FASE III La ceramica

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1 FASE III 4.26 Lo scavo Il deposito, al di sotto dello strato (22 ), composto dagli strati (23), (24), (25) e (26) (settore B), costituiva un'unica fase, anche questa collocabile in un arco di tempo abbastanza ampio e cioè tra la seconda metà del XIV secolo e i primi decenni del XV. Sono peraltro presenti alcuni pezzi riferibili a periodi precedenti, tra i quali il frammento di boccale con piede svasato e una cervelliera riutilizzata come secchio (cfr. contributo Boccia) ascrivibile ai primi decenni del XIV secolo. Gli strati (23) e (24) presentavano una composizione abbastanza omogenea: oltre ai residui organici vi erano frammenti di laterizi e calce, mentre la terra si mostrava molto bagnata: divergevano soltanto nella colorazione essendo il primo marrone scuro tendente al rossastro, mentre il secondo era decisamente nero per i numerosi residui carboniosi. Lo strato (25), anche questo ricco di residui organici, si presentava molto più resistente, con una grossa concentrazione di laterizi e calce in particolare nella parte superiore. L ultimo strato, il (26), aveva più o meno la stessa composizione del (25), ma al contrario di questo si presentava grigiastro nella parte bassa e più nero in superficie. Il deposito si adagiava direttamente sul terreno vergine a quota -5,68. La presenza di uno iatus così marcato rende probabile un parziale svuotamento del pozzo avvenuto alla fine del XVIII secolo per un rinnovo di utilizzazione La ceramica II,B,(23), (24), (25) 1.Fr. di bordo ad arpione pertinente ad olla. L impasto non è più leggibile a causa della prolungata esposizione del pezzo al fuoco; attualmente si presenta nero, duro, con minuti inclusi. Il pezzo è stato a contatto con oggetto in metallo (ferro), del quale rimangono tracce all interno. (inv. 1) (tav. 35) > < (bordo): 1; 2. Fr. di fondo piano di colatoio o recipiente chiuso (pentola), trasformato (sono evidenti i fori praticati a cotto). Sul fondo esterno tracce di esposizione al fuoco. Impasto cuoio- grigio, duro con inclusi di medie dimensioni, anche lamellari. (inv.2) (tav. 35) 3. 4 frr. di parete pertinenti ad olle. In un caso tracce di giacitura con oggetto metallico (ferro). Dove è ancora leggibile con chiarezza l impasto è cuoio, duro, con inclusi. (inv. 3) 4. Fr. di bordo di coperchio. L'impasto Si presenta attualmente nero, duro, con inclusi.(-inv. 4) > <: 0,4 Acroma industriale 5.Fr.di bordo di catino con tesa piana. Impasto beige, duro, depurato. (inv. 5) (tav. 35) : 30 ca. Iargh (testa): 2,4

2 6. 3 frr. contigui pertinenti a fondo piano con avvio di parete svasata di boccale. Impasto beige, quasi duro, depurato. (inv. 6) (tav. 36) :11,5 > < (fondo):0,5; > < (parete):0, frr. fra cui uno di fondo pertinenti ad anforacei o a boccali ad impasto analogo ad eccezione di due frammenti che presentano impasto rosato. (inv. 7) > < : 0,8/ 0,5 Invetriata 8. PiccoIo contenitore ricomposto parzialmente in tre frammenti. Piede basso con accenno di svasatura, corpo globulare, collo cilindnco con orlo leggermente ingrossato e defluente. Vetrina sottile trasparente, interna ed estema. Impasto rosato, duro, depurato. (inv. 8} (tav. 36 tav.xxi) (fondo): 4,5; (orlo): 4,7; h.:7; > <(parete): 0,4, > <(fondo): 0, frr. pertinenti a forme chiuse, ambedue ad invetriatura trasparente. In un caso l impasto è rosato, duro e depurato, nell altro, chiaro, duro, depurato. (inv. 9) > <: 0,3 Maiolica arcaica frr. di cui tre contigui, pertinenti ad una ciotola con piede a disco, corpo troncoconico e bordo esterno ingrossato a nastro convesso. Motivo decorato all interno da una teoria di foglie lanceolate su doppia fila e una teoria sempre di foglie lanceolate su un'unica fila disposte su registri paralleli, divisi da una fascia verde delimitata in bruno: anche le foglie hanno I'interno verde e i contorni marcati in manganese. Non ricomponibile il motivo sul fondo. L'esterno è coperto da una sottile vetrina trasparente. Impasto rosa carico, duro, depurato. Il pezzo, date le condizioni di giacitura, presenta lo smalto alterato. (inv. 10) (tav. 36) (fondo): 7,5 ca.; h.: 7,7; > < (fondo): 0,5; > < (parete): 0, frr. di cui 2 contigui pertinenti a catini e ciotole di forma analoga. Il bordo intemo è decorato dalla consueta treccia in verde, mentre in un sol caso è ricomponibile il motivo che consiste probabilmente in foglie inquartate verdi con margini marcati in bruno. Impasto rosato, duro, depurato, (inv. 11) (tav..36; tav. XXII) > < (orli): 1,2/0,9; > < (parete): 0, frr., di cui due di fondo, pertinenti a forme aperte; in due casi si tratta di catini decorati in verde e bruno, in uno, di ciotola monocroma bianca. Impasto analogo (inv. 12). > < (fondo): 0,5; > < (parete): 0,6 13. Boccale frammentario. Piede a disco, corpo ovoidale allungato, mancante del bordo che doveva avere la bocca trilobata. Ansa a sezione ellittica. Decoro costituito da motivo spigato in bruno interrotto a gruppi sul registro centrale racchiuso da altri due registri solamente campiti di verde. Intemo invetriato. Impasto analogo. (inv. 13) (tav. 37; tav. XXII)

3 h.: più di 21,5; (fondo): 9; (max): 13; > < (fondo): 1; > < (parete): 0,7/1 14 Boccale parzialmente ricomposto in 12 frr. piú 2 non contigui. Forma analoga al n. 13. Il decoro è composto da un serto di foglie lanceolate disposte su doppia fila, chiuse, almeno in basso, da una spesa banda verde. Sia le foglie che la banda hanno i contorni marcati di bruno. La ramina tende all'azzurro. Interno invetriato. (inv. 14) (tav. 37; tav. XXI) h. (residua): 14,7; (fondo): 9; (max): 11; > < (fondo): 0,4; > < (parete): 0, frr., di cui due contigui, pertinenti a boccale analogo. Decoro composto da larghe fasce verdi marcate in bruno, verticali, alternate a spazi vuoti. Date le condizioni fortemente alterate della giacitura, non è improbabile che in queste bande siano da scorgere lunghe foglie lanceolate. Impasto analogo. (inv.15) 16. Boccale parzialmente ricomposto in 18 frammenti. Piede con accenno di svasatura, corpo bitroncoconico con fascia di raccordo cilindrica, priva di ansa e bordo. Decoro floreale (pianta con foglie polilobate in posizione centrale) su smalto leggermente azzurrognolo. Vetrina intema marroncina. Impasto cuoio-rosato, duro, depurato, (inv.16) (tav. 38; tav. XXIII ). h. residua: 18,5; (piede): 9,2; (max): 14; (fondo): 5 l7. Parte superiore di boccale ricostituita in 7 frammenti. Bocca trilobata, corpo ovoidale allungato, ansa a doppio bastoncello. Il bordo è a listello rilevato e l'orlo leggermente ingrossato. Decoro non ricostruibile. Interno invetriato impasto rasato, duro, depurato: (inv. 17) (tav. 38; tav. XXII) > < (bordo): 0,7; > < (parete): 0,5; sez. (ansa): 3,5.x 0, frr. di cui uno di fondo, uno di ansa a sezione ellittica e uno di bordo; gli altri di parete pertinenti ad almeno tre boccali. Cinque frammenti appartengono ad un boccale simile precedente. Decoro in un caso zoomorfo (pesce). Vetrina interna. Impasti analoghi.(inv.18 ) (tav. 39; tav. XXI) > <: 0,7/0,4 II, B, (26) Acroma grossolana 19. Fr. di fondo di forma chiusa (probabilmente olla). Tracce esterne di esposizione al fuoco. Impasto rosato chiaro con anima grigia interna, duro, con minuti inclusi. (inv. 1) > <: 0,7; > < (fondo}: 0, Fr. di bordo di coperchio probabilmente troncoconico. L'impasto, data la prolungata esposizione al fuoco, si presenta pressoché illeggibile; attualmente è nero, duro, con inclusi. (inv.2) 21 Fr. di parete di forrna chiusa (olla?). Per l'impasto vedi n 2 (inv.3)

4 Acroma industriale 22. Fr. di bordo di anforaceo. Orlo leggermente ingrossato e superiormente piano. Impasto rosato, duro, depurato. (inv. 4) > <: 0, frr. di pareti di anforacei. Impasto in un caso beige, duro, deputato; nell'altro, rosso mattone scuro interno e nero esterno (per cottura), duro, depurato. Un frammento presenta tracce di giacitura con metallo (ferro). (inv. 5) > <: 0,7/ 0,5 Maiolica arcaica 24. Parte inferiore di boccale ricomposta in 13 frammenti. Piede svasato con orlo riquadrato piuttosto stretto. Decoro forse a motivi fitomorfi schematizzati. interno invetriato. Impasto rosato, duro, depurato. (inv. 6) (tav. 39; tav. XXIV) Ø (piede):8,8; h. (residua): 10,8; > < (fondo): 4; > <: frr. di pareti di forme chiuse. Impasto analogo. (inv. 7) <: 0,5/0,4 Il significato dei rapporti quantitativi tra le varie tipologie ceramiche presenti in questa fase (netta prevalenza della maiolica arcaica con il 76,6%, seguita dall'acroma industriale con l'11,34%), deve essere necessariamente ridimensionato per il carattere del deposito che ha restituito, in rapporto ad altre situazioni di analoga natura, una scarsa quantità di materiali, pertinenti a poche forme. Tra la ceramica acroma grossolana è da segnalare l assenza totale di frammenti pertinenti a testi o tegami. Le uniche due forme da fuoco presenti sono pertanto riconducibili ad olle con bordo ad arpione e impasto selezionato (n. 1; tav. 35) e coperchietti troncoconici. Per la forma del bordo delle olle terminante ad arpione, si rimanda alla discussione relativa alla fase II dell area I. Isolato un frammento di fondo di recipiente con fori praticati a cotto, pertinente a forma chiusa (n. 2; tav. 35) 1. Come nei livelli relativi alle fasi II area I e IV area seconda (vedi infra), le uniche due forme in ceramica fine attestate sono rappresentate da catini e anforette- boccali. La prima forma è presente solamente con il frammento di tesa (n. 5; tav. 35) 2, mentre la seconda manifesta una maggiore prevalenza di fondi (n. 6; tav. 36). Scarsi risultano i frammenti pertinenti a recipienti in ceramica invetriata: si ricorda un micro-contenitore interamente ricostruito e integrato (n. 8; tavv.36 e XXI) 3 e alcuni frammenti di pentolame da cucina con invetriatura trasparente. 1 Cfr. esemplari analoghi in M. Cristofani 1973, n. 45, fig. 145, p. 229; nn. 44 e 52, fig. 146, p. 229; R. Francovich et alii 1978, n. 557, p. U, non ill. 2 Vedi discussione del tipo alla fase II dell'area I. 3 Se la produzione di questi micro contenitori è conosciuta ampiamente in Toscana e in Emilia in epoca tardo medievale e post medievale (vedi ad es. G.L. Reggi 1972, fig. 245; e R. Francovich et alii 1978, L 44 e L77, tav. XXII, p. 87), confronti piú precisí con il nastro si possono riconoscere in alcuni esemplari di produzione senese'rinvenuti nel convento di Santa Marta (Siena) e tuttora inediti.

5 La maiolica arcaica costituisce la quasi totalità del materiale presente. Le forme aperte (catini e ciotole), piuttosto scarse in rapporto alle forme chiuse, si riducono ad un solo tipo (essendone fa ciotola una variante ridotta) e cioè a quello con bordo ingrossato esternamente a nastro convesso, corpo troncoconico e piede a disco (nn , tavv.36 e XXII) 4. Per quanto concerne i motivi decorativi presenti, oltre a trovare riscontri all interno di questo stesso gruppo 5 possono essere facilmente ricondotti a quelli più in voga negli ateliers senesi. Maggiori varianti si riscontrano nelle forme chiuse. Nettamente prevalente il boccale ovoidale con piede a disco (anche in questo caso con motivi tipici dell ambito senese quali le foglie lanceolate, già ricordate -n. 14; tavv. 37 e XXII - o le fasce orizzontali a risparmio aiternate a quelle campite in verde e decorate con motivi geometrici a spina di pesce n.13; tavv. 37 e XXIV -) il quale costituisce la forma più comune di una tarda fase di produzione della maioiica aicaica di tipo senese. Un fondo frammentario di boccale con piede svasato è stato rinvenuto nella parte più bassa del deposito: tale esemplare è da riconnettersi ancora ai tipi del XIV secolo (n. 24 tavv.24 e XXIV). Se tutti questi recipienti possono essere assegnati con una certa tranquillità agli ateliers senesi, 4 Per la discussione su questa forma comunissima in ambito senese si veda R. Francovich - S. Gelichi 1978, p Si veda la ciotoletta n. 10 e il boccale n. 14 (tavv. 37 e XXI) ambedue decorati con il comunissimo motivo del setto di foglie lanceolate, per il quale si veda anche più avanti. maggiore incertezza sussiste per un boccale conservato solamente nella parte superiore, che presenta come caratteristica una forma slanciata (e questo lo farebbe supporre con piede svasato), un bordo alto e sagomato e una larga ansa doppia a bastoncello (n. 17 tavv.38 e XXII). Con ogni probabilità invece non appartiene a produzione senese un boccale frammentario con corpo bitroncoconico, che per il momento trova confronti solo in ambito nordlaziale (n. 16; tavv.38 e XXIII) 6. R.F I vetri, i metalli e gli small finds II,B,(23) 26. Fr. di parete e bordo di bicchiere. Il bordo è leggermente ingrossato e svasato; il materiale è incolore e lievemente bolloso. (inv. 179} II, B, (24) 27. Fr.di pareti e bordi di bicchieri; l'inclinazione dei pezzi sulla verticale fa pensare a forme troncoconiche. Il materiale è incolore e bolloso. (inv. 180/181/187) 28. Fr. del fondo di un bicchiere, a conoide spinto fortemente verso l'interno. Il materiale è verdino, bolloso, chiazzato di giallo per devetrificazione. (inv. 182) (Tav.39). 29. Fr. di pareti di bicchieri decorati per impressione e soffiatura, con piccoli esagoni in rilievo. Il 6 Cfr. L. Ricci Portoghesi 1972a, nn. 24 e 27 fig. 2; Id. 1972b, p. 64, forma A, dis. n. 12.

6 materiale è verdino e bolloso. (inv. 183/184) (tav.39). 30. Fr. di fondi, concavi a conoide, di 'bicchieri. Il materiale è incolore e bolloso. (inv. 185/189) (Tav. 39). 31. Fr. di fondo, leggermente concavo, di un piccolo bicchiere. Il materiale è incolore e bolloso (inv.186) (tav.39) 32. Fr. di parete di bicchiere, decorato per stampo e soffiatura, con file di rettangoli in rilievo. Il materiale è incolore o leggermente giallo e bolloso. (inv. 188). 33. Fr. di fondo, a conoide, di bicchiere. Il materiale è giallino e bolloso. (inv.190) (tav. 39). 34. Fr. di pareti di bicchieri troncoconici, decorati per stampo e soffiatura, a file di rettangoli rilevati. Il materiale é leggermente giallo e bolloso. (inv. 191/192) (tav. 39) 35. Fr. di pareti, con attaccatura della base, di bicchieri o bottigliette cilindriche. Il materiale è incolore e finemente bolloso. (inv. 193/ 194) (Tav. 39) 36. Fr. di pareti di bicchieri con attaccatura del fondo concavo. Il materiale è incolore e finemente bolloso. (inv.195/198) 37, Fr. del fondo, concavo, di un bicchiere. Il materiale è incolore e bolloso. (inv. 196) 38. Fr. del bordo di un bicchiere. Il materiale è verdino, ricoperto da superficie bruna che potrebbe essere smalto. (inv.197) II, B, (25) 39. Fr. della parete di un bicchiere troncoconico, con attaccatura del conoide di base. È decorato, per stampo e soffiatura, con file di rettangoli rilevati. Il materiale è incolore e bolloso. (inv. 199) (tav. 39) 40. Fr. quasi piatto o con scarsa curvatura. Potrebbe trattarsi di una forma aperta o di una lastra da finestra. Il vetro è verde, trasparente, non bolloso ne attaccato da devetrificazione, potrebbe perciò essere più tardo; la sua presenza in uno strato trecentesco sarebbe dovuto quindi: alla contaminazione con strati successivi. (inv.200) II,B, (26) 41. Fondo di bottiglia o di grosso bicchiere. È concavo, a conoide. La decorazione, per stampo e soffiatura, è a cerchietti in rilievo e continua probabilmente quella delle pareti. II materiale è incolore e bolloso. (inv.201) (tav. 39) 42. Fr. di parete di bicchiere. La decorazione, per stampo e soffiatura, è a file di rettangoli rilevati. II materiale è incolore e finemente bolloso. (inv.202) (tav.9). La scarsità dei ritrovamenti e la usuale frammentazione, rendono difficile ricostruire i pezzi del 'servizio' in uso in questo periodo. È comunque possibile ricostruire un tipo di bicchiere con corpo a

7 tronco di cono, orlo leggermente ispessito e fondo, a conoide, spinto verso l'interno dal puntello. Di questo modello comune esistono però delle varianti: nell inclinazione delle pareti, nelle dimensioni, nella stessa forma dei fondi che, a volte, riprendono i motivi decorativi delle pareti; altri hanno forma umbonata. Il vetro è sottile (fino a 0,3 mm.), Incolore, piuttosto bolloso ma privo quasi di devetrificazione, il che indicherebbe una composizione chimica più stabile. La decorazione più diffusa sembra essere quella a rettangoli, per stampo e soffiatura, che iniziava un paio di centimetri sotto il bordo per arrivare sino, al piede. I pochi esempi di vetro verde appartengono ad una forma di bicchiere leggermente diversa; il corpo è bombato, la decorazione, a piccole losanghe o a esagoni, è sempre per stampo e soffiatura. Pochissimi sono i pezzi sicuramente collegabili a delle bottiglie, le cui forme sono difficilmente riconoscibili dato che le uniche parti, conservate sono, i fondi. Da due frammenti (n. 35) si può ricostruire la forma di una piccola bottiglia a corpo cilindrico con fondo rialzato simile alla forma n. 77 dello scavo della vetreria di Genova Monte Lecco 7, usata forse come fiala per spezierie date le ridotte dimensioni. II fondo n. 41, troppo grande per appartenere ad un bicchiere (il diametro è, di cm. 7 contro- una media di cm. 5 per gli altri) suggerisce, tramite l inclinazione della parete sul fondo, una forma sferoide, che 7 S. Fossati - T. Mannoni 1975, p. 65. trova una sene di interessanti rispondenze in altri scavi e nella iconografia dell'epoca. Tralasciando i ritrovamenti di Genova San Silvestro, dove pure è possibile un confronto con dei fondi di bottiglia della seconda metà del quattrocento, si ricordi almeno la forma n. 76 dello scavo di Monte Lecco, ed in area toscana, la bellissima bottiglia con bicchieri proveniente secondo James Barrelet da un muro medievale di Firenze 8 ; l'uso comune di questi oggetti è dimostrato dalla loro abbondante presenza negli. strati trequattrocenteschi di altri scavi 9. La tecnica decorativa per impressione e soffiatura, prima ricordata, è la più diffusa in questo periodo, tanto che la si ritrova in tutti gli scavi; difficile però fare dei confronti tra i vari, motivi decorativi in uso. Cosi, anche se possiamo paragonare i piccoli motivi geometrici ntrovau sui vetri verdi, con motivi simili su alcuni pezzi di Prato 10, o ancora il motivo a rettangoli in alcuni pezzi da Genova San Silvestro e da Monte Lecco, il significato di questa operazione è dubbio, data la probabile occasionalità della scelta del motivo decorativo e la estrema semplicità della tecnica usata. II, B, (25) 43. Un ferro, trapezoidale. (inv.1) lungh.: Fr. di chiodo. (inv.2) I. G. 8 J. Barrelet 1959, p D. Andrews 1977, pp ; W. Lamarque 1973, pp R. Francovich et alii 1978.

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