubblicazione sul sito istituzionale dell Ente). Art. 9 Modalita di svolgimento della seduta del Question Time del Cittadino Le sedute del Question Time del Cittadino si tengono nell Aula Consiliare prima della seduta del Consiglio Comunale. Ogni richiesta di interrogazione verra trattata entro un tempo massimo di 15 minuti, cosi suddivisi: invito del Presidente del Consiglio o del moderatore all esposizione dell interrogante; esposizione dell interrogazione da parte dell'interrogante per una durata di tre minuti risposta dell amministratore interrogato per una durata di cinque minuti; replica da parte dell'interrogante per la durata di tre minuti; contro replica dell amministratore interrogato per una durata di due minuti; due minuti a disposizione dell interrogante per avere l'ultima parola ed esprimere la propria soddisfazione/insoddisfazione. La seduta del Question Time del Cittadino ha una durata massima di 90 minuti, corrispondenti alla valutazione di massimo sei proposte. L interrogato puo delegare un componente della Giunta o del Consiglio Comunale per fare le sue veci. Non e prevista la delega per il cittadino interrogante.

9 In caso di assenza del cittadino interrogante, la proposta di interrogazione viene rinviata alla seduta successiva; in caso di assenza dell interrogante anche nella seduta successiva, la richiesta di interrogazione viene archiviata. La seduta del Question Time del Cittadino e aperta al pubblico. Sono ammessi al dibattito soltanto il Presidente della seduta, i componenti della Giunta o i loro delegati, e i cittadini sottoscrittori delle richieste di interrogazione. E prevista, quando necessario e senza espressa richiesta, la presenza di rappresentanti delle Forze dell Ordine. I cittadini interroganti occupano gli scranni dei consiglieri comunali, mentre il pubblico segue il dibattito nell apposita area dell Aula Consiliare. La seduta del Question Time del Cittadino e presieduta dal Presidente del Consiglio Comunale. In sua assenza puo assumere la presidenza uno degli interrogati. Il presidente della seduta redige un verbale, a cui allega sia le interrogazioni che le risposte del Question Time del Cittadino. Art. 10 Convocazione della seduta speciale del Question Time del Cittadino In caso di richieste particolarmente numerose, pervenute almeno dieci domande, inoltrate ai sensi del presente regolamento, il Presidente del Consiglio, sempre nell ambito della Conferenza dei Capigruppo, convoca una seduta speciale di Question Time del Cittadino non in concomitanza con il Consiglio Comunale, entro 20 giorni dalla ricezione dell'ultima domnda, la riunione avente una durata superiore ai 90 minuti, e quindi con piu di sei interrogazioni da discutere, si svolgerà entro i successivi 10 giorni nel luogo e nei modi stabiliti dal presente regolamento. Art.11 Disposizioni per casi specifici Non si dara luogo al Question Time del Cittadino nelle sedute consiliari convocate d'urgenza o in quelle in cui, per disposizioni regolamentari o per esigenze organizzative, l'ordine del giorno delle sedute medesime debba essere riservato ad altri argomenti. Art. 12 Archivio delle interrogazioni del cittadino I verbali del Question Time del Cittadino verranno raccolti in uno spazio appositamente creato all interno del sito Istituzionale dell Ente, e sono a disposizione di qualunque cittadino maggiorenne che ne faccia richiesta presso l Ufficio Relazioni con il Pubblico. Art. 13 Disposizioni Finali Partecipando al Question Time del Cittadino attraverso l'invio della domanda ai sensi dell art. 5, si considera accettato quanto stabilito dal presente Regolamento. Per quanto non previsto dal presente regolamento si demanda all Ufficio Relazioni con il Pubblico, nel rispetto delle specifiche disposizioni di legge vigente.

10 Allegato B) COMUNE DI CAPO D'ORLANDO RICHIESTA DI PARTECIPAZIONE AL QUESTION TIME DEL CITTADINO All'Ufficio Relazioni con il Pubblico del Comune di CAPO D'ORLANDO (ME) Il/La sottoscritto/a nato/a a il e residente a in via/piazza (per i non residenti indicare l'attività lavorativa e l'indirizzo del luogo di lavoro ) CHIEDE DI PARTECIPARE ALLA PROSSIMA SEDUTA DEL QUESTION TIME DEL CITTADINO con la seguente interrogazione (scrivere in modo leggibile, possibilmente a stampatello): La presente interrogazione è indirizzata a (barrare solo un'opzione): Sindaco Assessore (indicare il nome o la carica) Presidente del Consiglio Per consentire all'ufficio preposto di inviare le relative comunicazioni di presa in carico della presente richiesta, comunico il/i seguente/i recapito/i: Indirizzo: Num. di telefono: Capo d'orlando, lì IL RICHIEDENTE

MoVimento 5 Stelle Lentini. Mozione. OGGETTO: Mozione Comunale Question Time del cittadino e integrazione al regolamento del Consiglio Comunale

MoVimento 5 Stelle Lentini. Mozione. OGGETTO: Mozione Comunale Question Time del cittadino e integrazione al regolamento del Consiglio Comunale Al Sindaco di Lentini Al Presidente del Consiglio Comunale e P.C. Alla giunta del Comune di Lentini Ai Consiglieri Comunali del Comune di Lentini Lentini 07/08/2016 Mozione OGGETTO: Mozione Comunale Question

Dettagli

Movimento 5 Stelle Parabiago. Mozione Adozione del Regolamento relativo al Question Time del cittadino.

Movimento 5 Stelle Parabiago. Mozione Adozione del Regolamento relativo al Question Time del cittadino. Movimento 5 Stelle Parabiago Al presidente del consiglio di Parabiago Ai consiglieri comunali di Parabiago Al signor Sindaco Raffaele Cucchi Agli assessori tutti Mozione Adozione del Regolamento relativo

Dettagli

CITTÀ DI CHIERI REGOLAMENTO DEL QUESTION TIME DEL CITTADINO

CITTÀ DI CHIERI REGOLAMENTO DEL QUESTION TIME DEL CITTADINO CITTÀ DI CHIERI REGOLAMENTO DEL QUESTION TIME DEL CITTADINO Approvato con deliberazione consiliare n. 41 del 30.05.2018 Modificato con deliberazione consiliare n. 97 del 19.12.2018 Modificato con deliberazione

Dettagli

Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle San Clemente movimento5stellesanclemente.it

Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle San Clemente   movimento5stellesanclemente.it Gruppo Consiliare Movimento 5 Stelle San Clemente www.movimento5stellesanclemente.it info@ movimento5stellesanclemente.it San Clemente, 04/09/2014 Al Presidente del Consiglio Al Sindaco Loro Sedi OGGETTO:

Dettagli

COMUNE DI PREGANZIOL REGOLAMENTO

COMUNE DI PREGANZIOL REGOLAMENTO COMUNE DI PREGANZIOL Provincia di Treviso REGOLAMENTO PREGANZIOL BENE COMUNE PER LA DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA - Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 6 del 03.03.2016 1 SOMMARIO Art. 1 -

Dettagli

Città di Desenzano del Garda. Approvato con deliberazione di C.C. n. 45 del 18/06/2004 Aggiornato con deliberazione di C.C. n.

Città di Desenzano del Garda. Approvato con deliberazione di C.C. n. 45 del 18/06/2004 Aggiornato con deliberazione di C.C. n. Città di Desenzano del Garda Approvato con deliberazione di C.C. n. 45 del 18/06/2004 Aggiornato con deliberazione di C.C. n. 81 del 30/09/2009 I N D I C E ART. 1 - ISTITUZIONE... 1 ART. 2 - FINALITA...

Dettagli

ALLEGATO ALLA DELIBERA DEL C.C. N. 70 DEL REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEI RAGAZZI

ALLEGATO ALLA DELIBERA DEL C.C. N. 70 DEL REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEI RAGAZZI ALLEGATO ALLA DELIBERA DEL C.C. N. 70 DEL 4.11.1996 REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEI RAGAZZI ART.1 ISTITUZIONE Il Consiglio Comunale, ai sensi dell art. 6 della L.142/90 e dell art. 34 dello Statuto

Dettagli

PROPOSTA DI DELIBERAZIONE

PROPOSTA DI DELIBERAZIONE Al Presidente del Consiglio Comunale Sede PROPOSTA DI DELIBERAZIONE OGGETTO: PETIZIONI ON LINE MODIFICA DELL ART. 5, DELL ART. 7 e ART. 9 DEL REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE FORME DI PARTECIPAZIONE

Dettagli

COMUNE DI ZAFFERANA ETNEA (Provincia di Catania)

COMUNE DI ZAFFERANA ETNEA (Provincia di Catania) COMUNE DI ZAFFERANA ETNEA (Provincia di Catania) STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNALE Statuto della Consulta Giovanile Comunale approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n 68 del 22/11/2005

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLE CONSULTE COMUNALI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLE CONSULTE COMUNALI COMUNE DI SAN FERDINANDO DI PUGLIA PROVINCIA DI BARLETTA ANDRIA TRANI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLE CONSULTE COMUNALI Approvato con Delibera di Consiglio Comunale n. 40 del 25/09/2008 Art. 1 (Fonti

Dettagli

Approvato con deliberazione consiliare n. 16 del 03/14/ di 1

Approvato con deliberazione consiliare n. 16 del 03/14/ di 1 CITTA DI SALSOMAGGIORE TERME Regolamento della Consulta per il decoro della Città Approvato con deliberazione consiliare n. 16 del 03/14/2014 1 di 1 Premessa La Consulta per il decoro della Città è un

Dettagli

COMUNE DI TORRE PELLICE

COMUNE DI TORRE PELLICE COMUNE DI TORRE PELLICE REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER GLI STRANIERI E DEL CONSIGLIERE STRANIERO AGGIUNTO Approvato con deliberazione di C.C. n. 19 del 29/4/2013

Dettagli

Altre consulte potranno essere attivate e/o ridefinite previa definizione consiliare

Altre consulte potranno essere attivate e/o ridefinite previa definizione consiliare Allegato A) CC nr. 49 del 28.11.2016 Regolamento approvato con deliberazione CC nr. 48 in data 28.08.2014 Modificato/integrato con deliberazione C.C. n. 53 in data 29/09/2014, modificato con deliberazione

Dettagli

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA'

REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA' Citta'di Casoria REGOLAMENTO CONSULTA DELLE PERSONE CON DISABILITA' approvato dal Consiglio Comunale con atto n 9 del 23.03.2017-1 Articolo 1 ISTITUZIONE E SEDE Al fine di favorire la piena integrazione

Dettagli

REGOLAMENTO DELL ALBO DELLE LIBERE FORME ASSOCIATIVE

REGOLAMENTO DELL ALBO DELLE LIBERE FORME ASSOCIATIVE COMUNE DI CADONEGHE (Provincia di Padova) REGOLAMENTO DELL ALBO DELLE LIBERE FORME ASSOCIATIVE - Approvato con deliberazioni del Consiglio Comunale: n. 98 del 06.11.2006 LA PUBBLICAZIONE DEI TESTI NON

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO Allegato alla deliberazione C.C. n. 24 del 2/4/2012 Il Presidente Il Segretario F.to Frigerio Ft.to Urbano Unità Organizzativa Servizi Sociali REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL VOLONTARIATO 1 INDICE Articolo

Dettagli

COMUNE DI SAN PANCRAZIO SALENTINO

COMUNE DI SAN PANCRAZIO SALENTINO ALLEGATO A ALLA DELIBERA CONSILIARE N. 15 DEL 08/05/2012 COMUNE DI SAN PANCRAZIO SALENTINO ( PROVINCIA DI BRINDISI ) REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA PER LE POLITICHE GIOVANILI 1 INDICE

Dettagli

COMUNE DI VALLEFOGLIA Provincia di Pesaro e Urbino REGOLAMENTO DELLA "CONSULTA DELL ISTRUZIONE E DELLA CULTURA

COMUNE DI VALLEFOGLIA Provincia di Pesaro e Urbino REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELL ISTRUZIONE E DELLA CULTURA COMUNE DI VALLEFOGLIA Provincia di Pesaro e Urbino REGOLAMENTO DELLA "CONSULTA DELL ISTRUZIONE E DELLA CULTURA I N D I C E ART. 1: FINALITA' GENERALI DELLA CONSULTA E AMBITO DEL REGOLAMENTO ART. 2: COMPITI

Dettagli

COMUNE DI SCANDIANO PROVINCIA DI REGGIO NELL EMILIA REGOLAMENTO SUGLI ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE

COMUNE DI SCANDIANO PROVINCIA DI REGGIO NELL EMILIA REGOLAMENTO SUGLI ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE COMUNE DI SCANDIANO PROVINCIA DI REGGIO NELL EMILIA REGOLAMENTO SUGLI ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE Il presente Regolamento: 1) E stato adottato dal Consiglio Comunale nella seduta del 31/07/2007 con atto

Dettagli

REGOLAMENTO DEI CONSIGLI DI FRAZIONE E DI QUARTIERE

REGOLAMENTO DEI CONSIGLI DI FRAZIONE E DI QUARTIERE REGOLAMENTO DEI CONSIGLI DI FRAZIONE E DI QUARTIERE Deliberazione C.C. n. del TITOLO I Principi generali Art. 1 - Oggetto del regolamento Il presente regolamento disciplina la costituzione, l ordinamento

Dettagli

Città di Seregno. Regolamento delle Consulte

Città di Seregno. Regolamento delle Consulte Città di Seregno Regolamento delle Consulte Art. 1 - Istituzione delle Consulte Comunali 1. Il Comune di Seregno valorizza le libere forme associative per la partecipazione dei cittadini all attività amministrativa,

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI INDIRIZZO STRATEGICO

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI INDIRIZZO STRATEGICO REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO DI INDIRIZZO STRATEGICO Approvato con deliberazione dell Assemblea dei Soci del 18 giugno 2013. INDICE TITOLO I Disposizioni generali Articolo 1 Finalità e

Dettagli

Regolamento della Consulta Comunale della Famiglia

Regolamento della Consulta Comunale della Famiglia Regolamento della Consulta Comunale della Famiglia Indice Art. 1 - Istituzione Art. 2 - Funzioni Art. 3 - Ammissione alla Consulta e sua composizione Art. 4 - Decadenza Art. 5 - Organi della Consulta Art.

Dettagli

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA CONSULTA PER LA TUTELA DELLA SALUTE

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA CONSULTA PER LA TUTELA DELLA SALUTE CONSILIARE N. 16 DEL 08/05/2012 ALLEGATO A ALLA DELIBERA COMUNE DI SAN PANCRAZIO SALENTINO ( PROVINCIA DI BRINDISI ) REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA CONSULTA PER LA TUTELA DELLA SALUTE 1 INDICE ART. 1

Dettagli

Regolamento comunale degli istituti della partecipazione Istanze, petizioni, proposte di deliberazione

Regolamento comunale degli istituti della partecipazione Istanze, petizioni, proposte di deliberazione Regolamento comunale degli istituti della partecipazione Istanze, petizioni, proposte di deliberazione Approvato con Deliberazione CC n 8 del 27.01.2015 Indice Art. 1 Finalità Art. 2 Oggetto Art. 3 Soggetti

Dettagli

Comune di Cavallino Treporti (Provincia di Venezia) Statuto Comunale

Comune di Cavallino Treporti (Provincia di Venezia) Statuto Comunale Comune di Cavallino Treporti (Provincia di Venezia) ------------ Statuto Comunale Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 07 del 30.01.2002 Modificato con delibera di Consiglio Comunale n. 51 del

Dettagli

COMUNE DI CAMPOSAMPIERO REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE AL

COMUNE DI CAMPOSAMPIERO REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE AL COMUNE DI CAMPOSAMPIERO REGOLAMENTO PER L ISCRIZIONE AL REGISTRO COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 49 del 23.12.2015 Indice Art. 1 Art.2 Art. 3 Art. 4 Art.

Dettagli

COMUNE di CASTELGRANDE - PROVINCIA DI POTENZA - REGOLAMENTO PER IL FORUM DEI GIOVANI DEL COMUNE DI CASTELGRANDE

COMUNE di CASTELGRANDE - PROVINCIA DI POTENZA - REGOLAMENTO PER IL FORUM DEI GIOVANI DEL COMUNE DI CASTELGRANDE COMUNE di CASTELGRANDE - PROVINCIA DI POTENZA - REGOLAMENTO PER IL FORUM DEI GIOVANI DEL COMUNE DI CASTELGRANDE APPROVATO CON DELIBERAZIONE DI CONSIGLIO COMUNALE N. 6 DEL 22/022008 1 I N D I C E ARTICOLO

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE SULLA PARTECIPAZIONE

REGOLAMENTO COMUNALE SULLA PARTECIPAZIONE CITTÀ DI ALESSANDRIA REGOLAMENTO COMUNALE SULLA PARTECIPAZIONE III STRALCIO ISTANZE, PETIZIONI, PROPOSTE, CONSULTAZIONI E REFERENDUM POPOLARI Modificato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 284/0140A/447

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL MUNICIPIO 5 BILANCIO PARTECIPATO

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL MUNICIPIO 5 BILANCIO PARTECIPATO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DEL MUNICIPIO 5 BILANCIO PARTECIPATO Art. 1 - Istituzione della consulta E istituita, ai sensi dell art. 77 del Regolamento in materia di decentramento amministrativo, presso

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL BILANCIO PARTECIPATIVO

REGOLAMENTO PER IL BILANCIO PARTECIPATIVO Comune di Santa Cristina Gela Città Metropolitana di Palermo REGOLAMENTO PER IL BILANCIO PARTECIPATIVO Approvato con delibera di C.C. n 15 del 25.07.2017 Comune di Santa Cristina Gela Provincia Regionale

Dettagli

COMUNE DI COTIGNOLA PROVINCIA DI RAVENNA

COMUNE DI COTIGNOLA PROVINCIA DI RAVENNA COMUNE DI COTIGNOLA PROVINCIA DI RAVENNA Piazza Vittorio Emanuele II n.31-48010 Cotignola (RA) Telefono: 0545/908811 - Telefax: 0545/41282 P.IVA 00148580392 e-mail: comunecotignola@racine.ra.it SETTORE

Dettagli

COMUNE DI PONTECAGNANO FAIANO PROVINCIA DI SALERNO REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA

COMUNE DI PONTECAGNANO FAIANO PROVINCIA DI SALERNO REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA COMUNE DI PONTECAGNANO FAIANO PROVINCIA DI SALERNO REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITA TRA UOMO E DONNA Approvato con delibera di C.C. n. 39 del 20.10.2000

Dettagli

Consulta cittadina portatori di handicap

Consulta cittadina portatori di handicap CITTA DI MONOPOLI Provincia di Bari Consulta cittadina portatori di handicap REGOLAMENTO Approvato con Delibera di C.C. n. 38 del 22/02/2002 SOMMARIO ART. 1 - PREMESSA...3 ART. 2 - SCOPI ED ATTIVITA...3

Dettagli

Regolamento della Consulta dell Handicap della Provincia di Lecce

Regolamento della Consulta dell Handicap della Provincia di Lecce Regolamento della Consulta dell Handicap della Provincia di Lecce Art.1 Istituzione della Consulta 1) Nell ambito della Consulta per la tutela sociale e promozione umana di cui art. 9 del Regolamento degli

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER L ISCRIZIONE ALL ALBO DELLE ASSOCIAZIONI E DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO ORGANIZZATE NEL TERRITORIO COMUNALE

REGOLAMENTO COMUNALE PER L ISCRIZIONE ALL ALBO DELLE ASSOCIAZIONI E DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO ORGANIZZATE NEL TERRITORIO COMUNALE REGOLAMENTO COMUNALE PER L ISCRIZIONE ALL ALBO DELLE ASSOCIAZIONI E DELLE ORGANIZZAZIONI DI VOLONTARIATO ORGANIZZATE NEL TERRITORIO COMUNALE Allegato alla Deliberazione di Consiglio Comunale n. 13 del

Dettagli

REGOLAMENTO CONSULTAZIONE ASSEMBLEARI E RAPPRESENTANTE DI ZONA TERRITORIALE COMUNE ALTOPIANO DELLA VIGOLANA

REGOLAMENTO CONSULTAZIONE ASSEMBLEARI E RAPPRESENTANTE DI ZONA TERRITORIALE COMUNE ALTOPIANO DELLA VIGOLANA REGOLAMENTO CONSULTAZIONE ASSEMBLEARI E RAPPRESENTANTE DI ZONA TERRITORIALE COMUNE ALTOPIANO DELLA VIGOLANA Approvato con deliberazione del Consiglio comunale n. 69 del 29.12.2016 Il Segretario comunale

Dettagli

CITTÀ DI ALESSANDRIA REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI NO-PROFIT

CITTÀ DI ALESSANDRIA REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI NO-PROFIT CITTÀ DI ALESSANDRIA REGOLAMENTO COMUNALE DELLA CONSULTA DELLE ORGANIZZAZIONI NO-PROFIT Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 84 del 25.10.2012 Modificato con deliberazione del Consiglio

Dettagli

COMUNE DI COLLI AL METAURO

COMUNE DI COLLI AL METAURO COMUNE DI COLLI AL METAURO (Provincia di Pesaro e Urbino) REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEGLI ORGANI, L ORGANIZZAZIONE, LE MODALITÀ DI ESERCIZIO DELLE FUNZIONI DEL MUNICIPIO (APPROVATO CON DELIBERAZIONE

Dettagli

STATUTO CONSULTA COMUNALE GIOVANILE

STATUTO CONSULTA COMUNALE GIOVANILE STATUTO CONSULTA COMUNALE GIOVANILE TITOLO 1- DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1 Fonti normative Le disposizioni contenute nel presente statuto trovano il loro fondamento giuridico nella legge n 267/2000, T.U.

Dettagli

COMUNE DI VALENZANO Provincia di Bari

COMUNE DI VALENZANO Provincia di Bari COMUNE DI VALENZANO Provincia di Bari REGOLAMENTO COMUNALE PER LA PROMOZIONE DELL ASSOCIAZIONISMO L ISTITUZIONE DELL ALBO DELLE ASSOCIAZIONI E DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione

Dettagli

Statuto della Consulta del Commercio e del Turismo

Statuto della Consulta del Commercio e del Turismo Statuto della Consulta del Commercio e del Turismo Stampa elettronica Comune di Monte Sant Angelo 1 Indice Art. 1 Istituzione Art. 2 Fini Art. 3 Organi Art. 4 Componenti dell'assemblea Art. 5 Il Presidente

Dettagli

COMUNE DI MUSILE DI PIAVE REGOLAMENTO DEGLI ISTITUTI DI DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA (in attuazione del titolo V Istanze petizioni proposte consultazioni

COMUNE DI MUSILE DI PIAVE REGOLAMENTO DEGLI ISTITUTI DI DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA (in attuazione del titolo V Istanze petizioni proposte consultazioni COMUNE DI MUSILE DI PIAVE REGOLAMENTO DEGLI ISTITUTI DI DEMOCRAZIA PARTECIPATIVA (in attuazione del titolo V Istanze petizioni proposte consultazioni dello Statuto Comunale) Approvato con delibera di Consiglio

Dettagli

REGOLAMENTO CONSULTA DELLO SPORT E DEL TEMPO LIBERO

REGOLAMENTO CONSULTA DELLO SPORT E DEL TEMPO LIBERO COMUNE DI BORSO DEL GRAPPA Provincia di Treviso Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 56 del 28/11/2012 REGOLAMENTO CONSULTA DELLO SPORT E DEL TEMPO LIBERO I N D I C E Art. 1 - Oggetto...3

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA PERMANENTE PROVINCIA-AUTONOMIE LOCALI

REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA PERMANENTE PROVINCIA-AUTONOMIE LOCALI REGOLAMENTO DELLA CONFERENZA PERMANENTE PROVINCIA-AUTONOMIE LOCALI Art. 1 FINALITA 1. Il presente Regolamento disciplina la Conferenza Permanente Provincia-Autonomie Locali prevista dall art. 8 del vigente

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITÀ

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITÀ REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITÀ Art.1 ISTITUZIONE E FINALITÀ E istituita presso il Comune di Mesagne la Commissione per le pari opportunità tra uomo

Dettagli

Comune di Camogli. Regolamento

Comune di Camogli. Regolamento Comune di Camogli (Provincia di Genova) Regolamento per il funzionamento delle Commissioni Consiliari permanenti ALLEGATO A REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLE COMMISSIONI CONSILIARI PERMANENTI Art.

Dettagli

COMUNE DI PITIGLIANO (Provincia di Grosseto)

COMUNE DI PITIGLIANO (Provincia di Grosseto) COMUNE DI PITIGLIANO (Provincia di Grosseto) REGOLAMENTO COMUNALE DELL ALBO DELLE ASSOCIAZIONI (Approvato con Delibera del Consiglio Comunale n.23 del 30/04/2018) Art. 1 Finalità 1 Il Comune di Pitigliano

Dettagli

COMUNE DI JESOLO PROVINCIA DI VENEZIA

COMUNE DI JESOLO PROVINCIA DI VENEZIA COMUNE DI JESOLO PROVINCIA DI VENEZIA R E G O L A M E N T O SULLA PARTECIPAZIONE POPOLARE Approvato con delibera di Consiglio Comunale n. 43 del 15/05/2008 INDICE TITOLO I Principi generali Art. 1 Oggetto

Dettagli

Comune di ALTAMURA (Provincia di Bari) Statuto della Consulta Comunale Giovanile

Comune di ALTAMURA (Provincia di Bari) Statuto della Consulta Comunale Giovanile Comune di ALTAMURA (Provincia di Bari) Statuto della Consulta Comunale Giovanile Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale del n. Art. 1 ISTITUZIONE E istituita dal Comune di ALTAMURA, con deliberazione

Dettagli

C i t t à M e t r o p o l i t a n a d i M i l a n o REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DELLO SPORT

C i t t à M e t r o p o l i t a n a d i M i l a n o REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DELLO SPORT COMUNE DI LACCHIARELLA C i t t à M e t r o p o l i t a n a d i M i l a n o REGOLAMENTO PER LA COSTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DELLO SPORT APPROVATA CON DELIBERA DI CONSIGLIO COMUNALE

Dettagli

Comune di Morino. Provincia di L Aquila REGOLAMENTO PER L'ISTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEI COMITATI DI QUARTIERE

Comune di Morino. Provincia di L Aquila REGOLAMENTO PER L'ISTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEI COMITATI DI QUARTIERE REGOLAMENTO PER L'ISTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DEI COMITATI DI QUARTIERE APPROVATO CON DELIBERA C.C. N. 29 DEL 07/07/2012 INDICE ART. 1 OGGETTO ART. 2 - COMPITI E FINALITA' DEI COMITATI DI QUARTIERE

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLE SCELTE DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE

REGOLAMENTO PER LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLE SCELTE DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE REGOLAMENTO PER LA PARTECIPAZIONE DEI CITTADINI ALLE SCELTE DI PIANIFICAZIONE TERRITORIALE Premessa La partecipazione della cittadinanza alle scelte di pianificazione urbanistica rappresenta un elemento

Dettagli

Segreteria di Stato per il Lavoro, la Cooperazione e le Politiche Giovanili

Segreteria di Stato per il Lavoro, la Cooperazione e le Politiche Giovanili In ottemperanza a quanto previsto dall art. 10 della Legge n. 91 del 30 luglio 2007, su proposta della con delega per, viene emanato il seguente Regolamento che disciplina l organizzazione ed il funzionamento

Dettagli

COMUNE DI SPILINGA (Provincia di Vibo Valentia) Tel Fax

COMUNE DI SPILINGA (Provincia di Vibo Valentia) Tel Fax COMUNE DI SPILINGA (Provincia di Vibo Valentia) Tel.0963.65035 Fax 0963.605802 www.comune.spilinga.vv.it REGOLAMENTO PER LA CONSULTA ANZIANI E PENSIONATI ART. 1 OBIETTIVI FONDAMENTALI La Consulta Comunale

Dettagli

REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE

REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE REGOLAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI E DELLE RAGAZZE Approvato in consiglio comunale il 24 febbraio 2015; modificato in consiglio comunale il 30 marzo 2016 delibera n 15 Pagina 1 di 6 ART. 1

Dettagli

ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEI COMITATI DI FRAZIONE

ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEI COMITATI DI FRAZIONE ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEI COMITATI DI FRAZIONE Approvato con delibera di C.C. n. 31 del 19-04-2000 S O M M A R I O ARTICOLO 1: ARTICOLO 2: ARTICOLO 3: ARTICOLO 4: ARTICOLO 5: ARTICOLO 6: ARTICOLO

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO PER LE PARI OPPORTUNITA

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO PER LE PARI OPPORTUNITA REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO PER LE PARI OPPORTUNITA Adottato con deliberazione di C.C. n. 4 del 29.01.2007 ad oggetto: Regolamento per il funzionamento del Comitato per le pari opportunità

Dettagli

CITTÀ DI FOLIGNO. Regolamento per l istituzione ed il funzionamento della Consulta per l Ambiente della città di Foligno

CITTÀ DI FOLIGNO. Regolamento per l istituzione ed il funzionamento della Consulta per l Ambiente della città di Foligno CITTÀ DI FOLIGNO Regolamento per l istituzione ed il funzionamento della Consulta per l Ambiente della città di Foligno Approvato con D.C.C. n. 139 del 12/07/2002 Art. 1 - Istituzione È istituita la Consulta

Dettagli

C O M U N E D I C O R A T O (CITTÀ METROPOLITANA DI BARI)

C O M U N E D I C O R A T O (CITTÀ METROPOLITANA DI BARI) C O M U N E D I C O R A T O (CITTÀ METROPOLITANA DI BARI) REGOLAMENTO CONSULTA PERMANENTE PER LE PARI OPPORTUNITÀ (Modifiche approvate con Deliberazione di C.C. n. 2 del 9 gennaio 2017) INDICE Art. 1 -

Dettagli

Atto costitutivo, Statuto e Regolamento del "Coordinamento delle Associazioni Diabetici della Regione Veneto" ATTO COSTITUTIVO.

Atto costitutivo, Statuto e Regolamento del Coordinamento delle Associazioni Diabetici della Regione Veneto ATTO COSTITUTIVO. Atto costitutivo, Statuto e Regolamento del "Coordinamento delle Associazioni Diabetici della Regione Veneto" ATTO COSTITUTIVO. Sabato 22 gennaio 2011, presso l AC Hotel di Vicenza, alle ore 15.30, si

Dettagli

TITOLO V PARTECIPAZIONE POPOLARE SU BASE TERRITORIALE

TITOLO V PARTECIPAZIONE POPOLARE SU BASE TERRITORIALE TITOLO V PARTECIPAZIONE POPOLARE SU BASE TERRITORIALE Art. 48 Comitati di quartiere 1. Il Comune riconosce e promuove i comitati di quartiere quali organismi di partecipazione e di consultazione, nonché

Dettagli

Città di Portogruaro Provincia di Venezia REGOLAMENTO REGISTRO COMUNALE DELLE LIBERE FORME ASSOCIATIVE

Città di Portogruaro Provincia di Venezia REGOLAMENTO REGISTRO COMUNALE DELLE LIBERE FORME ASSOCIATIVE Città di Portogruaro Provincia di Venezia REGOLAMENTO REGISTRO COMUNALE DELLE LIBERE FORME ASSOCIATIVE Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 120 del 28.11.2005 E modificato con deliberazione

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI. Art. 1 Costituzione e finalità

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI. Art. 1 Costituzione e finalità Allegato alla deliberazione consiliare n. 45 del 18/04/2012 REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DEI GIOVANI Art. 1 Costituzione e finalità Il Comune di Senigallia riconosce nei giovani

Dettagli

Regolamento per il rinnovo degli organi statutari

Regolamento per il rinnovo degli organi statutari Regolamento per il rinnovo degli organi statutari approvato dal Consiglio nazionale nella seduta del 4 MARZO 2017 Assemblea di sezione (Statuto art. 15) L Assemblea per l elezione del Consiglio sezionale,

Dettagli

REGOLAMENTO DEL GRUPPO CONSILIARE ULIVO PARTITO DEMOCRATICO. Art. 1 Oggetto e finalità

REGOLAMENTO DEL GRUPPO CONSILIARE ULIVO PARTITO DEMOCRATICO. Art. 1 Oggetto e finalità REGOLAMENTO DEL GRUPPO CONSILIARE ULIVO PARTITO DEMOCRATICO AI SENSI DELL ART. 23 CO. 5 DELLO STATUTO DEL P.D. APPROVATO DALL ASSEMBLEA COSTITUENTE NAZIONALE IL 16.02.2008 Art. 1 Oggetto e finalità 1.1

Dettagli

COMUNE DI PALMARIGGI Provincia di Lecce REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI

COMUNE DI PALMARIGGI Provincia di Lecce REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI COMUNE DI PALMARIGGI Provincia di Lecce REGOLAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 28 del 27.11.2015. INDICE ART. 1: Oggetto del regolamento

Dettagli

Regolamento Forum Permanente per la Partecipazione e lo Sviluppo Locale del Comune di Collesalvetti

Regolamento Forum Permanente per la Partecipazione e lo Sviluppo Locale del Comune di Collesalvetti Regolamento Forum Permanente per la Partecipazione e lo Sviluppo Locale del Comune di Collesalvetti Articolo 1 Oggetto (Cos è?) 2 Articolo 2 Finalità (Cosa fa?) 2 Articolo 3 Composizione (Chi può aderire?)

Dettagli

C O M U N E D I C O R A T O (CITTÀ METROPOLITANA DI BARI)

C O M U N E D I C O R A T O (CITTÀ METROPOLITANA DI BARI) C O M U N E D I C O R A T O (CITTÀ METROPOLITANA DI BARI) REGOLAMENTO DELLA CONSULTA PERMANENTE DEL VOLONTARIATO E DELLA SOLIDARIETA SOCIALE (Modifica approvata con deliberazione di C.C. n. 5 del 9 gennaio

Dettagli

C I T T À D I R E C A N A T I

C I T T À D I R E C A N A T I C I T T À D I R E C A N A T I REGOLAMENTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNE DI RECANATI P R E M E S S A La Consulta Giovanile, nello spirito dello Statuto comunale, della Carta europea per la partecipazione

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI CALASCIBETTA

REGOLAMENTO PER LA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI CALASCIBETTA COMUNE DI CALASCIBETTA PROVINCIA REGIONALE DI ENNA REGOLAMENTO PER LA CONSULTA GIOVANILE DEL COMUNE DI CALASCIBETTA Approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 66 del 28/11/2003 REGOLAMENTO CONSULTA

Dettagli

COMUNE DI CLES. Provincia di Trento REGOLAMENTO COMMISSIONE PER IL SOCIALE

COMUNE DI CLES. Provincia di Trento REGOLAMENTO COMMISSIONE PER IL SOCIALE COMUNE DI CLES Provincia di Trento REGOLAMENTO COMMISSIONE PER IL SOCIALE Approvato con deliberazione consiliare n. 8 di data 05.03.2018 Regolamento per il Sociale (art 57 ter Statuto) Art. 1 Finalità

Dettagli

COMUNE DI VIESTE Provincia di Foggia STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE

COMUNE DI VIESTE Provincia di Foggia STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE COMUNE DI VIESTE Provincia di Foggia STATUTO DELLA CONSULTA GIOVANILE INDICE CAPO I - NORME ISTITUTIVE E ATTRIBUZIONI ART. 1 - ISTITUZIONE ART. 2 - ATTRIBUZIONI CAPO II - ORGANI DELLA CONSULTA GIOVANILE

Dettagli

COMUNE DI CASTIGLION FIORENTINO Provincia di Arezzo

COMUNE DI CASTIGLION FIORENTINO Provincia di Arezzo REGOLAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LA PROMOZIONE DELLE PARI OPPORTUNITA TRA DONNA E UOMO ART. 1 Istituzione È istituita, presso l Amministrazione Comunale di Castiglion Fiorentino, la Commissione

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER LO SPORT

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER LO SPORT Allegato alla deliberazione del Consiglio comunale n. 31 del 9 maggio 2017 COMUNE DI SASSARI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE PER LO SPORT Testo coordinato della deliberazione del

Dettagli

ESAME ED APPROVAZIONE REGOLAMENTO INTERNO DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA

ESAME ED APPROVAZIONE REGOLAMENTO INTERNO DEL COMITATO DI SORVEGLIANZA REGIONE ABRUZZO DIREZIONE AGRICOLTURA --------------------------------------------------------------------------------------------------------------------- PROGRAMMA DI SVILUPPO RURALE 2007-2013 PUNTO

Dettagli

REGOLAMENTO DEGLI ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE ALL ATTIVITA AMMINISTRATIVA DEL COMUNE DI CHIERI

REGOLAMENTO DEGLI ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE ALL ATTIVITA AMMINISTRATIVA DEL COMUNE DI CHIERI CITTÀ DI CHIERI Provincia di Torino ATTI UFFICIALI REGOLAMENTO DEGLI ISTITUTI DI PARTECIPAZIONE ALL ATTIVITA AMMINISTRATIVA DEL COMUNE DI CHIERI Approvato con deliberazione consiliare n. 114 del 22.12.1993

Dettagli

REGOLAMENTO DEI CONSIGLI DI QUARTIERE

REGOLAMENTO DEI CONSIGLI DI QUARTIERE REGOLAMENTO DEI CONSIGLI DI QUARTIERE Allegato A Approvato con Deliberazione di Consiglio Comunale n. 56 del 11/10/2018 INDICE Art. 1 - Finalità Art. 2 - Individuazione dei Quartieri Art. 3 - Organi del

Dettagli

COMUNE DI AGRIGENTO Consiglio Comunale *

COMUNE DI AGRIGENTO Consiglio Comunale * COMUNE DI AGRIGENTO Consiglio Comunale * PROPOSTA REGOLAMENTO ISTITUTIVO DELLA CONSULTA GIOVANILE PREDISPOSTO DALLA COMMISSIONE CONSILIARE PERMANENTE I AFFARI ISTITUZIONALI, PERSONALE, DIRITTI CIVICI,

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE COMUNE DI CASTEL MAGGIORE Provincia di Bologna REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ATTIVITA' PRODUTTIVE APPROVATO CON LA DELIBERA DEL CONSIGLIO COMUNALE N. 11 DEL 27/03/2013 Pag 1 INDICE Articolo 1 Oggetto

Dettagli

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA PARI OPPORTUNITA

REGOLAMENTO DELLA CONSULTA PARI OPPORTUNITA Municipalità 4 San Lorenzo Vicaria Poggioreale Z.I. REGOLAMENTO DELLA CONSULTA PARI OPPORTUNITA (approvato con deliberazione di Consiglio Municipale n. 4 del 4 marzo 2014) INDICE Articolo 1 Articolo 2

Dettagli

COMUNE DI VIGODARZERE ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI E ALL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI

COMUNE DI VIGODARZERE ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI E ALL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI COMUNE DI VIGODARZERE ASSESSORATO ALLE POLITICHE SOCIALI E ALL ASSOCIAZIONISMO REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE ASSOCIAZIONI INDICE Art. 1 Principi ispiratori Art. 2 - Scopi e finalità Art. 3 Criteri e

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI DEL MONDO PRODUTTIVO

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI DEL MONDO PRODUTTIVO REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DELLA CONSULTA COMUNALE DELLE ASSOCIAZIONI DEL MONDO PRODUTTIVO Articolo 1 Oggetto del regolamento 1. Il presente regolamento disciplina l attività della Consulta delle

Dettagli

COMUNE DI ADRIA REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA

COMUNE DI ADRIA REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA COMUNE DI ADRIA REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA Art. 1 Oggetto del Regolamento Il presente Regolamento disciplina l'attività del Comitato Unico di Garanzia (di seguito Comitato)

Dettagli

Regolamento Consulta Comunale dell Associazionismo e del Volontariato

Regolamento Consulta Comunale dell Associazionismo e del Volontariato Regolamento Consulta Comunale dell Associazionismo e del Volontariato Premessa Il Comune di Monte Urano riconosce, nelle numerose Associazioni e organismi di volontariato che senza fini di lucro operano

Dettagli

COMUNE DI VILLANOVA DEL GHEBBO

COMUNE DI VILLANOVA DEL GHEBBO COMUNE DI VILLANOVA DEL GHEBBO P R O V I N C I A D I R O V I G O REGOLAMENTO PER L ISTITUZIONE E IL FUNZIONAMENTO DELLA COMMISSIONE COMUNALE PER LE PARI OPPORTUNITA Regolamento approvato con deliberazione

Dettagli

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CONSULTA CITTADINA

REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CONSULTA CITTADINA C O M U N E D I S I D E R N O ( P r o v i n c i a d i R e g g i o C a l a b r i a ) REGOLAMENTO COMUNALE PER LA CONSULTA CITTADINA approvato con delibera Commissario Straordinario n 296 del 09/12/2010

Dettagli

CONSULTA DEL VOLONTARIATO PER I SERVIZI SOCIO- ASSISTENZIALI Proposta di Regolamento

CONSULTA DEL VOLONTARIATO PER I SERVIZI SOCIO- ASSISTENZIALI Proposta di Regolamento CONSULTA DEL VOLONTARIATO PER I SERVIZI SOCIO- ASSISTENZIALI Proposta di Regolamento Art. 1 Istituzione Il Comune di Acireale riconosce e valorizza la funzione sociale del volontariato, quale espressione

Dettagli

STATUTO DELLA CONSULTA DEI GIOVANI DI COGOLETO

STATUTO DELLA CONSULTA DEI GIOVANI DI COGOLETO STATUTO DELLA CONSULTA DI COGOLETO DEI GIOVANI STATUTO DELLA CONSULTA DEI GIOVANI DI COGOLETO Art. 1 Istituzione 1. E istituita la Consulta Giovanile Comunale quale organismo di partecipazione e di consultazione

Dettagli

ALLEGATO sub B Norme disciplinanti la costituzione, le finalità e il funzionamento della Consulta Comunale sulla Legalità

ALLEGATO sub B Norme disciplinanti la costituzione, le finalità e il funzionamento della Consulta Comunale sulla Legalità ALLEGATO sub B Norme disciplinanti la costituzione, le finalità e il funzionamento della Consulta Comunale sulla Legalità Premessa L'Amministrazione comunale in tema di politiche delle legalità persegue

Dettagli

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DEL COMUNE DI SASSARI

REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DEL COMUNE DI SASSARI REGOLAMENTO PER IL FUNZIONAMENTO DEL COMITATO UNICO DI GARANZIA DEL COMUNE DI SASSARI INDICE Art.1 Art.2 Art.3 Art.4 Art.5 Art.6 Art.7 Art.8 Art.9 Art.10 Art.11 Art.12 Art.13 Oggetto del Regolamento Composizione

Dettagli

Città di Latisana. Provincia di Udine REGOLAMENTO COMUNALE DI ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI

Città di Latisana. Provincia di Udine REGOLAMENTO COMUNALE DI ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI Città di Latisana Provincia di Udine REGOLAMENTO COMUNALE DI ISTITUZIONE E FUNZIONAMENTO DEL CONSIGLIO COMUNALE DEI RAGAZZI Approvato con deliberazione consiliare n. 104 del 29 novembre 2011 Art.1 Generalità

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE LOMBARDIA

PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE LOMBARDIA PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE LOMBARDIA (di seguito anche Regione ) e UNIONE PROVINCE LOMBARDE (di seguito anche UPL), per l istituzione del Tavolo permanente di consultazione istituzionale in materia

Dettagli

COMUNE DI CISTERNA DI LATINA

COMUNE DI CISTERNA DI LATINA COMUNE DI CISTERNA DI LATINA Medaglia d'argento al Valor Civile REGOLAMENTO DELLA CONSULTA DELLE DONNE Approvato con atto di C.C. n.18 del 31/03/2015 Art.1 ISTITUZIONE DELLA CONSULTA DELLE DONNE Il Comune

Dettagli

Regolamento comunale dell albo delle associazioni

Regolamento comunale dell albo delle associazioni Regolamento comunale dell albo delle associazioni approvato con deliberazione del Consiglio Comunale n. 12 del 24-02 - 2012 Art. 1 - Finalità Il Comune di Subiaco riconosce e promuove il pluralismo associativo

Dettagli

Regolamento Tavolo dei Sottoscrittori

Regolamento Tavolo dei Sottoscrittori Allegato 4 Regolamento Tavolo dei Sottoscrittori Direzione Programmazione e Statistica Settore Valutazione Progetti e Atti di Programmazione Negoziata 1 REGOLAMENTO INTERNO PER IL FUNZIONAMENTO DEL TAVOLO

Dettagli

COMUNE DI SAN PIETRO A MAIDA (Provincia di Catanzaro) REGOLAMENTO COMUNALE DISCIPLINANTE L ISTITUZIONE DELL ALBO E OSSERVATORIO DELLE ASSOCIAZIONI

COMUNE DI SAN PIETRO A MAIDA (Provincia di Catanzaro) REGOLAMENTO COMUNALE DISCIPLINANTE L ISTITUZIONE DELL ALBO E OSSERVATORIO DELLE ASSOCIAZIONI COMUNE DI SAN PIETRO A MAIDA (Provincia di Catanzaro) REGOLAMENTO COMUNALE DISCIPLINANTE L ISTITUZIONE DELL ALBO E OSSERVATORIO DELLE ASSOCIAZIONI Allegato alla delibera di Consiglio Comunale n. 20 del

Dettagli

C O M U N E D I C O R A T O

C O M U N E D I C O R A T O C O M U N E D I C O R A T O (CITTÀ METROPOLITANA DI BARI) REGOLAMENTO DELLA CONSULTA PERMANENTE DELLO SPORT (Approvato con Delibera di C.C. n. 87 del 24.10.2016) INDICE Art. 1 - Finalità Art. 2 - Competenze

Dettagli