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- Fabriciano Bianchi
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1 Studio di trasporto solido sul fiume Serchio Il gruppo di ricerca è così composto: - Prof. Geol. Massimo Rinaldi, docente di Geologia Applicata presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale e responsabile della ricerca; - Dr. Ing. Luca Solari, ricercatore di Idraulica presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale; - Dr.ssa Geol. Liliana Teruggi, ricercatrice a contratto presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale; - Dr.ssa Ing. Rosaria Scozzafava, dottoranda presso il Dipartimento di Ingegneria Civile e Ambientale. 1
2 Descrizione della ricerca Nel mese di Novembre 2009 ha preso avvio, a seguito di stipula di apposita Convenzione tra Provincia di Lucca e Dipartimenti di Ingegneria Civile e Ambientale dell Università di Firenze, il progetto di ricerca dal titolo Studio preliminare alla definizione di strumenti conoscitivo operativi per la gestione dei sedimenti nel medio corso del Fiume Serchio. La ricerca ha riguardato i due seguenti tratti del medio corso del Fiume Serchio: (1) (1)Media valle del Serchio, da Ponte di Campia a Calavorno (lunghezza di circa 12 km); (2) (2)dalla diga di Borgo a Mozzano a Piaggione (lunghezza di circa 6 km). 2
3 Oggetto della ricerca L obiettivo del progetto è stato quello di ottenere un quadro conoscitivo complessivo relativamente alla geomorfologia del medio corso del Fiume Serchio ai fini della definizione di uno strumento conoscitivo operativo tale da poter essere utilizzato come base per future scelte di gestione dei sedimenti. 3
4 Ulteriori obiettivi Individuare, tramite la comparazione cartografica realizzata nei vari anni, l evoluzione del corso d acqua, specie nei due parametri fondamentali di pendenza e largjhezza 4
5 1. INQUADRAMENTO E SUDDIVISIONE INIZIALE 1.1 Metodologia di suddivisione La prima fase di studio è consistita nell effettuare una suddivisione del corso del Fiume Serchio in tratti relativamente omogenei per caratteristiche morfologiche, idrologiche e sedimentologiche, funzionali alle analisi successive. A tale scopo, è stata adottata la metodologia facente parte della più ampia procedura di valutazione morfologica recentemente sviluppata ai fini dell implementazione della Direttiva Quadro Acque 2000/60 (RINALDI et al., 2011a, b). Tale metodologia, denominata IDRAIM (sistema IDRomorfologico di valutazione, AnalisI e Monitoraggio dei corsi d acqua), permette di valutare ed analizzare le condizioni morfologiche di un corso d acqua. La procedura di suddivisione iniziale comprende 4 step principali (come dettagliato nei prossimi paragrafi): (1) Inquadramento e definizione delle unità fisiografiche; (2) Definizione del grado di confinamento; (3) Definizione della morfologia di alveo; (4) Suddivisione in tratti. 5
6 Dati generali del corso d acqua Il bacino del Serchio risulta di ampiezza pari a circa 1600 Kmq e forma grosso modo triangolare, con le sue tre espansioni dell Alto Serchio a NO, del bacino della Lima ad Est, e del Serchio inferiore asud, area quest ultima che, verso SO comprende il bacino del lago di Massaciuccoli fino al Fosso di Camaiore a Nord e il Fiume Morto a Sud. L asta fluviale del Serchio è complessivamente lunga circa 102 km e, nella zona più a monte, si divide in due rami: il Serchio di Sillano, con direzione N-S e il Serchio di Soraggio, diretto NE-SO, con un area di drenaggio notevolmente più vasta. 6
7 Unità fisiografiche 7
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9 Individuazione dei tratti indipendenti del corso d acqua 9
10 PROFILO DEL CORSO D ACQUA 10
11 Individuazione dei tratti Sulla base di questi ulteriori elementi, si è proceduto alla suddivisione definitiva in tratti del F. Serchio e del T. Lima, suo principale affluente (Figura 1.8). Limitandosi alla porzione del F. Serchio oggetto di questo studio, incluso il tratto intermedio di confluenza del T. Lima, essa risulta suddivisa in 7 tratti omogenei, ( si veda la figura successiva). 11
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19 Variazioni planimetriche Per quanto riguarda lo studio delle variazioni planimetriche, si riporta l elenco e le caratteristiche delle cartografie e foto aeree utilizzate. Cartografia Anno Scala Cartografia storica IGM Carta Tecnica Regionale Volo Anno Formato GAI 1954 TIF AIMA 1996 TIF ITALIA TIF 19
20 Risultati ( Larghezza, nel tempo) 20
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22 2.1.1 Variazioni altimetriche Fig. Risultati del confronto tra profili del 1999 e del 2006 per i due tratti di studio (segmento 3 e 5 rispettivamente). 22
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24 Fine 24
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