LE RAPINE IN BANCA. LA VALUTAZIONE DEI RISCHI. OBBLIGHI, PROCEDURE, RESPONSABILITÀ
|
|
- Benedetta Negro
- 8 anni fa
- Visualizzazioni
Transcript
1 LE RAPINE IN BANCA. LA VALUTAZIONE DEI RISCHI. OBBLIGHI, PROCEDURE, RESPONSABILITÀ Protocollo di intesa per la prevenzione della criminalità in banca. Analisi e valutazioni 27 Novembre 2006 Confronto Protocollo ABI Ed. 15 marzo 2006 (in riquadro) e proposte FISAC PROPOSTA PROTOCOLLO DI INTESA PER LA PREVENZIONE DEL RISCHIO RAPINA IN BANCA La Prefettura, le Forze dell Ordine, l'associazione Bancaria Italiana (di seguito ABI), le banche, le Organizzazioni Sindacali, le ASL, ciascuno per quanto di competenza in relazione agli impegni di seguito assunti.
2 CONSIDERATO che il crescente aumento della domanda di sicurezza nei luoghi di lavoro investe il settore bancario; che alle Forze dell'ordine spetta istituzionalmente la difesa del cittadino; che la necessità di proteggere le dipendenze bancarie è un preciso impegno, ai sensi della legislazione vigente, delle banche nei confronti dei dipendenti, della clientela e di terzi a qualsiasi titolo presenti presso le dipendenze bancarie, e risponde all'esigenza di consentire l'operatività in condizioni di sicurezza. PRESO ATTO che la proficua collaborazione nelle province italiane tra Prefetture, Forze dell'ordine, ABI, Banche, Organizzazioni Sindacali di categoria, le ASL, può determinare effetti sinergici positivi per la prevenzione e protezione dal rischio rapina alle dipendenze bancarie. CONVENGONO QUANTO SEGUE La Prefettura, le Forze dell Ordine, l'abi, le banche, le Organizzazioni Sindacali di categoria, le ASL, firmatari del Protocollo,
3 Art.1 - Informazioni di carattere generale Le banche firmatarie del Protocollo si impegnano a segnalare (e ad aggiornare) i seguenti dati alle Forze dell'ordine : il nome e i recapiti telefonici del/i responsabile/i al quale è possibile rivolgersi per le problematiche di sicurezza e security di carattere generale, l'elenco delle dipendenze e i relativi indirizzi, numeri telefonici e di fax, il nome e il numero telefonico di un referente per le problematiche concernenti le singole dipendenze o, in alternativa, un recapito telefonico facente capo ad una centrale operativa della banca a cui far riferimento nelle 24 ore, l'orario di apertura al pubblico antimeridiana e pomeridiana, dal lunedì al venerdì, e di apertura eventuale nelle giornate di sabato, domenica e festive.
4 Art. 2 Segnalazione di situazioni di rischio Le banche firmatarie del Protocollo si impegnano a segnalare alle Forze dell'ordine, ai numeri telefonici indicati nell'allegato 1, situazioni particolari di rischio in cui versano le dipendenze bancarie, quali : carenze gravi e imprevedibili delle misure di prevenzione e protezione (es. guasto dei sistemi relativi al controllo degli accessi, ecc.); movimenti sospetti di persone all'interno e all esterno delle dipendenze bancarie; eccezionali aggravamenti del rischio (es. aumento anomalo delle giacenze di cassa, effettuazione dì un trasporto valori con elevato ammontare di denaro, ecc.); lavori da svolgere, in particolare durante l'orario di apertura della dipendenza bancaria, che possono compromettere l'efficacia dei sistemi di prevenzione e protezione (es. manutenzione o sostituzione : di una bussola, di un sistema di allarme, ecc.), altre situazioni particolari di rischio in cui versano le dipendenze bancarie.
5 ! Art. 3 Valutazione dei rischi Le banche firmatarie del Protocollo si impegnano : a stabilire le opportune sinergie tra aspetti organizzativi, tecnici e procedurali in relazione alla security aziendale (rif. norma UNI 10459) e alla salute e sicurezza nei luoghi di lavoro (rif. DLgs e smi), presso ciascuna unità produttiva; ad assicurare : - una qualificata valutazione del rischio per specifica unità produttiva (al riguardo in Allegato 2 si riportano i principali, non esaustivi, elementi di riferimento di cui tener conto nel processo di valutazione), - l aggiornamento periodico di detta valutazione, anche in relazione all evoluzione del fenomeno criminoso (eventi subiti, risposta dei sistemi di gestione di safety e security, ecc.) e alle eventuali informazioni fornite dalle Forze dell ordine, a riesaminare, a seguito di ogni evento criminoso, le misure adottate, in relazione : - al Documento sulla Valutazione dei Rischi (ex art. 4, DLgs 626/ 94 e smi), coinvolgendo i Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza, - al documento sulla security dell unità produttiva;
6 Art. 4 Misure di prevenzione e protezione Le banche firmatarie del Protocollo, a seguito della qualificata valutazione del rischio per specifica unità produttiva (sulla base dei principali, non esaustivi, elementi di riferimento di cui tener conto nel processo di valutazione e riportati in Allegato 2), si impegnano, fermo restando l obbligo di ricostruzione video degli eventi, a dotare la dipendenza bancaria delle idonee misure di prevenzione e protezione, che in linea generale possono essere inquadrate nelle seguenti principali (non esaustive) categorie :
7 1. Antintrusione a. bussola monopersona blindata a consenso con metal detector b. rilevatore biometrico c. vigilanza armata fissa esterna d. vigilanza armata fissa in box interno alla dipendenza bancaria e. vigilanza armata itinerante f. blindatura perimetrale g. blindatura localizzata h. sistemi antisfondamento (es. dissuasori fisici esterni, vetrature antiproiettile, ecc.) 2. Rilevazione/monitoraggio-allarme e di ausilio alle Forze dell ordine a. videoregistrazione (interna e/o perimetrale) analogica b. videoregistrazione (interna e/o perimetrale) digitale c. videosorveglianza-videocollegamento (continuo o su evento) d. allarmi antirapina monitoraggio elettronico (es. perimetrale, volumetrico) interno e. allarmi antirapina monitoraggio elettronico esterno collegati alla centrale operativa aziendale, dell istituto di vigilanza, delle Forze dell Ordine 3. Dissuasione a. dispositivi di custodia valori temporizzati b. cash guardian c. macchiatore banconote d. tracciabilità banconote e. bancone blindato/area blindata f. efficace pubblicizzazione (es. cartellonistica esterna-interna, ecc.), sulle misure di protezione adottate Le banche firmatarie del Protocollo si impegnano altresì ad assicurare le opportune azioni di prevenzione (di prima, seconda e terza istanza*) previste dalla normativa vigente in materia di salute e sicurezza nei luoghi di lavoro, in particolare attraverso : l assistenza sanitaria specialistica post-evento criminoso, ai lavoratori e alle persone coinvolte, l assistenza giuridica ai lavoratori e alle persone coinvolte. Le banche firmatarie del Protocollo si impegnano (conformemente al dettato del DLgs 626/ 94 e smi, in particolare artt.4, 12 e 15) altresì : ad adottare le misure adeguate necessarie in caso di pericolo grave e immediato, sentito il medico competente ove previsto, a prendere i provvedimenti necessari in materia di pronto soccorso e di assistenza medica di emergenza, tenendo conto delle altre eventuali persone presenti sui luoghi di lavoro e stabilendo i necessari rapporti con i servizi esterni, anche per il trasporto dei lavoratori e di terzi infortunati, ad organizzare i necessari rapporti con i servizi pubblici competenti in materia di gestione dell'emergenza. (*) PREVENZIONE PRIMARIA: interviene per ridurre la probabilità che insorgano disturbi PREVENZIONE SECONDARIA: riguarda gli individui che manifestano problemi a livello sub-clinico PREVENZIONE TERZIARIA: serve per ridurre la durata e l impatto di un particolare disturbo
8 Art.5 Esigenze di privacy (aggiungere) Le banche firmatarie del Protocollo, nell adempiere alla normativa generale vigente in materia di protezione dei dati personali (in particolare l art.134 Videosorveglianza del DLgs 196/2003 Codice in materia di protezione dei dati personali ), confermano altresì che le apparecchiature che consentono la registrazione visiva degli ambienti destinati al pubblico e allo svolgimento del lavoro, sono state installate e continueranno ad essere adottate e utilizzate nel rispetto di quanto previsto dall art.4 della Legge 20 maggio 1970 n Art.6 Manutenzione delle misure di sicurezza Le banche si impegnano a implementare piani di manutenzione preventiva (rif. Norme UNI) periodica e a guasto dei sistemi di prevenzione e protezione (inclusa la taratura periodica della sensoristica) adottati, al fine di consentirne il continuo ed efficace funzionamento. Le banche firmatarie del Protocollo si impegnano altresì ad assicurare in tempi brevi il ripristino : delle condizioni organizzative, gestionali e tecniche per la prevenzione e la protezione, in caso di modifiche delle stesse, dei sistemi di prevenzione e protezione (antintrusione, rilevazione/monitoraggio-allarme e di ausilio alle Forze dell Ordine, dissuasione, ecc.) che hanno subito guasti, attivando, comunque, misure alternative di pari efficacia.
9 Art.7 Informazione (aggiungere) Le banche si impegnano altresì a intensificare, nei confronti dei propri dipendenti, l attività di informazione continua, estesa (nelle forme più opportune) anche a lavoratori con contratti di lavoro flessibile e a terzi che svolgono attività in outsourcing presso la specifica dipendenza bancaria, inerenti la prevenzione e protezione nei luoghi di lavoro nonché la sicurezza anticrimine, anche tramite : specifica normativa (ad es. Linee Guide ABI), anche al fine di individuare standard organizzativi, tecnici, procedurali nonché comportamentali, adeguati alle specifiche circostanze, la divulgazione delle pubblicazioni sulla sicurezza e le tecnologie per la protezione delle dipendenze bancarie (es. Bancaforte, ecc.). Art.8 - Formazione Le banche si impegnano a intensificare, nei confronti dei propri dipendenti, le attività di formazione continua (aggiornamento per tutti gli operatori, per nuovi assunti, per cambio mansione, addetti alla gestione delle emergenze e del primo soccorso), estesa (nelle forme più opportune) anche a lavoratori con contratti di lavoro flessibile e a terzi che svolgono attività in outsourcing presso la specifica dipendenza bancaria, anche tramite le iniziative di ABI Formazione e OS.SI.F., l Osservatorio dell ABI sulla Sicurezza Fisica.
10 Art.9 Ruolo delle Forze dell ordine (specificare) intervenire, su richiesta delle banche e a fronte di reali necessità, a specifici incontri di informazione e sensibilizzazione dei lavoratori bancari in materia di sicurezza anticrimine. Art.10 Ruolo della Prefettura La Prefettura s'impegna a convocare le Riunioni Tecniche di Coordinamento e/o il Comitato Provinciale per l Ordine e la Sicurezza Pubblica a richiesta dell ABI, delle Organizzazioni Sindacali, delle ASL, firmatari del presente Protocollo. Art.11 Ruolo dell ABI L'ABI nell ambito delle Riunioni Tecniche di Coordinamento e/o del Comitato Provinciale per l Ordine e la Sicurezza Pubblica di cui all art.10, ordinarie e straordinarie, si impegna a mettere a disposizione dei partecipanti i dati contenuti nel proprio Osservatorio sulla sicurezza fisica (OS.SI.F.), con particolare riferimento ai dati territoriali e a quelli sullo stato di percezione della cultura della sicurezza di cui al successivo art.15.
11 Art.12 Ruolo delle banche Le banche nell ambito delle Riunioni Tecniche di Coordinamento e/o del Comitato Provinciale per l Ordine e la Sicurezza Pubblica di cui all art.10, ordinarie e straordinarie, si impegnano a mettere a disposizione dei partecipanti i dati inerenti indagini periodiche, almeno con frequenza annuale, volte a analizzare la percezione dei lavoratori rispetto alle loro condizioni di lavoro. L obiettivo delle indagini è delineare un quadro di riferimento all interno del quale tutti gli attori che intervengono per la prevenzione nella gestione dei sistemi salute e sicurezza e della securuty possano trarre utili informazioni ed indicazioni (es. le cause scatenanti di malessere e di insicurezza nonché gli effetti sui singoli e sull azienda) per avviare strategie di miglioramento della qualità del lavoro e della vita lavorativa, nella consapevolezza che la conoscenza di come realmente i lavoratori percepiscono il lavoro e la sua organizzazione, è fonte preziosa per una politica di intervento proveniente dal basso. Le indagini utilizzeranno un questionario condiviso tra banche, Organizzazioni Sindacali, ASL, tenendo conto dall analogo documento della Agenzia Europea per la Sicurezza-Fondazione per il miglioramento delle condizioni di vita e di lavoro di Dublino. Art.13 Ruolo delle Organizzazioni Sindacali di categoria (aggiungere) Nelle Riunioni Tecniche di Coordinamento e/o del Comitato Provinciale per l Ordine e la Sicurezza Pubblica, ordinarie e straordinarie, le Organizzazioni Sindacali possono presentare : i dati in proprio possesso sugli eventi criminosi, i dati del Registro nazionale delle malattie professionali dell INAIL (previsto dall art.10 del DLgs 38/2000 e istituito presso la Banca dati dell istituto), quant altro ritenuto utile. I predetti dati costituiranno oggetto di analisi da parte del Comitato. Art.14 Cultura della sicurezza (aggiungere) La divulgazione delle pubblicazioni sulla sicurezza e le tecnologie per la protezione delle dipendenze bancarie (es. Bancaforte, ecc.), sarà garantita anche ai Rappresentanti dei Lavoratori per la Sicurezza.
12 Art.15 Durata Il Protocollo che le parti sottoscrivono, ciascuna per quanto di competenza, in relazione agli impegni espressamente indicati, avrà la durata di 24 (ventiquattro) mesi a decorrere dalla data odierna e sarà tacitamente rinnovato a scadenza salvo diverse intese tra le parti. Data la natura pilota del presente Protocollo, le parti convengono sulla necessità di stabilire un periodo di sperimentazione e valutazione della durata di 12 (dodici) mesi, al termine del quale sarà oggetto di specifico riesame finalizzato, in particolare, a verificarne l efficacia a garanzia del miglioramento nel tempo dei livelli di sicurezza.
13 Allegato 2 Principali fattori, non esaustivi, da tener in conto nel processo di valutazione dei rischi della specifica dipendenza bancaria INTERNI Caratteristiche del sito Posizione geografica e topografica Confini (unità edilizie civili, commerciali; impiantistiche : fogne, cantinati, cavedi, impianti tecnologici comuni, ecc.) Ubicazione Interna ad altri siti produttivi Esterna : 1. Isolata 2. Periferica 3. Su rete viaria veloce 4. Centrale 5. Pedonale Tipologia Sportelli leggeri Open space Dimensione N dipendenti (di ruolo e non, es. nuove forme contrattuali, servizi in outsourcing) Entità dei valori in giacenza media Affollamento clientela (giornaliero, settimanale, mensile, stagionale) Statistiche eventi Rapine subite dalla dipendenza bancaria negli ultimi anni Rapine subite da altre dipendenze bancarie o altri settori produttivi (uffici postali, commerciali, ecc.) del circondario (ai fini dell analisi della deterennza comparata) Organizzazione Security (rif. norma UNI 10459) Sistema di Gestione per la Sicurezza (ruoli, responsabilità, procedure, riesame politica per la sicurezza, ecc.) Progettazione dei luoghi di lavoro Manutenzione Organizzazione del lavoro e relative procedure Formazione e Informazione specifica Turn-over dipendenti Gestione appalti Gestione nuove forme contrattuali Gestione lavoratori autonomi
14 Sistemi di sicurezza adottati Antintrusione bussola blindata a consenso (gestito dal personale, dalla guardia armata, ecc.) metal detector rilevatore biometrico vigilanza armata fissa (all esterno, all interno in specifica postazione blindata, ecc.) vigilanza armata itinerante (percentuale tempo piantonamento) blindatura perimetrale blindatura localizzata sistemi antisfondamento (es. dissuasori fisici esterni, vetrature antiproiettile, ecc.) Rilevazione/monitoraggio-allarme e di ausilio alle Forze dell ordine videoregistrazione (interna e perimetrale) analogica videoregistrazione (interna e perimetrale) digitale (continua, su evento) videosorveglianza allarmi* monitoraggio elettronico (es. perimetrale, volumetrico) interno allarmi* monitoraggio elettronico esterno *collegati alla centrale operativa aziendale, dell istituto di vigilanza, delle Forze dell Ordine Dissuasione mezzo forte temporizzato cash guadian macchiatore banconote bancone blindato pubblicizzazione (mass-media, efficace cartellonistica esterna-interna sulle misure adottate, ecc.) ESTERNI Contesto socio-economico Statistiche crimine : regione, provincia, comune, quartiere/zona Vicinanza altri siti sensibili (sportelli bancari, uffici postali, uffici commerciali) (ai fini dell analisi della deterennza comparata) Tempo intervento Forze dell Ordine
Prefettura Ufficio Territoriale del Governo di Savona
Prefettura Ufficio Territoriale del Governo di Savona PROTOCOLLO DI INTESA PER LA PREVENZIONE DELLA CRIMINALITÀ IN BANCA NELLA PROVINCIA DI SAVONA Prefettura Ufficio Territoriale del Governo di Savona
DettagliPROTOCOLLO D INTESA PER LA PREVENZIONE DELLA CRIMINALITÀ NEGLI UFFICI POSTALI NELLA PROVINCIA DI POTENZA
PROTOCOLLO D INTESA PER LA PREVENZIONE DELLA CRIMINALITÀ NEGLI UFFICI POSTALI NELLA PROVINCIA DI POTENZA 1 PROTOCOLLO D INTESA PER LA PREVENZIONE DELLA CRIMINALITÀ NEGLI UFFICI POSTALI NELLA PROVINCIA
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA PER LA PREVENZIONE DELLA CRIMINALITA IN BANCA
PROTOCOLLO DI INTESA PER LA PREVENZIONE DELLA CRIMINALITA IN BANCA Pagina 1 di 8 La Prefettura di, l A.B.I. e le banche firmatarie di seguito Banche, CO SIDERATO - che il crescente aumento della domanda
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA PER LA PREVENZIONE DELLA CRIMINALITÀ IN BANCA
PROTOCOLLO DI INTESA PER LA PREVENZIONE DELLA CRIMINALITÀ IN BANCA 1 La Prefettura, l ABI e le banche firmatarie del Protocollo d intesa per la prevenzione della criminalità in banca (di seguito Protocollo
DettagliBanca Popolare di Vicenza Direzione Organizzazione e Sicurezza
BANCHE E SICUREZZA 2014 Milano, 27 e 28 maggio 2014 L APPROCCIO INTEGRATO PER UN MODELLO EFFICACE DI PREVENZIONE ANTIRAPINA Pietro Paolo Meneghetti Responsabile Sicurezza Banca Popolare di Vicenza Banca
DettagliANTIRAPINA Guida alla sicurezza per gli operatori di sportello. Nuova edizione aggiornata 2012
ANTIRAPINA Guida alla sicurezza per gli operatori di sportello Nuova edizione aggiornata 2012 I CONTENUTI Bancaria Editrice sta per pubblicare, in collaborazione con il Ministero dell Interno e con OSSIF,
DettagliD. LGS 81/2008. Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza
D. LGS 81/2008 I RAPPORTI CON I RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza 1. Il rappresentante dei lavoratori per la sicurezza è istituito a livello territoriale o di
DettagliPremessa. Di seguito le nostre principali aree aree di intervento
Premessa Ad Meliora è anche Sicurezza. Ci rivolgiamo principalmente ad aziende operanti nel settore del terziario erogando: corsi di adempimento normativo: in funzione della tipologia di azienda e dei
DettagliN O M I N A INCARICATI DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI, LOTTA ANTINCENDIO E GESTIONE DELLE EMERGENZE
DESIGNAZIONE DEI LAVORATORI INCARICATI DELL'ATTUAZIONE DELLE MISURE DI PREVENZIONE INCENDI E LOTTA ANTINCENDIO, DI EVACUAZIONE DEI LUOGHI DI LAVORO IN CASO DI PERICOLO GRAVE E IMMEDIATO, DI SALVATAGGIO
DettagliCONVEGNO ABI BANCHE E SICUREZZA 2007. Investire in sicurezza: strumenti contro la criminalità ai danni delle banche
CONVEGNO ABI BANCHE E SICUREZZA 2007 Investire in sicurezza: strumenti contro la criminalità ai danni delle banche MARCO IACONIS Responsabile Ufficio Sicurezza Anticrimine ABI Roma, 22 maggio 2007 Le banche
DettagliSalute, sicurezza e antirapina
PIANO FORMATIVO OGGETTO DI RICHIESTA DI FINANZIAMENTO Fondo Banche Assicurazioni Avviso 1/09 Piani aziendali e Piani individuali in materia di Salute, Sicurezza e Antirapina Salute, sicurezza e antirapina
DettagliAREA LEGALE. RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) (Cod. 01LEG)
RAPPRESENTANTI DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) (Cod. 01LEG) Il corso è rivolto ai dipendenti eletti dai lavoratori o designati nell ambito delle rappresentanze sindacali aziendali come RLS 32 ore
DettagliBanca Popolare di Vicenza Direzione Organizzazione e Sicurezza
BANCHE E SICUREZZA 2013 Roma, 5 e 6 giugno 2013 PREVENZIONE DELLE RAPINE E DEI FURTI: LA NOSTRA ESPERIENZA Pietro Paolo Meneghetti Responsabile Sicurezza Banca Popolare di Vicenza Banca Popolare di Vicenza
DettagliD. LGS 81/2008. Informazione ai lavoratori
D. LGS 81/2008 L INFORMAZIONE E LA FORMAZIONE DEI LAVORATORI L ADDESTRAMENTO Informazione ai lavoratori 1. Il datore di lavoro provvede affinché ciascun lavoratore riceva una adeguata informazione: a)
DettagliDomanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013.
Nota 9 maggio 2014, n. 3266 Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 MAT e domanda di riduzione del premio ai sensi della Legge 147/2013. Modulo di domanda Come noto (NOTA
DettagliPrefettura di Verona Ufficio territoriale del Governo
PROTOCOLLO DI INTESA CON ISTITUTI DI VIGILANZA PRIVATA PREMESSO che in sede di Riunione tecnica di Coordinamento delle Forza di Polizia è emersa l esigenza di individuare concordi strategie operative e
DettagliIl Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50
Il Rappresentante dei lavoratori per la sicurezza R.L.S. nel Decreto Legislativo 81/08 e 106/09 Articoli 48 e 50 Beppe Baffert USR CISL Piemonte . Nelle aziende con più di 15 lavoratori il RLS è eletto,
DettagliPiano di Sviluppo Competenze
Piano di Sviluppo Competenze La proprietà e i diritti d'autore di questo documento e dei suoi allegati appartengono a RES. Le informazioni in esso contenute sono strettamente confidenziali. Il documento,
DettagliREGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLE NORME IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI
REGOLAMENTO DI ATTUAZIONE DELLE NORME IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI PARTE I - Disposizioni generali... 2 ART. 1 - Ambito di applicazione... 2 ART. 2 - Circolazione dei dati all'interno dell'università...
DettagliAvvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana.
Avvertenza: il presente Regolamento è in attesa di pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale della Repubblica italiana. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di
DettagliDB ANTICRIMINE OSSIF. Novità 2015
DB ANTICRIMINE OSSIF Novità 2015 DB Anticrimine OSSIF novità 2015 Anagrafica agenzie Impianti/servizi e criteri calcolo conformità al Protocollo Questionari rapina e furto Nuovi report di analisi Pannello
DettagliPROTOCOLLO D INTESA ANCI E MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI
PROTOCOLLO D INTESA TRA ANCI E MINISTERO DELLE COMUNICAZIONI Per l installazione, il monitoraggio, il controllo e la razionalizzazione degli impianti di stazioni radio base Vista la legge del 22 febbraio
DettagliAccordo Quadro. Confesercenti nazionale. Intesa SanPaolo S.p.A.
Accordo Quadro Confesercenti nazionale Intesa SanPaolo S.p.A. Data di sottoscrizione: 15 aprile 2002 Validità : annuale Anno 2007: in vigore Art. 1 Intesa SanPaolo e Confesercenti valuteranno congiuntamente
DettagliNorme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici
Legge Regionale 28 aprile 2009, n. 15 Norme per la sorveglianza e la prevenzione degli incidenti domestici ( B.U. REGIONE BASILICATA N.22 del 2 maggio 2009 Articolo 1 Finalità 1. La presente legge, in
DettagliDM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI
DM.9 agosto 2000 LINEE GUIDA PER L ATTUAZIONE DEL SISTEMA DI GESTIONE DELLA SICUREZZA TITOLO I POLITICA DI PREVENZIONE DEGLI INCIDENTI RILEVANTI Articolo 1 (Campo di applicazione) Il presente decreto si
DettagliCOMUNE DI BONITO Provincia di Avellino
REGOLAMENTO PER LA DISCIPLINA DELLE RIPRESE AUDIOVISIVE DELLE SEDUTE DEL CONSIGLIO COMUNALE E DELLE ATTIVITA' ISTITUZIONALI DELL'ENTE E LORO DIFFUSIONE Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale
DettagliIL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI
12 Salone della qualità e sicurezza sul lavoro IL DOCUMENTO DI VALUTAZIONE DEI RISCHI NELLA GESTIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Ing. Davide Musiani STUDIO TECNICO PROF. NERI S.r.l. Bologna, 12 Giugno 2009
DettagliII.11 LA BANCA D ITALIA
Provvedimento del 24 marzo 2010. Regolamento recante la disciplina dell adozione degli atti di natura normativa o di contenuto generale della Banca d Italia nell esercizio delle funzioni di vigilanza bancaria
DettagliLegge accesso disabili agli strumenti informatici
Legge accesso disabili agli strumenti informatici da Newsletter Giuridica: Numero 81-26 gennaio 2004 Pubblicata sulla Gazzetta la Legge in materia di accesso dei disabili agli strumenti informatici, approvata
DettagliPO 01 Rev. 0. Azienda S.p.A.
INDICE 1 GENERALITA... 2 2 RESPONSABILITA... 2 3 MODALITA DI GESTIONE DELLA... 2 3.1 DEI NEOASSUNTI... 3 3.2 MANSIONI SPECIFICHE... 4 3.3 PREPOSTI... 4 3.4 ALTRI INTERVENTI FORMATIVI... 4 3.5 DOCUMENTAZIONE
DettagliCONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: 1 Dicembre 2014
CONVEGNO regionale DIRIGENTI SCOLASTICI LA GESTIONE DELLA SICUREZZA NELLE ISTTITUZIONI SCOLASTICHE: RUOLI E RESPONSABILITÀ 1 Dicembre 2014 IS E. MOLINARI Via Crescenzago, 110 - Milano Formazione ed informazione
DettagliDisposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici
Disposizioni per favorire l accesso dei soggetti disabili agli strumenti informatici DISEGNO DI LEGGE Art. 1. (Obiettivi e finalità) 1. La Repubblica riconosce e tutela il diritto di ogni persona ad accedere
DettagliLa figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione
La figura del RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) IN AZIENDA quali prospettive di collaborazione Riferimenti normativi Decreto Legislativo 9 Aprile 2008 n. 81: cd TESTO UNICO SULLA SALUTE
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA PER LA CONTINUITÀ OPERATIVA DELLA DISTRIBUZIONE DI BANCONOTE IN EURO
PROTOCOLLO DI INTESA PER LA CONTINUITÀ OPERATIVA DELLA DISTRIBUZIONE DI BANCONOTE IN EURO La Banca d Italia, che - ai sensi dell art. 97 del Decreto Legge n. 1/2012 convertito nella Legge n. 27/2012 -
DettagliREGOLAMENTO SULLA FACOLTÀ DI ACCESSO TELEMATICO E RIUTILIZZO DEI DATI
REGOLAMENTO SULLA FACOLTÀ DI ACCESSO TELEMATICO E RIUTILIZZO DEI DATI REGOLAMENTO SULLA FACOLTA DI ACCESSO TELEMATICO E RIUTILIZZO DEI DATI Sommario Art. 1 - Principi, finalità, e oggetto...3 Art. 2 -
DettagliSGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA
SGSL UN SISTEMA PER LA GESTIONE DELLA SICUREZZA SUL LAVORO NELLA SCUOLA COSA È IN PRATICA UN SISTEMA DI GESTIONE? L insieme delle regole e dei processi di funzionamento di un organizzazione. Comprende:
DettagliPROTOCOLLO DI INTESA. tra
Prefettura di Torino Ufficio Territoriale del Governo PROTOCOLLO DI INTESA Il Prefetto di Torino nella persona del Dott. Alberto Di Pace tra e il Dirigente dell Ufficio di Ambito Territoriale per la provincia
DettagliManuale del Sistema di Gestione Integrato per la Qualità e l Ambiente INDICE
Pag. 1 di 5 RESPONSABILITÀ DELLA DIREZIONE INDICE 1. Scopo... 2 2. Principi guida... 2 3. Politica per la qualità e l Ambiente... 2 4. Pianificazione... 2 5. Responsabilità, autorità e comunicazione...
DettagliACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA. con protocollo 0004232 che riconoscono alla scuola
ACCORDO DI RETE RETE NAZIONALE SCUOLE ITALIA ORIENTA Visto il D.P.R. n. 275/1999, art. 7, che prevede la possibilità per le istituzioni Scolastiche autonome di stipulare accordi di rete per perseguire
Dettaglitutto quanto sopra premesso e considerato, tra:
Protocollo d intesa tra la Regione Piemonte e la Direzione Investigativa Antimafia - Centro Operativo di Torino per le modalità di fruizione di dati informativi concernenti il ciclo di esecuzione dei contratti
DettagliGUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL MOD. OT/20
GUIDA ALLA COMPILAZIONE DEL MOD. OT/20 Domanda di riduzione del tasso medio di tariffa ai sensi dell art. 20 delle Modalità di Applicazione delle Tariffe dei Premi (D.M. 12.12.2000) nei primi due anni
DettagliSVILUPPO, CERTIFICAZIONE E MIGLIORAMENTO DEL SISTEMA DI GESTIONE PER LA SICUREZZA SECONDO LA NORMA BS OHSAS 18001:2007
Progettazione ed erogazione di servizi di consulenza e formazione M&IT Consulting s.r.l. Via Longhi 14/a 40128 Bologna tel. 051 6313773 - fax. 051 4154298 www.mitconsulting.it info@mitconsulting.it SVILUPPO,
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016
PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITA TRIENNIO 2014-2016 Approvato con delibera del CdA num. 39 del 13 ottobre 2014 Il presente programma fa riferimento alle deliberazioni di Consiglio di
DettagliOSSIFocus: il database anticrimine
OSSIFocus: il database anticrimine Dettaglio nuove implementazioni Milano, 23 maggio 2011 Implementazioni al database OSSIF Funzioni nella home page Nuovi campi tabella n dipendenti agenzia Nuovi campi
DettagliCITTA DI BARLETTA Medaglia d oro al Valor Militare e al Merito Civile Città della Disfida. STAFF del SINDACO PROTOCOLLO DI INTESA
CITTA DI BARLETTA Medaglia d oro al Valor Militare e al Merito Civile Città della Disfida STAFF del SINDACO PROTOCOLLO DI INTESA Per la creazione di uno Sportello Comunale del Consumatore In attuazione
DettagliMinistero della salute
Ministero della salute Disegno di legge Disposizioni in materia di sicurezza delle strutture sanitarie e gestione del rischio clinico nonché di attività libero professionale intramuraria e di esclusività
DettagliREGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA
I REGOLAMENTI PROVINCIALI: N. 72 PROVINCIA DI PADOVA REGOLAMENTO IN MATERIA DI TRATTAMENTO DEI DATI PERSONALI MEDIANTE SISTEMI DI VIDEOSORVEGLIANZA Approvato con D.G.P. in data 17.10.2005 n. 610 reg. SOMMARIO
DettagliATTI AMMINISTRATIVI. Prefettura di Firenze - Protezione dei dati personali
Prefettura di Firenze - Protezione dei dati personali DOCUMENTI IL PREFETTO DELLA PROVINCIA DI FIRENZE VISTA la legge n. 675/96 e successive modificazioni e integrazioni relativa a tutela delle persone
DettagliVIDEOSORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONE
Bancasicura Milano, 18 ottobre 2007 VIDEOSORVEGLIANZA E CERTIFICAZIONE Ing. Vincenzo LA FRAGOLA Direttore Funzione Elettronica & Misure Le premesse Come affrontare le nuove esigenze della sicurezza nel
DettagliDocumento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente
Commissione Consultiva Permanente Comitato n. 4 Modelli di Organizzazione e di Gestione (MOG) Documento in attesa di approvazione definitiva Nota per la Commissione Consultiva Permanente Prima di procedere
DettagliMANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6
MANUALE DELLA QUALITÀ Pag. 1 di 6 INDICE GESTIONE DELLE RISORSE Messa a disposizione delle risorse Competenza, consapevolezza, addestramento Infrastrutture Ambiente di lavoro MANUALE DELLA QUALITÀ Pag.
DettagliComune di Terni Provincia di Terni A.T.C. & Partners Mobilità F.I.S.H. Umbria ONLUS PROTOCOLLO DI INTESA
PROTOCOLLO DI INTESA per la non discriminazione e le pari opportunità attraverso il pieno riconoscimento del diritto alla mobilità e all accessibilità PREMESSO TRA Comune di Terni Provincia di Terni l
DettagliVERBALE Dl ACCORDO ELEZIONI RLS
VERBALE Dl ACCORDO ELEZIONI RLS Il giorno 18 dicembre 1996 presso la sede della Confederazione Generale dell'agricoltura Italiana (Confagricoltura) in Roma, Corso Vittorio Emanuele 101, tra la Confederazione
DettagliIL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA
DECRETO LEGISLATIVO 26 novembre 1999, n. 532 Disposizioni in materia di lavoro notturno, a norma dell'articolo 17, comma 2, della legge 5 febbraio 1999, n. 25. (G.U. 21 gennaio 2000, n. 16). IL PRESIDENTE
DettagliGESTIONE DELLE EMERGENZE DI SERVIZIO
GESTIONE DELLE EMERGENZE DI SERVIZIO 1) INTRODUZIONE... 2 2) EMERGENZE DI SERVIZIO... 2 2.1) LE TIPOLOGIE DI EMERGENZA... 2 2.2) INFORMAZIONI RELATIVE ALLE EMERGENZE... 2 3) OBIETTIVI DEGLI INTERVENTI...
Dettagli4. Essere informati sui rischi e le misure necessarie per ridurli o eliminarli;
Lezione 3 Le attribuzioni del Rappresentante dei Lavoratori per la sicurezza Il diritto alla salute Abbiamo già sottolineato che il beneficiario ultimo del testo unico è la figura del lavoratore. La cui
DettagliAllegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri
Allegato A al CCNL 2006/2009 comparto Ministeri AREA FUNZIONALE PRIMA ( ex A1 e A1S ) Appartengono a questa Area funzionale i lavoratori che svolgono attività ausiliarie, ovvero lavoratori che svolgono
DettagliCAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI PISA
CAMERA DI COMMERCIO INDUSTRIA ARTIGIANATO E AGRICOLTURA DI PISA Piano per l utilizzo del telelavoro 2013-2015 (art. 9, comma 7, del decreto legge 18 ottobre 2012, n. 179 convertito con legge n. 221 del
DettagliMinistero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca
Protocollo d Intesa per la tutela dei minori Rom, Sinti e Camminanti tra Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca e Opera Nomadi VISTO il decreto del Presidente della Repubblica 26 marzo
DettagliDIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO
DIPARTIMENTO INFORMATIVO e TECNOLOGICO ARTICOLAZIONE DEL DIPARTIMENTO Il Dipartimento Informativo e Tecnologico è composto dalle seguenti Strutture Complesse, Settori ed Uffici : Struttura Complessa Sistema
DettagliComune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona
Comune di San Martino Buon Albergo Provincia di Verona REGOLAMENTO IN MATERIA DI PROTEZIONE DEI DATI PERSONALI (Approvato con deliberazione di Consiglio Comunale n. 32 del 12/05/2009) Sommario Art. 1.
DettagliLA SICUREZZA E LA PREVENZIONE NEL CCNL COMPARTO SCUOLA: DISPOSIZIONI CONTRATTUALI DI RIFERIMENTO
LA SICUREZZA E LA PREVENZIONE NEL CCNL COMPARTO SCUOLA: DISPOSIZIONI CONTRATTUALI DI RIFERIMENTO CCNI DEL 31.8.1999 TUTELA DELLA SALUTE NELL AMBIENTE DI LAVORO Art. 57 - Finalità 1. Al fine di assicurare
DettagliLe guide degli alberghi. La prevenzione incendi Il registro dei controlli
Le guide degli alberghi La prevenzione incendi Il registro dei controlli INTRODUZIONE L art. 5 del D.P.R. n. 37/98, disciplinando i principali adempimenti gestionali finalizzati a garantire il corretto
DettagliObiettivi, contenuti, durata dei corsi per le specifiche categorie di destinatari prioritari SCHEDA A - LAVORATORI STRANIERI
Allegato 1 Obiettivi, contenuti, durata dei corsi per le specifiche categorie di destinatari prioritari SCHEDA A - LAVORATORI STRANIERI Obiettivi specifici Contribuire alla riduzione degli infortuni dei
DettagliRSPP - CARATTERISTICHE
RSPP - CARATTERISTICHE Figura obbligatoria Consulente del Datore di Lavoro La designazione deve essere scritta ed accettata Deve aver frequentato corsi di formazione professionale specifici per il macro-settore
DettagliR e g i o n e L a z i
o R e g i o n e L a z i Titolo del Progetto o del programma: Siamo sicuri che si può lavorare sicuri Identificativo della linea o delle linee di intervento generale/i: Prevenzione degli eventi infortunistici
DettagliPROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ
Premessa PROGRAMMA TRIENNALE PER LA TRASPARENZA E L INTEGRITÀ Le recenti e numerose modifiche previste nell ambito del vasto progetto di riforma della P.A. impongono agli Enti Locali il controllo e la
DettagliSEMINARIO INFORMATIVO COMMISSIONE SICUREZZA. D.L.vo 106/2009: le modifiche al TU sulla sicurezza nei luoghi di lavoro
Ordine degli Ingegneri della Provincia di Roma SEMINARIO INFORMATIVO COMMISSIONE SICUREZZA D.L.vo 106/2009: le modifiche al TU sulla sicurezza nei luoghi di lavoro La formazione dei lavoratori e gli organismi
DettagliINTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI)
INTESA TRA COMUNE DI MILANO E AZIENDA SANITARIA LOCALE CITTA DI MILANO PER LA SOMMINISTRAZIONE DI FARMACI NEI SERVIZI ALL INFANZIA (0-6 ANNI) Al fine di garantire un approccio coordinato alla gestione
DettagliNomina delle figure del sistema sicurezza della scuola
Nomina delle figure del sistema sicurezza della scuola Il dirigente scolastico, nel suo ruolo di Datore di lavoro ai sensi dell art. 17, comma 1, lettera b del D.Lgs. 81/2008, è obbligato (si tratta di
DettagliACCORDO TRA INAIL DIREZIONE REGIONALE LAZIO CNA ROMA
ACCORDO TRA INAIL DIREZIONE REGIONALE LAZIO e CNA ROMA L'Istituto Nazionale per l'assicurazione contro gli infortuni sul Lavoro - Direzione Regionale Lazio (di seguito denominato INAIL Lazio), nella persona
DettagliSIAL srl è in grado di garantire alle aziende richiedenti, sia di
SIAL srl è in grado di garantire alle aziende richiedenti, sia di piccole che di medie e grandi dimensioni, una qualificata assistenza tecnica ed amministrativa, in ordine ai più diversi profili concernenti
Dettagli23.12.2014 ORDINE DI SERVIZIO n. 38/14 TUTELA AZIENDALE
TUTELA AZIENDALE Con riferimento all Ordine di Servizio n 26 del 19.11.2014, si provvede a definire l articolazione della funzione TUTELA AZIENDALE e ad attribuire e/o confermare le seguenti responsabilità:
DettagliProgramma di formazione, informazione e. addestramento del personale addetto
Programma di formazione, informazione e addestramento del personale addetto Approvato dal Dirigente Scolastico: ing. Michele Nicastri Verificato dal RSPP: ing. Di Pietro Angelo Presa visione del RLS aziendale:
DettagliDECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE
DECRETO LEGISLATIVO 81/2008 NOZIONI DI BASE D.Lgs.81 - Introduzione D.Lgs.81 - Introduzione TITOLO I: PRINCIPI COMUNI CAPO I DISPOSIZIONI GENERALI Art. 1: Finalità; Art. 2: Definizioni; Art. 3: Campo di
DettagliL'Istituto nazionale di statistica (di seguito denominato ISTAT) con sede in Roma, Via Cesare Balbo, n. 16, C.F. 80111810588, rappresentato da
PROTOCOLLO D'INTESA TRA L ISTITUTO NAZIONALE DI STATISTICA E L ISTITUTO NAZIONALE PER L ASSICURAZIONE CONTRO GLI INFORTUNI SUL LAVORO PER LA COLLABORAZIONE IN AMBITO STATISTICO L'Istituto nazionale di
DettagliPIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018
MACRO OBIETTIVO 7 Codici indicatori: 7.6.1 PIANO REGIONALE DELLA PREVENZIONE 2014-2018 Programma: Mantenimento e Implementazione del Sistema per supportare le istituzioni scolastiche nella promozione della
DettagliAll. 03 alla Sez. 02 Rev. 01. Pag. 1 di7. Direzione
Pag. 1 di7 Direzione La DIR è l Amministratore Unico. Nell'applicazione delle politiche aziendali il DIR agisce con criteri imprenditoriali e manageriali, partecipando attivamente alle decisioni del vertice,
DettagliRoma, 25/07/2013. e, per conoscenza, Circolare n. 113
Direzione Centrale Prestazioni a Sostegno del Reddito Direzione Centrale Organizzazione Direzione Centrale Sistemi Informativi e Tecnologici Coordinamento Generale Medico Legale Roma, 25/07/2013 Circolare
DettagliREGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI
REGOLAMENTO PER L ORGANIZZAZIONE DELL ATTIVITA DI REPERIBILITA DEI SERVIZI VIABILITA ed EDILIZIA DELLA PROVINCIA DI CHIETI ARTICOLO N.1 DEFINIZIONE La reperibilità è l obbligo del lavoratore di porsi in
DettagliSTANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO DEL DECRETO LEGISLATIVO N. 81/2008
DECRETO LEGISLATIVO n. 81 del 9 aprile 2008 UNICO TESTO NORMATIVO in materia di salute e sicurezza delle lavoratrici e dei lavoratori STANDARD OHSAS 18001:2007 E CORRISPONDENZE CON IL MODELLO ORGANIZZATIVO
DettagliIL MINISTRO DEL LAVORO E DELLE POLITICHE SOCIALI di concerto con IL MINISTRO DELLA SALUTE
Decreto del Ministero dell interno 4 febbraio 2011 Definizione dei criteri per il rilascio delle autorizzazioni di cui all art. 82, comma 2, del D.Lgs. 09/04/2008, n. 81, e successive modifiche ed integrazioni.
DettagliIniziativa di Informazione Nazionale sull'asseverazione Volontaria in Edilizia. L asseverazione in edilizia: uno strumento per la sicurezza!
Iniziativa di Informazione Nazionale sull'asseverazione Volontaria in Edilizia L asseverazione in edilizia: uno strumento per la sicurezza! UNA INIZIATIVA DI SOSTENUTA DA: in edilizia: uno strumento per
DettagliCONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA PREMESSO
CONVENZIONE DI COOPERAZIONE TRA LA REGIONE AUTONOMA FRIULI VENEZIA GIULIA (di seguito denominata Regione) nella persona dell Assessore regionale al lavoro, università e ricerca Alessia Rosolen, domiciliata
DettagliComunicazione ai lavoratori in merito alla possibilità di eleggere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Informa i Lavoratori che:
OGGETTO: Comunicazione ai lavoratori in merito alla possibilità di eleggere il Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (RLS) Con la presente la sottoscritta impresa con sede in Via...::::: Informa
Dettaglib) Il responsabile del servizio di prevenzione e protezione dai rischi;
Lezione 6 La riunione periodica (art 35) La riunione periodica è un momento di discussione sui temi della prevenzione e della tutela della salute e dell integrità psicofisica dei lavoratori, prevista per
DettagliI SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA
I SISTEMI DI GESTIONE DELLA SICUREZZA ing. Davide Musiani Modena- Mercoledì 8 Ottobre 2008 L art. 30 del D.Lgs 81/08 suggerisce due modelli organizzativi e di controllo considerati idonei ad avere efficacia
DettagliPROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA
PROGETTO A SCUOLA DI DISLESSIA Bando per la presentazione di progetti finalizzati alla realizzazione in ambito scolastico di strategie didattiche, metodologiche e valutative nei confronti degli studenti
DettagliSeminario su D.Lgs.81/08
Seminario su D.Lgs.81/08 La Valutazione del Rischio Per individuare le Misure di Prevenzione e Protezione a tutela della Salute e Sicurezza dei lavoratori Piacenza, 17/11/2010 Anna Bosi Dipartimento Sanità
DettagliSogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili
Sogin - Linee Guida sui cantieri temporanei o mobili 1. PREMESSA La disciplina dei cantieri temporanei e mobili ha trovato preciso regolamentazione nel Decreto Legislativo 9 aprile 2008, n. 81, e nel successivo
DettagliIstituto Certificazione Imprese di Costruzioni. Corsi di Formazione
Istituto Certificazione Imprese di Costruzioni Corsi di Formazione Sommario Sistemi di gestione 4 Modulo A Corso di Formazione per Auditor di Sistemi di Gestione Modulo A - uni en iso 19011 - Corso Qualificato
DettagliREGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALL ALBO PRETORIO ONLINE
REGOLAMENTO PER LA GESTIONE DELLE PROCEDURE DI PUBBLICAZIONE ALL ALBO PRETORIO ONLINE (appendice al regolamento sull ordinamento degli uffici e dei servizi) Approvato con delibera di G.C. n. 6 del 27.01.2011
DettagliPROTOCOLLO D INTESA SUI CONTROLLI AMBIENTALI TRA COMUNE DI BENEVENTO ASSESSORATO ALL AMBIENTE CORPO FORESTALE DELLO STATO
Città di Benevento Ufficio Ambiente PROTOCOLLO D INTESA SUI CONTROLLI AMBIENTALI TRA COMUNE DI BENEVENTO ASSESSORATO ALL AMBIENTE CORPO FORESTALE DELLO STATO COMANDO PROVINCIALE DI BENEVENTO APRILE 2012
DettagliUNIONE BASSA REGGIANA. Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016
Allegato 2 DGU 5/2014 UNIONE BASSA REGGIANA (PROVINCIA DI REGGIO EMILIA) Programma triennale per la trasparenza e l integrità 2014 2016 1. PREMESSA In data 20.4.2013, è entrato in vigore il D.lgs. 14.3.2013
DettagliLa formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto
La formazione degli addetti alle attività che comportano esposizione ad amianto 1 Riferimenti normativi Decreto Legislativo 19 settembre 1994 n. 626 capo VI Decreto Ministeriale 16 gennaio 1997 Decreto
DettagliADEMPIMENTI NORMATIVI PER STABILIMENTI SOGGETTI AGLI OBBLIGHI DELL ART. 8 D.LGS. 334/99 e s.m.i.
AGLI OBBLIGHI DELL ART. 8 D.LGS. 334/99 Data ultimo aggiornamento documento: 09/11/2012 1. Adempimenti per le aziende in art. 8 2. Sanzioni 3. Principali attività della Pubblica Amministrazione I Gestori
DettagliIl giorno 24 luglio 2008, in Roma. tra. Premesso che
ACCORDO PER IL PASSAGGIO DEI QUADRI DIRETTIVI E DEL PERSONALE DELLE AREE PROFESSIONALI DELLA CASSA DEPOSIT I E PRESTITI SOCIETÀ PER AZIONI AL CONTRATTO COLLETTIVO NAZIONALE DI LAVORO PER I QUADRI DIRETTIVI
DettagliISTITUTO TECNICO COMMERCIALE F. M. GENCO
ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE F. M. GENCO COMPITI DEL RAPPRESENTANTE DEI LAVORATORI PER LA SICUREZZA (RLS) Ruolo del Rappresentante dei Lavoratori per la Sicurezza (D. Lgs. 81/08) 1. Fatto salvo quanto
DettagliINDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA
INDICAZIONI OPERATIVE PER VALUTARE E PROMUOVERE L ORGANIZZAZIONE AZIENDALE DELLA SICUREZZA Con il presente documento si precisano le modalità di intervento da adottare da parte degli Spisal per valutare
DettagliBREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 STRUTTURA D.M. 19 MARZO 2015
BREVI CENNI SULLE NOVITA INTRODOTTE NEL DM 19 MARZO 2015 Sulla GU 2573/2015, n. 70 è stato pubblicato il D.M. 19 marzo 2015 recante "Aggiornamento della regola tecnica di prevenzione incendi per la progettazione,
Dettagli