Angolo della posta. Infermieri... sempre e ovunque

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1 Angolo della posta di Giovanni Muttillo Maurizio Neri Infermieri... sempre e ovunque 6 In quanto infermieri siamo ben consapevoli della necessità di disporre di personale infermieristico sui mezzi di soccorso; in Italia questa possibilità è anche preclusa da una carenza che a mala pena sopperisce al fabbisogno delle strutture ospedaliere. C è però chi, tra noi, ha deciso di offrire la propria professionalità gratuitamente operando come volontario del soccorso presso ad esempio la Croce Rossa Italiana. Un nostro iscritto si è rivolto al Collegio per risolvere un contenzioso, sollevatosi in più di un occasione, con alcuni operatori e infermieri del 118, rispetto alla possibilità da parte sua di intervenire, prestando assistenza in urgenza, in qualità di volontario del soccorso. Ovvero, secondo il 118 non potrebbe, ad esempio, incannulare una vena periferica per garantire un accesso venoso ad un paziente, valutato come critico, in attesa dell arrivo dell auto medica. Come si può ritenere che un professionista, che si trova a gestire situazioni analoghe quotidianamente, o che magari, come nel caso del nostro iscritto, opera in area critica ed interviene proprio su quei pazienti che l auto medica trasporta al pronto soccorso, non possa esprimere la sua professionalità? Non si tratta di interferire con l attività di infermieri e medici in un contesto istituzionale di 118, ma piuttosto di rilevare preziose informazioni (ad esempio glicemia, pressione arteriosa ) e attuare manovre (ad esempio applicazione di presidi) che consentano al medico del 118 di formulare una diagnosi precoce e di intervenire tempestivamente con l adeguata terapia. Entriamo nel dettaglio riportando il quesito posto dal nostro iscritto che propone un problema di indubbio interesse: se sia vero che non è di competenza dell infermiere svolgere attività sanitariainfermieristica in qualità di volontario del soccorso. Quesito: Richiesta di parere legale e professionale in merito all attività prestata in qualità di volontario del soccorso. Sono un infermiere di Pronto Soccorso, mi sono diplomato nel Ho seguito corsi di rianimazione cardio polmonare e di traumatologia (blsd, btls, acls, taping) ed altri vari corsi di assistenza di chirurgia e medicina interna. Da un anno svolgo attività di volontario

2 del soccorso presso la Croce Rossa Parere Italiana. L attività prestata globalmente dall automedica del 118 deve essere conforme In diverse occasioni mi sono trovato in difficoltà, durante attività di soccorso, alle indicazioni di apposito protocollo: con il personale infermieristico dell automedica del 118, che sostiene che non è di sono contemplate da tale protocollo. In ciascuno deve rispettare le funzioni che mia competenza svolgere attività infermieristica come volontario del soccorso. zione dell organizzazione dell attività di altri termini, l attività di ciascuno è fun- Garantire un accesso venoso ad un soccorso e del preciso ruolo che è chiamato a svolgere. É impensabile che, in paziente critico è spesso fondamentale per la stessa sopravvivenza del paziente presenza di un infermiere operante (stato di shock), quindi mi chiedo come come tale, il volontario per quanto infermiere, interferisca al momento del soc- mai al di fuori di una struttura ospedaliera o del 118 un infermiere debba smettere di essere tale e quindi eventualmenstenticorso senza rispettare i protocolli esite un giorno essere giudicato per omissione di soccorso, per non avere attuato una mo l ipotesi che il volontario, che sia Il problema si diversifica se consideria- manovra salvavita? anche infermiere, si trovi ad operare da Perché non dovrei poter rilevare la glicemia con apposito strumento se sospetto vi è dubbio che l intervento del volonta- solo ed occorra prestare assistenza: non che il paziente diabetico possa avere problemi di glicemia? E se è vero che la riletamente doveroso e debba essere prerio, che sia anche infermiere, sia assoluvazione della pressione arteriosa è di stato con la competenza propria dell infermiere. competenza infermieristica, perché la centrale del 118 richiede i valori pressori In relazione alla figura dell infermiere ai volontari del soccorso (non infermieri)? del D.P.R. 27 marzo 1992 denominato operante sui mezzi di soccorso, l art.10 In moltissimi Paesi il personale in dotazione ai mezzi di soccorso è personale Regioni per la determinazione dei livelli Atto d indirizzo e di coordinamento alle infermieristico, e ben sappiamo che d assistenza sanitaria e d emergenza anche in Italia fortissima è la necessità recita testualmente: il personale infermieristico professionale, nello svolgi- di avere infermieri sulle ambulanze. Ma quale utilità può esserci nell avere mento del servizio d emergenza, può personale infermieristico volontario su essere autorizzato a praticare iniezioni un mezzo di soccorso se questi non può per via endovenosa e fleboclisi, nonché mettere al servizio della cittadinanza la a svolgere le altre attività e manovre atte propria professionalità ed esperienza? a salvaguardare le funzioni vitali, previ- 7

3 ste dai protocolli decisi dal medico ed aggiornamento professionale come responsabile del servizio. il potenziale aggiunto indispensabile Il modello adottato dal D.P.R. citato istitutivo del 118, classificato come stan- risorsa personale con il <fattore compe- per coniugare il <fattore entità> della dard orders protocol system appare tenza>. quindi caratterizzato dalla predisposizione di modelli di comportamento, in to come obiettivo la formalizzazione Nella stessa Delibera citata viene assun- assenza di contatto via radio, tra personale infermieristico ed il medico della rispondendo ad esplicite esigenze di della figura del soccorritore, che centrale, rispetto al quale già in regime omogeneità funzionale, ha correlato uno mansionariale l infermiere aveva precisi standard di sapere definitivo (conoscenze ed abilità tecniche) con la codifica di compiti riguardanti l emergenza, quali la respirazione artificiale, il massaggio cardiaco esterno, le manovre emostatiche e mentali e che riguarda in Lombardia ambiti operativi ed aspetti comporta- l ossigenoterapia, da svolgersi a seguito gli operatori del volontariato del soccorso, delle Associazioni di volontariato di immediata richiesta di intervento medico ed all interno di strutture ospedaliere. delle apposite autorizzazioni sanitarie, formalmente costituite ed in possesso L art.10 citato amplia l ambito in cui l infermiere agisce, riferendosi all emergen- il personale dipendente dalle istituzioni dell ente Croce Rossa Italiana, ma anche za extraospedaliera e quindi ad un contesto in cui non è presente il medico, to, quegli operatori non ascrivibili al sanitarie del Servizio Sanitario e, pertan- estendendo le normali attribuzioni dell infermiere ed ancorandole ai protocoltecipi al soccorso sanitario urgente. personale sanitario ma attivamente parli stabiliti dal medico. Con riferimento alla figura dell infermiere in generale, è utile ricordare che in Con riguardo alla diversa figura del soccorritore (che può essere infermiere o meno), nella Delibera Regionale del e del nuovo inquadramento individuato seguito all abrogazione del mansionario 22 novembre 1999, n.45819, relativa al dalla l.42/1999 per l abilitazione all esercizio professionale, basato su criteri di complesso degli interventi attuativi e degli indirizzi organizzativi volti ad assicurare concretamente lo sviluppo del nale, sulla formazione ricevuta e sul flessibilità specifici del profilo professio- servizio di emergenza e urgenza 118, si codice deontologico, con il limite nega- 8 definiscono gli interventi di formazione tivo dell atto medico, le competenze

4 dell infermiere vadano ricavate da questo sistema, anche nel settore dell emer- duplice obbligo: prestare soccorso diret- In senso deontologico l infermiere ha un genza. to e attivarsi indirettamente, con altri, Il sistema delineato dalla normativa mettendo a disposizione strutture, materiali, eccetera al fine di garantire l assi- vigente e, in particolare, dall art.1 della l.42/1999, tende ad assumere come criterio d attribuzione della competenza e A nostro avviso esistono inoltre implicastenza necessaria. della responsabilità infermieristica l esperienza professionale acquisita nel un infermiere che non intervenga zioni di tipo penale difronte al caso di corso della formazione di base e postbase, nonché il contenuto del codice petono finalizzate alla salvaguardia della attuando tutte le manovre che gli com- deontologico, il quale all art. 3 specifica salute del paziente, in qualunque veste. La distinzione rispetto agli obblighi giuridici è evidente, con riferimento all articolo 593 del codice penale (omissione di soccorso) che punisce la condotta di chiunque (non solo di chi abbia un particolare Foto Archivio CRI Bresso dovere di assistenza) trovandosi in presenza, ovvero che l infermiere assume responsabilità in base al livello di competenza raggiunto ed in situazioni d emergenza, done notizia) in un corpo che non dia imbattendosi (non semplicemente aven- è tenuto a prestare soccorso e ad attivarsi tempestivamente per garantire l assi- in pericolo, non presti l assistenza occor- segni di vita o in una persona altrimenti stenza necessaria. In caso di calamità, si rente o non dia avviso immediato all autorità. mette a disposizione dell autorità competente. Le due forme di assistenza (diretta e 9

5 indiretta, cioè tramite avviso all autorità) non sono esattamente sullo stesso piano: se è indispensabile un assistenza immediata e il soggetto è in grado di prestarla, egli è tenuto in primo luogo a fornire il soccorso. La condotta di omissione può consistere: - nella mancata prestazione di ogni forma di soccorso; - nell insufficiente prestazione del soccorso in relazione ai bisogni del soggetto ed alle concrete possibilità di soccorso (circostanze di tempo, luogo, capacità tecniche, mezzi disponibili); - nella ritardata prestazione del soccorso in relazione alle concrete possibilità di un intervento tempestivo. Ciò premesso, si deve ritenere che nelle concrete circostanze in cui può trovarsi ad operare l iscritto, sia possibile ravvisare gli estremi dell omissione di soccorso, qualora egli non intervenga a prestare l assistenza necessaria, pur essendo in grado di farlo, in attesa dell arrivo di altre figure di soccorritori. Anzi, la particolare capacità professionale dell iscritto verrebbe valutata con estremo rigore nell analisi della condotta omissiva e difficilmente potrebbe essere nell ottica dell evoluzione normativa che ha condotto all attuale situazione di progressiva valorizzazione della professione infermieristica, anche in ambito extraospedaliero, si può dunque affermare che, indipendentemente dalla veste di soccorritore in cui l i.p. si trovi ad operare, l ambito delle sue competenze non può essere messo in discussione in relazione al particolare contesto in cui si trova ad operare. Del resto il dovere che fa capo a tutti gli infermieri in situazioni di emergenza, sancito nell articolo 3.6 del codice deontologico, prevede l obbligo deontologico di prestare soccorso a prescindere da situazioni soggettive: l infermiere è tenuto a prestare soccorso nei limiti delle sue capacità, conoscenze e competenze professionali tenendo conto delle condizioni di tempo e di luogo. Pertanto il volontario, che sia anche infermiere, interviene in quanto cittadino vincolato all obbligo di prestare soccorso a chiunque si trovi in pericolo. Rispetto alla richiesta da parte degli operatori del 118 dei parametri pressori ai volontari non infermieri ci riserviamo di approfondire la questione. addotta, come causa giustificatrice dell inerzia, la ripartizione di competenze tra Il presente parere è stato redatto per gli infermieri operativi e infermieri aspetti di competenza professionale volontari del soccorso. dagli autori e per gli aspetti di natura 10 Sulla scorta di quanto sopra richiamato, legale dallo studio legale Fantigrossi.

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