AGRICOLTURA CREA, MARTINA: ITALIA DIVENTI COMPETITIVA ANCHE NEL CAMPO DELLA RICERCA. ROMPERE STECCATI DEI MINISTERIENTE GIA' OPERATIVO

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2 AGRICOLTURA CREA, MARTINA: ITALIA DIVENTI COMPETITIVA ANCHE NEL CAMPO DELLA RICERCA. ROMPERE STECCATI DEI MINISTERIENTE GIA' OPERATIVO Pubblicato il 25/06/2015 Avevamo colto la necessità di una svolta e con il nuovo Crea l abbiamo messa in pratica. Il ministro dell Agricoltura Maurizio Martina con queste parole ha concluso il convegno Crea a Expo 2015 a Milano nel corso del quale è stato presentato il nuovo ente che racchiude il vecchio Cra e l Inea. Il Crea ha proseguito il ministro non è un ipotesi ma uno strumento operativo. Abbiamo davanti un occasione da sfruttare e da far fruttare. Expo ha aperto una competizione a livello internazionale che ci impone maggiore efficienza anche nel campo della ricerca. Compito del Crea è rompere gli steccati: la ricerca non si ferma nei recinti delle competenze dei ministeri. Vedo bene, per esempio ha proseguito ancora Martina la cooperazione annunciata ma in parte già operativa con il Cnr. I sei mesi di Expo possono essere, secondo il minsitro, uno stimolo potente all accelerazione. L Italia deve saper cogliere l opportunità di agganciare esperienze avanzate di altri paesi e di far conoscere al di fuori dei confini dell Italia i nostri punti di forza e le nostre eccellenze. Anche sul piano della ricerca.

3 Presentato ad Expo il Crea Martina: nuovo ente protagonista salto di qualità sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana (25/06/2015) Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che oggi ad Expo è stato presentato, il "CREA - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria", nato dall'unione degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Il nuovo soggetto punta a garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, con un maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte concrete ad un settore come quello agroalimentare che necessita fortemente di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. "Il Crea sarà protagonista - ha commentato il Ministro Maurizio Martina, intervenendo alla presentazione - del rilancio della ricerca e dell'analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell'importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. L'Italia non è all'anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020, - ha proseguito il Ministro - dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo al massimo anche l'interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Abbiamo fortemente voluto presentare questa riorganizzazione qui ad Expo, perché in questi sei mesi di esposizione il ruolo e il dibattito sul fronte dell'innovazione scientifica è cruciale. Allora - ha concluso Martina - da qui lanciamo la sfida al cambiamento e a un salto di qualità sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana, dando spazio alle capacità, all'entusiasmo e alla passione dei nostri ricercatori. Siamo consapevoli che non c'è sviluppo, non c'è crescita, non c'è futuro se manca la ricerca." Il Crea è stato presentato, alla presenza anche del Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Luigi Nicolais, da Salvatore Parlato, commissario straordinario del nuovo ente, insieme ai due sub commissari Alessandra Gentile e Michele Pisante. "Il CREA, così riformato, - ha affermato Parlato - si presenta più agile e compatto, più

4 sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell'impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l'eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. Intendiamo essere il sostegno del made in Italy di fronte alle grandi sfide dell'agroalimentare". Intervenendo alla presentazione, Lorenzo Micheli dell'ufficio di Gabinetto del Miur ha confermato l'intervento del Ministero dell'istruzione nella ricerca agroalimentare. In particolare, attraverso il Fondo integrativo speciale per la ricerca, partiranno a breve dei "PhD Cibo e sviluppo sostenibile", che dureranno tre anni e avranno l'obiettivo di sostenere gli studi e favorire l'inserimento nel mondo del lavoro dei ricercatori in campo agroalimentare. LE AREE DI RICERCA Il nuovo assetto del Crea prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca -ciascuno con una o più sedi di cui 6 disciplinari: - genomica e bioinformatica, - agricoltura e ambiente, - difesa e certificazione, - ingegneria e trasformazioni agroalimentari, - alimenti e nutrizione, - politiche e bioeconomia 6 di filiera: - cerealicoltura e colture industriali, - colture arboree - cioè alberi da frutta, agrumi e olivo- viticoltura ed enologia, - orticoltura e florovivaismo, - zootecnia e acquacoltura, - foreste e produzioni del legno. GLI OBIETTIVI - Maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; - Maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; - Innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all'accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori. Ufficio Stampa

5 SCIENZE Nasce il Crea, il nuovo ente di ricerca agroalimentare a sostegno del made in Italy Presentato a Expo alla presenza del ministro dell'agricoltura Martina, l'organismo sorge dalla fusione di Inea e Cra Michele Pisante Nasce ufficialmente il Crea, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, nato dall'incorporazione dell'inea da parte del Cra (in cui erano già precedentemente confluiti Inran ed Ense). Il nuovo ente è stato presentato ufficialmente all'expo, alla presenza del ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e del presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Luigi Nicolais, da Salvatore Parlato, commissario straordinario del nuovo ente, insieme ai due sub commissari Alessandra Gentile e Il Crea dunque, con i suoi circa 2300 addetti, si pone come il più importante ente di ricerca dedicato all'agroalimentare e prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca, ciascuno con una o più sedi, di cui 6 disciplinari (genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari,

6 alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia) e 6 di filiera (cerealicoltura e colture industriali, colture arboree cioè alberi da frutta, agrumi e olivo, viticoltura ed enologia, orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno). Non c'è sviluppo senza ricerca. Il Crea sarà protagonista ha commentato Martina, - del rilancio della ricerca e dell'analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell'importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. L'Italia non è all'anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020, - ha proseguito il Ministro - dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo al massimo anche l'interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Difesa del made in Italy. Il Crea, così riformato - ha affermato Parlato - si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. Intendiamo essere il sostegno del made in Italy di fronte alle grandi sfide dell agroalimentare. Riorganizzazione e spending review. La riorganizzazione proposta prevede un percorso di concentrazione e razionalizzazione, in ragione della spending review, che consenta di raggiungere i seguenti obiettivi: maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo. Maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all'accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori. Le 12 strutture di ricerca hanno come punto di riferimento il Comitato Scientifico, che svolge compiti di controllo e indirizzo dell'attività scientifica, predisponendo appositi programmi di ricerca e curandone l'esecuzione, attraverso il monitoraggio e il confronto costante con le strutture di ricerca. Da un punto di vista organizzativo l'ente sarà riorganizzato in 28 sedi e 10 laboratori, rispetto alle oltre 80 di origine, ivi compresa l'amministrazione centrale di Roma con 19 presidi regionali, che si appoggiano o sulle strutture di ricerca dell'ente già operative sul territorio o su strutture messe a disposizione

7 da soggetti istituzionali con cui l'ente collabora. Sentinelle sul territorio. I presidi regionali sono vere e proprie sentinelle sul territorio: intercettano e gestiscono la domanda di ricerca in ambito locale, coordinandosi con l'offerta prodotta dai centri su scala nazionale e potenziano il trasferimento tecnologico "sul campo". Ciascuna delle sedi dedicate ad attività di ricerca e sperimentazione avrà a disposizione dei campi sperimentali, siano essi terreni agricoli, allevamenti o impianti, organizzati in modo funzionale all'attività del singolo Centro. L'intera struttura è proiettata a favorire le relazioni e l'integrazione delle attività di ricerca con le principali realtà europee e internazionali, con le Università e gli altri Enti di ricerca nazionali, pubblici e privati, con il territorio e le imprese.

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9 agricoltura Presentato ad Expo il Crea Il 'Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell'economia agraria' garantirà un maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte al settore che ha la necessità di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. "Il Crea sarà protagonista del rilancio della ricerca e dell'analisi economica dell'agroalimentare". Così il ministro Maurizio Martina, intervenendo alla presentazione del nuovo ente di Maurizio Martina, pubblicato il 26 giugno 2015, E' stato presentato ad Expo, il "CREA - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell'economia agraria", nato dall'unione degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Il nuovo soggetto punta a garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, con un maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte concrete ad un settore come quello agroalimentare che necessita fortemente di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. "Il Crea sarà protagonista ha commentato il Ministro Maurizio Martina, intervenendo alla presentazione - del rilancio della ricerca e dell'analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell'importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. L'Italia non è all'anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020, - ha proseguito il Ministro - dove il

10 nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo al massimo anche l'interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Abbiamo fortemente voluto presentare questa riorganizzazione qui ad Expo, perché in questi sei mesi di esposizione il ruolo e il dibattito sul fronte dell'innovazione scientifica è cruciale. Allora ha concluso Martina - da qui lanciamo la sfida al cambiamento e a un salto di qualità sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana, dando spazio alle capacità, all'entusiasmo e alla passione dei nostri ricercatori. Siamo consapevoli che non c'è sviluppo, non c'è crescita, non c'è futuro se manca la ricerca". LE AREE DI RICERCA Il nuovo assetto del Crea prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca - ciascuno con una o più sedi di cui 6 disciplinari: - genomica e bioinformatica, - agricoltura e ambiente, - difesa e certificazione, - ingegneria e trasformazioni agroalimentari, - alimenti e nutrizione, - politiche e bioeconomia 6 di filiera: - cerealicoltura e colture industriali, - colture arboree - cioè alberi da frutta, agrumi e olivo - viticoltura ed enologia, - orticoltura e florovivaismo, - zootecnia e acquacoltura, - foreste e produzioni del legno. GLI OBIETTIVI - Maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; - Maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; - Innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori.

11 ECONOMIA, AFFARI E FINANZA Presentato ad Expo il Crea Articolo pubblicato il: 25/06/2015 Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che oggi ad Expo è stato presentato, il "CREA - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria", nato dall'unione degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Il nuovo soggetto punta a garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, con un maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte concrete ad un settore come quello agroalimentare che necessita fortemente di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. "Il Crea sarà protagonista - ha commentato il Ministro Maurizio Martina, intervenendo alla presentazione - del rilancio della ricerca e dell'analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell'importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. L'Italia non è all'anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020, - ha proseguito il Ministro - dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo al massimo anche l'interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Abbiamo fortemente voluto presentare questa riorganizzazione qui ad Expo, perché in questi sei mesi di esposizione il ruolo e il dibattito sul fronte dell'innovazione scientifica è cruciale. Allora - ha concluso Martina - da qui lanciamo la sfida al cambiamento e a un salto di qualità sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana, dando spazio alle capacità, all'entusiasmo e alla passione dei nostri ricercatori. Siamo consapevoli che non c'è sviluppo, non c'è crescita, non c'è futuro se manca la ricerca." Il Crea è stato presentato, alla presenza anche del Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Luigi Nicolais, da Salvatore Parlato, commissario straordinario del nuovo

12 ente, insieme ai due sub commissari Alessandra Gentile e Michele Pisante. "Il CREA, così riformato, - ha affermato Parlato - si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell'impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l'eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. Intendiamo essere il sostegno del made in Italy di fronte alle grandi sfide dell'agroalimentare". Intervenendo alla presentazione, Lorenzo Micheli dell'ufficio di Gabinetto del Miur ha confermato l'intervento del Ministero dell'istruzione nella ricerca agroalimentare. In particolare, attraverso il Fondo integrativo speciale per la ricerca, partiranno a breve dei "PhD Cibo e sviluppo sostenibile", che dureranno tre anni e avranno l'obiettivo di sostenere gli studi e favorire l'inserimento nel mondo del lavoro dei ricercatori in campo agroalimentare. LE AREE DI RICERCA Il nuovo assetto del Crea prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca -ciascuno con una o più sedi di cui 6 disciplinari: - genomica e bioinformatica, - agricoltura e ambiente, - difesa e certificazione, - ingegneria e trasformazioni agroalimentari, - alimenti e nutrizione, - politiche e bioeconomia 6 di filiera: - cerealicoltura e colture industriali, - colture arboree - cioè alberi da frutta, agrumi e olivo- viticoltura ed enologia, - orticoltura e florovivaismo, - zootecnia e acquacoltura, - foreste e produzioni del legno. GLI OBIETTIVI - Maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; - Maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; - Innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all'accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori.

13 Nasce il Crea, il Consiglio per la ricerca agricola Pubblicato il Dopo anni di proposte e progetti finalmente il Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura) e l Inea (Istituto nazionale di economia agraria) si fonderanno per diventare il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria). Il Crea è stato presentato nella sede dell Expo 2015, alla presenza del Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche, Luigi Nicolais, da Salvatore Parlato, commissario straordinario del nuovo ente, insieme ai due sub commissari Alessandra Gentile e Michele Pisante. Il Crea, così riformato ha affermato Parlato si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. Intendiamo essere il sostegno del made in Italy di fronte alle grandi sfide dell agroalimentare. Gli obiettivi del Crea saranno un innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori, una maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo e un maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico. In una dichiarazione rilasciata dal Ministro dell Agricoltura, Maurizio Martina si legge che l' obiettivo della fusione è garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, con un maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte concrete ad un settore come quello agroalimentare che necessita fortemente di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. Il Crea sarà protagonista ha continuato Martina del rilancio della ricerca e dell analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. L Italia non è all anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande

14 occasione europea di Horizon 2020, dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Intervenendo alla presentazione, Lorenzo Micheli dell Ufficio di Gabinetto del Miur ha confermato l intervento del Ministero dell Istruzione nella ricerca agroalimentare. In particolare, attraverso il Fondo integrativo speciale per la ricerca, partiranno a breve dei PhD Cibo e sviluppo sostenibile, che dureranno tre anni e avranno l obiettivo di sostenere gli studi e favorire l inserimento nel mondo del lavoro dei ricercatori in campo agroalimentare. Il nuovo assetto del Crea prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca, ciascuno con una o più sedi di cui 6 disciplinari: genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia di filiera, cerealicoltura e colture industriali, colture arboree, agrumi e olivo viticoltura ed enologia, orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno. Alessandro Munelli

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17 AGRICOLTURA MIPAAF: PRESENTATO AD EXPO IL CREA MARTINA: NUOVO ENTE PROTAGONISTA SALTO DI QUALITÀ SULLA RICERCA AGRICOLA E AGROALIMENTARE ITALIANA Pubblicato il 25/06/2015 at 18:29 Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che oggi ad Expo è stato presentato, il CREA Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria, nato dall unione degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Il nuovo soggetto punta a garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, con un maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte concrete ad un settore come quello agroalimentare che necessita fortemente di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. Il Crea sarà protagonista ha commentato il Ministro Maurizio Martina, intervenendo alla presentazione del rilancio della ricerca e dell analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. L Italia non è all anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020, ha proseguito il Ministro dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo al massimo anche l interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Abbiamo fortemente voluto presentare questa riorganizzazione qui ad Expo, perché in questi sei mesi di esposizione il ruolo e il dibattito sul fronte dell innovazione scientifica è cruciale. Allora ha concluso Martina da qui lanciamo la sfida al cambiamento e a un salto di qualità sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana, dando spazio alle capacità, all entusiasmo e alla passione dei nostri ricercatori. Siamo consapevoli che non c è sviluppo, non c è crescita, non c è futuro se manca la ricerca. Il Crea è stato presentato, alla presenza anche del Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Luigi Nicolais, da Salvatore Parlato, commissario straordinario del nuovo ente, insieme ai due sub commissari Alessandra Gentile e Michele Pisante. Il CREA, così riformato, ha affermato Parlato si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali

18 ed europee e a valorizzare l eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. Intendiamo essere il sostegno del made in Italy di fronte alle grandi sfide dell agroalimentare. Intervenendo alla presentazione, Lorenzo Micheli dell Ufficio di Gabinetto del Miur ha confermato l intervento del Ministero dell Istruzione nella ricerca agroalimentare. In particolare, attraverso il Fondo integrativo speciale per la ricerca, partiranno a breve dei PhD Cibo e sviluppo sostenibile, che dureranno tre anni e avranno l obiettivo di sostenere gli studi e favorire l inserimento nel mondo del lavoro dei ricercatori in campo agroalimentare. LE AREE DI RICERCA Il nuovo assetto del Crea prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca -ciascuno con una o più sedi di cui 6 disciplinari: - genomica e bioinformatica, - agricoltura e ambiente, - difesa e certificazione, - ingegneria e trasformazioni agroalimentari, - alimenti e nutrizione, - politiche e bioeconomia 6 di filiera: - cerealicoltura e colture industriali, - colture arboree cioè alberi da frutta, agrumi e olivo - viticoltura ed enologia, - orticoltura e florovivaismo, - zootecnia e acquacoltura, - foreste e produzioni del legno. GLI OBIETTIVI - Maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; - Maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; - Innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori.

19 ANNO LIII - n. 174 venerdi' 26 giugno 2015 MARTINA, AL VIA IL CREA, SALTO DI QUALITA' PER RICERCA AGROALIMENTARE PARLATO, ENTE SARA' SOSTEGNO PER IMPRESE DEL MADE IN ITALY :06:15/00:05 - milano, (agra press) - "questa non e' una ipotesi. e' una proposta che segna un punto di partenza nuovo. non era scontato. in questo paese si discute molto di riorganizzazione, efficientamento. noi non abbiamo solo discusso", ha detto il ministro delle politiche agricole maurizio MARTINA intervenendo, nell'auditorium del padiglione italia ad expo, al convegno per la presentazione del "crea", consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, nato dalla fusione tra inea (istituto nazionale di economia agraria) e cra (consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). "per me - ha aggiunto - questa 'storia di successo' e' molto rivelante, perche' dimostra che anche dal lato pubblico le cose si possono fare". "il crea sara' protagonista del rilancio della ricerca e dell'analisi economica per il settore agroalimentare", ha asserito il ministro, sottolineando la qualita' della ricerca italiana e la possibilita', anche grazie alla riorganizzazione dell'ente, di metterla a valore, soprattutto per quel che riguarda il trasferimento dei risultati alle imprese. a presentare il nuovo assetto del crea, e' stato il commissario salvatore PARLATO, spiegando che sara' basato su 12 centri di ricerca, ciascuno con una o piu' sedi - di cui 6 disciplinari (genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia) e 6 di filiera (cerealicoltura e colture industriali, colture arboree, cioe' alberi da frutta, agrumi e olivo, viticoltura ed enologia, orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno). il commissario conta sulla possibilita' che la nuova organizzazione diventi realta' nel 2016 e assicura che solo con le economie di scala conseguenti alla riorganizzazione, sara' possibile un risparmio, al termine del 2017, di 2,7 milioni di euro. "il crea, cosi' riformato - ha affermato parlato - si presenta piu' agile e compatto, piu' sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell'impresa, piu' pronto a cogliere opportunita' di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l'eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. intendiamo essere il sostegno del made in italy di fronte alle grandi sfide dell'agroalimentare". il testo integrale di parlato e' disponibile sul nuovo sito del crea, inaugurato in questa occasione, al link dopo gli interventi dei commissari delegati alessandra GENTILE e michele PISANTE, che hanno illustrato nei dettagli la riorganizzazione dell'ente e i suoi obiettivi, hanno preso la parola numerosi ospiti, tra cui il coordinatore di agrinsieme dino SCANAVINO; il presidente del cnr luigi NICOLAIS; il capo dipartimento del mipaaf luca BIANCHI; la presidente del comitato scientifico di expo claudia SORLINI e alcuni rappresentanti sindacali, i quali non hanno nascosto la propria preoccupazione

20 per l'esiguita' delle risorse e la sorte del personale, in particolare quello precario, confermando comunque la volonta' di confrontarsi costruttivamente sulla base della proposta presentata oggi. tra i molti altri erano presenti in sala, insieme ai direttori dei centri di ricerca ed a numerosi ricercatori, il presidente della confagricoltura mario GUIDI, il direttore generale dell'anbi massimo GARGANO; il presidente di copagri lombardia roberto CAVALIERE; il capo segreteria del ministro martina, angelo ZUCCHI; il direttore generale dello sviluppo rurale del mipaaf giuseppe CACOPARDI. CREA: SCANAVINO (AGRINSIEME), BENE NUOVO ASSETTO NECESSARIO DIVULGARE RICERCA "NEI CASSETTI" :06:15/00:08 - milano, (agra press) - il coordinatore di agrinsieme dino scanavino, intervenendo al convegno di presentazione del crea, consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, il nuovo ente che nasce dalla fusione di cra ed inea, svoltasi all'expo, ha detto di apprezzare "questo nuovo assetto del sistema di ricerca pubblica, che sta intraprendendo la strada che abbiamo auspicato piu' volte per tutti gli enti, che e' quella della semplificazione per essere piu' efficienti". "la ricerca in agricoltura e' ormai diventata strategica", ha asserito il coordinatore di agrinsieme, evidenziando che nel futuro "dovremo produrre di piu', senza avere a disposizione piu' terra o forse, anche avendola, non utilizzandola necessariamente". per far questo avremo bisogno di "tecniche meno invasive rispetto a quelle 'tradizionali'", ha continuato, facendo notare che gia' oggi, "grazie alla ricerca, e' possibile ricorrere all'agricoltura di precisione, utilizzare meno acqua, non spandere insetticidi, antiparassitari in modo superiore a quello che e' strettamente necessario, e non utilizzare energia per fare operazioni agronomico-culturali invasive che abbiamo stabilito non servono piu'". "insomma la scienza ci ha aiutato molto ed auspichiamo che lo faccia ancora", ha aggiunto, evidenziando che il problema, a suo avviso, sta nell'"applicazione della ricerca". "sappiamo che c'e' molta ricerca nei cassetti, che per noi e' un tesoro nascosto, noi abbiamo bisogno della divulgazione, e come organizzazione della rappresentanza, come agrinsieme, ci mettiamo a disposizione per diventare divulgatori in campo e nelle aziende di trasformazione, per dare anche dignita' allo sforzo immane che molti ricercatori, a volte molto giovani, hanno fatto e che oggi non vedono sbocco per il loro lavoro", ha concluso scanavino. CREA: GARGANO (ANBI), BENE RICERCA CHE PUNTA SU ACQUA PER IL MADE IN ITALY AGROALIMENTARE :06:15/00:10 - milano, (agra press) - "complimenti al ministro maurizio martina, al commissario salvatore parlato e ai commissari delegati alessandra gentile e michele pisante, in primo luogo per aver avviato un processo di riforma, contenimento della spesa e semplificazione", ha detto il direttore generale dell'anbi massimo gargano che ha partecipato alla presentazione del nuovo consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria. per gargano, e' inoltre

21 "condivisibile il passaggio culturale sottolineato dal commissario a favore di una ricerca che abbia un confronto preventivo con gli stakeholder". "soddisfazione, infine, per un ruolo della ricerca che sull'acqua, e in particolare sull'acqua per il made in italy agroalimentare, ha deciso di puntare per migliorarne la competitivita'", ha concluso il direttore generale dell'anbi.

22 Ricerca e analisi agraria, è nato il Crea Il nuovo ente per la ricerca in agroalimentare è frutto dell'incorporazione dell'inea con il Cra. La riorganizzazione prevede un percorso di concentrazione e razionalizzazione delle risorse di Lorenzo Pelliconi Il nuovo Crea si pone come obiettivo il rilancio della ricerca italiana in campo agroalimentare E' ufficiale: è nato il Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria. Nato dall'incorporazione dell'inea con il Cra, il nuovo Crea è con i suoi 2300 addetti il più importante ente di ricerca dedicato all'agroalimentare. Ieri all'expo c'è stata la presentazione ufficiale, alla presenza del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina. La struttura prevede dodici centri di ricerca distribuiti in tutto il territorio nazionale, di cui sei disciplinari (genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia) e sei di filiera (cerealicoltura e colture industriali, colture arboreee, cioè alberi da frutta, agrumi e olivo, viticoltura ed enologia, orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno). La riorganizzazione prevede un percorso di concentrazione e razionalizzazione, che ha come obiettivo strategico l'innalzamento qualitativo della ricerca. Le dodici strutture di ricerca hanno come punto di riferimento il Comitato Scientifico, che svolge compiti di controllo e indirizzo dell'attività scientifica, predisponendo appositi programmi di ricerca e curandone l'esecuzione, attraverso il monitoraggio e il confronto costante con le strutture di ricerca. 28 sedi e 10 laboratori, rispetto alle oltre 80 di origine, ivi compresa l'amministrazione centrale di Roma con 19

23 presidi regionali, che si appoggiano o sulle strutture di ricerca dell'ente già operative sul territorio, o su strutture messe a disposizione da soggetti istituzionali con cui l'ente collabora. I passaggi fondamentali per centrare l'obiettivo centrale della crescita qualitativa della ricerca sono una maggiore economicità della gestione, un maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico, la riduzione dei centri di costo in misura più che proporzionale rispetto alla riduzione delle sedi, il miglioramento dell'efficienza, la centralizzazione delle procedure di acquisto e la razionalizzazione delle strutture di supporto amministrativo e la revisione dei contratti di acquisto di beni e servizi. Il Crea sarà protagonista del rilancio della ricerca e dell'analisi economica per il settore agroalimentare in Italia ha commentato durante la presentazione il ministro Maurizio Martina Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell'importanza del lavoro, che è stato portato avanti fino ad oggi. L'Italia non è all'anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi della genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020, dove il nostro paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo l'interazione e la collaborazione del Crea col Cnr ha continuato Martina stiamo rafforzando la cooperazione con gli istituti degli altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Qui da Expo lanciamo la sfida al cambiamento e a un salto di qualità sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana, dando spazio alle capacità, all'entusiasmo e alla passione dei nostri ricercatori. Non c'è sviluppo, crescita e futuro se manca la ricerca. Il Crea così riformato si presenta più agile e compatto ha poi sottolineato il commissario straordinario dell'ente Salvatore Parlato siamo più sintonizzati sulle esigenze del territorio e dell'impresa, più pronti a cogliere le opportunità di finanziamento nazionali ed europee, e a valorizzare l'eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. Vogliamo fungere da sostegno concreto del made in Italy di fronte alle grandi sfide dell'agroalimentare.

24 Agricoltura, Martina: Crea sarà protagonista rilancio della ricerca Il nuovo ente presentato ad Expo di com/rog - 25 giugno :35fonte ilvelino/agv NEWSRoma Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che oggi ad Expo è stato presentato, il CREA - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria, nato dall unione degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Il nuovo soggetto punta a garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, con un maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte concrete ad un settore come quello agroalimentare che necessita fortemente di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. Il Crea sarà protagonista ha commentato il Ministro Maurizio Martina, intervenendo alla presentazione - del rilancio della ricerca e dell'analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell'importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. L'Italia non è all'anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020, - ha proseguito il Ministro - dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo al massimo anche l'interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Abbiamo fortemente voluto presentare questa riorganizzazione qui ad Expo, perché in questi sei mesi di esposizione il ruolo e il dibattito sul fronte dell'innovazione scientifica è cruciale. Allora ha concluso Martina - da qui lanciamo la sfida al cambiamento e a un salto di qualità sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana, dando spazio alle capacità, all'entusiasmo e alla passione dei nostri ricercatori. Siamo consapevoli che non c'è sviluppo, non c'è crescita, non c'è futuro se manca la ricerca. Il Crea è stato presentato, alla presenza anche del Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Luigi Nicolais, da Salvatore Parlato, commissario straordinario del nuovo ente, insieme ai due sub commissari Alessandra Gentile e Michele Pisante. Il CREA, così riformato, - ha affermato Parlato - si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. Intendiamo essere il sostegno del made in Italy di fronte alle grandi sfide dell agroalimentare. Intervenendo alla presentazione, Lorenzo Micheli dell'ufficio di Gabinetto del Miur ha confermato l'intervento del Ministero dell'istruzione nella ricerca agroalimentare. In particolare, attraverso il Fondo integrativo speciale per la ricerca, partiranno a breve dei "PhD Cibo e sviluppo

25 sostenibile", che dureranno tre anni e avranno l'obiettivo di sostenere gli studi e favorire l'inserimento nel mondo del lavoro dei ricercatori in campo agroalimentare. LE AREE DI RICERCA Il nuovo assetto del Crea prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca -ciascuno con una o più sedi di cui 6 disciplinari: genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia 6 di filiera: cerealicoltura e colture industriali, colture arboree - cioè alberi da frutta, agrumi e olivo - viticoltura ed enologia, - orticoltura e florovivaismo, - zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno. GLI OBIETTIVI Maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; Maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; Innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori.

26 FOOD 16:18 25 GIU 2015 Il CRA diventa CREA: ecco il nuovo ente Presentato oggi all Expo con il Ministro Martina (AGI) - Roma, 25 giu. - Il CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'analisi dell'economia agraria), nato dall'incorporazione dell'inea da parte del CRA (in cui erano gia' precedentemente confluiti INRAN ed ENSE), e' senz'altro, in Italia, con i suoi circa 2300 addetti, il piu' importante ente di ricerca dedicato all'agroalimentare. Il suo nuovo assetto, presentato ufficialmente oggi all'expo - alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina - prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca - ciascuno con una o piu' sedi - (vedi allegato 1) di cui 6 disciplinari (genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia) e 6 di filiera (cerealicoltura e colture industriali, colture arboree - cioe' alberi da frutta, agrumi e olivo -, viticoltura ed enologia, orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno). La riorganizzazione proposta prevede un percorso di concentrazione e razionalizzazione, che consenta di raggiungere i seguenti obiettivi:maggior economicita' della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; Maggior coordinamento delle attivita' e miglior capacita' di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; Innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all'accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori. Le 12 strutture di ricerca hanno come punto di riferimento il Comitato Scientifico, che svolge compiti di controllo e indirizzo dell'attivita' scientifica, predisponendo appositi programmi di ricerca e curandone l'esecuzione, attraverso il monitoraggio e il confronto costante con le strutture di ricerca. Fisicamente l'ente sara' riorganizzato in 28 sedi e 10 laboratori, rispetto alle oltre 80 di origine, ivi compresa l'amministrazione centrale di Roma con 19 presidi regionali, che si appoggiano o sulle strutture di ricerca dell'ente gia' operative sul territorio o su strutture messe a disposizione da soggetti istituzionali con cui l'ente collabora I presidi regionali sono vere e proprie sentinelle sul territorio: intercettano e gestiscono la domanda di ricerca in ambito locale, coordinandosi con l'offerta prodotta dai centri su scala nazionale e potenziano il trasferimento tecnologico "sul campo". Ciascuna delle sedi dedicate ad attivita' di ricerca e sperimentazione avra' a disposizione dei campi sperimentali, siano essi terreni agricoli, allevamenti o impianti, organizzati in modo funzionale all'attivita' del singolo Centro. L'intera struttura e' proiettata a favorire le relazioni e l'integrazione delle attivita' di ricerca con le principali realta' europee e

27 internazionali, con le Universita' e gli altri Enti di ricerca nazionali, pubblici e privati, con il territorio e le imprese. Il riassetto organizzativo definisce gli interventi necessari per assicurare il contenimento della spesa e la riduzione del numero delle sedi, rafforzando l'equilibrio economico-finanziario del CREA. La prevista azione di spending review, che deve garantire il conseguimento degli obiettivi finanziari imposti dalla legge di stabilita', ovvero una riduzione della spesa corrente del 10% entro la fine del 2017, puo' sintetizzarsi nelle seguenti linee di intervento: Riduzione dei centri di costo in misura piu' che proporzionale rispetto alla riduzione delle sedi; Riassetto delle aziende, al fine di migliorarne l'efficienza e massimizzarne i ricavi; Centralizzazione delle procedure di acquisto e razionalizzazione delle strutture di supporto amministrativo; Revisione dei contratti di acquisto di beni e servizi, per adeguarli alle effettive necessita' dell'ente. Al fine di marcare il segno del cambiamento, viene proposto di preporre al nome per esteso dell'ente, il marchio CREA, che pur non costituendo un acronimo, incorpora al suo interno l'evocazione dei contenuti dell'ente e l'ambizione di realizzare un nuovo corso per il sistema dell'agricoltura. Il passaggio alla nuova strutturazione avverra' con gradualita' e flessibilita', tenendo conto delle effettive competenze presenti nei vari centri, della strumentazione a disposizione, dei costi di trasferimento o di adattamento delle strutture, della coerenza con gli obiettivi di razionalizzazione e concentrazione. "Il CREA, cosi' riformato, si presenta piu' agile e compatto, piu' sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell'impresa, piu' pronto a cogliere opportunita' di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l'eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. - afferma il commissario Salvatore Parlato - Intendiamo essere il sostegno al Made in Italy di fronte alle grandi sfide dell'agroalimentare".(agi) Bru

28 AGROALIMENTARE: CRA DIVENTA CREA, NASCE PIÙ IMPORTANTE ENTE RICERCA RHO-PERO (MILANO) (ITALPRESS) - E' stato presentato oggi in Expo il nuovo assetto del Crea (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'analisi dell'economia agraria), nato dall'incorporazione dell'inea (Istituto Nazionale di Economia Agraria) da parte del Cra. Si tratta, con i suoi addetti (1.600 di ruolo), del piu' importante ente di ricerca dedicato all'agroalimentare in Italia, con 12 centri di ricerca distribuiti in tutto il territorio nazionale. La riorganizzazione prevede un percorso di concentrazione e razionalizzazione, che consenta una gestione piu' economica, maggior coordinamento e un innalzamento qualitativo della ricerca. Le 12 strutture di ricerca hanno come punto di riferimento il Comitato Scientifico, che svolge compiti di controllo e indirizzo dell'attivita' scientifica, predisponendo appositi programmi di ricerca e curandone l'esecuzione attraverso il monitoraggio. Fisicamente l'ente sara' riorganizzato in 28 sedi e dieci laboratori, rispetto alle oltre 80 di origine, compresa l'amministrazione centrale di Roma con 19 presidi regionali, vere e proprie sentinelle sul territorio che intercettano e gestiscono la domanda di ricerca in ambito locale. (ITALPRESS) - (SEGUE). trl/sat/red 25-Giu-15 16:05 NNNN AGROALIMENTARE: CRA DIVENTA CREA, NASCE PIÙ IMPORTANTE ENTE RICERCA Ciascuna sede avra' a disposizione dei campi sperimentali (terreni, allevamenti o impianti) organizzati in modo funzionale al singolo centro. Grazie alla riduzione dei centri costo, al riassetto delle aziende e alla centralizzazione delle procedure d'acquisto, si punta ad una riduzione della spesa corrente del 10% rispetto a quelle attuali entro il "Questa riforma ci consegna un Crea piu' agile e compatto, piu' sintetizzato sulle esigenze del territorio, piu' pronto a cogliere opportunita' di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l'eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. Intendiamo essere un sostegno al Made in Italy di fronte alle grandi sfide dell'agroalimentare - ha spiegato Salvatore Parlato, commissario straordinario di Crea -. I prossimi passi dell'ente saranno il reclutamento di nuovi ricercatori, la promozione della Carta di Milano ed il rilancio della ricerca dell'ente". (ITALPRESS). trl/sat/red 25-Giu-15 16:05 NNN

29 EXPO. MIPAAF: CON NUOVO ENTE CREA UN SALTO DI QUALITÀ (DIRE) Roma, 25 giu. - "Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che oggi ad Expo e'' stato presentato, il ''Crea - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l''analisi dell''economia agraria'', nato dall''unione degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Il nuovo soggetto punta a garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, con un maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte concrete ad un settore come quello agroalimentare che necessita fortemente di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. ''Il Crea sara'' protagonista- ha commentato il Ministro Maurizio Martina, intervenendo alla presentazione- del rilancio della ricerca e dell''analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalita'' dei nostri ricercatori, consapevoli dell''importanza del lavoro che e'' stato portato avanti fino ad oggi. L''Italia non e'' all''anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon ha proseguito il Ministro- dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo al massimo anche l''interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perche'' abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Cosi'' come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Abbiamo fortemente voluto presentare questa riorganizzazione qui ad Expo, perche'' in questi sei mesi di esposizione il ruolo e il dibattito sul fronte dell''innovazione scientifica e'' cruciale. Allora- ha concluso Martina- da qui lanciamo la sfida al cambiamento e a un salto di qualita'' sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana, dando spazio alle capacita'', all''entusiasmo e alla passione dei nostri ricercatori. Siamo consapevoli che non c''e'' sviluppo, non c''e'' crescita, non c''e'' futuro se manca la ricerca''". Cosi'' in un comunicato il Mipaaf. (SEGUE) (Comunicati/Dire) 19: NNNN

30 Presentato ieri all'expo con il Ministro Martina Il CRA diventa CREA: ecco il nuovo ente Il CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l'analisi dell'economia agraria), nato dall'incorporazione dell'inea da parte del CRA (in cui erano già precedentemente confluiti INRAN ed ENSE), è senz'altro, in Italia, con i suoi circa 2300 addetti, il più importante ente di ricerca dedicato all'agroalimentare. Il suo nuovo assetto, presentato ufficialmente ieri 25 giugno all'expo - alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina - prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca - ciascuno con una o più sedi di cui 6 disciplinari (genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia) e 6 di filiera (cerealicoltura e colture industriali, colture arboree - cioè alberi da frutta, agrumi e olivo -, viticoltura ed enologia, orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno). La riorganizzazione proposta prevede un percorso di concentrazione e razionalizzazione, che consenta di raggiungere i seguenti obiettivi: Maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; Maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; Innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all'accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori. Le 12 strutture di ricerca hanno come punto di riferimento il Comitato Scientifico, che svolge compiti di controllo e indirizzo dell'attività scientifica, predisponendo appositi programmi di ricerca e curandone l'esecuzione, attraverso il monitoraggio e il confronto costante con le strutture di ricerca. Fisicamente l'ente sarà riorganizzato in 28 sedi e 10 laboratori, rispetto alle oltre 80 di origine, ivi compresa l'amministrazione centrale di Roma con 19 presidi regionali, che si appoggiano o sulle strutture di ricerca dell'ente già operative sul territorio o su strutture messe a disposizione da soggetti istituzionali con cui l'ente collabora. I presidi regionali sono vere e proprie sentinelle sul territorio: intercettano e gestiscono la domanda di ricerca in ambito locale, coordinandosi con l'offerta prodotta dai centri su scala nazionale e potenziano il trasferimento tecnologico "sul campo". Ciascuna delle sedi dedicate ad attività di ricerca e sperimentazione avrà a disposizione dei campi sperimentali, siano essi terreni agricoli, allevamenti o impianti, organizzati in modo funzionale all'attività del singolo Centro. L'intera struttura è proiettata a favorire le relazioni e l'integrazione delle attività di ricerca con le principali realtà europee e internazionali, con le Università e gli altri Enti di ricerca

31 nazionali, pubblici e privati, con il territorio e le imprese. Il riassetto organizzativo definisce gli interventi necessari per assicurare il contenimento della spesa e la riduzione del numero delle sedi, rafforzando l'equilibrio economico-finanziario del CREA. La prevista azione di spending review, che deve garantire il conseguimento degli obiettivi finanziari imposti dalla legge di stabilità, ovvero una riduzione della spesa corrente del 10% entro la fine del 2017, può sintetizzarsi nelle seguenti linee di intervento: Riduzione dei centri di costo in misura più che proporzionale rispetto alla riduzione delle sedi; Riassetto delle aziende, al fine di migliorarne l'efficienza e massimizzarne i ricavi; Centralizzazione delle procedure di acquisto e razionalizzazione delle strutture di supporto amministrativo; Revisione dei contratti di acquisto di beni e servizi, per adeguarli alle effettive necessità dell'ente. Al fine di marcare il segno del cambiamento, viene proposto di preporre al nome per esteso dell'ente, il marchio CREA, che pur non costituendo un acronimo, incorpora al suo interno l'evocazione dei contenuti dell'ente e l'ambizione di realizzare un nuovo corso per il sistema dell'agricoltura. Il passaggio alla nuova strutturazione avverrà con gradualità e flessibilità, tenendo conto delle effettive competenze presenti nei vari centri, della strumentazione a disposizione, dei costi di trasferimento o di adattamento delle strutture, della coerenza con gli obiettivi di razionalizzazione e concentrazione. "Il CREA, così riformato, si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell'impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l'eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. afferma il commissario Salvatore Parlato Intendiamo essere il sostegno al Made in Italy di fronte alle grandi sfide dell'agroalimentare".

32 AGRONEWS Expo: presentato il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l analisi dell economia agraria Presentato all Expo il nuovo assetto del Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l analisi dell economia agraria (Crea), nato dall incorporazione dell Inea da parte del Cra in cui erano già precedentemente confluiti Inran ed Ense. La struttura prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 centri di ricerca - ciascuno con una o più sedi di cui 6 disciplinari (genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia) e 6 di filiera (cerealicoltura e colture industriali, colture arboree - cioè alberi da frutta, agrumi e olivo -, viticoltura ed enologia, orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno). Le 12 strutture di ricerca hanno come punto di riferimento il Comitato Scientifico, che svolge compiti di controllo e indirizzo dell attività scientifica, predisponendo appositi programmi di ricerca e curandone l esecuzione, attraverso il monitoraggio e il confronto costante con le strutture di ricerca. Fisicamente l Ente sarà riorganizzato in 28 sedi e 10 laboratori, rispetto alle oltre 80 di origine, ivi compresa l Amministrazione centrale di Roma con 19 presidi regionali, che si appoggiano o sulle strutture di ricerca dell Ente già operative sul territorio o su strutture messe a disposizione da soggetti istituzionali con cui l Ente collabora. in data:25/06/2015

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36 il CRA diventa CREA: ecco il nuovo ente TOPICS:CRACrea POSTED BY: GIUSEPPE MORELLO 25 GIUGNO 2015 Presentato oggi all Expo con il Ministro Martina Il CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l analisi dell economia agraria), nato dall incorporazione dell INEA da parte del CRA (in cui erano già precedentemente confluiti INRAN ed ENSE), è senz altro, in Italia, con i suoi circa 2300 addetti, il più importante ente di ricerca dedicato all agroalimentare. Il suo nuovo assetto, presentato ufficialmente oggi all Expo alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca ciascuno con una o più sedi di cui 6 disciplinari (genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia) e 6 di filiera (cerealicoltura e colture industriali, colture arboree cioè alberi da frutta, agrumi e olivo -, viticoltura ed enologia, orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno). La riorganizzazione proposta prevede un percorso di concentrazione e razionalizzazione, che consenta di raggiungere i seguenti obiettivi: Maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; Maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; Innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori. Le 12 strutture di ricerca hanno come punto di riferimento il Comitato Scientifico, che svolge compiti di controllo e indirizzo dell attività scientifica, predisponendo appositi programmi di ricerca e curandone l esecuzione, attraverso il monitoraggio e il confronto costante con le strutture di ricerca. Fisicamente l Ente sarà riorganizzato in 28 sedi e 10 laboratori, rispetto alle oltre 80 di origine, ivi compresa l Amministrazione centrale di Roma con 19 presidi regionali, che si appoggiano o sulle strutture di ricerca dell Ente già operative sul territorio o su strutture messe a disposizione da soggetti istituzionali con cui l Ente collabora. I presidi regionali sono vere e proprie sentinelle sul territorio: intercettano e gestiscono la domanda di ricerca in ambito locale, coordinandosi con l offerta prodotta dai centri su scala nazionale e potenziano il trasferimento tecnologico sul campo.

37 Ciascuna delle sedi dedicate ad attività di ricerca e sperimentazione avrà a disposizione dei campi sperimentali, siano essi terreni agricoli, allevamenti o impianti, organizzati in modo funzionale all attività del singolo Centro. L intera struttura è proiettata a favorire le relazioni e l integrazione delle attività di ricerca con le principali realtà europee e internazionali, con le Università e gli altri Enti di ricerca nazionali, pubblici e privati, con il territorio e le imprese. Il riassetto organizzativo definisce gli interventi necessari per assicurare il contenimento della spesa e la riduzione del numero delle sedi, rafforzando l equilibrio economico-finanziario del CREA. La prevista azione di spending review, che deve garantire il conseguimento degli obiettivi finanziari imposti dalla legge di stabilità, ovvero una riduzione della spesa corrente del 10% entro la fine del 2017, può sintetizzarsi nelle seguenti linee di intervento: Riduzione dei centri di costo in misura più che proporzionale rispetto alla riduzione delle sedi; Riassetto delle aziende, al fine di migliorarne l efficienza e massimizzarne i ricavi; Centralizzazione delle procedure di acquisto e razionalizzazione delle strutture di supporto amministrativo; Revisione dei contratti di acquisto di beni e servizi, per adeguarli alle effettive necessità dell Ente. Al fine di marcare il segno del cambiamento, viene proposto di preporre al nome per esteso dell Ente, il marchio CREA, che pur non costituendo un acronimo, incorpora al suo interno l evocazione dei contenuti dell Ente e l ambizione di realizzare un nuovo corso per il sistema dell Agricoltura. Il passaggio alla nuova strutturazione avverrà con gradualità e flessibilità, tenendo conto delle effettive competenze presenti nei vari centri, della strumentazione a disposizione, dei costi di trasferimento o di adattamento delle strutture, della coerenza con gli obiettivi di razionalizzazione e concentrazione. Il CREA, così riformato, si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. afferma il commissario Salvatore Parlato Intendiamo essere il sostegno al Made in Italy di fronte alle grandi sfide dell agroalimentare.

38 Nasce il Crea, l'agricoltura ha un nuovo ente di ricerca MILANO Il ministero dell'agricoltura ha presentato all'expo a Milano il Crea, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, nato dall'unione degli enti collegati Inea, Istituto nazionale di economia agraria e Cra, Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura.il nuovo soggetto si legge in una nota del ministero punta a garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, con maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte concrete a un settore come quello agroalimentare che necessita di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. «Il Crea sarà protagonista del rilancio della ricerca e dell'analisi economica per il settore agroalimentare». ha commentato il ministro Maurizio Martina, «Vogliamo valorizzare la professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell'importanza del lavoro fatto fino a oggi. L'Italia non è all'anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020», ha precisato Martina, «dove l'italia deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e innovazione». Il nuovo assetto del Crea prevede, in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca, ciascuno con una o più sedi di cui 6 disciplinari (genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia), 6 di filiera (cerealicoltura e colture industriali, colture arboree, cioè alberi da frutta, agrumi e olivo, viticoltura ed enologia, orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno). Tra gli obiettivi: maggior economicità e migliore organizzazione; più coordinamento e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati; innalzamento qualitativo della ricerca.

39 Nato il Crea ad Expo Il 25 giugno scorso è stato presentato ad Expo il Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria, nato dall unione degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Il lieto evento ha avuto un palcoscenico di tutto rispetto, il Padiglione Italia di Expo 2015, con ospiti d eccezione, con in testa Maurizio Martina, ministro in carica delle Politiche agricole alimentari e forestali. Martina ha dichiarato, tra l altro, che Il Crea sarà protagonista del rilancio della ricerca e dell analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. L Italia non è all anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020 ha proseguito il ministro dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo al massimo anche l interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. La nuova organizzazione del Crea prevede 12 Centri di ricerca e si pone come obiettivi una maggiore economicità della gestione e una migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; un maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico e, infine, un innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori. Il ruolo dell intervento pubblico nella ricerca diventerà sempre più importante per il futuro del settore agroalimentare - ha dichiarato il Presidente nazionale della Cia Dino Scanavino Lungo questa prospettiva il nuovo Ente di ricerca rappresenta un importante novità nel panorama scientifico nazionale. L accorpamento dei due precedenti istituti Cra e Inea in unico ente, introduce altresì quell elemento di semplificazione necessario a valorizzare le attività di ricerca in campo agricolo e ad evitare quella sovrapposizione di iniziative che, spesso in passato, ha finito con l appesantire il sistema di diffusione delle conoscenze scientifiche. Positiva, infine la volontà espressa da parte del Crea di voler coinvolgere più attivamente i portatori di

40 interesse nelle attività di pianificazione e definizione dei processi di ricerca. Soltanto con il protagonismo diretto degli agricoltori, e con le loro associazioni di rappresentanza coinvolte nell analisi dei fabbisogni e a svolgere il ruolo di divulgazione dei risultati -ha concluso Scanavino- le attività di ricerca riusciranno a fornire risposte importanti alle sfide future del settore agroalimentare.

41 Presentato dal Ministero delle Politiche Agricole, avrà il compito di rilanciare l'analisi economica del settore. Martina: Lanciamo la sfida al cambiamento. Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha presentato la nascita di un nuovo ente per la ricerca agricola e agroalimentare italiana. Si tratta del CREA, Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, nato dall'unione tra l'inea (Istituto nazionale di economia agraria) e il Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Il Commissario straordinario designato sarà Salvatore Parlato. Le aree di ricerca Il nuovo soggetto ha il compito di rilanciare la ricerca el'analisi economica per il settore agroalimentare grazie agli studiosi designati. L'assetto del Crea prevede 12 centri di ricerca distribuiti in tutto il territorio nazionale, ognuno dei quali con una o più sedi di specializzazione. I primi sei centri si occuperanno di genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia. L'altra metà, invece, monitorerà altre aree relative alla filiera, tra cui cerealicoltura e coltureindustriali, colture arboree (alberi da frutta, agrumi e olivo), viticoltura ed enologia,orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno. Gli obiettivi Gli obiettivi principali del nuovo ente sono incentrati a ottimizzare il coordinamento, l'organizzazione e l'economicità di tutte le attività di ricerca. Migliorando, per esempio, la capacità di controllo e il monitoraggio dei

42 risultati rispetto ai punti strategici e di indirizzo scientifico. Oppure, innalzando il livello qualitativo della ricerca grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e alla possibilità di confronto tra ricercatori. Finanziamento per gli studi Con la nuova forma di organizzazione più snella si prevede un accesso facilitato per cogliere tutte le opportunità difinanziamento nazionali ed europee. Inoltre, si valorizzerà l'eccellenza scientifica dei ricercatori e, di conseguenza, del Made in Italy. Proprio per questo motivo ci sarà l'intervento del Ministero dell'istruzione nella ricerca agroalimentare. In particolare, attraverso il Fondo integrativo speciale per la ricerca, partiranno a breve dei PhD Cibo e sviluppo sostenibile, che dureranno tre anni e avranno l'obiettivo di sostenere gli studi e favorire l'inserimento nel mondo del lavoro dei ricercatori in campo agroalimentare. La sfida dell'italia L'Italia non è all'anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020 commenta il Ministro dell'agricoltura Maurizio Martina -. Favoriremo al massimo anche l'interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Da qui conclude Martina lanciamo la sfida al cambiamento e a un salto di qualità sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana, dando spazio alle capacità, all'entusiasmo e alla passione dei nostri ricercatori. Siamo consapevoli che non c'è sviluppo, non c'è crescita, non c'è futuro se manca la ricerca.

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44 Il CRA diventa CREA: ecco il nuovo ente presentato ad Expo News in daicampi del [27/06/2015] Il CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l analisi dell economia agraria), nato dall incorporazione dell INEA da parte del CRA (in cui erano già precedentemente confluiti INRAN ed ENSE), è senz altro, in Italia, con i suoi circa 2300 addetti, il più importante ente di ricerca dedicato all agroalimentare. Il suo nuovo assetto, presentato ufficialmente oggi all Expo - alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina - prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca - ciascuno con una o più sedi (vedi allegato 1) di cui 6 disciplinari (genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia) e 6 di filiera (cerealicoltura e colture industriali, colture arboree - cioè alberi da frutta, agrumi e olivo -, viticoltura ed enologia, orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno). La riorganizzazione proposta prevede un percorso di concentrazione e razionalizzazione, che consenta di raggiungere i seguenti obiettivi: - Maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; - Maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; - Innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori. Le 12 strutture di ricerca hanno come punto di riferimento il Comitato Scientifico, che svolge compiti di controllo e indirizzo dell attività scientifica, predisponendo appositi programmi di ricerca e curandone l esecuzione, attraverso il monitoraggio e il confronto costante con le strutture di ricerca. Fisicamente l Ente sarà riorganizzato in 28 sedi e 10 laboratori, rispetto alle oltre 80 di origine, ivi compresa l Amministrazione centrale di Roma con 19 presidi regionali, che si appoggiano o sulle strutture di ricerca dell Ente già operative sul territorio o su strutture messe a disposizione da soggetti istituzionali con cui l Ente collabora. I presidi regionali sono vere e proprie sentinelle sul territorio: intercettano e gestiscono la domanda di ricerca in ambito locale, coordinandosi con l offerta prodotta dai centri su scala nazionale e potenziano il trasferimento tecnologico sul campo. Ciascuna delle sedi dedicate ad attività di ricerca e sperimentazione avrà a disposizione dei campi sperimentali, siano essi terreni agricoli, allevamenti o impianti, organizzati in modo funzionale all attività del singolo Centro. L intera struttura è proiettata a favorire le relazioni e l integrazione delle attività di ricerca con le principali realtà europee e internazionali, con le Università e gli altri Enti di ricerca nazionali, pubblici e privati, con il territorio e le imprese. Il riassetto organizzativo definisce gli interventi necessari per assicurare il contenimento della spesa e la riduzione del numero delle sedi, rafforzando l'equilibrio economico-finanziario del CREA. La prevista azione di spending review, che deve garantire il conseguimento degli obiettivi finanziari imposti dalla legge di stabilità, ovvero una riduzione della spesa corrente del 10% entro la fine del 2017, può sintetizzarsi nelle seguenti linee di intervento: - Riduzione dei centri di costo in misura più che proporzionale rispetto alla riduzione delle sedi;

45 - Riassetto delle aziende, al fine di migliorarne l efficienza e massimizzarne i ricavi; - Centralizzazione delle procedure di acquisto e razionalizzazione delle strutture di supporto amministrativo; - Revisione dei contratti di acquisto di beni e servizi, per adeguarli alle effettive necessità dell Ente. Al fine di marcare il segno del cambiamento, viene proposto di preporre al nome per esteso dell Ente, il marchio CREA, che pur non costituendo un acronimo, incorpora al suo interno l evocazione dei contenuti dell Ente e l ambizione di realizzare un nuovo corso per il sistema dell Agricoltura. Il passaggio alla nuova strutturazione avverrà con gradualità e flessibilità, tenendo conto delle effettive competenze presenti nei vari centri, della strumentazione a disposizione, dei costi di trasferimento o di adattamento delle strutture, della coerenza con gli obiettivi di razionalizzazione e concentrazione. Il CREA, così riformato, si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. afferma il commissario Salvatore Parlato Intendiamo essere il sostegno al Made in Italy di fronte alle grandi sfide dell agroalimentare.

46 Spazio al CREA, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria Dall unione tra il Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura (CRA) e l Istituto nazionale di economia agraria (INEA) due ex enti vigilati dal Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali è nato il CREA Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria. La riorganizzazione è stata promossa con l intento di garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, attraverso un maggiore collegamento con le esigenze del mondo produttivo. Gli obiettivi dell iniziativa, infatti, includono un maggior coordinamento e un ottimizzazione degli sforzi amministrativi, economici e organizzativi per la tutela e promozione del made in Italy in campo agroalimentare. Il nuovo assetto prevede un articolazione dell ente in 12 centri, di cui 6 disciplinari ossia genomica e bioinformatica; agricoltura e ambiente; difesa e certificazione; ingegneria e trasformazioni agroalimentari; alimenti e nutrizione; politiche e bioeconomia e 6 di filiera quali cerealicoltura e colture industriali; colture arboree; viticoltura ed enologia; orticoltura e florovivaismo; zootecnia e acquacoltura; foreste e produzioni del legno. Fonte Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali Data pubblicazione 07/07/2015 Tag: Agrifood

47 News Crea, così cambia la ricerca Il nuovo ente, nato dalla fusione di Inea e Cra, non sarà solo spending review, ma razionalizzazione e rilancio della ricerca pubblica nell agroalimentare Leggi l articolo originale Crea, così cambia la ricerca su Terra e Vita. Non una mera spending review, ma razionalizzazione e rilancio della ricerca pubblica nell agroalimentare. Così è stato presentato a Expo il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria), ultimo nato dalla fusione tra Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura) e Inea (Istituto nazionale economia agraria). «Troppi campanili, è questo il peccato dell Italia. Con questa operazione vogliamo dotare il nostro Paese di un centro capace di rispondere alla pressante richiesta di innovazione delle imprese» ha spiegato il commissario straordinario, Salvatore Parlato. Anche se non si tratta di una semplice sforbiciata alla spesa, l intervento di Parlato parte da lì: risparmiare, tagliando inefficienze e ridondanze. Anzitutto le sedi: Cra e Inea ne hanno nel complesso 82 (più 103 aziende sperimentali, di cui 20 non utilizzate). Queste, nel piano di ristrutturazione, che diventerà operativo il 1 gennaio 2016 e dovrà essere completato a fine 2017, si ridurranno a 28 (almeno una per regione + 10 laboratori). «Solo così ha assicurato taglieremo la spesa del 10%, anche perché al crescere della dimensione diminuisce il costo unitario per lavoratore». Su 105 milioni di di finanziamento pubblico (più 50 milioni di di risorse da bandi, brevetti etc) 95 servono oggi per pagare gli stipendi. Su 1570 dipendenti, i ricercatori sono il 37% (a cui vanno sommati 700 precari), gli amministrativi il 24%. Ancora «troppi» (sia i precari che gli amministrativi). Entrando nei contenuti più scientifici del piano, il nuovo assetto Crea prevede 12 centri di ricerca, fortemente autonomi, di cui 6 disciplinari e 6 di filiera. Tra i primi rientrano: genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia. Nella seconda: cerealicoltura e colture industriali, colture arboree, viticoltura ed enologia, orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno. Obiettivo comune sarà individuare e soprattutto trasferire alle aziende soluzioni per rendere l agricoltura più efficiente, sostenibile e pronta ad affrontare le sfide di domani. Due, in particolare, le priorità indicate dal commissario delegato Alessandra Gentile: miglioramento genetico delle piante; lotta a infestanti, patogeni e malattie. E valutazioni periodiche dei risultati. «Sei mesi fa ha commentato il ministro Maurizio Martina sembrava impossibile un percorso di unificazione. Oggi il Crea è una realtà. È un caso di successo che può consentire di far fare un salto di qualità alla nostra ricerca». Più tiepidi i sindacati, che hanno sottolineato il precariato e la scarsità di fondi.

48 NASCE IL CREA LE OPPORTUNITÀ DELLA RICERCA IN AGRICOLTURA Ieri 25 giugno il Padiglione Italia in Expo 2015 ha ospitato la presentazione ufficiale del CREA, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria. L ente pubblico di ricerca nasce dall unione di CRA e Inea e si propone di incorporare nelle ricerche agricole anche quelle relative all economia agraria. Salvatore Parlato, Commissario Straordinario CREA Il Commissario Straordinario Salvatore Parlato ha presentato in dettaglio gli obiettivi del nuovo ente, che è stato ridotto nel numero delle sedi territoriali: incrementare l efficienza organizzativa, concentrare le risorse e ridurre la spesa. Questo avviene attraverso il taglio di alcune sedi e la concentrazione delle unità di ricerca. Gli ambiti di intervento dell ente spaziano dagli alimenti alla trasformazione, dalla certificazione alla bioinformatica, dall enologia al florovivaismo. Verranno mantenuti 19 presidi regionali, per garantire la varietà nella ricerca che rispecchia le caratteristiche del territorio nazionale. Le sedi totali saranno 28 a cui si aggiungeranno 10 laboratori con mission precise e precisi ambiti di ricerca. La politica di reclutamento dei nuovi ricercatori dovrà servire a ridurre l età media nell ente e a promuovere la versatilità.

49 Il Crea ha già pensato alle prime iniziative per mettersi al servizio dell innovazione e della società. Tutti i giovedì presenterà in Expo 2015 la Carta di Milano (escluso il mese di agosto). Gli obiettivi che si propone il Crea sono quelli di migliorare la sostenibilità economica, ridurre l impatto ambientale, aumentare l efficienza della produzione alimentare e garantire il consumatore. Le sedi prevederanno 6 centri di ricerca disciplinari e 6 centri di filiera dalla zootecnia alle foreste, dai cereali alla viticoltura, dall orticoltura alle colture arboree. Claudia Sorlini alla presentazione ufficiale del CREA al Padiglione Italia Durante l incontro, alla presenza del Ministro delle politiche agricole Maurizio Martina, è intervenuta anche la Professoressa Claudia Sorlini: Il Crea deve puntare sulla sperimentazione e sulle applicazioni pratiche, per essere un servizio pubblico per tutta l agricoltura italiana. La presentazione dell ente rinnovato è stata arricchita da interventi provenienti dal mondo delle università e della ricerca, dalle associazioni di categoria e dai sindacati. A chiudere il Ministro Maurizio Martina che ha promosso la ristrutturazione.

50 È nato il CREA - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria Dall'unione di Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura), debutta ad Expo il nuovo ente che si occuperà di ricerca e studio economico per il settore agroalimentare Il Ministero delle Politiche agricole alimentari e forestali ha presentato ad Expo il CREA - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria, entità in cui confluiscono gli enti collegati Inea e Cra. Il nuovo soggetto ha l'obiettivo di rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, tentando un collegamento con il mondo produttivo, nel campo della ricerca e dello studio economico. "Il Crea sarà protagonista - ha commentato il Ministro Maurizio Martina, intervenendo alla presentazione - del rilancio della ricerca e dell'analisi economica per il settore agroalimentare. L'Italia non è all'anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020 dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione." Commissario straordinario del nuovo ente è Salvatore Parlato; questo il suo commento: "Il CREA, così riformato si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell'impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l'eccellenza scientifica dei suoi ricercatori". Il nuovo ente vedrà anche il coinvolgimento del Ministero dell'istruzione nella ricerca agroalimentare: attraverso il Fondo integrativo speciale per la ricerca, partiranno a breve dei "PhD Cibo e sviluppo sostenibile" della durata di tre anni, con l'obiettivo di sostenere gli studi e favorire l'inserimento nel mondo del lavoro dei ricercatori in campo agroalimentare. Aree di ricerca e obiettivi

51 Il nuovo assetto del Crea prevede dodici Centri di ricerca distribuiti in tutto il territorio nazionale, ciascuno con una o più sedi di cui sei disciplinari: * genomica e bioinformatica * agricoltura e ambiente * difesa e certificazione * ingegneria e trasformazioni agroalimentari * alimenti e nutrizione * politiche e bioeconomia. Sei di filiera: * cerealicoltura e colture industriali * colture arboree (alberi da frutta, agrumi e olivo, viticoltura ed enologia, orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno). In tutto conterà 28 sedi e 10 laboratori, rispetto alle oltre 80 di origine, compresa anche l'amministrazione centrale di Roma con 19 presidi regionali che si appoggiano sulle strutture di ricerca dell'ente già operative o su strutture di soggetti istituzionali con cui l'ente collabora. Il consiglio si prefigge questi obiettivi: maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all'accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori.

52 Presentato ad Expo il Crea; Martina: nuovo ente protagonista salto di qualità sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana Autore : Rassegna Stampa CREA Pubblicato il : Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che oggi ad Expo è stato presentato, il CREA Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria, nato dall unione degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Il nuovo soggetto punta a garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, con un maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte concrete ad un settore come quello agroalimentare che necessita fortemente di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. Il Crea sarà protagonista ha commentato il Ministro Maurizio Martina, intervenendo alla presentazione del rilancio della ricerca e dell analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. L Italia non è all anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020, ha proseguito il Ministro dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo al massimo anche l interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Abbiamo fortemente voluto presentare questa riorganizzazione qui ad Expo, perché in questi sei mesi di esposizione il ruolo e il dibattito sul fronte dell innovazione scientifica è cruciale. Allora ha concluso Martina da qui lanciamo la sfida al cambiamento e a un salto di qualità sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana, dando spazio alle capacità, all entusiasmo e alla passione dei nostri ricercatori. Siamo consapevoli che non c è sviluppo, non c è crescita, non c è futuro se manca la ricerca. Il Crea è stato presentato, alla presenza anche del Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Luigi Nicolais, da Salvatore Parlato, commissario straordinario del nuovo ente, insieme ai due sub commissari Alessandra Gentile e Michele Pisante. Il CREA, così riformato, ha affermato Parlato si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. Intendiamo essere il sostegno del made in Italy di fronte alle grandi sfide dell agroalimentare. Intervenendo alla presentazione, Lorenzo Micheli dell Ufficio di Gabinetto del Miur ha confermato l intervento del Ministero dell Istruzione nella ricerca agroalimentare. In particolare, attraverso il Fondo integrativo speciale per la ricerca, partiranno a breve dei PhD Cibo e

53 sviluppo sostenibile, che dureranno tre anni e avranno l obiettivo di sostenere gli studi e favorire l inserimento nel mondo del lavoro dei ricercatori in campo agroalimentare. LE AREE DI RICERCA Il nuovo assetto del Crea prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca - ciascuno con una o più sedi di cui 6 disciplinari: genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia 6 di filiera: cerealicoltura e colture industriali, colture arboree cioè alberi da frutta, agrumi e olivo- viticoltura ed enologia, orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno. GLI OBIETTIVI Maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; Maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; Innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori.

54 Nasce un nuove ente per la ricerca e la certificazione della qualità dell'agroalimentare Crea, nasce un nuovo ente per la qualità dell agroalimentare 29 giugno 2015alle ore 8:48 Presentato il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi Ad Expo è stato presentato, il CREA Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria, nato dall unione degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Il nuovo soggetto punta a garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, con un maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte concrete ad un settore come quello agroalimentare che necessita fortemente di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. Lorenzo Micheli dell Ufficio di Gabinetto del Miur ha confermato l intervento del Ministero dell Istruzione nella ricerca agroalimentare. In particolare, attraverso il Fondo integrativo speciale per la ricerca, partiranno a breve dei PhD Cibo e sviluppo sostenibile, che dureranno tre anni e avranno l obiettivo di sostenere gli studi e favorire l inserimento nel mondo del lavoro dei ricercatori in campo agroalimentare. Fonte Mipaaf

55 Presentato il CREA. Perbellini al ministro Martina: Valorizzare le aree produttive locali Tag:CREA, Ministro Martina, Politiche agricole Garantire e rilanciare l economia agraria. È l obiettivo di CREA Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria, nato dall unione degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura) e presentato nei giorni scorsi ad Expo dal Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali. Il nuovo soggetto punta a garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, con un maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte concrete ad un settore come quello agroalimentare che necessita fortemente di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. Il Crea sarà protagonista ha commentato il Ministro Maurizio Martina (nella foto), intervenendo alla presentazione del rilancio della ricerca e dell analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020, dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Il ministro ha evidenziato inoltre: Favoriremo al massimo anche l interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Dall Expo lanciamo la sfida al cambiamento e a un salto di qualità sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana, dando spazio alle capacità, all entusiasmo e alla passione dei nostri ricercatori. Siamo consapevoli che non c è sviluppo, non c è crescita, non c è futuro se manca la ricerca. È una buona notizia ha sottolineato la presidente di Mercati Associati Mimma Perbellini come sempre lo sono gli interventi che puntano alla semplificazione e alla riorganizzazione di settori vitali per lo sviluppo come lo è la ricerca. Ora abbiamo bisogno che il Ministero delle Politiche agricole intervenga anche con altre misure, ad esempio per dare impulso alle tante aree di produzione di qualità del nostro Paese ancora misconosciute. Noi di Mercati Associati ci stiamo battendo per far sistema sul prodotto e valorizzare anche le aree produttive locali che spesso offrono prodotti di grande valore per la loro tipicità, ma che faticano ad arrivare alla distribuzione. Secondo Perbellini occorre capire che i

56 mercati sono il luogo dove far sintesi su tutte le realtà e le problematiche della filiera agroalimentare. Non possiamo più esser visti solo luoghi di posteggio e transito, ma essere considerati per tutte le potenzialità che possiamo sviluppare a servizio del pubblico. Vorrei che il ministro Maurizio Martina scoprisse la risorsa che sappiamo di poter essere. Tra gli obiettivi del CREA ci sono la maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo, il maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico. E infine l innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori.

57 Agricoltura: Mipaaf per ricerca presenta Crea a Expo Ha fatto il suo debutto all Expo Milano 2015 il CREA Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria, nato dall unione degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Il nuovo soggetto, ha spiegato il Ministero per l Agricoltura, punta a garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, con un maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte concrete ad un settore come quello agroalimentare che necessita fortemente di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. Il Crea sarà protagonista, ha commentato il ministro Maurizio Martina, del rilancio della ricerca e dell analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. L Italia non è all anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020, ha proseguito il Ministro, dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo al massimo anche l interazione e la collaborazione del Crea col CNR, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Abbiamo fortemente voluto presentare questa riorganizzazione qui ad Expo, perché in questi sei mesi di esposizione il ruolo e il dibattito sul fronte dell innovazione scientifica è cruciale. Allora, ha concluso il ministro Martina, da qui lanciamo la sfida al cambiamento e a un salto di qualità sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana, dando spazio alle capacità, all entusiasmo e alla passione dei nostri ricercatori. Siamo consapevoli che non c è sviluppo, non c è crescita, non c è futuro se manca la ricerca. Alla presenza anche del Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Luigi Nicolais, il Crea è stato presentato da Salvatore Parlato, commissario straordinario del nuovo ente, insieme ai due sub commissari, Alessandra Gentile e Michele Pisante. Il CREA, così riformato, ha affermato Parlato, si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. Intendiamo essere il sostegno del Made in Italy di fronte alle grandi sfide dell agroalimentare. Lorenzo Micheli, dell Ufficio di Gabinetto del Ministero Università e Ricerca, ha confermato l intervento del suo dicastero nella ricerca agroalimentare. In particolare,

58 attraverso il Fondo integrativo speciale per la ricerca, partiranno a breve dei PhD Cibo e sviluppo sostenibile, che dureranno tre anni e avranno l obiettivo di sostenere gli studi e favorire l inserimento nel mondo del lavoro dei ricercatori in campo agroalimentare. Le aree di ricerca Il nuovo assetto del Crea prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca -ciascuno con una o più sedi di cui 6 disciplinari: genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia 6 di filiera: cerealicoltura e colture industriali, colture arboree cioè alberi da frutta, agrumi e olivo viticoltura ed enologia, - orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno. Gli obiettivi Maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; Maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; Innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori. di Dario de Marchi 26 Giugno 2015

59 Ricerca agro-alimentare, nasce il nuovo polo scientifico CREA MILANO Un nome fortemente evocativo per un ente che vuole fare della ricerca ad altissimo livello una delle chiavi di volta dello sviluppo in tema agro alimentare. Si chiama CREA, il Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l analisi dell economia agraria, nato dall incorporazione dell Inea da parte del Craed è stato presentato all Expo, alla presenza del ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina e del presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Luigi Nicolais, da Salvatore Parlato, commissario straordinario del nuovo ente, insieme ai due sub commissari Alessandra Gentile e Michele Pisante. La nuova sfida italiana, che avrà 2300 addetti, vuole diventare il più importante ente di ricerca dedicato all agroalimentare e prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca, ciascuno con una o più sedi, di cui 6 disciplinari (genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia) e 6 di filiera (cerealicoltura e colture industriali, colture arboree cioè alberi da frutta, agrumi e olivo, viticoltura ed enologia, orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno). Martina ha spiegato che il Crea sarà protagonista del rilancio della ricerca e dell analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare ha detto la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli

60 dell importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. L Italia non è all anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020, ha proseguito il Ministro dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo al massimo anche l interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Tra le sfide che l Italia deve affrontare da subito, è stato sottolineato, la difesa del Made in Italy da pgni genere di aggressione, la riorganizzazione del settore in base anche alle nuove scelte di spending review, il controllo del territorio sul campo perché ciascuna delle sedi dedicate ad attività di ricerca e sperimentazione avrà a disposizione dei campi sperimentali, siano essi terreni agricoli, allevamenti o impianti, organizzati in modo funzionale all attività del singolo Centro. L intera struttura è proiettata a favorire le relazioni e l integrazione delle attività di ricerca con le principali realtà europee e internazionali, con le Università e gli altri Enti di ricerca nazionali, pubblici e privati, con il territorio e le imprese. (MNT 29 giugno 2015)

61 26/06/2015 Nasce il Crea per la ricerca e l'economia agraria Giovedì 26 giugno ad Expo è stato presentato il CREA - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria, nato dall unione degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Il nuovo soggetto punta a garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, con un maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte concrete ad un settore come quello agroalimentare che necessita fortemente di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. Il Crea sarà protagonista ha commentato il ministro Maurizio Martina, intervenendo alla presentazione - del rilancio della ricerca e dell'analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell'importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. L'Italia non è all'anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020, - ha proseguito il ministro - dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo al massimo anche l'interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Abbiamo fortemente voluto presentare questa riorganizzazione qui ad Expo, perché in questi sei mesi di esposizione il ruolo e il dibattito sul fronte dell'innovazione scientifica è cruciale. Allora ha concluso Martina - da qui lanciamo la sfida al cambiamento e a un salto di qualità sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana, dando spazio alle capacità, all'entusiasmo e alla passione dei nostri ricercatori. Siamo consapevoli che non c'è sviluppo, non c'è crescita, non c'è futuro se manca la ricerca. Il Crea è stato presentato, alla presenza anche del presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Luigi Nicolais, da Salvatore Parlato, commissario straordinario del nuovo ente, insieme ai due sub commissari Alessandra Gentile e Michele Pisante. Il CREA, così riformato, - ha affermato Parlato - si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed

62 europee e a valorizzare l eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. Intendiamo essere il sostegno del made in Italy di fronte alle grandi sfide dell agroalimentare. Intervenendo alla presentazione, Lorenzo Micheli dell'ufficio di Gabinetto del Miur ha confermato l'intervento del Ministero dell'istruzione nella ricerca agroalimentare. In particolare, attraverso il Fondo integrativo speciale per la ricerca, partiranno a breve dei "PhD Cibo e sviluppo sostenibile", che dureranno tre anni e avranno l'obiettivo di sostenere gli studi e favorire l'inserimento nel mondo del lavoro dei ricercatori in campo agroalimentare. LE AREE DI RICERCA Il nuovo assetto del Crea prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca -ciascuno con una o più sedi di cui 6 disciplinari: - genomica e bioinformatica, - agricoltura e ambiente, - difesa e certificazione, - ingegneria e trasformazioni agroalimentari, - alimenti e nutrizione, - politiche e bioeconomia 6 di filiera: - cerealicoltura e colture industriali, - colture arboree - cioè alberi da frutta, agrumi e olivo - viticoltura ed enologia, - orticoltura e florovivaismo, - zootecnia e acquacoltura, - foreste e produzioni del legno. GLI OBIETTIVI - Maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; - Maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; - Innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori.

63 Italia Agricoltura il CRA diventa CREA ecco cosa cambia Bio & Agro Venerdì 26 giugno :44 Jun Italia Agricoltura il CRA diventa CREA ecco cosa cambia Il Nuovo Ente di Ricerca riorganizzato in 28 sedi e 10 laboratori, rispetto alle oltre 80 di origine, ivi compresa Amministrazione centrale di Roma con 19 presidi regionali, che si appoggiano o sulle strutture di ricerca dell Ente già operative sul territorio o su strutture messe a disposizione da soggetti istituzionali con cui CREA collabora. CRA CREA presentato ieri ad ExpoMilano2015 dal Ministro agricoltura Maurizio Martina Il CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e analisi dell'economia agraria), nato da incorporazione INEA da parte del CRA (in cui erano già precedentemente confluiti INRAN ed ENSE), con i suoi circa 2300 addetti, il maggiore ente di ricerca dedicato ad agroalimentare. Il suo Nuovo assetto, prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca - ciascuno con una o più sedi di cui 6 disciplinari (genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia) e 6 di filiera (cerealicoltura e colture industriali, colture arboree - cioè alberi da frutta, agrumi e olivo -, viticoltura ed enologia, orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno). La riorganizzazione prevede un percorso di concentrazione e razionalizzazione, che consenta di raggiungere i seguenti obiettivi: Maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; Maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; Innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all'accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori. 12 strutture di ricerca hanno come punto di riferimento il Comitato Scientifico, che svolge compiti di controllo e indirizzo dell'attività scientifica, predisponendo appositi programmi di ricerca e

64 curandone l'esecuzione, attraverso il monitoraggio e il confronto costante con le strutture di ricerca. presidi regionali sono vere e proprie sentinelle sul territorio: intercettano e gestiscono la domanda di ricerca in ambito locale, coordinandosi con l'offerta prodotta dai centri su scala nazionale e potenziano il trasferimento tecnologico sul campo Ciascuna delle sedi dedicate ad attività di ricerca e sperimentazione dispone dei campi sperimentali, siano essi terreni agricoli, allevamenti o impianti, organizzati in modo funzionale all'attività del singolo Centro. Intera struttura proiettata a favorire le relazioni e l'integrazione delle attività di ricerca con le principali realtà europee e internazionali, con Università e altri Enti di ricerca nazionali, pubblici e privati, con il territorio e le imprese. riassetto organizzativo definisce gli interventi necessari per assicurare il contenimento della spesa e la riduzione del numero delle sedi, rafforzando l'equilibrio economico-finanziario del CREA. Spending review, che garantisce il conseguimento degli obiettivi finanziari imposti dalla legge di stabilità, ovvero una riduzione della spesa corrente del 10% entro la fine del 2017, può sintetizzarsi nelle seguenti linee di intervento: Riduzione dei centri di costo in misura più che proporzionale rispetto alla riduzione delle sedi; Riassetto delle aziende, al fine di migliorarne l'efficienza e massimizzarne i ricavi; Centralizzazione delle procedure di acquisto e razionalizzazione delle strutture di supporto amministrativo; Revisione dei contratti di acquisto di beni e servizi, per adeguarli alle effettive necessità dell'ente. SEGNO del CAMBIAMENTO: il marchio CREA che pur non costituendo un acronimo, incorpora al suo interno evocazione dei contenuti dell'ente e ambizione di realizzare un Nuovo corso per il sistema Agricoltura Italiano. passaggio alla Nuova strutturazione avverrà con gradualità e flessibilità, tenendo conto delle effettive competenze presenti nei vari Centri, della strumentazione a disposizione, dei costi di trasferimento o di adattamento delle strutture, della coerenza con gli obiettivi di razionalizzazione e concentrazione. CREA si presenta adesso più agile e compatto, più sintonizzato alle esigenze del Territorio e delle imprese, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento Nazionali ed Europee e a valorizzare Eccellenza scientifica dei suoi ricercatori dichiara il commissario Salvatore Parlato - intendiamo essere il sostegno al Made in Italy di fronte alle grandi sfide agroalimentari.

65 Mipaaf: nasce il Crea, nuovo ente di ricerca in agricoltura Scritto da Sam Askanews 16 ore fa Mipaaf: nasce il Crea, nuovo ente di ricerca in agricoltura Roma, 25 giu. (askanews) - Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha presentato ad Expo il "Crea - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria", nato dall'unione degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Il nuovo soggetto - spiega una nota - punta a garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, con un maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte concrete ad un settore come quello agroalimentare che necessita fortemente di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. "Il Crea sarà protagonista - ha commentato il ministro Maurizio Martina, intervenendo alla presentazione - del rilancio della ricerca e dell'analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell'importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. L'Italia non è all'anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon ha proseguito il ministro - dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo al massimo anche l'interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze".

66 Agricoltura, il Cra diventa Crea: a Expo presentato il nuovo ente Agricoltura, il Cra diventa Crea: a Expo presentato il nuovo ente di com/rog - 25 giugno :12fonte ilvelino/agv NEWSRoma Il CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l analisi dell economia agraria), nato dall incorporazione dell INEA da parte del CRA (in cui erano già precedentemente confluiti INRAN ed ENSE), è in Italia, con i suoi circa 2300 addetti, il più importante ente di ricerca dedicato all agroalimentare. Il suo nuovo assetto, presentato ufficialmente oggi all Expo - alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina - prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca - ciascuno con una o più sedi di cui 6 disciplinari (genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia) e 6 di filiera (cerealicoltura e colture industriali, colture arboree - cioè alberi da frutta, agrumi e olivo -, viticoltura ed enologia, orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno). La riorganizzazione proposta prevede un percorso di concentrazione e razionalizzazione, che consenta di raggiungere i seguenti obiettivi: Maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; Maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; Innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori. Le 12 strutture di ricerca hanno come punto di riferimento il Comitato Scientifico, che svolge compiti di controllo e indirizzo dell attività scientifica, predisponendo appositi programmi di ricerca e curandone l esecuzione, attraverso il monitoraggio e il confronto costante con le strutture di ricerca. Fisicamente l Ente sarà riorganizzato in 28 sedi e 10 laboratori, rispetto alle oltre 80 di origine, ivi compresa l Amministrazione centrale di Roma con 19 presidi regionali, che si appoggiano o sulle strutture di ricerca dell Ente già operative sul territorio o su strutture messe a disposizione da soggetti istituzionali con cui l Ente collabora. Il riassetto organizzativo definisce gli interventi necessari per assicurare il contenimento della spesa e la riduzione del numero delle sedi, rafforzando l'equilibrio economico-finanziario del CREA. Al fine di marcare il segno del cambiamento, viene proposto di preporre al nome per esteso dell Ente, il marchio CREA, che pur non costituendo un acronimo, incorpora al suo interno l evocazione dei contenuti dell Ente e l ambizione di realizzare un nuovo corso per il sistema dell Agricoltura. Il passaggio alla nuova strutturazione avverrà con gradualità e flessibilità, tenendo conto delle effettive competenze

67 presenti nei vari centri, della strumentazione a disposizione, dei costi di trasferimento o di adattamento delle strutture, della coerenza con gli obiettivi di razionalizzazione e concentrazione. Il CREA, così riformato, si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. afferma il commissario Salvatore Parlato Intendiamo essere il sostegno al Made in Italy di fronte alle grandi sfide dell agroalimentare.

68 Crea, così cambia la ricerca Il nuovo ente, nato dalla fusione di Inea e Cra, non sarà solo spending review, ma razionalizzazione e rilancio della ricerca pubblica nell agroalimentare Federica Levi 6 luglio 2015 Non una mera spending review, ma razionalizzazione e rilancio della ricerca pubblica nell agroalimentare. Così è stato presentato a Expo il Crea (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria), ultimo nato dalla fusione tra Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura) e Inea (Istituto nazionale economia agraria). «Troppi campanili, è questo il peccato dell Italia. Con questa operazione vogliamo dotare il nostro Paese di un centro capace di rispondere alla pressante richiesta di innovazione delle imprese» ha spiegato il commissario straordinario, Salvatore Parlato. Anche se non si tratta di una semplice sforbiciata alla spesa, l intervento di Parlato parte da lì: risparmiare, tagliando inefficienze e ridondanze. Anzitutto le sedi: Cra e Inea ne hanno nel complesso 82 (più 103 aziende sperimentali, di cui 20 non utilizzate). Queste, nel piano di ristrutturazione, che diventerà operativo il 1 gennaio 2016 e dovrà essere completato a fine 2017, si ridurranno a 28 (almeno una per regione + 10 laboratori). «Solo così ha assicurato taglieremo la spesa del 10%, anche perché al crescere della dimensione diminuisce il costo unitario per lavoratore». Su 105 milioni di di finanziamento pubblico (più 50 milioni di di risorse da bandi, brevetti etc) 95 servono oggi per pagare gli stipendi. Su 1570 dipendenti, i ricercatori sono il 37% (a cui vanno sommati 700 precari), gli amministrativi il 24%. Ancora «troppi» (sia i precari che gli amministrativi). Entrando nei contenuti più scientifici del piano, il nuovo assetto Crea prevede 12 centri di ricerca, fortemente autonomi, di cui 6 disciplinari e 6 di filiera. Tra i primi rientrano: genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia. Nella seconda: cerealicoltura e colture industriali, colture arboree, viticoltura ed enologia, orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno. Obiettivo comune sarà individuare e soprattutto trasferire alle aziende soluzioni per rendere l agricoltura più efficiente, sostenibile e pronta ad affrontare le sfide di domani. Due, in particolare, le

69 priorità indicate dal commissario delegato Alessandra Gentile: miglioramento genetico delle piante; lotta a infestanti, patogeni e malattie. E valutazioni periodiche dei risultati. «Sei mesi fa ha commentato il ministro Maurizio Martina sembrava impossibile un percorso di unificazione. Oggi il Crea è una realtà. È un caso di successo che può consentire di far fare un salto di qualità alla nostra ricerca». Più tiepidi i sindacati, che hanno sottolineato il precariato e la scarsità di fondi.

70 1 0 L U G L I O RICERCA AGRICOLTURA CRA INEA CREA, così cambio la ricerca Non una mera spending reiew, ma razionalizzazione e rilancio della ricerca pubblica nell agoalimentare. Così è stato presentate a Expo il CREA (Consiglio perla ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria), ultimo nato dalla fusione tra Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura) e Inea (Istituto nazionale economia agraria), «Troppi campanili, è questo il peccato dell Italia. Con questa operazione vogliamo dotare il nostro Paese di un centro capace di rispondere alla pressante richiesta di innovazione delle imprese» ha spiegato il commissario straordinario, Salvatore Parlato. Anche se non si tratta di una semplice sforbiciata alla spesa, l intervento di Parlato parte da lì: risparmiare, tagliando inefficienze e ridondanze. Anzitutto le sedi: Cra e Inea ne hanno nel complesso 82 (più 103 aziende sperimentali, dl cui 20 non utilizzate). Queste, nel piano dl ristrutturazione, che diventerà operativo il 1 gennaio 2016 e dovrà essere completato a fine 2017, si ridurranno e 28 (almeno una per regione + 10 laboratori). «Solo così-ha assicurato-taglieremo la spesa del 10%, anche perché al crescerne della dimensione diminuisce il costo unitario per lavoratore». Su 105 milioni di di finanziamento pubblico (più 50 milioni di di risorse da bandi, brevetti etc) 95 servono oggi per pagare gli stipendi. Su 1570 dipendenti, i ricercatori sono il 37% (a cui vanno sommati /00 precari), gli amministrativi il 24%. Ancora «troppi» (sia i precari che gli amministrativi). Fonte: Terra e Vita

71 Ad EXPO presentato il Crea, soggetto autorevole dell agroalimentare Il Ministro Maurizio Martina sottolinea il ruolo protagonista del nuovo ente nel settore agroalimentare con particolare riferimento alla ricerca e allo studio economico All EXPO di Milano battesimo del «Crea» (Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria), nato dall unione degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). La vocazione del nuovo soggetto è quella di garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, rendendo più agile e dinamico il collegamento con il mondo produttivo, dando risposte concrete ad un settore come quello agroalimentare che necessita fortemente di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. Il Crea sarà protagonista - ha commentato il Ministro Maurizio Martina, intervenendo alla presentazione - del rilancio della ricerca e dell'analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell'importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. L'Italia non è all'anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020, - ha proseguito il Ministro - dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo al massimo anche l'interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Abbiamo fortemente voluto presentare questa riorganizzazione qui ad EXPO, perché in questi sei mesi di esposizione il ruolo e il dibattito sul fronte dell'innovazione scientifica è cruciale. Allora - ha concluso Martina - da qui lanciamo la sfida al cambiamento e a un salto di qualità sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana, dando spazio alle capacità, all'entusiasmo e alla passione dei nostri ricercatori. Siamo consapevoli che non c'è sviluppo, non c'è crescita, non c'è futuro se manca la ricerca. Il Crea è stato presentato, alla presenza anche del Presidente del Consiglio Nazionale delle RicercheLuigi Nicolais, da Salvatore Parlato, Commissario straordinario del nuovo ente, insieme ai due subcommissari Alessandra Gentile e Michele Pisante. Il Crea, così riformato, - ha affermato Parlato - si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. Intendiamo essere il sostegno del made in Italy di fronte alle grandi sfide dell agroalimentare.

72 Lorenzo Micheli, dell'ufficio di Gabinetto del Miur, ha confermato l'intervento del Ministero dell'istruzione nella ricerca agroalimentare. In particolare, attraverso il Fondo integrativo speciale per la ricerca, partiranno a breve dei «PhD Cibo e sviluppo sostenibile», che dureranno tre anni e avranno l'obiettivo di sostenere gli studi e favorire l'inserimento nel mondo del lavoro dei ricercatori in campo agroalimentare. Le aree di ricerca Il nuovo assetto del Crea prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca - ciascuno con una o più sedi di cui: 6 disciplinari: - genomica e bioinformatica - agricoltura e ambiente - difesa e certificazione - ingegneria e trasformazioni agroalimentari - alimenti e nutrizione - politiche e bioeconomia 6 di filiera: - cerealicoltura e colture industriali - colture arboree - cioè alberi da frutta, agrumi e olivo - viticoltura ed enologia - orticoltura e florovivaismo - zootecnia e acquacoltura - foreste e produzioni del legno Gli obiettivi Maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; Maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; Innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori.

73 Mipaaf: Il CREA è il nuovo ente protagonista della ricerca agroalimentare Categoria: Istituzioni nazionali Pubblicato: 26 Giugno 2015 Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali ha comunicato che ad Expo è stato presentato, il CREA - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria, nato dall unione degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Il nuovo soggetto punta a garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, con un maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte concrete ad un settore come quello agroalimentare che necessita fortemente di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. Il Crea sarà protagonista ha commentato il Ministro Maurizio Martina, intervenendo alla presentazione - del rilancio della ricerca e dell'analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell'importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. L'Italia non è all'anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020, - ha proseguito il Ministro - dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo al massimo anche l'interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Abbiamo fortemente voluto presentare questa riorganizzazione qui ad Expo, perché in questi sei mesi di esposizione il ruolo e il dibattito sul fronte dell'innovazione scientifica è cruciale. Allora ha concluso Martina - da qui lanciamo la sfida al cambiamento e a un salto di qualità sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana, dando spazio alle capacità, all'entusiasmo e alla passione dei nostri ricercatori. Siamo consapevoli che non c'è sviluppo, non c'è crescita, non c'è futuro se manca la ricerca. Il Crea è stato presentato, alla presenza anche del Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Luigi Nicolais, da Salvatore Parlato, commissario straordinario del nuovo ente, insieme ai due sub commissari Alessandra Gentile e Michele Pisante. Il CREA, così riformato, - ha affermato Parlato - si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. Intendiamo essere il sostegno del made in Italy di fronte alle grandi sfide dell agroalimentare. Intervenendo alla presentazione, Lorenzo Micheli dell'ufficio di Gabinetto del Miur ha confermato l'intervento del Ministero dell'istruzione nella ricerca agroalimentare. In particolare, attraverso il Fondo integrativo speciale per la ricerca, partiranno a breve dei "PhD Cibo e sviluppo sostenibile", che dureranno tre anni e avranno l'obiettivo di sostenere gli studi e favorire l'inserimento nel mondo del lavoro dei ricercatori in campo agroalimentare.

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75 Mipaaf: presentato il Crea, Consiglio per la ricerca in agricoltura e per l analisi dell economia agraria Il Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali comunica che il 25 giugno ad Expo è stato presentato il CREA - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria, nato dall unione degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Il nuovo soggetto punta a garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, con un maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte concrete ad un settore come quello agroalimentare che necessita fortemente di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. Lo si legge in una nota stampa ufficiale diramata dal Mipaaf il 25 giugno 2015, e che riportiamo integralmente. Il Crea sarà protagonista ha commentato il ministro Maurizio Martina, intervenendo alla presentazione - del rilancio della ricerca e dell analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. L Italia non è all'anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon ha proseguito il ministro - dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo al massimo anche l interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Abbiamo fortemente voluto presentare questa riorganizzazione qui ad Expo, perché in questi sei mesi di esposizione il ruolo e il dibattito sul fronte dell'innovazione scientifica è cruciale. Allora ha concluso Martina - da qui lanciamo la sfida al cambiamento e a un salto di qualità sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana, dando spazio alle capacità, all'entusiasmo e alla passione dei nostri ricercatori. Siamo consapevoli che non c'è sviluppo, non c'è crescita, non c'è futuro se manca la ricerca. Il CREA prosegue il comunicato - è stato presentato, alla presenza anche del presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Luigi Nicolais, da Salvatore Parlato, commissario straordinario del nuovo ente, insieme ai due sub commissari Alessandra Gentile e Michele Pisante. Il CREA, così riformato - ha

76 affermato Parlato - si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. Intendiamo essere il sostegno del made in Italy di fronte alle grandi sfide dell agroalimentare. Intervenendo alla presentazione, Lorenzo Micheli dell'ufficio di Gabinetto del Miur citiamo ancora testualmente - ha confermato l intervento del Ministero dell Istruzione nella ricerca agroalimentare. In particolare, attraverso il Fondo integrativo speciale per la ricerca, partiranno a breve dei PhD Cibo e sviluppo sostenibile", che dureranno tre anni e avranno l obiettivo di sostenere gli studi e favorire l inserimento nel mondo del lavoro dei ricercatori in campo agroalimentare. Il nuovo assetto del Crea informa il Mipaaf - prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca - ciascuno con una o più sedi di cui sei disciplinari: genomica e bioinformatica; agricoltura e ambiente; difesa e certificazione; ingegneria e trasformazioni agroalimentari; alimenti e nutrizione; politiche e bioeconomia. Sei di filiera: cerealicoltura e colture industriali; colture arboree, cioè alberi da frutta, agrumi e olivo; viticoltura ed enologia; orticoltura e florovivaismo; zootecnia e acquacoltura; foreste e produzioni del legno. Gli obiettivi termina la nota stampa - sono:maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori. Local Genius 26 giugno 2015

77 26/06/2015 Ricerca per l agricoltura Da Cra e Inea nasce CREA Ratin g: 16 voti (clicca per votare) Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che oggi ad Expo è stato presentato, il "CREA - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l'analisi dell'economia agraria", nato dall'unione degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Ne dà notizia un comunicato del Ministero delle politiche agricole, alimentari e forestali. Il nuovo soggetto punta a garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, con un maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte concrete ad un settore come quello agroalimentare che necessita fortemente di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. "Il Crea sarà protagonista - ha commentato il Ministro Maurizio Martina, intervenendo alla presentazione - del rilancio della ricerca e dell'analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell'importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. L'Italia non è all'anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020, - ha proseguito il Ministro - dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo al massimo anche l'interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Abbiamo fortemente voluto presentare questa riorganizzazione qui ad Expo, perché in questi sei mesi di esposizione il ruolo e il dibattito sul fronte dell'innovazione scientifica è cruciale. Allora - ha concluso Martina - da qui lanciamo la sfida al cambiamento e a un salto di qualità sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana, dando spazio alle capacità, all'entusiasmo e alla passione dei nostri ricercatori. Siamo consapevoli che non c'è sviluppo, non c'è crescita, non c'è futuro se manca la ricerca." Il Crea è stato presentato, alla presenza anche del Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Luigi Nicolais, da Salvatore Parlato, commissario straordinario del nuovo ente, insieme ai due sub commissari Alessandra Gentile e Michele Pisante. "Il CREA, così riformato, - ha affermato Parlato - si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell'impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l'eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. Intendiamo essere il sostegno del made in Italy di fronte alle grandi sfide dell'agroalimentare". Intervenendo alla presentazione, Lorenzo Micheli dell'ufficio di Gabinetto del Miur ha confermato l'intervento del Ministero dell'istruzione nella ricerca agroalimentare. In

78 particolare, attraverso il Fondo integrativo speciale per la ricerca, partiranno a breve dei "PhD Cibo e sviluppo sostenibile", che dureranno tre anni e avranno l'obiettivo di sostenere gli studi e favorire l'inserimento nel mondo del lavoro dei ricercatori in campo agroalimentare. LE AREE DI RICERCA Il nuovo assetto del Crea prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca -ciascuno con una o più sedi di cui 6 disciplinari: - genomica e bioinformatica, - agricoltura e ambiente, - difesa e certificazione, - ingegneria e trasformazioni agroalimentari, - alimenti e nutrizione, - politiche e bioeconomia 6 di filiera: - cerealicoltura e colture industriali, - colture arboree - cioè alberi da frutta, agrumi e olivo- viticoltura ed enologia, - orticoltura e florovivaismo, - zootecnia e acquacoltura, - foreste e produzioni del legno. GLI OBIETTIVI - Maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; - Maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; - Innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all'accresciuta possibilità di confronto tra ricercat

79 Presentato il Crea di redazione 26 giugno 2015 in News 0 Commenti Ieri è stato presentato, il Crea Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria, nato dall unione degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Negli intenti del MiPaaf, il nuovo soggetto punta a garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, con un maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte concrete a un settore come quello agroalimentare che necessita fortemente di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. «Il Crea sarà protagonista ha commentato il ministro Maurizio Martina del rilancio della ricerca e dell analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell importanza del lavoro che è stato portato avanti fino a oggi. Favoriremo al massimo anche l interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze» «Il CREA, così riformato, ha affermato Salvatore Parlato, commissario straordinario del nuovo ente si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. Intendiamo essere il sostegno del made in Italy di fronte alle grandi sfide dell agroalimentare». Il nuovo assetto del Crea prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca, ciascuno con una o più sedi di cui: 6 disciplinari genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente,

80 difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia 6 di filiera cerealicoltura e colture industriali, colture arboree cioè alberi da frutta, agrumi e olivo, viticoltura ed enologia, orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno.

81 Presentato ad Expo il Crea: Martina, nuovo ente sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che oggi ad Expo è stato presentato, il CREA Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria, nato dall unione degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Il nuovo soggetto punta a garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, con un maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte concrete ad un settore come quello agroalimentare che necessita fortemente di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. Il Crea sarà protagonista ha commentato il Ministro Maurizio Martina, intervenendo alla presentazione del rilancio della ricerca e dell analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. L Italia non è all anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020, ha proseguito il Ministro dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo al massimo anche l interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Abbiamo fortemente voluto presentare questa riorganizzazione qui ad Expo, perché in questi sei mesi di esposizione il ruolo e il dibattito sul fronte dell innovazione scientifica è cruciale. Allora ha concluso Martina da qui lanciamo la sfida al cambiamento e a un salto di qualità sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana, dando spazio alle capacità,

82 all entusiasmo e alla passione dei nostri ricercatori. Siamo consapevoli che non c è sviluppo, non c è crescita, non c è futuro se manca la ricerca. Il Crea è stato presentato, alla presenza anche del Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Luigi Nicolais, da Salvatore Parlato, commissario straordinario del nuovo ente, insieme ai due sub commissari Alessandra Gentile e Michele Pisante. Il CREA, così riformato, ha affermato Parlato si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. Intendiamo essere il sostegno del made in Italy di fronte alle grandi sfide dell agroalimentare. Intervenendo alla presentazione, Lorenzo Micheli dell Ufficio di Gabinetto del Miur ha confermato l intervento del Ministero dell Istruzione nella ricerca agroalimentare. In particolare, attraverso il Fondo integrativo speciale per la ricerca, partiranno a breve dei PhD Cibo e sviluppo sostenibile, che dureranno tre anni e avranno l obiettivo di sostenere gli studi e favorire l inserimento nel mondo del lavoro dei ricercatori in campo agroalimentare. 25/06/2015

83 Nasce Crea: nuovo ente di ricerca agroalimentare che supporta il made in Italy Di Andrea De Giorgi 6 luglio 2015 È ufficialmente nato il Crea, il Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria, dopo la presentazione a Expo, in presenza del ministro delle Politiche agricole Maurizio Martina. Si tratta di uno dei più autorevoli enti di ricerca dedicato all agroalimentare. Il Consiglio per la ricerca in agricoltura, nato dall incorporazione dell Inea con il Cra, prevede dodici centri di ricerca distribuiti su tutta la penisola con l obiettivo di razionalizzare le risorse; di questi sei avranno carattere disciplinare (agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, genomica e bioinformatica, ingegneria e trasformazione agroalimentari, politiche e bioeconomia) e sei di filiera: (colture arboree, orticoltura e florovivaismo, foreste e produzione del legno, zootecnica e acquacoltura, cerealicoltura e colture industriali). Le 12 strutture si relazionano con il Comitato

84 Scientifico che svolge compiti di controllo e attività scientifica con monitoraggio costante dell attività delle strutture. Attraverso le strutture del Crea sarà quindi possibile avere una maggior economicità della gestione, coordinamento delle attività e capacità di controllo e monitoraggio dei risultati. Il Consiglio mira a rilanciare la ricerca italiana in campo agroalimentare. Come ha sottolineato lo stesso ministro Martina si riuscirà a favorire la collaborazione del Crea con Cnr, grazie allo sviluppo della cooperazione con gli istituti degli altri Paesi dove sono necessarie le competenze e conoscenze italiane.

85 NUOVO ENTE PROTAGONISTA SALTO DI QUALITÀ SULLA RICERCA AGRICOLA E AGROALIMENTARE ITALIANA 1 Luglio 2015 Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali comunica che ad Expo è stato presentato, il CREA - Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria, nato dall unione degli enti collegati Inea (Istituto nazionale di economia agraria) e Cra (Consiglio per la ricerca e la sperimentazione in agricoltura). Il nuovo soggetto punta a garantire e rilanciare le aree di intervento e di azione dei due enti, con un maggiore collegamento alle esigenze del mondo produttivo, dando risposte concrete ad un settore come quello agroalimentare che necessita fortemente di un soggetto autorevole e di riferimento nel campo della ricerca e dello studio economico. Il Crea sarà protagonista ha commentato il Ministro Maurizio Martina, intervenendo alla presentazione - del rilancio della ricerca e dell'analisi economica per il settore agroalimentare. Vogliamo valorizzare la grande professionalità dei nostri ricercatori, consapevoli dell'importanza del lavoro che è stato portato avanti fino ad oggi. L'Italia non è all'anno zero nella ricerca, lo dimostrano i risultati che abbiamo a livello internazionale negli studi sulla genomica vegetale e animale. Abbiamo davanti la grande occasione europea di Horizon 2020, - ha proseguito il Ministro - dove il nostro Paese deve essere alla guida di uno sviluppo delle linee di studio e di innovazione. Favoriremo al massimo anche l'interazione e la collaborazione del Crea col Cnr, proprio perché abbiamo a cuore gli obiettivi ambiziosi che ci stiamo dando. Così come in questi mesi stiamo rafforzando le cooperazioni con gli istituti di altri Paesi, che molto spesso ci chiamano proprio per le nostre competenze. Abbiamo fortemente voluto presentare questa riorganizzazione qui ad Expo, perché in questi sei mesi di esposizione il ruolo e il dibattito sul fronte dell'innovazione scientifica è cruciale. Allora ha concluso Martina - da qui lanciamo la sfida al cambiamento e a un salto di qualità sulla ricerca agricola e agroalimentare italiana, dando spazio alle capacità, all'entusiasmo e alla

86 passione dei nostri ricercatori. Siamo consapevoli che non c'è sviluppo, non c'è crescita, non c'è futuro se manca la ricerca. Il Crea è stato presentato, alla presenza anche del Presidente del Consiglio Nazionale delle Ricerche Luigi Nicolais, da Salvatore Parlato, commissario straordinario del nuovo ente, insieme ai due sub commissari Alessandra Gentile e Michele Pisante. Il CREA, così riformato, - ha affermato Parlato - si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. Intendiamo essere il sostegno del made in Italy di fronte alle grandi sfide dell agroalimentare. Intervenendo alla presentazione, Lorenzo Micheli dell'ufficio di Gabinetto del Miur ha confermato l'intervento del Ministero dell'istruzione nella ricerca agroalimentare. In particolare, attraverso il Fondo integrativo speciale per la ricerca, partiranno a breve dei "PhD Cibo e sviluppo sostenibile", che dureranno tre anni e avranno l'obiettivo di sostenere gli studi e favorire l'inserimento nel mondo del lavoro dei ricercatori in campo agroalimentare. LE AREE DI RICERCA: Il nuovo assetto del Crea prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca -ciascuno con una o più sedi di cui 6 disciplinari: - genomica e bioinformatica, - agricoltura e ambiente, - difesa e certificazione, - ingegneria e trasformazioni agroalimentari, - alimenti e nutrizione, - politiche e bioeconomia 6 di filiera: - cerealicoltura e colture industriali, - colture arboree - cioè alberi da frutta, agrumi e olivo - viticoltura ed enologia, - orticoltura e florovivaismo, - zootecnia e acquacoltura, - foreste e produzioni del legno. GLI OBIETTIVI: - Maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; Maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; - Innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori.

87 Da Cra a Crea. Il mondo della ricerca agraria si riorganizza 0 0 Google +0 0 Il CREA (Consiglio per la Ricerca in Agricoltura e l analisi dell economia agraria), nato dall incorporazione dell INEA da parte del CRA (in cui erano già precedentemente confluiti INRAN ed ENSE), è in Italia, con i suoi circa 2300 addetti, il più importante ente di ricerca dedicato all agroalimentare. Il suo nuovo assetto, presentato ufficialmente oggi all Expo - alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Maurizio Martina - prevede, distribuiti in tutto il territorio nazionale, 12 Centri di ricerca - ciascuno con una o più sedi di cui 6 disciplinari (genomica e bioinformatica, agricoltura e ambiente, difesa e certificazione, ingegneria e trasformazioni agroalimentari, alimenti e nutrizione, politiche e bioeconomia) e 6 di filiera (cerealicoltura e colture industriali, colture arboree - cioè alberi da frutta, agrumi e olivo -, viticoltura ed enologia, orticoltura e florovivaismo, zootecnia e acquacoltura, foreste e produzioni del legno). La riorganizzazione proposta prevede un percorso di concentrazione e razionalizzazione, che consenta di raggiungere i seguenti obiettivi: Maggior economicità della gestione e migliore organizzazione, anche di tipo amministrativo; Maggior coordinamento delle attività e miglior capacità di controllo e monitoraggio dei risultati, rispetto agli obiettivi strategici e di indirizzo scientifico; Innalzamento qualitativo della ricerca, grazie al maggior accesso alle apparecchiature scientifiche e all accresciuta possibilità di confronto tra ricercatori. Le 12 strutture di ricerca hanno come punto di riferimento il Comitato Scientifico, che svolge compiti di controllo e indirizzo dell attività scientifica, predisponendo appositi programmi di ricerca e curandone l esecuzione, attraverso il monitoraggio e il confronto costante con le strutture di ricerca. Fisicamente l Ente sarà riorganizzato in 28 sedi e 10 laboratori, rispetto alle oltre 80 di origine, ivi compresa l Amministrazione centrale di Roma con 19 presidi regionali, che si appoggiano o sulle strutture di ricerca dell Ente già operative sul territorio o su strutture messe a disposizione da soggetti istituzionali con cui l Ente collabora. Il riassetto organizzativo definisce gli interventi necessari per assicurare il contenimento della spesa e la riduzione del numero delle sedi, rafforzando l'equilibrio economico-finanziario del CREA. Al fine di marcare il segno del cambiamento, viene proposto di preporre al nome per esteso dell Ente, il marchio CREA, che pur non costituendo un acronimo, incorpora al suo interno l evocazione dei contenuti dell Ente e l ambizione di realizzare un nuovo corso per il sistema dell Agricoltura. Il passaggio alla nuova strutturazione avverrà con gradualità e flessibilità, tenendo conto delle effettive competenze presenti nei vari centri, della strumentazione a disposizione, dei costi di trasferimento o di adattamento delle strutture, della coerenza con gli obiettivi di razionalizzazione e concentrazione. Il CREA, così riformato, si presenta più agile e compatto, più sintonizzato sulle esigenze del territorio e dell impresa, più pronto a cogliere opportunità di finanziamento nazionali ed europee e a valorizzare l eccellenza scientifica dei suoi ricercatori. afferma il commissario Salvatore Parlato Intendiamo essere il sostegno al Made in Italy di fronte alle grandi sfide dell agroalimentare.

88 A Milano anche il rettore dell'università di Siena SIENA. Il rettore dell Università di Siena, Angelo Riccaboni, partecipa oggi (25 giugno) a Milano, presso il padiglione Italia di Expo 2015, alla presentazione del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria CREA, intervenendo a una tavola rotonda su Ricerca e innovazione nel sistema agroalimentare italiano. Le conclusioni saranno del ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina. Il consiglio CREA è nato recentemente dalla razionalizzazione di precedenti enti di ricerca vigilati dal Ministero e ha l obiettivo di supportare i territori e le imprese nella sfida per la tutela e la promozione del made in Italy agroalimentare. L Università di Siena sul tema della sostenibilità nell agricoltura e nella produzione alimentare come leva di innovazione e sviluppo ha nei mesi scorsi organizzato un meeting internazionale in quanto hub della rete per il Mediterraneo Sustainable Development Solutions Network (SDSN Mediterranean), mentre il professor Riccaboni, su incarico del ministero dell Università dell Istruzione e della Ricerca ha coordinato i lavori per la redazione del Partenariato per la Ricerca e l Innovazione nell Area Mediterranea PRIMA per il quale continuerà a rappresentare il Ministero il cui obiettivo di fondo è sviluppare in modo condiviso soluzioni innovative per l agricoltura, l industria alimentare e l uso dell acqua.

89 RICCABONI A EXPO PER NUOVO CONSIGLIO RICERCA IN AGRICOLTURA News Il rettore dell Università di Siena, Angelo Riccaboni, ha partecipato ieri (25 giugno) a Milano, presso il padiglione Italia di Expo 2015, alla presentazione del Consiglio per la ricerca in agricoltura e l analisi dell economia agraria CREA, intervenendo a una tavola rotonda su Ricerca e innovazione nel sistema agroalimentare italiano. Le conclusioni sono state fatte dal ministro delle Politiche agricole, alimentari e forestali, Maurizio Martina. Il consiglio CREA è nato recentemente dalla razionalizzazione di precedenti enti di ricerca vigilati dal Ministero e ha l obiettivo di supportare i territori e le imprese nella sfida per la tutela e la promozione del made in Italy agroalimentare. L Università di Siena sul tema della sostenibilità nell agricoltura e nella produzione alimentare come leva di innovazione e sviluppo ha nei mesi scorsi organizzato un meeting internazionale in quanto hub della rete per il Mediterraneo Sustainable Development Solutions Network (SDSN Mediterranean), mentre il professor Riccaboni, su incarico del ministero dell Università dell Istruzione e della Ricerca ha coordinato i lavori per la redazione del Partenariato per la Ricerca e l Innovazione nell Area Mediterranea - PRIMA - per il quale continuerà a rappresentare il Ministero - il cui obiettivo di fondo è sviluppare in modo condiviso soluzioni innovative per l agricoltura, l industria alimentare e l uso dell'acqua.

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