RELAZIONE CONGIUNTA SULLE POLITICHE INDUSTRIALI INTEGRATE, CON PARTICOLARE ATTENZIONE AL SETTORE ENERGETICO NELLA REGIONE EUROMEDITERRANEA

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1 RELAZIONE CONGIUNTA SULLE POLITICHE INDUSTRIALI INTEGRATE, CON PARTICOLARE ATTENZIONE AL SETTORE ENERGETICO NELLA REGIONE EUROMEDITERRANEA SINTESI 19 settembre 2012 CES _00_00_TRA_TCD ES-VIT/Sab/lp IT

2 La presente relazione, coordinata dal Consiglio economico e sociale spagnolo, risponde alla decisione adottata dal vertice euromediterraneo dei consigli economici e sociali e delle istituzioni analoghe tenutosi a Roma nel 2010 e riguardante il programma di lavoro In virtù di tale decisione, un gruppo di lavoro guidato dal Consiglio economico e sociale spagnolo ha ricevuto il compito di elaborare una relazione sul tema Politiche industriali integrate, con particolare attenzione al settore energetico nella regione euromediterranea. Si tratta di un documento redatto con la collaborazione dei consigli economici e sociali e istituzioni analoghe di Algeria, Francia, Israele, Italia, Giordania e Tunisia, nonché con la partecipazione di rappresentanti della delegazione turca presso il comitato consultivo misto UE- Turchia, documento che sarà presentato al prossimo vertice euromediterraneo dei consigli economici e sociali e istituzioni analoghe, in programma il 18 e 19 ottobre ad Amman, in Giordania. L'integrazione dell'area euromediterranea offre diverse opportunità per il progresso e lo sviluppo economico e sociale dei paesi che la compongono ed i vantaggi arrecati dalla promozione delle complementarità fra le due rive del Mediterraneo sono evidenti, a maggior ragione nel contesto attuale di crescente globalizzazione. Questo processo sta provocando cambiamenti nelle condizioni di concorrenza a livello internazionale e una crescente espansione di nuove aree economiche ed esige, per svolgersi nelle migliori condizioni, che si operi in condizioni di parità con le economie emergenti alla testa della crescita economica attuale; tale simmetria presuppone la garanzia che il coinvolgimento di tutta la regione nella concezione di politiche integrate sia solido e di vasta portata. Fra queste politiche, l'integrazione di progetti settoriali, in particolare in campo industriale ed energetico, può trasformarsi in un fattore di sviluppo, crescita sostenibile e integrazione regionale euromediterranea. Da qui discendono l'opportunità e l'interesse dell'oggetto della presente relazione. Dopo aver analizzato la situazione e le prospettive socioeconomiche delle due sponde del Mediterraneo, nonché le tendenze future e il ruolo dell'integrazione della regione euromediterranea nel contesto mondiale, la relazione descrive il quadro politico, finanziario e istituzionale della cooperazione euromediterranea, per poi definire i fattori di complementarità fra l'industria e l'energia in quest'area, con particolare attenzione al tessuto produttivo, alla politica industriale, al trasferimento di tecnologie, il tessuto imprenditoriale, i progetti logistici regionali e la formazione professionale. La relazione si chiude con un'analisi degli obiettivi, proposte d'azione e attività nell'ambito della cooperazione industriale euromediterranea e una sezione dedicata al settore energetico nella regione. L'analisi consente di arrivare a una serie di conclusioni che intendono contribuire, per quanto possibile, a favorire linee di cooperazione futura tra i governi e gli attori sociali interessati alla CES _00_00_TRA_TCD ES-VIT/Sab/lp 2

3 costruzione di uno spazio euromediterraneo più integrato. Riassumendo, il contenuto delle conclusioni principali è il seguente: l'analisi della situazione attuale e le principali prospettive di medio termine per la regione euromediterranea indicano la necessità di mettere in atto politiche capaci di dare impulso a un modello di crescita sostenibile dal punto di vista economico, sociale e ambientale, nonché di creare sinergie fra questi tre aspetti; in tale contesto, lo sviluppo di un'industria forte, competitiva e diversificata è importante per garantire la competitività della regione euromediterranea, creare opportunità d'impiego e garantire la presenza della regione nel contesto mondiale; la valutazione dei successi e delle lacune degli accordi di associazione e della politica di vicinato dell'unione europea nella regione, nonché l'aumento degli sforzi volti a garantire un contesto politico e istituzionale stabile e ad incidere sulle questioni legate a una buona governance euromediterranea, avranno un effetto sulla realizzazione di un clima imprenditoriale e degli investimenti favorevole alla creazione di attività produttive e di occupazione nella regione euromediterranea, il che promuoverà la crescita economica sostenibile e la creazione di legami transfrontalieri; a tal fine, la cooperazione regionale deve servire a individuare le sinergie, sfruttare le catene del valore globali e garantire miglioramenti della competitività nelle industrie della zona, in modo da assicurarne la posizione sui mercati internazionali, realizzando una composizione settoriale della produzione equilibrata e combinando le industrie tradizionali con quelle più innovative; ciononostante, vi sono anche aspetti settoriali che vale la pena sottolineare, come quelli connessi a tre ambiti in cui i paesi partner del Mediterraneo hanno acquisito una buona posizione competitiva nel commercio internazionale, ad esempio l'industria agroalimentare, il settore tessile e delle confezioni e il turismo, attività che richiedono l'adozione di strategie di cooperazione capaci di far guadagnare entrambe le sponde del Mediterraneo; più concretamente, la cooperazione nel settore della politica industriale dovrebbe prevedere un insieme di misure trasversali, come il trasferimento e l'assimilazione delle tecnologie, il sostegno alla piccola e media impresa, il rafforzamento delle reti logistiche e di trasporto e la formazione professionale; le misure e gli ambiti di questa cooperazione sono strettamente interconnessi: per questo, gli strumenti della cooperazione industriale devono garantirne la coerenza e complementarità, interna e fra settori differenti ma collegati, assicurando il coordinamento e la convergenza con altre aree, come lavoro e occupazione, immigrazione, trasporti, energia o acqua; d'altro canto, si rendono necessarie istituzioni capaci di fornire garanzie per quanto riguarda la trasparenza della destinazione dei fondi e l'efficacia della loro applicazione; CES _00_00_TRA_TCD ES-VIT/Sab/lp 3

4 in questo senso sarebbe opportuno valutare la consistenza e la sostenibilità delle attività comprese nei programmi di lavoro biennali di cooperazione industriale, dotandole di mezzi di finanziamento definiti e stabili, procedendo a una valutazione dei risultati globale, integrale e coerente in materia di politica della cooperazione industriale euromediterranea e l'insieme degli strumenti e delle misure che la promuovono; per rafforzare la prospettiva regionale della cooperazione industriale, si dovrebbe rafforzare anche la partecipazione degli attori sociali ed economici; a tal fine, i CES della regione euromediterranea sottolineano la necessità di introdurre meccanismi di consultazione nel quadro delle conferenze ministeriali settoriali; nel panorama industriale, il settore energetico offre un ampio potenziale per l'integrazione della regione euromediterranea; per la sponda settentrionale costituisce una possibilità di diversificazione dei fornitori di energia e una garanzia più elevata di sicurezza energetica, mentre per la sponda meridionale rappresenta una filiera di lavoro che può far nascere nuovi settori di attività, creare occupazione e aumentare i redditi; ciononostante, nei rapporti in campo energetico predominano i contatti bilaterali, il che a volte ha generato frizioni dovute alla mancanza di coordinamento o di coerenza fra le iniziative comunitarie e i progetti: per questo, la cooperazione multilaterale in campo energetico deve poter contare su una proiezione di medio e lungo termine; inoltre, la cooperazione fra le amministrazioni, le istituzioni scientifiche e le parti direttamente interessate deve considerare la produzione di energia insieme all'evoluzione della domanda e avere come obiettivo un servizio energetico sostenibile in termini di risorse, costi economici e sociali e protezione dell'ambiente: questa dinamica migliorerà le garanzie di una fornitura energetica stabile, sicura e sostenibile, e faciliterà la convergenza dei sistemi di regolazione, l'armonizzazione delle politiche energetiche e la costruzione di un mercato integrato dell'energia nel Mediterraneo; per quel che concerne le energie rinnovabili, la disponibilità di energia solare ed eolica nei paesi partner del Mediterraneo rappresenta un vantaggio per lo sviluppo di un settore forte e competitivo su scala internazionale, che contribuisca alla sicurezza delle forniture in tutta la regione e si adatti ai futuri bisogni energetici di tali paesi: questo sviluppo, accompagnato ad un'adeguata espansione della rete, può consentire l'accesso delle aree rurali o ultraperiferiche all'elettricità, favorendone il progresso socioeconomico; la realizzazione dell' "anello elettrico" mediante l'interconnessione delle griglie di trasmissione elettrica fra i paesi che si affacciano sul Mediterraneo implica un obiettivo prioritario per lo sviluppo di tecnologie di generazione dell'elettricità più efficienti e meno dannose per l'ambiente sulle due sponde del Mediterraneo, il che a sua volta richiede l'integrazione normativa e tecnica dei sistemi elettrici, modifiche ai quadri istituzionali, una CES _00_00_TRA_TCD ES-VIT/Sab/lp 4

5 formazione e qualificazione specifica per quanto riguarda le tecnologie coinvolte, un sostegno finanziario sufficiente alla ricerca e sviluppo e la creazione di infrastrutture di trasporto e immagazzinaggio: attualmente, la capacità di interconnessione operativa dei mercati europei dell'elettricità con quelli della sponda meridionale (e orientale) del Mediterraneo è molto ridotta, e si limita in pratica a quella esistente fra Spagna e Marocco; in definitiva, tutte queste considerazioni mettono in evidenza la necessità di adottare un nuovo approccio, più equilibrato, simmetrico ed equo, nella cooperazione euromediterranea, necessità senza dubbio accentuata dall'attuale congiuntura economica e finanziaria: a tal fine, il dialogo sociale va considerato uno strumento fondamentale, capace di consolidare la cooperazione per la crescita e l'occupazione nella regione trovando un punto di equilibrio fra i diversi interessi di tutti i partecipanti. CES _00_00_TRA_TCD ES-VIT/Sab/lp 5

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