9 Censimento generale dell'industria e servizi

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1 9 Censimento generale dell'industria e servizi Una fotografia dell'evoluzione nell'ultimo decennio del sistema delle imprese, del mondo del non profit, dell'associazionismo e della pubblica amministrazione Lunedì 23 febbraio 2015 ore 10,30 Camera di Commercio di Arezzo

2 Il 9 Censimento generale dell'industria e servizi prevedeva tre distinte rilevazioni: RILEVAZIONE DELLE IMPRESE permette di acquisire informazioni sulla struttura produttiva extra-agricola RILEVAZIONE DELLE ISTITUZIONI NON PROFIT permette di evidenziare l'impatto economico, il ruolo culturale, sociale ed assistenziale del sistema del non profit e dell'associazionismo RILEVAZIONE DELLE ISTITUZIONI PUBBLICHE fotografa la struttura della pubblica amministrazione locale e l'evoluzione delle modalità operative e dei servizi offerti ai cittadini, alle imprese e alle istituzioni stesse

3 5,7% La rilevazione delle imprese Nel decennio cresce la struttura imprenditoriale aretina ma non l'occupazione: imprese attive: +4,6% unità locali attive: +3,8% addetti: -2,4% Arezzo insieme a Pistoia sono le uniche due province della regione nelle quali si è manifestata una flessione del numero degli addetti Il sistema aretino è caratterizzato da una forte presenza di imprese di piccole o piccolissime dimensioni. Le aziende da 10 addetti in su sono solo il 5,7% del totale ma assumono un peso molto alto in termini di occupazione: in esse infatti operano ben il 46,7% degli addetti complessivi. Addetti Imprese 53,3% 46,7% 94,3% 0-9 addetti 10 addetti e più Forma giuridica non societaria: 60,3% delle imprese, 28% degli addetti Società di persone: 20% delle imprese, 22% degli addetti Società a responsabilità limitata: circa 18% delle imprese e quasi 30% degli addetti Società per azioni: 0,8% delle imprese, 16,2% degli addetti Soc.cooperative (escluse le sociali) e altre forme: 1,1% delle imprese, 4% degli addetti

4 A livello settoriale emerge una trasformazione del tessuto economico con una perdita di peso del manifatturiero ed un corrispondente aumento del terziario. Il manifatturiero nei dieci anni infatti perde il 23% delle unità locali ed il 20% degli addetti Il commercio, con l'avvento massiccio della grande distribuzione, subisce una trasformazione radicale nel senso di una contrazione degli operatori (-3,6% delle unità locali) ed un contemporaneo aumento degli addetti (+9,6%). Fra i servizi ci sono poi alcuni settori che hanno presentano una crescita sostenuta: - servizi di alloggio e ristorazione: +35,2% delle unità locali e +42,6% degli addetti - sanità ed assistenza sociale: +38,3% delle unità locali e +38,9% degli addetti - servizi alle imprese: +22,8% delle unità locali e +6,9% degli addetti Occupazione: le risorse umane delle imprese della provincia sono costituite da - dipendenti 60,8% - indipendenti 36,1% - lavoratori esterni 2,3% - lavoratori temporanei 0,8%

5 L'occupazione dipendente Per contratto Per paese di nascita 0,5% 0,4% 1,8% 6,1% Dirigente Quadro 8,9% 5,8% 29,4% 61,7% Impiegato Operaio Apprendista Altro dipendente Italia Paesi EU27 eccetto Italia Extra EU-27 85,3% Per età Per tipo di occupazione Per età 90,3% 42,9% 19,3% 19,1% anni anni 57,1% 50 anni e più 61,6% 9,7% tempo indeterminato tempo determinato femmine maschi

6 La competitività delle imprese Il mercato geografico di riferimento nella maggior parte dei casi le imprese aretine hanno un raggio di azione limitato: il 90,2% ha clienti all'interno della regione il 42,5% si spinge al livello nazionale il 16,5% opera con clientela estera Arezzo Toscana nella stessa regione 90,2% 89,7% in altra regione 42,5% 38,5% Paesi EU27 1,4% 1,7% Extra EU-27 15,1% 19,9% La localizzazione dei concorrenti I competitor sono costituiti prevalentemente da aziende del nostro Paese (97,7%) ed in misura molto minore da Imprese dei paesi BRIC (5,1%) o europei non UE (2,1%). Arezzo Toscana Italia 97,7% 97,4% Paesi EU27 0,5% 1,1% Paesi europei non Ue 2,1% 2,6% BRIC 5,1% 4,8% Mondo tranne Europa e BRIC 0,3% 0,4%

7 La rilevazione delle istituzioni non profit Nel decennio intercensuario il non profit ha avuto una crescita di rilievo: istituzioni non profit unità locali risorse umane ,1% ,0% ,9% Le istituzioni e le unità locali nella provincia di Arezzo crescono meno della Toscana e dell'italia, ma in compenso è più alta la crescita delle risorse umane. Nel territorio aretino ci si è quindi orientati più verso una crescita dimensionale delle realtà operative piuttosto che verso l'aumento delle strutture. In provincia di Arezzo sono presenti in media 66 istituzioni, 75 unità locali, 146 lavoratori retribuiti e volontari ogni abitanti, valori vicini a quelli medi toscani ma molto al di sopra dei livelli nazionali. Il non profit è una realtà diffusa: oltre un abitante su dieci della nostra provincia opera in forma gratuita come volontario. Il volontariato è la colonna portante del non profit: in media ci sono 8 volontari per ogni lavoratore retribuito.

8 Le forme giuridiche Le forme giuridiche più diffuse sono l'associazione non riconosciuta (65,4%) e quella riconosciuta (25,5%), seguita a distanza dalle cooperative sociali (2,6%), dalle fondazioni (2,2%) e altre forme giuridiche (4,3%). Numero istituzioni NP Istituzioni - composizione % 65,4 25,5 2,6 2,2 4,3 Associazione riconosciuta Associazione non riconosciuta Società cooperativa sociale Fondazione Altra forma giuridica Risorse umane composizione % 0,6 56,5 29,6 6,4 6,9 Le forme giuridiche più strutturate come le associazioni riconosciute (29,6%) e le cooperative sociali (29,6%) hanno in proporzione un peso in termini di risorse umane più alto rispetto a quello evidenziato per le istituzioni.

9 Le attività svolte La gran parte delle istituzioni opera nel settore Cultura sport e ricreazione (70%), seguite a distanza da quelle che operano nell'assistenza sociale e protezione civile (6,2%), le relazioni sindacali e la rappresentanza di interessi (5,1%) e la Sanità (4,6%). Settore di attività prevalente non profit della istituzione Non Istituzioni Market mutualistiche market Cultura, sport e ricreazione Istruzione e ricerca Sanità Assistenza sociale e protezione civile Ambiente Sviluppo economico e coesione sociale Tutela dei diritti e attività politica Filantropia e promozione del volontariato Cooperazione e solidarietà internazionale Attività di religione e culto Relazioni sindacali e rappresentanza di interessi Altre attività TOTALE Circa un terzo realizzano prodotti/servizi destinati alla vendita: l'incidenza di organizzazioni market è particolarmente elevata in alcune categorie quali la sanità (68,3%), lo sviluppo economico/coesione sociale (58,8%) e l'assistenza sociale (47,1%).

10 La dimensione economica le entrate Le entrate delle istituzioni non profit sono costituite nella gran parte dei casi da flussi economici di ridotta entità: circa un terzo delle organizzazioni no supera i euro e se si sposta l'asticella a euro si arriva ad oltre i due terzi del totale. Il 40% delle entrate deriva da contratti e/o convenzioni con istituzioni/enti pubblici, quasi il 22% da vendita di beni/servizi, il 18% da contributi annui degli aderenti Voci di entrata ENTRATE % sul totale sussidi e contributi a titolo gratuito da istituzioni e/o enti pubblici nazionali e internazionali proventi/entrate da contratti e/o convenzioni con istituzioni e/o enti pubblici nazionali e internazionali , ,4 contributi annui aderenti ,2 proventi/entrate derivanti dalla vendita di beni e servizi ,6 contributi, offerte, donazioni, lasciti testamentari e liberalità ,9 proventi/entrate derivanti dalla gestione finanziaria e patrimoniale ,9 altri proventi/ entrate di fonte privata ,9 tutte le voci ,0

11 La dimensione economica le uscite Ma le istituzioni non profit come utilizzano le risorse di cui dispongono? Oltre un terzo delle risorse viene utilizzato per l'acquisto di beni e servizi (38%), quasi un altro terzo per il pagamento di oneri/spese per i dipendenti (32%), mentre il restante terzo è costituito in prevalenza da altri oneri e spese (9,7%), sussidi, contributi ed erogazioni a terzi (7,5%). I costi per il personale (dipendenti, collaboratori e rimborsi per volontari) complessivamente assorbono circa il 40% dei fondi disponibili. Voci di uscita USCITE % sul totale oneri/spese per i dipendenti ,91 oneri/ spese per i collaboratori ,28 rimborsi spese ai volontari ,49 acquisti di beni e servizi ,02 sussidi, contributi ed erogazione a terzi ,50 oneri/spese derivanti da gestione finanziaria e patrimoniale ,71 oneri tributari/imposte e tasse ,39 altri oneri/spese ,71 Totale ,00

12 La raccolta fondi La gran parte delle istituzioni non effettua raccolta fondi (77,9%). Le organizzazioni che la effettuano, scelgono modalità che potremmo definire di prossimità, privilegiando il contatto con le persone, sia diretto (13,8%) che collettivo in occasione di eventi e manifestazioni pubbliche (13,5%). Molto ridotto il ricorso alla raccolta per mezzo di mezzi di comunicazione ed internet. La comunicazione Negli ultimi dieci anni il modo di comunicare delle istituzioni non profit è cambiato radicalmente: oggi lo strumento più utilizzato è il sito internet (37,5%), seguito dai più tradizionali comunicati e brochure informative (33,8%) e dalla pubblicità (24,6%). Assumono comunque rilievo anche altri strumenti, più tipici della comunicazione moderna, quali i social network (19,6%) e blog - forum chat (6,8%). Ancora oggi, comunque, oltre un terzo delle istituzioni continua a non utilizzare alcun strumento di comunicazione per far conoscere l'istituzione stessa e l'attività svolta.

13 L'ambito territoriale di azione Le istituzioni della provincia di Arezzo sono caratterizzate da un'operatività strettamente locale: quasi il 67% di esse infatti svolge la propria attività prevalentemente all'interno dei confini comunali a cui si va ad aggiungere un ulteriore 22% che si spinge fino al livello provinciale. Le relazioni Oltre due terzi infatti aderisce ad una forma di aggregazione che spesso è costituita dall'affiliazione ad una associazione nazionale di secondo livello. Circa il 35% delle istituzioni non profit ha siglato patti/intese con altre istituzioni: nella maggior parte dei casi con soggetti di tipo pubblico (24,3%). Più rari gli accordi con altre istituzioni non profit (15,9%) o con imprese private (9,1%). Il 37% delle istituzioni ha stipulato contratti o convenzioni e gli interlocutori più frequente sono i comuni singoli o associati (19,4%), le aziende sanitarie locali, ospedaliere o di servizi alla persona (5,9%), le regioni/province (5,6%). Si tratta quindi in preponderanza di contratti e convenzioni che hanno per oggetto l'erogazione di servizi alla comunità di tipo sanitario o sociale che le organizzazioni non profit svolgono per conto degli enti pubblici.

14 La rilevazione delle istituzioni pubbliche Emerge chiaramente anche a livello provinciale una riduzione complessiva del comparto pubblico sia in termini di soggetti giuridici direttamente collegati al territorio (-24,1%), sia in termini di articolazioni operative (-8,3%) che di addetti operanti nelle stesse (-10,1%). Le varie tipologie di amministrazione hanno però seguito percorsi diversi_ - le varie articolazioni dell'amministrazione statale hanno migliorato la presenza sul territorio crescendo in termini di localizzazioni (+4,8%) ma con evidenti tagli al personale (-9,2% degli addetti); - i comuni, pur restando invariati in termini numerici, sono fra gli enti che più sono stati colpiti dalle manovre di riduzione della spesa pubblica: conseguenze pesanti in termini di flessioni delle strutture operative (-14,6%) e del personale (-16,3%); - le aziende sanitarie si sono orientate verso una centralizzazione dei servizi che si è tradotta nella riduzione dei presidi territoriali (-10,6%), compensata però dal rafforzamento in termini di personale operante (+6%).

15 I settori di attività delle istituzioni pubbliche Le aree operative di maggior rilievo sono tre: - l'istruzione che comprende quasi la metà delle unità operative pubbliche (49,8%) ed una incidenza appena più bassa in termini di addetti (44%); - l'amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obbligatoria che pesa per il 23,9% in termini di strutture e per il 24,1% in termini di personale impiegato; - la sanità e assistenza sociale, pur con un peso più limitato in termini di strutture operative (11,2%) presenta però una rilevanza più che doppia in termini di personale impiegato (28,1%). Nel corso del decennio trascorso fra i due censimenti: - strutture operative: crescono solo l'istruzione e le altre attività - addetti: crescono solo le altre attività (l'istruzione perde il 9,4% del personale operante) Amministrazione pubblica e difesa, assicurazione sociale obbligatoria Unità locali 2011 Incidenza % Variazione % Unità Unità Addetti Addetti Addetti locali locali ,9% 24,1% -21,0% -20,9% Istruzione ,8% 44,0% 8,8% -9,4% Sanità e assistenza sociale ,2% 28,1% -27,3% -2,3% Attività artistiche, sportive, di intrattenimento e divertimento ,0% 1,4% -31,9% -3,7% Altre attività di servizi ,1% 0,4% -8,3% -28,2% Altre attività ,0% 2,0% 6,7% 41,2% Totale ,0% 100,0% -8,3% -10,1%

16 L'informatizzazione della P.A. - la dotazione Ormai tutte le amministrazioni utilizzano lo strumento base per l'attività amministrativa, il personal computer da tavolo, ma più limitato è l'utilizzo dei computer portatili (69,8%) e soprattutto di altri dispositivi mobili (tablet, smartphone, netbook,...) (22,2%). Quasi il 70% delle amministrazioni utilizza gli strumenti di video conferenza e circa l'80% si avvale di strumenti di firma elettronica. lettori di barcode 14,3% strumenti di videoconferenza 69,8% dispositivi di firma elettronica 79,4% altri dispositivi mobili 22,2% PC portatili 69,8% PC desktop 100,0% elaboratori/server dipartimentali 82,5% Arezzo è una delle province toscane con la più alta incidenza di utilizzo di software open source (60,3%). Tutte hanno accesso ad Internet in banda larga, quasi tutte (96,8%) hanno un proprio sito Internet ed il 77,8% operano mediante una Intranet.

17 L'utilizzo delle tecnologie nella comunicazione Le pubbliche amministrazioni stanno sempre di più diversificando i modi di comunicare con l'utenza sfruttando i nuovi strumenti disponibili: - Il 96,8% comunica attraverso il web (Toscana 92,2%) - Tutte le amministrazioni utilizzano la posta elettronica ed il 98,4% utilizza quella certificata - Il 44% comunica mediante i social media (Toscana 39,2%) Meno utilizzati strumenti di comunicazione quali: call center (22,2%), telefonia mobile (23,8%), sms da cellulare (27%), chiosco telematico (9,5%) e tv digitale terrestre (17,5%) Strumenti più tradizionali di interazione con l'utenza Le amministrazioni continuano ad utilizzare comunque anche strumenti di tipo più tradizionale, a comunicazione diretta con l'utenza. Lo sportello fisico al pubblico (URP) è presente nel 74,6% delle istituzioni aretine (in regione ci si ferma al 67,8%), lo sportello unico delle attività produttive (SUAP) è attivato dal 22,2% delle istituzioni, lo sportello unico dei servizi al cittadino dal 9,5% e per finire l'11,1% delle amministrazioni opera mediante uno sportello unico sia per le attività produttive che per i servizi al cittadino.

18 Il data base completo dei risultati relativi ai Censimenti è consultabile nel portale ISTAT dedicato: Grazie per l'attenzione ISABELLA BIETOLINI - DOMENICO ASPRELLA Servizio Studi e Statistica Camera di Commercio di Arezzo

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