La Rivoluzione d Ottobre e la nascita dell URSS
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- Antonino Piccinini
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1 La Rivoluzione d Ottobre e la nascita dell URSS + capitolo 6 del vostro libro + 1. LO SCENARIO Le vicende che portarono alla trasformazione dell impero zarista nell URSS (Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche) indicano un tema prettamente novecentesco. Se nell 800 la guerra fra Stati era basata essenzialmente sull espansione geo-politica come mezzo per l espansione economica un po come era avvenuto anche nelle guerre fra la metà del 600 e la metà del 700 con la prima guerra mondiale irrompe invece la questione ideologica. Ci si schiera, cioè, anche a causa della propria adesione a un certo corpus di idee. Come abbiamo già detto, è in Russia che le gravi tensioni sociali causate dalla guerra sfociano in una vera e propria rivoluzione, la celebre rivoluzione d'ottobre. Essa ebbe certamente cause pratiche la difficoltà del mantenimento di un immenso esercito a supporto della Grande guerra (12 milioni di soldati!), la crisi dell industria (che aveva, in Russia, livelli produttivi assai bassi), la presenza di infrastrutture inadeguate, le profonde diseguaglianze economiche e sociali, una burocrazia statale corrotta e inefficiente... ma grande importanza ebbe anche la diffusione dell ideologia socialista. Pensate ai contadini che, trasferitisi al fronte, escono dall isolamento delle campagne e arrivano a conoscere le idee degli intellettuali rivoluzionari; pensate agli operai che scoprono di potersi interessare alla politica... Anche la borghesia capitalista si mobilitò, ma le sue dimensioni in Russia non erano tali da poterle permettere di controllare il moto rivoluzionario. L inizio della rivoluzione rese evidente il fatto che ogni partito rappresentava tanto idee e programmi, quanto precisi interessi di classe: 1) Le simpatie degli operai si dividevano fra i due tronconi in cui, nel 1912, il partito socialdemocratico russo si era diviso: i menscevichi (che proponevano una rivoluzione sociale utile a superare il feudalesimo e l'assolutismo verso istituzioni parlamentari democratiche) e i bolscevichi di Lenin (più radicali, miravano alla dittatura del proletariato preconizzata da Marx). 2) Le istanze dei contadini (al motto di terra a chi la lavora! ), invece, erano raccolte dai socialrivoluzionari. 1
2 3) La borghesia era politicamente rappresentata dal partito dei cadetti. 2. LE DATE DELLA RIVOLUZIONE Come già abbiamo accennato, nel febbraio del 1917 (marzo per il calendario gregoriano) vi fu una estesa ribellione di operai e soldati a Pietrogrado, la capitale degli Zar, che condusse alla abdicazione di Nicola II. Rientrato in patria nell aprile 1917, Lenin diffuse un documento costituito da dieci punti programmatici le cosiddette tesi d aprile con il quale rovesciava la teoria marxista ortodossa. Egli dichiarava, cioè, che la rivoluzione socialista era possibile in Russia, paese agricolo, idea che Marx avrebbe, come sapete, negato e lanciava come parole d'ordine pace e terra. Fra il 24 e il 25 ottobre (6-7 novembre) il Palazzo d Inverno sede del governo provvisorio di Alexander Kerenskij, che era il quarto governo provvisorio dall inizio della crisi! venne occupato dai bolscevichi di Lenin (che aveva l appoggio di altri importanti personaggi: Stalin e Trockij su tutti). Nella stessa giornata del 25 ottobre, si riunì il Congresso dei Soviet, formato dai rappresentanti di tutti i Soviet, che legittimò la nuova situazione politica. Lenin colse assai bene la relazione fra guerra e rivoluzione: egli comprese che la Prima guerra mondiale non era semplicemente una guerra fra Stati causata da ragioni economiche, ma che essa portava con sé delle grandi opportunità di rivolgimento sociale. Ma facciamo un passo indietro: a contendersi la successione al regime degli zar, dopo l'abdicazione di Nicola II, erano rimasti da una parte i governi provvisori e, dall altra, i soviet. I primi, all inizio ampiamente sostenuti, avevano il dichiarato obiettivo di condurre la Russia verso un governo democratico di stampo occidentale. Venne, a questo scopo, nominata un assemblea costituente, venne proposta la giornata lavorativa di 8 ore, vi fu la confisca dei grandi latifondi... Cosa non funzionò? La scelta fatale dei governi provvisori fu quella di continuare la guerra: Lenin, a questo punto, rifiutò ogni possibile compromesso. Lenin, in effetti, riteneva che il movimento rivoluzionario dei bolscevichi avesse davvero la possibilità di imporsi. Da una parte, la vecchia classe dominante non poteva più restare tale senza mutare forma di governo, dall altra c'era il malcontento delle classi meno abbienti, la mobilitazione delle masse, la presa di coscienza dello sfruttamento subito... 2
3 Lenin disse, e sono parole celebri, che per attuare la rivoluzione occorre che gli strati inferiori non vogliano e gli strati superiori non possano più vivere come in passato. La crisi strutturale del capitalismo, insomma, si incontrava con la voglia di rivoluzione delle masse. In questo modo, Lenin riteneva che davvero potesse nascere una alternativa al capitalismo dell Occidente: è proprio quanto accadde: ciò che ebbe iniziò fra il 6 e il 7 ottobre del 1917 si sarebbe concluso oltre settant anni dopo, nel 1991, con il definitivo crollo dell'urss. 3. NASCITA DELL'URSS E GUERRA CIVILE Il Congresso dei soviet approvò immediatamente due decreti: sulla pace (da concludersi subito!) e sulla terra (la grande proprietà fondiaria venne abolita senza alcuna forma di indennizzo). Di poco successivo, un terzo decreto consegnava il controllo delle fabbriche agli operai. L Assemblea costituente, già prevista dal precedente governo provvisorio, venne eletta a suffragio universale: i bolscevichi, però, ottennero pochi seggi (solo 175 su 707) e Lenin, deciso a non lasciare il potere, la sciolse immediatamente. È questo atto, insieme alla cessione di tutti i poteri ai Soviet, che segnò di fatto la nascita dell Unione Sovietica. Il compito che si presentava a Lenin non era certo semplice: nel novembre 1917 il suo partito contava circa iscritti, una inezia di fronte a un immenso Paese di 150 milioni di abitanti, ricchissimo di risorse, ma anche gravato da enormi problemi. La risposta di Lenin fu una forte accentuazione dei tratti autoritari del suo governo: le utopie antimilitariste, pacifiste, furono lasciate da parte a favore di un atteggiamento più duro e pragmatico. Già nel dicembre del 1917 nacque la Ceka, cioè la polizia politica, insieme a un Tribunale rivoluzionario centrale col compito di processare tutti i dissidenti politici. Abbiamo già fatto cenno alle durissime condizioni della pace firmata con la Germania (trattato di Brest-Litovsk) e non ci ritorniamo. Il malcontento causato dalla durezza del trattato di pace, insieme allo scioglimento dell'assemblea costituente, portarono all inizio di una guerra civile. Numerosi membri del partito socialista-rivoluzionario e di quello menscevico si unirono alle forze controrivoluzionarie formando le cosiddette ARMATE BIANCHE (sostenute da Francia, Inghilterra, USA e Giappone!). Lev Trotzkij ebbe da Lenin il compito di riorganizzare l esercito, che assunse il nome di Armata Rossa, con lo scopo di contrastare il nemico interno. 3
4 Questa guerra civile, che mirava all annientamento del nemico, divenne una carneficina (due milioni di morti nei combattimenti, altri due milioni per le epidemie!). Fra 1921 e 1922, inoltre, varie carestie portano alla morte di altri 5 milioni di persone. Due milioni di russi, infine, presero la via dell emigrazione. Nelle zone controllate dai controrivoluzionari, la violenza si scatenò anche contro gli ebrei, con i pogrom (parola che, in russo, significa distruzione ). Ove dominavano i bolscevichi, invece, il terrore rosso comportò poteri straordinari per la polizia e campi di concentramento per i dissidenti. 4. COMUNISMO DI GUERRA E NEP Alla fine l Armata Rossa, inaspettatamente, ebbe la meglio, ma nel complesso la Russia (che nel 1920 dovette anche affrontare uno scontro armato con la Polonia, insoddisfatta dei confini stabiliti al termine della Prima guerra mondiale) si trovava sull orlo del collasso. Già nel 1918, Lenin aveva varato uno stretto controllo statale su tutti i settori dell economia (chiamato comunismo di guerra ), dall industria all agricoltura, e decisa la soppressione di tutti i partiti oltre alla sottomissione di Soviet e sindacati al partito bolscevico. I contadini dovevano consegnare il raccolto allo Stato, il quale pagava pochissimo. Il potere economico si concentrava nelle sole mani dello Stato, mentre l economia di mercato veniva smantellata. Le speranze della popolazione, di fatto, erano state ampiamente deluse. Sul fronte internazionale, intanto, tutte le associazioni operaie guardavano a questi avvenimenti come a un enorme successo: si stava dimostrando che, di fatto, la rivoluzione socialista poteva essere attuata! Non a caso, nel 1919 nacque a Mosca la Terza Internazionale (Comintern) con l obiettivo di giungere alla rivoluzione socialista mondiale. Tutti i partiti aderenti avrebbero dovuto assumere il nome di Partito comunista. Il rigore del comunismo di guerra portò a una nuova ondata di scioperi e insurrezioni, che raggiunsero l apice nel Per favorire la ripresa economica, fu varata la cosiddetta NEP: nuova politica economica. Essa introduceva una parziale liberalizzazione di produzione e commercio, anche se manteneva per lo Stato il controllo della grande industria e del commercio con l estero. La NEP, in effetti, era una sorta di marcia indietro rispetto al comunismo di guerra: il consenso dei cittadini era irrinunciabile e, per riottenerlo, occorreva ridare fiato all iniziativa privata. I contadini potevano ora vendere direttamente i loro prodotti ed era consentita la gestione di piccole imprese (fino a 20 operai); inoltre venivano diminuite le tasse. Il popolo contadino, ora sazio di terra, restò comunque estraneo e ostile al nuovo potere. Nelle campagna, con la NEP, riaffiorarono anche 4
5 le disuguaglianze sociali: c'erano pochi contadini ricchi (5%, i cosiddetti kulaki), una maggioranza di contadini medi (57%) e la massa dei contadini poveri (38%). L URSS, Unione delle Repubbliche socialiste sovietiche, nacque ufficialmente nel dicembre 1922 attraverso un trattato federativo (trattato che univa Russia, Ucraina, Bielorussia, Azerbaigian, Armenia, Georgia). Nell aprile del 1922 Josip Djugasvili (detto Stalin, ) venne eletto segretario generale del partito, subentrando a Lenin. È in questo momento che il potere comunista trova un assetto stabile. Lenin morì nel La Costituzione del 1923 dava all Unione alcune competenze politica e commercio esteri, difesa, pianificazione economica, assistenza sociale mentre altre restavano alle singole Repubbliche, cui era consentita la scissione dall Unione. La legislazione competeva al Soviet supremo, composto dai rappresentanti di tutti i Soviet, che eleggeva un comitato esecutivo retto da un presidente. Vi furono anche alcune riforme civili: istruzione per i giovani (obbligatoria sino ai 15 anni) e ridimensionamento del ruolo della Chiesa Ortodossa nella società. Il matrimonio religioso venne sostituito da quello civile, venne sancita l assoluta uguaglianza fra i sessi e l aborto fu legalizzato. Lo stesso Lenin, in più occasioni, sostenne l emancipazione femminile. La propaganda di partito lavorò a pieno ritmo per mostrare a tutti che, in Russia, stava nascendo un mondo alternativo, e migliore, di quello costituito dall Occidente capitalista. 5. DA LENIN A STALIN Fino a che era rimasto in salute, con la sua forza e il suo prestigio Lenin aveva impedito che i contrasti presenti nel gruppo dirigente si trasformassero in scontri aperti. Con la malattia e, soprattutto, con la morte di Lenin i contrasti esplosero. Lo scontro più rilevante fu quello che oppose Stalin a Trotzkij. Quest ultimo, criticava l eccessivo autoritarismo del Partito, che fra l altro stava causando l isolamento internazionale dell URSS, insieme alla eccessiva centralizzazione e burocratizzazione del potere. A suo avviso, l Unione Sovietica avrebbe dovuto da una parte accelerare il processo di industrializzazione e, dall altra, favorire l estendersi della rivoluzione ai paesi occidentali: si trattava della cosiddetta rivoluzione permanente. Al contrario, Stalin sosteneva che per il momento occorreva accettare l idea del socialismo in un solo Paese e che l URSS era abbastanza forte da controbattere l opposizione dell intero Occidente. 5
6 La posizione di Stalin aveva il vantaggio di adattarsi meglio alla effettiva situazione e, di fatto, Trotzkij venne marginalizzato. Nel 1927, i leader dell opposizione a Stalin vennero prima allontanati dal partito e poi perseguitati e incarcerarti. Trotzkij stesso venne prima deportato in una località dell Asia centrale e, successivamente, espulso dall URSS. Cominciava così una nuova fase, quella del potere personale e sempre più dispotico di Stalin. È con lui, però, che l'urss sarebbe diventata una grande potenza industriale e militare. 6
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