ATTUAZIONE DELLA LEGGE DELRIO
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- Adelmo Giannini
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1 ATTUAZIONE DELLA LEGGE DELRIO Il presente documento vuole rappresentare un contributo per una riflessione condivisa in merito all attuazione della cd. Legge Delrio (L. 56/14) sulla base dell attuale architettura istituzionale, in particolare su: a) ricostruzione del percorso di riordino delle Province; b) valutazione e suggerimenti di possibili soluzioni in merito all allocazione delle funzioni già esercitate dalla Province; c) e ciò sulla base di una diversa organizzazione delle strutture amministrative degli Enti territoriali e locali coinvolti nel processo di riordino. Le ipotesi proposte mirano ad individuare il miglior livello di gestione di tali funzioni tenendo conto dei principi di efficienza, economicità, efficacia e semplificazione rispetto ai fruitori diretti di tali servizi, ossia cittadini ed imprese. 1) LE NUOVE PROVINCE E LE CITTA METROPOLITANE A SEGUITO DEL RIORDINO DELLA LEGGE DELRIO Con l approvazione della L. 56/14 (Delrio) si pone la necessità di ridefinire l assetto di tutte quelle funzioni amministrative che venivano eserciate dalle Province e che ora dovranno essere necessariamente riallocate. Al riguardo, occorre rilevare che il legislatore ha definito le Province quali Enti territoriali di area vasta, titolari ex lege di funzioni cd. fondamentali quali: pianificazione territoriale provinciale di coordinamento; tutela e valorizzazione dell ambiente; pianificazione dei servizi di trasporto in ambito provinciale; 1
2 programmazione provinciale della rete scolastica e relativa gestione; raccolta ed elaborazione dati; controllo dei fenomeni discriminatori in ambito lavorativo. La conferma o meno di tali funzioni in capo alla Provincia dipende ora dal completamento del progetto di Riforma Costituzionale all esame del Parlamento. Si tratta poi di comprendere con precisioni quali più specifiche attività siano ricomprese in tali funzioni fondamentali. Nel contempo, si pone il tema della riallocazione di quelle funzioni cd. non fondamentali attualmente eserciate dalle Province e che la Legge (v. L.56/14) prevede di riallocare attraverso un ruolo di primo piano delle Regioni. In sede di Accordo sottoscritto in Conferenza Unificata l 11 settembre scorso (così come previsto dall art. 1 c. 91 e 92 della L. 56/14) sono stati definiti i criteri per il trasferimento di tali funzioni, dei beni, delle risorse, sia umane che finanziarie. Sempre la Legge ha definito altresì un altra importante novità rappresentata dall avvio delle Città Metropolitane, titolari di funzioni proprie ed di quelle eventualmente delegate dalle Regioni (qualora queste vogliano attribuirne di ulteriori) sulla base dei principi di sussidiarietà, differenziazione ed adeguatezza. Le funzioni fondamentali delle Città metropolitane sono: pianificazione territoriale; strutturazione SSPPLL; mobilità/viabilità; promozione e coordinamento dello sviluppo economico; promozione e coordinamento di sistemi d informatizzazione in ambito metropolitano ovviamente con riferimento al proprio ambito territoriale. 2) LE PRINCIPALI FUNZIONI D INTERESSE PER LE IMPRESE E PROPOSTE PER UNA LORO ALLOCAZIONE OTTIMALE Com è noto, in sede di Accordo in Conferenza Unificata, le Regioni hanno condiviso di costituire (ognuna al proprio livello territoriale) un Osservatorio regionale con il compito di effettuare una ricognizione di tutte le funzioni esercitate (fino ad oggi) dalle province distinguendo tra: funzioni delegate dallo Stato: da intendersi come quelle funzioni affidate in esercizio alle Province in materie di competenza esclusiva dello Stato; funzioni delegate dalle Regioni: in tale categoria rientrano sia le funzioni di competenza esclusiva delle Regioni che le stesse hanno deciso autonomamente di affidare alle Province, sia le funzioni già delegate alle Regioni dallo Stato, che le Regioni a loro volta hanno sub-delegato alle Province; funzioni proprie: da intendersi come quelle funzioni assegnate alle Province nelle materie di loro espressa competenza sulla base di una puntuale previsione di legge. 2
3 PROPOSTE Ogni Regione ha pertanto provveduto a costituire tale Osservatorio e quasi tutte le Regioni del Centro Nord (esclusa l Emilia Romagna per motivi elettorali) hanno poi successivamente provveduto a predisporre proposte di legge per il riordino delle funzioni provinciali cd. non fondamentali e per l attuazione della Legge n. 56/14. Tralasciando per ora l esame dei singoli DDL regionali, ciò che può essere utile evidenziare è quale può essere il livello ottimale di allocazione delle funzioni d interesse per le imprese, nell ottica di una maggiore efficienza della Pubblica Amministrazione, prendendo a riferimento quanto Confindustria ha già avuto modo di anticipare nel Documento Confederale sulle Riforme Istituzionale del marzo Le linee guida confederali per l attuazione della legge Delrio sono così sintetizzabili: superamento definitivo delle Province; riallocare al livello regionale quelle funzioni a suo tempo delegate alle Province (così da garantire una maggiore semplificazione in termini di uniformità interpretativa ed applicativa della funzione); in merito alle competenze che si ritiene opportuno attribuire alla titolarità delle Regioni, appare necessario che le stesse siano esercitate attraverso uffici periferici a livello di area vasta; infine, affidare ai Comuni e loro Unioni le funzioni residuali e comunque quelle più vicine alle esigenze del cittadino. Sulla base di quanto fin qui riportato, si propone la riallocazione delle funzioni secondo lo schema seguente. 3) SCHEMA ALLOCAZIONE FUNZIONI AMMINISTRATIVE Utilizzando l elenco delle materie messo a punto da Confindustria nell ambito del sondaggio predisposto sulla riallocazione delle funzioni, si riportano qui di seguito alcune proposte riguardanti la nuova Amministrazione competente ovvero la suddivisione fra Enti. Va comunque evidenziato che a parte l attribuzione delle funzioni ai Comuni e loro Unioni che può/deve avvenire con delega la redistribuzione ad Area Vasta delle rimanenti funzioni per il loro esercizio amministrativo, prescinde dalla delega, rimanendo la stesse formalmente di competenza delle Regioni che potranno, oltre all esercizio delle funzioni legislative e programmatorie, provvedervi con ampio uso delle funzioni di indirizzo e controllo. 3
4 Ipotesi di riallocazione delle funzioni delle Province MACROFUNZIONE SETTORE DI COMPETENZA AMMINISTRAZIONE COMPETENTE R AV C/UC VIABILITA' Demanio Stradale e Programmazione degli Interventi Progettazione e Vigilanza sul Demanio Stradale Manutenzione e Usura Strade Autorizzazione per Gare Concessioni per Pubblicità Autorizzazioni per Mezzi Pesanti Autorizzazioni in Regime di Concorrenza Regolamentazione sulla Circolazione EDILIZIA SCOLASTICA AMBIENTE Tutela delle Acque Via - Vas Aree Protette e Protezione della natura Inquinamento Luminoso Inquinamento Atmosferico Inquinamento Acustico ed elettromagnetico Gestione dei Rifiuti Bonifiche dei Siti Inquinati POLIZIA PROVINCIALE ATTIVITA' PRODUTTIVE Artigianato Industria Commercio Carburanti Miniere, Risorse Geotermiche, Cave e Torbiere TURISMO SERVIZI PER IL LAVORO FORMAZIONE PROFESSIONALE ISTRUZIONE POLITICHE SOCIALI Sanità Associazionismo Volontariato PIANIFICAZIONE TERRITORIALE TRASPORTI Programmazione e Gestione dei Servizi di TPL su Gomma Concessioni per Autostazioni Autorizzazioni all'uso di Servizio di Linea Servizi di Trasporto Pubblico non di Linea su Strada-Taxi Ruolo Provinciale dei conducenti di Veicoli Incentivi per il Rinnovo del Materiale Rotabile Impianti Funiviari in Servizio Pubblico per il Trasporto di Persone Trasporto di Viaggiatori effettuato mediante Noleggio di Vetture con Conducente Trasporto di Viaggiatori effettuato mediante Noleggio di Autobus con Conducente Regolazione e Vigilanza in Materia di Navigazione Interna Regolazione e Vigilanza in Materia di Servizi di Trasporto Pubblico di Navigazione non di Linea Contratti Collettivi Nazionali TPL Programmazione degli Interventi di Infrastrutture logistiche CULTURA SPORT POLITICHE GIOVANILI EDILIZIA + PIANI URBANISTICI ENERGIA OPERE PUBBLICHE E DIFESA DEL SUOLO ALTRO (specificare) R = Regione, attività legislativa, programmazione, indirizzo controllo AV = Area Vasta, gestione amministrativa C/UC = Comuni, Unione Comuni, gestione amministrativa NB = Confindustria Veneto propone di assegnare alla competenza di Regione e Comuni quei procedimenti amministrativi c.d. standardizzati privi di alcuna valutazione discrezionale della PA (es. autorizzazione generale all'emissione in atmosfera, autorizzazioni impianti recupero rifiuti in forma semplificata) NB= In Toscana le materie miniere, risorse geotermiche, cave e torbiere non sono oggetto di riordino in quanto non esercitate dalle Province. 4
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6 REGIONE come Ente di PROGRAMMAZIONE, INDIRIZZO, CONTROLLO E COORDINAMENTO, oltre che dotato di potestà LEGISLATIVA PROVINCIA con gestione su: - Pianificazione Territoriale - Valorizzazione dell Ambiente - Servizi di Trasporto provinciale - Programmazione e Gestione della rete scolastica Area Vasta (come Unità Operativa di gestione amministrativa e quale diretta espressione della Regione) su: - Viabilità - Amministrazione dell Ambiente - Industria, Artigianato, Attività Estrattive - Servizi per il lavoro e formazione professionale - Polizia Provinciale COMUNI - Sportelli SUAP - Edilizia - Anagrafe - Servizi culturali, sportivi e ricreativi UNIONI E ASSOCIAZIONI DI COMUNI - Pianificazione territoriale ed Urbanistica - Gestione rifiuti e TARI - Servizi Socio Sanitari - Viabilità Comunale 6
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