Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca. Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia Direzione Generale

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1 Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico Regionale per la Puglia Direzione Generale UFFICIO SCOLASTICO PROVINCIALE BARI Prot. n. 3603/P/7 Bari, U.O.X Ai Dirigenti delle Istituzioni Scolastiche: E p.c. ITC COLAMONICO ACQUAVIVA L.C. CAGNAZZI ALTAMURA CD IMBRIANI ANDRIA SMS MICHELANGELO BARI IC UMBERTO I S. NICOLA BARI IPSCT GORJUX BARI ITC ROMANAZZI BARI IPSIA MAJORANA BARI-PALESE L.S. GALILEI BITONTO IPSCT CORATO LS MOLA IPSIAM VESPUCCI MOLFETTA LORO SEDI Alle Istituzioni Scolastiche assegnatarie dei Progetti Scuole situate in aree a rischio della Provincia di Bari (CIR ). LORO SEDI Oggetto: Art 9 C.C.N.L. Comparto scuola 2002/2005 Misure incentivanti per progetti relativi alle aree a rischio, a forte processo immigratorio e contro l emarginazione scolastica Incontro organizzativo sui percorsi di formazione. Si pregano le SS.LL. di inviare, come da accordi presi, (nel caso non avessero ancora provveduto) comunicazione a questo Ufficio circa l avvio del previsto percorso di formazione riferito alle Misure incentivanti per progetti relativi alle aree a rischio, indicando anche il numero dei moduli attivati. Per gli aspetti finanziario-contabili, si invitano le SS.LL. a voler tenere presente il Decreto Regionale (allegato ad ogni buon conto, in attesa dell emanazione del Decreto Provinciale) nel quale all art.1 è precisato il finanziamento che sarà attribuito per ciascun modulo pari ad Euro 4.864,00. Si può fare riferimento a: prof.ssa T.Gallinari: tamara.gallinari@istruzione.it; D.S. Felicia Positò: felicia.posito@istruzione.it. Si ringrazia per la consueta collaborazione. Il Dirigente Coordinatore Fabio SCRIMITORE

2 ALLEGATO MINISTERO DELLA PUBBLICA ISTRUZIONE UFFICIO SCOLASTICO REGIONALE PER LA PUGLIA Direzione Generale Ufficio II - Supporto e sviluppo delle Istituzioni Scolastiche autonome 1. Diritto allo studio, politiche giovanili, associazionismo e servizi agli studenti. 2. Adozione di iniziative finalizzate alla erogazione di servizi di consulenza a supporto dell autonomia delle istituzioni scolastiche. 3. Promozione ed assistenza progetti nazionali, europei ed internazionali. Via Re David,178/f BARI giovanni.lacoppola@istruzione.it Prot. n. 724/14 Bari, Ref. (T. Gallinari, F. Positò) IL DIRETTORE GENERALE Visto il C.C.N.L. Comparto scuola, sottoscritto il 24/7/2003, valido per il quadriennio normativo , con particolare riferimento agli artt.9 e 68; Vista la C.M. n.91 del 21/12/2005, con la quale il MIUR (ora Ministero della Pubblica Istruzione) ha ripartito tra gli Uffici Scolastici Regionali le risorse disponibili per l a.s. 2005/2006 per interventi relativi alle aree a rischio, a forte processo immigratorio e contro l emarginazione scolastica; Vista la tabella allegata alla citata C.M. n.91 del 21/12/2005, dalla quale risulta che all USR Puglia sono stati assegnati complessivi ,00 (cap e.f. 2005); Visto il proprio decreto prot. n. 724/13 del 3/4/06, concernente la ripartizione delle risorse di cui alla C.M. n. 91/2005; Visto l art 3 comma 2 del Contratto Integrativo Regionale annuale, sottoscritto in data 7/02/2006, che prevede, con riferimento ai progetti relativi alle scuole situate in aree a rischio, l accantonamento di ,00 per il finanziamento di specifiche attività di formazione in favore del personale scolastico; Visto l art.4 comma 1 del Contratto Integrativo Regionale annuale, sottoscritto in data 7/02/2006, che prevede, con riferimento ai progetti relativi alle scuole situate in aree a forte processo immigratorio, l accantonamento di ,00 per il finanziamento di specifiche attività di formazione in favore del personale scolastico; Visti i decreti degli Uffici Scolastici Provinciali (ex Centri Servizi Amministrativi) della Regione Puglia, con i quali sono state individuate le istituzioni scolastiche destinatarie dei finanziamenti relativi alle aree a rischio e a forte processo immigratorio; DECRETA Art. 1) Aree a Rischio - Formazione 1. La somma complessiva di EURO ,00, riservata alle specifiche attività di formazione in favore del personale scolastico coinvolto nei progetti relativi alle scuole situate in aree a rischio, viene ripartita tra gli Uffici Scolastici Provinciali della Regione Puglia, in maniera proporzionale al numero complessivo di istituzioni scolastiche finanziate in ciascun Provincia, secondo la tabella sotto riportata: Provincia n. progetti n. moduli di costo singolo somma assegnata approvati formazione modulo BARI , ,00 BRINDISI , ,00 FOGGIA , ,00 LECCE , ,00 TARANTO , ,00 TOTALI ,00

3 2. Tutte le somme indicate nel presente Articolo devono intendersi al lordo dei contributi assistenziali e previdenziali. Art 2) Aree a forte processo immigratorio - Formazione 1. La somma complessiva di ,00, riservata alle specifiche attività di formazione in favore del personale scolastico coinvolto nei progetti relativi alle scuole situate in aree a forte processo immigratorio, viene ripartita tra gli Uffici Scolastici Provinciali della Regione Puglia, in maniera proporzionale al numero complessivo di istituzioni scolastiche finanziate in ciascun Provincia, secondo la tabella sotto riportata: Provincia n. progetti approvati n. moduli di formazione costo singolo modulo somma assegnata BARI , ,00 BRINDISI , ,00 FOGGIA , ,00 LECCE , ,00 TARANTO , ,00 TOTALI ,00 2. Tutte le somme indicate nel presente Articolo devono intendersi al lordo dei contributi assistenziali e previdenziali. Art. 4) Adempimenti degli Uffici Scolastici Provinciali. Il piano di riparto prevede l articolazione dei Progetti di formazione di cui all art.1 in moduli rivolti a più scuole afferenti ai Centri Risorse Territoriali dei Servizi professionali per la Formazione e Aggiornamento/Centri Territoriali Risorse contro la Dispersione Scolastica e, relativamente ai Progetti di cui all art 2, in moduli rivolti a più scuole afferenti ai CRIT. Ciascun Ufficio Scolastico Provinciale procederà ad assegnare le somme ai predetti Centri Territoriali e ai C.R.I.T., che svolgeranno attività di coordinamento organizzativo, gestionale e contabile. Art. 4) Modello di formazione Il modello di formazione, condiviso dai referenti provinciali per la dispersione scolastica e per l intercultura, si allega in copia (Allegato 1) al presente decreto e ne costituisce parte integrante. - Ai Dirigenti Coordinatori degli Uffici Scolastici Provinciali - della Regione Puglia LORO SEDI - Ai Dirigenti degli Uffici I, IV, VI N.D.G. e, p.c. Alle OO.SS. comparto Scuola LORO SEDI IL DIRETTORE GENERALE Giuseppe Fiori

4 Allegato 1 Progetto di formazione scuole situate in aree a rischio e a forte processo immigratorio (art. 3, comma 2 CIR - 7/02/06) Premessa La formazione dei formatori ha, come è noto, una valenza strategica nella progettazione e realizzazione delle azioni finalizzate al contenimento della dispersione scolastica ed alla prevenzione del disagio. Gli articoli 9 e 68 del CCNL/2003 contengono, infatti, indicazioni precise relativamente alle attività di formazione rivolte, in maniera specifica, agli operatori coinvolti nei progetti relativi alle aree a rischio di dispersione e a forte processo immigratorio. Il C.I.R. del 7/02/2006, in coerenza con le indicazioni di cui sopra, ha destinato una quota dei finanziamenti alle attività di formazione. Sulla scorta delle esperienze pregresse e previe intese assunte unitariamente con i referenti provinciali per la dispersione scolastica ed intercultura, questo Ufficio ha definito il piano di formazione qui di seguito riportato, assumendo, come strategie prioritarie, l organizzazione delle attività in continuità tra i diversi ordini di scuola e in rete con i soggetti istituzionali presenti nel territorio. Si ritiene, peraltro, che elemento di qualità del piano di formazione proposto sia, in considerazione delle buone pratiche già diffusamente realizzate nel territorio regionale, la metodologia della ricerca-azione. Il modello proposto si rifà al Progetto nazionale di formazione per la prevenzione della dispersione scolastica, già sperimentato nella Regione Puglia (USR Puglia, Ufficio III prot. n. 270 del 5 aprile 2002). 1. Ambiti di intervento e obiettivi formativi Formazione scuole situate in aree a rischio L ipotesi progettuale è rivolta alle scuole destinatarie di finanziamenti di cui all art.9 CCNL Comparto Scuola del 24/7/2003. Tale ipotesi si basa su un attività di formazione, ricerca-azione e supporto da sviluppare durante l intero anno scolastico in un ottica di rete. Si prevedono moduli di formazione rivolti a più scuole, afferenti ai Centri territoriali risorse dei servizi professionali per la formazione e aggiornamento e/o ai Centri territoriali risorse contro la dispersione scolastica della Regione, che svolgeranno attività di coordinamento organizzativo, gestionale e contabile ed, in particolare, garantiranno: la contestualizzazione del modello sul territorio; la nomina dei coordinatori/tutor/relatori; la stipula di accordi e convenzioni; la documentazione. Considerato che nell individuazione delle scuole destinatarie dei finanziamenti di cui all art.9, è stato privilegiato il criterio dell area e della rete tra istituzioni scolastiche, le attività di formazione dovranno interessare le scuole afferenti alla stessa area/rete. L USR effettuerà le operazioni di riparto delle risorse economiche e, tramite il Coordinamento dei referenti provinciali degli USP, dettaglierà il modello organizzativo delle attività di formazione, indicando criteri per l individuazione dei formatori. Curerà, inoltre le attività di monitoraggio e verifica dell intervento. La direzione dei corsi sarà affidata ai dirigenti delle scuole della Regione, sedi dei Centri territoriali risorse professionali per la formazione e aggiornamento e/o ai Centri territoriali risorse contro la dispersione scolastica. Gli USP della Regione individueranno i Centri territoriali risorse professionali per la formazione e aggiornamento e/o i Centri territoriali risorse contro la dispersione scolastica che, per territorialità, svolgeranno i moduli di formazione. 2. Destinatari Il percorso di formazione è destinato al personale scolastico che aderisce al progetto Scuole situate in aree a rischio. Ogni modulo di formazione sarà rivolto a n.100 partecipanti comprensivi del personale ATA negli incontri/gruppi di lavoro le cui tematiche verteranno su ambiti trasversali (la comunicazione e la relazione, strategie cooperative di intervento, ). Gli operatori scolastici coinvolti dovranno essere ripartiti tra le scuole afferenti ai Centri territoriali risorse dei servizi professionali per la formazione e l aggiornamento e/o ai Centri territoriali risorse contro la dispersione scolastica della Regione. Il numero dei partecipanti ai moduli di formazione, per ciascuna istituzione scolastica, dovrà essere ripartito

5 tra le istituzioni scolastiche in misura proporzionale al numero degli operatori che aderiscono al progetto, garantendo un numero minimo di operatori scolastici per ogni scuola. Sarà cura dei Dirigenti dei Centri territoriali risorse dei servizi professionali per la formazione e aggiornamento e/o ai Centri territoriali risorse contro la dispersione scolastica della Regione condividere con le Istituzioni Scolastiche afferenti alla propria rete le modalità di individuazione degli operatori provenienti da ogni singola scuola, facendo in modo che le Istituzioni scolastiche che per la prima volta usufruiscono del Progetto, siano presenti con un numero di partecipanti maggiore rispetto alle altre Istituzioni scolastiche. Preferibilmente saranno coinvolti: i componenti del gruppo di progetto; i docenti delle classi-ponte (ultimo anno scuola primaria/primo anno scuola secondaria di primo grado; ultimo anno scuola secondaria di primo grado/primo anno scuola secondaria di secondo grado); i docenti-tutor; i docenti responsabili di progetti per il successo formativo. I Dirigenti scolastici parteciperanno agli incontri assembleari. In coerenza con l ottica di rete, propria del progetto, saranno coinvolti nella formazione (oltre ai 100 partecipanti di cui sopra) gli operatori/referenti di Enti/Istituzioni/Terzo Settore del territorio (non più di n. 4 - un partecipante per ogni gruppo di lavoro). 3. Aspetti organizzativi Ogni modulo formativo prevede: n.6 incontri di 4 ore ciascuno, per un totale di 24 ore. Gli incontri avranno cadenza mensile, per permettere ai partecipanti al corso di formazione di condividere, nell arco temporale compreso tra un incontro e l altro, riflessioni ed esperienze con i docenti delle proprie realtà: 1, 6 incontro: frontali in riunione assembleare (input e avvio; condivisione e verifica) a cura di un relatore/formatore, alla presenza dei dirigenti scolastici, dei tutor esperti, dei rappresentanti del territorio coinvolti e dei direttori dei corsi di formazione; 2, 3, 4, 5 incontro: articolati in gruppi di lavoro condotti dai tutor esperti, secondo le seguenti modalità: - presentazione (durante il primo incontro) dei partecipanti e sintetica illustrazione del proprio contesto di lavoro e delle esperienze professionali attinenti al tema; - lezione frontale interattiva (approfondimento teorico sul tema) a cura del tutor/esperto; - attività di piccolo gruppo (schede/questionari/simulazioni, riflessioni ) e feedback nel macrogruppo; - consegne/compiti strutturati per il successivo incontro, anche in riferimento ad attività/percorsi su cui riflettere e lavorare all interno dei propri contesti scolastici durante l arco temporale compreso tra un incontro e l altro. Il risultato di questo lavoro costituirà oggetto di riflessione/discussione/verifica all interno del macrogruppo di lavoro. I gruppi di lavoro, in numero di quattro, saranno costituiti in modo integrato da 25/26 partecipanti (operatori scolastici dello stesso territorio appartenenti a vari ordini di scuola; referenti delle istituzioni/privato sociale del territorio ). La composizione dei gruppi resta fissa per tutta la durata della formazione, mentre ruotano i tutor esperti, sviluppando nei vari gruppi percorsi/contenuti stabiliti in fase iniziale (anche sulla base dell analisi dei bisogni formativi dei partecipanti). L attività di formazione sarà realizzata in accordo con gli Uffici Scolastici Provinciali. I formatori impegnati negli incontri assembleari e i tutor potranno essere indicati dai dirigenti dei Centri Risorse, tra personale particolarmente esperto e di esperienza consolidata, con il supporto tecnico dell USR e degli USP (referenti dispersione scolastica/referenti formazione). 4. Contenuti privilegiati Si ritiene che l efficacia dell intervento possa essere garantita dalla scelta di non più di quattro temi (pari ai previsti gruppi di lavoro), scelti tra i seguenti (indicati a puro titolo esemplificativo): la rete e il modello interistituzionale di intervento; strategie cooperative tra figure parentali, scuola e territorio; diagnosi della dispersione scolastica sulla base di indicatori condivisi tra scuola e territorio; osservazione sistematica collegiale e integrata su bisogni, comportamenti, atteggiamenti degli alunni per garantire una programmazione mirata e per cogliere segnali di disagio precoce; azioni/strategie di recupero-prevenzione: - aspetti attinenti la comunicazione e la relazione; - curricoli in continuità didattica e organizzativa; - laboratori curriculari e integrati disciplinari e multidisciplinari, utilizzanti una molteplicità di linguaggi ; - possibili modelli progettati alla luce della L. n. 53/2003;

6 - percorsi personalizzati organizzati in orario scolastico ed extrascolastico con il coinvolgimento di strutture territoriali; - attività pre-professionalizzanti; percorsi di alternanza scuola-lavoro; - la costruzione dell apprendimento: stili di apprendimento/stili di insegnamento (didattiche interattive e di mutuo insegnamento); aspetti attinenti alla documentazione; Si raccomanda di costruire il percorso di formazione e di scegliere i temi da privilegiare rilevando, in via prioritaria, i bisogni degli operatori scolastici partecipanti per evitare che la formazione possa apparire preordinata perdendo, quindi, di efficacia. 1. Ambiti di intervento Formazione scuole a forte processo immigratorio L ipotesi progettuale è rivolta alle scuole destinatarie di finanziamenti di cui all art.9 CCNL, Comparto Scuola del 24/7/2003. Tale ipotesi si basa su un attività di formazione, ricerca-azione e supporto da sviluppare durante l intero anno scolastico in un ottica di rete. Si prevedono Moduli Formativi rivolti a più scuole, afferenti ai Centri Risorse Interculturali di Territorio, che svolgeranno attività di coordinamento organizzativo, gestionale e contabile e, in particolare, garantiranno: la contestualizzazione del modello sul territorio; l individuazione dei coordinatori/tutor/relatori; la stipulazione di accordi e convenzioni; la documentazione. La direzione dei corsi sarà affidata ai dirigenti dei Centri Risorse Interculturali di Territorio, situati logisticamente nelle aree di attuazione dei corsi. L USR effettuerà le operazioni di riparto delle risorse economiche, curerà le attività di monitoraggio e verifica dell intervento e, tramite il Coordinamento dei referenti provinciali, dettaglierà il modello organizzativo delle attività di formazione. Gli USP. della Regione individueranno i CRIT che, secondo un criterio di territorialità, svolgeranno i moduli di formazione. 2. Destinatari Ogni modulo di formazione sarà rivolto a 40/42 partecipanti comprensivi dei docenti referenti di tutti i CRIT provinciali, del personale ATA, dei mediatori linguistico - culturali coinvolti nei progetti e degli operatori del terzo settore, per favorire l interazione nell attuazione delle attività da realizzare. Saranno coinvolti nei moduli di formazione: i docenti referenti di tutti i CRIT provinciali; i coordinatori/referenti per team/consigli di classe-interclasse; i docenti funzioni-strumentali e/o responsabili di progetti per l intercultura; gli operatori/referenti di Enti/Istituzioni/Terzo Settore del territorio in numero di 3 per ciascun modulo formativo; i mediatori culturali; I dirigenti parteciperanno agli incontri assembleari. 3. Aspetti organizzativi Ciascun Modulo Formativo prevede: n. 4 incontri di 3 ore ciascuno per un totale di 12 ore. Gli incontri avranno cadenza bimensile, per accompagnare e sostenere i partecipanti al corso di formazione nell attuazione dei progetti e per permettere loro di condividere, nell arco temporale compreso tra un incontro e l altro, riflessioni ed esperienze di realtà affini: 1, 4 incontro: frontali in riunione assembleare (input e avvio; condivisione e verifica) a cura di un relatore/formatore esperto, alla presenza dei dirigenti scolastici, dei tutor e dei direttori dei corsi di formazione; 2, 3 incontro: articolati in gruppi di lavoro condotti da tutor esperti, secondo le seguenti modalità: - confronto interattivo sul tema/contenuto; - presentazione (durante il primo incontro) dei partecipanti e sintetica illustrazione del proprio contesto di lavoro e delle esperienze professionali attinenti al tema; - lezione frontale interattiva (approfondimento teorico sul tema) a cura del tutor/esperto; - attività di piccolo gruppo (schede/questionari/simulazioni, riflessioni ) e feedback nel macrogruppo;

7 - consegne/compiti strutturati per il successivo incontro, anche in riferimento ad attività/percorsi su cui riflettere e lavorare all interno dei propri contesti scolastici durante l arco temporale compreso tra un incontro e l altro. Il risultato di questo lavoro costituirà oggetto di riflessione/discussione/verifica all interno del macro gruppo di lavoro. I gruppi di lavoro saranno costituiti in modo integrato (docenti dello stesso territorio e, se lo si ritiene opportuno, da docenti appartenenti a vari ordini di scuola - ad eccezione dei docenti delle scuole secondarie di II grado, che rilevano problematiche diverse da quelle delle scuole di base -, referenti delle istituzioni/privato sociale del territorio, mediatori coinvolti nei progetti). La composizione dei gruppi resta fissa per tutta la durata della formazione, mentre ruotano i tutor esperti, sviluppando nei vari gruppi percorsi/contenuti stabiliti in fase iniziale (anche sulla base dell analisi dei bisogni formativi dei partecipanti). L attività di formazione sarà realizzata in accordo con gli Uffici Scolastici Provinciali. I formatori impegnati negli incontri assembleari e i tutor potranno essere indicati dai dirigenti dei CRIT, tra personale particolarmente esperto e di esperienza consolidata, con il supporto tecnico dell USR e degli USP provinciali (referenti dispersione scolastica/referenti intercultura/referenti formazione). 4. Contenuti privilegiati Si ritiene che l efficacia dell intervento possa essere garantita dalla scelta di non più di tre temi (pari ai previsti gruppi di lavoro), scelti tra i seguenti (indicati a puro titolo esemplificativo): la rete e il modello interistituzionale di intervento; strategie cooperative tra figure parentali, scuola (docenti/mediatori) e territorio; osservazione sistematica collegiale e integrata su bisogni, comportamenti, atteggiamenti degli alunni per garantire una programmazione mirata e per cogliere segnali di disagio; ridefinizione dell impostazione didattico-educativa della scuola in chiave interculturale, anche attraverso l acquisizione di protocolli di accoglienza ed inserimento inseriti nel POF; innovazione didattica e metodologica riguardante curricoli, contenuti e saperi; la costruzione dell apprendimento: stili di apprendimento/stili di insegnamento - italiano come L2; - il tutoraggio fra pari e/o del docente.

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