VIOLA DA 9 INTER K.O. SALAHTO L ex del Chelsea decisivo. Mancini chiude con 2 uomini in più ma non ne approfitta

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1 Siamo in onda! Canale 59 del digitale terrestre / GazzettaTv canale 59 lunedì 2 marzo 205 anno 9 - numero 5 euro,40 NOTTE DA SCUDETTO LA SFIDA TOTTI-TEVEZ ACCENDE ROMA-JUVE Francesco Totti, 38 anni e Carlos Tevez, 3 DELLA VALLE, GRAZIANO, PUGLIESE, STOPPINI ALLE PAGINE 2-3 SABATO CHIEVO-MILAN 0-0 IERI ATALANTA-SAMPDORIA -2 CAGLIARI-VERONA -2 CESENA-UDINESE -0 GENOA-PARMA (RINVIATA) INTER-FIORENTINA 0- PALERMO-EMPOLI 0-0 SASSUOLO-LAZIO 0-3 TORINO-NAPOLI -0 OGGI ROMA-JUVENTUS (ORE 2) RISULTATI & CLASSIFICA 25 a GIORNATA JUVENTUS* 57 ROMA* 48 NAPOLI 45 LAZIO 43 FIORENTINA 42 SAMPDORIA 39 GENOA* 36 TORINO 36 INTER 35 MILAN 34 PALERMO 34 SASSUOLO 29 UDINESE* 28 EMPOLI 28 VERONA 28 CHIEVO 25 ATALANTA 23 CAGLIARI 20 CESENA 9 PARMA** (-) 0 *Una partita in meno **Due partite in meno IMPRESA DI MONTELLA A SAN SIRO (-0) VIOLA DA 9 INTER K.O. SALAHTO L ex del Chelsea decisivo. Mancini chiude con 2 uomini in più ma non ne approfitta BIANCHI, BREGA, CENITI, DALLA VITE, LICARI, TAIDELLI DA PAGINA 2 A PAGINA 6 SUPER TORO GLIK COLPISCECE E AFFONDA IL NAPOLI Dopo Bilbao, continua il momento d oro della squadra di Ventura con la sesta rete del difensore. Palo di Gabbiadini. Benitez fallisce l aggancio al 2 posto BRAMARDO, CALAMAI, MALFITANO, TURCO ALLE PAGINE 8-0 TORNA ANDERSON LAZIO IRRESISTIBILE SAMP, RIMONTONA 8 5 KAMIL GLIK, 27 ANNI Gol e assist del brasiliano: Sassuolo travolto Atalanta avanti poi Miha schiera il tridente di Ferrero: Eto o inventa Muriel-Okaka pungono BERARDINO, CECERE, FROSIO, GRIMALDI ALLE PAGINE 5-7 Poste Italiane Sped. in A.P. - D.L. 353/2003 conv. L. 46/2004 art., c, DCB Milano L ANALISI di Luigi Garlando 23 ECCO CHE COSA MILANO PUÒ IMPARARE DALLA FIORENTINA La Fiorentina è passata da San Siro per spiegare alle milanesi come si fa a costruire una grande squadra. Si prende un bravo allenatore (Montella) che abbia buone idee e una certa esperienza, gli si lascia il tempo per coltivare il suo calcio di qualità e coraggio e gli si mettono a disposizione gli uomini giusti per far crescere il progetto di stagione in stagione. L'ARTICOLO A PAGINA AL TOTTENHAM Mourinho riparte Al Chelsea la Coppa di Lega 33 FORMULA Vettel ci crede «Una Ferrari da seconda fila» DA NON PERDERE Amichevole del Parma con più di mille tifosi Manenti: «Forse vendo» PIOVANI A PAGINA 20 Mohamed Salah segna e la Fiorentina torna a vincere in casa dell Inter dopo 5 anni AP BERLUSCONI DELUSO INZAGHI È A RISCHIO DECIDE MILAN-VERONA OLIVERO A PAGINA 2 2 Per i dirigenti Pippo avrebbe ormai perso il controllo del gruppo. Se sabato non vincerà potrebbe arrivare l esonero. Pronto Tassotti 50302> Decidono Terry e Diego Costa: il tecnico portoghese alza di nuovo un trofeo dopo 30 mesi BOLDRINI E DE CALÒ ALLE PAG w IL ROMPIPALLONE di GENE GNOCCHI Arrivabene: «Seb e Kimi combinazione perfetta» Hamilton vuole 70 milioni di stipendio PERNA A PAGINA 33 Danno con beffa per Berlusconi. Dopo l infortunio al malleolo, Renzi lo ha soprannominato «Pato del Nazareno» 2 3 Basket: Milano travolge Reggio e contestazione con il miglior Kleiza DI SCHIAVI A PAGINA 36 L Italrugby convince Fuori dal Sei Nazioni? I britannici ritrattano PASTONESI A PAGINA 39

2 2 Serie AR 25 a giornata 2 3 ) Mohamed Salah batte Handanovic. 2) L egiziano si inginocchia e ringrazia Allah. 3) La felicità del 22enne attaccante in prestito dal Chelsea BOZZANI/FORTE Fiorentina dolce, anzi Salah L Inter fallisce la prova del 9 L ex Chelsea ancora decisivo: dopo 5 anni i viola vincono in casa dei nerazzurri e vanno a -3 dal Napoli. Super Neto. Montella chiude in 9, Mancini non ne approfitta Fabio Licari MILANO I l sogno condiviso con le altre «fantastiche quattro» è l Europa League, ma l impressione è che questa Fiorentina possa pensare sul serio alla Champions. Nel senso di qualificazione naturalmente. Lazio (+) e Napoli (+3) devono preoccuparsi, per la Roma aspettiamo stasera: l orchestra di Montella, per usare un espressione sacchiana azzeccata in questo caso, continua la sua bella rincorsa. Un altro successo, il quinto nelle ultime otto di campionato (nelle quali non ha mai perso). Ne fa le spese l Inter lanciatissima da tre successi di fila e dall aver eliminato il Celtic: non finiva k.o. in casa con i viola da quasi quindici anni, maggio 2000, e aveva vinto le ultime dodici sfide. L evento non succede per caso, al di là delle belle parate di Neto e dell infortunio di Babacar che spiana la strada a Salah, autore del gol decisivo. È che la Fiorentina è sempre una squadra, quali che siano gli interpreti, mentre l Inter, scavalcata dal Torino, non ancora. INTER ASSENTI CHIAVE E infatti: togli due interpreti al , che tanti piaceri e punti sta regalando a Mancini, e sono guai. Due interpreti non di seconda fila. Perché il Kovacic di oggi non è lontanamente paragonabile a Shaqiri per partecipazione, sintonia con gli schemi e atteggiamento psicologico. E perché Podolski è improponibile per com è fuori dal gioco e con la testa altrove, quasi un ostacolo per i colleghi: in un segmento di partita Palacio crea il triplo del tedesco e fa rimpiangere la scelta di lasciarlo in panchina. Due scelte sbagliate e quindi Mancini ha le sue colpe: ma se il tecnico non può fidarsi di Kovacic e Podolski non Puscas e Bonazzoli allora qualcosa non quadra nella sua «rosa». IL NUMERO FIORENTINA: TREQUARTISTI Discorso opposto per la Fiorentina che ha un centrocampo tutto nuovo (fuori per vari motivi Pizarro, Valero e Fernandez), non può schierare il Gomez tornato Gomez, eppure si muove a memoria, con personalità e sicurezza, perché tutti sanno cosa fare e, in questo momento, lo fanno anche meglio. Montella «incarta» subito l Inter e non la fa respirare conquistando presto il centrocampo: la mossa decisiva sono i due trequartisti, Diamanti e Ilicic, che si accentrano a turno (sfuggendo a qualsiasi marcatura) e 8In A la Fiorentina è imbattuta da otto partite: 5 vittorie e 3 pari. Ultimo k.o. a Parma il 6 gennaio creano sempre superiorità in mezzo. Hanno le spalle protette dal lavoro oscuro ma prezioso di Badelj, che avendo due così davanti può pensare alla copertura, e di Aquilani che approfitta della giornata-no di Brozovic. E poi c è l appoggio degli esterni, Tomovic e Pasqual, alla cui spinta né Campagnaro né Santon trovano mai contromisure. Anche perché servirebbe aiuto dai centrocampisti. Ma questo aiuto non arriva. CENTROCAMPO OUT Per dirla tutta: sarebbe servito il Brozovic dei primi tempi, quello che faceva da collante tra i reparti muovendosi come un forsennato, ma in maniera euclidea. Invece il croato si sperde due volte: vittima del suo stesso ritmo, poi quando Mancini lo sposta a destra nel nuovo (e sbagliato) Sarebbe servito Shaqiri, si diceva, e invece ecco Kovacic che si schiaccia sulle punte e aspetta quasi mezzora prima di tornare per prendersi una palla che non arriva, anche perché davanti non c è la movimento e la manovra finisce col chiudersi al centro. C è soltanto Guarin che non si arrende, con Medel a proteggerlo, ma il colombiano è un anarchico che con la sua irregolarità può esaltare squadre che hanno distanze definite e che non vanno in confusione: l unico pericolo viene da lui, palo da fuori, iniziativa personale su errore di Badelj. Soffre anche la difesa, ma non è una novità, con la velocità di Babacar. Mancini non ha una buona idea passando al perché Guarin non è un centrale e Brozovic non è un esterno. E POI SALAH Il disegno di Montella riceve un aiuto involontario: il senegalese si fa male, dentro Salah. L egiziano ha ritmi troppo alti per il reparto arretrato dell Inter, lascia il centro a Ilicic per svolazzare sulla fascia e aspetta solo il momento giusto per colpire. Momento che arriva al 0 con un azione corale, appunto, che coinvolge Aquilani, Badelj, Pasqual più Ilicic che «attacca» Handanovic e infine Salah, al terzo gol in campionato. Troppi 65 per il cambio Shaqiri-Podolski e 73 per Palacio-Kovacic: la scossa arriva, perché lo svizzero velocizza la manovra e l argentino fa l attaccante che si procura occasioni, ma è tutto orgoglio, nervi, generosità. Senza nessuno che ragioni, la Fiorentina resiste con le grandi parate di Neto, pur restando in nove nel drammatico finale (Tomovic e Savic out, sostituzioni finite). Una squadra, appunto, che trova meccanismi di protezione. E porta a casa tre punti.

3 INTER PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Salah al 0 s.t. 0 INTER (4-3--2) Handanovic; Campagnaro, Vidic, Juan Jesus, Santon (dal 32 s.t. D Ambrosio); Guarin, Medel, Brozovic; Kovacic (dal 28 s.t. Palacio); Icardi, Podolski (dal 2 s.t. Shaqiri) PANCHINA Carrizo, Ranocchia, Andreolli, Felipe, Dodò, Kuzmanovic, Hernanes, Obi, Puscas ALL. Mancini BARICENTRO ALTO 54,9 M CAMBI DI SISTEMA dal 3 s.t.; dal 28 s.t.; dal 45 s.t. ESPULSI nessuno AMMONITI Vidic e Juan Jesus per gioco scorretto, Brozovic per proteste FIORENTINA ARBITRO Massa di Imperia NOTE spettatori 39.30, incasso non comunicato. Tiri in porta 6-5. Tiri fuori 4-. Angoli 5-. Fuorigioco 4-3. Recuperi pt, 6 st PRIMO TEMPO 0 PUNIZIONE DIAMANTI Il piazzato da fuori di Diamanti è di quelli insidiosi: Handanovic risponde come sa. 7 BABACAR EZZA Assist in profondità di Pasqual, arriva in anticipo Babacar ma è quasi un appoggio su Handanovic. 3 KURTIC E ALTO Bella discesa di Tomovic sulla destra, saltato Santon e appoggio indietro al centro: Kurtic arriva scoordinato e spara alto. 3 IL PIZZINO Mancini consegna a Campagnaro, il più vicino alla panchina, un «pizzino» per passare dal al A voce no? 35 CHE PALO Finalmente Inter, con Guarin che approfitta di un indecisione di Badelj e fa partire un bolide da fuori: palo. SECONDO TEMPO FIORENTINA (4-3-2-) Neto; Tomovic, Go.Rodriguez, Savic, Pasqual; Aquilani (dal 35 s.t. Vargas), Badelj, Kurtic; Ilicic, Diamanti (dal 28 s.t. Joaquin); Babacar (dal 43 p.t. Salah) PANCHINA Lazzerini, Rosati, Richards, Alonso, Pizarro, Lazzari, B. Valero, Rosi, Gilardino ALL. Montella BARICENTRO MOLTO BASSO 47, M CAMBI DI SISTEMA dal 38 s.t.; 4-3- dal 45 s.t. ESPULSI Nessuno AMMONITI Aquilani per gioco scorretto, Diamanti per proteste 0 SEMPRE LUI Bell azione in profondità Aquilani, Badelj, Pasquale e cross al centro: respinge Handanovic e Salah non perdona, SPETTACOLO Bella azione Guarin, Shaqiri, Icardi e botta alta. 3 TESTA VIDIC Punizione Shaqiri, testa di Vidic, altra parata. 38 VIOLA IN DIECI Tomovic si fa male, Montella resta in dieci. 45 VIOLA IN NOVE Anche Savic out, ma la Fiorentina resiste in 9 e vince, anche perché al 47 Neto vola sul colpo di testa di Palacio. LA MOVIOLA di FRANCESCO CENITI CONTATTO TOMOVIC-ICARDI: TROPPO POCO PER UN RIGORE Davide Massa, 33 anni, è considerato uno dei migliori talenti a disposizione del designatore Messina. Non è un caso se da gennaio 204 è diventato Internazionale. Ieri ha diretto in modo discreto, sicuro durante la gara anche nell episodio più controverso: la caduta da parte di Icardi in area della Fiorentina. L attaccante è affrontato da Savic e Tomovic: il primo si lancia in una scivolata pericolosa, ma è ben distante dall avversario; il secondo è dietro all interista e c è in effetti un doppio contatto (con il piede e con una mano appoggiata sulle spalle), ma è troppo leggero per portare a un rigore. La Fiorentina si salva, invece, quando Massa ferma il gioco prima di un angolo: sulla battuta c era stata una trattenuta di Savic su Vidic, questa sì da punire con un penalty. Okay i cinque gialli mostrati ad Aquilani, Vidic, Jesus, Diamanti e Brozovic. LUNEDÌ 2 MARZO 205 LA GAZZETTA DELLO SPORT fgli UOMINI CHIAVE DELLA FIORENTINA I PROTAGONISTI Neto è un portiere nato Mourinho fa seguire Salah Il brasiliano giovedì in Coppa Italia potrebbe giocare contro il suo futuro: la Juventus Matteo Dalla Vite MILANO Neto va a Torino. E al 90 per cento giocherà lui: contro la Juve, il suo probabilissimo domani. Ecco la proiezione: di Coppa Italia, ma con dentro un presente farcito di parate, voli, toppe e zero gol subìti da quando si è rimesso a blindare la porta viola. Due gare, Tottenham e Inter: ambizioni (altrui) sbriciolate. Lui si chiama Neto, e la storia è nota: non ha firmato il rinnovo del contratto e a fine anno saluterà Firenze. «Ho scelto ciò che penso sia meglio per la mia vita in questo momento», ha detto recentemente a Globoesporte. Ha scelto. Andrà. Ma intanto, con Tatarusanu piegato dalla lombalgia, gioca lui. E lucchetta tutto. ALTERNANZA MA.. Neto ha messo il timbro su una vittoria viola che a San Siro non arrivava dal 7 maggio Per la Fiorentina è il dodicesimo risultato utile consecutivo. Neto ha tirato giù il bandone, e là davanti Mohamed Salah ha fatto quel che non è riuscito ad Icardi: una-palla-ungol. Neto è alla seconda gara consecutiva, l altra è stata quella di Europa League. Impermeabile là e pure ieri sera, quando Icardi, Palacio, anche Vidic e Guarin hanno tentato il pareggione alla disperata. Anzi, Vidic gli è pure entrato nel petto come Zidane a Materazzi: ha resistito anche a questo. «Ho due grandi portieri - dice Montella -, sono felice di poterli alternare». Quando esce dalle chiacchierate urbi et orbi, però, Vincenzino (34 vittorie esterne su 64 gare) fa capire una cosa: il IL NUMERO ANDRÀ VIA MA È DECISIVO TOCCHI PER ZONA Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla PASSAGGI Corretti Sbagliati La grande parata di Neto a sventare il colpo di testa di Palacio: un riflesso eccezionale Imbattuta in campionato da otto partite (5 vittorie, 3 pareggi), la Fiorentina deve ringraziare anche il suo portiere 25enne: l ex Atlético Paranaense è stato acquistato dal club viola nel gennaio 20. A fine stagione andrà alla Juventus PARATE 5 TIRI SUBITI 0 PRESE ALTE 4 PALLONI GIOCATI 45 portiere romeno non è del tutto arruolabile. A Torino, semifinale di Coppa Italia, toccherà al brasiliano. PESO... NETO L ultima gara in A, prima dell eroica serata di San Siro, Norberto Neto l aveva vissuta al Franchi contro l Empoli: decisivo anche lì, su Maccarone. Era il 2 dicembre 204. Poi, la decisione di non allungare il contratto in scadenza. «Per i tifosi è stata una brutta notizia, ma ho deciso di non rinnovare non perché non stavo bene nella squadra. Sono ormai quasi cinque anni che sono qua e sono contento del mio lavoro, ma io ho scelto quello che penso sia meglio per la mia vita in questo momento» ha aggiunto il portierino ai media brasiliani. Dal giorno del rifiuto, Neto si mise da parte e accettò la panchina. Prima gara saltata del nuovo anno, 3 Il portiere brasiliano della Fiorentina ha subito in totale 0 tiri, 4 più di Handanovic dell'inter L'estremo difensore viola ha una media di 2,33 parate effettuate per ogni rete incassata La Fiorentina ha mantenuto la porta inviolata dopo 0 partite di campionato consecutive in cui aveva subito gol GDS Parma-Fiorentina -0. Era il 6 gennaio, e l ultima sconfitta viola. Peso... Neto. MOU LO GUARDA E al netto di tutto ecco anche lui, Mohamed Salah, gol numero quattro: gioca sempre col sorriso, subentra e decide, fa il titolare e decide. «Salah - dice Andrea Della Valle, presidente onorario della Fiorentina -? Non è qui a caso. Lo seguivamo già prima di Natale. Fatelo crescere ancora un po e vedrete dove potrà arrivare». Colpaccio. Per riscattarlo, in futuro e dopo il rinnovo del prestito, serviranno 5-6 milioni, ma Mourinho chissà se vorrà perderlo: lo Special One manda ogni santa domenica un proprio inviato in giro per l Italia per visionarlo. Solo voti alti. Intanto Cuadrado è a Londra, ma nessuno se lo ricorda più.

4 Serie AR 25 a giornata 4 LUNEDÌ 2 MARZO 205 LA GAZZETTA DELLO SPORT LE PAGELLE di FABIO LICARI INTER 6 6 5,5 5,5 5 FIORENTINA 7 7,5 6,5 6 6,5 GUARIN STRAPPA PODOLSKI DORME KOVACIC MALE BROZOVIC SPERSO 5,5 IL TECNICO MANCINI HANDANOVIC Sul cross tagliatissimo di Pasqual non era facile bloccare la palla, però la respinta diventa un bell assist per Salah. Bene invece su Diamanti e Ilicic PARATE 3 RINVII 6 TIRI SUBITI 6 CAMPAGNARO Non sicuro già di suo, in ritardo sull elastico Diamanti-Pasqual (prima) e su Ilicic poi. Subisce i fischi, si nota più che altro per il pizzino del Mancio PERSE 3 RECUPERI 8 PASSAGGI 60 VIDIC Soffrono (quasi) sempre i centrali dell Inter e Vidic non inverte il trend: il mestiere non compensa altri limiti contingenti. Pericoloso in attacco, però PERSE 9 RECUPERI 6 LANCI 3 JUAN JESUS Più o meno in «zona» Vidic, l impressione è di maggiore insicurezza. Nel finale, a sinistra. Con Salah tutto solo in attacco, torna indietro: perché? TIRI RECUPERI 9 INTERCETTI 4 PASQUAL CROSSA ALLA GRANDE BADELJ DIRIGE ILICIC ISPIRATO 7 IL TECNICO VINCENZO MONTELLA NETO Parate decisive su Shaqiri, Vidic e due volte Palacio. Signor portiere, anche con la testa, perché giocare così nella sua situazione non è facile. PARATE 5 RINVII FONDO 8 PRESE ALTE 4 TOMOVIC Neanche s accorge di Podolski, anzi dovrebbe approfittarne di più: incursioni pericolose, l Inter non trova contromisure. Si fa male nel finale CROSS 3 RECUPERI 7 PASSAGGI 35 GO. RODRIGUEZ Sempre sicuro e, dopo 0 gare di campionato, per la prima volta la Fiorentina non subisce gol. Però l Inter la prende di testa, in area di rigore, più del dovuto. INTERCETTI 3 RECUPERI 3 PASSAGGI 27 SAVIC Quel dribbling di Palacio, poi sprecato con tiro frettoloso, è l unica macchia nell ennesima gara giocata con personalità. Si fa male anche lui nel finale. LANCI POSIT. 2 RECUPERI 3 PASSAGGI 22 Lodevole l intento di «salvare» Kovacic, ma lasciarlo un ora è troppo. E anche il passaggio al sembra sprecato viste le caratteristiche dei suoi. Dai quali riceve soltanto una risposta d orgoglio. 6,5 Chiedergli la continuità, s è capito, non si può. Ma è l unico a dare strappi aumentando il ritmo, prendendo l iniziativa, tirando, bel palo compreso. Meno bene quando passa centrale nel TIRI 3 CROSS 4 DRIBBLING 6 4 IL MIGLIORE GUARIN IL PEGGIORE PODOLSKI Bella gara con Kovacic, ma vince il tedesco perché, oltre ad essere totalmente fuori dal gioco, non si possono commettere errori tipo il calcio alla bandierina su corner. Sì, dannoso. TIRI 0 PERSE 3 CROSS 3 6 SANTON Reduce da prestazioni convincenti, non si ripete: forse stanchezza, forse deficit di personalità, patisce Tomovic e le punte esterne viola CROSS 2 PERSE 3 RECUPERATE 6 5,5 ICARDI Non riceve molti palloni e quello buono, quasi un rigore da fermo, lo spara alto. Protesta per un intervento di Tomovic da dietro. Ha visto serate migliori TIRI 2 DRIBBLING FUORIGIOCO 2 6 MEDEL Non ha gravi responsabilità e riceve poca collaborazione dai compagni (Kovacic, ma anche Brozovic). Fatica a interrompere la manovra viola LANCI 3 RECUPERI 5 PASSAGGI 76 s.v. D AMBROSIO Prende il posto di uno stanco Santon e si piazza a destra per l assalto finale, con Campagnaro spostato al centro PERSE 3 CROSS PASSAGGI 5,5 BROZOVIC Passo indietro, una questione fisica? Si vede che tenta il solito gioco, appoggio e movimento, ma non sempre riesce. E poi si sperde sulla fascia TIRI PERSE 0 FALLI 3 6,5 PALACIO In 20 si rende pericoloso con dribbling e tiro (troppa fretta) e con un colpo di testa (Neto straordinario). Sempre a posteriori: doveva giocare. TIRI 2 DRIBBLING CROSS 4,5 KOVACIC Forse Mancini lo schiera per non perderlo, ma l effetto è opposto. Vaga sperduto senza prendere iniziativa né trovare mai intesa TIRI 0 RECUPERI 5 SPONDE 2 6,5 SHAQIRI La Fiorentina s è ormai abbassata, ma è altra vita: anche Mancini, sorridendo, se ne rende conto (col senno di poi). Ritmo e iniziative. La prossima tocca a lui. TIRI LANCI 4 CROSS 4 Per un ora la Fiorentina gioca che è un piacere, possesso palla, manovra avvolgente e movimenti sincronizzati. Prima in 0, poi in 9, resiste: il motivo è che c è un progetto tecnico-tattico dietro. 7,5 5,5 IL MIGLIORE MOHAMED SALAH Non è un caso se negli ultimi quattro gol viola ne ha segnati tre (più un assist). Tecnico e veloce, ala e centravanti, quasi immarcabile, crea mille soluzioni e fa rimpiangere meno Rossi. Gran colpo. TIRI OCCASIONI CREATE 2 PASSAGGI POSITIVI 7 IL PEGGIORE JASMIN KURTIC Savic e Badelj commettono errori più gravi, ma lui mostra qualche limite tecnico che la grinta non sempre compensa. Inoltre si ritrova di fronte Guarin e deve cedergli il passo. TIRI 2 RECUPERI 4 PALLE PERSE 7 6,5 PASQUAL Non sono molti in Italia gli esterni che arrivano sul fondo e crossano con pericolosità. Non è un caso che il gol arrivi da una sua iniziativa. CROSS 3 RECUPERI 5 PALL. GIOC. 69 6,5 DIAMANTI Che bella coppia di trequartisti con Ilicic: parlano la stessa «lingua» calcistica, si scambiano posizione ed è difficile fermarli. Ok su punizione. TIRI 2 CROSS 2 RECUPERI 7 6,5 AQUILANI Una cattiveria di troppo (era diffidato, sarà squalificato) ma, pur con colpi da «0» come la partenza dell azione del gol, sa fare il medianaccio. TIRI 0 RECUPERI 5 PASSAGGI 28 6 BABACAR Potenza e tanto movimento: la coppia Vidic- Jesus soffre le sue incursioni. S infortuna ed esce al 43 : alla fin fine, una fortuna per Montella. TIRI 0 SPONDE 0 PALLE PERSE 5 6,5 BADELJ Ogni tanto sembra lento, diciamo che lo è, ma recupera con grande senso della posizione e serenità nella gestione. Non è Pizarro ma regge bene. LANCI POSIT. 5 RECUPERI 0 PASSAGGI 33 6 VARGAS Chiude da difensore centrale nell emergenza del finale, con Tomovic e poi Savic fuori per infortunio e niente più sostituzioni. TIRI 0 RECUPERI 2 PASSAGGI 2 7 ILICIC Non è ancora quello prepotente del Palermo, ma il suo movimento da trequartista moderno crea superiorità in mezzo. Nel gol c è anche lui. TIRI 2 SPONDE 3 PASSAGGI 28 6 JOAQUIN Nel finale si piazza sulla destra e fa rifiatare Diamanti che ha corso tanto (e sprecato tante energie nervose ). Con esperienza. PALLE PERSE 3 SPONDE PASSAGGI 4 6,5 MASSA Bella prestazione, personalità e qualche finezza, soprattutto nella gestione dei vantaggi: non era facile districarsi in una partita così importante e delicata. Sembra leggere bene il contatto Tomovic-Icardi in area viola. Si conferma migliore dei fischietti emergenti. VUOTO 6,5 PRETI 6,5 DI BELLO 6,5 CANDUSSIO 6,5 BOMBER E PRESIDENTE Icardi strablindato: «Via? Neppure per 40 milioni» Stamattina il sì per il rinnovo fino al 209 e il d.t. Ausilio esclude qualunque trattativa: a Thohir resta solo questa consolazione Matteo Brega MILANO N iente da fare, Erick Thohir dovrà tornare un altra volta per assistere a due vittorie consecutive della sua Inter. Dopo quella con il Celtic sperava di applaudire anche quella con la Fiorentina. Invece stamattina quando salirà sull aereo penserà ad occasioni mancate e prestazione opaca. COMPLIMENTI AI VIOLA Il suo sguardo era eloquente, dispiaciuto e un po amareggiato. Il presidente era arrivato allo stadio verso le 6.45, alcuni minuti prima del pullman della squadra. Ha atteso i giocatori nel corridoio che porta nello spogliatoio per salutarli uno a uno. Da lì ha raggiunto i suoi ospiti nella zona «Top Club» dove ha ricevuto un omaggio dalla scuola calcio Inter di Matera (un ritratto realizzato da uno dei giovani lucani). Poi ha incontrato il chairman dell Inter Academy Sport in Arabia Saudita insieme con l a.d. Michael Bolingbroke, il consigliere Nicola Volpi e il vice presidente Javier Zanetti. In settimana resterà aggiornato su tutti i temi, dalla sanzione Uefa per il Financial Fair Play (da oggi ogni giorno è buono) al tema mercato. Ieri prima di lasciare lo stadio è passato nello spogliatoio per rincuorare la squadra e nel garage si è congratulato con Andrea Della Valle. La delusione del presidente Erick Thohir a San Siro FORTE ICARDI, CI SIAMO Il rinnovo di Mauro Icardi si può considerare cosa fatta. Ieri pomeriggio, prima della partita, si sono incontrati il d.s. Piero Ausilio e l agente dell attaccante, Abian Morano, gettando le basi concrete per l allungamento fino al 209, con aumento dell ingaggio fino a 3 milioni. Ieri sera a cena l entourage del giocatore ha comunicato tutto a Mauro e stamattina un nuovo incontro per dirsi di sì. Quindi Morano ripartirà per la Spagna. Forse entro marzo ci sarà l annuncio ufficiale. E poi? «Poi Mauro resterà qui a lungo commenta Ausilio -. Pensiamo al presente e al futuro con Mauro. Quaranta milioni per lui? Non ci siederemo nemmeno a trattare per Icardi. Dybala? Leggo della valutazione di altri attaccanti che non hanno dimostrato niente...». Sistemata la questione-icardi, bisognerà pensare a Handanovic: rinnovo complicato, ecco perché l Inter sta valutando altri portieri tra cui anche Pepe Reina (scade nel 207 con il Bayern). La chiusura è di Ausilio: «Il pareggio era il risultato più giusto. Siamo una grande squadra, non sarebbe da top club pensare solo a una competizione».

5 Serie AR 25 a giornata farea TECNICA L ALLENATORE DELL INTER IL PENTIMENTO DI MANCINI «TROPPO POCO PODOLSKI SE METTEVO SUBITO SHAQIRI...» «Non meritavamo di perdere, ma nel primo tempo serviva essere più sfacciati in attacco. E presto per mettere in fila gli obiettivi» Luca Taidelli MILANO L Inter assomiglia sempre più al suo allenatore. Stavolta però nel male, perché una prima ora zen e (troppo) calma la condanna alla sconfitta. Un k.o. che pesa triplo perché arriva contro un avversaria diretta e riazzera il tassametro dell autostima dopo aver trovato il Santo Graal di tre vittorie consecutive in campionato. Roberto Mancini comunque non perde l aplomb anglosassone, anche se non risparmia un paio di siluri alle due incognite di questa fase della stagione: Kovacic e Podolski. REAZIONE E PALACIO «E stata una gara equilibrata, loro sono una grandissima squadra che gioca insieme da tanto tempo - spiega alle tv il tecnico, che poi salterà la conferenza stampa per un impegno -. Potevamo fare molto di più in attacco nel primo tempo. Dopo il gol la gara si è messa ancora più in salita, ma almeno mi è piaciuta la reazione. Abbiamo creato tante occasioni per l -. E se avessimo pareggiato, poi potevamo anche vincerla. Palacio ha avuto un occasione clamorosa e sicuramente Icardi era in posizione migliore per segnare. La buona notizia è che Ausilio ha tolto Mauro dal mercato? Francamente avrei preferito battere la Fiorentina». Con tanto di risata forzata... IN DUE NEL MIRINO Nel mirino comunque non c è certo l ex Samp, ma altri due uomini offensivi: «Perché ho preferito Kovacic a Shaqiri? Lo svizzero aveva giocato in Coppa giovedì, mentre Mateo era stato tra i migliori a Cagliari e volevo dargli una chance. Ma è chiaro che poteva dare molto di più. Visto come si è comportato Shaq, che di fatto ha cambiato la partita, potrei dire di essere pentito di non averlo messo dall inizio. Podolski? Ovviamente è un altro che deve dare di più e siamo sicuri che possa darci di più. Così non è certo abbastanza». SFACCIATAGGINE Mancini ripete questi concetti in più fasi, anche se poi il discorso diventa generale. Perché non ci si può attaccare al palo di Guarin (solo il Palermo, 4, ha preso più dei 3 legni dell Inter in campionato) e se dopo dieci turni la Fiorentina riesce a mantenere la porta inviolata, ci sono molte colpe dei nerazzurri. «Non meritavamo di perderla, ma all inizio dovevamo essere più sfacciati - spiega Mancio -, davanti potevamo creare di più. Anche perché dopo il gol la Fiorentina ha creato ben poco». Eppure la Viola ha scavato un fossato di 7 punti tra sè e l Inter. «Ma è troppo presto per dare una priorità ai nostri obiettivi - replica Mancini -. Dobbiamo dare tutto sui due fronti, poi è chiaro che se tra 5 turni il Napoli (leggi terzo posto, ndr) sarà ancora a +0, l Europa League diventerà la nostra priorità». Una chiosa in fondo ottimista, visto che nel frattempo ci sarà da eliminare il Wolfsburg, secondo in Bundesliga e capace ieri di segnare 5 reti in casa del Werder Brema. LUNEDÌ 2 MARZO 205 LA GAZZETTA DELLO SPORT farea TECNICA L ALLENATORE DELLA FIORENTINA DELLA VALLE «CHE EROI» MONTELLA «ALLA FACCIA DEI MIEI ERRORI» Il tecnico: «Questa squadra gioca a testa alta e petto in fuori contro tutti e ovunque» Ma preoccupano Savic Tomovic e Babacar Matteo Brega MILANO «Q uesti ragazzi sono degli eroi. Me lo sentivo che avremmo vinto e per questo sono venuto allo stadio». Andrea Della Valle, presidente onorario della Fiorentina, è euforico: «E stata una settimana perfetta. Gli ultimi dieci minuti di sofferenza me li hanno raccontati, sono andato via come sempre per scaramanzia». 5 «COLPA MIA» Vincenzo Montella conferma: «Abbiamo voluto vincere pure con qualche eroismo, dopo qualche errore che ho fatto io». Il riferimento è all ultima sostituzione contemporanea all infortunio di Tomovic (per lui un trauma cranico con sollecitazione cervicale). «Nonostante l errore della panchina ci siamo sistemati bene in campo e abbiamo tenuto in dieci», conferma Pasqual. Nel disguido, Montella può apprezzare la reazione dei suoi. «Mi piace la personalità con cui gioca la squadra: testa alta e petto in fuori contro tutti e ovunque. Non dobbiamo guardarci allo specchio però, come nel primo tempo. E palese che questa squadra è cresciuta molto». L allenatore ringrazia così Mancini per tutti gli assist di quella stagione giocata insieme alla Sampdoria: «Non posso dare lezioni a lui che ha 300 panchine più di me, per me è un modello». Anche Diamanti è raggiante: «Finché ognuno corre per il compagno andiamo lontano. Siamo un gruppo unito». Oltre a Tomovic (da verificare), problemi anche per Babacar e Savic che hanno riportato problemi muscolari ai flessori. Oggi saranno effettuati gli accertamenti. EURORIVALI INTER Il Wolfsburg fa spavento: 5 gol a Brema Elmar Bergonzini I cinque gol fatti spaventano, i tre subiti non possono rassicurare. Il Wolfsburg si impone a Brema con l ennesima prova di forza della stagione ed eguaglia il proprio record storico di partite di fila senza sconfitte in Bundesliga. Tre volte in svantaggio nel primo tempo, la squadra di Hecking chiude la pratica nella ripresa calando un tris nei primi 7 minuti. Scatenati Dost (2 gol e un assist) e De Bruyne (3 assist). L attaccante olandese segna a ogni tocco: sono i gol nelle 6 partite di campionato del 205. Gli errori difensivi, invece, non fanno testo: la retroguardia è andata in bambola per le incertezze di Schäfer, che però è la riserva di Rodriguez, ieri per la prima volta in panchina dal 2 marzo 203. WERDER B.-WOLFSBURG 3-5 MARCATORI Junuzovic (WB) al 9, Caligiuri (WS) al 0, Di Santo (WB) al 6, Arnold (WS) al 8, autogol Vieirinha (WB) al 28 p.t; Dost (WB) al 3 e al 6, Caligiuri (WB) al 7 s.t. WERDER (4-3-3) Wolf; Gebre Selassie, Prödl, Vestergaard, Sternberg (dal 40 s.t. Garcia); F. Kroos (dal 36 s.t. Makiadi), Fritz (dal 32 s.t. Eggestein), Öztunali; Junuzovic, Di Santo, Selke. (Casteels, Caldirola, Frode, Hajrović). All. Skripnik WOLFSBURG (4-2-3-) Benaglio; Vieirinha (dal 3 s.t. Jung), Naldo, Klose, Schäfer; Guilavogui (dal 9 s.t. Schürrle), Luiz Gustavo; De Bruyne, Arnold, Caligiuri; Dost (dal 44 s.t. Bendtner). (Grün, Knoche, Rodriguez, Träsch). All. Hecking. ARBITRO Fritz. shop.swatch.it NUOVE DATE Così la Coppa Italia Anticipi e posticipi: Roma-Napoli 2.30 e 27 a quasi notturna Gli impegni europei della Juventus in Champions League e di altre cinque italiane, Inter, Roma. Fiorentina, Napoli e Torino in Europa League, hanno portato a una profonda modifica annunciata ieri dalla Lega Calcio del calendario della 26 a, 27 a e 28 a giornata. In particolare la 26 a giornata sarà un turno giocato quasi interamente in notturna. Modifiche anche per Roma e Lazio a causa degli impegni dell Italia del rugby all Olimpico nel Sei Nazioni (5 marzo Italia-Francia e 2 marzo Italia-Galles). Ecco il dettaglio. 26 a GIORNATA Sabato 4 marzo: ore 8 Palermo-Juventus; Cagliari-Empoli. Domenica 5 marzo: ore 8 Verona-Napoli; Inter-Cesena. Lunedì 6 marzo: ore 9 Fiorentina-Milan e Torino-Lazio; 2 Roma- Sampdoria. 27 a GIORNATA. Sabato 2 marzo: ore 8 Chievo- Palermo; Milan-Cagliari. Domenica 22 marzo: ore 2.30 Empoli-Sassuolo; 5 Juve-Genoa; Cesena-Roma, Lazio- Verona, Napoli-Atalanta, Parma- Torino, Sampdoria-Inter e Udinese-Fiorentina. 28 a GIORNATA. Sabato 4 aprile: ore 2.30 Roma- Napoli; 8.30 Fiorentina- Sampdoria; 2 Juventus-Empoli. COPPA ITALIA Novità anche per la Coppa Italia: mercoledì via alle semifinali di andata con Lazio- Napoli (20.45, tv Rai ), giovedì c è Juventus-Fiorentina (20.45, Rai ). Ieri è stato definito il calendario dei match di ritorno: martedì 7 aprile Fiorentina- Juventus (20.45, Rai ) e mercoledì 8 aprile Napoli-Lazio (20.45, Rai ).

6 Serie AR 25 a giornata 6 LUNEDÌ 2 MARZO 205 LA GAZZETTA DELLO SPORT INTER BARICENTRO 5 FIORENTINA ALTO 54 metri ANGOLI 5 POSSESSO PALLA 59,9% 40,% 5 4 TIRI NELLO SPECCHIO PALLE RECUPERATE fl ANALISI TECNICA Palle perse e zero tiri Con questo Podolski l Inter gioca in dieci Coi fantasisti che si sacrificano, Montella si prende il centro E la qualità dei cross di Pasqual fa la differenza davanti LA MOSSA TATTICA PASSAGGIO MOVIMENTO DIAMANTI BABACAR (Salah) PASQUAL AQUILANI ILICIC BADELJ KURTIC TOMOVIC: cross riusciti 3 PASQUAL: cross riusciti 3 DIAMANTI: passagi positivi 34 ILICIC: passagi positivi 25 TOMOVIC MOVIMENTO CON PALLA L unione fa la forza. Con il frequente arretramento dei due fantasisti sulla linea dei centrocampisti, Montella ha ottenuto due vantaggi: la superiorità numerica a centrocampo e lo spazio per far salire i laterali. Così la viola si è resa pericolosa per le vie centrali ma anche dalle fasce, dove Tomovic e Pasqual hanno messo in crisi con i loro cross Handanovic e la difesa dell Inter GDS PALLE PERSE 5 2 FALLI COMMESSI PASSAGGI EFFETTUATI PASSAGGI RIUSCITI Fabio Bianchi S i può far registrare più possesso palla, più passaggi, più tiri. Ma alla fine nel calcio contano le solite cose: la precisione, la rapidità, il cross giusto al momento giusto, la tattica. E gli uomini, ovviamente. Nella sfida tra due squadre portate a fare le partita e condizionate dal turn over post Europa League (per entrambe) e pre coppa Italia (per la Fiorentina), è stata la squadra viola a risentire meno dei cambi. 84,9% 79,9% IL NUMERO 2 Le vittorie di fila in casa dell Inter contro la Fiorentina in campionato prima di ieri sera BARICENTRO MOLTO BASSO 47, metri GLI UOMINI Come la Fiorentina negli ultimi minuti, la banda Mancini è come se avesse giocato con un uomo in meno per un ora buona. Spiace dirlo, ma Podolski non è ancora in condizioni non solo di fare la differenza ma di dare almeno un buon contributo alla squadra. E ancora un pesce completamente fuor d acqua. Nel suo cartellino c è il numero zero alla voce tiri. Ha perso ben 3 palle, gli è riuscito un dribbling sui soli due tentati. Un bottino magrissimo per un attaccante. Se all assoluta latitanza del tedesco ci aggiungiamo la scarsa vena di Kovavic, ecco spiegato (anche) perché l Inter non è riuscita a portare a casa il quarto risultato utile positivo. Veniva da dire al croato: Mateo fai qualcosa da numero 0. Nulla, invece. E stato generoso, ha portato palla, ma è stato troppo lento nelle azioni e ha lasciato a Guarin l onere di creare azioni pericolose. Qualche dato? A Kovacic non è riuscito un dribbling, ha perso 7 palloni e come Podolski non ha mai tirato, nè in porta nè fuori. Il paragone con Ilicic e Diamanti, i fantasisti viola, e poi Salah, è impietoso. Più che altro, nei cambi di ritmo. Non è un caso che l Inter sia andata meglio con gli inserimenti di Shaqiri prima e di Palacio poi, al di là dell assalto finale quando la Viola è rimasta in nove causa infortuni e cambi già effettuati. TATTICA E QUALITA Si sa, l Inter è ancora in costruzione. Il mosaico può risentirne se cambi qualche tassello. La Fiorentina invece ha un gioco collaudato da tempo e nonostante l assenza contemporanea di Pizarro, Borja Valero e super Mario Gomez ha mantenuto un ottimo livello. Sono stati bravi Ilicic e Diamanti nella doppia fase di attacco e di rinforzo a centrocampo così da avere sempre la superiorità numerica nel punto nevralgico. In due hanno azzeccato 62 passaggi, sbagliandone solo una decina. Kurtic si è unito alla banda dei precisi con 36 passaggi riusciti. La Viola ha fatto densità, ha agito di ripartenze e folate. Poi però alla tattica giusta si deve unire la qualità delle giocate, quelle mancate all Inter. L entrata di Salah al posto di Babacar (k.o.) ha regalato rapidità e pericolosità alla manovra offensiva. LE FASCE Ma non è stato un caso che il gol sia arrivato dalla fasce, sempre sfruttate al meglio dalla Fiorentina grazie alle doti di crossatori di Tomovic e Pasqual. Quest ultimo aveva già messo in crisi Handanovic prima di costringerlo a una respinta corta dove si è avventato Salah-gol. I cross di Pasqual sono affilati come coltelli, qualcosa ne esce sempre. Anche qui i numeri non la raccontano giusta: L Inter ne ha effettuati 6, la Fiorentina 8: la metà. Ma quelli che restano impressi sono di colore viola. Perché erano di gran qualità. Solo Palacio ha usufruito di un buon cross per colpire di testa, ma con la Fiorentina già in 9. A proposito di Palacio: avesse passato quella palla a Icardi, le brutte prestazioni Podolski e Kovacic sarebbero passate in secondo piano GDS

7 LUNEDÌ 2 MARZO 205 LA GAZZETTA DELLO SPORT 7

8 8 Serie AR 25 a giornata 2 3 Indisturbato in area, Kamil Glik, 27 anni, incorna su un angolo e segna il gol partita 2 La gioia dei compagni di squadra 3 La disperazione di Gonzalo Higuain per un k.o. che ferma la marcia del Napoli ANSA Il Toro spegne il Napoli: Glik Il sesto gol del difensore granata punisce la squadra di Benitez, che fallisce l aggancio alla Roma. Palo di Gabbiadini su punizione. Per Ventura un altra impresa dopo Bilbao TORINO NAPOLI 0 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Glik al 23 s.t. TORINO (3-5-2) Padelli; Bovo, Glik, Moretti; Bruno Peres, Farnerud, Gazzi, El Kaddouri (dal 49 s.t. Basha), Darmian; Quagliarella (dal 50 s.t. Amauri), Martinez (dal 5 s.t. Maxi Lopez). PANCHINA Ichazo, Castellazzi, Molinaro, Jansson, Maksimovic, Silva. ALLENATORE Ventura. ESPULSI nessuno. AMMONITI Quagliarella e El Kadduri per gioco scorretto. NAPOLI (4-2-3-) Andujar; Maggio (dal 38 s.t. Zapata), Albiol, Koulibaly, Strinic; Gargano (dal 28 s.t. Inler), David Lopez; Callejon, Hamsik (dal 7 s.t. Gabbiadini), De Guzman; Higuain. PANCHINA Rafael, Colombo, Henrique, Britos, Jorginho, Mesto, Ghoulam. ALLENATORE Benitez. ESPULSI nessuno. AMMONITI Maggio, Gargano e Koulibaly per gioco scorretto. ARBITRO Irrati di Pistoia. NOTE spettatori paganti 0.200, abbonati 0.074, incasso complessivo di ,00 euro. Tiri in porta 4-3. Tiri fuori 5-0. Angoli 2-6. In fuorigioco -. Recuperi: p.t. ; s.t. 4. Luca Calamai INVIATO A TORINO V oleva spaventare la Roma e ora, invece, è costretto a guardarsi alle spalle. Il Napoli finisce fuori strada alla curva chiave del suo campionato. La sconfitta contro il Torino lascia la formazione di Benitez a tre punti dai giallorossi ma rimette in discussione la zona Champions. La Lazio ha solo due lunghezze di ritardo e la Fiorentina è appena un passo indietro. Tutto da rifare, insomma. Con questo pugno nello stomaco che non sarà facile da digerire. I partenopei hanno sbagliato l approccio alla gara. Molli, banali. Incapaci di armare in maniera decente un fuoriclasse come Higuain. POCA QUALITÀ La scelta di non avere un regista di qualità in mezzo al campo frena ancora una volta il decollo di un gruppo che fatica a uscire dalla banalità quando i suoi uomini di qualità vedi Hamsik e uno sbiadito Callejon trotterellano senza ispirazione. In prospettiva futura la creatura di De Laurentiis dovrà ripensare il suo progetto tattico. CAVALCATA TORO Piccolo Napoli, grande Toro. La formazione di Ventura centra il dodicesimo risultato utile in campionato. A cui vanno sommate le due imprese in Europa League. Una cavalcata straordinaria ispirata da un pilota di F come Giampiero Ventura. Non era facile ripartire senza Cerci e Immobile. Lui c è riuscito trovando il giusto mix tra guerrieri come Glik (a segno ancora una volta, sesto gol) e Farnerud, giovani interessanti e vecchietti senza età come Quagliarella e Maxi Lopez. Il Toro in Coppa sarà un osso duro anche per lo Zenit. E in campionato per il momento è davanti alle due milanesi. Tanta roba viste le premesse di inizio stagione. C è l effetto Bilbao nel primo tempo dei granata. Grande aggressività, continui giri palla alla ricerca del varco giusto, un paio di occasioni importanti. Le conclusioni di Martinez ed El Khadduri, però, sono degli scarabocchi. La squadra di Ventura viene «invitata» dal Napoli a fare la partita. Strano il primo tempo dei partenopei. Tutti ad aspettare il contropiede. IN ATTESA Compreso Higuain che, spesso, si ritrova dietro la linea di metà campo. Perché un atteggiamento così passivo? E quando la squadra di Benitez mette fuori il naso vengono a galla i problemi di sempre. E cioè che in cabina di regia c è quasi sempre Gargano che ha cuore e grinta in dosi industriali ma che non ha certo in testa geometrie raffinate. Nel primo tempo il Napoli non riesce mai ad arrivare al tiro dentro l area di rigore granata. Le tre conclusioni dalla distanza (due De Guzman e una Hamsik) non spaventano un attento Padelli. Il problema dei partenopei è trovare Marek tra le linee. Un po perché lo slovacco tende a nascondersi e un po perché chi dovrebbe rifornirlo non ha piedi delicati. SOLITO GLIK Il Napoli alza di una ventina di metri il suo baricentro in avvio di ripresa. Ma la squadra di Rafa fatica a sfondare sulle corsie esterne. El Pipita, invocato come salvatore della LA CHIAVE Azzurri stranamente in attesa: regalano un tempo ai granata, che riescono a trovare il colpo del k.o. da calcio d angolo Primo successo in Serie A contro il Napoli per Ventura, che è stato anche il primo allenatore dell era De Laurentiis Patria, da duemila tifosi partenopei scalda le mani a Padelli con una conclusione potente ma centrare e si muove con grande determinazione su tutto il fronte offensivo per creare varchi agli inserimenti dei compagni, chiedendo anche un rigore per un tocco di mano di Moretti (che alla fine farà infuriare Benitez). Entrano in scena anche gli allenatori. Ventura inserisce Maxi Lopez per dare ancora più profondità alle sue iniziative offensive. E la contromossa di Rafa è spedire sotto la doccia un deludente Hamsik per dare spazio a Gabbiadini. Al 23 il Toro passa in vantaggio su azione di calcio d angolo. L esecuzione è di Farnerud e la girata di testa è del solito Glik che brucia sul tempo Strinic. Per il capitano granata è il sesto centro (cinque di testa), numeri da fare invidia a tanti goleador del campionato. Il Napoli comincia a lottare. Higuain si mangia il pareggio con una girata alta. Per lui un rigore in movimento. E al 34 è Gabbiadini a sfiorare il bersaglio centrando in pieno il palo con Padelli battuto. Ma perché la squadra partenopea per più di un ora ha recitata la parte della Bella Addormentata? È un finale elettrico. Rafa si gioca anche la carta Zapata, quindi quattro attaccanti veri in campo e Callejon spostato sulla linea della difesa. Ma è il Toro a sfiorare il raddoppio con un siluro su punizione di Bovo respinto con bravura da Andujar. Il finale del Napoli è solo possesso palla. L unico tiro dalla distanza è del solito Gabbiadini. Troppo poco. Anche per recriminare. LE PAGELLE di MIMMO MALFITANO FARNERUD NON SI ARRENDE MAI, PADELLI SE LA CAVA. HIGUAIN NERVOSO, DAVID LOPEZ LENTO E IMPACCIATO TORINO 7,5 PADELLI 6,5 Se la cava opponendo i pugni ad alcune bordate dei napoletani. BOVO 6,5 Dalle sue parti si affaccia ogni tanto De Guzman e lui lo contrasta senza troppi problemi. Ordinato nel liberarsi del pallone. MORETTI 6 Va sempre a raddoppiare su Callejon e ne limita l azione. L esperienza lo aiuta a gestire le tensioni finali. BRUNO PERES 6 Tenta un paio di ripartenze, ma non sempre è preciso FARNERUD 7 Diga a centrocampo, combattente che non s arrende mai. Suo l angolo dal quale è nato il gol. GAZZI 7 Un altro grande lottatore, non s è mai fermato, ha ridotto al minimo le pretese di Hamsik. Ha finito stremato. EL KADDOURI 6,5 Importante il suo apporto quando s è trattato di tenere palla per far respirare la difesa. BASHA s.v. Gioca solo il recupero. DARMIAN 6 Nella prima parte è impreciso negli appoggi e nei rinvii. Deciso, invece, nel difendere il vantaggio. QUAGLIARELLA 6,5 S è battuto con coraggio contro il gigante Koulibaly. Ha provato anche la conclusione, ma ha trovato un attento Andujar. AMAURI S.V. Un paio di scatti nei minuti di recupero, quelli che ha giocato. MAXI LOPEZ 6 Ci ha messo cuore e muscoli, ha battagliato coi difensori napoletani, vincendo diversi contrasti. ALL. VENTURA 7 Dodicesimo risultato utile consecutivo in campionato (al Toro non succedeva dal 977): un rendimento da grande squadra. Tre punti meritati per come s è battuto. 7,5 IL MIGLIORE GLIK Cuore di capitano. Segna un gol pesantissimo e lo difende con tutte le forze, dominando la propria area di rigore. 5 IL PEGGIORE MARTINEZ Ha avuto sul destro l opportunità giusta per segnare e l ha sprecata banalmente calciando alto. NAPOLI 4,5 MAGGIO 5 Si propone poche volte sulla fascia e si limita a controllare El Kaddouri che spesso gli va via. ZAPATA s.v. Stavolta il suo ingresso non modifica nulla. ALBIOL 5 Resta ingabbiato nel blocco degli attaccanti avversari e non riesce a contrastare lo stacco di Glik. KOULIBALY 5,5 Va a chiudere su tutte le ripartenze del Toro, ma regala l angolo da cui nasce il gol partita. STRINIC 4,5 Rincorre Bruno Peres e spesso è costretto al fallo. Si fa anticipare da Glik sull azione del gol. GARGANO 5 Non ha colpe se oltre a contrastare deve pure preoccuparsi di organizzare il gioco. INLER 5 Nulla può contro l intraprendenza di Gazzi e Farnerud: lui è inerme dinanzi alla loro fisicità. DAVID LOPEZ 4,5 Lento e impacciato, prova a contrastare Farnerud che lo sovrasta sul piano fisico. CALLEJON 5 Non ha più lo scatto vincente, Darmian gli concede poche ripartenze. Prova anche a concludere, ma senza fortuna. GABBIADINI 6 Merita la sufficienza perché è l unico ad avere creato un vero pericolo colpendo il palo su punizione. DE GUZMAN 5,5 Nel primo tempo tenta due volte di sorprendere Padelli, ma le conclusioni sono deboli. HIGUAIN 5 Sbaglia una palla gol clamorosa, che avrebbe potuto rimettere in piedi il risultato. Particolarmente nervoso. ALL. BENITEZ 4,5 Ha rinunciato a giocare per tutto il primo tempo. Un atteggiamento che lo ha punito: una squadra ambiziosa non può giocare da provinciale. 6 IL MIGLIORE ANDUJAR Non ha colpe sul gol ed evita il raddoppio granata volando a respingere la punizione di Bovo. 4,5 IL PEGGIORE HAMSIK Nel primo tempo il suo apporto è impercettibile. Dopo 5 minuti della ripresa viene sostituito. IRRATI Fischia il dovuto, preferendo una direzione stile inglese. Le ammonizioni sono giuste. CRISPO 6 6 DE PINTO 6 ROCCHI 6 NASCA 6

9 LUNEDÌ 2 MARZO 205 LA GAZZETTA DELLO SPORT 9 fil PERSONAGGIO KAMIL GLIK Il capitano incredulo «Se penso dove eravamo precipitati» Periodo d oro per lui (6 gol) e il Toro (2 gare utili). E i compagni gli hanno promesso la finale di Europa League nella sua Varsavia CECCHINO SEI RETI FINORA CINQUE DI TESTA Kamil Glik, 27 anni, difensore polacco, ha già segnato sei gol in questo campionato: cinque li ha realizzati di testa TOCCHI PER ZONA Il colore è più intenso nelle zone in cui ci sono stati più tocchi di palla ATTACCO LANCI POSITIVI 6 PASSAGGI POSITIVI GOL PALLE RECUPERATE 3 Francesco Bramardo TORINO «C apitano Glik, Glik, capitano Glik» urla la curva Maratona ogni volta che Kamil il polacco, il primo capitano straniero della storia granata, si avvicina all area di rigore avversaria. Un rito scaramantico, come la danza della pioggia per gli indiani, un grido di battaglia che porta bene. Alla fine prima o poi Kamil la butta dentro, una mina vagante in area avversaria, un gladiatore davanti a Padelli, più pericoloso da attaccante (sei reti finora). Solo in Europa League Glik è ancora a secco. «Vincere aiuta a vincere» ha ricordato Matteo Darmian segnando a Bilbao il gol partita per il passaggio del turno. All Olimpico tutti aspettavano le mitragliate di Higuain, è salito in cattedra ancora un difensore e con un gol da bomber di razza, girata di testa a mezza altezza. Raggiante e quasi incredulo il nazionale polacco. «Dopo Bilbao questa è una delle settimane più belle da quando sono a Torino -ammette - Il mese di marzo è iniziato nel migliore dei modi. Ci aspettano impegni importanti, senza sosta ma in certe occasioni la fatica si smaltisce in fretta, soprattutto se vinci». Poi aggiunge «Mentalmente siamo pronti e anche il nostro livello di gioco è buono, dunque non ci resta che andare avanti così». TESTA CALDA Sei gol, record personale triplicato, uno solo di piede. «Sono contento soprattutto perché porta punti. Se guardo indietro e penso dove eravamo un paio di mesi fa... Ma era solo questione di tempo. Sapevamo che dovevamo solo lavorare e crederci, lo abbiamo fatto a fari spenti. Purtroppo la classifica è corta: con una vittoria fai un bel balzo in avanti, ma se ne perdiamo due di fila rischiamo di trovarci nella parte destra della graduatoria. Dunque avanti così e piedi a terra, pensiamo già alla trasferta di Udine». E c è di più. Darmian e compagni hanno fatto una promessa al capitano, dare tutto per portare il Toro alla finale di Varsavia, a casa Glik, un sogno che può essere alimentato partita dopo partita. AUTOSTIMA Dodici risultati utili consecutivi non sono poca cosa, quattordici con l Europa League. Il Torino non perde dal derby con la Juve, era il 30 novembre, poi 6 vittorie e 6 pareggi, gli stessi punti dopo 25 giornate della scorsa stagione. E senza i gemelli del gol Cerci e Immobile. Tanta roba, per un gioco di squadra ricostruito in estate, una rosa non foltissima per gli impegni in calendario, con alcuni errori di valutazione e giocatori ceduti a gennaio. Questione di feeling con Giampiero Ventura e di autostima, un crescendo dalla scossa con la Juve ad oggi inarrestabile. Il Torino tra serie A e coppe segna da gare di fila (22 gol, contro le 7 reti nelle prime 2 giornate di campionato). Una piccola rivincita la porta a casa anche Giampiero Ventura visto che fino ad oggi il Napoli era l unica squadra delle 9 del campionato, mai battuta dal tecnico genovese in 6 tentativi (2 sconfitte 4 pareggi) in 224 panchine di A. ZUPPING di VINCENZO CITO IL RADIOCRONISTA ASSEDIATO E LE TREDICI FINALI DA GIOCARE Luis Enrique calciatore. «Oltre alle tanti doti tecniche e tattiche aveva due attributi abbastanza fumanti». Più chiaro di così Da un ruspante all altro, Ciccio Graziani («Premium Calcio») «A me questi falsi nueve e questi falsi siete non mi piacciono proprio» C i sembrava strano che ancora nessuno lo avesse detto. Ha rotto il fronte, sabato sera su Sky, Andrea Poli «Ci sono 3 partite e per noi sono 3 finali». Il paradosso è che il suo Milan sia l unica grande a non essere in corsa per alcuna finale... Daniele Barone (Sky) prima ci azzecca e poi si pente. «Punizione per il Vicenza, occhio a Moretti, ha un destro di grande potenza. Tiro e gol!...» (deve arrivargli qualche maledizione dalla tribuna). «.Non ce ne vogliano i tifosi del Bologna». Enrico Varriale «Fra pochi minuti si gioca anche un importante posticipo, Fiorentina-Inter. Andiamo a sentire le ultime da Firenze». Thomas Villa «Buon giorno da Milano» (Stadio sprint, Rai) Daniele Adani (Sky) sul Un amarissimo Giulio Delfino (Radiorai) «Vi stiamo trasmettendo la partita in mezzo ai tifosi del Feyenoord, non mi era mai accaduto in 20 anni di stare proprio a fianco, a mezzo metro dai tifosi che sono davanti, sotto, dietro, dovunque, siamo soli contro tutti! Ma va bene così, proprio perché siamo soli non hanno il coraggio di dirci qualcosa, perché credo gli faccia pena in questo momento».

10 Serie AR 25 a giornata 0 LUNEDÌ 2 MARZO 205 LA GAZZETTA DELLO SPORT farea TECNICA L ALLENATORE DEL NAPOLI SCENEGGIATA DI BENITEZ CHE SCARICA SULL ARBITRO «SONO STUFO DI CERTE COSE» Mimmo Malfitano INVIATO A TORINO C ome una provinciale costretta a doversi difendere per portare a casa il punto. Altro che secondo posto! Giocando in questo modo, il Napoli dovrà guardarsi bene dalla pressione di Lazio e Fiorentina, che sono lì, a due e tre punti di distacco, pronte ad approfittarne per balzare in zona Champions League. Una sconfitta che ha mandato in crisi Rafa Benitez, che ha contestato le decisioni dell arbitro Irrati, in occasione di un tocco di mano di Moretti, del tutto involontario. «Non mi è piaciuto il primo tempo, mentre stavamo facendo meglio nella ripresa. Poi, c è stato l errore sull azione del gol che ci ha condannati». L allenatore spagnolo ha lanciato accuse velate al direttore di gara. «Ci sono stati degli episodi che non mi sono piaciuti. E io sono stanco di parlare di queste cose». Ha chiuso qui, Benitez, ribadendo sempre lo stesso concetto a tutte le domande che gli sono state rivolte. BRUTTO IL PRIMO TEMPO, POI QUANDO ABBIAMO INIZIATO A FARE BENE UN ERRORE CI HA CONDANNATI RAFAEL BENITEZ ALLENATORE NAPOLI ASSURDA RABBIA Mai prima di ieri sera l allenatore del Napoli aveva dimostrato cenni di cedimento. Negli spogliatoi dell Olimpico, s è visto un Benitez insolito, che ha cercato di mascherare la pessima prestazione dei suoi giocatori attaccando l arbitro. Immagini e parole pietose, che hanno evidenziato lo stato di tensione che sta prevalendo nell uomo Benitez. Avrebbe potuto analizzare la prestazione dei suoi, ammettendo la mancanza di carattere più volte sottolineata, soprattutto quando la sua squadra ha avuto l opportunità di fare il salto di qualità e lo ha regolarmente fallito. Il discorso secondo posto resta ancora aperto, almeno fino a stasera. Se la Roma dovesse perdere, lo svantaggio resterebbe invariato. Ma è il sopraggiungere di Lazio e Fiorentina che creerà allarmismo nell ambiente napoletano. RABBIA HIGUAIN Il nervosismo del Pipita è stato uno dei momenti più discussi nel dopo partita. Mai prima di ieri, si era visto un giocatore così teso. In campo ha sbagliato un paio di occasioni favorevoli, l ultima nei minuti finali, quando ha girato alto sulla traversa un suggerimento da sinistra di De Guzman. Una rabbia che l argentino non riesce più a nascondere, probabilmente stizzito dall atteggiamento della squadra, apparsa molto remissiva al cospetto del Torino. Più volte Higuain ha provato a motivare i compagni di squadra, invitandoli ad un maggiore agonismo, ma sia Callejon sia Hamsik hanno evidenziato il loro momento di crisi. Al Pipita, manca il gol, ormai da cinque partite. Una condizione che non riesce ad accettare, e senza i suoi gol il Napoli perde una percentuale importante della propria forza. farea TECNICA L ALLENATORE DEL TORINO VENTURA «ORA SIAMO MATURI: POSSIAMO DIVENTARE GRANDI» Fabrizio Turco TORINO L a settimana perfetta del Toro, che era iniziata con l impresa di Bilbao, si è conclusa con il colpaccio sul Napoli. Per Giampiero Ventura la gioia non si ferma qui: si tratta infatti della doppia abbinata, dopo la prima vittoria italiana al San Mames, anche il primo successo personale contro il Napoli in campionato: «E io sono molto soddisfatto perché adesso la squadra è matura per diventare grande dice il tecnico, che analizza l ennesima ottima partita della sua squadra. Fin quando le forze ce lo hanno permesso abbiamo giocato alla grande contro il Napoli: abbiamo avuto un ottimo approccio, abbiamo giocato con grande lucidità e per settanta minuti abbiamo fatto bene, poi nell ultimo quarto d ora abbiamo pagato lo sforzo fisico e la tensione di Bilbao. Ma siamo sulla strada giusta e, considerando le vicissitudini, faccio i miei complimenti alla squadra che è scesa in campo per vincere giocando fin dall avvio con la personalità giusta». E il Napoli rinunciatario? «Non mi ha sorpreso, ma noi abbiamo dimostrato di essere maturi e saremmo stati pronti ad affrontare il Napoli anche se fosse stato più aggressivo. D altra parte l abbiamo preparata in ventiquattr ore; ma adesso la squadra coglie al volo gli aspetti tattici, sa leggere bene le partite e mette in pratica ogni contromisura». Poi l analisi del gol che ha deciso la sfida: «Glik è stato bravo, non a caso è al sesto gol in campionato; ma anche i suoi compagni sono stati bravi a creare gli spazi, e noi lavoriamo sodo per provare queste situazioni». Il risultato, adesso, è che sono dodici le partite del Toro senza sconfitta in campionato; ed era dal 977 che i granata non inanellavano una serie positiva così lunga: il Torino, infatti, non perde da tre mesi, dal derby deciso dal gol di Pirlo a cinque secondi dal gong.

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12 Serie AR Il big match 2 LUNEDÌ 2 MARZO 205 LA GAZZETTA DELLO SPORT Roma-Juve: scu Assalto Totti Una vittoria per la rimonta da meno 9 Il capitano al 38 match coi bianconeri Buffon è il portiere più battuto. E in Olanda ha fatto il pieno di fiducia Notte di gala Tevez cerca il tris tricolore per l Argentina Carlitos si carica nelle sfide difficili Dopo la doppietta su rigore non è sazio: vuole la chiamata in Coppa America IL NUMERO I gol di Totti a Buffon in Serie A, il più battuto dal capitano: 4 reti quando il portiere era al Parma, 7 con la Juventus IL NUMERO 3I gol segnati da Tevez alla Roma: 2 con la Juve in campionato (204-5) e uno con lo United in Champions ( ) RIVINCITA Francesco Totti, 38 anni, ha sempre giocato nella Roma. Sotto, Rudi Garcia, 5 ACTIVA FOTO/ ANSA Davide Stoppini ROMA D ici: come sta Francesco Totti? Sta a tremila. Tremila di entusiasmo, dopo una notte di Rotterdam che ha restituito, alla Roma ancor prima che a lui, antiche certezze. Tremila come i minuti giocati in carriera contro la Juventus: traguardo che centrerà forse già stasera, per il momento siamo a 2.96, numero che in matematica sarà pure anonimo, ma che rende bene l idea dell uomo a cui, ancora una volta, si appoggia Rudi Garcia e la Roma tutta per battere la Juventus. Trovarsela di fronte, in fondo, non è mica una novità. È successo già 37 volte: 37 vigilie, 37 attese, 37 sogni d oro nel ritiro della sera prima, sperando e immaginando un gol a una Signora antipatica, di quelle che trasformano i sogni in incubi. Roba da annoiarsi, pure di fronte all ennesimo invito per un cena di gala. E invece no. Invece Totti ancora (si) emoziona. Invece Totti è ancora il centro dell universo mondo giallorosso: un gol a Verona 8 giorni fa, il pennello per far capire che Feyenoord-Roma era anche una partita di calcio, il centravanti arrivato a gennaio ( Doumbia) che già si è perso a Trigoria tra i 4 in pagella e il mal di schiena. Il momento è buono, il morale è tornato quello giusto. QUANTA FIDUCIA Strana storia, a pensarci bene. Strane vie percorre la testa. Anche quella di un campione come Totti. Uno che cinque mesi dopo aver messo il cappello su un finale già scritto in campionato «Tanto arriviamo secondi pure quest anno, la Juventus faccia un campionato a parte», adesso ha di nuovo ripreso fiato e ritrovato la voglia di crederci: «Se vinco con il Feyenoord, poi batto pure la Juventus», aveva detto alla vigilia della partita del De Kuip. Metà dell opera è completata. I colori sono sulla tavolozza, c è da pennellare il resto del quadro e non sarà mica un impresa semplice, rendere un capolavoro questa tela. «Ma sono convinto che possiamo riaprire il discorso scudetto», ha detto il capitano al rientro dall Olanda, rafforzando un concetto solo sussurrato a Verona: «Campionato chiuso? Aspettiamo lunedì...». Insomma: più fiducia ora, che la Juventus è 9 punti più su, rispetto a quella notte del 5 ottobre, quando le polemiche arbitrali nello scontro diretto gli tolsero la forza di credere nell impresa. AMICO BUFFON La forza per segnare a Buffon, no, quella non è mai mancata: gol a un amico, il portiere più battuto (4 reti con il Parma, 7 con la Juventus) da Totti in Serie A. Due anni fa il 6 febbraio un missile sotto la Curva Sud valse l ultima vittoria giallorossa in campionato contro i bianconeri. Era la sera del «siamo la Roma, eh»: una squadra in crisi, che si risvegliò proprio nel match più importante. Il parallelo regge giusto un po, ma rende l idea fino in fondo: ancora Totti, ancora la Juve, ancora Buffon come avversario, ancora l Olimpico come teatro. Olimpico nel quale il numero 0 è rimasto al selfie, a quella foto in un pomeriggio da derby. Uno scatto per fermare il tempo, e sì che la Roma si è davvero fermata a quel giorno, in campionato: la Juventus è scappata, lo scudetto è diventato una salita che neppure il Mortirolo al Giro d Italia. Forse per spezzare l incantesimo serve ancora un Totti a tremila. E nessuno si senta offeso. IN TESTA Carlos Tevez, 3, alla Juve dal Sotto, Massimiliano Allegri, 47 ACTIVA FOTO/ANSA Mirko Graziano INVIATO A VINOVO (TORINO) N otte di gala, di grandi numeri dieci. Notti per le quali vive uno come Carlos Tevez, titolare della maglia che fu di Sivori, Platini, Robi Baggio e Del Piero. Pressione? Macché, el Jugador del pueblo ne sentiva forse di più nelle sfide impolverate fra i pericolanti caseggiati di Fuerte Apache. CHE STAGIONE! Sono 4 i gol in bianconero, 20 dei quali realizzati nell attuale stagione. L anno scorso, di questi tempi, erano quindici: il sedicesimo centro arrivò proprio il 2 marzo del 204, a San Siro, contro il Milan. Specialista in gare che pesano, Tevez ha sempre inciso negli appuntamenti chiave fin qui affrontati. Doppietta al Malmoe, per esempio, nei 90 d esordio della fase a gironi di Champions League, poi gol da tre punti al Meazza contro un Milan fin lì parecchio convincente. E ancora: doppietta nello scontro diretto con la Roma, quindi ecco il timbro in Juve-Borussia, andata degli ottavi di finale di Champions. In mezzo, c era stata anche la doppietta nella Supercoppa italiana poi persa ai rigori con il Napoli, nonostante Carlitos avesse realizzato il suo penalty. Insomma, difficile che l Apache resti ai margini quando la posta in palio è di quelle che contano. Anzi, in generale parte quasi sempre a razzo quest anno: dodici delle venti reti sono infatti arrivate nei primi 5 delle due frazioni; sette nel quarto d ora iniziale della gara, altre cinque nei primi 5 della ripresa. Un dato che non sorprende, perché coinvolge il vero leader della Juventus, giocatore che azzanna subito l avversario, inseguendo chiunque in ogni zona del campo, anche a ridosso di Buffon. E da vero trascinatore ha saputo sbloccare il risultato in dieci occasioni. SELECCION NEL CUORE Inizia il periodo decisivo dell intera stagione, e i giocatori sudamericani in particolare entrano anche nella fase fondamentale della corsa alla convocazione per la Coppa America, che si disputerà in Cile dall giugno al 4 luglio. Appuntamento che Tevez insegue con ferocia da quando è rientrato nel giro della Seleccion, ovvero subito dopo aver vissuto solo da spettatore il Mondale brasiliano. «Però, non ce l ho fatta a vedere la finale con la Germania, nemmeno in tv raccontò proprio alla Gazzetta, troppo doloroso non essere lì, a dare una mano al mio Paese». E «Cile 205» è quasi certamente la sua ultima occasione di rappresentare l adorata Argentina in una manifestazione ufficiale. IL CONTRATTO Insomma, attendiamoci un Tevez bianconero motivatissimo, a testa bassa fino all ultimo minuto ufficiale della stagione pur di entrare nella lista di Martino. E l anno prossimo? Beh, il contratto con la Juve scade nel giugno 206, anche se in effetti il popolo bianconero non nasconde una certa preoccupazione per il pressing del Boca, l altro grande amore del 3enne fuoriclasse argentino. «Resta con noi fin quando vuole ha precisato Marotta ai microfoni di GazzettaTv, per lui vale lo stesso discorso di Buffon. Il rapporto è ottimo, si è inserito nella mentalità della Juve, assorbendo in pieno la storia del nostro club. E un grandissimo professionista, e quando vorrà smettere di giocare per noi, lo rispetteremo. Al momento non ci sono però i presupposti».

13 LUNEDÌ 2 MARZO 205 LA GAZZETTA DELLO SPORT 3 detto e fattore T ROMA DE SANCTIS 37 anni 26 Presenze 22 YANGA-MBIWA 25 anni 2 TOROSIDIS 29 anni 35 Presenze Gol HOLEBAS 30 anni 25 MANOLAS 23 anni 44 Presenze Gol PJANIC 24 anni COSÌ IN CAMPO ROMA ore 2 5 minuti di ritardo per solidarietà al Parma STADIO Olimpico 35. TOROSIDIS 44. MANOLAS 26. DE SANCTIS 5. PJANIC 2. YANGA-MBIWA 6. DE ROSSI 25. HOLEBAS 0. TOTTI 4. NAINGGOLAN 8. LJAJIC 9. MORATA ARBITRO: Orsato GUARDALINEE: Tonolini-Manganelli GIUDICI DI PORTA: Tagliavento-Banti QUARTO UOMO: Nicoletti 26. LICHTSTEINER JUVENTUS BUFFON 37 anni Presenze 23 CHIELLINI 30 anni 3 CACERES 27 anni 4 Presenze Gol 9 LICHTSTEINER 3 anni 26 BONUCCI 27 anni 9 Presenze Gol VIDAL 27anni GERVINHO 23. VIDAL Presenze Gol DE ROSSI 3 anni Presenze Gol 4 NAINGGOLAN 26 anni 4 Presenze Gol GERVINHO 27 anni TEVEZ 4. CACERES 8. MARCHISIO 37. PEREYRA 9. BONUCCI 33. EVRA 3. CHIELLINI. BUFFON Presenze Gol 20 0 MARCHISIO 29 anni 8 Presenze Gol PEREYRA 24 anni Presenze Gol EVRA 33 anni Presenze Gol TOTTI 38 anni 0 Presenze Gol LE ULTIME 5 STAGIONI 6 Presenze Gol LJAJIC 23 anni 8 Presenze Gol Presenze Gol GARCIA 5 anni ALLENATORE Alla Roma dal 203/ PANCHINA 28. Skorupski, 23. Astori, 33. Spolli, 3. Cole, 24. Florenzi, 20. Keita, 32. Paredes, 48. Uçan, 7. Iturbe, 53. Verde, 96. Sanabria, 56. Vestenicky SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: Maicon, Manolas, Yanga-Mbiwa, Torosidis INDISPONIBILI: Strootman, Castan, Balzaretti, Ibarbo, Maicon, Doumbia I PRECEDENTI Vittorie Pareggi Roma GOL FATTI TV: Sky Sport HD, Supercalcio HD, Calcio HD, Premium Calcio HD INTERNET: 6 PARTITE PANCHINA 30. Storari, 34. Rubinho, 5. Barzagli, 5. Ogbonna, 20. Padoin, 7. De Ceglie, 6. Pogba, 32. Matri, 7. Pepe,. Coman, 4. Llorente SQUALIFICATI: nessuno DIFFIDATI: Ogbonna, Pogba, De Ceglie INDISPONIBILI: Pirlo, Asamoah, Romulo, Marrone, Sturaro Vittorie Juventus 77 GOL FATTI Presenze Gol MORATA 22 anni 9 Presenze Gol Presenze Gol TEVEZ 3 anni 0 Presenze Gol LE ULTIME 5 STAGIONI Presenze Gol ALLEGRI 47 anni ALLENATORE Alla Juventus dal 204/ Dati riferiti al campionato METEO Nubi sparse, temperatura GDS I TECNICI ALLA VIGILIA Rudi il peccatore e Max l ironico Polemiche? No, messaggi di pace Garcia: «Un dio mi avrà punito per la superbia». Allegri: «Neanche le moviole erano d accordo» Fabiana Della Valle Andrea Pugliese L a quiete dopo la tempesta. Oppure, se preferite, il fair play dopo l uragano di polemiche. Roma-Juventus cinque mesi dopo sarà tutta un altra storia, almeno a giudicare dal basso profilo dei due allenatori nella conferenza stampa prepartita. Il messaggio è chiaro: dimentichiamo violini, risse verbali ed errori arbitrali, e cerchiamo di parlare soltanto di calcio, perché in fondo è di quello che si tratta. DIVINITÀ E FAIR PLAY Se sabato ci avevano pensato Pallotta e De Rossi a smorzare le tensioni, ieri si è allineato anche Rudi Garcia, l uomo che più di tutti era rimasto bruciato da quel 5 ottobre, arrivando a dichiarare poco dopo che la sconfitta di Torino gli aveva dato la certezza di una Roma scudettata. «Forse una divinità misteriosa ha voluto punirmi per questo peccato di superbia dice il tecnico francese. Ma non sono state dichiarazioni di uno stupido che parla senza riflettere, piuttosto puntavano a combattere un pessimismo eccessivo. Si diceva: qualsiasi cosa faremo, non vinceremo mai. Volevo ridare orgoglio a una città e a dei tifosi che di scudetti ne hanno vinti pochi. E l obiettivo della Roma non è solo lottare stabilmente per la Champions, ma anche per lo scudetto». Ed allora, non c è spazio neanche per le rivincite, anche se i ricordi nella testa di Garcia non potranno sparire mai. «Nessuna rivincita, non è lo stato d animo giusto continua il francese. Vogliamo vincere per difendere il secondo posto, poi si vedrà. Di certo se anche la Juve non avesse avuto a lungo per esempio Pirlo e Pogba come noi non abbiamo avuto Strootman e Castan, sarebbe stata sicuramente meno forte». E allora, la speranza è che i toni si abbassino anche sugli spalti. «Mi auguro grande fair play, che ci sia un accoglienza a livello della Roma e non come abbiamo avuto noi a Torino». Cosa che a Garcia proprio non è andata giù. SPOT PER IL CALCIO Massimiliano Allegri invece non aveva mai alzato i toni neanche nei momenti di massima ressa, figuriamoci se lo fa adesso, forte dei 9 punti di vantaggio e della vittoria nell andata. L Olimpico per lui è lo stadio dove festeggiò lo scudetto rossonero, ci torna per 2 I precedenti tra Allegri e Garcia: il bilancio è di una vittoria per il tecnico bianconero e un pareggio (quando Max allenava il Milan) la prima volta da bianconero e per la prima volta dopo il gran rifiuto alla Roma nell estate 203. Da allora sono cambiate molte cose, Max indossa un altra casacca e il club di Pallotta ha trovato il suo condottiero. Acqua passata, come i veleni dello Stadium. Allegri è convinto che quella di stasera sarà l occasione giusta per dimostrare che il calcio italiano non è messo poi tanto male. «Sarà una serata importante, il nostro calcio deve uscirne con un giudizio positivo, dentro e fuori dal campo. Ovviamente sarà più bella se faremo risultato. Sarà importante perché lo scontro diretto dà un doppio vantaggio e deve rimanere a nostro favore, ma non è fondamentale. Si affrontano le squadre più forti del campionato, lo dice la classifica: all andata furono tutti episodi al limite. Se ora tutti i moviolisti si mettessero a parlarne di nuovo, non sarebbero d accordo anche adesso. A Torino è stata una bella sfida, ma era passata in secondo piano per le polemiche». I GIALLOROSSI Yanga-Mbiwa precede Astori Nainggolan sì (pug) Alla fine Garcia dovrebbe arrivare a stasera con un paio di dubbi, anche se le scelte finali sembrano essere orientate su Nainggolan e Yanga-Mbiwa. Il belga dovrebbe aver vinto il duello con Keita (destinato alla panchina) e andrà a comporre il trio di centrocampo con De Rossi e Pjanic. Il difensore francese è invece in ballottaggio con Astori per un posto al fianco di Manolas. Ma Garcia ha un infatuazione tecnica per Yanga-Mbiwa, che dovrebbe essere confermato. Come Torosidis ha vinto il ballottaggio con Florenzi, al rientro da un infortunio. ORDINE PUBBLICO All Olimpico dovrebbero esserci circa 58mila persone, con circa 500 tifosi bianconeri, molti dei quali provenienti dai Juve club della capitale e delle regioni centrali. Imponenti anche le misure di sicurezza, oltre mille uomini delle forze dell ordine con quasi 800 steward impegnati all interno dello stadio per garantire la regolarità della gara. I BIANCONERI Sturaro k.o. Vidal ok, Pogba in panchina VINOVO (m.gra.) Vidal è okay, Pogba è partito per Roma ma dovrebbe andare in panchina, resta a casa Sturaro (lieve trauma distorsivo al ginocchio destro). Insomma, non sono stati giorni fortunati per i centrocampisti della Juventus. «Pogba? Ha un infiammazione muscolare ed è normale che ci possano essere dei rischi ha spiegato Allegri. In un momento così importante non posso permettermi di perdere un giocatore per più di un mese. C è Pirlo k.o. per venti giorni, sarebbe da sciocchi rischiare di lasciarne un altro per strada». Spazio allora al 3-5-2, con Morata favorito su Llorente accanto a Tevez. RINNOVI Il settore dell area tecnica bianconera non cambierà protagonisti. Il gruppo guidato dall a.d. Marotta ha già trovato sulla parola l accordo per il rinnovo dei vari contratti. Esce dunque dal mercato anche il d.s. Paratici, corteggiato da alcuni club esteri.

14 4 LUNEDÌ 2 MARZO 205 LA GAZZETTA DELLO SPORT INTERNATIONAL BIKE EXHIBITION VERONA /4 settembre 205 LA NUOVA GRANDE FIERA INTERNAZIONALE DELLA BICI A VERONA EVENTI E NUOVI SETTORI: SETTEMBRE DEMO DAY TORRICELLE BIKE TEST IN FIERA PREMIO COMOBIKE TECH AWARD MQ COPERTI BIKE&TOURISM TRIATHLON INSIDE COSMOBIKE MOBILITY AREA START UP MQ SCOPERTI CON ESIBIZIONI E PISTE PROVE 365MOUNTAINBIKE A4 SELECTION ABUS ITALIA ADIDAS EYEWEAR AENERGIX AEROZINE AIROH AIVÈE ALA RACING ALE (APG SRL) ALLIGATOR ALPINA RAGGI AMG SPA ANIMA APG CYCLING ARINOS ARMONY ATALA AXEVO AX-LIGHTNESS GMBH AZONIC BASIL B.B.F. B.I.S. BASSO BIKES BBF BIKE GMBH BC-RIVISTA DELLA FIAB BEMATRIX BERNARDI COMPONENTI PER CICLO BIANCHI BICILIVE BICISUPPORT BICITECH BIKE AHEAD BIKE CHANNEL BIKE4TRADE BIKEITALIA.IT BIOTEX BISTARK BLU MARLIN BLUEGRASS BOLLE BOTTECCHIA CICLI BOUTICYCLE BRESSAN BICICLETTE BRINKE BIKE BROOKS BRYTON BS - BICISPORT CAAM CORSE CAMPABROS CAMPAGNOLO CARBON-T CARRARO CICLI CARRERA PODIUM CASTELLI CYCLING CEBE CENTURION CERVÉLO CHIN HAUR CICLI CINZIA CICLI ELIOS CICLI ESPERIA CICLI LOMBARDO CICLI OLYMPIA CICLISMO CICLO PROMO COMPONENTS CIPOLLINI (DIAMANT SRL) CONTINENTAL CRANKBROTHERS CRATONI CRONO CST CT - CICLOTURISMO CULTURE VELO CW BEARING ITALIA CYCLELAB ITALIA CYCLINGPRO CYCLINSIDE DA BOMB DAINESE DE FEET DE MARCHI DEDA ELEMENTI DEDACCIAI DMR DMT (DIAMANT SRL) DT SWISS DUCATI ENERGIA EDICICLO EDITORE ELEVEN ELITE ENDURA LTD ERGOTEC FAST SUSPENSION FERRARI FFWD FIMO FINISH LINE FIR FABBRICA ITALIANA RUOTE FIZIK FOCUS FOCUS ITALIA GROUP FOES FONDRIEST FOXSTEER FPD FREE-RIDE/O NEAL FROZEN FSA FULCRUM WHEELS FULL SPEED AHEAD GAERNE GIANG MARS GIESSEGI GIORDANA GIPIEMME GIST GOODRIDGE GRANFONDO MAGAZINE GRAVITY GRAZIELLA (BOTTECCHIA CICLI) HADLEY HAIBIKE HED HEGO HUIZHOU FLYBIKE SPORTS EQUIPMENTS HYBROS ICD DISTRIBUTION ICE TOOLZ IDEATION INDUSTRIAL INBICI INFINI INNOVATION IRONWAY ITALWIN SRL JAGWIRE JUMPERTREK KALKHOFF KASK KAWASAKI KAYAK KCNC KEMO KENDA KMC KROSS ITALIA KRYPTONITE KTM GMBH LA BICICLETTA LAMBRETTA LARM LEECOUGAN LEGNANO LIGHTWEIGHT LIMAR LITEVILLE LO.GA. DISTRIBUTION LOOK ITALIA MAGURA MAINO MANDER MAXXIS MERIDA MET HELMETS MI.GI. BIKES MICRO SHIFT MIO MIO CYCLO MONTALBETTI MONTANA MOUNTAIN BIKE WORLD MOVEO MRP MTB - MOUNTAIN BIKE MTB MAGAZINE NALINI - MOA SPORT NASTROTEX - CUFRA NEW LINE SPA NILOX NOKON NORTHWAVE NUKEPROOF NUTRIXXION ODI OLMO GIUSEPPE OPEN ORBEA LTDA ORTLIEB OZONE PANORAMA DIFFUSION PEDALED POLAR BOTTLE PROACTION PRODIGY RIDE AND BIKE OUTDOOR RIDEA RITCHEY RMS ROCH SHOX ROYAL COLLECTION GROUP RPM CYCLING RST RYDE SALICE OCCHIALI SAPIM SAPO SCAPIN SCHWALBE ITALIA SCHWINN SCICON SCOUT SELLE ITALIA SELLE ROYAL SELLE SAN MARCO SH + BY MA.RO. GROUP SIDI SPORT SIGMA SINTEMA SPORT SINUS SIS SIXS SPORTFUL SPORTOURER SRAM STARDUE STRAITLINE STRIDER ITALIA STRONGLIGHT SUN RACE SWISSSTOP SYNTACE TACX TEKMAX TEKTRO THE THM THULE TOPEAK TORPADO TRUVATIV TUNE ULTIMATE ITALIA UMBERTO DEI UNION / XERAMA UNIOR UNIVEGA VAR VAUDE VELO VELOSTATION VELOX VIAGGINBICI.COM VISION VITTORIA SPA VP COMPONENTS WHISTLE WHITE LIGHTNING WIDEK WILIER TRIESTINA WINORA WOWOW XDS CARBON TECH XENTIS YABAN YOU SPORT- SEB ZEFAL ZIPP ZOOM COMPONENTS ELENCO ESPOSITORI E MARCHI AGGIORNATO AL 25/02 TUTTO QUESTO E MOLTO DI PIÙ SU

15 Serie AR 25 a giornata Lazio, è tornato Anderson Gol magico, Sassuolo k.o. Il brasiliano s inventa il vantaggio e poi ispira Klose per il raddoppio Parolo fa 3-0: terza vittoria di fila. Zaza si mangia una rete clamorosa SASSUOLO 0 LAZIO 3 PRIMO TEMPO 0- MARCATORI Felipe Anderson al 45 p.t.; Klose al 25, Parolo al 32 s.t. SASSUOLO (3-4-3) Consigli; Gazzola, Bianco (dal 7 s.t. Brighi), Acerbi; Biondini, Taider (dal 35 s.t. Floccari), Missiroli, Longhi; Berardi, Zaza, Sansone (dal 29 s.t. Lazarevic) PANCHINA Pomini, Polito, Chibsah, Donis, Fontanesi ALLENATORE Di Francesco ESPULSI nessuno AMMONITI Longhi, Taider, Bianco e Gazzola per gioco scorretto CAMBI DI SISTEMA dal 8 s.t. LAZIO (4-3-3) Marchetti; Cavanda, De Vrij, Mauricio, Radu; Cataldi, Biglia (dal 35 s.t. Ledesma), Parolo; Anderson, Mauri (dal 2 s.t. Klose), Keita (dal 29 s.t. Candreva) PANCHINA Berisha, Strakosha, Braafheid, Basta, Ederson, Onazi, Perea, Novaretti ALLENATORE Pioli ESPULSI nessuno AMMONITI Keita per c.n.r. e Parolo per gioco scorretto. ARBITRO Russo di Nola NOTE spettatori paganti 400, incasso , abbonati 7797 quota partita Tiri in porta 4-8. Tiri fuori 5-0. Angoli 0-3. In fuorigioco -7. Recuperi 2 p.t. e 5 s.t. Nicola Cecere INVIATO A REGGIO EMILIA Q uando si accende Felipe Anderson si spegne il Sassuolo: i 45 di dignitosa resistenza dei neroverdi finiscono col destro dai venti metri scoccato dal giovane brasiliano. Traiettoria forte, angolata e liftata, imprendibile per il pur bravo (come dicevano i radiocronisti) portiere Consigli. Il secondo tempo è un dominio della Lazio che potrebbe dilagare: sono più le reti fallite di quelle realizzate. E molte delle azioni clou vengono rifinite dall assist sapiente di Anderson. Che ne deve sfornare tre, ma davvero al bacio, affinché Klose faccia centro di testa, in piena area, senza alcun ostacolo da superare. Il tedesco non ne aveva, in verità, nemmeno pochi minuti prima allorché si era divorato per due Miro Klose, 36 anni, buca il Sassuolo: è il 40esimo gol in A LAPRESSE volte il gol di piede da tre metri, col portiere fuori causa. Vabbé, alla fine gli è andata di lusso: quarantesimo centro in Serie A, sesto stagionale come Anderson e Parolo. 3 le vittorie di fila della Lazio; in campionato ha fatto meglio vincendo 4 partite di fila tra la 5 a e 8 a giornata. Tre, invece, i k.o. di fila del Sassuolo 65 Felipe Anderson serve un assist ogni 65 minuti: record per chi ha 5 o più assist in questo campionato. Il secondo è Klose: un assist ogni 94 minuti TATTICA Se la Lazio ha maramaldeggiato lo si deve certamente all ispirazione del suo impareggiabile propulsore Anderson e alla buona prestazione collettiva di una squadra in forma (terza vittoria consecutiva) che se ci sta con la testa può battere chiunque. Ma le gravi assenze nel Sassuolo hanno agevolato il compito ai biancocelesti, perché tutte concentrate nel reparto arretrato (il club ha dovuto ingaggiare lo svincolato Natali, che ieri però non era arruolabile). Così Di Francesco si è giocato questo suo derby personale azzardando un che Pioli ha attaccato con tre punte larghe e mobili che arrivavano lanciate contro i tre difensori centrali mantenutisi belli stretti. Per ovviare all inconveniente, ecco che l allenatore del Sassuolo chiedeva ai due laterali, Biondini e Longhi, di arretrare spesso sulla linea di difesa in maniera da impedire l aggiramento sulle fasce, ma allora Pioli mandava all assalto Radu e Parolo assicurandosi nel contempo un agevole controllo del centrocampo con il marpione Biglia e il giovane Cataldi. CONTRORDINE Dovendo recuperare la rete di Anderson, Di Francesco ha poi pensato di tornare al modulo che la sua squadra conosce meglio: il Solo che lo ha fatto togliendo Bianco, cioè uno dei due stopper su cui poteva contare (l altro è Acerbi) e adattando Gazzola al ruolo di secondo marcatore. Immediata replica di Pioli che chiama dalla panchina un centravanti puro e lo inserisce al posto del «falso 9» Mauri, in modo da sfruttare l arma dei cross laddove la Lazio, fin lì, aveva cercato la manovra a terra sollecitando per tutto il primo tempo Keita, sempre incitato dalla curva. Messo il centravanti vero nel cuore della difesa neroverde, Anderson si è incaricato di rifornirlo. Portatasi sul 2-0, la Lazio ha giocato per divertirsi e divertire. In questo tiro al bersaglio ecco il terzo centro, di Parolo, ed ecco erroracci a ripetizione anche del subentrato (a Keita) Candreva. Ma può darsi che lui abbia sbagliato per evitare di rompersi il ginocchio nell esultanza del post. AHI ZAZA A proposito di errori sotto rete. In un pomeriggio di generale depressione, può capitare che il tuo uomo migliore si inceppi davanti al portiere. Zaza ha avuto (8 del secondo tempo) un occasione più agevole di un rigore in movimento, con la porta spalancata, nessuno intorno e la sfera sul sinistro, il suo piede. Beh, ha scaricato il tiro addosso a Marchetti. Bravo a tuffarsi all ultimo, ma da lì se Zaza tira altre nove volte fa nove gol. Insomma, c è pure questo nella mini crisi del Sassuolo (un punto nelle ultime 4 gare). Per fortuna la zona B resta lontana. LUNEDÌ 2 MARZO 205 LA GAZZETTA DELLO SPORT LE PAGELLE di NI.CE. GIORNATACCIA ZAZA, BERARDI PIÙ VIVACE CAVANDA È OK, DE VRIJ PUÒ RIPOSARSI SASSUOLO 5 6,5 IL MIGLIORE CONSIGLI Si oppone come può alla bufera sia nel primo tempo, dove è protagonista in diverse circostanze, che nella ripresa, evitando che il punteggio diventi tennistico GAZZOLA 5 Finché fa l esterno regge, ma quando deve inventarsi stopper... BIANCO 5,5 È un ragazzo del 977, Keita è nato nel 995: la lotta è impari... ACERBI 6 Lui agisce nel suo ruolo naturale. E si vede perché contrasta bene. BIONDINI 5,5 Spinge nel primo tempo, poi fa il terzino destro. Come può TAIDER 5,5 Pomeriggio di sofferenza, anche numerica, là in mezzo. (Floccari s.v.) MISSIROLI 5,5 Non è al top delle sue possibilità, perciò incide pochissimo. LONGHI 5,5 Contro le accelerazioni di Anderson non si può che soffrire. BERARDI 6 Il più vivace fra gli attaccanti. Potrebbe mordere in avvio. ZAZA 5 Giornataccia. Gol mangiato e due entrate da rosso, non punite. SANSONE 5,5 Tanta buona volontà, qualche cross. Pochino, insomma. LAZAREVIC 6 Di stima, Entra sullo 0-3, poveretto. BRIGHI 5,5 Mossa tattica, non funziona. Ma i peccati maggiori sono dietro. ALL. DI FRANCESCO 5 In emergenza, rivoluziona la squadra due volte: gli va male. LAZIO 7 7,5 Gli togliamo mezzo voto per l occasione elementare fallita nel finale. È lui il gran protagonista fra gol, assist e accelerazioni vincenti. Uno spettacolo RUSSO Punisce con un cartellino giallo il sincero Keita (e 5 invece c'era il rigorino). Poi ignora colpevolmente due inutili violenze di Zaza e sulla seconda Marchetti accusa una brutta botta. PAGANESSI 6,5-CARIOLATO 6,5 MAZZOLENI 6-MERCHIORI 5,5 5 IL MIGLIORE ANDERSON MARCHETTI 7 Riflesso prodigioso sulla staffilata di Zaza: e si era ancora sull CAVANDA 7 Eccellente prova, anche in appoggio. Basta è avvisato. DE VRIJ 6 Pomeriggio di assoluta serenità. Da shopping. MAURICIO 6,5 Come sopra, con l aggiunta dell assist per il 3-0. RADU 7 Bravo a scegliere i momenti più felici nel saliscendi di fascia. CATALDI 6,5 Altra prestazione convincente di un baby che sta crescendo. BIGLIA 6,5 Consueta regia cadenzata nei ritmi e saggia nelle scelte. (Ledesma s.v.) PAROLO 7 Chiude la partita, avrebbe potuto bissare. Guastatore doc. MAURI 5,5 Prima centravanti di movimento, poi sulle fasce, sbaglia un gol. Non al top KEITA 6,5 L arbitro non gli crede quando si procura un penalty. Vivacizza la prima parte KLOSE 6 Avesse fallito pure il terzo assist sarebbe stato da 4... CANDREVA 5,5 Fuori per la contusione da esultanza se ne divora un altro: paura di volare ALL. PIOLI 7 Tempestiva la scelta di cambiare il tridente quando Di Francesco cambia la difesa E la Primavera vince il derby ROMA Nel derby d alta quota di Trigoria la spunta la Lazio, che stende la Roma per 3-0. Oltre alla sonora batosta, i giallorossi, dopo aver visto il Bari capolista allontanarsi (ora a +5), perdono anche la seconda posizione a vantaggio dei rivali storici. I ragazzi di Alberto De Rossi partono più decisi nel tentativo di portarsi in vantaggio e sventare l ipotesi di un finale rovente dopo la fatiche di Youth League. Le discese di Cedric spaventano la Lazio, ma Ferri prima e Vestenicky poi non finalizzano. A piazzare l affondo decisivo, però, è la Lazio: Silvagni taglia il campo per Oikonomidis, Paolelli manca l intervento e l esterno australiano sigla un comodo 0-. La Roma non reagisce, la manovra rallenta per colpa di un centrocampo privo di un regista puro. La mediana schierata da Simone Inzaghi s impadronisce della gara. Oikonomidis è ancora decisivo: serve a Fiore l assist del raddoppio e chiude i conti nel recupero della ripresa. «Abbiamo vinto un derby meritatamente - commenta Inzaghi -, siamo riusciti a mettere in pratica quanto preparato». MILAN AMARO Nei posticipi del girone B, cade la capolista Milan in casa con l Atalanta (0-2), mentre il Chievo perde a Perugia (2-). I rossoneri restano in testa con tre punti sull Inter, ma con una partita in più. E domenica a Milano c è il derby Leonardo Franceschini fil PERSONAGGIO L ATTACCANTE BIANCOCELESTE Felipe, riecco il prodigio «Io più forte di prima E che coppia con Keita» Nicola Berardino INVIATO A REGGIO EMILIA H a mantenuto la promessa. «Avevo detto che sarei tornato più forte di prima», spiega Felipe Anderson. A Reggio Emilia, il tris al Sassuolo esalta il 2enne brasiliano. Ha firmato il gol del vantaggio e ha avviato le altre 2 reti, con il cross per il raddoppio di Klose e con la conclusione che ha sprigionato il sigillo di Parolo. Un film che riparte. Una scena da riagganciare all gennaio, al derby: ultima vetrina da applausi per il talento ex Santos. Con 5 gol e 5 assist nel vortice di 5 gare da sogno. Prodezze che ora trovano continuità nel pomeriggio emiliano. «Ma devo migliorare, per esempio nel non sbagliare gol come nel finale. Faccio ancora errori, posso crescere». Felipe Anderson, 2 anni ANSA RINASCITA Ha superato un periodo in salita. L infortunio (distorsione al ginocchio con interessamento del collaterale), il recupero, il rientro contro il Genoa nella ripresa, titolare a Udine, poi il turno di squalifica. In mezzo il dolore per l arresto del padre dopo un incidente stradale (nel quale sono rimaste uccise due persone). «Per la mia famiglia è un momento particolare, ma Dio ci sta dando una mano. Sono fiducioso». Il campo ha ritrovato la spinta giusta. «Sapevo di non dover mollare, restando a testa alta per tornare ai miei livelli. Voglio essere decisivo, per aiutare la squadra. Sono contento di essere rientrato in un momento importante della stagione». PROGETTI Felipe sta affinando il suo repertorio. «Pioli ci fa muovere su tutto il campo per non dare punti di riferimento agli avversari. Ho lavorato sul fisico perché il mio modo di giocare richiede tante energie». Va a lezione anche da Klose, che al suo terzo assist al bacio è andato a segnare. «Miro mi dice sempre di dargli la palla per andare a rete E un grande. In ogni allenamento dà consigli a noi giovani». Col Sassuolo ha brillato anche il suo amico Keita. «Insieme ci troviamo a meraviglia, le difese avversarie soffrono la nostra velocità. Ci aiutiamo a vicenda nei momenti difficili e cresciamo insieme». Non mette limiti agli obiettivi della Lazio. «Se giochiamo sempre così, possiamo ambire alla zona Champions». E mercoledì c è il Napoli per la semifinale d andata di Coppa Italia. «Gara importantissima. Faremo un ottimo risultato».

16 6 LUNEDÌ 2 MARZO 205 LA GAZZETTA DELLO SPORT

17 Serie AR 25 a giornata ATALANTA SAMPDORIA 2 PRIMO TEMPO -0 MARCATORI Stendardo (A) al 6 p.t.; Muriel (S) al 23, Okaka (S) al 36 s.t. ATALANTA (4-4--) Sportiello; Bellini, Stendardo, Benalouane, Dramé; Emanuelson, Cigarini, Carmona, A. Gomez (dal 37 s.t. D Alessandro); Baselli (dal 28 s.t. Boakye); Pinilla (dal 20 s.t. Denis). PANCHINA Avramov, Frezzolini, Del Grosso, Scaloni, Masiello, Cherubin, Rosseti, Grassi, Bianchi. ALLENATORE Colantuono. CAMBI DI SISTEMA dal 5 s.t , dal 28 s.t BARICENTRO BASSO 50,2 metri AMMONITI Stendardo e D Alessandro per gioco scorretto. SAMPDORIA (4-3-3) Viviano; De Silvestri, Silvestre, Romagnoli, Regini; Acquah, Palombo, Duncan (dal 47 s.t. Mesbah); Muriel (dal 32 s.t. Correa), Okaka, Eto o. PANCHINA Romero, Frison, Bergessio, Rizzo, Coda, Djordjevic, Marchionni, Wszolek, Ivan. ALLENATORE Mihajlovic. CAMBI DI SISTEMA dal s.t , dal 32 s.t BARICENTRO MEDIO 5,4 metri AMMONITI Regini, Viviano, Okaka e Eto o per c.n.r. ARBITRO Damato di Barletta. NOTE paganti 5.502, incasso di ,30 euro; abbonati 0.678, quota di 0.406,98. Tiri in porta 4-7. Tiri fuori 5-8. In fuorigioco 2-4. Angoli 5-8. Recuperi: p.t., s.t. 3. L ILLUSIONE NERAZZURRA E LE DUE RETI DORIANE Luis Muriel, 23 anni, attaccante colombiano della Sampdoria, realizza il gol dell -. 2 Guglielmo Stendardo, 33 anni, esulta dopo la rete del vantaggio che ha illuso l Atalanta 3 Stefano Okaka, 25 anni, segna il gol decisivo: la punta doriana era a secco da tre mesi ANSA/AP/LAPRESSE Samp, sorpasso e colpo col tridente-viperetta L Atalanta passa con Stendardo, poi l attacco voluto da Ferrero è super: Eto o inventa, Muriel-Okaka gol. Colantuono per ora resiste Alex Frosio INVIATO A BERGAMO I mmaginare che cosa possa frullare nella testa di Massimo Ferrero è un impresa quasi impossibile. Volendo azzardare, era proprio la Sampdoria vista a Bergamo - quella del secondo tempo, almeno - ciò che aveva in mente quando, ceduto Gabbiadini al Napoli, aveva consegnato Eto o e Muriel a Sinisa Mihajlovic. Il suo tecnico ha impiegato cinque partite, cioè finora l intero girone di ritorno ancora senza vittorie, e quarantacinque minuti prima di sfruttare finalmente tutto il potenziale di quei tre là davanti. Eto o fa il regista avanzato, incaricandosi anche della costruzione della manovra in assenza di specialisti del ruolo, Muriel aggiunge fantasia e classe (il gol del pari è una prodezza di tecnica e balistica) alla straripante fisicità di Okaka, a segno dopo tre mesi di astinenza. Il gol che marca la differenza, tuttavia, va ascritto a una mancata presa di Sportiello, che va giù male su un tiro di Eto o e non trova assistenza nella difesa (nessuno chiude su Okaka). L Atalanta, nonostante la riapertura della curva, è così condannata alla quarta sconfitta consecutiva, stessa striscia dell andata contro gli stessi avversari. UN TEMPO BERGAMASCO Un primo tempo sontuoso non è bastato alla Colantuono-band. L Atalanta sfonda sulle fasce - perché inizialmente Eto o e Muriel non tornano a coprire per espressa richiesta di Mihajlovic - e da un cross di Dramé nasce il gol del vantaggio di Stendardo. Cigarini e Carmona ramazzano, costruiscono e concludono (gran parata di Viviano sul cileno) coprendo e avanzando in coppia. Pinilla lotta, solo Baselli incide poco. Ma fa niente, perché la Samp è troppo lunga, i mediani sono troppo lontani da Palombo in avvio di azione, Eto o si accentra e si fa consegnare il pallone ma a distanza eccessiva dalla porta, e finisce per imbustarsi tra i mediani atalantini che arretrano e la difesa che accorcia. Il difetto è che da tutto questo lavoro l Atalanta spreme appena un gol. IL NUMERO 4I k.o. consecutivi per i bergamaschi. Adesso sono 8 i punti persi dall Atalanta dopo essere andata in vantaggio Stefano Colantuono, 52 anni ANSA LUNEDÌ 2 MARZO 205 LA GAZZETTA DELLO SPORT LA MOSSA La mossa che cambia la partita è di Mihajlovic. Muriel e Eto o si accentrano in via definitiva. Con Okaka che fiacca la resistenza della difesa e la allunga, si aprono spazi tra le linee, in cui il terzetto può combinare palla a terra. L Atalanta, dopo aver sfiorato due volte il raddoppio da calcio d angolo (salvataggio fortuito di Romagnoli su Stendardo, Pinilla alto di testa), abbassa troppo il baricentro e abbassa anche Baselli come terzo centrocampista, ma non basta (quanto sarebbe stato utile lo squalificato Migliaccio per ringhiare lì in mezzo...). Anche perché la mossa «libera» Palombo come vertice basso delle manovre doriane. Muriel da fuori e Okaka di testa e poi dopo una penetrazione malamente spedita sopra la traversa sfiorano il pari, che arriva con una combinazione tra i due. «Non ce l aspettavamo, il gol del pari», confessa Colantuono (che a fine match ha avuto un confronto con la proprietà: fiducia confermata). Ma lo sviluppo della partita andava in quella direzione. I DIFETTI Ed è a questo punto che vanno cercati i difetti dell Atalanta, che in campionato ha perso ben 8 punti dopo essere stata in vantaggio: oro purissimo per chi adesso deve ben guardarsi alle spalle. Il Cola torna al progetto iniziale, con l ingresso di Denis - che si fa murare da Viviano l occasione del nuovo vantaggio - e di Boakye per il ritorno al Ma senza le distanze ideali del primo tempo. E l avanzamento di Eto o, dopo l uscita di Muriel per Correa, avvicina il camerunese alla zona pericolosa. I metri concessi da Bellini lo aiutano nella conclusione, ma mai come Sportiello che non trattiene. E a quel punto, anche se mancano una decina di minuti più recupero alla fine, l Atalanta non ha più mezzi per rispondere. 2 3 IL PROTAGONISTA Muriel, le coccole di Sinisa: «Come Ronaldo» Il tecnico della Samp esalta l attaccante: «Per numeri e movenze pare il brasiliano» Dopo Gabbiadini, lo spaccapartite ora è lui ideale per il definitivo decollo. Filippo Grimaldi RESTO QUI Solo un mese e N el nobile parallelo di mezzo fa, insieme all altro ex Mihajlovic che ieri sera friulano Coda, il colombiano ha accostato il Muriel di se ne stava chiuso in un albergo di Nervi, dopo che l ortope- scena a Bergamo nientemeno che «al Ronaldo brasiliano, per dico di fiducia della Samp, il numeri e movenze», c è la definitiva certificazione di qualiperto (con stupore dei blucer- professor Mazzola, aveva scotà di un campione che molto chiati) che qualcosa non andava nelle visite di Muriel. Dalle ha vagato, altrettanto ha sbagliato, ma a Genova sponda lacrime di Luis davanti a Ferrero(«Io resto qui, presidente mi sampdoriana potrebbe avere trovato la sua dimensione dia una mano») alla trattativabis con l Udinese per rimodulare le cifre dell operazione, sono passati giorni interminabili, mentre Sinisa attendeva il gioiello che stava in cima alla sua lista dei desideri sul mercato di gennaio. SPACCAPARTITE Nell ultimo mese Sinisa non ha avuto la vita facile. S è ingegnato aspettando che gli riconsegnassero Muriel tirato a lucido, poi il campo gli ha dato ragione. Tre presenze, 39 minuti in campo, e anche due gol per questo giocatore spaccapartite che dopo l addio di Manolo Gabbiadini può essere davvero l uomo della resurrezione blucerchiata. La festa Muriel-Mihajlovic ANSA DURA LEX Non l unico, forse, se un altro fuoriclasse come Samuel Eto o confermerà già sabato prossimo con il Cagliari che la cura Sinisa (più bastone che carota) gli è effettivamente servita. Riassumendo: Mihajlovic ha costruito le sue fortune sul concetto di gruppo, e a nessuno è stato nè sarà mai consentito di far valere il proprio curriculum, per quanto esso possa essere prestigioso, solo allo scopo di ottenere vantaggi personali. Così Sinisa ha toccato il tempo al camerunese, che (evidentemente) ha capito. Ora restano tre mesi per far vivere sino alla fine il sogno europeo della Samp. RIPRODUZIONE RISERVATa ATALANTA 5,5 6,5 SAMPDORIA 6,5 7 L assist di prima per Muriel, poi il gol che mancava da tre mesi è il giusto premio per il lavoro che sfianca la difesa avversaria. Un carrarmato. 7 LE PAGELLE di A.FR. SPORTIELLO IMPERDONABILE VIVIANO UNA ROCCIA IL MIGLIORE EMANUELSON Punta l uomo, lo salta in dribbling, crea 5 occasioni (perfetto un cross per Pinilla), resta pericoloso anche quando nella ripresa la squadra fatica a salire e ad appoggiarlo. SPORTIELLO 5 Imperdonabile la saponettata su Eto o che manda in gol Okaka. BELLINI 5,5 Concede troppi metri a Eto o nella scena del 2-. STENDARDO 6 Segna un gol e ne sfiora un altro, poi contro Okaka c è da soffrire. BENALOUANE 5,5 Muriel lo brucia sul gol, traballa quando Okaka lo punta. DRAME 5,5 Utile in spinta, dietro non dà mai una mano. CIGARINI 6,5 Un tempo da principe del centrocampo, nella ripresa cala ma salva un gol sulla linea. CARMONA 5,5 Assiste Cigarini, poi fa fatica a contenere. A. GOMEZ 6,5 L alter ego di Emanuelson, anche per lui dribbling e iniziative. (D Alessandro s.v.) BASELLI 5,5 L abito da Hamsik gli sta scomodo se non in un paio di aperture di prima. Non meglio da mezzo sinistro. BOAKYE 5,5 Non entra in partita. PINILLA 6 Un gran sbattersi là davanti, ma mette alti due colpi di testa che meritavano migliore destino. DENIS 5,5 Il killer che era avrebbe segnato il 2-, invece Viviano lo ferma. ALL. COLANTUONO 5,5 L Atalanta sa giocare anche bene, forse pure troppo: sembra mancare la combattività tipica del Cola. Il cambio Denis-Pinilla non convince. IL MIGLIORE OKAKA VIVIANO 7 Tiene in piedi la Sampdoria nel primo tempo, chiude Denis con un gran riflesso sull -. DE SILVESTRI 6 Gomez lo punta ed è dura, alla distanza riesce però anche a proporsi. SILVESTRE 5,5 Un po disattento sui piazzati, fa scintille con Pinilla. ROMAGNOLI 5,5 Distratto sul gol incassato perché fa passare il pallone, ne salva un altro per caso. REGINI 5,5 In difficoltà a contenere la dinamicità di Emanuelson. ACQUAH 5,5 Mette muscoli, sbaglia un po in costruzione. PALOMBO 6 Inibito nel primo tempo, più al centro del gioco nella ripresa, quando diventa il punto di riferimento centrale. DUNCAN 6 Qualche iniziativa, mostra più quantità che qualità. (Mesbah s.v.) MURIEL 7 Prima da titolare dopo quasi quattro mesi, quando si sposta tra le linee, diventa imprendibile. Inventa e poi segna un gran gol: stop di petto e sinistro a incrociare, prodezza. (Correa s.v.) ETO O 7 Regista avanzato più che punta, in assoluto è stato il più vivo tra i doriani nei 90 minuti. Suo il tiro che imbarazza Sportiello sull -2. ALL. MIHAJLOVIC 6,5 Trova il modo di far rendere al meglio i tre davanti infilando Eto o e Muriel tra le linee. E lì che vince la partita. DAMATO 6,5 Non gli toccano decisioni complicate, tiene il controllo della partita con i cartellini. GALLONI 6-MELI 6 TOMMASI 6-SAIA 6

18 8 LUNEDÌ 2 MARZO 205 LA GAZZETTA DELLO SPORT Serie AR 25 a giornata Vazquez prende solo la traversa: Palermo spreca Sarri, bel punto L argentino è all ottavo legno dell anno, Dybala sciupa, ma l Empoli guadagna il pari La traversa colpita dall argentino Franco Vazquez, 26 anni PEGASO PALERMO 0 EMPOLI 0 PALERMO (3-5-2) Sorrentino; Vitiello, Gonzalez (dal 6 s.t. Terzi), Andelkovic; Morganella (dal 36 p.t. Rispoli, dal 24 s.t. Belotti), Rigoni, Jajalo, Chochev, Daprelà; Vazquez, Dybala. PANCHINA Ujkani, Ortiz, Milanovic, Emerson, Joao Silva, Della Rocca, Maresca, Quaison, Bentivegna. ALLENATORE Iachini. CAMBIO DI SISTEMA dal 24 s.t BARICENTRO MOLTO BASSO 47,9 METRI ESPULSI nessuno. AMMONITI Rispoli, Dybala, Daprelà per gioco scorretto. EMPOLI (4-3--2) Sepe; Hysaj, Tonelli, Rugani, Mario Rui; Vecino, Valdifiori, Croce; Saponara (dal 2 s.t. Verdi); Tavano (dal 30 s.t. Zielinski), Maccarone (dal 38 s.t. Mchedlidze). PANCHINA Pugliesi, Bassi, Laurini, Signorelli, Piu, Barba, Brillante, Somma. ALLENATORE Sarri. CAMBI DI SISTEMA dal 30 s.t BARICENTRO BASSO 49,7 M ESPULSI nessuno. AMMONITI Hysaj e Zielinski per gioco scorretto; Vecino per c.n.r. ARBITRO Cervellera di Taranto. NOTE paganti 2.622, incasso di euro; abbonati 9.730, quota di 5.60 euro (record stagionale di presenze). Tiri in porta 4 con una traversa-3. Tiri fuori 8-7. Fuorigioco 9-5. Angoli 8-3. Recuperi: p.t. 2 ; s.t. 4. Francesco Caruso INVIATO A PALERMO I achini al triplice fischio sbuffa come a voler togliersi di dosso un po dello stress accumulato durante la partita e non solo. Anche la settimana è stata intensa, come i 90 minuti che il Palermo non ha saputo tradurre in vittoria. Dopo la sconfitta contro la Lazio c era stata la lamentela di Zamparini sulla difesa a 3 che il presidente vorrebbe a 4. Seguita dalla pace immediata perché fra i due ancora prevale l amore. Alla vigilia della partita il tecnico aveva lasciato aperto lo spiraglio per uno schieramento a 4 dietro (che del resto aveva già utilizzato per sconfiggere il Napoli 5 giorni fa) avvertendo però che «nel caso non sarà per dare un contentino a Zamparini». Ma alla resa dei conti, giusto per sgombrare il campo da qualsiasi equivoco, ha confermato la retroguardia a 3. E non sarà certo per questo che il Palermo ha centrato il suo primo 0-0 del campionato. PARI GIUSTO La partita, come ha ammesso lo stesso Iachini, è stata divisa in due tronconi: primo tempo più rosanero che biancazzurro e viceversa nella ripresa. E se a conti fatti le occasioni migliori le ha avute la squadra siciliana, compresa la traversa colpita dal solito Vazquez, sempre più abbonato ai legni (con questo sono 8), l Empoli non solo si è fatto pericoloso in più di un occasione, ma può anche recriminare per un rigore che l arbitro Cervellera non ha concesso a Vecino in occasione di un contatto vietato di Daprelà. Sia come sia, il punto alla fine accontenta entrambi: il Palermo che arrotonda a 0 i risultati utili di fila al Barbera, racimolando ben 24 punti, e l Empoli che incassa la quinta partita di fila senza sconfitte. OSSERVATORE BIANCONERO Il Palermo perde Barreto (squalificato) e lo sostituisce col bulgaro Chochev che non è proprio la stessa cosa e ritrova Rigoni in cabina di regia. Rimane fuori invece Maresca. La squadra rosanero parte con una marcia in più e nel giro di pochi minuti Dybala si procura un paio di buone opportunità per andare a segno, senza fortuna. In tribuna a osservare l argentino c è un emissario della Juve che di sicuro non ha sprecato il suo tempo perché il folletto rosanero ha inanellato numeri a ripetizione, rabone comprese. Chissà però cosa avrà pensato l osservatore bianconero quando, a pochi minuti dal termine, la Joja di Laguna Larga s è divorato il gol partita, a tu per tu con Sepe, il quale uscendo con tempismo gli ha negato il pass verso il gol numero 3, meritandosi anche per questo, ma non solo, la patente di migliore empolese in campo. Verso la fine Iachini ha tirato fuori Daprelà per fare posto a Belotti, passando al e mettendosi a specchio con l avversario. E Sarri ha risposto subito dopo con Zielinski, disponendo i suoi ad albero di natale. L ultimo sussulto è toscano con l ex Mchedlidze che non approfitta del pallone servitogli da Verde sotto misura, mandando sopra la traversa. Ma anche senza gol e con qualche svarione è stata una bella partita. LE PAGELLE di F.C. SORRENTINO OK RIGONI CI METTE LA QUANTITÀ SAPONARA BENE PALERMO 6 7 IL MIGLIORE VAZQUEZ Sfortunato nell occasione della traversa, per l argentino questo è l ottavo legno della stagione. Ma alla sua prova aggiunge anche qualità e sostanza. SORRENTINO 6,5 Provvidenziale su Maccarone nel primo tempo, ma non solo. VITIELLO 6,5 Prestazione gagliarda, piena di ardore e di contenuti, preziosi i suoi salvataggi su Maccarone. GONZALEZ 6 Finché rimane in campo fa molto bene la sua parte. TERZI 6 Entra a freddo nel vivo della gara senza demeritare. ANDELKOVIC 6 Ha buon gioco su Tavano. MORGANELLA 6 Si infortuna nel primo tempo finendo sulla panchina dopo un contrasto con Mario Rui. RISPOLI 5,5 Mezz ora senza lasciare molte tracce. BELOTTI 6 Si batte ma stavolta non riesce a trovare l acuto. RIGONI 6 Prova di quantità, cala un po infatti nella ripresa. JAJALO 6 Conduce in porto una gara ordinata e volenterosa. CHOCHEV 5,5 Prova un paio di volte la conclusione ma senza centrare i pali. Discontinuo. DAPRELA 6 Rischia molto su Vecino in area di rigore, lo grazia l arbitro. DYBALA 6,5 Regala numeri e rabone, ci prova da ogni parte, ma spreca l occasionissima a pochi minuti dalla fine. ALL. IACHINI 6 Non cade in tentazione e lascia la difesa a 3, rimane il rammarico per non aver preso i 3 punti. EMPOLI 6 7 IL MIGLIORE SEPE E lui che salva in un paio di circostanze la partita, soprattutto con l ottima uscita su Dybala nel finale, ma anche in precedenza si mette in evidenza. HYSAJ 6 Gara più di contenimento che offensiva. TONELLI 5,5 Ha il suo bel da fare con due clienti scomodi come Dybala e Vazquez, gli viene in soccorso il portiere. RUGANI 5 Clamorosa topica su lancio di Terzi che innesca Dybala che per fortuna del difensore non riesce a trasformare in gol. MARIO RUI 6 Soffre un po nel primo tempo, si riprende bene nella seconda frazione e dà sostanza sulla sua fascia. VECINO 6 Prova a protestare sul contatto di Daprelà ma l arbitro, sbagliando, non gli dà retta. Per il resto svolge il compitino. VALDIFIORI 6,5 Registra bene il centrocampo, fa girare palla e verticalizza a dovere. CROCE 6 Gira tanto ma non sempre trova la profondità. SAPONARA 6,5 Gran bell assist quello per Maccarone e tante buone iniziative. VERDI 6 È sua l ultima iniziativa per i 3 punti ma Mchedlidze non la sfrutta. TAVANO 5,5 Si perde nella ragnatela della difesa rosanero. ZIELINSKI 6 Entra nel finale e prova a dare la spinta. MACCARONE 6 È il più pericoloso dei suoi ma potrebbe sfruttare meglio l assist di Saponara (Mchedlidze s.v.) ALL. SARRI 6 Dimostra ancora una volta di saper far giocare bene i suoi. CERVELLERA 5 Dirige senza problemi una gara abbastanza corretta ma sbaglia sul contrasto in area rosanero fra Daprelà e Vecino: poteva starci il rigore. DOBOSZ 6-DI VUOLO 6; PERUZZO 6-MARESCA 6 Cesena ci crede Rodriguez gol, salvezza a -4 Udinese a pezzi Lo spagnolo entra e infila di testa, Strama s infuria: «Con tre centrali di.90 non si può» Il gol decisivo segnato da Alejandro Rodriguez, 23 anni ANSA CESENA UDINESE 0 PRIMO TEMPO 0-0 MARCATORE Rodriguez al 3 s.t. CESENA (4-3--2) Leali; Perico, Capelli, Krajnc, Magnusson; Carbonero, Mudingayj (dal 44 s.t. Nica), De Feudis (dal 33 s.t. Cascione); Brienza; Djuric, Defrel (dal 2 p.t. Rodriguez). PANCHINA Agliardi, Bressan, Mordini, Gaiola, Moncini, Succi. ALLENATORE Di Carlo. BARIENTRO BASSO 49,4 METRI CAMBI DI SISTEMA nessuno. ESPULSI nessuno AMMONITI Mudingayi, Magnusson e Capelli per gioco scorretto; Perico per proteste. UDINESE (3-5--) Karnezis; Heurtaux (dal 33 s.t. Bruno Fernandes), Danilo, Wague; Widmer, Allan, Guilherme (dal 26 s.t. Kone), Badu (dal 39 s.t. Perica), Pasquale; Thereau; Di Natale. PANCHINA Scuffet, Meret, Piris, Bubnjic, Gabriel Silva, Pinzi, Zapata, Aguirre, Geijo. ALLENATORE Stramaccioni. BARICENTRO MEDIO 5,4 M CAMBI DI SISTEMA dal 33 s.t ESPULSI nessuno. AMMONITI Danilo ed Heurtaux per g.s.; Perica per proteste. ARBITRO Doveri di Roma. NOTE paganti 2.486, incasso di euro; abbonati 2.308, quota di euro. Tiri in porta 4-2. Tiri fuori 9-7. In fuorigioco -3. Angoli 5-7. Recuperi: p.t. 0, s.t. 4 Guglielmo Longhi INVIATO A CESENA L a scossa e la rassegnazione, la rinascita e la crisi, la rabbia e l appagamento. Il Cesena sale a -4 dall Atalanta e scopre di avere tutte le ragioni per sperare ancora, l Udinese (terza sconfitta di fila, non accadeva da tre anni) si chiede se ha ancora un senso vivacchiare così, senza obiettivi. PERFETTI Mimmo Di Carlo gonfia il petto: «Abbiamo giocato la partita perfetta». Non bellissima, perché per salvarsi è inutile fare concessioni all estetica, ma intensa e intelligente. Con un gruppo decimato da squalifiche e infortuni, il tecnico ricostruisce la difesa e cambia la squadra per sei undicesimi rispetto al Milan. Una metamorfosi così pesante non provoca danni, perché gli uomini di qualità, quelli ci sono: Brienza, naturalmente, il valore aggiunto. Imposta, regala l assist del gol, difende se necessario, si sposta a sinistra per allontanarsi da Guilherme. Poi Defrel, in campo con un pesante mal di gola. E mettiamoci anche Djuric, che non avrà piedi raffinati, ma è utilissimo con le sue spizzate: ne abbiamo contate una decina, nessuna casuale. Il Cesena ha giocato quasi soltanto in verticale, ma alternando le due modalità: possesso palla (56%, secondo dato più alto del suo campionato) e palla alta per il pennellone bosniaco. Vedendo che la faccenda non si sbloccava, Di Carlo ha poi azzeccato la mossa: dentro Rodriguez, che dopo una decina di minuti, lasciato colpevolmente libero, ha risolto la partita correggendo di testa un cross di Brienza dalla destra. Riassumendo. Il Cesena ha vinto per una serie di sottili motivazioni psicologiche, e non solo: perché ci ha creduto di più, ha ritrovato solidità in difesa visto che dopo 23 partite è riuscito a non prendere gol, ha sfruttato al meglio la potenzialità del DELUDENTI Stramaccioni è stizzito: «Ci stavamo accontentando dello 0-0, non è ammissibile. Colpa della mentalità sbagliata e di questo sono il primo responsabile». Quindi? «Quindi riprendiamo subito ad allenarci, niente giorno di riposo». Partita triste, questa dell Udinese. Svogliata, molle, senza idee. Si è visto un abbozzo di reazione soltanto verso la fine, dopo il gol. Troppo poco, troppo tardi. E Strama non può neppure impugnare l alibi delle assenze. Sono i titolari a perdere male, con l eccezione di Wague preferito a Piris perchè ha chili e centimetri in più. Come non detto: «Non è possibile avere tre centrali di quasi.90 e prendere un gol così», si è chiesto ancora lo Strama deluso. Insomma, poco da salvare. Inutile anche la mossa seguita all -0: fuori un difensore, dentro Bruno Fernandes e cambio di modulo: con Pasquale terzino sinistro, Allan e Badu mediani, tre fantasisti e D Natale. Che ha scontato la pessima giornata di Thereau: senza uno di gamba che gli corre attorno, il povero Totò diventa un giocatore qualunque. LE PAGELLE di G.LO. DJURIC PREZIOSO: AVESSE I PIEDI... DI NATALE È SOLO THEREAU STANCO CESENA 7 7,5 IL MIGLIORE BRIENZA A tratti incontenibile, manda in gol Rodriguez, porta a spasso Guilherme. E anche nel finale non si tira indietro. LEALI 5,5 Un paio di rinvii e una presa da brivido. Non sicurissimo. PERICO 6 Poca spinta, ma molta attenzione. CAPELLI 6 Il muro di Grumello tiene, anche perchè Di Natale fa poco per buttarlo giù. KRAJNC 6 Partita senza macchie per questo centralone sloveno di 22 anni. MAGNUSSON 6,5 Brutto primo tempo, l islandese prestato dalla Juve si riscatta nel secondo quando va in aiuto a Brienza. CARBONERO 5 Ma non doveva essere il nuovo Cuadrado? Troppi errori: ancora deludente. MUDINGAYJ 6 Debutto da titolare, si piazza davanti alla difesa. Rude ma affidabile. (Nica s.v.) DE FEUDIS 6 Col Milan ha rischiato di segnare, stavolta si limita all ordinaria amministrazione. Chiude con i crampi. CASCIONE 6 Reduce dall infortunio a un ginocchio: forma da recuperare. DJURIC 6,5 Prezioso smistatore di palloni, ne sciupa pochissimi. Avesse anche i piedi... DEFREL 6,5 In campo con la tracheite, non resta ai margini. RODRIGUEZ 7 Entra e colpisce. Un gol che potrebbe avere un importanza enorme. ALL. DI CARLO 7 Squadra in salute e con la porta imbattuta dopo una vita. Segnali di ripresa. UDINESE 5 6 IL MIGLIORE PASQUALE Cioè il meno peggio. Da notare qualche interessante sgroppata sulla sinistra quando manda in confusione Carbonero. Cala nella ripresa. KARNEZIS 6 Non può fare nulla nell azione dell -0: con un cross così teso l uscita è complicata e il colpo di testa è troppo vicino. HEURTAUX 5 Lui sì che ha colpe: è sua la zona dove colpisce Rodriguez. BRUNO FERNANDES 5,5 Entra quando l Udinese cambia modulo. Non lascia il segno. DANILO 5 Si fa vedere soprattutto per il fallo su Djuric che nel secondo tempo provoca un accenno di rissa. WAGUE 6 Preferito a Piris per il fisico. Provvidenziale salvataggio su Defrel nel finale. WIDMER 5 Insipido. Non spinge, non rischia. ALLAN 5 Per un po segue anche lui Brienza, poi vaga per il centrocampo. GUILHERME 5,5 Play con il compito di marcatore. In affanno. KONE 5 Va nel tris di trequartisti con il cambio di modulo. Lontano dalla condizione di Bologna. BADU 5 Partita inutile, la sua. Le cose non migliorano quando va a fare il mediano. (Perica s.v.) THEREAU 5 Irriconoscibile. Molle, apatico, semplicemente stanco. DI NATALE 5,5 Il povero Totò è stato lasciato solo. Ci prova un paio di volte. ALL. STRAMACCIONI 5 La squadra ha perso la sua identità di gioco. Ma l ha mai avuta? DOVERI Partita 6,5 che si infiamma solo nel finale. Grazia Heurtaux per un brutto fallo, ma era il primo... MARRAZZO 6-SCHENONE 6; GERVASONI 6-ABISSO 6

19 Serie AR 25 a giornata LUNEDÌ 2 MARZO 205 LA GAZZETTA DELLO SPORT Toni e Speedy Gomez, Zola nel baratro Il Verona sbanca il Sant Elia e va a +8 sui sardi: l argentino entra e segna dopo 5, Magic Box per ora resta 9 CAGLIARI VERONA 2 PRIMO TEMPO 0- MARCATORI Toni (V) al 9 p.t.; Gomez (V) all, Conti (C) al 45 s.t. CAGLIARI (4-3-2-) Brkic; Gonzalez (dal s.t. Farias), Diakitè, Rossettini, Murru; Donsah (dal 3 p.t. Joao Pedro), Conti, Dessena (dal 7 s.t. Cop); Mpoku, Ekdal; Longo. PANCHINA Colombi, Avelar, Capuano F., Ceppitelli, Pisano, Crisetig, Barella, Husbauer, Cossu. ALLENATORE Zola. CAMBI DI SISTEMA dal 3 p.t BARICENTRO MOLTO ALTO 59,5 METRI AMMONITI Murru, Conti e Joao Pedro per gioco scorretto. VERONA (4-3-3) Benussi; Pisano E., Marquez, Moras, Agostini; Ionita (dal 44 s.t. Obbadi), Tachtsidis, Hallfredsson; Sala (dal 26 s.t. Greco), Toni, Jankovic (dal 0 s.t. J. Gomez). PANCHINA Gollini, Martic, Rodriguez, Brivio, Marques, Sorensen, Campanharo, Lopez, Christodoulopoulos ALLENATORE Mandorlini. CAMBI DI SISTEMA nessuno. BARICENTRO MOLTO BASSO 39,7 METRI AMMONITI Pisano e Greco per g.s., J. Gomez per c.n.r. ARBITRO Valeri di Roma. NOTE spettatori 4mila, abb Tiri in porta 5-3. Tiri fuori -2. Fuorigioco 3-. Angoli 0-. Recuperi: p.t. ; s.t. 5. Alessio D Urso INVIATO A CAGLIARI T u hai Longo e Diakitè, con rispetto parlando, e gli altri se la giocano con Toni e Marquez: lo sconsolato Gianfranco Zola, sempre più solo e sempre più giù in classifica, ne prende atto con amarezza in fondo ad una di quelle gare secche in cui contano la qualità ma, più di tutto, l esperienza. E se non ci rimette la panchina, poco ci manca (gli incontri col club sono andati avanti per tutta la serata di ieri): un saldo principio di coerenza, dettato Panagiotis Tachtsidis festeggia Juanito Gomez che ha chiuso la sfida LIVERANI dal presidente Tommaso Giulini, lascia al proprio posto il tecnico in crisi di risultati (un punto nelle ultime 5 gare), ma nulla può dinanzi al Verona campione di furbizia di Mandorlini, vecchia volpe a proprio agio in gare da dentro o fuori come quella del Sant Elia. RABBIA Finisce con Toni e Juanito Gomez in cima al podio, eroi di un Verona grande grande contro un Cagliari piccolo piccolo per buona parte del match. E finisce pure con la contestazione dei tifosi sardi e le voci di imminenti dimissioni dell allenatore. Ipotesi smentita nel dopo gara dal vicepresidente Stefano Filucchi («Si va avanti tutti insieme») e dal diretto interessato: «Non ci penso proprio, mi prendo le mie responsabilità, ma rifletto sul come uscire da questa situazione». E già, perché lo stadio cagliaritano torna ad essere terreno di conquista: con merito i gialloblù si portano a +8 sui sardi terz ultimi, e possono godersi la tranquillità dopo un mese di sofferenze (un punto in 4 partite). SCELTE SBAGLIATE E la storia di una sfida interpretata come si deve dagli ospiti e come non si può dal Cagliari. Motivo subito spiegato: in avvio Zola rinuncia a Cop, provato per tutta la settimana. Paura di scoprirsi? Chissà. Fatto sta che l Ekdal piazzato a ridosso del tenero Longo (incredibile come si faccia anticipare da Pisano nel primo tempo solo davanti a Benussi ) gira a vuoto e Mpoku fatica ad ingranare. Risultato: il Verona non crede ai suoi occhi e appena può va all assalto. Al primo tentativo, passa. Cross carico di veleno di Hallfredsson, Diakitè piazzato male e Brkic in ritardo, e Toni libero di colpire al volo d esterno destro. E il gol della svolta e insieme la condanna per Zola, costretto a cambiare in corsa (con l infortunio di Donsah, Ekdal dietro, invertito con Dessena, Joao Pedro all attacco con Longo e Mpoku), quando ormai gli ospiti possono gestire il match alzando solide dighe e ripartendo con i break giusti. SPEEDY GOMEZ A voler essere cattivi, non può essere questo il Cagliari in grado di salvarsi. A voler essere buoni, va pure tutto di traverso a Zola. Proprio quando con Farias il Cagliari comincia a dispiegare il suo gioco sulle fasce in modo più fluido, ecco l altra tranvata firmata Juanito Gomez, in campo da appena 5 (ma di fatto 3 effettivi di gioco): tocco in beata solitudine su spiovente del solito Hallfredsson e apoteosi gialloblù siglata. L ultimo quarto d ora, e non poteva essere altrimenti, è tutto di marca rossoblù. Il cuore, i muscoli, la precisione da piazzato di Conti-gol, la fame di gloria di Mpoku e tanto altro. Ma tutto incredibilmente tardivo. E così, tra i fischi e i cori di disapprovazione dei tifosi per i giocatori e pure per Giulini (definito un «incompetente»), il Verona può trasformare il cielo grigio della vigilia in un arcobaleno di colori, lasciando tutte le nubi addensarsi sopra il capo di Zola. LE PAGELLE di A.D.U. MPOKU VA A TUTTA, MURRU NON SI VEDE BENUSSI SALVA, HALLFREDSSON PENNELLA CAGLIARI 5,5 6,5 IL MIGLIORE MPOKU Si sveglia alla mezz ora e impacchetta cross a ripetizione, è il più pericoloso dei sardi: il suo siluro nel finale meritava miglior sorte. Spina nel fianco. Futuro assicurato. BRKIC 5,5 In colpevole ritardo sull -0 di Toni. Si riscatta in parte su Ionita. GONZALEZ 5 Due entrate dure e molta sofferenza. Sacrificato per esigenze tattiche. FARIAS 6 Un bell assist in mezzo è la sintesi della sua ripresa volitiva. DIAKITÈ 5 Responsabilità precise sul gol di Toni: tagliato fuori, perché piazzato male. ROSSETTINI 5,5 Regista di un difesa incerta, traballa anche lui. MURRU 5 Sovrapposizioni con il contagocce, mai decisivo. DONSAH s.v. In campo 3 senza capirci molto. Esce per infortunio. JOAO PEDRO 6 Elettrico in avvio, un filtrante per Longo e poco altro. Impreciso al tiro. CONTI 6 Rivede la luce con una punizione delle sue (non segnava da 35 gare in A), ma non sposta mai l inerzia benché effettui 74 passaggi positivi. Salterà la Sampdoria. DESSENA 5,5 Prima Ionita, poi Hallfredsson: vede le streghe. COP 6 Conferisce spessore all attacco, si butta negli spazi. EKDAL 5,5 Meglio in posizione più arretrata, ma spesso finisce in balìa di Ionita e compagni. LONGO 5 Tenero come un grissino. L assist di Joao Pedro pretendeva un cinismo diverso. Non lascia il segno, come con l Inter, l impegno non basta. ALL. ZOLA 5 Perché rinunciare a Cop in avvio? La scelta iniziale, più conservativa, non è premiante. VERONA 6,5 Enciclopedico: gioco di sponda, tempi giusti, esperienza da vendere. Il gol è un saggio della sua vena inesauribile sottoporta, in doppia cifra per la sesta volta in Serie A. VALERI Si fa rispettare, sempre vicino all azione, 6,5 distribuisce tutti i cartellini con giudizio e buon senso. In posizione regolare Juanito Gomez sul 2-0: ha ragione lui. FIORITO 6,5-PETRELLA 6,5 GIACOMELLI 6,5-AURELIANO 6,5 7 IL MIGLIORE TONI BENUSSI 6,5 Sicuro in uscita, attacca bene i palloni. Salva il Verona nel finale due volte su Mpoku sulla punizione e sul tiro ravvicinato. PISANO E. 6,5 Che salvataggio su Longo, un vero duro. MARQUEZ 6,5 Ringhia come ai vecchi tempi, fa chiusure importanti. MORAS 6,5 Di testa sono tutte sue, risolve diverse mischie furibonde. AGOSTINI 6 Presidio della fascia e giocate intelligenti. Un po in difficoltà nell uno contro uno. IONITA 7 Partita di sostanza, come piace a Mandorlini. Peccato per l errore sottoporta nel finale. (Obbadi s.v.) TACHTSIDIS 6,5 Fosforo per far girare i meccanismi. Recupera palloni. HALLFREDSSON 7 Suoi l assist per gli acuti di Toni e Gomez (sua l ispirazione anche per i 2 precedenti gol gialloblù), fa sempre la cosa giusta. SALA 6 Impiegato in un ruolo non suo, rispetta le consegne. GRECO 6 Si cala subito nel match, cuce i reparti nel concitato finale. JANKOVIC 5,5 Promette e non mantiene. Si vede poco al tirar delle somme. J. GOMEZ 6,5 Più veloce di così Rapace quanto basta. ALL. MANDORLINI 6,5 Gestione lucida: attesa e rilancio. Cambi azzeccati. I suoi eseguono il compito come alunni modello. Serie B R Allenatori nel mirino Modena, una panchina per due Il Varese si aggrappa a Dionigi Al posto di Novellino è promosso Pavan, affiancato da Melotti. Esonerato Bettinelli Ora rischiano Gelain, Lopez e Prina. Catania, nuovo preparatore: da Ventrone a Neri Andrea Tosi Filippo Brusa D opo il Modena, anche il Varese ha cambiato allenatore. Non importa se domani sera si torna in campo: l emergenza della classifica è troppo alta. Vediamo le scelte fatte dai due club. QUI MODENA Per sostituire Walter Novellino, esonerato sabato sera dopo il k.o. casalingo contro il Bari, il Modena ha scelto la soluzione interna, puntando sulla coppia Mauro Melotti-Simone Pavan. La decisione è stata presa dopo che i sondaggi con Franco Colomba, il favorito, e Alfredo Aglietti non sono andati a buon fine. Colomba non si è accordato sul piano economico e per lo staff (ma lo stesso club non avrebbe visto in lui le motivazioni necessarie) mentre Aglietti (pur disposto ad abbassarsi l ingaggio) ha un contratto troppo alto e lungo (206) con il Novara per il Modena. Così il club gialloblù ha promosso il 40enne Pavan, ex giocatore del Modena e attuale tecnico degli Allievi, affiancato da Melotti, 62 anni, modenese doc, anch egli ex giocatore e allenatore dei canarini, che farà da tutor a Pavan essendo questi sprovvisto di patentino. Pavan, che nei piani originari della società avrebbe dovuto condurre solo un allenamento, è all esordio assoluto, invece Melotti, che l anno passato ha guidato il Formigine in D, ha un lungo curriculum in Lega Pro. QUI VARESE Neppure una settimana dopo le dimissioni di Gianmarco Pozzecco, che aveva salutato in lacrime i tifosi della pallacanestro, a Varese è Da sinistra Simone Pavan, 40 anni, nuovo allenatore del Modena, e Davide Dionigi, 4 anni, chiamato a guidare il Varese FIOCCHI-D ANNIBALE saltata anche la panchina del calcio, all indomani dell -2 casalingo con il Brescia. L identico risultato nel derby lombardo del 7 maggio 204, giocato sempre a Masnago, aveva causato il secondo esonero di Stefano Sottili, a cui era subentrato Stefano Bettinelli, poi artefice della salvezza nel playout a giugno. Adesso arriva Davide Dionigi, già in B con la Reggina nel e la stagione scorsa alla Cremonese. Dionigi ha firmato un contratto fino a giugno con opzione di rinnovo: «Il nuovo allenatore dice il d.g. Beppe D Aniello deve ravvivare quel fuoco che aveva acceso Bettinelli l anno scorso. La scelta di cambiare è stata sofferta ma abbiamo fiducia in Dionigi». Il Varese aveva sondato anche Aglietti e Bergodi ma soprattutto puntava su Cosmi: le difficoltà finanziarie del club (è atteso un altro -), in vendita dopo le dimissioni del presidente Laurenza, non hanno reso possibile l accordo. LE ALTRE A Catania non è in discussione Marcolin, però è stato ufficializzato il cambio di preparatore atletico: esonerato Ventrone, arriva Massimo Neri. Domani sera invece è un turno decisivo per Gelain (Livorno) e Prina (Entella), ma anche per Lopez (Bologna). Domani in campo Il Bologna riceve il rilanciato Latina Domani la Serie B gioca la 29 a giornata, con tutte le gare alle ore 20.30: Bari- Catania (3-2); Bologna-Latina (2-); Brescia-Modena (-); Carpi-Avellino (0-); Cittadella-Varese (2-2); Frosinone-Perugia (-0); Pescara-Crotone (4-); Spezia-Pro Vercelli (0-); Ternana-Entella -2; Trapani- Livorno (0-6); Vicenza- Lanciano (0-4). La classifica dopo la 28 a giornata: Carpi p. 53; Bologna 47; Vicenza e Avellino 46; Frosinone 44; Livorno 43; Pescara, Spezia e Perugia 39; Lanciano 38; Bari e Ternana 36; Pro Vercelli 34; Latina e Trapani 33; Brescia 32; Cittadella 3; Modena* ed Entella 30; Catania*, Varese (-3) e Crotone 28. (*una partita in meno): GIUDICE SPORTIVO Si è riunito ieri il giudice sportivo, visto che domani si gioca, per i provvedimenti sulla 28 a giornata, ma le decisioni saranno comunicate solo oggi a causa di un problema sulla rete informatica che non ha permesso la pubblicazione del documento.

20 Serie A R Crisi senza fine 20 LUNEDÌ 2 MARZO 205 LA GAZZETTA DELLO SPORT A Collecchio mille tifosi fanno festa al Parma Manenti: «Forse vendo» Il presidente: «Pensavo di trovare una città civile» Il sindaco: «E confuso» Sandro Piovani PARMA P iù di mille tifosi a Collecchio, nella domenica senza Parma-Genoa, i giocatori di Donadoni si sono affrontati in un amichevole in famiglia da tutto esaurito: il centro sportivo invaso. Una cinquantina a Carpenedolo, in pullman, per contestare Ghirardi. Alcuni tifosi si sono vestiti da preti, altri da maiali; hanno portato una (ironica) bara, fiori e candele. E intanto Manenti dice che vende, ma non si sa a chi. MANENTI Giampietro Manenti ha rilasciato una intervista in esclusiva a Stadio Sprint (Rai2). Stupefacente, vien da dire. Almeno per i contenuti. Partendo dalla volontà di essere ancora il presidente del Parma, nonostante le difficoltà ambientali aumentino giorno dopo giorno. «Dopo l aggressione subita venerdì abbiamo dei dubbi, pensavo a Parma come a una città tranquilla e civile». Manenti avrebbe così tre opzioni per il futuro del club crociato. «Sto pensando di vendere la società a una struttura molto importante, però dovranno sopportarmi ancora», quasi a insinuare un suo incarico anche all interno di una nuova eventuale proprietà. Ma non è tutto. Manenti avrebbe anche «la possibilità di portare in Procura il piano di rientro oppure di consegnare i libri contabili in Tribunale». Un Manenti che appare sempre più distante dalla realtà del club, dalle difficoltà quotidiane che la squadra sta affrontando, tra sospensione del servizio di lavanderia, pignoramenti di mezzi e attrezzature, imminente sospensione del servizio mensa. Senza dimenticare che il sindaco di Parma Federico Pizzarotti, dopo l incontro di venerdì, ha dichiarato di non aver trovato in Manenti un interlocutore credibile, tanto che ha minacciato la L ABBRACCIO I tifosi del Parma insieme ai giocatori alla fine della partitella che si è giocata ieri pomeriggio al centro sportivo di Collecchio chiusura dello stadio Tardini, dove peraltro sono state già tagliate le utenze elettriche. «Se vuole chiudere lo stadio va bene ha replicato Manenti -, non posso far niente, ma allora non è un problema se il Parma fallisce o meno, ma ostacolare le idee di qualcuno». Ultima battuta sulla Citroen C3 sulla quale viaggiava Manenti: multe non pagate per.900 euro e blocco amministrativo sull auto. «La macchina è ancora circolante, non è stata sottoposta a nessun fermo amministrativo, è stato contestato un qualcosa ancora da verificare» la risposta del presidente del Parma. PIZZAROTTI E sempre a Stadio Sprint è intervenuto anche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti che ha criticato, in modo anche esplicito, l operato di Manenti. «Credo sia ancora molto confuso, dice che la società la compra qualcuno, ma che lui resta. Credo che abbia poche idee, ma confuse. Noi continueremo a lavorare, anche se dall esterno, cercando di gestire il club con i giocatori». Chiaro che l idea, a questo punto, sia quella di un fallimento pilotato per cercare di mantenere la serie B e non precipitare direttamente in D. LA FESTA Il tutto incastrato in una domenica di calcio in famiglia. La rosa a disposizione di Donadoni si è affrontata (2-2 finale) divisa in due squadre che hanno ricevuto, per tutta la gara, canti e incitamenti dai tifosi. E molti cori contro Tommaso Ghirardi, Pietro Leonardi e lo stesso Manenti. Non solo ultras, ma anche famiglie e anziani, tutti insieme a dichiarare amore eterno per la maglia crociata. Con gran finale davanti agli spogliatoi di Collecchio, dove la squadra e i tifosi si sono incontrati per chiudere col sorriso un altra domenica senza serie A. Eccellenza R L Acri si rifiuta di giocare: «Noi minacciati con un coltello» GUARDAVALLE (CATANZARO) C alcio sempre più violento nei campionati minori. Sabato la partita Guardavalle-Acri (Eccellenza) non si è giocata perché la squadra cosentina ha denunciato di avere ricevuto minacce. «Siamo arrivati al ristorante e mentre la squadra sedeva al tavolo si sono avvicinate cinque persone che hanno intimato ai presenti di perdere la partita altrimenti gli avrebbero spaccato le gambe è stata la denuncia dell Acri sul sito del club. A un calciatore veniva puntato un coltello alla gola». L episodio sarebbe durato a lungo, oltre mezz ora, e avrebbe terrorizzato i giocatori. Una volta giunti al campo «un nostro tesserato veniva colpito con calci e pugni tra schiena e collo da un soggetto non identificato e davanti agli occhi del commissario di campo». Da qui la decisione della squadra di non scendere in campo. L Acri (che adesso rischia lo 0-3 a tavolino e una penalizzazione) chiede di essere prima ascoltato dal giudice sportivo: «Se non ci dovesse essere giustizia, assumeremo ogni determinazione anche in maniera eclatante». LE REAZIONI Il Guardavalle si dice «meravigliato» di questo «eccesso di zelo» e denuncia a sua volta aggressioni subite negli anni passati proprio ad Acri. «Non è accaduto nulla ha detto il d.g. Salerno a Stadioradio se è volata qualche parola di troppo accade in tutti i campi, loro evidentemente non volevano giocare». Ancora più duro Pino Ussia, sindaco di Guardavalle, una zona ad alta densità mafiosa: «Se ci fosse stata una minaccia al ristorante, ma non mi risulta, il Guardavalle non ha alcuna responsabilità, poi il campo deve valutare la forza delle due squadre. Secondo me è una premeditazione da parte dell Acri. Mi auguro che non vengono fatte discriminazioni sulla mia città». «Un sindaco non può minimizzare, anzi negare l accaduto, perché lui rappresenta le istituzioni», è stata la replica del team manager acrese Falco.

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