Propp per primo ebbe l'intuizione di trovare uno schema narrativo standard.
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- Adriana Fede
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1 Il grande studioso russo di tradizioni popolari Vladimir Propp ( ), raccogliendo e analizzando migliaia di fiabe russe di magia riscontrò che avevano tutte qualcosa in comune. Cambiavano i personaggi, i luoghi, le epoche della narrazione, ma c'era una serie di elementi che si riscontravano più o meno fedelmente in tutte le fiabe. La fiaba, rispetto ad altri generi, tende a essere più aderente ad uno «schema» narrativo standard: in fondo, è proprio questa ripetitività delle fiabe che piace ai bambini, che si rassicurano pensando al lieto fine, con la sconfitta del cattivo di turno. Ebbene Propp per primo ebbe l'intuizione di trovare questo schema narrativo. Dall'analisi di migliaia di fiabe estrasse 31 «funzioni» che formavano l'insieme dei possibili eventi che si susseguono nella trama. L'analisi di Propp non copre però «ogni possibile fiaba»: il genere studiato da Propp che è senz'altro il più diffuso riguarda la fiaba di magia. L'analisi di Propp va poi oltre, e in un altro celebre testo, studia le origini stesse della fiaba, le sue ragioni profonde, il suo legame con culti antichissimi. Secondo Propp, l'universalità della fiaba deriva dal suo contenuto mitologico generato dai riti iniziatici delle tribù dei nostri progenitori, riti simili in ogni continente e dunque ispiratori di archetipi e modelli narrativi comuni anche tra popoli lontani. Le funzioni di Propp Il grande studioso russo di tradizioni popolari Vladimir Propp, raccogliendo e analizzando migliaia di fiabe russe di magia, negli anni '30 del '900, riscontrò che avevano tutte qualcosa in comune. Cambiavano i nomi dei personaggi, i luoghi, le epoche della narrazione, ma c'era una serie di elementi che si riscontravano più o meno fedelmente in tutte le fiabe. Cita come esempio la figura del Drago, essere fantastico, eppure presente, quasi con la stessa forma, nelle fiabe di tutto il mondo. La fiaba è una narrazione fantastica, ma gli schemi individuati da Propp e altri studiosi si adattano facilmente a molte tipologie di storie e di racconti. Propp per primo ebbe l'intuizione di trovare uno schema narrativo standard. Dall'analisi di migliaia di fiabe estrasse 31 «funzioni» che formavano l'insieme dei possibili 1 / 5
2 eventi che si susseguono nella trama per portare avanti l'azione (relazioni di causa-effetto). Propp identificò anche i personaggi che devono condurre queste funzioni narrative. Nel seguito, le funzioni identificate da Propp; non è detto che ogni fiaba debba contenere per forza tutte le 31 funzioni narrative, né che gli eventi si susseguano nell'ordine esatto delle funzioni. Non bisogna leggere le funzioni di Propp con rigidità. La tavola delle funzioni narrative (a sinistra, il codice della funzione, così come le ha definite Propp): <> SITUAZIONE INIZIALE 1.e ALLONTANAMENTO 2.k DIVIETO 3.q INFRAZIONE 4.v INVESTIGAZIONE 5.w DELAZIONE 6.j TRANELLO 7.y CONNIVENZA 2 / 5
3 8.X DANNEGGIAMENTO 9.Y MEDIAZIONE 10.W INIZIO DELLA REAZIONE 11.-> PARTENZA 12.D PRIMA FUNZIONE DEL DONATORE 13.E REAZIONE DELL'EROE 14.Z CONSEGUIMENTO DEL MEZZO MAGICO 15.R TRASFERIMENTO 16.L LOTTA 17.M MARCHIATURA 18.V VITTORIA 3 / 5
4 19.Rm RIMOZIONE 20.<- RITORNO 21.P PERSECUZIONE 22.S SALVATAGGIO 23.O ARRIVO IN INCOGNITO 24.F PRETESE INFONDATE 25.C COMPITO DIFFICILE 26.A ADEMPIMENTO 27.I IDENTIFICAZIONE 28.Sm SMASCHERAMENTO 29.T TRASFIGURAZIONE 30.Pu PUNIZIONE 4 / 5
5 31.N NOZZE << Prec. Succ.>> (Le funzioni di Propp nella struttura della Fiaba) {jcomments on} 5 / 5
Lezione 5 Lo schema narrativo canonico
Corso di laurea specialistica Formazione, comunicazione e innovazione nei contesti sociali e organizzativi Facoltà di Psicologia 2 Università La Sapienza di Roma Corso di Semiotica prof. Piero Polidoro
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