DIRETTIVA GENERALE PER L'ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA E LA GESTIONE PER L ANNO 2005

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "DIRETTIVA GENERALE PER L'ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA E LA GESTIONE PER L ANNO 2005"

Transcript

1 Repubblica Italiana Assessorato Beni culturali ambientali e pubblica istruzione L Assessore DIRETTIVA GENERALE PER L'ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA E LA GESTIONE PER L ANNO 2005

2 Sommario 1 INTRODUZIONE LA MISSIONE DELL ASSESSORATO REGIONALE AI BENI CULTURALI, AMBIENTALI E PUBBLICA ISTRUZIONE QUADRO GENERALE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI E OPERATIVI PER L'ANNO Premessa Dipartimento Beni Culturali Ambientali Ed Educazione Permanente Piano Degli Obiettivi Obiettivi strategici e obiettivi operativi ambito performance operativa Obiettivi strategico- organizzativi ambito comportamento organizzativo Il piano degli obiettivi del Dipartimento Pubblica Istruzione Obiettivi strategici e operativi ambito Performance operativa Obiettivi strategico organizzativi ambito Comportamento organizzativo Il Piano degli obiettivi dell Ufficio Speciale Buono Scuola Obiettivi strategici e operativi ambito Performance operativa Obiettivi strategico organizzativi ambito Comportamento organizzativo Il piano degli obiettivi dell Ufficio Speciale Valorizzazione Patrimonio Culturale e Turistico Obiettivi strategici e operativi ambito Performance operativa Obiettivi strategico organizzativi ambito Comportamento organizzativo Il piano degli obiettivi dell Ufficio Speciale Polo Museale di Catania Obiettivi strategici e operativi ambito Performance operativa Obiettivi strategico organizzativi ambito Comportamento organizzativo LE RISORSE FINANZIARIE DELL ASSESSORATO Le Risorse Del Dipartimento Beni culturali e Ambientali ed Educazione Permanente Le Risorse Del Dipartimento Pubblica Istruzione Le Risorse Dell ufficio Speciale Buono Scuola Le Risorse Dell ufficio Speciale Per Gli Interventi Di Valorizzazione Del Patrimonio Culturale Le Risorse Dell ufficio Speciale Per Il Polo Museale Di Catania IL SISTEMA DI VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI GENERALI Le caratteristiche essenziali Le principali fasi del sistema di valutazione La costruzione del sistema di valutazione La valutazione della perfomance operativa e del comportamento organizzativo La valutazione del grado di raggiungimento degli obiettivi Schede degli obiettivi operativi e indicatori del sistema di valutazione Dipartimento Beni culturali ambientali ed educazione permanente - Schede degli obiettivi operativi e sistema degli indicatori Dipartimento Pubblica istruzione - Schede degli obiettivi operativi e sistema degli indicatori Ufficio Speciale Buono Scuola - Schede degli obiettivi operativi e sistema degli indicatori Ufficio Speciale per gli Interventi di Valorizzazione del Patrimonio Culturale - Schede degli obiettivi operativi e sistema degli indicatori Ufficio Speciale per il Polo Museale di Catania - Schede degli obiettivi operativi e sistema degli indicatori INDENNITÀ DI RISULTATO

3 1 INTRODUZIONE Il presente documento costituisce la Direttiva Generale per l'attività amministrativa e la gestione per l anno 2005 dell Assessore ai Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione della Regione Siciliana. Essa è redatta tenendo conto della seguente normativa nazionale e regionale: Decreto Legislativo 30 luglio 1999, n. 286 "Riordino e potenziamento dei meccanismi e strumenti di monitoraggio e valutazione dei costi, dei rendimenti e dei risultati dell attività svolta dalle amministrazioni pubbliche ". Legge regionale 15 maggio 2000, n. 10 e successive modificazioni e integrazioni "Norme sulla dirigenza e sui rapporti d impiego e di lavoro alle dipendenze della Regione Siciliana ". Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 12 dicembre 2000 "Indirizzi per la formulazione delle direttive generali sull attività amministrativa. Direttiva del Presidente del Consiglio dei Ministri 15 novembre 2001 "Indirizzi per la predisposizione della direttiva generale dei Ministri sull attività amministrativa e sulla gestione per l anno Direttiva del Presidente della Regione Siciliana 15 ottobre 2002 "Indirizzi per la formulazione delle direttive generali sull attività amministrativa". Direttiva del Presidente della Regione Siciliana 6 marzo 2003 "Indirizzi per la programmazione strategica e la formulazione delle direttive generali degli Assessori per l attività amministrativa e la gestione per l anno 2003". Direttiva del Presidente della Regione Siciliana 8 ottobre 2003 "Indirizzi per la programmazione strategica e la formulazione delle direttive generali degli Assessori per l attività amministrativa e la gestione per l anno 2004". Legge regionale 3 dicembre 2003, n. 20 Norme finanziarie urgenti e variazioni al bilancio della Regione per l anno finanziario Norme di razionalizzazione in materia di organizzazione amministrativa e di sviluppo economico. Legge regionale 29 dicembre 2003, n. 21 "Disposizioni programmatiche e finanziarie per l anno Legge regionale 29 dicembre 2003, n. 22 "Bilancio di previsione della Regione siciliana per l anno finanziario 2005 e bilancio pluriennale per il triennio Documento contenente: Criteri di valutazione della dirigenza adottato dall Assessore regionale destinato alla Presidenza in data 27 febbraio Direttiva del Presidente della Regione Siciliana Indirizzi per la programmazione strategica e la formulazione della Direttive generali degli Assessori per l attività amministrativa e la gestione per l anno 2005 Direttiva del Presidente della Regione Siciliana Atto di indirizzo per l utilizzo dei fondi attribuiti con il Programma operativo Regionale

4 La Direttiva Generale è così strutturata: LA MISSIONE ISTITUZIONALE In tale parte sono riportate le competenze dell Assessorato attribuite dalla normativa; sono inoltre esplicitati i valori e i principi che dovranno caratterizzare tutta l attività amministrativa. IL PIANO DEGLI OBIETTIVI DI CIASCUN DIPARTIMENTO E UFFICI SPECIALI: IDENTIFICAZIONE E RELATIVA GRADUAZIONE DEGLI OBIETTIVI ANNUALI PER IL 2005 DI COMPETENZA DEI CENTRI DI RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA In tali parti, gli obiettivi strategici sono declinati in obiettivi operativi per il 2005 e attribuiti a ciascun centro di responsabilità amministrativa di primo livello (Dirigente Generale di ciascun Dipartimento, Dirigente di Ufficio speciale). Sono inoltre esplicitati, per ciascun obiettivo operativo, i risultati attesi e i tempi di realizzazione compresi gli indicatori di risultato e di processo per l anno Ciascun obiettivo operativo, inoltre è stato ricondotto alle Funzioni Obiettivo 1 di primo livello così come previsto dalla citata Direttiva del Presidente della Regione 6 marzo Ai sensi e per gli effetti dell art. 2 della l.r. 15 ottobre 2000 n. 10, come novellato dall art. 12 della l.r. 3 dicembre 2003, n. 20, il piano degli obiettivi, di cui alla presente Direttiva, integra o modifica, laddove necessario modifica gli obiettivi assegnati ai Dirigenti Generali e ai Dirigenti degli Uffici Speciali con i rispettivi contratti stipulati con l Assessore. LE RISORSE FINANZIARIE In tale parte, per ciascun Dipartimento sono riportate le risorse finanziarie disponibili così come sono state rilevate dalle rispettive Rubriche del Bilancio di Previsione della Regione Siciliana per l anno Ciascun Dirigente Generale e Dirigente di Ufficio Speciale assegnerà ad ogni piano d azione redatto, per ciascun obiettivo operativo, le risorse ritenute necessarie. IL SISTEMA DI VALUTAZIONE Il sistema di valutazione dei Dirigenti Generali per l anno 2005 è stato progettato tenendo conto della metodologia di valutazione contenuta nel documento adottato dall Assessore Regionale destinato alla Presidenza della Regione Criteri di valutazione della Dirigenza per gli esercizi (rif. prot. n.1021 del 27 febbraio 2004). Il sistema di valutazione, attraverso la determinazione in itinere e finale del grado di raggiungimento di ciascun obiettivo, strategico e operativo, costituisce il sistema di monitoraggio dell attuazione della presente Direttiva. L INDENNITA DI RISULTATO In tale parte si riportano le considerazioni e la metodologia per la determinazione della indennità di risultato. La metodologia tiene delle indicazioni contenute nel citato documento adottato dall Assessore Regionale destinato alla Presidenza della Regione Criteri di valutazione della Dirigenza per gli esercizi (rif. prot. n.1021 del 27 febbraio 2004). E altresì previsto un sistema incentivante. 1 Art.52, comma 7 della l.r. 3 maggio 2001 n.6. 4

5 2 LA MISSIONE DELL ASSESSORATO REGIONALE AI BENI CULTURALI, AMBIENTALI E PUBBLICA ISTRUZIONE L Assessorato regionale ai Beni culturali, ambientali e pubblica istruzione, coerentemente con il quadro normativo di riferimento 2, assolve le seguenti funzioni istituzionali: a. Istruzione primaria e professionale. Scuole popolari e materne; b. Affari concernenti l istruzione media ed universitaria. Scuole di perfezionamento; c. Educazione fisica e sportiva della gioventù scolastica. Assistenza scolastica. Perfezionamento ed aggiornamento professionale del personale delle scuole primarie e professionali. d. Accademie ed enti culturali e scientifici; e. Scuole non governative; f. Tutela del paesaggi, antichità ed opere artistiche, Musei e biblioteche; g. Beni culturali ed ambientali:naturali e naturalistici; paesistici, architettonici ed urbanistici; archeologici; etno-antropologici; storici, artistici ed iconografici; bibliografici; archivistici; h. Educazione permanente. i. Valorizzazione dell arte drammatica. j. Interventi per la diffusione della cultura musicale. k. Programmazione e disposizione della spesa per le opere di propria competenza. l. il riscontro degli atti di ciascuna Amministrazione previsto dalle norme sulla contabilità generale dello Stato, nonché dalle norme regionali in materia è effettuato da una Ragioneria Centrale, che ha sede presso le singole Amministrazioni." La missione comprende anche i valori e principi che ispirano l azione amministrativa e la gestione. L azione amministrativa e la gestione dell Assessorato, quindi, dovrà essere ispirata ai seguenti valori e principi: Vogliamo aprire un cantiere per migliorare il circuito della quotidianità scolastica in Sicilia. Un cantiere che vedrà impegnati tutti coloro che nel mondo della scuola sono coinvolti a vario titolo e verso i quali ci poniamo - come istituzione regionale con assoluto spirito di servizio. Vogliamo mettere ordine nella complessa rete di servizi che caratterizza il nostro sistema scolastico e sviluppare una più efficace operatività fra coloro che sono impegnati nella formazione dei nostri figli. Abbiamo individuato nella tematica IDENTITÀ è FUTURO l idea-forza a partire dalla quale dovremo elaborare e realizzare la strategia culturale che caratterizzerà la gestione dei Beni Culturali ed Ambientali in Sicilia. In termini più specifici la nostra azione si fonderà sui valori base di seguito in sintesi esplicitati: La questione della centralità della memoria storica non consiste nella riproposizione del passato, ma nella consapevolezza che l identità può costituire un progetto per il futuro. Scoprire e svelare la nostra identità significa costruirsi un futuro in cui valori e ideali siano il presupposto per il progresso sociale a cui aspiriamo e che dobbiamo contribuire a determinare, con la nostra sensibilità, con azioni propositive, con la passione e l amore che abbiamo l obbligo di riversare su ogni atto che intuiamo possa dare forza al nostro progetto. 2 L.R. 29 dicembre 1962, n. 28 Ordinamento del Governo e dell'amministrazione centrale della Regione Siciliana Pubblicata sulla Gazz. Uff. Reg. sic. 29 dicembre 1962, n. 64. La disciplina della materia è stata raccolta e coordinata con D.Lgs.P.Reg. 28 febbraio 1979, n. 70 emanato in forza della delega legislativa di cui all'art.24 della legge regionale 10 aprile 1978, n. 2. In particolare il testo che si riporta risulta, negli artt. da 1 a 8 coordinato con le disposizioni di cui al predetto D.Lgs.P.Reg. 28 febbraio 1979, n.70. 5

6 Bisogna valorizzare e coinvolgere nei processi di sviluppo le piccole realtà e le comunità locali fortemente motivate, che devono essere messe in condizione di progettarsi e proiettarsi verso il futuro a partire dalle radici storiche e dai Valori condivisi. E necessario recuperare la memoria storica della nostra Cultura, dell uso che è stato fatto del nostro patrimonio nel corso del tempo e della fruizione e delle potenzialità di sviluppo che oggi si prospettano. La coerenza interna ed esterna è il principio che guida la gestione strategica e si traduce a livello operativo di ogni singolo dipartimento, area o servizio, UOB nei seguenti valori cardine: servizio alla comunità (cliente interno ed esterno); rispetto e valorizzazione delle risorse umane e tecnologiche; raggiungimento di elevati livelli di economicità: si acquisirà il consenso e l operato sarà apprezzato se l efficacia strategica sarà coniugata all efficienza operativa; sviluppo delle conoscenze attuato con processi di apprendimento organizzativo permanenti e pervasivi; La legalità e la trasparenza della azione amministrativa sono alla base della strategia di ottenimento del consenso. 6

7 3 QUADRO GENERALE DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI E OPERATIVI PER L'ANNO Premessa La Direttive presidenziali del 08 ottobre 2004 e del identificano gli obiettivi strategici per ciascun ramo di amministrazione e gli obiettivi strategici intersettoriali, ovvero obiettivi comuni a tutti o più rami dell'amministrazione Regionale per l anno In particolare le direttive presidenziali in questione, fornendo gli elementi finali per il completamento dell azione finalizzata alla piena attuazione del programma di legislatura, confermano per questo anno gli obiettivi strategici già individuati attraverso i pregressi atti di indirizzo, con le opportune rimodulazioni suggerite dalle analisi compiute negli anni pregressi e dai risultati conseguiti in materia di programmazione e controllo. Pertanto, restano confermati gli obiettivi strategici, già affidati nelle precedenti programmazioni e precisamente gli obiettivi contenuti nella Direttiva presidenziale del al fine di consolidare i risultati raggiunti o da raggiungere. L'Assessorato ai Beni Culturali, Ambientali e Pubblica Istruzione per ciascun obiettivo strategico identificato nella citata Direttiva presidenziale nel periodo 2005, attraverso i due Dipartimenti e gli Uffici speciali ad esso facenti capo, realizzerà le strategie settoriali finalizzate a: 1. Sviluppare in maniera integrata e sostenibile il sistema culturale con gli altri sistemi produttivi, anche attraverso la pianificazione dall alto e una concertazione dal basso di azioni pubbliche e private; 2. Realizzare interventi finalizzati a ottimizzare e migliorare la tutela, la fruizione, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale e a sostenere le attività teatrali, musicali e degli istituti culturali; 3. Incentivare forme di partecipazione dei soggetti economici privati alla gestione diretta dei beni culturali e promozione di azioni finalizzate allo sviluppo integrato con altri settori produttivi; 4. Elevare e riqualificare l offerta formativa; 5. Individuare nuove azioni finalizzate al sostegno degli alunni e delle famiglie, alla piena attuazione della libertà di educazione, del diritto allo studio, alla eliminazione della dispersione e mortalità scolastica; 6. Potenziare gli investimenti nelle infrastrutture scolastiche e nella messa in sicurezza delle stesse; contribuirà alla realizzazione delle strategie intersettoriali finalizzate a: 7. Realizzare il pieno, efficace e tempestivo utilizzo delle risorse comunitarie 8. La modernizzazione della macchina amministrativa anche attraverso processi di semplificazione, formazione, trasparenza e accelerazione dei procedimenti e il miglioramento della partecipazione dei cittadini. Nel presente capitolo si riporta la declinazione delle strategia sopra enunciate in obiettivi strategici ed operativi. La citata Direttiva del Presidente della Regione 8 ottobre 2004 rep. n. 3, come già anticipato, definisce gli obiettivi strategici per ciascun ramo di amministrazione e gli obiettivi strategici intersettoriali, ovvero obiettivi comuni a tutti o più rami dell'amministrazione Regionale. 7

8 Alcuni obiettivi strategici sono rilevanti per il processo di cambiamento organizzativo. Tali obiettivi sono stati denominati obiettivi strategico-organizzativi, la loro identificazione è necessaria per pervenire, secondo le modalità espresse di seguito, ad un compiuta valutazione delle capacità manageriali dei Direttori Generali 3. Gli obiettivi strategici e gli obiettivi strategico-organizzativi sono declinati in obiettivi operativi per il 2005 e attribuiti a ciascun centro di responsabilità amministrativa di primo livello (Dirigente Generale di ciascun Dipartimento Dirigenti di Uffici Speciali). Gli obiettivi operativi a loro volta sono scomposti in fasi e azioni. Nell ambito di tutti gli obiettivi operativi di ciascun dipartimento - ufficio speciale - sono individuati quelli definiti prioritari in relazione alla rilevanza strategica e alla complessità attribuita. Per il Dipartimento Beni Culturali ambientali ed educazione permanente sono individuati i seguenti obiettivi prioritari o l Obiettivo Operativo b.3 "Programmare interventi per l'anno 2006 finalizzati a recuperare il patrimonio culturale immateriale della Sicilia, in coerenza con la Convenzione UNESCO del 17 ottobre 2003 e secondo quanto definito dalla direttiva assessoriale "Identità è Futuro" o Obiettivo Operativo: d.2 "Pieno efficace e tempestivo utilizzo delle risorse comunitarie destinate alla Regione e degli strumenti di contrattazione programmata e attuazione degli accordi di programma quadro". Per il Dipartimento Pubblica Istruzione sono individuati prioritario i seguenti obiettivi Operativi: o Obiettivo Operativo: a.1 "Interventi amministrativi a supporto dell'autonomia scolastica per assicurare il regolare funzionamento delle istituzioni scolastiche statali sia attraverso l'erogazione delle disponibilità finanziarie regionali sia attraverso il sostegno a progettualità concertate con le istituzioni scolastiche in attuazione della l.r. 6/2000 " o Obiettivo Operativo: d.2 "Pieno efficace e tempestivo utilizzo delle risorse comunitarie destinate alla Regione e degli strumenti di contrattazione programmata e attuazione degli accordi di programma quadro". Per l Ufficio speciale Valorizzazione del patrimonio culturale è individuato prioritario l Obiettivo a.1 Formulare una proposta di "Piano di indirizzo delle attività connesse alla valorizzazione e alla promozione dei Beni Culturali per l'anno 2005/2007". Per l Ufficio speciale Buono Scuola è individuato prioritario l Obiettivo Operativo: a.1 "Migliorare la gestione delle procedure di erogazione del Buono scuola e la relativa attività di controllo". Per l Ufficio speciale Polo mussale di Catania è individuato prioritario l obiettivo operativo a.1.: Studio e proposte di intervento per la valorizzazione del Polo culturale - Biblioteca Universitaria, Museo Archeologico di Catania e altri musei regionali istituiti e non attivati o, ancorché non attivati, non autonomi. 3 Si ritiene infatti che le specifiche competenze organizzative dei Dirigenti Generali e dei Dirigenti responsabili degli Uffici Speciali devono essere valutate in funzione della capacità dimostrata nel portare a compimento il progetto di cambiamento organizzativo e devono essere misurate attraverso la determinazione del grado di raggiungimento dei singoli obiettivi organizzativi assegnati. 8

9 Ciascun obiettivo operativo, inoltre è stato ricondotto alle Funzioni Obiettivo 4 di primo livello così come previsto dalla citata Direttiva del Presidente della Regione 6 marzo A ciascun obiettivo strategico, obiettivo operativo e fase/azione è stato associato un sistema di pesi in diretta relazione alla rilevanza strategica e complessità attribuita. Il complesso sistema dei pesi tiene conto della rilevanza di ciascun obiettivo strategico ed operativo nell ambito delle priorità politiche contenute nel programma di governo, nonché, come si dirà nel capitolo dedicato alla indennità di risultato, degli obiettivi operativi identificati con priorità alta, che, nell ambito della direttiva annuale, ciascun Dirigente dovrà perseguire. il Piano di azione per il conseguimento di ciascun obiettivo è stato definito con i Dirigenti Generali dei Dipartimenti e i Dirigenti degli Uffici Speciali. E' di tutta evidenza che il piano degli obiettivi può subire modifiche in relazione agli esiti dell'attività di valutazione del grado di raggiungimento degli obiettivi assegnati al Dipartimento per l'anno Il piano degli obiettivi, di cui alla presente Direttiva, integra, laddove necessario, gli obiettivi assegnati al Dirigente Generale con il contratto stipulato con l Assessore e ciò ai sensi dell articolo 12 della legge 3/12/2003 n. 20 a mente del quale Con le direttive generali per l azione amministrativa e per la gestione sono assegnati ai dirigenti responsabili di centri di responsabilità amministrativa i conseguenti obiettivi operativi ad integrazione di quanto previsto dai contratti individuali già stipulati. Corre l obbligo evidenziare che ciascuno obiettivo è caratterizzato da chiarezza, misurabilità, coerenza con gli indirizzi politici e strategici e con le risorse disponibili, e sono ritenuti raggiungibili nel periodo di riferimento. Il piano degli obiettivi per l anno 2005, con i relativi pesi attribuiti e l indicazione degli obiettivi operativi a priorità alta da realizzare nel corso dell anno 2005, è reso nella tabella sinottica di seguito esposta. 4 Art.52, comma 7 della l.r. 3 maggio 2001 n.6. 9

10 3.2 Dipartimento Beni Culturali Ambientali Ed Educazione Permanente Piano Degli Obiettivi Obiettivi strategici e obiettivi operativi ambito performance operativa OBIETTIVI STRATEGICI AMBITO PERFORMANCE OPERATIVA PESO 70 Obiettivo strategico A - Realizzare azioni tese allo sviluppo integrato e sostenibile del sistema culturale con altri sistemi produttivi, anche attraverso la pianificazione dall'alto e una concertazione dal basso di azioni pubbliche e private. strategico: 10% Obiettivo Operativo: a.1 "realizzare almeno un progetto per lo sviluppo integrato e sostenibile del sistema culturale con altri sistemi produttivi, anche attraverso la pianificazione dall'alto e una concertazione dal basso di azioni pubbliche e private" 100,0% Obiettivo strategico B - Realizzare interventi finalizzati ad ottimizzare e migliorare la tutela, la fruizione, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale e a sostenere le attività teatrali, musicali e degli istituti culturali Obiettivo Operativo: b.1 "Piena attuazione di tutti gli interventi programmati per l'anno 2005 per i beni monumnetali, per le zone archeologiche, per i beni librari e archivistici e per le attività degli altri istituti culturali, " Obiettivo Operativo: b.2 "Programmare interventi per l'anno 2006 finalizzati ad ottimizzare e migliorare la tutela, la fruizione, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale secondo quanto definito dalla direttiva assessoriale "Identità è Futuro" Obiettivo Operativo: b.3 "Programmare interventi per l'anno 2006 finalizzati a recuperare il patrimonio culturale immateriale della Sicilia, in coerenza con la Convenzione UNESCO del 17 ottobre 2003 e secondo quanto definito dalla direttiva assessoriale "Identità è Futuro" strategico: 33,0% 33,0% 34,0% 35% Obiettivo strategico C - Incentivare forme di partecipazione dei soggetti economici privati alla gestione diretta dei beni culturali e promuovere azioni finalizzate allo sviluppo integrato con altri settori produttivi Obiettivo Operativo: c.1 "Realizzare Interventi per completare l'attivazione dei servizi aggiuntivi concessi ad imprese private ai sensi degli articoli 112 e 113 del D.LGS. 490/99". Obiettivo Operativo: c.2 "Attuare nuove forme di partecipazione di soggetti economici privati alla gestione diretta dei beni culturali e promozioni di azioni finalizzate allo sviluppo integrato con altri settori produttivi ". strategico: 50% 50% 20% 10

11 Obiettivo strategico D - Realizzare il pieno e tempestivo utilizzo delle risorse comunitarie strategico: 35% Obiettivo Operativo: d.1 "Realizzare gli atti finalizzati agli adempimenti relativi alla attuazione del POR 2000/2006 secondo i cronogrammi previsti dal Complemento di Programmazione e dalla successiva rimodulazione di metà periodo". Obiettivo Operativo: d.2 "Pieno efficace e tempestivo utilizzo delle risorse comunitarie destinate alla Regione e degli strumenti di contrattazione programmata e attuazione degli accordi di programma quadro". 40,0% 60,0% Obiettivi strategico- organizzativi ambito comportamento organizzativo OBIETTIVI STRATEGICI AMBITO COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO PESO 30 Obiettivo strategico E - modernizzare la macchina amministrativa anche attraverso processi di semplificazione, formazione, trasparenza e accelerazione dei procedimenti e il miglioramento della partecipazione dei cittadini. strategico: 100% Obiettivo Operativo: e.1 "Espletare in maniera efficiente le attribuzioni connesse alle attività istituzionali del Dipartimento: Aumemnto delle entrate del Dipartimento e Riduzione della spesa corrente del Dipartimento. Obiettivo Operativo: e.2 "espletare le procedure concorsuali per la copertura dei posti vacanti nell'organico dell'amministrazione dei BB.CC.AA. Obiettivo Operativo: e.3 "Sviluppare un sistema di monitoraggio permanente dei bisogni dei clienti dell'assessorato (customer satisfaction)". Obiettivo Operativo: e.4 "Sviluppare un'azione formativa che consenta di adeguare i profili professionali disponibili del Dipartimento a quelli richiesti per l'attuazione della Direttiva generale per l'attività amministrativa e la gestione, e a quelli richiesti per l'attività istituzionale 30% 25% 15% 15% Obiettivo Operativo: e.5 "Innovare la macchina amministrativa al fine di facilitare i rapporti con i cittadini - utenti e le imprese". 15% 11

12 3.3 Il piano degli obiettivi del Dipartimento Pubblica Istruzione Obiettivi strategici e operativi ambito Performance operativa OBIETTIVI STRATEGICI AMBITO PERFORMANCE OPERATIVA PESO 70 Obiettivo strategico A - Elevazione e riqualificazione dell'offerta formativa anche attraverso azioni che favoriscano l'applicazione della riforma della scuola in Sicilia e promuovano la formazione permanente. Obiettivo Operativo: a.1 "Interventi amministrativi a supporto dell'autonomia scolastica per assicurare il regolare funzionamento delle istituzioni scolastiche statali sia attraverso l'erogazione delle disponibilità finanziarie regionali sia attraverso il sostegno a progettualità concertate con le istituzioni scolastiche in attuazione della l.r. 6/2000 " Obiettivo Operativo: a.2 "Promuovere lo sviluppo di un'offerta formativa superiore e universitaria sviluppando forme di concertazione con le parti sociali, con gli atenei universitari e le forze produttive". Obiettivo Operativo: a.3 "Favorire l'applicazione della riforma della scuola in Sicilia". Obiettivo Operativo: a.4 "Favorire la formazione permanente integrata con le politiche a sostegno dell'imprenditorialità. strategico: 50% 20,0% 30,0% 20,0% 30,0% Obiettivo strategico B - individuazione di nuove azioni finalizzate al sostegno degli alunni e delle famiglie, alla piena attuazione della libertà di educazione, del diritto allo studio, alla eliminazione della dispersione e mortalità scolastica. Obiettivo Operativo: b.1 "Favorire la libertà di educazione: iniziative per la piena attuazione del diritto allo studio universitario". Obiettivo Operativo: b.2 "Favorire la libertà di educazione: attuazione degli interventi per il sostegno degli alunni e delle famiglie di cui alla legge n. 62/2000 e n. 448/99". Obiettivo Operativo: b.3 "Favorire il successo formativo e promuovere strategie per contenere il fenomeno della dispersione scolastica". Obiettivo Operativo: b.4. "Promuovere l'educazione alla legalità". Obiettivo Operativo: b5. "Promuovere azioni di rilancio degli interventi a favore della disabilità". strategico: 20% 10,0% 20,0% 30,0% 20,0% 20,0% Obiettivo strategico C - Potenziamento degli investimenti nelle infrastrutture scolastiche e nella messa in sicurezza delle stesse Obiettivo Operativo: c.1 "Censimento dell'edilizia scolastica regionale". Obiettivo Operativo: c.2 "Programmazione degli interventi nel settore delle infrastrutture per l'eliminazione delle carenze pregresse e messa in sicurezza degli edifici scolastici". strategico: 50% 50% Obiettivo strategico D - Adempimenti relativi alla attuazione del POR e pieno e tempestivo utilizzo delle risorse comunitarie Obiettivo Operativo: d.1 "Realizzazione degli atti finalizzati agli adempimenti relativi alla attuazione del POR 2000/2006 secondo i cronogrammi previsti dal Complemento di Programmazione e dalla successiva rimodulazione di metà periodo". Obiettivo Operativo: d.2 "Pieno efficace e tempestivo utilizzo delle risorse comunitarie destinate alla Regione e degli strumenti di contrattazione programmata e attuazione degli accordi di programma quadro". Obiettivo operativo d.3: Attivazione di tutte le azioni necessarie al recupero delle somme dovute alla Regione Siciliana derivante dalle revoche dei finanziamenti" Peso obiettivo strategico: 15% 40% 50% 10% TOTALE OBIETTIVI STRATEGICI 100,00% 12

13 3.3.2 Obiettivi strategico organizzativi ambito Comportamento organizzativo OBIETTIVI STRATEGICI AMBITO COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO PESO 30 Obiettivo strategico E - La modernizzazione della macchina amministrativa attraverso processi di semplificazione, trasparenza e accelerazione dei procedimenti nonché implementazione alla partecipazione dei cittadini. strategico: 100% Obiettivo Operativo:e.1 "Espletare in maniera efficiente le attribuzioni connesse alle attività istituzionali ". Obiettivo Operativo: e.2 "Migliorare la funzionalità del Dipartimento". 50% 50% 13

14 3.4 Il Piano degli obiettivi dell Ufficio Speciale Buono Scuola Obiettivi strategici e operativi ambito Performance operativa OBIETTIVI STRATEGICI AMBITO PERFORMANCE OPERATIVA PESO 70 Obiettivo strategico A - Individuazione di nuove azioni finalizzate al sostegno degli alunni e delle famiglie, alla piena attuazione della libertà di educazione, del diritto allo studio, all'eliminazione della dispersione e mortalità scolastica. strategico: 100% Obiettivo Operativo: a.1 "Migliorare la gestione delle procedure di erogazione del Buono scuola e la relativa attività di controllo" Obiettivo Operativo: a.2 "Migliorare le procedure per gli interventi per il diritto allo studio in attuazione dell'art. 6 della l.r. n. 14/2002 ( Una Tantum)". 50,0% 50,0% Obiettivi strategico organizzativi ambito Comportamento organizzativo OBIETTIVI STRATEGICI AMBITO COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO PESO 30 Obiettivo strategico B - La modernizzazione della macchina amministrativa attraverso processi di semplificazione, trasparenza e accelerazione dei procedimenti nonché implementazione alla strategico: partecipazione dei cittadini. 100% Obiettivo Operativo: b.1 "Espletare in maniera efficiente le attribuzioni connesse alle attività istituzionali. Obiettivo Operativo: b.2 " Migliorare la funzionalità dell'ufficio Speciale". 50% 50% 14

15 3.5 Il piano degli obiettivi dell Ufficio Speciale Valorizzazione Patrimonio Culturale e Turistico Obiettivi strategici e operativi ambito Performance operativa OBIETTIVI STRATEGICI AMBITO PERFORMANCE OPERATIVA PESO 70 Obiettivo strategico A - Realizzazione di interventi finalizzati ad ottimizzare e migliorare la tutela, la fruizione, la conservazione e la valorizzazione del patrimonio culturale. strategico: 100% Obiettivo Operativo: a.1 "Predisposizione di una proposta inerente a "Piano di indirizzo delle attività connesse alla valorizzazione e alla promozione dei Beni Culturali per l'anno 2005/2007" Obiettivo Operativo: a.4 "Valutazione delle iniziative ed eventi da realizzare sui quali l'ufficio è chiamato ad esprimere il giudizio di competenza". 50,0% 50,0% Obiettivi strategico organizzativi ambito Comportamento organizzativo OBIETTIVI STRATEGICI AMBITO COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO PESO 30 Obiettivo strategico B - La modernizzazione della macchina amministrativa attraverso processi di semplificazione, trasparenza e accelerazione dei procedimenti nonché implementazione alla strategico: partecipazione dei cittadini. 100% Obiettivo Operativo: b.1 "Espletare in maniera efficiente le attribuzioni connesse alle attività istituzionali. 50% Obiettivo Operativo: b.2 "Migliorare la funzionalità dell Ufficio". 50% 15

16 3.6 Il piano degli obiettivi dell Ufficio Speciale Polo Museale di Catania Obiettivi strategici e operativi ambito Performance operativa OBIETTIVI STRATEGICI AMBITO PERFORMANCE OPERATIVA PESO 0,70 Obiettivo strategico A - Formulare proposte per Realizzare attività di studio e ricerca per la valorizzazione della realtà museale catanese strategico: e formulazione di proposte 100% Obiettivo operatico a.1. Studio e proposte di intervento per la valorizzazione del Polo culturale "Biblioteca Universitaria, Museo Archeologtico di Catania e altri musei regionali istituiti e non attivati o, ancorchè non attivati, non autonomi Obiettivo Operativo: a.2 "Promuovere attività di studio e documentazione, restauro, ripristino conservativo, inventariazione, archivio, cura della corretta esposizione delle collezioni dei Musei regionali, rapporti di collaborazione scientifica con ricercatori ed enti museali e scientifici italiani e stranieri". Obiettivo Operativo: a.3 "Proporre un modello di aggregazione permanente dei musei della provincia di Catania che garantisca conservazione, ordinamento, incremento delle collezioni possedute, valorizzazione e fruizione". 33,0% 34,0% 33,0% Obiettivi strategico organizzativi ambito Comportamento organizzativo OBIETTIVI STRATEGICI AMBITO COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO PESO 0,30 Obiettivo strategico B - La modernizzazione della macchina amministrativa attraverso processi di semplificazione, trasparenza e accelerazione dei procedimenti nonché implementazione alla strategico: partecipazione dei cittadini. 100% Obiettivo Operativo: b.1 "Espletare in maniera efficiente le attribuzioni connesse alle attività istituzionali. 50% Obiettivo Operativo: b.2 " Migliorare la funzionalità dell'ufficio Speciale". 50% 16

17 4 LE RISORSE FINANZIARIE DELL ASSESSORATO 4.1 Le Risorse Del Dipartimento Beni culturali e Ambientali ed Educazione Permanente Il Bilancio di Previsione della Regione Siciliana per l anno finanziario 2005 prevede, per il Dipartimento Beni culturali ambientali ed educazione permanente, le seguenti risorse finanziarie, espresse in migliaia di euro: Cod Descrizione Importi Importo Importi Aggregati Titolo UPB Titolo 1 Spese correnti Agr 1 Spese di Funzionamento UPB 1 Spese per il personale UPB 2 Beni e Servizi Agr 3 Spese per interventi di parte corrente UPB 1 Beni bibliografici, archivistici e musicali UPB 2 Promozione culturale UPB 3 Beni culturali e ambientali UPB 4 Musei, Gallerie e Pinacoteche UPB 5 Parchi archeologici 700 UPB 6 Teatri UPB 7 Interventi in favore di enti ed altri organismi UPB 99 Interventi diversi Titolo 2 Spese in conto capitale Agr 6 Spese per investimenti UPB 3 Beni culturali e ambientali UPB 4 Musei, Gallerie e Pinacoteche UPB 88 Beni mobili, impianti e attrezzature 150 UPB 99 Altri investimenti 0 TOTALE DIPARTIMENTO

18 4.2 Le Risorse Del Dipartimento Pubblica Istruzione Il Bilancio di Previsione della Regione Siciliana per l anno finanziario 2005 prevede, per il Dipartimento Pubblica Istruzione, le seguenti risorse finanziarie, espresse in migliaia di euro: Cod Descrizione Importi Importo Importi Aggregati Titolo UPB Titolo 1 Spese correnti Agr 1 Spese di Funzionamento UPB 1 Spese per il personale UPB 2 Beni e Servizi 725 Agr 3 Spese per interventi di parte corrente UPB 1 Funzionamento delle scuole UPB 2 Formazione del personale, sperimentazione ed altre attività didattiche UPB 3 Interventi per i disabili UPB 4 Assistenza scolastica UPB 5 Università e ricerca scientifica UPB 99 Interventi diversi Titolo 2 Spese in conto capitale Agr 6 Spese per investimenti UPB 2 Formazione del personale, sperimentazione ed altre attività didattiche UPB 3 Edilizia scolastica 0 UPB 4 Edilizia Universitaria UPB 88 Beni mobili, impianti e attrezzature 0 TOTALE DIPARTIMENTO

19 4.3 Le Risorse Dell ufficio Speciale Buono Scuola Il Bilancio di Previsione della Regione Siciliana per l anno finanziario 2005 prevede per il l Ufficio Speciale Buono Scuola le seguenti risorse finanziarie, espresse in migliaia di euro: Cod Descrizione Importi UPB Importi Aggregati Importo Titolo Titolo 1 Spese correnti UPB 3 Ufficio speciale per l erogazione del Buono Scuola Titolo 2 Spese in conto capitale 0 Agr 6 Spese per investimenti 0 UPB 3 Ufficio speciale per l erogazione del Buono Scuola 0 TOTALE UFFICIO SPECIALE BUONO SCUOLA Le Risorse Dell ufficio Speciale Per Gli Interventi Di Valorizzazione Del Patrimonio Culturale Il Bilancio di Previsione della Regione Siciliana per l anno finanziario 2005 prevede per il l Ufficio Speciale per gli Interventi di Valorizzazione del Patrimonio Culturale le seguenti risorse finanziarie, espresse in migliaia di euro: Cod Descrizione Importi UPB Importi Aggregati Importo Titolo Titolo 1 Spese correnti 473 Aggr.1 Spese di funzionamento Ufficio speciale per gli interventi di valorizzazione del UPB 1 Patrimonio Culturale 473 Titolo 2 Spese in conto capitale 0 Agr 6 Spese per investimenti Ufficio speciale per gli interventi di valorizzazione del UPB 1 Patrimonio Culturale 0 TOTALE UFFICIO SPECIALE

20 4.5 Le Risorse Dell ufficio Speciale Per Il Polo Museale Di Catania Il Bilancio di Previsione della Regione Siciliana per l anno finanziario 2005 prevede per il l Ufficio Speciale per il Polo museale di Catania le seguenti risorse finanziarie, espresse in migliaia di euro: Cod Descrizione Importi UPB Importi Aggregati Importo Titolo Titolo 1 Spese correnti 688 UPB 4 Ufficio speciale per il polo museale di Catania 688 Titolo 2 Spese in conto capitale 0 Agr 6 Spese per investimenti UPB 4 Ufficio speciale per il polo museale di Catania 0 TOTALE UFFICIO SPECIALE

21 5 IL SISTEMA DI VALUTAZIONE DEI DIRIGENTI GENERALI 5.1 Le caratteristiche essenziali Il sistema di valutazione dei Dirigenti Generali e dei Dirigenti degli Uffici Speciali per l anno 2005, come già anticipato nella parte introduttiva della presente Direttiva è ispirato al documento Criteri di valutazione della Dirigenza regionale per gli esercizi La valutazione dei Dirigenti sarà effettuata con riguardo a due macro aeree: Performance operativa e Comportamento Organizzativo 5. La performance operativa è valutata in base al livello della prestazione tecnica raggiunta dal dirigente con riferimento agli obiettivi operativi (grado di raggiungimento degli obiettivi). Il comportamento organizzativo è valutato in riferimento alle attitudini manageriali del Dirigente Generale ovvero le sue capacità di analisi e programmazione, relazione e coordinamento gestione e realizzazione di un progetto di cambiamento organizzativo e saranno misurate attraverso la determinazione del grado di raggiungimento dei singoli obiettivi organizzativi assegnati (grado di raggiungimento degli obiettivi organizzativi). 5.2 Le principali fasi del sistema di valutazione. Il sistema di valutazione è articolato nelle seguenti fasi: Fase 1: Costruzione del sistema di valutazione definizione dell oggetto di valutazione; definizione delle procedure di valutazione; definizione di un sistema di pesi per una valutazione ponderata dei risultati; formulazione di appropriati indicatori; condivisione del sistema di valutazione con i Dirigenti Generali. Fase 2: Impiego del sistema di valutazione esecuzione delle rilevazioni; formulazione delle valutazioni La costruzione del sistema di valutazione Il percorso logico seguito per la costruzione del sistema di valutazione del grado di raggiungimento degli obiettivi, è stato ispirato in buona parte dalle indicazioni contenute nella citata direttiva sui criteri di valutazione della Dirigenza. Esso può così sintetizzarsi: Ripartizione del punteggio disponibile tra i due ambiti di valutazione: performance operative e comportamento organizzativo; Definizione del peso associato a ciascun obiettivo strategico; Declinazione dell obiettivo strategico in obiettivi operativi; Distribuzione del peso attribuito all obiettivo strategico a ciascun obiettivo operativo in cui esso è declinato; Scomposizione dell obiettivo operativo in fasi o azioni; 5 Così come stabilito dai citati Criteri di valutazione della Dirigenza Regionale per gli Esercizi

22 Distribuzione del peso attribuito all obiettivo operativo alle fasi o azioni; Definizione degli indicatori per la Valutazione del grado di realizzazione della fase di ciascun obiettivo operativo rispetto ai tre parametri (quantitativo, temporale, qualitativo). Il punteggio disponibile pari a 100 è stato ripartito per ciascun ambito di valutazione come segue: - Ambito di valutazione della performance operativa 70 punti - Ambito di valutazione del comportamento organizzativo 30 punti Gli obiettivi strategici e gli obiettivi starategico-organizzativi sono stati declinati in obiettivi operativi. A ciascun obiettivo operativo è stato associato un peso espresso in valore percentuale in diretta relazione alla rilevanza strategica e complessità e alle priorità da conseguire nell'anno La somma totale dei pesi è pari, in termini percentuali, a 100. Ne deriva una valutazione complessiva, del grado di raggiungimento degli obiettivi strategici e degli obiettivi strategico-organizzativi, ponderata dai punteggi determinati rispettivamente per ciascun obiettivo operativo o obiettivo organizzativo, secondo quanto definito nei capitoli ad essi dedicati. Il sistema consente inoltre la facile identificazione di eventuali disfunzioni cui poter tempestivamente porre rimedio. In tal senso ciascun obiettivo operativo e ciascun obiettivo organizzativo è stato suddiviso in fasi sequenziali/azioni, ciascuna avente carattere di individualità e di intrinseca organicità. L individuazione di queste unità elementari di valutazione (fasi sequenziali/azioni) approfondisce il livello di analisi dell obiettivo operativo e consente di acquisire dettagliati elementi a supporto della valutazione del grado di raggiungimento dello stesso La valutazione della perfomance operativa e del comportamento organizzativo La procedura di valutazione risponde ai requisiti della semplicità e della snellezza operativa. Per quanto riguarda la valutazione della Performance operativa Ciascuna delle fasi sequenziali nelle quali è declinato ogni obiettivo viene sottoposta a valutazione sulla base dei profili: quantitativo, temporale e qualitativo. Per quanto riguarda il comportamento organizzativo la valutazione apprezza le qualità gestionali- relazionali del Dirigente Generale ed è così, articolata: Analisi e programmazione Gestione e Realizzazione Relazione e Coordinamento Per effettuare tale valutazione saranno presi in esame i risultati conseguiti negli obiettivi di natura organizzativa; anche in questo caso ciascuna delle fasi sequenziali nelle quali è declinato ogni obiettivo organizzativo viene sottoposta a valutazione sulla base dei profili: quantitativo, temporale e qualitativo. 22

23 Il grado di raggiungimento di ciascun obiettivo operativo e di ciascun obiettivo organizzativo, pertanto, viene determinato sulla base dei valori assunti dagli specifici indicatori definiti, in ordine alla quantità di output realizzata, al rispetto dei tempi attesi, nonché al livello qualitativo degli output e dei percorsi adottati per il compimento di ciascuna delle fasi sequenziali di cui si compone. Qualora non sia possibile raggiungere un obiettivo operativo o un obiettivo organizzativo per disposizione legislativa o determinazione politica, il relativo punteggio verrà proporzionalmente ripartito fra gli altri obiettivi. Nell ipotesi di introduzione di un eventuale nuovo obiettivo il relativo peso verrà determinato dallo scrivente unitariamente ad una ridefinizione del sistema dei pesi, tenuto conto della strategicità, della complessità e del tempo a disposizione per il raggiungimento del nuovo obiettivo. Per quanto concerne lo sviluppo metodologico si rinvia al dedicato. successivo paragrafo ad esso 5.3 La valutazione del grado di raggiungimento degli obiettivi Il grado di raggiungimento degli obiettivi operativi affidati ai Dirigenti Generali e Dirigenti degli Uffici Speciali sarà monitorato e valutato in via ponderata con l ausilio di dati e di informazioni rese nelle schede all uopo predisposte dallo scrivente e che successivamente saranno compilate dai Dirigenti Generali. Il processo di valutazione si spiega attraverso un procedimento a piramide, che prende avvio dalla scomposizione dell obiettivo strategico o strategico-organizzativo in obiettivi operativi e quest ultimi in fasi/azioni e prosegue con la successiva verifica dell avvenuta esecuzione di ciascuna di esse, sulla base dei tre profili più volte indicati: quantitativo, temporale e qualitativo. Da quanto sopra espresso emerge che oggetto della valutazione è la singola fase o l azione in cui si scompone ogni singolo obiettivo operativo. Di ciò può essere offerta una rappresentazione in termini numerici: Il Peso di ciascun ambito di valutazione è fissato in 70% per l ambito di valutazione della performance operativa (70 punti) e 30% per l Ambito di valutazione del comportamento organizzativo (30 punti). Il peso associato a ciascun obiettivo strategico o strategico-organizzativo x k 6 è determinato dalla valutazione del grado di strategicità e del livello complessità degli obiettivi operativi nei quali esso si articola. La sommatoria dei pesi x k è pari a 100%: per il Dipartimento Beni Culturali x a + x b +. + x m = 100 % 6 Dove k identifica l obiettivo strategico o l obiettivo strategico organizzativo attribuito a ciascun Dirigente Generale. 23

24 per il Dipartimento Pubblica Istruzione x a + x b +. + x l = 100 % per l Ufficio Buono Scuola x a + x b +. + x l = 100 % per l Ufficio Valorizzazione Patr. Cult. x a + x b +. + x l = 100 % per l Ufficio Polo Museale di Catania x a + x b +. + x l = 100 % Il peso x k attribuito a ciascun obiettivo strategico o stategico-organizzativo è stato ripartito rispettivamente su ciascun obiettivo operativo e su ciascun obiettivo-organizzativo. Conseguentemente ad ogni obiettivo operativo o obiettivo-organizzativo è stato associato un peso y z 7, tale che per n obiettivi operativi si verifichi la seguente condizione: x k* y 1 + x k* y 2 + ( ) + x k* y n = x k Ciascun obiettivo operativo e ciascun obiettivo operativo-organizzativo è stato inoltre, suddiviso in fasi o azioni, a ciascuna delle quali è stato associato un peso z w 8, tale per n fasi si verifichi la seguente condizione: y z* z 1 + y z* z 2 + ( ) + y z* z n = y z I valori z w attribuiti alle fasi o alle azioni sono stati assegnati sulla base del rilievo che ciascuna fase o azione assume nell ambito dell obiettivo operativo. La valutazione del grado di realizzazione di ciascuna fase o azione è effettuata rispetto ai tre profili sopra indicati. A tal fine viene assegnato un coefficiente a ciascuno dei tre profili: α w profilo quantitativo, β w profilo temporale, δ w profilo qualitativo 9. Ognuno dei coefficienti può assumere tre valori, secondo il livello raggiunto dagli indicatori: a) pari ad 1 massimo livello degli indicatori (raggiunto); b) pari a 0,5 medio livello degli indicatori (parzialmente raggiunto); c) pari a 0 minimo livello degli indicatori (non raggiunto). Il grado di realizzazione delle fase sequenziale r w si ottiene moltiplicando un terzo del valore di z w per ciascuno dei coefficienti (α w, β w e δ w ) quantificati sulla base del livello di raggiungimento di performance quantitativa, temporale, qualitativa. Quindi, per ciascuna fase sequenziale, si verifica la seguente condizione: ((1/3 z w ) * α w ) + ((1/3 z w ) * β w) + ((1/3 z w ) * δ w) = r w 7 Dove z identifica l obiettivo operativo in cui è declinato ciascun obiettivo strategico. 8 Dove w identifica le fasi o azioni in cui è suddiviso ciascun obiettivo operativo. 9 vedi nota n

25 Può accadere che una fase sequenziale non sia suscettibile di valutazione secondo uno o due - dei tre profili. In tal caso il valore di z w viene ripartito per un mezzo o assegnato per intero all unico profilo. Conseguentemente, il grado di raggiungimento di ciascun obiettivo operativo R z sarà dato dalla sommatoria dei risultati conseguiti dalle singole fasi o azioni in cui esso è declinato, quindi si avrà la seguente condizione: r 1 + r r n = R z 10 ed in analogia il grado di raggiungimento di ciascun obiettivo operativo-organizzativo R z- org sarà dato dalla sommatoria dei risultati conseguiti dalle singole fasi o azioni in cui esso è declinato, quindi si avrà la seguente condizione: r 1 + r r n = R z-org 11 Il grado di raggiungimento degli obiettivi strategici R str sarà determinato sommando per ciascuno obiettivo operativo il grado raggiunto R z ponderato con i relativi pesi x k. Il grado di raggiungimento degli obiettivi strategico-organizzativi R str-org sarà determinato sommando per ciascuno obiettivo operativo il grado raggiunto R z-org ponderato con i relativi pesi x k. Da quanto sopra consegue che il grado di raggiungimento complessivo degli obiettivi strategici R sarà determinato sommando R str (ponderato per il peso di 0,70 relativo all ambito della performance operativa) con R str-org (ponderato per il peso di 0,30 relativo all ambito del comportamento organizzativo). R = R str * 0,70 + R str-org * 0, Schede degli obiettivi operativi e indicatori del sistema di valutazione Nelle pagine seguenti per ciascun Dipartimento si riportano le schede degli indicatori quantitativi, qualitativi di ciascun fase/azione di ciascun obiettivo operativo. 10 Vedi nota Vedi nota 7. 25

DIRETTIVA GENERALE PER L'ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA E LA GESTIONE PER L ANNO 2006

DIRETTIVA GENERALE PER L'ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA E LA GESTIONE PER L ANNO 2006 Repubblica Italiana Assessorato Beni culturali ambientali e pubblica istruzione L Assessore DIRETTIVA GENERALE PER L'ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA E LA GESTIONE PER L ANNO 2006 Sommario 1 INTRODUZIONE... 3 2

Dettagli

OBIETTIVO OPERATIVO: a.1. A. Realizzare attività di studio e ricerca per la valorizzazione della realtà museale catanese

OBIETTIVO OPERATIVO: a.1. A. Realizzare attività di studio e ricerca per la valorizzazione della realtà museale catanese OBIETTIVO OPERATIVO: a.1 A. Realizzare attività di studio e ricerca per la valorizzazione della realtà museale catanese C OCOD D 2005 2 Obiettivo operatico a.1. Studio e proposte di intervento per la valorizzazione

Dettagli

OGGETTO: Utilizzazione del Fondo di Amministrazione per il miglioramento delle Prestazioni. Piano di lavoro 2006.

OGGETTO: Utilizzazione del Fondo di Amministrazione per il miglioramento delle Prestazioni. Piano di lavoro 2006. /REPUBBLICA ITALIANA Regione Siciliana Assessorato dei Beni Culturali ed Ambientali e della Pubblica Istruzione Dipartimento Regionale BB.CC.AA. ed E.P. Via delle Croci, 8-90139 PALERMO www.regione.sicilia.it/beniculturali/dirbenicult

Dettagli

OBIETTIVO OPERATIVO: a.1. Peso obiettivo strategico: 100% 50% operativo: Peso Fase: 0,30 0,50 0,20

OBIETTIVO OPERATIVO: a.1. Peso obiettivo strategico: 100% 50% operativo: Peso Fase: 0,30 0,50 0,20 OBIETTIVO OPERATIVO: a.1 Obiettivo strategico A - Promozione e valorizzazione del patrimonio ambientale, paesaggistico culturale e turistico anche attraverso il coordinamento e il monitoraggio delle iniziative

Dettagli

OBIETTIVO OPERATIVO: a.1 31/12/ /12/ /10/2005

OBIETTIVO OPERATIVO: a.1 31/12/ /12/ /10/2005 OBIETTIVO OPERATIVO: a.1 Obiettivo strategico A - Individuazione di nuove azioni finalizzate al sostegno degli alunni e delle famiglie, alla piena attuazione della libertà di educazione, del diritto allo

Dettagli

Prot. n. 1201/GM del 28 gennaio 2011 registrata dalla Corte dei Conti il 13 maggio 2011 registro 6 foglio 10

Prot. n. 1201/GM del 28 gennaio 2011 registrata dalla Corte dei Conti il 13 maggio 2011 registro 6 foglio 10 DIRETTIVA GENERALE sull azione amministrativa e la gestione ANNO Prot. n. 1201/GM del 28 gennaio registrata dalla Corte dei Conti il 13 maggio registro 6 foglio 10 Ill Miiniissttro dellll Issttruziione,,

Dettagli

DIRETTIVA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

DIRETTIVA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIRETTIVA DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 8 novembre 2002 Indirizzi per la programmazione strategica e la predisposizione delle direttive generali dei Ministri per l'attivita' amministrativa

Dettagli

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Presidenza del Consiglio dei Ministri Vista la legge 23 agosto 1988, n. 400, recante Disciplina dell attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei Ministri e successive modificazioni; Visto il decreto legislativo 30

Dettagli

DIRETTIVA GENERALE PER L AZIONE AMMINISTRATIVA E PER LA GESTIONE

DIRETTIVA GENERALE PER L AZIONE AMMINISTRATIVA E PER LA GESTIONE DIRETTIVA GENERALE PER L AZIONE AMMINISTRATIVA E PER LA GESTIONE UFFICIO PER IL PROGRAMMA DI GOVERNO ANNO 2018 1 VISTO l articolo 5 della legge 23 dicembre 1988, n. 400, recante Disciplina dell attività

Dettagli

Il Ministro della Difesa M_D/GOIV/2014/CONT/A9-3/0104

Il Ministro della Difesa M_D/GOIV/2014/CONT/A9-3/0104 Il Ministro della Difesa M_D/GOIV/2014/CONT/A9-3/0104 VISTO il r.d. 18 novembre 1923 n.2440, sull amministrazione del patrimonio e sulla contabilità generale dello Stato; VISTO il r.d. 23 maggio 1924 n.827,

Dettagli

SISTEMA DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEI RISULTATI DEI DIRIGENTI

SISTEMA DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEI RISULTATI DEI DIRIGENTI SISTEMA DI VALUTAZIONE E VERIFICA DEI RISULTATI DEI DIRIGENTI IN RIFERIMENTO ALL ART. 14 DEL C.C.N.L. DEL 23 DICEMBRE 1999 ANNO 2003 1 PRINCIPI GENERALI Il sistema di valutazione si pone come obiettivo

Dettagli

Istituzione del sistema di accreditamento e di monitoraggio dei livelli di qualità e degli standard del luoghi della cultura della Regione Siciliana.

Istituzione del sistema di accreditamento e di monitoraggio dei livelli di qualità e degli standard del luoghi della cultura della Regione Siciliana. D.A. 30/Gab REPUBBLICA ITALIANA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO BENI CULTURALI E DELL IDENTITA SICILIANA L'ASSESSORE Istituzione del sistema di accreditamento e di monitoraggio dei livelli di qualità e degli

Dettagli

Direzione Generale SISTEMA DI MISURAZIONE E DI VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE

Direzione Generale SISTEMA DI MISURAZIONE E DI VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE Direzione Generale SISTEMA DI MISURAZIONE E DI VALUTAZIONE DELLE PERFORMANCE VALUTAZIONE DEI RISULTATI DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI ANNO 2011 LINEE GUIDA DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE DEI RISULTATI CONSEGUITI

Dettagli

REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLA RETRIBUZIONE DI POSIZIONE E DELLA PRESTAZIONE DEI DIIGENTI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SIENA

REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLA RETRIBUZIONE DI POSIZIONE E DELLA PRESTAZIONE DEI DIIGENTI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SIENA REGOLAMENTO PER LA VALUTAZIONE DELLA RETRIBUZIONE DI POSIZIONE E DELLA PRESTAZIONE DEI DIIGENTI DELL UNIVERSITA DEGLI STUDI DI SIENA (Emanato con D.R. n. 1025 del 29 Maggio 2007, pubblicato nel B.U. n.

Dettagli

Il Ministro della Difesa il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, recante attuazione della legge 4 marzo 2009, n.

Il Ministro della Difesa il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, recante attuazione della legge 4 marzo 2009, n. Il Ministro della Difesa il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, recante attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro pubblico e di efficienza

Dettagli

Il Ministro della Difesa M_D/GOIV/ /0062

Il Ministro della Difesa M_D/GOIV/ /0062 Il Ministro della Difesa M_D/GOIV/3.3.8.1/0062 il decreto legislativo 27 ottobre 2009, n. 150, recante attuazione della legge 4 marzo 2009, n. 15, in materia di ottimizzazione della produttività del lavoro

Dettagli

Direttiva Ministeriale n. 105 del 16 Aprile 1999 Direttiva generale per l azione amministrativa e la gestione relativa all esercizio finanziario 1999

Direttiva Ministeriale n. 105 del 16 Aprile 1999 Direttiva generale per l azione amministrativa e la gestione relativa all esercizio finanziario 1999 Direttiva Ministeriale n. 105 del 16 Aprile 1999 Direttiva generale per l azione amministrativa e la gestione relativa all esercizio finanziario 1999 VISTO il decreto legislativo 3 febbraio 1993, n. 29,

Dettagli

DIRETTIVA GENERALE PER L AZIONE AMMINISTRATIVA. Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche

DIRETTIVA GENERALE PER L AZIONE AMMINISTRATIVA. Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche DIRETTIVA GENERALE PER L AZIONE AMMINISTRATIVA Struttura di missione contro il dissesto idrogeologico e per lo sviluppo delle infrastrutture idriche IL SOTTOSEGRETARIO DI STATO ALLA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO

Dettagli

Sistema di controllo interno del rispetto delle regole stabilite dall Ateneo

Sistema di controllo interno del rispetto delle regole stabilite dall Ateneo Servizio di Pianificazione e Valutazione Sistema di controllo interno del rispetto delle regole stabilite dall Ateneo (Compliance System) Marzo 2013 1 2 Sommario Introduzione... 4 Obiettivi e risultati...

Dettagli

DECRETO N Del 22/12/2016

DECRETO N Del 22/12/2016 DECRETO N. 13744 Del 22/12/2016 Identificativo Atto n. 1214 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Oggetto REVOCA DEI CONTRIBUTI ASSEGNATI CON DECRETO DIRIGENZIALE 7 MARZO 2016, N. 1590, A

Dettagli

REPUBBLICA ITALIANA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DELLA FAMIGLIA, DELLE POLITICHE SOCIALI E DELLE AUTONOMIE LOCALI

REPUBBLICA ITALIANA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DELLA FAMIGLIA, DELLE POLITICHE SOCIALI E DELLE AUTONOMIE LOCALI D.A. n. 3129/S7u.o.6 REPUBBLICA ITALIANA REGIONE SICILIANA ASSESSORATO DELLA FAMIGLIA, DELLE POLITICHE SOCIALI E DELLE AUTONOMIE LOCALI Dipartimento regionale della famiglia, delle politiche sociali e

Dettagli

DELIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 11 dicembre (GU n.20 del )

DELIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 11 dicembre (GU n.20 del ) DELIBERA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI 11 dicembre 2017 Piano di azione nazionale pluriennale per la promozione del Sistema integrato di educazione e di istruzione, di cui all'articolo 8 del decreto legislativo

Dettagli

m_pi.aoodgefid.registro DEI DECRETI DIRETTORIALI.R IL DIRETTORE GENERALE

m_pi.aoodgefid.registro DEI DECRETI DIRETTORIALI.R IL DIRETTORE GENERALE m_pi.aoodgefid.registro DEI DECRETI DIRETTORIALI.R.0000654.30-10-2018 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca IL DIRETTORE GENERALE VISTO l articolo 97 della Costituzione della Repubblica

Dettagli

Il Consiglio dei Ministri

Il Consiglio dei Ministri nella riunione del------- Il Consiglio dei Ministri Visto il decreto legislativo 13 aprile 2017, n. 65, concernente l istituzione del sistema integrato di educazione e di istruzione dalla nascita sino

Dettagli

Ministero della Pubblica Istruzione Dipartimento per l istruzione Direzione generale per gli ordinamenti scolastici - Ufficio VIII

Ministero della Pubblica Istruzione Dipartimento per l istruzione Direzione generale per gli ordinamenti scolastici - Ufficio VIII IL DIRETTORE GENERALE VISTO il decreto legislativo 16 aprile 1994, n. 297, che recepisce il Testo Unico delle disposizioni legislative in materia di istruzione; VISTA la legge 15 marzo 1997, n. 59 recante

Dettagli

DELIBERAZIONE N. 64/8 DEL

DELIBERAZIONE N. 64/8 DEL Oggetto: Modifiche al sistema di valutazione dei dirigenti del sistema Regione e criteri attuativi dell art. 8-bis L.R. n. 31/1998. Il Presidente, di concerto con l Assessore degli Affari Generali Personale

Dettagli

ATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE LA DEFINIZIONE E LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA TRIENNIO 2019/ / /22

ATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE LA DEFINIZIONE E LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA TRIENNIO 2019/ / /22 ATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE LA DEFINIZIONE E LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA TRIENNIO 2019/20 2020/21 2021/22 Al Collegio dei Docenti E.p.c. Al Consiglio d istituto Al Direttore

Dettagli

C O M U N E D I G U A S T A L L A Provincia di Reggio Emilia OBIETTIVI GENERALI DI STRUTTURA E DELLA PERFOMANCE

C O M U N E D I G U A S T A L L A Provincia di Reggio Emilia OBIETTIVI GENERALI DI STRUTTURA E DELLA PERFOMANCE C O M U N E D I G U A S T A L L A Provincia di Reggio Emilia OBIETTIVI GENERALI DI STRUTTURA E DELLA PERFOMANCE Annualità 2017 Parte Prima : Obiettivi di Struttura In considerazione delle indicazioni dell

Dettagli

Ministero della Salute

Ministero della Salute 4. RISORSE, EFFICIENZA ED ECONOMICITàA 4 RISORSE, EFFICIENZA ED ECONOMICITÀ In questa sezione vengono illustrate le informazioni rilevanti di carattere economico finanziario desumibili dal ciclo di bilancio.

Dettagli

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA DIRETTIVA DEL MINISTRO DELLA FUNZIONE PUBBLICA SULLA RENDICONTAZIONE SOCIALE NELLE AMMINISTRAZIONI PUBBLICHE A tutti i Ministeri

Dettagli

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direttiva n.67 Roma, lì 30.07.2010 VISTA la legge 28 marzo 2003 n. 53 ed in particolare l'articolo 3 che prevede la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione ed il riordino dell'invalsi;

Dettagli

Riforme dei controlli

Riforme dei controlli Riforme dei controlli LEGGE 20/1994 RIFORMA CONTROLLO CORTE DEI CONTI D.lgs n. 174/2012 D.Lgs. 29/1993, INTRODUZIONE CONTROLLO INTERNO DLGS N. 286/1999 SISTEMA CONTROLLI INTERNI IN ATTUAZIONE DELLA L.

Dettagli

REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO SEGRETARIATO GENERALE. DIPARTIMENTO ORGANIZZAZIONE e RISORSE UMANE

REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO SEGRETARIATO GENERALE. DIPARTIMENTO ORGANIZZAZIONE e RISORSE UMANE REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO SEGRETARIATO GENERALE DIPARTIMENTO ORGANIZZAZIONE e RISORSE UMANE PIANO DELLA PERFORMANCE 2017-2019 ALLEGATO 5 LA PERFORMANCE PER AMBITI DI MISURAZIONE RIMODULATO Piano della

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE AZIENDALE

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE AZIENDALE AZIENDA OSPEDALIERO UNIVERSITARIA CONSORZIALE POLICLINICO DI BARI SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE AZIENDALE L Azienda Ospedaliero Universitaria Policlinico di Bari, come prescritto

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI di MESSINA SCHEDA di VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO dei DIRIGENTI Rev. 2016

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI di MESSINA SCHEDA di VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO dei DIRIGENTI Rev. 2016 SCHEDA di VALUTAZIONE DEL COMPORTAMENTO ORGANIZZATIVO dei DIRIGENTI Insieme al fattore sono indicati, a titolo di esempio, elementi che possono contribuire alla valutazione dello stesso. Capacità di pianificazione

Dettagli

UNIONE DEI COMUNI TERRE DEL MARE E DEL SOLE

UNIONE DEI COMUNI TERRE DEL MARE E DEL SOLE UNIONE DEI COMUNI TERRE DEL MARE E DEL SOLE Provincia di Taranto PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE ANNO 2015 PREMESSA Il presente PIANO ESECUTIVO DI GESTIONE è adottato in conformità ai principi contabili del

Dettagli

LINEE GUIDA PREMESSA 1. LA DIRETTIVA COME SISTEMA DI OBIETTIVI E DI INDICATORI

LINEE GUIDA PREMESSA 1. LA DIRETTIVA COME SISTEMA DI OBIETTIVI E DI INDICATORI INDIRIZZI PER LA PROGRAMMAZIONE STRATEGICA E LA PREDISPOSIZIONE DELLE DIRETTIVE GENERALI DEI MINISTRI PER L ATTIVITÀ AMMINISTRATIVA E PER LA GESTIONE PER L ANNO 2003 LINEE GUIDA PREMESSA Le presenti Linee

Dettagli

11AC.2014/D /11/2014

11AC.2014/D /11/2014 DIPARTIMENTO PRESIDENZA UFFICIO SISTEMI CULTURALI E TURISTICI. COOPERAZIONE INTERNAZIONALE 11AC 11AC.2014/D.00513 13/11/2014 DGR 1198/20104 - Definizione piano di lavoro "Ricognizione volta alla costituzione

Dettagli

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali DIQPAI - Segreteria - Prot. Uscita N.0000478 del 15/02/2017 Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 286 e successive modificazioni recanti

Dettagli

Note integrative al Disegno di legge di Bilancio Brevi analisi.

Note integrative al Disegno di legge di Bilancio Brevi analisi. Note integrative al Disegno di legge di Bilancio 2015 2017. Brevi analisi. Nell ambito degli adempimenti per la definizione del progetto di bilancio per l anno 2015 e per il triennio 2015 2017, particolare

Dettagli

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE

SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE SISTEMA DI MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PRESTAZIONE Descrizione generale del sistema Il presente sistema di misurazione e valutazione della prestazione è adottato dall UTI Livenza Cansiglio Cavallo

Dettagli

RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITA DEI CONTROLLI INTERNI. anno Comune di Novafeltria

RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITA DEI CONTROLLI INTERNI. anno Comune di Novafeltria RELAZIONE SUL FUNZIONAMENTO COMPLESSIVO DEL SISTEMA DI VALUTAZIONE, TRASPARENZA E INTEGRITA DEI CONTROLLI INTERNI (art.14, comma 4, lett. a, D.Lgs.150/2009) anno 2017 Comune di Novafeltria 1 1. Sistema

Dettagli

RELAZIONE FINALE DI MONITORAGGIO DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI

RELAZIONE FINALE DI MONITORAGGIO DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI RELAZIONE FINALE DI MONITORAGGIO DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI STRUTTURA: STRUTTURA DI MISSIONE CONTRO IL DISSESTO IDROGEOLOGICO E PER LO SVILUPPO DELLA INFRASTRUTTURE IDRICHE SMDIG OB1 A - RISULTATI RAGGIUNTI

Dettagli

Sistemi di controllo nelle PA

Sistemi di controllo nelle PA Sistemi di controllo nelle PA Tipologia Soggetti/organismi Controlli interni Dirigenti OIV (Nucleo di Valutazione) Revisori dei Conti Controlli esterni Servizi Ispettivi (MEF, MIUR, Dipartimento della

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE L AGENZIA DELLE ENTRATE

PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE L AGENZIA DELLE ENTRATE PROTOCOLLO D INTESA TRA IL MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE E L AGENZIA DELLE ENTRATE PROTOCOLLO D INTESA MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE (di seguito denominato MPI) AGENZIA DELLE ENTRATE (di seguito

Dettagli

I COORDINATORI DELLE ATTIVITA' DIDATTICHE ED EDUCATIVE DI TUTTI GLI ORDINI DI STUDIO

I COORDINATORI DELLE ATTIVITA' DIDATTICHE ED EDUCATIVE DI TUTTI GLI ORDINI DI STUDIO Milano Prot. p.c. Al Collegio dei Docenti Consiglio d Istituto Consiglio d'amministrazione Ai Genitori Personale A.T.A. Atti Pubblicazione Sito Web Albo ATTO DI INDIRIZZO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO PER LA

Dettagli

Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo

Ministero dei beni e delle attività culturali e del turismo Rep. 252/2018 Class. 16.13.07/7 IL DIRETTORE GENERALE VISTO il decreto legislativo 20 ottobre 1998, n. 368 e successive modificazioni; VISTO il decreto legislativo 30 luglio 1999, n. 300 e successive modificazioni;

Dettagli

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali

Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali DIPARTIMENTO DELL ISPETTORATO CENTRALE DELLA TUTELA DELLA QUALITA E REPRESSIONE FRODI DEI PRODOTTI AGROALIMENTARI IL CAPO DELL ISPETTORATO VISTI gli artt. 4, comma 2, 14, 16 e 17 del Decreto legislativo

Dettagli

ATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE LA DEFINIZIONE E LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA TRIENNIO 2016/17, E

ATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE LA DEFINIZIONE E LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA TRIENNIO 2016/17, E Istituto Comprensivo G. Vasari via Emilia 10 52100 AREZZO - Internet: www.icarezzo.it email: dirigente@icarezzo.it - amministrazione: aric813003@istruzione.it - segreteria@icarezzo.it Presidenza: telefax

Dettagli

DIRETTIVA GENERALE PER L AZIONE AMMINISTRATIVA E LA GESTIONE DEL DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA E DELL UNITÀ PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA

DIRETTIVA GENERALE PER L AZIONE AMMINISTRATIVA E LA GESTIONE DEL DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA E DELL UNITÀ PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA DIRETTIVA GENERALE PER L AZIONE AMMINISTRATIVA E LA GESTIONE DEL DIPARTIMENTO DELLA FUNZIONE PUBBLICA E DELL UNITÀ PER LA SEMPLIFICAZIONE E LA QUALITÀ DELLA REGOLAZIONE PER L ANNO 2015 1 INDICE DIRETTIVA

Dettagli

IL DIRETTORE GENERALE

IL DIRETTORE GENERALE IL DIRETTORE GENERALE la legge 14.01.1994, n. 20; la legge 15.03.1997, n. 59, con particolare riferimento all art. 21; il D.Lgs. n. 59 del 6 marzo 1998, relativo all attribuzione della qualifica dirigenziale

Dettagli

ACCORDO. tra. Regione Lombardia

ACCORDO. tra. Regione Lombardia ACCORDO tra Ministero dell Istruzione, e Regione Lombardia Realizzazione di interventi finalizzati all integrazione e al potenziamento dei servizi di istruzione 1 PREMESSO: che la Regione Lombardia, nel

Dettagli

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direttiva n.76 Roma, lì 6 Agosto 2009 VISTA la legge 28 marzo 2003 n. 53 ed in particolare l'articolo 3 che prevede la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione ed il riordino dell'invalsi;

Dettagli

RELAZIONE DEL DIRIGENTE DEL CORPO NAZIONALE VV.F SULL'ATTIVITA' SVOLTA

RELAZIONE DEL DIRIGENTE DEL CORPO NAZIONALE VV.F SULL'ATTIVITA' SVOLTA - RELAZIONE DEL DIRIGENTE DEL CORPO NAZIONALE VV.F SULL'ATTIVITA' SVOLTA ANNO CENTRO DI RESPONSABILITÀ DIPARTIMENTO DEI VIGILI DEL FUOCO, DEL SOCCORSO PUBBLICO E DELLA DIFESA CIVILE COGNOME E NOME DEL

Dettagli

COMUNE DI BIELLA. Piano Triennale della qualità

COMUNE DI BIELLA. Piano Triennale della qualità COMUNE DI BIELLA Piano Triennale della qualità 2018-2020 PREMESSA Nel panorama normativo di riferimento della pubblica amministrazione negli ultimi anni si sono susseguiti varie direttive e decreti aventi

Dettagli

LAMPEDUSA E LINOSA (AG)

LAMPEDUSA E LINOSA (AG) ISTITUTO OMNICOMPRENSIVO L. PIRANDELLO SCUOLA INFANZIA, PRIMARIA, SECONDARIA DI 1 E 2 GRADO VIA ENNA n 7 - Tel. 0922/970439 C.F. 80006700845 C.M. AGIC81000E-92010-LAMPEDUSA E LINOSA (AG) ALL. 1 FUNZIONI

Dettagli

Piano di Miglioramento (PdM) Dell Istituzione scolastica RM1E Scuola Don Baldo. a.s

Piano di Miglioramento (PdM) Dell Istituzione scolastica RM1E Scuola Don Baldo. a.s Piano di Miglioramento (PdM) Dell Istituzione scolastica RM1E078005 Scuola Don Baldo a.s.2017-2018 Indice Sommario 1 Obiettivi di processo 1.1 Congruenza tra obiettivi di processo e priorità /traguardi

Dettagli

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 grado RAGAZZI D EUROPA

ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE Scuola dell Infanzia, Primaria e Secondaria di 1 grado RAGAZZI D EUROPA Prot. n. Casalnuovo di Napoli, / / ATTO D INDIRIZZO AL COLLEGIO DEI DOCENTI PER LA PREDISPOSIZIONE DEL POF TRIENNALE IL DIRIGENTE SCOLASTICO VISTO il D.P.R. n.297/94 ; VISTO il D.P.R. n. 275/99; VISTO

Dettagli

Laceno (AV) 17 LUGLIO 2015

Laceno (AV) 17 LUGLIO 2015 RIFORMA DEL SISTEMA NAZIONALE DI ISTRUZIONE E FORMAZIONE IL RUOLO DEL DIRIGENTE SCOLASTICO Laceno (AV) 17 LUGLIO 2015 La Valutazione del dirigente scolastico «Per dare piena attuazione all autonomia scolastica

Dettagli

Agenzia delle Entrate

Agenzia delle Entrate Protocollo d intesa tra Agenzia delle Entrate Direzione Provinciale di Trento e Provincia Autonoma di Trento Dipartimento Istruzione, Università e Ricerca PROTOCOLLO D INTESA tra l Agenzia delle Entrate

Dettagli

Metodologia di Pesatura delle Posizioni Organizzative

Metodologia di Pesatura delle Posizioni Organizzative Metodologia di Pesatura delle Posizioni Organizzative Art. 1 Criteri di riferimento per la graduazione delle posizioni organizzative 1. I rispettivi Regolamenti sull Ordinamento Generale degli Uffici e

Dettagli

CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI DEI DIRIGENTI

CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI DEI DIRIGENTI CRITERI DI VALUTAZIONE DELLE PRESTAZIONI DEI DIRIGENTI (articolo 29 del Contratto Collettivo Nazionale di Lavoro del 23 dicembre 1999 Area della Dirigenza) ARTICOLO 1 IL SISTEMA Dl VALUTAZIONE: FINALITA

Dettagli

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direttiva n. 76 Roma, lì 6 agosto 2009 VISTA la legge 28 marzo 2003 n. 53 ed in particolare l'articolo 3 che prevede la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione ed il riordino dell'invalsi;

Dettagli

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI. di concerto con IL MINISTRO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI. di concerto con IL MINISTRO DELL ECONOMIA E DELLE FINANZE DECRETO DEL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI RECANTE DETERMINAZIONE DEI LIMITI E DELLE MODALITA DI APPLICAZIONE DELLE DISPOSIZIONI DEI TITOLI II E III DEL DECRETO LEGISLATIVO 27 OTTOBRE 2009, N.150

Dettagli

METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE

METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE METODOLOGIA PER LA VALUTAZIONE DEL PERSONALE DIPENDENTE In sede di adeguamento del Regolamento sull ordinamento degli uffici e dei servizi al D.lgs. n. 150/2009, avvenuto con deliberazione G.C. n. 86/2010,

Dettagli

Il Ministro dell istruzione,dell università e della ricerca

Il Ministro dell istruzione,dell università e della ricerca DIRETTIVA N. 51 Roma, 18 maggio 2005 VISTO il Decreto Legislativo 30.03.2001, n. 165 Norme generali sull ordinamento del lavoro alle dipendenze delle amministrazioni pubbliche, ed in particolare l articolo

Dettagli

Nuovi strumenti integrati di programmazione territoriale, monitoraggio e valutazione

Nuovi strumenti integrati di programmazione territoriale, monitoraggio e valutazione Assessorato Politiche per la Salute Assessorato alla Promozione delle Politiche Sociali e di quelle Educative per l infanzia e l adolescenza. Politiche per l Immigrazione Sviluppo del Volontariato,dell

Dettagli

ATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE LA DEFINIZIONE E LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA. TRIENNIO 2016/17, e

ATTO DI INDIRIZZO RIGUARDANTE LA DEFINIZIONE E LA PREDISPOSIZIONE DEL PIANO TRIENNALE DELL OFFERTA FORMATIVA. TRIENNIO 2016/17, e ISTITUTO COMPRENSIVO STATALE N. 2 SANT AGATA de GOTI Viale Vittorio Emanuele III - 82019 Sant Agata de Goti (BN) Tel./Fax 0823/953048 e-mail: bnic827002@istruzione.it - C. F. 92029000624 Codice Meccanografico

Dettagli

MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA E INDIVIDUALE

MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA E INDIVIDUALE MISURAZIONE E VALUTAZIONE DELLA PERFORMANCE ORGANIZZATIVA E INDIVIDUALE CAPITOLO 1 _ FINALITÀ E DEFINIZIONI 1) Finalità La performance è misurata e valutata con riferimento all Azienda nel suo complesso,

Dettagli

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI PRESIDENZA DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI IL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLIICHE SOCIALI con delega alle politiche della famiglia DIPARTIMENTO PER LE POLITICHE DELLA FAMIGLIA DIRETTIVA GENERALE PER L AZIONE

Dettagli

COMUNE DI LANZO TORINESE Provincia di Torino

COMUNE DI LANZO TORINESE Provincia di Torino COMUNE DI LANZO TORINESE Provincia di Torino Allegato alla delibera di Giunta Comunale n. 195 del 20 DICEMBRE 2012 Attuazione dei principi contenuti nel Decreto Legislativo n. 150 del 27/10/2009 e s.m.i.

Dettagli

PIANO DI MIGLIORAMENTO

PIANO DI MIGLIORAMENTO Composizione del nucleo interno d valutazione PIANO DI MIGLIORAMENTO Ornella Sipala Angela Scuderi Carmela Perna Sebastiana La Mastra Michela Casciana Nome Ruolo Dirigente Scolastico Docente Scuola Secondaria

Dettagli

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI

IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI IL PRESIDENTE DEL CONSIGLIO DEI MINISTRI VISTI gli articoli 33, 34, 95 e 117 della Costituzione; VISTO l articolo 15 della Carta di Nizza come recepito dal Trattato di Lisbona firmato il 13 dicembre 2007;

Dettagli

Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca VISTO lo stanziamento disponibile sul Cap. 1694 dello stato di previsione della spesa di questo Ministero per l esercizio finanziario 2009, al

Dettagli

DIPARTIMENTO INFRASTRUTTURE,OPERE PUBBLICHE, MOBILITA'

DIPARTIMENTO INFRASTRUTTURE,OPERE PUBBLICHE, MOBILITA' DIPARTIMENTO INFRASTRUTTURE,OPERE PUBBLICHE, MOBILITA' DIR. GEN. INFRASTRUTTURE E MOBILITA' 7602 7602.2013/L.00153 11/6/2013 D93B07000250002 OO.P.C.M. 3274/03, 3362/04 e 3505/06, D.P.C.M. 05 marzo 2007,

Dettagli

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca

Il Ministro dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Direttiva n. 75 Roma, lì 15 settembre 2008 VISTA la legge 28 marzo 2003 n. 53 ed in particolare l'articolo 3 che prevede la valutazione del sistema educativo di istruzione e di formazione ed il riordino

Dettagli

RELAZIONE FINALE DI MONITORAGGIO DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI

RELAZIONE FINALE DI MONITORAGGIO DEGLI OBIETTIVI STRATEGICI DAR OB Azioni per le politiche di Atto di indirizzo: g) valorizzare in modo significativo e trasparente le risorse finanziarie destinate alle specifiche politiche pubbliche, massimizzandone il rendimento;

Dettagli

COMUNE DI LORO CIUFFENNA. Piano delle Performance relativo al periodo

COMUNE DI LORO CIUFFENNA. Piano delle Performance relativo al periodo COMUNE DI LORO CIUFFENNA Piano delle Performance relativo al periodo 2016 2017-2018 Il presente Piano delle Performance è adottato ai sensi dell art. 15, comma 2, lettera b), del decreto legislativo 27

Dettagli

VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO

VALUTAZIONE E MIGLIORAMENTO CAPITOLO 4 4.9 Con l emanazione del DPR 80/2013 e della legge 107/2015 si sta delineando un compiuto sistema di valutazione finalizzato alla qualificazione del servizio scolastico, alla valorizzazione

Dettagli

SISTEMA DI GRADUAZIONE DELLE STRUTTURE E DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI

SISTEMA DI GRADUAZIONE DELLE STRUTTURE E DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI SISTEMA DI GRADUAZIONE DELLE STRUTTURE E DELLE POSIZIONI DIRIGENZIALI La valutazione delle posizioni dirigenziali nella Regione Puglia risponde alla finalità generale di introdurre un assetto di politica

Dettagli

Presidenza del Consiglio dei Ministri

Presidenza del Consiglio dei Ministri VISTO l articolo 5 della legge 23 agosto 1988, n. 400, recante Disciplina dell attività di Governo e ordinamento della Presidenza del Consiglio dei ministri, e successive modificazioni; VISTO il decreto

Dettagli

Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo

Ministero delle politiche agricole alimentari, forestali e del turismo VISTO l art. 4, comma 2 e gli artt. 14, 16 e 17 del Decreto legislativo 30 marzo 2001, n.165, e successive modifiche ed integrazioni, recante Norme generali sull ordinamento del lavoro alle dipendenze

Dettagli

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA MISURAZIONE, VALUTAZIONE E TRASPARENZA DELLA PERFOMANCE. ADEGUAMENTO AL D. LGS. 150/2009. TITOLO I: PRINCIPI GENERALI

REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA MISURAZIONE, VALUTAZIONE E TRASPARENZA DELLA PERFOMANCE. ADEGUAMENTO AL D. LGS. 150/2009. TITOLO I: PRINCIPI GENERALI Allegato A) alla delibera di giunta n. 195 del 29/12/2010 REGOLAMENTO DI DISCIPLINA DELLA MISURAZIONE, VALUTAZIONE E TRASPARENZA DELLA PERFOMANCE. ADEGUAMENTO AL D. LGS. 150/2009. TITOLO I: PRINCIPI GENERALI

Dettagli

Il Ministro dell istruzione, dell università e della ricerca di concerto con Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali

Il Ministro dell istruzione, dell università e della ricerca di concerto con Il Ministro del lavoro e delle politiche sociali Schema di decreto del Ministro dell istruzione, dell università e della ricerca di concerto con il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, adottato ai sensi della legge 17 maggio 1999, n. 144,

Dettagli

LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO PER MISSIONI E PROGRAMMI

LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO PER MISSIONI E PROGRAMMI LA RICLASSIFICAZIONE DEL BILANCIO PER MISSIONI E PROGRAMMI CONTESTO ITALIANO 6-13 Una PA performance-oriented oriented Separazione dell indirizzo politico-amministrativo dalla gestione vera e propria Responsabilità

Dettagli

REGIONE CALABRIA GIUNTA REGIONALE DIPARTIMENTO AMBIENTE E TERRITORIO

REGIONE CALABRIA GIUNTA REGIONALE DIPARTIMENTO AMBIENTE E TERRITORIO REGIONE CALABRIA GIUNTA REGIONALE DIPARTIMENTO AMBIENTE E TERRITORIO DECRETO DEL DIRIGENTE DEL DIPARTIMENTO SETTORE (assunto il 28 Dicembre 2016 prot. N 1684 ) Registro dei decreti dei Dirigenti della

Dettagli

DECRETO N Del 20/02/2017

DECRETO N Del 20/02/2017 DECRETO N. 1716 Del 20/02/2017 Identificativo Atto n. 129 DIREZIONE GENERALE ISTRUZIONE, FORMAZIONE E LAVORO Oggetto INTERVENTI A FAVORE DEL PATRIMONIO SCOLASTICO FINANZIABILI CON IL FONDO EDILIZIA SCOLASTICA

Dettagli

La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno. approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Promulga. la seguente legge: Articolo 12:

La Camera dei deputati ed il Senato della Repubblica hanno. approvato; IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA. Promulga. la seguente legge: Articolo 12: Testo del decreto-legge 20 giugno 2017, n. 91, ( in Gazzetta Ufficiale - Serie generale - n. 141 del 20 giugno 2017 ), coordinato con la legge di conversione 3 agosto 2017, n. 123 ( in questa stessa Gazzetta

Dettagli

CONSIGLIO REGIONALE Assemblea legislativa delle Marche

CONSIGLIO REGIONALE Assemblea legislativa delle Marche CONSIGLIO REGIONALE Assemblea legislativa delle Marche PIANO DETTAGLIATO DEGLI OBIETTIVI PER IL 2017 INDICE 1. LA NORMATIVA...... 2 2. L'ASSETTO ORGANIZZATIVO... 2 3. I CRITERI E IL PROCEDIMENTO DI ELABORAZIONE

Dettagli

REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO PROGRAMMAZIONE NAZIONALE E COMUNITARIA SETTORE N. 4 Coordinamento e Attuazione S3

REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO PROGRAMMAZIONE NAZIONALE E COMUNITARIA SETTORE N. 4 Coordinamento e Attuazione S3 REGIONE CALABRIA DIPARTIMENTO PROGRAMMAZIONE NAZIONALE E COMUNITARIA SETTORE N. 4 Coordinamento e Attuazione S3 DECRETO DEL DIRIGENTE DI SETTORE (assunto il 12 GIUGNO 2017 prot. n. 89) REGISTRO DEI DECRETI

Dettagli

DECRETI ASSESSORIALI

DECRETI ASSESSORIALI 2 Suppl. ord. alla GAZZETTA UFFICIALE DELLA REGIONE SICILIANA (p. I) n. 56 del 22-12-2017 (n. 50) ASSESSORATO DELLA FAMIGLIA, DELLE POLITICHE SOCIALI E DEL LAVORO DECRETO 5 dicembre 2017. DECRETI ASSESSORIALI

Dettagli

1. POLITICA, OBIETTIVI E ATTIVITA

1. POLITICA, OBIETTIVI E ATTIVITA 1 1. POLITICA, OBIETTIVI E ATTIVITA 1.1 2 Questa sezione del D.A. 890/2002 comprende 21 requisiti identificati dalla sigla SPOA1.1, i cui contenuti essenzialmente rappresentati dalla richiesta di definire:

Dettagli

PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE EMILIA-ROMAGNA. (di seguito Regione)

PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE EMILIA-ROMAGNA. (di seguito Regione) PROTOCOLLO D INTESA TRA REGIONE EMILIA-ROMAGNA (di seguito Regione) e Comitato Giovani della Commissione Nazionale Italiana per l UNESCO (di seguito Comitato Giovani) PER LA COOPERAZIONE TESA ALLA REALIZZAZIONE

Dettagli

DOCUMENTO PER LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO DEI DOCENTI (dopo decisioni del Comitato di Valutazione e Contrattazione di Istituto) (a.s.

DOCUMENTO PER LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO DEI DOCENTI (dopo decisioni del Comitato di Valutazione e Contrattazione di Istituto) (a.s. DOCUMENTO PER LA VALORIZZAZIONE DEL MERITO DEI DOCENTI (dopo decisioni del Comitato di Valutazione e Contrattazione di Istituto) (a.s. 2017-18) PREMESSA Visto quanto previsto dalla dall art. 1 Legge 107/2015,

Dettagli

CONTRATTO INTEGRATIVO REGIONALE CONCERNENTE LA FORMAZIONE E L AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE DIRIGENTE (art. 21 CCNL Area V) ANNO 2006

CONTRATTO INTEGRATIVO REGIONALE CONCERNENTE LA FORMAZIONE E L AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE DIRIGENTE (art. 21 CCNL Area V) ANNO 2006 CONTRATTO INTEGRATIVO REGIONALE CONCERNENTE LA FORMAZIONE E L AGGIORNAMENTO DEL PERSONALE DIRIGENTE (art. 21 CCNL Area V) ANNO 2006 Il giorno 24 del mese di gennaio dell anno 2007, presso la Direzione

Dettagli