Conclusioni. 1 - Le produzioni nell età di transizione (VI-prima metà del VII secolo)

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Conclusioni. 1 - Le produzioni nell età di transizione (VI-prima metà del VII secolo)"

Transcript

1 Gian Pietro Brogiolo, Sauro Gelichi 221 Conclusioni Alcuni contributi, pubblicati in questi atti, rispecchiano esattamente il contenuto della relazione presentata al seminario; altri se ne discostano, più o meno decisamente, nel tentativo, positivamente favorito dalle discussioni, di rapportarsi ad un progetto di ricerca confrontabile. L impressione, al di là dei risultati raggiunti dal singolo ricercatore, è che si sia imboccata la strada giusta e la decisione, maturata nel corso del seminario, di costituire un gruppo di ricerca permanente (denominato Ceramiche alto medievali dell Italia settentrionale: acronimo C e r a m I s) conferma del comune interesse ad affrontare uno studio coordinato e programmato allo scopo di delineare finalmente un quadro esaustivo delle produzioni e degli scambi dei prodotti ceramici. Tali temi mantengono infatti una posizione rilevante, seppur diversa rispetto alla tarda antichità, nella ricostruzione della storia sociale ed economica dell alto medioevo. Questo volume è una prima tappa significativa, anche se copre a macchia di leopardo l Italia settentrionale; riguarda infatti tre regioni solamente: il Piemonte, Brescia e l alto Adriatico veneziano. Per alcune zone qui non rappresentate (aree alpine, Liguria, Emilia Romagna, Friuli) esistono poi lavori già editi in altra sede, che consentono, per quanto siano talora riferiti a periodi e materiali non sempre confrontabili, di tracciare un primo disegno, pur con molti spazi ancora in bianco. In queste conclusioni si terrà conto inoltre degli interessanti contributi presentati al convegno da Gianni Rizzi e da Maurizio Buora, relativi rispettivamente all Alto Adige ed al Friuli, purtroppo non presentati alla pubblicazione. In questo quadro, la lacuna più vistosa rimane il Veneto centro occidentale, da dieci anni ormai assente in ogni sintesi sull altomedioevo nonostante i numerosissimi scavi stratigrafici che vi sono stati condotti. La sintesi che qui si propone ha poi dei limiti oggettivi, nell impossibilità di confrontare informazioni in parte disomogenee che, nonostante lo sforzo fatto, contraddistingue ancora questo volume. Talora per la differente cronologia che in parte sfonda l arco cronologico proposto; talaltra per alcune periodizzazioni ancora troppa ampie; in una certa misura anche per un diverso approccio metodologico. Non possiamo peraltro sottrarci dal tracciare una sintesi, consci che anche questa rappresenta una tappa di un percorso che necessita di successive periodiche relazioni. Ci sembra che, pur nell arretratezza che ancor contraddistingue questo genere di studi, stigmatizzata forse fin troppo duramente da Gloria Olcese nel suo contributo, si vadano prospettando, nelle regioni e nell ambito cronologico considerati, tendenze omogenee pur nel variare di situazioni vieppiù frammentate. 1 - Le produzioni nell età di transizione (VI-prima metà del VII secolo) Le produzioni tardo antiche, seppur importanti per comprendere i mutamenti dei secoli successivi, sono state deliberatamente trascurate da chi ha organizzato questo seminario con l obiettivo di focalizzare maggiormente i problemi del cambiamento nei secoli centrali dell alto medioevo. I problemi dell età di transizione emergono tuttavia con prepotenza e non poteva essere diversamente nella maggior parte delle relazioni, dalle quali si evince una marcata differenziazione tra l area alto adriatica, rappresentata da quattro relazioni (Spagnol, Castagna, Ardizzon, Bortoletto), e la Padania occidentale, testata negli interventi relativi a Brescia (Guglielmetti, Massa, Portulano e Vitali) e al Piemonte (Pantò). Da questo confronto si configura un netto rinnovamento delle produzioni di area longobarda, ove compaiono nuove forme e nuove tecnologie, dovute presumibilmente all arrivo di nuovi artigiani: qui sono documentate non soltanto le caratteristiche ceramiche a stampiglia e stralucido che propongono nuovi tipi funzionali, ma una ben più vasta gamma di tipi che spaziano dalle imitazioni delle sigillate alle invetriate, alle ceramiche comuni da mensa e da dispensa. Queste ultime, pur rientrando nei tipi funzionali dell età precedente, se ne discostano per gli impasti ed il trattamento superficiale, spesso confrontabili con quelli del primo gruppo. Nell alto adriatico, le trasformazioni appaiono, invece, almeno a considerare le ceramiche comuni, graduali e valutabili solo nel lungo periodo Importazioni di ceramiche fini ed imitazioni locali Le importazioni di terra sigillata sono ancora attive nei centri costieri della Liguria (S. Antonino di Perti è l esempio più eclatante), e anche in quel-

2 222 LE CERAMICHE ALTOMEDIEVALI (FINE VI - X SECOLO) IN ITALIA SETTENTRIONALE: PRODUZIONE E COMMERCI li dell area alto adriatica (Ravenna, Aquileia, Capodistria etc.). La distribuzione nell entroterra padano sembrerebbe legata esclusivamente alla mediazione adriatica, attraverso percorsi est-ovest. Le importazioni mediterranee non sono infatti documentate in Piemonte, ed è questo un dato assai significativo che potrebbe trovare una spiegazione nella difficoltà dei percorsi stradali nord-sud o nella maggior impermeabilità della frontiera bizantinalongobarda, mentre continuano a raggiungere la Lombardia, non solo orientale (Brescia) ma anche occidentale (Castelseprio), presumibilmente attraverso percorsi fluviali non interrotti e fors anche grazie ad una distribuzione più frastagliata dei territori bizantini e longobardi. Si potrebbe inoltre richiamare alla mente, a riprova della vitalità di questi rapporti, il famoso capitolare stipulato, sotto il regno di Liutprando, tra longobardi e comacchiesi (sudditi di Bisanzio), per il commercio del sale, a maggior ragione se, con il Mor, volessimo retrodatarlo alla prima metà del VII sec. (MOR 1977). Certamente si tratta di una presenza estremamente rarefatta: a Brescia solo il 3% del totale delle sigillate raccolte negli scavi di S. Giulia appartiene al periodo IIIB, che copre peraltro un periodo assai ampio ( ), all interno del quale la presenza di sigillate è da presumere non abbia poi una distribuzione non omogenea. Una presenza che non va tuttavia sottovalutata né giudicata accidentale, dal momento che nei medesimi contesti compaiono, in una percentuale relativa assai più alta (63% del totale delle ceramiche fini), prodotti che imitano le sigillate, a testimonianza di una domanda che, seppur ristretta, non era del tutto scemata. Per le imitazioni vengono utilizzate differenti tecnologie: impasti e rifiniture a stecca che si ritrovano nella ceramica longobarda e, in alcuni casi, rivestimenti con vetrina sparsa. A mitigare l impressione di vitalità che il dato qualitativo pur suggerisce, va ribadita l esiguità del campione, di gran lunga inferiore all 1% del totale delle ceramiche presenti, ancora più trascurabile se si considera, come si è detto, la lunga scansione del periodo IIIB. Rimane il significato culturale: nella Brescia di fine VI-inizi VII secolo una parte pur ristretta della popolazione richiedeva ancora un corredo da mensa proprio della tradizione tardo antica. 1.2-Produzioni longobarde L elemento di maggior novità, con l arrivo dei Longobardi, è senza dubbio costituito dalla comparsa di alcuni centri di produzione che, come è ora evidente dalle preziose informazioni prodotte dai nuovi scavi di Brescia, realizzano con nuove tecnologie non soltanto le caratteristiche ceramiche a stampiglia e stralucido, note da tempo per essere state rinvenute nei contesti funerari, ma anche una più ampia gamma di prodotti che comprende, oltre alle imitazioni delle sigillate, anche ceramiche comuni ed invetriate. Per quanto riguarda le longobarde tipiche si conferma come siano quasi esclusivamente rappresentate forme da servizio potorio, tipiche dei contesti funerari. La resa a stralucido si ritrova anche su una lucerna ad alto piede e su un recipiente ornato da bugne impresse con il polpastrello; in un piatto che imita le sigillate vi è anche la decorazione a stampiglia (GUGLIELMETTI). Ben più articolato è poi il repertorio dei recipienti da mensa e da cucina che, pur privi di quelle rifiniture, sono realizzati con una pasta assai simile; comprende infatti ciotole, bicchieri, recipienti cilindrici, bottiglie e brocche, olle coperchi e catini-coperchi. Ad imporre cautela e ad impedire, allo stato attuale delle conoscenze, una generalizzazione, sta la scarsa attestazione, o addirittura l assenza, in altri contesti coevi bresciani, di questi prodotti, a fronte di un altissima frequenza (800 frammenti restituiti dagli scavi di S. Giulia) nella zona di produzione identificabile con la corte regia bresciana. Al contrario una situazione simile è segnalata in contesti piemontesi, come nelle sequenze coeve di Torino, palazzo Madama, dove sono attestate olle con impasti sabbiosi, leggermente micacei, affini alle longobarde e altre ceramiche con un trattamento di superficie a stralucido. E, ancor più significativa, è la somiglianza, per impasti e tecnologia, con la ceramica stampigliata rinvenuta a Mombello Monferrato e con quella a patina nera di Centallo. Assai simili sono anche le ceramiche longobarde scoperte a Mantova, in una capanna presso il battistero paleocristiano e in un contesto della prima metà del VII secolo nel castello di Monselice. E dunque evidente che, anche in regioni lontane, ma sotto il controllo longobardo, si manifestavano tendenze parzialmente simili. Se le somiglianze, mediante analisi, diverranno identità, verrebbe attestata una distribuzione interregionale delle ceramiche prodotte nei forni della corte regia bresciana, pur lasciando irrisolta la questione se tale diffusione seguisse le regole del libero mercato o quelle più sinuose delle relazioni all interno dei beni fiscali. Un ultimo, ma importante elemento, da considerare è l innovazione tecnologica e, in parte, funzionale per l introduzione del servizio potorio, che trova la più logica spiegazione nella presenza di ceramisti alloctoni, estranei alla tradizione tardo antica, della quale tuttavia imitano molti tipi funzionali. 1.3-Ceramiche invetriate Questo seminario ha confermato che la produzione di invetriate dalla seconda metà del VI fino almeno agli inizi del VII continua ad essere attestata nella Padania longobarda. A Brescia S. Giulia compaiono ancora ciotole, talora provviste di listello, ed olle che ripetono forme già presenti nella prima metà del secolo. Rinnovati paiono tuttavia gli impasti (più grossolani) e la tecnologia (cottura in ambiente meno controllato), mentre la vetrina, generalmente sparsa, non ha più funzione di impermeabilizzazione, ma è soltanto decorativa, indizio di una continuità culturale più che funzionale. Una nuova forma che sembra comparire solo

3 Gian Pietro Brogiolo, Sauro Gelichi 223 nel VI secolo inoltrato è l orcio di medie dimensioni, forse, come suppone Gabriella Pantò, in sostituzione degli anforacei che non compaiono più nei contesti piemontesi. Lo ritroviamo, oltre che a Castelseprio, dove è stato segnalato per la prima volta (LUSUARDI-SANNAZARO 1985), a Mombello Monferrato, Belmonte, S. Giulio d Orta e nei contesti di S. Giulia a Brescia. La notevole varietà della vetrina e di impasti (orci con invetriatura assorbita in Piemonte; vetrina assorbita verde sottile con effetto lucente violaceo a Torino, palazzo Madama; vetrine ancora diverse nelle fiasche di Biella e Testona; cinque differenti impasti nelle invetriate del periodo IIIB di Brescia S. Giulia: PANTO e PORTULANO) pone il problema, da risolvere anch esso con analisi, se si tratti di produzioni di differenti officine, o di tecnologie adattate a differenti tipi. Rimane poi da chiarire l area di diffusione di questi prodotti. 1.4-Ceramiche dipinte di rosso Non sono state segnalate, nelle cinque regioni oggetto di relazioni, ceramiche depurate dipinte di rosso che in Italia centrale (infra) e in Emilia, dove sono state rinvenute nei pozzi deposito datati alla fine del VI-prima metà del VII secolo (GELICHI 1993) costituiscono il principale fossile guida dell età di transizione. Tali ceramiche, almeno in questa area, sono state quasi sempre studiate in relazione ai prodotti di importazione (sigillate chiare), dei quali, in taluni casi, costituiscono effettivamente una palese imitazione. Questo approccio non solo ha condizionato le ipotesi di datazione (sempre ancorate, piuttosto strettamente, ai prototipi nobili), ma, nel contempo, ha impedito di individuare l eventuale esistenza di un percorso produttivo autonomo (ed inoltre di scandirne le tappe). Le cronologie seriori ora proposte per un gruppo di questi recipienti provenienti dal territorio modenese, in parte ancora supportato da riferimenti diretti con tarde forme di sigillata chiara (GIORDANI 1994), trova una parziale conferma con quanto avviene in altre aree della penisola (es. Toscana: vd. VALENTI), dove la produzione di questo tipo di ceramiche, pur con diversificate caratterizzazioni, continua nel corso del VII sec. Quanto riscontrato nel territorio modenese, oggi l area certamente meglio studiata da questo punto di vista sembra comunque riflettersi anche in altre zone della padania a sud del Po, sia della fascia occidentale che orientale. 1.5-Ceramiche prive di rivestimento Si è già fatto cenno alle produzioni di ceramiche prive di rivestimento, attestate a Brescia e in Piemonte, che per impasto e tecnologia sono affini ai manufatti longobardi, prodotti presumibilmente nei medesimi forni. Tipi del tutto nuovi sono anche i bicchieri ed i recipienti cilindrici, talora provvisti di listello, che imitano la pietra ollare e sembrano comparire in Piemonte nel corso del VII secolo (PANTO ). Recipienti cilindrici con orlo indistinto, sono presenti anche a Brescia S. Giulia, in contesti coevi, ma non si nota alcuna affinità con le produzioni piemontesi. Accanto a questi prodotti innovativi, permangono peraltro anche in area longobarda sintomi di continuità che si manifestano nell utilizzo di impasti e di forme proprie della tradizione tardo antica. Questa evidenza presuppone che accanto a produzioni di officine longobarde se ne conservassero altre di tradizione romana. Ma su questo tema vi è ancora molto da lavorare per delineare un quadro sufficientemente articolato regione per regione. Un rinnovamento graduale sembra testimoniato dalle ceramiche grezze dei centri bizantini dell area e della vicina terraferma, anche se occorre rilevare che i materiali dei quattro siti presentati al seminario non sono comparabili, almeno per la fase di transizione ex VI-VII. Di Oderzo non sono state illustrate ceramiche di questo periodo; per S. Pietro in Castello e S. Lorenzo di Ammiana la periodizzazione proposta (rispettivamente V- VIII e V-VII secolo) è ancora troppo ampia e non sappiamo quali altri manufatti ceramici fossero in associazione alle grezze, il che non consente di valutare il ruolo di queste ceramiche nei contatti con il mondo bizantino, ben attestati dalle monete auree e dai sigilli imperiali in piombo. Quanto ad Eraclea, si tratta, nelle fasi di V-VI, di un insediamento rurale nel quale non compaiono altre produzioni oltre alla grezza, presumibilmente quindi poco rappresentativo della realtà veneziana. Le variazioni sia della tecnologia che dei tipi funzionali che delle morfologie vi appaiono nella lunga durata, apprezzabili, come vedremo, solo per un confronto con un taglio cronologico di circa due secoli. Per quanto il quadro delle restituzioni pertinenti all Emilia Romagna sia tutt altro che modesto (basti pensare alle ceramiche rinvenute negli scavi di Classe (RA)), associazioni utilizzabili ai fini di una possibile scansione cronologica nell evoluzione delle grezze da fuoco e, contestualmente, impiegabili per una comparazione tra aree diversificate, o sono ancora inedite (es. le ceramiche provenienti da una serie di scavi, urbani e rurali, del territorio bolognese), o sono condizionate da approcci epistemologici tutt altro che ortodossi. I nuclei finora meglio individuati sono quello recuperato a Classe negli anni 70, già studiato e nelle linee generali pubblicato (GELICHI 1983), e il recente complesso delle ceramiche dai pozzideposito (GELICHI 1994): altri materiali provengono da contesti meno sicuri di Imola (BO), Villa Clelia (CURINA et Al. 1990). Le ceramiche scoperte da Classe e quelle modenesi dovrebbero essere all incirca coeve, ma documentano due diversi livelli tecnologici, nonchè un diversificato quadro dei tipi funzionali. Le prime sono ancora fabbricate al tornio veloce, sono sufficientemente standardizzate sul versante dimensionale, presentano decori sulla spalla di un unico tipo (a pettine), vicini comunque a quelli diffusi in questo periodo in un area molto ampia. Il numero delle forme è abbastanza limitato e, sopratutto, ancora strettamente legato alla funzione: in questo tipo di ceramica sono realizzate solo olle e catini - coperchi. Ceramiche con queste caratteristiche sono state

4 224 LE CERAMICHE ALTOMEDIEVALI (FINE VI - X SECOLO) IN ITALIA SETTENTRIONALE: PRODUZIONE E COMMERCI scoperte nel territorio dell antica Esarcato Pentapoli (Rimini, Comacchio, Argenta), ma compaiono anche nei livelli di inizi VII a Monselice (dunque in contesti oramai longobardi): recipienti simili sono segnalati anche in Abruzzo (STAFFA) e perfino a Roma (nello scavo della Crypta Balbi)(ex inf. RICCI). I problemi che pongono non sono affatto marginali. Innanzitutto sarebbe da definire se questa aria di parentela significa identità di provenienza (da Ravenna o da qualche altro centro e dunque da dove?) o semplicemente costituisca il frutto di una identità culturale (cioè quella bizantina, ancora forte nella prima metà del VII secolo anche in alcuni territori longobardi, a maggior ragione se da poco conquistati). In ogni caso il nucleo classicano che per petizione di principio non necessariamente dovremmo considerare di produzione locale, si discosta nettamente dalle coeve grezze presenti nel territorio modenese. Qui mancano alcuni tipi funzionali (esempio il catino coperchio), mentre al contrario compaiono, in ceramica grezza alcune forme come il boccale, che rappresentano, per questo periodo, una sorta di apax. Le ceramiche poi, sono fabbricate a mano o al tornio lento, sono definite a stecca, i motivi che documentano, quando presenti, sono dei cordoni a tacche ben diversi dalle più comuni onde a pettine. In poche parole il territorio modenese riflette, anche a livello di ceramiche grezze, una sorta di precoce isolamento avvicinandosi, per certi versi, ad un quadro che meglio si definirà, in tutto il nord della penisola, solo a partire dal secolo VIII (vd i n f r a). Classe e il territorio dell Esarcato-Pentapoli (ma bisognerebbe conoscere meglio la circolazione delle merci ceramiche al suo interno) riflettono, anche per quanto concerne le produzioni grezze, l inserimento in un circuito di importazioni o, comunque, di specifica connotazone culturale-tecnologica, ancora nel solco della tradizione romana. Dopo i pioneristici e sistematici lavori di Mannoni, che hanno interessato anche i periodi in esame e che sono confluiti nella sintesi del 1965, la ricerca in Liguria ha segnato un ulteriore passo in avanti grazie agli scavi del castello di S. Antonino di Perti e agli studi sulle ceramiche di Ventimiglia (OLCESE 1993). In quest ultimo caso non si tratta di nuove scoperte, bensi una revisione analitica e sistematica coadiuvata da analisi chimico - fisiche degli impasti, di recipienti provenienti dai vecchi scavi di Lamboglia dell area del cardine ed in parte già editi. L analisi si è sviluppata su tutto l arco cronologico interessato dallo scavo e su tutta la gamma delle ceramiche comuni, ma a noi interessano in particolare i risultati conseguiti sulle fasi più recenti, non tanto perché siano contrassegnate da una più affinata analisi dei recipienti con lo scopo di una datazione più precisa dei contesti (rimasta ancorata alle indicazioni del Lamboglia: strato I, V-VIII), quanto per l ipotesi sulle aree di provenienza dei manufatti (e dunque sulla loro circolazione). I dati più significativi sono costituiti dall individuazione di una categoria di prodotti che, anche per la presenza di scarti di fornace, sono stati riconosciuti come di produzione locale. Questo tipo di recipienti (forme aperte e chiuse, da fuoco, prevalenti e non) sembrano essere stati fabbricati con una certa continuità fino alle fasi di abbandono del sito (dunque VIII), senza che si possano individuare le differenze tipologiche tra la ceramica comune di un secolo e l altro; lo stacco evidente è nel IV sec. d.c., in seguito sembra dominare una certa uniformità morfotipologica (OLCESE 1993, p.99). Ceramica comune da fuoco e da mensa, prodotta a Ventimiglia, è stata scoperta in altri luoghi della liguria e della Gallia meridionale in contesti del VI sec. (ibidem p. 105). L impressione che se ne ricava è quella dell esistenza di fabbriche urbane che producevano ancora una variegata gamma di tipi funzionali e morfologici per un mercato non solo locale, ma resta ancora da determinare fino a quando perdurò questa situazione. La Olcese sembra non porsi più di tanto questo problema, lasciando sottinteso che le tradizionali cronologie delle fasi tardive di Ventimiglia (VIII sec.) siano compatibili ancora con un quadro quali quello delineato: fatto questo che non sembra emergere più di tanto nelle coeve e meglio scavate sequenze francesi, come ad esempio Saint Blaise, dove i contesti non scendono il VII secolo (DEMIANS D ARCHIMBAUD 1994). 2-Le trasformazioni in età alto medievale (VIII-X secolo) Solo alcune relazioni hanno preso in esame contesti posteriori al VII secolo e anteriori al X: Angela Guglielmetti per Brescia, Gabriella Pantò per il Piemonte, Stefania Spagnol per Eraclea, ancora la Spagnol e Daniela Castagna per Oderzo, Gianni Rizzi (non pervenuta) per l Alto Adige. Si tratta di campioni di realtà geografiche e culturali assai differenziate, ma significativamente convergenti su alcune conclusioni comuni. L assenza o la trascurabile (e talora controversa) presenza di ceramiche fini. Nei siti considerati, compaiono solo due frammenti di ceramica invetriata ad Oderzo, altrettanti ad Alba, indizio di una sporadica introduzione di prodotti che altrove (rispettivamente nell area romagnola e nella Francia meridionale) hanno una ben più cospicua attestazione. La diversa evoluzione tecnologica: progressivamente decadente nella terraferma veneziana (SPAGNOL), altalenante in Piemonte (PANTO ) con una crisi nel VII secolo e una generale sostituzione, dal IX secolo, degli impasti grezzi in cottura riducente con altri semidepurati o depurati in cottura ossidante. Una riduzione selettiva delle forme: continuano a prevalere, con l eccezione di Brescia, le olle, costantemente al di sopra del 60% nei contesti veneziani e sempre prevalenti in quelli piemontesi. Una forma ovunque in ascesa è costituita dai catini-coperchi: ben attestati ad Eraclea nel IX-X secolo (SPAGNOL), a Brescia sono pressoché esclusivi dall VIII secolo fino al Basso Medioevo. Scompaiono le ciotole e diminuiscono decisamente i bacili, non sempre distinguibili peraltro dai catini coperchi. Trascurabili sono poi le presenze di brocche e di coperchi per olle, che pur spesso hanno sull orlo una scanalatura per accoglierlo.

5 Gian Pietro Brogiolo, Sauro Gelichi 225 Probabilmente erano realizzati in materiale diverso, forse in legno. E a questo proposito va ribadito che la mancata conservazione, in quasi tutti gli scavi, del materiali organici ci priva della possibilità di valutare correttamente il corredo da mensa medievale. Conferma questa asserzione il recente rinvenimento, in contesti presumibilmente alto medievali di Fidenza (CATARSI DELL AGLIO in stampa), di piatti in legno, che va ad aggiungersi a quello, posteriore al Mille, di Ferrara porta Reno. La sostituzione di recipienti metallici con altri in ceramica è, al contrario, all origine di una nuova forma, la pentola con lobo sopraelevato, che compariva sinora in contesti di IX-X secolo, ma che ora viene segnalata dall VIII ad Oderzo (CASTAGNA- SPAGNOL). La selezione delle forme si accompagna ad un uso diverso delle ceramiche, sottoposte direttamente al riverbero della fiamma del focolare: olle e pentole per cuocere cibi liquidi, catini-coperchi per cuocere il pane. Contestuale all impoverimento ed alla nuova funzionalità dei tipi è anche la progressiva riduzione delle aree di confronto, che stanno ad indicare quantomeno una omogeneità culturale che non implica di necessità una similare diffusione dei prodotti. Nell alto adriatico, da confronti interregionali che nei secoli VII e VIII coinvolgono Friuli, Slovenia e Istria si passa, nei secoli IX e X, a confronti decisamente più locali, trevigiano-padovani. Anche in Lombardia e Piemonte i confronti si vanno distribuendo in aree subregionali. Anche su questo dato occorrerà riflettere, tenuto conto che è contraddittorio con la più ampia diffusione della pietra ollare che dalle regioni alpine raggiunge capillarmente i mercati dell Italia settentrionale, spingendosi anche più a sud. 3-Confronti con l Italia centrale 3.1-Toscana I siti del senese studiati da Marco Valenti indiziano una prevalenza della continuità sulle trasformazioni. Per l età di transizione (V-in. VII) tale continuità si esprime non soltanto nell imitazione delle sigillate in ceramiche dipinte di rosso, con un campionario stabilizzato (imitazioni delle forme HAYES 61B e 73 che continuerebbero dal V al VII secolo) che viene incrementato continuamente da nuove forme (quali la HAYES 91C e 99C), ma anche nella standardizzazione e persistenza della ceramica da fuoco (olle globulari a fondo piano e bordo nastriforme ) che coprono il medesimo arco cronologico delle ceramiche coperte di rosso. Siamo evidentemente in presenza della continuità di officine di tradizione romana che operano per un mercato regionale ancora pienamente recettivo. Dalla metà del VII secolo, le produzioni sembrano articolarsi in due gruppi distinti. Da un lato fornaci per consumi locali che manifestano una netta cesura con le produzioni tardo antiche, sia sul piano tecnologico (torniture lente, filettature ben impresse sul vaso ) che formale, con nuove forme per un campionario che va subito stabilizzandosi, ma con più varietà rispetto all Italia settentrionale: a Poggibonsi il sito che fornisce le informazioni per questo periodo, troviamo oltre alle olle (43%), le ciotole (17%) ed i testi (18%). Dall altro materiali depurati, probabilmente realizzati da un organizzazione produttiva estranea al contesto locale, che in parte dipendono ancora dalla tradizione tardo antica (ciotole a bordo rientrante, pari al 24% delle depurate), in parte se ne discostano come nei contenitori per liquidi (boccale trilobato e boccale ad alto collo che ricorda la forma dei vasi a sacco longobardi). 3.2-Abruzzo Alle produzioni tardo antiche, basate su mercati regionali, di ceramiche da fuoco e depurate (imitazioni delle sigillate ed un ampio repertorio di forme aperte e chiuse di buona qualità), si sovrappone, nell interpretazione di Andrea Staffa, una marcata influenza orientale, con la caratteristica ceramica tipo Crecchio, dapprima presumibilmente importata (ma sono indispensabili le analisi per confermarlo) poi prodotta localmente. Motivi orientali sarebbero presenti anche nelle ceramiche da fuoco, per la caratteristica pentola biansata con fondo umbonato, che anticiperebbe quelle più tardi testimoniate a Otranto. Da segnalare anche ceramiche a vetrina pesante da contesti di VI-VII secolo. Nei contesti posteriori di IX-XI secolo, il panorama delle produzioni si articola in acroma (caratterizzzata da una verticalizzazione degli orli) e ceramica a vetrina pesante (solo brocche), realizzata nelle medesime officine. 4-Considerazioni finali Il sottotitolo di questo seminario (produzioni e commerci) intendeva proporre agli intervenuti una linea di ricerca da percorrere; non ci attendevamo dunque risultati di sintesi definitivi, che nessuno di noi era in grado di produrre. Nonostante questo dato di fatto, è emerso un primo quadro d insieme. Nell area longobarda, si manifesta un radicale rinnovamento alla fine del VI secolo. Le ceramiche a stampiglia e stralucido costituiscono solo un vertice di una rete di produzioni ben più articolata che spazia, almeno in alcune zone, dalle imitazioni delle sigillate, alle invetriate, alle comuni. Si tratta di produzioni di buona qualità la cui distribuzione, o quanto meno l area di diffusione culturale, è interregionale. Rimangono peraltro, per queste produzioni, alcuni interrogativi aperti. Quali le modalità di scambio? In alcuni siti arrivano solo ceramiche con stampiglia e stralucido e non il campionario più ampio delle produzioni affini: forse perché, avendo un prevalente uso funerario, circolavano in un ambito culturalmente riservato? Questo significa che vi erano circuiti di diffusione riservata?

6 226 LE CERAMICHE ALTOMEDIEVALI (FINE VI - X SECOLO) IN ITALIA SETTENTRIONALE: PRODUZIONE E COMMERCI Non vi è dubbio che queste produzioni compaiano con l arrivo in Italia dei Longobardi nel 568; ma per quanto tempo perdurarono? Nelle sequenze bresciane le troviamo a lungo rappresentate in contesti che datiamo al momento fino alla metà del VII secolo, ma non è per ora determinabile con certezza da quando siano o meno residuali. E per quale motivo non lasciarono un eredità nelle produzioni dei secoli centrali dell alto medioevo, così diversamente differenziati. Quali i motivi di questo cambiamento davvero radicale? In area bizantina, l evoluzione pare più morbida e lineare, anche se in questa sede possiamo valutarla solo sulla base delle ceramiche grezze o perché mancano altri prodotti (come ad Eraclea) o perché non sono stati considerati nelle relazioni (nei due siti veneziani). Le variazioni ad Eraclea si colgono negli impasti, nella cottura, meno controllata e dunque meno centralizzata- specializzata e anche nell uso diverso, in un certo senso promiscuo delle ceramiche, sottolineato dall annerimento da fuoco che compare esclusivamente nei contesti alto medievali, mutamenti che postulano, come arguisce Stefania Spagnol, un modificarsi delle tecniche di cucina. La comparsa del catino-coperchio, fornetto per cottura al riverbero della fiamma del focolare in uso dalla protostoria e relegato, durante l età romana, nei contesti marginali, costituisce, come si era da tempo notato (BROGIOLO, GELICHI 1986), la maggior novità nei tipi funzionali di ceramica grezza dell Italia settentrionale. Le produzioni dei secoli centrali dell alto medioevo vedono inoltre restringersi progressivamente l area dei confronti, da intendersi in primo luogo come area di omogeneità culturale, all interno della quale operano officine che si ispirano a modelli simili, orientati da scelte funzionalmente omogenee. La ricostruzione geografica di queste aree di confronto e della loro evoluzione deve essere uno degli obiettivi prioritari, non solo perché filtro necessario per individuare gli epicentri produttivi (OLCESE), ma anche per verificarne la relazione con le suddivisioni politiche e amministrative: nella formazione di aree culturalmente omogenee giocarono un ruolo simile a quello dei territori protostorici dell Etruria, dove il fornello per la cottura dei cibi ha varianti che coincidono esattamente con i singoli territori (ZIFFERERO 1995)? E come erano e dove erano le officine? Nelle città o anche nelle campagne? E quali meccanismi di scambio regolavano la diffusione dei loro prodotti? E su questi temi che occorre indirizzare la ricerca. Sembra infatti ormai conclusa, dopo la metà del VII secolo, la stagione degli scambi internazionali di ceramiche, almeno per gran parte dell Italia settentrionale. Fin dalla metà del VI ha perso un significato economico; anche dove continuano ad arrivare sono talmente esigue da non essere valutabili che come presenza occasionale. Per tutto l alto medioevo, e in alcune regioni, fino al XII-XIII secolo, le ceramiche sono quasi esclusivamente grezze. La sporadica presenza di ceramica a vetrina pesante in contesti di IX-X su fusarole e su recipienti richiede certo una spiegazione (dove era prodotta e come veniva diffusa?), ma non può cambiare un quadro ormai assodato. Le ceramiche, sostituite in parte da altri prodotti (legno, altri materiali organici), sembrano dunque uscire dai mercati interregionali, che pur rimangono attivi per altri prodotti da cucina, come la pietra ollare, capillarmente diffusa e anche questa è un evidenza che richiede una spiegazione. (Gian Pietro Brogiolo, Sauro Gelichi)

7 Gian Pietro Brogiolo, Sauro Gelichi 227 BIBLIOGRAFIA G.P. BROGIOLO, S. GELICHI 1986, La ceramica grezza medievale nella pianura padana, in AA.VV., L a ceramica medievale nel mediterraneo occidentale, Firenze, pp M. CATARSI DELL AGLIO in stampa, relazione presentata al convegno Scavi medievali in Italia, Cassino R. CURINA et al. 1990, Contesti tardo-antichi e altomedioevali dal sito di Villa Clelia (Imola, Bologna), Archeologia Medievale, XVII, pp D. DEMIANS D ARCHIMBAUD (sous la direction de) 1994, L oppidum de Saint-Blaise du V au VII s., Paris. S. GELICHI 1983, Ceramica grezza altomedievale, in G. BER- MOND MONTANARI (a cura di), Ravenna e il porto di Classe. Venti anni di ricerche tra Ravenna e Clas - se, Imola, pp N. GIORDANI 1994, Il vasellame fine da mensa: importazioni e produzioni locali. Ceramiche verniciate, in S. GELICHI, N. GIORDANI (a cura di), Il tesoro nel pozzo. Pozzi-deposito e tesaurizzazioni nell antica Emilia, Modena, pp C. G. MOR 1977, Un ipotesi sulla data del Pactum c.d. Liut - prandino coi milites di Comacchio relativo alla navigazione sul Po, Archivio Storico Italiano, CXXXV, pp A. ZIFFERERO in stampa, relazione presentata al Popolus Project colloquium, Siena 1995.

DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA. Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi

DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA. Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA 16 CAROLA DELLA PORTA, GLORIA OLCESE, NICOLETTA SFREDDA, GABRIELLA TASSINARI Con contributi di

Dettagli

Marta BOTTOS. Materiali di età medievale e moderna

Marta BOTTOS. Materiali di età medievale e moderna Marta BOTTOS Materiali di età medievale e moderna Non sono molte le attestazioni di ceramiche postclassiche provenienti dall area in oggetto di studio. L analisi dei pochi reperti recuperati nell area

Dettagli

LA CERAMICA A VERNICE NERA. Le principali produzioni e la loro evoluzione cronologica

LA CERAMICA A VERNICE NERA. Le principali produzioni e la loro evoluzione cronologica LA CERAMICA A VERNICE NERA Le principali produzioni e la loro evoluzione cronologica La prima produzione di massa nella storia di Roma Foggiatura: Vaso realizzato al tornio e immerso nell ingobbio sospensione

Dettagli

Tarquinia, complesso monumentale : ceramica depurata acroma e a bande

Tarquinia, complesso monumentale : ceramica depurata acroma e a bande XVII International Congress of Classical Archaeology, Roma 22-26 Sept. 2008 Session: Tra importazione e produzione locale: lineamenti teoretici e applicazioni pratiche per l individuazione di modelli culturali...

Dettagli

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CLAUDIO NEGRELLI. ARCHEOLOGIA URBANA e città tra tarda antichità ed altomedioevo

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CLAUDIO NEGRELLI. ARCHEOLOGIA URBANA e città tra tarda antichità ed altomedioevo ARCHEOLOGIA MEDIEVALE 2014-2015 CLAUDIO NEGRELLI ARCHEOLOGIA URBANA e città tra tarda antichità ed altomedioevo La definizione di città tra tarda antichità e altomedioevo Cosa distingue la città come elemento

Dettagli

DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA. Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi

DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA. Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA 21 PRODUZIONE CERAMICA IN AREA PA D A N A TRA IL II SECOLO a.c. E IL VII SECOLO d. C. : NUOVI DATI

Dettagli

III. I VETRI. BAUMGARTNER, KRUEGER 1988, p

III. I VETRI. BAUMGARTNER, KRUEGER 1988, p III. I VETRI Nelle stratigrafie di metà VII-XV secolo del castello di Montarrenti sono stati rinvenuti 74 frammenti vitrei *. Tra le forme riconsciute compaiono tre bicchieri con parete liscia, uno con

Dettagli

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CLAUDIO NEGRELLI. Castelli tardoantichi 2

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CLAUDIO NEGRELLI. Castelli tardoantichi 2 ARCHEOLOGIA MEDIEVALE 2014-2015 CLAUDIO NEGRELLI Castelli tardoantichi 2 I castelli bizantini della Liguria Il problema dei castelli altomedievali in Liguria viene trattato per la prima volta da D. Bullough,

Dettagli

Ceramiche medievali e postmedievali nei contesti archeologici della Sardegna

Ceramiche medievali e postmedievali nei contesti archeologici della Sardegna Università degli Studi di Sassari Corso di Archeologia Medievale (Prof. Marco Milanese) Anno Accademico 2005/2006 Ceramiche medievali e postmedievali nei contesti archeologici della Sardegna Avvertenza

Dettagli

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CORSO Claudio Negrelli

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CORSO Claudio Negrelli ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CORSO 2014-2015 Claudio Negrelli La ceramologia: una disciplina a sé stante? Lo studio del materiale ceramico medievale e post-medievale La ceramologia in generale come studio tipologico,

Dettagli

Industria (TO) 1 Sui vecchi scavi di Industria resta fondamentale FABRETTI L'identificazione della struttura ad emiciclo con un

Industria (TO) 1 Sui vecchi scavi di Industria resta fondamentale FABRETTI L'identificazione della struttura ad emiciclo con un Industria (TO) La città romana di Industria fu fondata sulla riva destra del Po, a metà strada circa tra Vardacate (Casale Monferrato) ed Augusta Taurinorum, nel 123 a.c.. Lo sviluppo dell'impianto urbanistico,

Dettagli

Marta BOTTOS. Ceramica comune grezza

Marta BOTTOS. Ceramica comune grezza Marta BOTTOS Ceramica comune grezza Nell area di scavo oggetto di studio, la ceramica grezza è attestata con un totale di duecentotrentadue frammenti, di questi, tuttavia, a causa della grande frammentarietà

Dettagli

DOCUMENTI DI A R C H E O L O G I A. Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi

DOCUMENTI DI A R C H E O L O G I A. Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi DOCUMENTI DI A R C H E O L O G I A Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA 20 LE FORTIFICAZIONI DEL G A R D A E I SISTEMI DI DIFESA D E L L I TA L I A SETTENTRIONALE

Dettagli

DIREZIONE AFFARI ECONOMICI E CENTRO STUDI ABITAZIONI: L ANDAMENTO DEI PERMESSI DI COSTRUIRE

DIREZIONE AFFARI ECONOMICI E CENTRO STUDI ABITAZIONI: L ANDAMENTO DEI PERMESSI DI COSTRUIRE DIREZIONE AFFARI ECONOMICI E CENTRO STUDI ABITAZIONI: L ANDAMENTO DEI PERMESSI DI COSTRUIRE ESTRATTO DALL OSSERVATORIO CONGIUNTURALE SULL INDUSTRIA DELLE COSTRUZIONI DICEMBRE 2011 ABITAZIONI: L ANDAMENTO

Dettagli

Albo IP: analisi dei flussi

Albo IP: analisi dei flussi Federazione nazionale Collegi Ipasvi Via Agostino Depretis 70 Tel. 06 46200101 00184 Roma Fax 06 46200131 Albo IP: analisi dei flussi Rapporto 2007 Marzo 2008 1. Presentazione Dal 2007, dopo due anni di

Dettagli

REPERTI CERAMICI MEDIEVALI DAI SAGGI XX E XXI

REPERTI CERAMICI MEDIEVALI DAI SAGGI XX E XXI REPERTI CERAMICI MEDIEVALI DAI SAGGI XX E XXI I reperti esaminati provengono da alcune fosse di spoliazione ubicate nei saggi XX (US 374, att. 336, US 409, att. 304) e XXI (US 5045, 5052, att. 369), tutte

Dettagli

LA CERAMICA GREZZA DALLE RACCOLTE DI SUPERFICIE

LA CERAMICA GREZZA DALLE RACCOLTE DI SUPERFICIE Stefania Bonato, Chiara Rigato 119 LA CERAMICA GREZZA DALLE RACCOLTE DI SUPERFICIE Stefania Bonato, Chiara Rigato 1 Introduzione Lo studio della ceramica grezza non è stato per nulla semplice. Elenco subito

Dettagli

La ceramica comune fra fine VI e X sec. a Brescia, nei siti di casa Pallaveri, palazzo Martinengo Cesaresco e piazza Labus

La ceramica comune fra fine VI e X sec. a Brescia, nei siti di casa Pallaveri, palazzo Martinengo Cesaresco e piazza Labus Angela Guglielmetti 9 La ceramica comune fra fine VI e X sec. a Brescia, nei siti di casa Pallaveri, palazzo Martinengo Cesaresco e piazza Labus Nell intervento, complementare a quello sui manufatti del

Dettagli

Chiese, territorio e dinamiche del popolamento nelle campagne tra tardoantico e altomedioevo * Gian Pietro BROGIOLO, Alexandra CHAVARR A ARNAU

Chiese, territorio e dinamiche del popolamento nelle campagne tra tardoantico e altomedioevo * Gian Pietro BROGIOLO, Alexandra CHAVARR A ARNAU Chiese, territorio e dinamiche del popolamento nelle campagne tra tardoantico e altomedioevo * Gian Pietro BROGIOLO, Alexandra CHAVARR A ARNAU Negli ultimi anni, l analisi della cristianizzazione delle

Dettagli

L analisi stratigrafica delle murature in elevato

L analisi stratigrafica delle murature in elevato Rilievo dell architettura. Il rilievo per l archeologia L analisi stratigrafica delle murature in elevato Rilevare la struttura muraria ed i suoi corredi funzionali ed estetici, costituisce una operazione

Dettagli

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI - L'AQUILA

UNIVERSITÀ DEGLI STUDI - L'AQUILA CONCORSO PER L AMMISSIONE AL CORSO DI DOTTORATO DI RICERCA IN ARCHEOLOGIA MEDIOEVALE: strutture della società, insediamenti ed organizzazione del territorio, attività produttive ELENCO TEMI XIV CICLO Tema

Dettagli

Caterina BONIVENTO, Patrizia RIET. Ceramica africana da cucina

Caterina BONIVENTO, Patrizia RIET. Ceramica africana da cucina Caterina BONIVENTO, Patrizia RIET Ceramica africana da cucina Nell area di scavo oggetto di studio la ceramica africana da cucina è attestata da ventitré frammenti; per diciannove di questi è stato possibile

Dettagli

DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA. Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi. Für Andreas

DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA. Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi. Für Andreas DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi Für Andreas DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA 28 GLORIA OLCESE CERAMICHE COMUNI A ROMA E IN AREA ROMANA: PRODUZIONE, CIRCOLAZIONE

Dettagli

Edilizia rurale 1. Il caso della pianura padana (da Bacchetta 2003)

Edilizia rurale 1. Il caso della pianura padana (da Bacchetta 2003) Edilizia rurale 1 Il caso della pianura padana (da Bacchetta 2003) Critica della tradizione Lugli Visione esclusiva dell aspetto monumentale Lettura talvolta strumentale della fonte antica Assillo della

Dettagli

Piani Urbani Mobilità Sostenibile in Italia

Piani Urbani Mobilità Sostenibile in Italia Piani Urbani Mobilità Sostenibile in Italia Il decreto recante: l individuazione delle linee guida per i piani urbani di mobilità sostenibile ai sensi dell articolo 3, comma 7, del decreto legislativo

Dettagli

I PAESAGGI DI POTERE, I PAESAGGI DEL POTERE. Potere economico. Perdita del concetto di luogo

I PAESAGGI DI POTERE, I PAESAGGI DEL POTERE. Potere economico. Perdita del concetto di luogo I PAESAGGI DI POTERE, I PAESAGGI DEL POTERE Potere economico Perdita del concetto di luogo Nelle società antiche Potere Popolamento Economia Il potere e l'organizzazione del popolamento PALAZZI Arzago,

Dettagli

CASTELFRANCO MUSEI UN MUSEO PER LA SCUOLA PROPOSTE DIDATTICHE PER L ANNO SCOLASTICO

CASTELFRANCO MUSEI UN MUSEO PER LA SCUOLA PROPOSTE DIDATTICHE PER L ANNO SCOLASTICO CASTELFRANCO MUSEI UN MUSEO PER LA SCUOLA PROPOSTE DIDATTICHE PER L ANNO SCOLASTICO 2015-2016 Per l anno scolastico 2015-2016 i musei del Comune di Castelfranco di Sotto propongono una serie diversificata

Dettagli

Comunicato stampa. Ufficio stampa Consiglio nazionale dei commercialisti Mauro Parracino

Comunicato stampa. Ufficio stampa Consiglio nazionale dei commercialisti Mauro Parracino Comunicato stampa PROFESSIONI, COMMERCIALISTI: IN DIECI ANNI REDDITI GIU DEL 14% SECONDO IL RAPPORTO 2017 SULLA CATEGORIA QUELLO MEDIO DEL 2016 È PARI A 58MILA EURO (+2,2 SULL ANNO PRECEDENTE). MA QUASI

Dettagli

Le esportazioni delle regioni italiane Anno 2000

Le esportazioni delle regioni italiane Anno 2000 Le esportazioni delle regioni italiane Anno 2000 19 marzo 2001 Nell'anno 2000 le esportazioni italiane hanno registrato un aumento in valore del 16,4 per cento rispetto al 1999. L incremento più marcato

Dettagli

Portico d Ottavia a Roma: scavo archeologico e restauro

Portico d Ottavia a Roma: scavo archeologico e restauro Portico d Ottavia a Roma: scavo archeologico e restauro L obiettivo iniziale dell intervento era di completare l indagine archeologica del piano interno del propileo (già oggetto di scavi nel 1996-97 e

Dettagli

116 Capitolo 7 Europa carolingia La rinascita dell impero

116 Capitolo 7 Europa carolingia La rinascita dell impero XIII Premessa 3 SNODO I MILLE ANNI DI STORIA 4 Capitolo 1 L idea di medioevo e le sue interpretazioni 4 1.1 Un età di decadenza 5 1.2 Un periodo della storia 7 1.3 La rivalutazione di un epoca 8 1.4 Il

Dettagli

Villaggio romano a Colamarina (Sant'Angelo d'ischia)

Villaggio romano a Colamarina (Sant'Angelo d'ischia) Villaggio romano a Colamarina (Sant'Angelo d'ischia) Nella seconda metà del VI sec. a. C. l antico villaggio greco viene abbandonato, forse a causa di accumuli di piogge cineriti e di materiali alluvionali

Dettagli

vetro e in metallo. Nel corso di indagini condotte nel 1998 nella piazza antistante

vetro e in metallo. Nel corso di indagini condotte nel 1998 nella piazza antistante Novità dal Biellese Medievale: dagli scavi di piazza Duomo alle scoperte sul territorio Francesca Garanzini (Soprintendenza Archeologia del Piemonte), Antonella Gabutti (archeologa) Museo del Territorio

Dettagli

10. I MATERIALI. VI, pp. 116 ss.; R. Francovich et alii 1978a, stanza A, strato VI p. 40 ss, ecc. 1 R. Francovich - G. Vannini 1976, strati V-V-inf-

10. I MATERIALI. VI, pp. 116 ss.; R. Francovich et alii 1978a, stanza A, strato VI p. 40 ss, ecc. 1 R. Francovich - G. Vannini 1976, strati V-V-inf- 10. I MATERIALI Per quanto concerne lo studio della cultura materiale dell area senese-maremmana, lo scavo nel cassero di Grosseto rappresenta un primo contributo verso una sistemazione preliminare di

Dettagli

- Capitolo II - Gli esiti sul territorio

- Capitolo II - Gli esiti sul territorio - Capitolo II - Gli esiti sul territorio Il Signor Liao si interroga sul perché le figlie non vanno all università Le ho detto che se vuole fare l università, anche prendere un dottorato, non è problema,

Dettagli

IL MUSEO DELLA CERAMICA A. TAFURI a cura di Irma Pastore

IL MUSEO DELLA CERAMICA A. TAFURI a cura di Irma Pastore IL MUSEO DELLA CERAMICA A. TAFURI a cura di Irma Pastore Nel centro storico di Salerno, poco distante dal Duomo, nel caratteristico Largo Casavecchia, troviamo il museo della ceramica Alfonso Tafuri. Il

Dettagli

UNA LETTURA DEL 15 CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI

UNA LETTURA DEL 15 CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI UNA LETTURA DEL 15 CENSIMENTO GENERALE DELLA POPOLAZIONE E DELLE ABITAZIONI a cura del Centro Studi sull Economia Immobiliare - CSEI Tecnoborsa Tecnoborsa torna ad affrontare i temi dell ultimo Censimento

Dettagli

Casa Sicura Eventi Sismici 12 Maggio maggio 2017 Camera di Commercio di Ravenna

Casa Sicura Eventi Sismici 12 Maggio maggio 2017 Camera di Commercio di Ravenna Fotografia dal satellite del 2016 Fotografia aerea del 1954 Carta Geologica della Regione Emilia-Romagna scala 1:250.000 Carta Geologica della Regione Emilia-Romagna scala 1:100.000 In epoca pre-etrusca

Dettagli

SABBIONARA DI GARDA. ABITATO DELL ANTICA ETA DEL BRONZO (SCAVI 1972)

SABBIONARA DI GARDA. ABITATO DELL ANTICA ETA DEL BRONZO (SCAVI 1972) Luciano Salzani 111 SABBIONARA DI GARDA. ABITATO DELL ANTICA ETA DEL BRONZO (SCAVI 1972) Luciano Salzani Nell autunno del 1971 i lavori di una cava di sabbia intaccavano l ultimo sperone di una collina

Dettagli

IL CARPOOLING IN ITALIA: ANALISI DELL OFFERTA

IL CARPOOLING IN ITALIA: ANALISI DELL OFFERTA TRASPOL REPORT 2/16 IL CARPOOLING IN ITALIA: ANALISI DELL OFFERTA SINTESI DEI RISULTATI Le pratiche di mobilità innovativa (carsharing, carpooling, mobilità elettrica, etc.) mostrano una sempre maggiore

Dettagli

Storia di un reperto archeologico. Dott.ssa Martellucci Sabrina 1

Storia di un reperto archeologico. Dott.ssa Martellucci Sabrina 1 Storia di un reperto archeologico Dott.ssa Martellucci Sabrina 1 Come si sceglie un sito? Le Fonti : storiche; geografiche; cartografiche; fotografiche; Iconografiche. Studio Approfondimento Probabile

Dettagli

Verucchio: classificazione tipologica degli anelli in osso 1

Verucchio: classificazione tipologica degli anelli in osso 1 ARIMNESTOS Ricerche di Protostoria Mediterranea 1/2018, pp. 147-155 Patrizia von Eles* Verucchio: classificazione tipologica degli anelli in osso 1 Gli anelli in osso sono relativamente numerosi a Verucchio

Dettagli

Le origini della diocesi di Mantova e le sedi episcopali dell Italia settentrionale nell Alto Medioevo

Le origini della diocesi di Mantova e le sedi episcopali dell Italia settentrionale nell Alto Medioevo Diocesi di Mantova Università Cattolica del Sacro Cuore di Milano Facoltà di Lettere e Filosofia Dipartimento di Scienze dell Antichità Soprintendenza ai Beni Archeologici della Lombardia Accademia Nazionale

Dettagli

La ceramica invetriata di Torre Bairo (TO) Notizie preliminari

La ceramica invetriata di Torre Bairo (TO) Notizie preliminari La ceramica invetriata di Torre Bairo (TO) Notizie preliminari Il materiale preso in esame fa parte di un cospicuo complesso, frutto di un recupero avvenuto nel 1975 ad opera di membri del gruppo archeologico

Dettagli

La frontiera di Lucania

La frontiera di Lucania Comune di Rionero PIT Vulture Alto Bradano - The Vultur Archaeological Project La frontiera di Lucania Un area di interazione culturale nell epocaepoca pre-romana romana e di stabilità nell età romana.

Dettagli

Nota di commento ai dati sulla soddisfazione dei cittadini. per le condizioni di vita Anno 2016

Nota di commento ai dati sulla soddisfazione dei cittadini. per le condizioni di vita Anno 2016 Nota di commento ai dati sulla soddisfazione dei cittadini per le condizioni di vita Anno 2016 Fonte: Istat L indagine campionaria sulle famiglie Aspetti della vita quotidiana fa parte di un sistema integrato

Dettagli

PROGETTO DI RICOGNIZIONE ARCHEOLOGICA E SONDAGGI ESPLORATIVI SUL TERRITORIO PERSICETANO. Classe 3^G Anno Scolastico 2009/2010

PROGETTO DI RICOGNIZIONE ARCHEOLOGICA E SONDAGGI ESPLORATIVI SUL TERRITORIO PERSICETANO. Classe 3^G Anno Scolastico 2009/2010 PROGETTO DI RICOGNIZIONE ARCHEOLOGICA E SONDAGGI ESPLORATIVI SUL TERRITORIO PERSICETANO Classe 3^G Anno Scolastico 2009/2010 Nel corso dell anno scolastico 2009-2010, la classe 3^G del liceo scientifico

Dettagli

Monterotondo Marittimo (GR). La Rocca degli Alberti

Monterotondo Marittimo (GR). La Rocca degli Alberti Monterotondo Marittimo (GR). La Rocca degli Alberti Lo scavo all interno della Rocca degli Alberti, a Monterotondo M.mo, è iniziato nel 2005, nell ambito delle indagini sulle forme del popolamento nelle

Dettagli

Le trasformazioni delle città romane tra la tardoantichità e l altomedioevo

Le trasformazioni delle città romane tra la tardoantichità e l altomedioevo Le trasformazioni delle città romane tra la tardoantichità e l altomedioevo PRINCIPALI ELEMENTI DI TRASFORMAZIONE DELLE CITTÀ IMPERIALI IN ETÀ TARDOANTICA (IV-V sec.) IN ITALIA: Costruzione, ricostruzione

Dettagli

SITUAZIONE DELLA RETE AL E CONFRONTI 1998 / 2007 / 2010 / 2011

SITUAZIONE DELLA RETE AL E CONFRONTI 1998 / 2007 / 2010 / 2011 Osservatorio regionale del commercio SITUAZIONE DELLA RETE AL 31.12.2011 E CONFRONTI 1998 / 2007 / 2010 / 2011 marzo 2013 Osservatorio Commercio N IT 231513 SOMMARIO 1 IL QUADRO GENERALE 1.1 Il numero

Dettagli

RELAZIONE RISULTATI PROVE INVALSI 2018

RELAZIONE RISULTATI PROVE INVALSI 2018 Istituto Comprensivo G. MARCONI Terni Scuole Primarie Le Grazie Matteotti RELAZIONE RISULTATI PROVE INVALSI 2018 CLASSI SECONDE Per le classi seconde le prove si sono svolte regolarmente, secondo le modalità

Dettagli

APF1 AREE PRODUTTIVE DI FONDOVALLE

APF1 AREE PRODUTTIVE DI FONDOVALLE 1 2 3 4 5 6 7 8 9 10 ( per 958 958 888 888 1270 1270 120 120 263 263 1366 1366 420 3 1260 17 1 17 128 1 128 75 1 75 1653 3212 4865 640 1480 L area dal punto di vista storico presenta due edifici (identificati

Dettagli

Elezioni regionali 2014 Il voto nelle province dell Emilia-Romagna

Elezioni regionali 2014 Il voto nelle province dell Emilia-Romagna Elezioni Il voto nelle province dell -Romagna L Istituto Cattaneo ha analizzato il voto alle elezioni in -Romagna, disaggregato per provincia. Il confronto è stato condotto sulle precedenti elezioni (marzo

Dettagli

Elezioni comunali 2017

Elezioni comunali 2017 Elezioni comunali 2017 La partecipazione elettorale cala ulteriormente tra primo e secondo turno, ancora di più che nella precedente tornata di amministrative (2012) Ai ballottaggi, il calo della partecipazione

Dettagli

Elezioni regionali 2014 Il voto nelle province dell Emilia-Romagna

Elezioni regionali 2014 Il voto nelle province dell Emilia-Romagna Elezioni Il voto nelle province dell -Romagna L Istituto Cattaneo ha analizzato il voto alle elezioni in -Romagna, disaggregato per provincia. Il confronto è stato condotto sulle precedenti elezioni (marzo

Dettagli

III. CONTENITORI E MERCI: CIRCOLAZIONE E CONSUMO DEI MANUFATTI CERAMICI

III. CONTENITORI E MERCI: CIRCOLAZIONE E CONSUMO DEI MANUFATTI CERAMICI III. CONTENITORI E MERCI: CIRCOLAZIONE E CONSUMO DEI MANUFATTI CERAMICI 1. CERAMICA AFRICANA (3 1 ) 1.1 Le forme da mensa: sigillata africana Lo scavo delle stratigrafie tardo-antiche e altomedievali dell

Dettagli

BOLOGNA. Forma Urbis. la città retratta

BOLOGNA. Forma Urbis. la città retratta BOLOGNA Forma Urbis BOLOGNA Forma Urbis 1 la città retratta Le tre cerchie di mura Tracciato romano (età imperiale) Decumano (est - ovest) Via Emilia Cardo (nord - sud) Via D Azeglio - Via Indipendenza

Dettagli

Tarquinia, complesso monumentale : ceramica depurata etrusco-geometrica

Tarquinia, complesso monumentale : ceramica depurata etrusco-geometrica XVII International Congress of Classical Archaeology, Roma 22-26 Sept. 2008 Session: Tra importazione e produzione locale: lineamenti teoretici e applicazioni pratiche per l individuazione di modelli culturali...

Dettagli

1 CENSIMENTO REGIONALE DEL PERSONALE DELLA POLIZIA LOCALE

1 CENSIMENTO REGIONALE DEL PERSONALE DELLA POLIZIA LOCALE Direzione Riforme Istituzionali, Enti Locali, Controlli, Sviluppo Montano, Territorio e Legalità Servizio Sicurezza del Territorio, Legalità 1 CENSIMENTO REGIONALE DEL PERSONALE DELLA POLIZIA LOCALE Novembre

Dettagli

Indagine topografica sulle aree di pertinenza dell abbazia di San Salvatore al monte Amiata nella Tuscia meridionale: secoli VI XIV

Indagine topografica sulle aree di pertinenza dell abbazia di San Salvatore al monte Amiata nella Tuscia meridionale: secoli VI XIV Indagine topografica sulle aree di pertinenza dell abbazia di San Salvatore al monte Amiata nella Tuscia meridionale: secoli VI XIV L apporto della fotointerpretazione e dei documenti d archivio alla ricerca

Dettagli

FIDUCIA DEI CONSUMATORI

FIDUCIA DEI CONSUMATORI 27 aprile 2011 Aprile 2011 FIDUCIA DEI CONSUMATORI Ad aprile 2011 l indice del clima di fiducia dei consumatori scende a 3,7 da 5,1 di marzo. Il peggioramento è dovuto soprattutto ad una caduta dell indicatore

Dettagli

Sandrino Luigi MARRA. Le ceramiche del Castello di Gioia Sannitica (Ce)

Sandrino Luigi MARRA. Le ceramiche del Castello di Gioia Sannitica (Ce) Sandrino Luigi MARRA Le ceramiche del Castello di Gioia Sannitica (Ce) Le ceramiche del castello di Gioia Sannitica sono il frutto di un salvataggio effettuato tra il 2004 ed il 2005 durante i lavori di

Dettagli

Elezioni comunali 2017

Elezioni comunali 2017 Elezioni comunali 2017 La partecipazione elettorale cala ulteriormente tra primo e secondo turno, come nella precedente tornata di amministrative (2012) Ai ballottaggi, il calo della partecipazione si

Dettagli

Romanina Centralità Metropolitana Municipio X Indagini archeologiche

Romanina Centralità Metropolitana Municipio X Indagini archeologiche Roma 28.07.2011 Romanina Centralità Metropolitana Municipio X Indagini archeologiche Nel corso degli anni 2004 e 2006, secondo quanto prescritto dalla Soprintendenza Archeologica di Roma, è stata effettuata

Dettagli

CASTELFRANCO MUSEI UN MUSEO PER LA SCUOLA PROPOSTE DIDATTICHE PER L ANNO SCOLASTICO

CASTELFRANCO MUSEI UN MUSEO PER LA SCUOLA PROPOSTE DIDATTICHE PER L ANNO SCOLASTICO CASTELFRANCO MUSEI UN MUSEO PER LA SCUOLA PROPOSTE DIDATTICHE PER L ANNO SCOLASTICO 2016-2017 Per l anno scolastico 2016-2017 i musei del Comune di Castelfranco di Sotto propongono una serie diversificata

Dettagli

2 Il numero di giorni piovosi in Veneto Variazioni dei valori medi evidenziate dal confronto tra i periodi e

2 Il numero di giorni piovosi in Veneto Variazioni dei valori medi evidenziate dal confronto tra i periodi e 2 Il numero di giorni piovosi in Veneto Variazioni dei valori medi evidenziate dal confronto tra i periodi 1994-2004 e 2005-2015 Francesco Rech 1, Edoardo Furlani 2 1 Servizio Meteorologico Teolo (PD)

Dettagli

CREDITO :21 Pagina 171. Economia Provinciale - Rapporto Credito

CREDITO :21 Pagina 171. Economia Provinciale - Rapporto Credito CREDITO 26-06-2006 10:21 Pagina 171 Economia Provinciale - Rapporto 2005 171 Credito CREDITO 26-06-2006 10:21 Pagina 172 CREDITO 26-06-2006 10:21 Pagina 173 Credito 173 Distribuzione degli sportelli Secondo

Dettagli

La soddisfazione degli utenti del trasporto pubblico in Italia e in Emilia-Romagna

La soddisfazione degli utenti del trasporto pubblico in Italia e in Emilia-Romagna Direzione generale Europa, Risorse, Innovazione e Istituzioni Servizio Statistica, Comunicazione, Sistemi informativi geografici, Educazione alla sostenibilità e Partecipazione La soddisfazione degli utenti

Dettagli

PRIME VALUTAZIONI SULL ANDAMENTO PRODUTTIVO E DI MERCATO PER LA STAGIONE 2010

PRIME VALUTAZIONI SULL ANDAMENTO PRODUTTIVO E DI MERCATO PER LA STAGIONE 2010 PRIME VALUTAZIONI SULL ANDAMENTO PRODUTTIVO E DI MERCATO PER LA STAGIONE 2010 Castel San Pietro Terme 15 settembre 2010 Osservatorio nazionale della produzione e del mercato del miele Via Matteotti 72

Dettagli

la qualità dell Aria in Emilia-Romagna

la qualità dell Aria in Emilia-Romagna la qualità dell Aria in Emilia-Romagna aggiornamento al 2014 SINTESI 2 indice - i messaggi chiave 4 Pag. - la sintesi 5 - i fattori climatici: 6 - giorni favorevoli all accumulo di PM 10 6 - giorni favorevoli

Dettagli

Annalisa de FRANZONI. Ceramica a pareti sottili

Annalisa de FRANZONI. Ceramica a pareti sottili Annalisa de FRANZONI Ceramica a pareti sottili La classe ceramica è rappresentata da poco meno di una quindicina di frammenti, tra cui solo otto relativi a parti diagnostiche delle forme di appartenenza.

Dettagli

Le performance delle regioni: Trentino Alto Adige e Veneto al top, Lazio in Difficoltà

Le performance delle regioni: Trentino Alto Adige e Veneto al top, Lazio in Difficoltà Le performance delle regioni: Trentino Alto Adige e Veneto al top, Lazio in Difficoltà Le regioni del Centro-Nord presentano marcate differenze. Sebbene la Lombardia si confermi la regione con l apparato

Dettagli

Tassi di occupazione, disoccupazione e attività. Un confronto territoriale, di genere e di cittadinanza

Tassi di occupazione, disoccupazione e attività. Un confronto territoriale, di genere e di cittadinanza COMUNE DI Tassi di occupazione, disoccupazione e attività. Un confronto territoriale, di genere e di cittadinanza a cura di Francesca Mattioli e Matteo Rinaldini Università di Modena e Reggio Emilia COMUNE

Dettagli

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CLAUDIO NEGRELLI ARCHEOLOGIA URBANA E ARCHEOLOGIA IN CITTÀ

ARCHEOLOGIA MEDIEVALE CLAUDIO NEGRELLI ARCHEOLOGIA URBANA E ARCHEOLOGIA IN CITTÀ ARCHEOLOGIA MEDIEVALE 2014-2015 CLAUDIO NEGRELLI ARCHEOLOGIA URBANA E ARCHEOLOGIA IN CITTÀ Archeologia urbana e archeologia in città. L archeologia urbana come disciplina che studia le città nella loro

Dettagli

DIREZIONE GENERALE PER L INCLUSIONE E LE POLITICHE SOCIALI IL NUOVOISEE. Evidenze del primo semestre. Roma, 3 novembre 2015

DIREZIONE GENERALE PER L INCLUSIONE E LE POLITICHE SOCIALI IL NUOVOISEE. Evidenze del primo semestre. Roma, 3 novembre 2015 DIREZIONE GENERALE PER L INCLUSIONE E LE POLITICHE SOCIALI IL NUOVOISEE Evidenze del primo semestre Roma, 3 novembre 2015 I flussi di DSU Al 30 giugno le DSU presentate sono state oltre 2 milioni e 200

Dettagli

CONFRONTI DELLA DISTRIBUZIONE GROCERY IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA CON ALTRE REGIONI E ALTRE NAZIONI EUROPEE

CONFRONTI DELLA DISTRIBUZIONE GROCERY IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA CON ALTRE REGIONI E ALTRE NAZIONI EUROPEE Osservatorio regionale del commercio CONFRONTI DELLA DISTRIBUZIONE GROCERY IN REGIONE EMILIA-ROMAGNA CON ALTRE REGIONI E ALTRE NAZIONI EUROPEE GENNAIO 2013 Osservatorio Commercio N IT 231513 Confronti

Dettagli

Le trasformazioni del territorio rurale dall epoca tardoantica al basso medioevo. Ville, villaggi, castelli

Le trasformazioni del territorio rurale dall epoca tardoantica al basso medioevo. Ville, villaggi, castelli Le trasformazioni del territorio rurale dall epoca tardoantica al basso medioevo Ville, villaggi, castelli I TERMINI DEL PROBLEMA Il fenomeno che porta all affermazione dei castelli e dei villaggi nel

Dettagli

SCIENZE INFERMIERISTICHE E OSTETRICHE

SCIENZE INFERMIERISTICHE E OSTETRICHE CORSO DI LAUREA MAGISTRALE IN SCIENZE INFERMIERISTICHE E OSTETRICHE PRO ABSTRACT Norme redazionali per la stesura di un abstract e di un articolo scientifico Anno Accademico 2016/17 Ultimo aggiornamento:

Dettagli

Il patrimonio abitativo nel 2015

Il patrimonio abitativo nel 2015 Il patrimonio abitativo nel 2015 Gli alloggi presenti sul territorio sono prevalentemente conseguenza di interventi edilizi di nuova realizzazione, che, a loro volta, potrebbero essere stati interessati

Dettagli

DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA. Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi

DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA. Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA Collana diretta da Gian Pietro Brogiolo e Sauro Gelichi DOCUMENTI DI ARCHEOLOGIA 21 PRODUZIONE CERAMICA IN AREA PA D A N A TRA IL II SECOLO a.c. E IL VII SECOLO d. C. : NUOVI DATI

Dettagli

Rapporto dell evento meteorologico dal 19 al 20 dicembre 2010

Rapporto dell evento meteorologico dal 19 al 20 dicembre 2010 Rapporto dell evento meteorologico dal 19 al 20 dicembre 2010 1 Descrizione dell evento Tipo evento Data e Ora Inizio Fine sulla Regione Emilia-Romagna misto Dalle 15:00 UTC del 19/12/2010 alle 04:00 UTC

Dettagli

Studi e ricerche sull economia dell immigrazione. I nati stranieri nel 2011

Studi e ricerche sull economia dell immigrazione. I nati stranieri nel 2011 Studi e ricerche sull economia dell immigrazione I nel 2011 Novembre 2012 Il 18,4% dei in Italia nel 2011 è straniero. Incremento del 28,7% rispetto al 2010. Quasi ¼ nasce in Lombardia. Più della metà

Dettagli

Piazza Marconi [1] Per quanto riguarda le buche, chiamate da noi per distinguerle, "rosse", sono state svuotate le U.S.

Piazza Marconi [1] Per quanto riguarda le buche, chiamate da noi per distinguerle, rosse, sono state svuotate le U.S. Piazza Marconi [1] Ad un mese circa dalla ultime notizie fornite sullo scavo di Piazza Marconi, ora si può dire che le indagini stratigrafiche si sono concentrate in due punti: l'edificio sul lato ovest,

Dettagli

Il mosaico socio-demografico delle province italiane dal 1951 al

Il mosaico socio-demografico delle province italiane dal 1951 al PARTE PRIMA: l evoluzione demografica delle province italiane 1861-2007 Il mosaico socio-demografico delle province italiane dal 1951 al 2007 10 1. Introduzione I dati del 14 Censimento della popolazione

Dettagli

Indagini archeologiche nella chiesa arcipretale di Bondeno (FE)

Indagini archeologiche nella chiesa arcipretale di Bondeno (FE) Indagini archeologiche nella chiesa arcipretale di Bondeno (FE) Committenza Associazione Bondeno Cultura Direzione scientifica Dott.ssa Chiara Guarnieri 1 Premessa Premessa Le indagini sono state condotte

Dettagli

I primati di Bologna nel mercato del lavoro nel 2007

I primati di Bologna nel mercato del lavoro nel 2007 I primati di nel mercato del lavoro nel 2007 Maggio 2008 Direttore: Gianluigi Bovini Coordinamento tecnico: Franco Chiarini Redazione: Paola Ventura Mappe tematiche: Fabrizio Dell Atti Le elaborazioni

Dettagli

- Capitolo IV - Le destinazioni geografiche degli alunni con cittadinanza non italiana

- Capitolo IV - Le destinazioni geografiche degli alunni con cittadinanza non italiana - Capitolo IV - Le destinazioni geografiche degli alunni con cittadinanza non italiana 4.1 La relazione tra area di provenienza e area di destinazione e la caratterizzazione etnica delle regioni italiane

Dettagli

La diversificazione dell agricoltura Italiana: una lettura attraverso le fonti informative disponibili. Mafalda Monda e Roberta Sardone

La diversificazione dell agricoltura Italiana: una lettura attraverso le fonti informative disponibili. Mafalda Monda e Roberta Sardone Convegno «Le nuove frontiere della diversificazione» Torino 13 dicembre 2018 La diversificazione dell agricoltura Italiana: una lettura attraverso le fonti informative disponibili Mafalda Monda e Roberta

Dettagli

I primati di Bologna nel mercato del lavoro nel 2005

I primati di Bologna nel mercato del lavoro nel 2005 I primati di Bologna nel mercato del lavoro nel 2005 Giugno 2006 Direttore: Gianluigi Bovini Redazione: Antonio Silvestri Mappe tematiche: Fabrizio Dell Atti Le elaborazioni sono state effettuate sui dati

Dettagli

Conoscenza per il progetto di restauro architettonico

Conoscenza per il progetto di restauro architettonico Conoscenza per il progetto di restauro architettonico La conoscenza per la valorizzazione del Castello di Rivoli (Torino) e del suo giardino Michela Benente Il progetto di conoscenza offre l opportunità

Dettagli

ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE

ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE ISTRUZIONE E FORMAZIONE PROFESSIONALE UNA FILIERA PROFESSIONALIZZANTE a.f. 2012-13 Rapporto di monitoraggio delle azioni formative realizzate nell ambito del diritto-dovere Dicembre 2013 Indice Nota metodologica

Dettagli

CICLO DI SEMINARI DI APPROFONDIMENTO (a cura di Marco Orsi)

CICLO DI SEMINARI DI APPROFONDIMENTO (a cura di Marco Orsi) 3 SEMINARIO DI APPROFONDIMENTO: Mercoledì 16 aprile 2019, ore 17/19 «IL SUPERMERCATO CI INSEGNA: ALLESTIRE GLI AMBIENTI, VALUTARE L AZIONE, COMUNICARE GLI OBIETTIVI» Martedì 16 aprile 2019, presso la sede

Dettagli

Registrazioni notarili. ordinarie e straordinarie

Registrazioni notarili. ordinarie e straordinarie ordinarie e straordinarie anni 1345-1774 74 Mantova, 1996 Nota introduttiva L Ufficio delle Registrazioni funziona a Mantova a partire dal Medio Evo, la normativa per la registrazione degli atti notarili

Dettagli

Le esportazioni delle regioni italiane

Le esportazioni delle regioni italiane 14 marzo 2003 Le esportazioni delle regioni italiane Anno 2002 Nel 2002 le esportazioni italiane hanno registrato una diminuzione in valore del 2,8 per cento rispetto al 2001. La contrazione, pur interessando

Dettagli

... e i pagamenti delle imprese ... G i u g n o

... e i pagamenti delle imprese ... G i u g n o ... Osservatorio sui protesti......... G i u g n o 2 0 1 4 Osservatorio sui protesti Nuovo calo di mancati pagamenti e ritardi nel primo trimestre... Sintesi dei risultati Continua la positiva inversione

Dettagli

TASSO DI DISOCCUPAZIONE

TASSO DI DISOCCUPAZIONE TASSO DI DISOCCUPAZIONE Il tasso di disoccupazione in Italia, in base al 14 Censimento della popolazione e delle abitazioni (2001), è pari all 11,58%. Marcata è la differenza tra i valori che si registrano

Dettagli

L OCCUPAZIONE NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI

L OCCUPAZIONE NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI L OCCUPAZIONE NEL SETTORE DELLE COSTRUZIONI Estratto dall Osservatorio Congiunturale sull Industria delle Costruzioni Luglio a cura della Direzione Affari Economici e Centro Studi ESTRATTO DALL'OSSERVATORIO

Dettagli

Parte II. Altre cause

Parte II. Altre cause Parte II. Altre cause 147 148 9. Diabete mellito (codice ICD IX: 250) Trend dei tassi standardizzati di mortalità in calo dal 1986 Preponderanza di decessi nella popolazione di età superiore a 80 anni

Dettagli

Statistiche in breve

Statistiche in breve Statistiche in breve A cura del Coordinamento Generale Statistico Attuariale Novembre 2017 Anno 2016 MONDO AGRICOLO OPERAI AGRICOLI DIPENDENTI Il numero di aziende che occupano operai agricoli dipendenti

Dettagli

I dati del Censimento 2001 e 2011 a confronto: l evoluzione delle piccole e medie città italiane nelle aree metropolitane.

I dati del Censimento 2001 e 2011 a confronto: l evoluzione delle piccole e medie città italiane nelle aree metropolitane. . Febbraio 2013 Elaborazioni a cura del Cuspi su dati Istat Le province metropolitane: trend e modelli insediativi (2001-2011) 1 I dati definitivi del XV censimento della popolazione italiana ci restituiscono

Dettagli