ACCORDO DI COLLABORAZIONE

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1 ACCORDO DI COLLABORAZIONE per l adozione di interventi coordinati, multidisciplinari ed interistituzionali volti all attuazione dei progetti di presa in carico del Sostegno per l Inclusione attiva (SIA) tra Comuni dell Ambito socio-sanitario D/7 Direzione del Servizio per i Centri per l Impiego di Agrigento Ministero della Giustizia Scuole del Distretto socio sanitario D/7 Azienda Sanitaria Provinciale di Agrigento Premesso che: La legge di stabilità 2016 (legge 28 dicembre 2015, n. 208) al comma 386, istituisce presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali il Fondo per la lotta alla povertà e all esclusione sociale e prevede la definizione di un Piano nazionale di contrasto alla povertà. Il Piano, adottato con cadenza triennale mediante D.P.C.M. d intesa con la Conferenza Unificata (Governo, Regioni, Province Autonome e Autonomie locali), individua una progressione graduale, nei limiti delle risorse disponibili, nel raggiungimento di livelli essenziali delle prestazioni assistenziali da garantire su tutto il territorio nazionale per il contrasto alla povertà. Nelle more della definizione del Piano, la sopracitata Legge di stabilità dispone l avvio su tutto il territorio nazionale di una misura di contrasto alla povertà, intesa come estensione, rafforzamento e consolidamento della sperimentazione del Sostegno per l Inclusione Attiva (SIA) di cui all art.1, commi della citata legge n.208 del Il SIA prevede l erogazione di un sussidio economico a famiglie in cui siano presenti minori, ovvero figli disabili o donne in stato di gravidanza, in condizioni di povertà e che aderiscono ad un progetto di attivazione sociale e lavorativa, elaborato in esito alla valutazione multidimensionale del bisogno dei membri del nucleo, e la costruzione di un patto con i Servizi. Il patto implica, da parte dei Servizi, una presa in carico nell ottica del miglioramento del benessere della famiglia e della creazione di condizioni per l uscita dalla condizione di povertà, e da parte dei destinatari, l adozione di una serie di comportamenti virtuosi, quali ad esempio, la ricerca attiva del lavoro, la partecipazione a progetti di inclusione lavorativa (tirocini, formazione, ecc.), la frequenza scolastica dei figli minori, l adesione a specifici percorsi eventualmente individuati dai servizi specialistici (ad es. comportamenti di prevenzione e cura rivolti alla tutela della salute, percorsi di fuoriuscita dalle dipendenze, ecc.). 1

2 Il decreto attuativo dell avviso sull intero territorio nazionale del Sostegno per l inclusione attiva, emanato, in data 26 maggio 2016, ai sensi dell articolo 1, comma 387, lettera a) della citata legge n. 208 del 2015, dal Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, di concerto con il Ministero dell Economia e delle Finanze, pone in capo agli Ambiti territoriali la predisposizione, per ciascun nucleo familiare destinatario della misura, di un progetto personalizzato per il superamento della condizione di povertà, il reinserimento lavorativo e l inclusione sociale. Il sopra citato Decreto, per consentire il perseguimento di detti obiettivi, richiede agli Ambiti l attivazione di un sistema coordinato di interventi e servizi sociali aventi le seguenti caratteristiche: servizi di segretariato sociale per l accesso; servizio sociale professionale per la valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo e la presa in carico; equipe multidisciplinare, con l individuazione di un responsabile del caso, interventi e servizi per l inclusione attiva. Esso prevede, inoltre, che i Comuni promuovano accordi di collaborazione in rete con le amministrazioni competenti sul territorio in materia di servizi per l impiego, tutela della salute e istruzione/formazione, sostegno all alloggio, nonché con soggetti privati attivi nell ambito degli interventi di contrasto alla povertà, con particolare riferimento agli enti non profit. L implementazione del SIA viene supportata dal programma Operativo Nazionale (PON) Inclusione del Fondo sociale europeo (FSE), a titolarità del Ministero del Lavoro e delle Politiche Sociali, orientato a rafforzare i servizi di accompagnamento e le misure di attivazione rivolte ai destinatari della misura, senza intervenire sul beneficio economico, che resta a carico del Bilancio dello Stato. Il Programma stabilisce che gli interventi siano attuati dai territori sulla base di linee di intervento comuni. La Conferenza Unificata, considerata la necessità di definire linee di intervento comuni su cui basare l erogazione degli Ambiti territoriali delle risorse previste dal PON Inclusione, ha approvato le Linee guida per la predisposizione e attuazione dei progetti di presa in carico del Sostegno per l inclusione attiva, con l obiettivo di favorire il percorso per la definizione di una misura di inclusione attiva come livello essenziale di prestazioni sociali. Le linee guida forniscono indicazioni operative per l organizzazione dei servizi, la valutazione multidimensionale del bisogno dei membri del nucleo familiare, l elaborazione di progetti personalizzati e la definizione di un patto con i Servizi. Le linee guida per la definizione dei progetti indicano le seguenti fasi: a) Preassessment (preanalisi) prima raccolta di informazioni sul nucleo familiare finalizzata ad orientare gli operatori e le famiglie nella decisione sul percorso da svolgere per la definizione del progetto e a determinare la composizione dell equipe multidisciplinare che dovrà accompagnare e attuare il progetto stesso, b) Costituzione delle equipe multidisciplinari, normalmente composte da un assistente sociale e un operatore dei Centri per l impiego, cui si aggiungono eventuali altre figure professionali, identificate sulla base dei bisogni emersi nel Preassessment; c) Assessment (Quadro di analisi) identificazione dei bisogni e delle potenzialità di ciascuna famiglia, nonché dei servizi e delle reti 2

3 familiari e sociali che possono supportarla; d) Progettazione individuazione dell insieme delle azioni da intraprendere; e) Interventi attivazione di un sistema coordinato di interventi e servizi per l inclusione attiva quali: inserimento al lavoro, assistenza educativa domiciliare, sostegno al reddito complementare al beneficio del SIA, sostegno all alloggio, ecc. Considerato che: - l Ambito territoriale sociale D/7, ai fini della presa in carico integrata delle persone/nuclei maggiormente vulnerabili, per consentire e facilitare la governance unitaria sugli interventi di contrasto alla povertà e per garantire il coordinamento fra sistema di cura degli adulti (es. psichiatria e dipendenze) e sistema di cura dei bambini (es. protezione e tutela minorenni), promuove un accordo di collaborazione inter-istituzionale necessario ad assicurare l offerta integrata (co-operazione) o, quanto meno, l integrazione fra sistema sociale, del lavoro, sanitario, educativo, dell'istruzione e della formazione, nonché fra servizi del pubblico e del privato sociale; - i percorsi integrati di Inclusione Sociale Attiva sono promossi e realizzati attraverso delle Equipe Multidisciplinari (EE.MM.), che assicurano la valutazione multidimensionale delle domande e i relativi interventi per la presa in carico complessiva e integrata del nucleo famigliare beneficiario 3 Visti - la legge 8 novembre 2000, n. 328 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali; - l art. 1 della legge 28 dicembre 2015, n. 208, Disposizioni per la formazione del bilancio annuale e pluriennale dello Stato, che al comma 386, istituisce presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali, al fine di garantire l attuazione di un Piano nazionale per la lotta alla povertà e all esclusione sociale, il Fondo per la lotta alla povertà e all esclusione sociale e, al comma 387, lettera a), individua come priorità del citato Piano, per l anno 2016, l avvio su tutto il territorio nazionale di una misura di contrasto alla povertà, intesa come estensione, rafforzamento e consolidamento della sperimentazione di cui all art. 60 del decreto-legge n. 5 del 2012, garantendo in via prioritaria interventi per nuclei familiari in modo proporzionale al numero di figli minori o disabili, tenendo conto della presenza, all interno del nucleo familiare, di donne in stato di gravidanza accertata. - Decreto Assessorato alla Salute, 23 marzo 2012 Recepimento delle "Linee guida della Regione siciliana per la pianificazione degli interventi multidisciplinari dei servizi sanitari dedicati alla tutela dell'infanzia e alla presa in carico dei minori vittime o a rischio di violenza" ed in particolare il Piano Attuativo Aziendale 2017 dell'asp di Agrigento, Area 4.5 Violenza su donne e minori ; - L art. 1 comma 387 (legge di stabilità 2015) che ha esteso a tutto il territorio nazionale una misura attiva di contrasto alla povertà attraverso il SIA ; - l accordo in data 11 febbraio 2016 tra il Governo, le Regioni, le province autonome di Trento e Bolzano e le autonomie locali, ai sensi dell art. 9, comma 2, lettera c), del decreto

4 legislativo 28 agosto 1997, n. 281, sul documento recante Linee guida per la predisposizione e attuazione dei progetti di presa in carico del Sostegno per l Inclusione Attiva (SIA) - il Decreto Interministeriale 26 maggio 2016 pubblicato in G.U.R.I. n 166/2016 con il quale si dà avvio del SIA su tutto il territorio nazionale Visti altresì - l art. 13 del D. Lgs. 267/2000 che attribuisce al Comune la titolarità delle funzioni amministrative relative ai settori organici dei servizi alla persona e alla comunità, - Il D.P.R. 8 marzo 1999, n. 275 Regolamento recante norme in materia di Autonomia delle istituzioni scolastiche ai sensi dell'art.21, della legge 15 marzo 1999, n.59 - La Legge 888/56 che istituisce il Servizio Sociale per i Minorenni (U.S.S.M.) e l art. 2 della Legge 1085 del 1962 che ne definisce i compiti istituzionali; - La Legge 354/75 che istituisce i Centri di Servizio Sociale per Adulti, denominati Uffici di Esecuzione Penale Esterna (U.E.P.E.), in seguito alla legge 154 del 2005 che inoltre ne chiarisce i compiti all art. 3. Tutto ciò premesso le Parti sottoscrivono e convengono quanto segue Art. 1 Finalità dell accordo di collaborazione Il presente Accordo di collaborazione, secondo quanto previsto nelle Linee Guida aventi ad oggetto la predisposizione e attuazione dei progetti di presa in carico del Sostegno per l inclusione attiva (SIA), disciplina la promozione di accordi di collaborazione in rete fra l Ambito S.S. D/7, gli Enti preposti all istruzione, formazione, educazione, alla tutela della salute, alla giustizia. In modo specifico definisce ruoli e competenze degli Enti firmatari i cui rappresentanti entreranno a far parte dell Equipe Multidisciplinare responsabile della realizzazione operativa dei progetti personalizzati per tutta la loro durata. Art. 2 Progetti personalizzati Le Linee guida per la predisposizione e attuazione dei progetti di presa in carico del Sostegno per l Inclusione Attiva (SIA) nell ambito del processo di costruzione di ogni progetto personalizzato prevedono la fase dell analisi preliminare (pre-assessment) e la fase del Quadro di Analisi (Assessment). Art. 3 Analisi preliminare (pre-assessment) La fase di pre-assessment è svolta, in ambito comunale, dal Servizio di segretariato sociale, nelle more dell istituzione del Centro Unico di Accesso. 4

5 Durante tale fase, il Segretariato Sociale opererà come punto di accesso funzionalmente e strutturalmente organizzato, e dovrà interpretare le richieste e individuare una risposta al bisogno del cittadino. Il Segretariato Sociale avrà il compito di fornire risposte immediate ed efficaci al bisogno semplice. Oppure, quando trattasi di famiglie con bisogni complessi avrà il compito di avviare un percorso articolato di valutazione e presa in carico integrata, coinvolgendo l equipe multidisciplinare che si costituisce ad hoc e dovrà comprendere particolari professionalità, individuate in relazione alla tipologia dei bisogni rilevati. Art. 4 Quadro di Analisi (Assessment) In tale fase, gli attori coinvolti, chiamati a fare parte delle Equipe Multidisciplinari, identificheranno i bisogni e le potenzialità di ciascuna famiglia allo scopo di definire il progetto personalizzato di inclusione attiva e specificare gli interventi in capo ai servizi sociali e alle amministrazioni coinvolte. Art. 5 Equipe multidisciplinare per l attuazione del progetto personalizzato Ogni progetto personalizzato viene seguito da un équipe multidisciplinare (EM) che si costituisce ad hoc nella fase di Pre-assessment e conclude il suo lavoro una volta raggiunti gli obiettivi o attuati i compiti definiti nel piano d interventi. L EM opera considerando ciascuna persona e famiglia in maniera globale e unitaria, utilizzando le distinte competenze specialistiche, degli operatori componenti, in modo integrato. Ciascuna équipe ha il compito di realizzare la micro-progettazione degli interventi rivolti alla famiglia o ai suoi componenti ed effettuare il monitoraggio delle azioni che questi si impegnano a compiere. L EM è inoltre responsabile della realizzazione operativa del programma per tutta la sua durata. La dimensione della equipe e la sua composizione, nonché i successivi interventi messi in campo, devono essere proporzionati e non eccedenti rispetto alle necessità di supporto rilevate per ciascuna famiglia. Nel progetto personalizzato devono essere indicati la composizione della Equipe multidisciplinare (indicazione delle risorse umane e professionalità dedicate alla attuazione del progetto) e l operatore che svolge la funzione di Responsabile di caso. Art. 6 Composizione Equipe Multidisciplinare Orientativamente ogni EM è costituita da: 1. Assistente sociale individuato dai servizi sociali competenti; 2. Operatore dell amministrazione competente sul territorio in materia di Servizi per l Impiego; 5

6 3. Eventuali altre figure professionali, stabilite in esito al Pre-assessment sulla base dei bisogni rilevati, con riferimento alle categorie di seguito indicate: operatore sociale (educatore professionale, educatore domiciliare, assistente familiare, mediatore culturale etc.); operatore dei servizi socio sanitari specialistici (ad esempio N.P.I., Sert, Consultori familiari, Centri di Salute Mentale) presso cui è eventualmente in carico qualche componente del nucleo; operatori delle amministrazioni competenti sul territorio in materia di tutela della salute (es. psicologo, pediatra di famiglia); operatori delle amministrazioni competenti sul territorio in materia di formazione e istruzione (educatore e/o insegnante dei minori coinvolti); operatore dell Ufficio di Servizio Sociale per i Minorenni del Ministero della Giustizia (U.SS.M.) e Servizi Sociali territoriali dell amministrazione della Giustizia (U.E.P.E.) 4. Soggetti privati attivi nell ambito degli interventi di contrasto alla povertà, con particolare riferimento agli enti non profit. Art. 7 Competenze del responsabile del caso Il responsabile del caso coordina l'attuazione degli interventi, è il referente dell'equipe nei confronti degli interlocutori esterni e cura la continuità degli interventi programmati, la rilevazione e la verifica dei risultati ottenuti nonché, ove necessario, propone all'equipe multidisciplinare e alla famiglia la ridefinizione del programma personalizzato. Inoltre, sulla base dell andamento del progetto e dei bisogni rilevati propone, se opportuno, modifiche nella composizione della Equipe, salvaguardandone ove possibile la continuità. Il responsabile del caso dovrà, comunque, assicurare il coordinamento con gli operatori dei Servizi, non facenti parte dell E.M., che hanno già in carico singoli componenti il nucleo familiare (es. gli insegnanti di sostegno, il terapeuta, l educatore etc.) e l accesso ai servizi specialistici. Il Responsabile del caso ha il compito di semplificare le procedure per l accesso dei beneficiari ai servizi appropriati e agli interventi programmati, riducendo gli oneri connessi alla replicazione delle richieste e alla raccolta di documenti in capo alle diverse amministrazioni. Art. 8 Coinvolgimento delle famiglie La famiglia è soggetto dell intervento ed è in grado, se messa nell opportuna condizione, di contribuire positivamente al processo decisionale di definizione del Progetto. In esito al Pre-assessment viene individuato almeno un membro della famiglia come referente da coinvolgere nel processo di definizione del progetto. Ove risultasse opportuno un coinvolgimento diretto dei minorenni, gli operatori, che lavorano con e per i minorenni, devono avere o ricevere una specializzazione mirata (ovvero appartenere 6

7 a servizi specificamente rivolti ai minori, es.: servizi di protezione e tutela, servizi educativi e scolastici, neuropsichiatria infantile ecc.). I soggetti che fanno parte della rete informale di sostegno della famiglia possono essere risorse vitali nel processo di intervento. Art. 9 Competenze dei Comuni facenti parte dell Ambito I Comuni, coordinandosi a livello di Ambito territoriale che gestisce l attuazione della misura in tutte le sue fasi e azioni, si impegnano a svolgere i seguenti compiti: 1. predispongono in favore dei beneficiari un progetto personalizzato, volto al superamento della condizione di povertà, al reinserimento lavorativo e all inclusione sociale (con le caratteristiche di cui all art. 6 D. M. 26/05/2016). 2. attivano un sistema coordinato di interventi e servizi sociali, ai fini della predisposizione e attuazione dei progetti, di cui all art.2, con le seguenti caratteristiche: - servizi di segretariato sociale per l accesso; - servizio sociale professionale per la valutazione multidimensionale dei bisogni del nucleo familiare e la presa in carico; - definiscono la composizione e costituiscono l équipe multidisciplinare, opportunamente integrata con le competenze di cui all art. 6 del presente Accordo, per l attuazione del progetto con riferimento ai singoli nuclei familiari; - assicurano interventi e servizi per l inclusione attiva, comprendenti, ove opportuno, l assistenza educativa domiciliare, il sostegno al reddito complementare al beneficio SIA, il sostegno all alloggio, ecc ; 3. dispongono la revoca del beneficio accordato nel caso emerga il venire meno delle condizioni di bisogno che lo hanno motivato, in caso di mancata sottoscrizione del progetto personalizzato o di reiterati comportamenti inconciliabili con gli obiettivi del progetto medesimo da parte dei componenti il nucleo familiare beneficiario; 4. Effettuano il monitoraggio e la valutazione sull andamento dei progetti personalizzati: - inviano all INPS le informazioni sui progetti personalizzati di presa in carico e sulle politiche attivate, i questionari per la valutazione somministrati ai Nuclei Familiari Beneficiari ed eventuali ulteriori informazioni, finalizzate al monitoraggio e alla sperimentazione; - inviano agli enti finanziatori (in particolare (AdG) i dati di attuazione/alimenta i sistemi informativi di monitoraggio dei PO di riferimento (bilancio regionale, risorse FSE previste nei PO reg.). Art. 10 I Servizi Sanitari di Sciacca coinvolti nel SIA e loro competenze. 7 Art I Servizi sanitari coinvolti sono: - Il Centro di Salute Mentale; la Neuro Psichiatria Infantile e dell Adolescenza; il Ser.T.; il Consultorio Familiare; l U.V.M.. Art I responsabili di detti Servizi si impegnano:

8 - Ad individuare gli Operatori sanitari e sociali che faranno parte delle equipe territoriali multidisciplinari allo scopo di assicurare la presa in carico globale e unitaria di ciascuna persona e delle famiglie. - A promuovere e agevolare la partecipazione dei sopraddetti Operatori ai percorsi di formazione e aggiornamento, promossi di concerto con le istituzioni firmatarie del presente Accordo. - A mettere a disposizione i propri operatori in qualità di docenti per eventi formativi promossi di concerto con le istituzioni firmatarie dell Accordo. - A produrre dati annuali sugli interventi effettuati. Art 11 Competenze delle Scuole (Statali e Paritarie) del Distretto Le Scuole (Statali e Paritarie) firmatarie si impegnano: 1. Ad individuare gli operatori che faranno parte delle equipe territoriali interistituzionali per la presa in carico educativa del minore; 2. Ad intervenire nell ambito della prevenzione in termini di promozione del benessere globale del bambino/ragazzo; 3. A promuovere e agevolare la partecipazione del proprio personale ai percorsi di formazione e aggiornamento, promossi di concerto con le istituzioni firmatarie del protocollo; 4. A favorire incontri di informazione/formazione aperti anche ai genitori, volti al miglioramento delle capacità di ascolto e di dialogo, alla individuazione dei segnali di disagio o turbamento dei propri figli e alla loro gestione; 5. A mettere a disposizione i propri operatori in qualità di docenti per eventi formativi promossi di concerto con le istituzioni firmatarie del presente protocollo; 6. A partecipare a progetti in rete tra le scuole e/o altri enti del territorio; Art. 12 Competenze del Centro per l Impiego I Centri per l Impiego di Sciacca e di Menfi si impegnano a: 1. Controllare, secondo la propria competenza, il possesso dei requisiti da parte dei sopraddetti richiedenti 2. Definire il profilo personale di occupabilità, ai sensi del decreto legislativo n. 150/2015 (art. 20, comma 2, lettera b), con riferimento agli elementi di valutazione necessari alla definizione delle modalità di ricerca attiva di lavoro e dei progetti di formazione o inclusione lavorativa 3. Proporre l adesione ad iniziative di inserimento lavorativo o di formazione e/o riqualificazione professionale 4. Agire sulle cause di povertà con una progettazione personalizzata che modulata sui bisogni della famiglia, che preveda l accompagnamento della stessa verso l autonomia lavorativa, e la piena inclusione nella comunità 8

9 5. Promuovere misure di attivazione lavorativa, anche mediante lo strumento di tirocinio, borse lavoro, promozione di prestazioni di lavoro socialmente utile; accompagnamento al lavoro 6. Sensibilizzare le imprese per attività di tutoraggio di ausilio all inserimento lavorativo di persone particolarmente vulnerabili. Art. 13 Competenze degli Uffici di Servizio Sociale territoriale del Ministero della Giustizia I responsabili dell Ufficio di Servizio Sociale per Minorenni (U.SS.M.), operante presso il Centro per la Giustizia, e dell Ufficio di Esecuzione Penale Esterna di Agrigento (U.E.P.E.) si impegnano: - Ad individuare gli Assistenti Sociali che faranno parte delle equipe multidisciplinari allo scopo di assicurare la presa in carico globale e unitaria di ciascuna famiglia e di ogni persona facente parte della stessa. - A promuovere e agevolare la partecipazione dei sopradetti Operatori ai percorsi di formazione e aggiornamento, promossi di concerto con le istituzioni firmatarie del presente Accordo. - A mettere a disposizione i propri operatori in qualità di relatori per eventi formativi promossi di concerto con le istituzioni firmatarie dell Accordo. - A produrre dati annuali sugli interventi effettuati. Art. 14 Risorse umane e strumentali complessivamente dedicate alle EEMM dalle diverse Amministrazioni ed Enti sottoscrittori dell accordo di collaborazione Il Servizio di Segretariato Sociale sarà assicurato da ogni Comune dell Ambito a mezzo di operatori, in possesso di specifiche qualifiche e competenze tecniche ed amministrativo-contabili, dipendenti di ruolo o contrattisti Nello specifico, la fase del Preassessment sarà curata da nr. 3 Assistenti Sociali, di cui uno dipendente di ruolo di uno dei Comuni dell Ambito e due reperiti tramite procedura negoziata, facendo riferimento ai fondi PON Inclusione. La fase dell Assessment sarà curata da quattro Assistenti Sociali reperiti tramite procedura negoziata, facendo riferimento ai fondi PON Inclusione. Essi faranno parte delle Equipe Multidisciplinari e saranno coadiuvati da un operatore del Centro per l Impiego territorialmente competente. Inoltre, in esito al Pre-assessment, sulla base dei bisogni rilevati, potranno fare parte delle equipe: - Operatore dei servizi socio sanitari specialistici: N.P.I., Ser.t, Consultori Familiari, Centri di Salute Mentale, che hanno in carico qualche componente del nucleo; - Operatori delle amministrazioni competenti sul territorio in materia di formazione e istruzione (insegnante, educatore..); - Assistenti Sociali dell U.SS.M. di Palermo; - Assistenti Sociali dell U.E.P.E. di Agrigento. Art. 15 Flussi informativi fra componenti EE.MM. 9

10 Allo scopo di evitare duplicazioni e garantire la complementarietà degli interventi, i Servizi Sociali Professionali dei Comuni, in coerenza con l implementazione del Sistema Informativo dei Servizi Sociali (SISS), riporteranno in una piattaforma informatica le risultanze delle analisi valutative e gli interventi relativi ai progetti individualizzati e renderanno possibile l accesso a tali dati ai soggetti istituzionali facenti parte delle EE.MM., nel rispetto di quanto previsto nel D.lgs. 30/06/2003 n 196. Art. 16 Governance L implementazione del Sostegno per l Inclusione Attiva (SIA) prevede, a livello di Ambito, la costituzione di un Gruppo di riferimento territoriale composto dagli stakeholders del pubblico e del privato sociale seguente struttura gestionale e di governance, al fine di assicurare il coordinamento e l organizzazione, efficace ed efficiente, tra il sistema sociale, del lavoro, sanitario, educativo, dell istruzione e della formazione, nonché fra servizi del pubblico e del privato sociale. IL Gruppo di riferimento territoriale avrà la funzione di sostenere le attività di programmazione, di monitoraggio e di valutazione dello sto di implementazione della misura. Art. 16 Previsioni finali Il presente accordo di collaborazione non comporta oneri economici per il Distretto socio sanitario D/7, né per i Comuni che vi fanno parte e per le parti sottoscrittrici. Le Parti concordano e si danno reciprocamente atto che il presente Accordo potrà essere esteso ad altri soggetti ed Enti del territorio che, motivatamente, ne facciano richiesta al Comune capofila del Distretto SS/7. La sottoscrizione è conseguente alla formale accettazione dei contenuti dell Accordo di collaborazione, unitamente all impegno dell osservanza e dell applicazione degli stessi. Le parti si riservano di apportarvi modifiche e integrazioni qualora successive norme legislative o regolamentari o piani strategici della Regione Siciliana dovessero richiederle. Per quanto non espressamente previsto, si fa rinvio alle norme citate nella premessa. Art. 17 Durata. Il Presente Accordo di collaborazione impegna i firmatari per tre anni a partire dalla data di sottoscrizione. Allo scadere dei tre anni, gli Enti sottoscrittori potranno disporne il rinnovo o modificarlo attraverso l inserimento delle eventuali innovazioni proposte dai firmatari e approvate all unanimità. Sciacca, lì FIRMATO Per i Comuni: 10

11 Sciacca Menfi Santa Margherita di Belice _ Sambuca di Sicilia _ Caltabellotta Montevago Per i Centri per l Impiego di Sciacca e di Menfi Per l Azienda Sanitaria Provinciale: Per il Ministero della Giustizia: Ufficio Esecuzione Penale Esterna di Agrigento Ufficio di Servizio Sociale per Minorenni Palermo Per le Scuole: I.I.S.S. Amato Vetrano di Sciacca I.I.S.S. Don Michele Arena di Sciacca Liceo Classico T. Fazello di Sciacca Liceo Scientifico E. Fermi di Sciacca Istituto Comprensivo Dante Alighieri di Sciacca Istituto Comprensivo M. Rossi di Sciacca Scuola Primaria II Circolo Didattico Sant Agostino di Sciacca Scuola Sec. Primo Grado A. Inveges di Sciacca Direzione Didattica 1 Circolo Giovanni XXXIII di Sciacca Istituto Comprensivo Santi Bivona di Menfi 11

12 Istituto Comprensivo Fra Felice di Sambuca di S. Istituto Comprensivo G.T. di Lampedusa di Santa Margherita Istituto Comprensivo De Amicis di Caltabellotta Istituto Comprensivo A.G. Roncalli di Burgio 12

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