ANALIZZIAMO ALCUNE OPERE

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1 LUCA CURCIO 3 D Steiner Francesco Petrarca Secondo me Francesco Petrarca aveva una crescente fede e nella dignità umana, inoltre questo letterario era denominato Umanista, il quale si interessava per il mondo classico, cioè lo sviluppo dello spirito critico di ricerca in tutti i campi, nato in parte dalle idee filosofiche e politiche della letteratura classica. Come ci spighiamo l entusiasmo che alimentò il risveglio classico? La risposta è strettamente connessa alla natura della società del Rinascimento. Gli uomini avevano perso il rispetto per la Chiesa perché la nova ricchezza e le nuove esplorazioni dell universo cominciavano a dare loro fiducia nella propria capacità di risolvere i problemi del mondo. Essi sentivano meno bisogno del sostegno morale della religione, poiché la Chiesa, perse lentamente la sua influenza sull intelletto dell uomo. Mi sono posto una domanda leggendo le sue poesie: P. Verso quale meta si proietta, verso l Amor mundi o l Amor dei? secondo me pur nel dissidio Petrarca sembra scegliere l Amor mundi egli è interessato alla filosofia platonico agostiniana, piuttosto che a quella aristotelica tomista. E l inizio dell umanesimo: per lui la filosofia è il mezzo attraverso cui cogliere l evoluzione del pensiero dell umanità. Secondo un mio parere le sue opere hanno un senso di confessione di dialogo con se stesso, per il fatto che l indagine in se stesso è per Petrarca un mezzo per la conoscenza dell umanità in genere. ANALIZZIAMO ALCUNE OPERE

2 Voi ch ascoltate in rime sparse il suono Voi ch ascoltate in rime sparse il suono di quei sospiri ond io nudriva l core in sul mio primo giovanile errore, quand era in parte altr uom da quel ch i sono, il poeta si rivolge ai lettori del e le sue rime hanno il suono dei miei sospiri, i sospiri, i tormenti d amore erano il nutrimento dell animo del poeta. Il suo primo errore giovanile era l amore versi Laura tutto ciò ha un simbolo del travagliato attaccamento alee cose terrene, quand ero in parte uomo diverso da quello che è ora. del vario stile in ch io piango e ragiono fra le vane speranze e l van dolore, ove sia chi per prova intenda amore, spero trovar pietà, non che perdòno Spera di trovare pietà e perdono per il mondo vario (vari stile) nel quale si lamenta e parla (ragiono), finendo tra vane speranze e sofferenze, se vi è (ove sia ) chi sappia, per averlo provato, che cos è amore. Ma ben veggio or sì come al popol tutto favola fui gran tempo, onde sovente di me medesmo meco mi vergogno; Ma è la coniugazione che segna una svolta nella meditazione del poeta. Vedo per molto tempo oggetto di discorsi e di riso, per cui con se stesso. E del mio vaneggiar vergogna è l frutto, e l pentersi, e l conoscer chiaramente che quanto piace al mondo è breve sogno. Il risultato del suo amoroso è la vergogna e il pentimento, i beni e le passioni terreni. Dopo la vergogna e il pentimento viene la consapevolezza della brevità e della caducità, sia pere dolce, delle cose terrene.

3 Un mio pare su questo sonetto è in particolare il contrasto fra l amore per Laura e la fede religiosa da cui questo sentimento disturba il poeta; di conseguenza l immagine del poeta come di un uomo lacerato, interiormente diviso e contraddittorio, che vorrebbe rinnegare il proprio errore e nello stesso tempo si rivela legato al proprio passato. bianco Movesi il vecchierel canuto e Movesi il vecchierel canuto e bianco Del dolce loco ov ha sua età fornita, e da la famigliuola sbigottita che vede il caro padre venir manco; Il vecchio dai capelli bianchi e il viso pallido pieno di cari ricordi, ha passato in quel luogo tutta al sua vita e che poco ancora gli resta da vivere. La sua famiglia, nel vederlo partire così vecchio e stanco, teme di non rivederlo mai più. Indi traendo poi l antiquo fianco Per l estreme giornate di sua vita, quanto più po col buon voler s aita, rotto dagli anni e del camino stanco; Trascinando le sue vecchie membra, il viaggio viene trasferito dalla dimensione dello spazio a quella del tempo, accrescendo la spiritualità dell immagine; si aiuta quanto più può con la sua tenace buona volontà. La sua religiosità gli fa superare la debolezza fisica, indebolito dal camminare. E viene a Roma, seguendo l desio, per mirar la sembianza di colui ch ancor lassù nel ciel vedere spera. E giunge a Roma portato dal suo desiderio, per ammirare l immagine di Cristo. Così, lasso!, talor vo cercand io Donna, quanto è possibile, in altrui La disiata vostra forma vera. Il poeta pare bruscamente risvegliarsi e ritornare a se stesso, al proprio tormento. L espressione dice la vanità dell impresa nel volto di altre donne, l immagine delle donne, che tanto desidero vedere.

4 In questo sonetto secondo me Petrarca vede nella propria esistenza, perduta a inseguire immagini e passioni terrene. Infine troviamo la malinconia finale a muovere tutta la lirica: da essa deriva al poeta la tenerezza affettuosa con cui viene presentata la figura del vecchio, l ammirazione per la pace del suo animo e per la sua vita trascorsa nel dolce loco, tra le cure della sua famigliola, e il rispetto per la sua devozione religiosa così umile e intensa. Zefiro torna, e l bel tempo rimena Zefiro torna, e l bel tempo rimena E i fiori e l erbe, sua dolce famiglia, e garrir Progne e pianger Filomena, e primavera candida e vermiglia; Il vento che preannuncia la primavera, torna a soffiare e riporta il bel tempo, i fiori e le erbe, suoi dolci compagni. Le metamorfosi, quello della trasformazione di due sorelle, il cui canto è tradizionalmente considerato segno di dolore e viene di conseguenza paragonato a un pianto. Il garrire della rondine e il piangere dell usignolo sono altri due segni dell arrivo della primavera. Ridono i prati, e l ciel si rasserena, Giove s allegra di mirar sua figlia; l aria e l acqua e la terra è d amor piena; ogni animal d amar si riconsiglia. In primavera il pianeta Giove si trova nel cielo vicino al pianeta Venere, tutti gli esseri viventi ricominciano a pensare all amore. Ma per me, lasso, tornano i più gravi Sospiri, che del cor profondo tragge Quella ch al ciel se ne portò le chiavi; Al quadro ridente della primavera si contrappone lo stato d animo triste e addolorato del poeta, che trae dal profondo del mio cuore colei che ha portato in cielo le chiavi (del cuore), cioè che occupa tutti i miei sentimenti. E cantar augelletti e fiorir piagge, e n belle donne oneste atti soavi sono un deserto, e fere aspre e selvagge. E il canto degli uccellini e il fiorire dei prati mi sembrano un deserto, le belle donne oneste che compiono atti soavi delle fiere aspre e selvagge.

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