REGIONE PIEMONTE CITTA METROPOLITANA DI TORNIO COMUNE DI VOLVERA

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1 REGIONE PIEMONTE CITTA METROPOLITANA DI TORNIO COMUNE DI VOLVERA AREA Ce 14 del P.R.G.C. PROPOSTA DI VARIANTE AL PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE DI CUI ALL ART. 17 DELLA LEGGE URBANISTICA REGIONALE 56/77 pag. 1

2 INDICE SITUAZIONE URBANISTICA E QUADRO LEGISLATIVO DI RIFERIMENTO...3 INQUADRAMENTO...6 ESTRATTO DI PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE...6 ESTRATTO DI MAPPA CATASTALE...7 OGGETTO DELLA VARIANTE...8 ILLUSTRAZIONE DELLA VARIANTE...8 ANALISI DEGLI ASPETTI IN VARIANTE SCHEDA NORMATIVA D AREA VERIFICA CIRCA LA COMPATIBILITA CON LA VARIANTE P.A.I INFORMAZIONI CIRCA LA CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO VERIFICA DELLA CONFORMITA DELLE PREVISIONI IN VARIANTE VERIFICA CONFORMITA CON I PIANI SOVRACCOMUNALI E PROGETTI ENTI SOVRACCOMUNALI pag. 2

3 SITUAZIONE URBANISTICA E QUADRO LEGISLATIVO DI RIFERIMENTO Il comune di Volvera è dotato di Piano Regolatore Generale, approvato ai sensi della L. R. 05/12/1977 n. 56 e s.m.i. dalla Giunta Regionale con la Delibera n del 3 maggio 1993, lo stesso è stato sottoposto in tempi successivi alle seguenti varianti: Variante al P.R.G.C. approvata con deliberazione di C.C. n. 18 del ai sensi della L.R. 56/77 come modificato con L.R. n. 41 del ; Variante normativa e cartografica, ai sensi dell'art. 17 L.R. 56/77 e s.m.i., del vigente P.R.G.C. Approvazione progetto definitivo. Deliberazione C.C. n. 62 del 03/11/2000; Prima Variante Strutturale - approvata dalla Regione Piemonte con deliberazione G.R. n del 03/08/2007; Prima Variante Parziale al P.R.G.C. vigente (art. 17 L.R. 56/77 e s.m.i.) - approvata con deliberazione C.C. n. 21 del 06/04/ esecutiva. Seconda Variante Parziale al P.R.G.C. vigente (art. 17 L.R. 56/77 e s.m.i.) - approvata con deliberazione C.C. n. 13 del 26/03/ esecutiva. La presente variante si inquadra nell'ambito normativo della legge urbanistica regionale 5 dicembre 1977, n. 56 " Tutela ed uso del suolo" e successive modifiche ed integrazioni, in particolare, rispetta i dettami dell'art. 1. Gli interventi di modifica previsti in proposta progettuale, configurano una variante parziale al piano regolatore generale, in quanto ricorrono le condizioni di cui al 5, 6, 7 e 8 comma dell'articolo 17 della Legge urbanistica regionale, come qui di seguito riportato l estratto: Art Varianti e revisioni del piano regolatore generale, comunale e intercomunale 1-4 omissis 5. Sono varianti parziali al PRG le modifiche che soddisfano tutte le seguenti condizioni: a) non modificano l'impianto strutturale del PRG vigente, con particolare riferimento alle modificazioni introdotte in sede di approvazione; b) non modificano in modo significativo la funzionalità di infrastrutture a rilevanza sovracomunale o comunque non generano statuizioni normative o tecniche a rilevanza sovracomunale; c) non riducono la quantità globale delle aree per servizi di cui all'articolo 21 e 22 per più di 0,5 metri quadrati per abitante, nel rispetto dei valori minimi di cui alla presente legge; d) non aumentano la quantità globale delle aree per servizi di cui all'articolo 21 e 22 per più di 0,5 metri quadrati per abitante, oltre i valori minimi previsti dalla presente legge; pag. 3

4 e) non incrementano la capacità insediativa residenziale prevista all'atto dell'approvazione del PRG vigente nei comuni la cui popolazione residente supera i diecimila abitanti; non incrementano la predetta capacità insediativa residenziale in misura superiore al 4 per cento, nei comuni con popolazione residente fino a diecimila abitanti, con un minimo di 500 metri quadrati di superficie utile lorda comunque ammessa; tali incrementi sono consentiti ad avvenuta attuazione di almeno il 70 per cento delle previsioni del PRG vigente relative ad aree di nuovo impianto e di completamento a destinazione residenziale; l'avvenuta attuazione è dimostrata conteggiando gli interventi realizzati e quelli già dotati di titolo abilitativo edilizio; f) non incrementano le superfici territoriali o gli indici di edificabilità previsti dal PRG vigente, relativi alle attività produttive, direzionali, commerciali, turistico-ricettive, in misura superiore al 6 per cento nei comuni con popolazione residente fino a diecimila abitanti, al 3 per cento nei comuni con popolazione residente compresa tra i diecimila e i ventimila abitanti, al 2 per cento nei comuni con popolazione residente superiore a ventimila abitanti; g) non incidono sull'individuazione di aree caratterizzate da dissesto attivo e non modificano la classificazione dell'idoneità geologica all'utilizzo urbanistico recata dal PRG vigente; h) non modificano gli ambiti individuati ai sensi dell'articolo 24, nonché le norme di tutela e salvaguardia ad essi afferenti. 6. I limiti dimensionali di cui al comma 5 sono inderogabili e s'intendono riferiti all'intero arco di validità temporale del PRG; le previsioni insediative, oggetto di variante parziale, devono interessare aree interne o contigue a centri o nuclei abitati, comunque dotate di opere di urbanizzazione primaria collegate funzionalmente con quelle comunali o aree edificate dismesse o degradate o da riqualificare anch'esse dotate di opere di urbanizzazione primaria collegate funzionalmente con quelle comunali. A tal fine gli elaborati della variante comprendono una tavola schematica delle urbanizzazioni primarie esistenti negli ambiti oggetto di variante. Le previsioni insediative, oggetto di variante parziale, devono risultare compatibili o complementari con le destinazioni d'uso esistenti. 7. La deliberazione di adozione della variante parziale contiene la puntuale elencazione delle condizioni per cui la variante è classificata come parziale e un prospetto numerico dal quale emerge la capacità insediativa residenziale del PRG vigente, nonché il rispetto dei parametri di cui al comma 5, lettere c), d), e) e f), riferito al complesso delle varianti parziali precedentemente approvate e a eventuali aumenti di volumetrie o di superfici assentite in deroga. La verifica del rispetto dei parametri di cui al comma 5, lettera e) non si applica ai comuni per i quali non è consentito incrementare la capacità insediativa residenziale prevista all'atto dell'approvazione del PRG vigente. Tale deliberazione è assunta dal consiglio comunale ed è pubblicata sul sito informatico del comune; dal quindicesimo al trentesimo giorno di pubblicazione, chiunque può formulare osservazioni e proposte nel pubblico interesse, riferite agli ambiti e alle previsioni della variante; non sono soggette a pubblicazione o a nuove osservazioni le modifiche introdotte a seguito di accoglimento di osservazioni; l'inserimento di eventuali nuove aree, a seguito delle osservazioni pervenute, deve essere accompagnato dall'integrazione degli elaborati tecnici di cui all'articolo 14, comma 1, numero 2) e, ove necessario, dall'integrazione degli elaborati tecnici di cui all'articolo 14, comma 1, numero 4 bis); contestualmente all'avvio della fase di pubblicazione, la deliberazione medesima è inviata alla provincia o alla città metropolitana che, entro quarantacinque giorni dalla ricezione, si pronuncia in merito alle condizioni di classificazione come parziale della variante, al rispetto dei parametri di cui al comma 6, nonché sulla compatibilità della variante con il PTCP o il PTCM o i progetti sovracomunali approvati e fornisce il contributo in caso di eventuale attivazione del processo di VAS. Per le varianti successive a quella di cui all'articolo 8 bis, comma 6, lettera b), in caso di presenza di beni paesaggistici di cui all'articolo 134 del d.lgs. 42/2004, contestualmente all'invio alla provincia, la deliberazione medesima è trasmessa anche al Ministero per i beni e le attività culturali che, entro quarantacinque giorni dalla ricezione, si pronuncia in merito alla conformità pag. 4

5 della variante al PPR. La pronuncia della provincia o della città metropolitana si intendono positive se non intervengono entro i termini sopra citati. Decorsi i termini predetti, anche in assenza di trasmissione del parere del Ministero, l'amministrazione competente procede comunque. Entro trenta giorni dallo scadere del termine di pubblicazione il consiglio comunale delibera sulle eventuali osservazioni e proposte e approva definitivamente la variante; se la provincia o la città metropolitana ha espresso parere di non compatibilità con il PTCP o il PTCM o i progetti sovracomunali approvati o ha espresso osservazioni in merito alla classificazione della variante o al rispetto dei parametri di cui al comma 6, la deliberazione di approvazione deve dare atto del recepimento delle indicazioni espresse dalla provincia o dalla città metropolitana oppure essere corredata del definitivo parere favorevole della provincia o della città metropolitana ; se il Ministero ha espresso parere di non conformità con il PPR, la deliberazione di approvazione deve dare atto del recepimento delle indicazioni espresse dal Ministero oppure essere corredata del definitivo parere favorevole del Ministero. Nel caso in cui, tramite più varianti parziali, vengano superati i limiti di cui al comma 5, la procedura di cui al presente comma non trova applicazione. La variante è efficace a seguito della pubblicazione sul bollettino ufficiale della Regione. La deliberazione di approvazione è trasmessa alla provincia, alla città metropolitana, alla Regione e al Ministero, entro dieci giorni dalla sua adozione, unitamente all'aggiornamento degli elaborati del PRG. 8. Fatto salvo quanto disposto al comma 9, le varianti di cui ai commi 4 e 5 sono sottoposte a verifica preventiva di assoggettabilità alla VAS. Nel caso in cui il PRG oggetto di variante sia stato sottoposto alla VAS, la verifica di assoggettabilità e la eventuale VAS sono limitate agli aspetti che non sono stati oggetto di precedente valutazione. Il Comune di Volvera, vista l istanza del prot. n. 5888, con la quale i sigg.ri LANZA Giuseppina, PORPORATO Maddalena, Carla, Bruno, Laura e RACCA Rita, proprietari, richiedono una modifica alla viabilità prevista dal PRGC, l Amministrazione con Delibera di Giunta Comunale num. 65 del 05/07/2017, richiamato che: - in data , con prot. n. 6217, integrata in data , con prot. n. 8187, è stata presentata la proposta progettuale riferita all ambito urbanistico denominato Ce14; - detta proposta è stata esaminata dalla Commissione Urbanistica, nella seduta del con esito favorevole; - nell ambito degli approfondimenti progettuali è emersa la necessità, da parte dei proponenti, onde poter meglio organizzare l impianto planimetrico del PECLI, modificare la viabilità ad est dell ambito Ce14; delibera di approvare l Accordo Procedimentale del 17/05/2017 prot. N pag. 5

6 INQUADRAMENTO ESTRATTO DI PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE pag. 6

7 ESTRATTO DI MAPPA CATASTALE pag. 7

8 OGGETTO DELLA VARIANTE La presente proposta di variante nell ambito del comparto Ce14 riguarda: 1- La variazione della sezione stradale A1 della nuova viabilità perimetrale; 2- La modifica delle rotonde nell intersezione con Via Piave e con strada vicinale dei gerbidi progettando un nuovo raccordo viario; 3- La possibilità di aprire passi carrai su la nuova viabilità posizionata a est del Ce14; 4- L ampliamento della superficie fondiaria privata senza aumento di capacità edificatoria; 5- Il mantenimento degli attuali parametri urbanistici di scheda. ILLUSTRAZIONE DELLA VARIANTE La presente variante ha come oggetto la modifica della sezione stradale A1 che perimetra l area fondiaria Ce14 verso est, tale ipotesi progettuale di viabilità non è più attuabile per motivi economici legati ad alti costi di urbanizzazione e per le disattese previsioni di sviluppo viario di più ampia capacità. I proponenti del progetto di variante richiedono pertanto la modifica alla sezione stradale in quanto così come proposta dal piano regolatore comunale non soddisfa più le esigenze attuali di viabilità e di arredo urbano. Infatti la tipologia di sezione stradale attuale, identificata dal PRGC con la sigla A1, prevede una sezione di 20 metri articolata e con costi di realizzazione elevati, con ulteriori costi di manutenzione futuri per la gestione della stessa. Inoltre si richiede di ridimensionare la rotonda su Via Piave ed eliminare la previsione di rotonda su strada dei Gerbidi progettando un raccordo viario diretto e verificando comunque la possibilità futura di inserimento di rotatoria. pag. 8

9 L attuale Piano Regolatore Generale Comunale in ambito Ce14 riporta: Attualmente la precisione di PRGC indica due rotonde di diametro pari a 24 m e individua nella sezione stradale A1 una viabilità di larghezza pari a 20 metri. pag. 9

10 La sezione stradale risulta così suddivisa: 1,50 m di marciapiede; 3,00 m di pista ciclabile; 0,80 m di verde alberato; 5,00 m di parcheggio ad uso pubblico; 1,20 m di area al servizio del parcheggio; 8,00 m di carreggiata stradale a doppio senso di marcia; 0,50 m di cordolo stradale verso area agricola. pag. 10

11 La proposta di variante al Piano Regolatore Generale Comunale in ambito Ce14 progetta: L inserimento di una rotatoria sull intersezione con Via Piave, un raccordo viario diretto su strada dei Gerbidi e individua nella sezione stradale A1 bis una viabilità di larghezza pari a 11,80 metri. pag. 11

12 La nuova sezione stradale risulta così suddivisa 2,30 m di marciapiede e pista ciclabile; 2,50 m di parcheggio ad uso pubblico, intervallato longitudinalmente da aree verde per piantumazione alberi; 6,00 m di carreggiata stradale a doppio senso di marcia; 1,00 m di cordolo stradale verso area agricola. Il perimetro del compartimento Ce 14 rimane invariato, l aumento di fondiaria non modifica la cubatura realizzabile ma aumenta l area verde a giardini privati. La declassificazione della viabilità da sezione A1 a A1 bis, con il relativo ridimensionamento di sezione e di importanza viaria permette di poter aprire passi carrai lungo l asta. pag. 12

13 ANALISI DEGLI ASPETTI IN VARIANTE SCHEDA NORMATIVA D AREA Scheda Normativa Area Ce14 attuale (la variante proposta non incide in nessun modo sugli aspetti e i valori indicati nella Scheda Normativa d Area) rimane invariata. pag. 13

14 VERIFICA CIRCA LA COMPATIBILITA CON LA VARIANTE P.A.I. Relativamente alle limitazioni e condizioni derivanti dal Progetto di Piano Stralcio per l Assetto Idrogeologico (P.A.I.) approvato dall Autorità di Bacino del Fiume Po con delibera 1 del 11/05/99 e l Addendum 2 Piano Stralcio del progetto di delimitazione delle Fasce Fluviali del Torrente Chisola, recepite dal Consiglio Comunale con delibera n. 66 del 16/12/1999, si evidenzia che la presente variante, nello specifico la variazione alla sezione stradale, non modifica la classificazione del Ce14. L area ricade: Classe I pericolosità geomorfologica bassa. Porzioni di territorio dove le condizioni di pericolosità geomorfologica sono tali da non porre limitazioni alle scelte urbanistiche. Gli interventi sia pubblici che privati sono di norma consentiti nel rispetto delle prescrizioni del DM 11 marzo Nel caso specifico non si evidenziano incompatibilità con la situazione di rischio in quanto la classe non varia. pag. 14

15 INFORMAZIONI CIRCA LA CLASSIFICAZIONE ACUSTICA DEL TERRITORIO Relativamente alla classificazione acustica, adottata dal Consiglio Comunale con la deliberazione n.12, assunta in data 05/05/2003 ed approvata con la DDC n. 21 in data 29/03/2004 si rileva che le modifiche non comportano la necessità di una riperimetrazione acustica della relativa area. Attualmente l area Ce14 risulta essere in classe III (aree di tipo misto) e, data la natura della variante, non si riscontrano conseguenze che portino a criticità di sorta. VERIFICA DELLA CONFORMITA DELLE PREVISIONI IN VARIANTE Le modifiche proposte nella presente variante, in base alle indicazioni di cui all art. 17 dell L.U.R. 56/77 e s.m.i., si configurano come variante parziale, la cui approvazione compete al Consiglio Comunale, poiché ricorrono le condizioni di cui al quinto comma del citato art. 17, in quanto: a) non modificano l'impianto strutturale del PRG vigente, con particolare riferimento alle modificazioni introdotte in sede di approvazione; b) non modificano in modo significativo la funzionalità di infrastrutture a rilevanza sovracomunale o comunque non generano statuizioni normative o tecniche a rilevanza sovracomunale; c) non riducono la quantità globale delle aree per servizi di cui all'articolo 21 e 22 per più di 0,5 metri quadrati per abitante, nel rispetto dei valori minimi di cui alla presente Legge; d) non aumentano la quantità globale delle aree per servizi di cui all'articolo 21 e 22 per più di 0,5 metri quadrati per abitante, oltre i valori minimi previsti dalla presente Legge; pag. 15

16 e) non incrementano la capacità insediativa residenziale prevista all'atto dell'approvazione del PRG vigente. f) non incrementano le superfici territoriali o gli indici di edificabilità previsti dal PRG vigente, relativi alle attività produttive, direzionali, commerciali, turistico-ricettive; g) non incidono sull'individuazione di aree caratterizzate da dissesto attivo e non modificano la classificazione dell'idoneità geologica all'utilizzo urbanistico recata dal PRG vigente; h) non modificano gli ambiti individuati ai sensi dell'articolo 24, nonché le norme di tutela e salvaguardia ad essi afferenti. con riferimento al comma 6 dell'articolo 17 della L. U. R. 56/77 la variante in oggetto si configura come parziale, in quanto I limiti dimensionali di cui al comma 5 sono inderogabili e s'intendono riferiti all'intero arco di validità temporale del PRG. VERIFICA CONFORMITA CON I PIANI SOVRACCOMUNALI E PROGETTI ENTI SOVRACCOMUNALI La variante illustrata nei precedenti paragrafi non interferisce con piani sovraccomunali che interessano il territorio del comune di Volvera, nella fattispecie: - il Piano Territoriale Regionale, adottato dalla giunta regionale D.G.R. in data 18/12/2008 n , e definitivamente approvato con D.C.R. n del 21/07/2011; - il Piano Paesaggistico Regionale, adottato dalla giunta regionale con D.G.R. in data 04/08/2009 n (con D.G.R. n del 26/02/2013 sono state approvate le controdeduzioni formulate alle osservazioni e riformulate e adottate le prescrizioni contenute ai commi 8 e 9 dell art. 13 delle norme di attuazione; è in corso consultazione di tutti i comuni del Piemonte sui contenuti, per ciascun comune, del P.P.R.); - il Piano Territoriale di coordinamento provinciale PTC2, approvato dalla Regione Piemonte con D.C.R. n del 21/07/2011, quale variante del Piano territoriale di coordinamento provinciale ex L.R. 56/77 e s.m.i. ; - - il Piano stralcio per l Assetto idrogeologico (PAI) dell Autorità di Bacino del fiume Po, adottato con deliberazione del comitato istituzionale n.18 del 26/04/2011 (decreto del presidente del consiglio del ministro 24 maggio 2001), e l Addendum Chisola. Volvera 09/03/2018 Arch. Valerio Lardone Ing. Silvia Roasio Arch. Andrea Tabusso pag. 16

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