NORMATIVA DI RIFERIMENTO. Legge 42/2009 (legge delega in materia di federalismo fiscale) art. 2 comma 2 lett. h)
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- Romina Vaccaro
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1 NORMATIVA DI RIFERIMENTO Legge 42/2009 (legge delega in materia di federalismo fiscale) art. 2 comma 2 lett. h) Dlgs 118/2011 (Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42). DPCM (pubblicato nel Supplemento ordinario n. 285 della Gazzetta Ufficiale n. 304 del 31 dicembre 2011) Sperimentazione della disciplina concernente i sistemi contabili e gli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro enti ed organismi, di cui all articolo 36 del decreto legislativo 23 giugno 2011 n DL 102/2013 art. 9: rinvio dell entrata a regime della riforma al 2015; estensione della sperimentazione a tre anni; possibilità per gli enti che ne hanno fatto domanda entro il di entrare in sperimentazione nell esercizio I principi contabili allegati al Dlgs 118/2011 e al DPCM
2 IL PRINCIPIO DELLA COMPETENZA FINANZIARIA POTENZIATA Tutte le obbligazioni giuridicamente perfezionate attive e passive, che danno luogo a entrate e spese per l ente, devono essere registrate nelle scritture contabili quando l obbligazione è perfezionata, con imputazione all esercizio in cui l obbligazione viene a scadenza.
3 IL RIACCERTAMENTO STRAORDINARIO DEI RESIDUI ATTIVI E PASSIVI Consiste nel verificare ciascun residuo attivo e passivo alla luce delle nuove disposizioni. Nel caso dei RESIDUI ATTIVI occorre analizzare uno ad uno i residui attivi e verificarne la esigibilità ossia la scadenza del diritto a riscuotere. Può accadere che molti residui attivi, pur fondati giuridicamente, non siano ancora esigibili per svariate ragioni, in quanto non si è ancora verificata la condizione che rende l ente in grado di pretendere l adempimento. Ad esempio sono non esigibili, tra gli altri, i seguenti residui attivi: - Somme su cui l ente ha concesso dilazioni di pagamento; - Somme con incasso a scadenza differita nel tempo; - Trasferimenti regionali/statali, di parte corrente e di parte capitale, subordinati alla dimostrazione dell effettiva realizzazione della manifestazione o dell opera; - Mutui cassa depositi e prestiti a somministrazione;
4 - Vendite immobiliari rogitate ma con impegno pecuniario dell acquirente differito nel tempo; - Concessioni edilizie non ancora ritirate da parte dell utente (neppure registrabili) ma anche ritirate (registrate) e dilazionate su piu anni; - Altri accertamenti di entrata giuridicamente perfezionati ma non ancora scaduti nella loro esigibilità, su cui l ente non può ancora vantare diritto di incassare. Possono rimanere a residuo attivo solo le somme giuridicamente perfezionate e scadute ovvero esigibili, per le quali il Comune è effettivo creditore. Le altre somme giuridicamente perfezionate ma non ancora esigibili devono essere reiscritte (reimputate) in conto competenza nell anno successivo e/o negli anni successivi, in base all effettiva scadenza, ovvero esigibilità. Analogamente, anche per i RESIDUI PASSIVI occorre analizzare uno ad uno l esigibilità ossia la scadenza dell obbligo di pagare. Molti residui passivi, pur corretti giuridicamente, non sono ancora esigibili per svariate ragioni, in quanto non si è ancora verificata la condizione che rende l ente nella condizione di dover pagare.
5 Altri residui passivi, sorti in base alla precedente normativa, dovranno essere eliminati in quanto frutto di impegni contabili impropri o di impegni giuridici le cui prestazioni non devono o non possono proseguire. Sono non esigibili, ad esempio, i seguenti residui passivi: - contratti di durata con aggiudicazione effettuata e prestazione differita; - beneficiari di contributi che non hanno ancora completato l iter per ottenere la materiale erogazione della somma; - impegni per lavori pubblici in corso di realizzazione; - Altri impegni di spesa giuridicamente perfezionati ma non ancora scaduti nella loro esigibilità, su cui l ente non deve ancora effettuare pagamento. Per gli enti in sperimentazione dal 2014, occorre che sia elaborato un rendiconto al secondo le vecchie regole e un rendiconto al con le nuove regole evidenziando le differenze tra i due sistemi. Le regole da seguire nel riaccertamento straordinario dei residui sono contenute nel Dpcm e nel Dlgs 118/2011 nella versione riveduta e corretta in fase di approvazione parlamentare.
6 L ammontare del risultato di amministrazione al , diverso rispetto a quello al , andrà motivato in base all operazione di riaccertamento straordinaria effettuata. Le differenze saranno solo formali, non sostanziali in quanto i residui non vengono eliminati, ma solo rinviati. Esempio riaccertamento straordinario residui: Situazione al secondo il Tuel Fondo cassa finale = Residui attivi = Residui passivi = Avanzo = E necessario che nella situazione al siano portati in avanzo tutti i residui passivi senza aggiudicazione (impegni impropri) e tutti i residui passivi, da fonti vincolate e da fonti libere, che non devono proseguire il rapporto con il fornitore / beneficiario. Situazione al secondo il Dlgs 118/2011 Fondo cassa finale = Residui attivi = Reiscrizioni residui attivi non esigibili = 1.000
7 Residui passivi = Reiscrizioni residui passivi non esigibili = App. Fondo pluriennale vincolato = 500 Avanzo formale = Avanzo effettivo = ( ) = Oppure Situazione al secondo il Dlgs 118/2011 Fondo cassa finale = Residui attivi = Reiscrizioni residui attivi non esigibili = Residui passivi = Reiscrizioni residui passivi non esigibili = App. Fondo pluriennale vincolato = zero Avanzo formale = 400 Avanzo effettivo = ( ) = 1.500
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