Corso Biennale di preparazione all esame di stato di Dottore Commercialista e di Esperto Contabile 2 anno
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- Marcella Cecchini
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1 Corso Biennale di preparazione all esame di stato di Dottore Commercialista e di Esperto Contabile 2 anno Le relazioni tra non profit e sistema pubblico 26 novembre 2011 docente: dott.ssa Stefania Zerbato
2 - La L. 328/2000 e il Piano di Zona - Le linee guida della Regione Veneto per l attuazione del processo di programmazione della rete integrata dei servizi.
3 Legge 8 Novembre 2000 n. 328 "Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali" obiettivi Disegnare il sistema integrato di interventi e servizi sociali; Definire i livelli essenziali dei servizi e assicurarne la fruizioni alle diverse fasce d utenza; Valorizzare gli apporti dei diversi attori, istituzionali e non. metodo - Sviluppo dell welfare locale. - Redazione del Piano di Zona: programmazione partecipata.
4 L. 328/2000 Legge quadro per la realizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali Per favorire l attuazione del principio di sussidiarietà, gli enti locali, le regioni e lo Stato promuovono azioni per il sostegno e la qualificazione dei soggetti operanti nel terzo settore. Nell esercizio delle funzioni i Comuni provvedono a promuovere risorse della collettività locali, tramite forme innovative di collaborazione per lo sviluppo di interventi di auto-aiuto e per la reciprocità tra cittadini nell ambito della vita comunitaria.
5 Il Piano di Zona - art L. 328/00 individua: a) Gli obiettivi strategici e le priorità di intervento nonché gli strumenti e i mezzi per la relativa realizzazione; b) le modalità organizzative dei servizi, le risorse finanziarie, strutturali e professionali, i requisiti di qualità in relazione alle disposizioni regionali adottate; c) le forme di rilevazione dei dati nell ambito del sistema informativo; d) le modalità per garantire l integrazione tra servizi e prestazioni;
6 Il Piano di Zona - art L. 328/00 individua: e) le modalità per realizzare il coordinamento con gli organi periferici delle amministrazioni statali con particolare riferimento all amministrazione penitenziaria e della giustizia; f) le modalità per la collaborazione dei servizi territoriali con i soggetti operanti nell ambito della solidarietà sociale a livello locale e con le altre risorse della comunità; g) le forme di concertazione con l azienda unità sanitaria locale e con i soggetti della società civile, terzo settore,...
7 Gli attori istituzionali STATO determina i principi e gli obiettivi della politica sociale; individua i livelli essenziali delle prestazioni. redige il Piano Nazionale degli interventi e dei servizi sociali. ripartisce il fondo sociale nazionale e controllo l andamento della riforma. REGIONI indirizzano e coordinano le attività sociali e socio-sanitarie; verificano e controllano l attuazione degli indirizzi sul territorio. redigono il Piano Sociale Regionale; costituiscono l albo dei soggetti autorizzati a svolgere le funzioni indicate nella normativa.
8 Gli attori istituzionali PROVINCE concorrono alla programmazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali. COMUNI (titolari delle funzioni amministrative sociali svolte a livello locale): programmazione, progettazione e realizzazione del sistema locale dei servizi sociali a rete Redazione della Carta dei Servizi Sociali Redazione del Piano di Zona AZIENDE SANITARIE, PROVVEDITORATO AGLI STUDI, CENTRI PER LA GIUSTIZIA MINORILE,
9 Gli attori non istituzionali - non profit / terzo settore - Organizzazioni di volontariato Associazioni e enti di promozione sociale Organismi della cooperazione Cooperative sociali Fondazioni Enti di patronato Altri soggetti privati non a scopo di lucro
10 Gli ingranaggi del sistema Il rapporto tra OdV e Istituzioni deve essere improntato alla reciprocità. La sussidiarietà orizzontale richiede che la funzione pubblica venga svolta con il coinvolgimento di tutti i soggetti portatori di interesse: - Le Istituzioni si impegnano a valorizzare ed incentivare il volontariato; - Le OdV acquisiscono consapevolezza del proprio ruolo e della propria importanza.
11 La reciprocità del welfare mix Nessun soggetto pubblico o privato è sufficiente a garantire tutte le risposte ai bisogni dei cittadini. Risposte non solo di tipo tecnico e specialistico, ma anche di senso, relazionali, a valore aggiunto di integrazione. Tutti i diversi attori concorrono, offrono aiuto, provvedono ad un rinforzo, ad un sussidio dentro una programmazione concertata. Da un sistema centralizzato e burocratico ad un sistema decentrato e partecipato.
12 La creazione di valore Il cittadino-utente considera un servizio di qualità quando ritiene soddisfatti i propri bisogni e le proprie aspettative. La ricerca della qualità, dal punto di vista del cittadino, si traduce nel raggiungimento dell efficacia: capacità di soddisfare i bisogni degli utenti. La ricerca della qualità dal punto di vista interno, dell ente, si traduce in efficienza: capacità di ottimizzare il rapporto tra risorse impiegate e servizio fornito.
13 Linee guida della Regione Veneto per la predisposizione dei piani di zona
14 Articolazione del Piano di Zona (1) 1. Descrizione del processo di costruzione dei piani di zona Descrivere le modalità di avvio del piano di zona e la struttura organizzativa Fornire dei dettagli relativi all attivazione dei processi partecipativi 2. L analisi del contesto territoriale Struttura della popolazione del territorio; Caratteristiche del territorio; Quadro delle risorse disponibili (entità delle risorse, eventuali squilibri territoriali).
15 Articolazione del Piano di Zona (2) 3. La definizione delle strategie di indirizzo e le scelte operative (per area di intervento): Le aree di intervento, a trattazione obbligatoria, sono le seguenti: - Famiglia, infanzia, adolescenza, minori in condizione di disagio, giovani - Persone anziane - Disabilità - Dipendenze - Salute mentale - Marginalità sociale - Immigrazione
16 Articolazione del Piano di Zona (3) 4. Descrizione delle risorse Finanziamenti pubblici (regionali, comunali, di altra provenienza pubblica); Finanziamenti privati (enti privati, società e contribuzione dell utenza). 5. Strumenti e processi di governo del piano di zona Quadro organizzativo dell Azienda Ulss e dei Comuni dedicato alla programmazione, monitoraggio e gestione del sistema integrato dei servizi sociali e socio-sanitari Composizione e ruolo dell Ufficio di piano Azioni di monitoraggio e valutazione annuale del piano di zona
17 - Le relazioni tra amministrazioni pubbliche e organizzazioni non profit nella creazione di valore per i cittadini-utenti. - La rete integrata dei servizi. - L analisi del servizio.
18 Lo sviluppo della rete dei servizi L intera comunità locale è chiamata a rendersi responsabile del proprio sviluppo, in una logica di sussidiarietà e di condivisione delle responsabilità ai diversi livelli. La programmazione e l organizzazione del sistema integrato di interventi e servizi sociali spetta agli enti locali, alle regioni ed allo Stato secondo i principi di sussidiarietà, cooperazione, efficacia, efficienza ed economicità. L. 328/2000
19 La rete integrata dei servizi informazioni valori fiducia codici Portatori di bisogni processi valori linguaggio informazioni Noi, o troveremo una strada o ne costruiremo una. (Annibale)
20 La rete: confini e contenuti (1) IL CUORE DELLA RETE IL CITTADINO CLIENTE- UTENTE La rete come sistema integrato di interventi e servizi socio-sanitari deve fornire risposte efficaci ai bisogni, espressi ed attesi, della comunità.
21 La rete: confini e contenuti (2) I NODI I soggetti che costituiscono la rete e che le consentono di vivere autonomamente e di comunicare con altri sistemi per lo scambio di valori e informazioni. Enti Locali Aziende Sanitarie Ex Ipab Terzo settore Ass. Volontariato Organizzazioni non profit Organizzazioni for profit...
22 La rete: confini e contenuti (3) LE CONNESSIONI I legami che consentono la trasmissione e la diffusione all interno della rete degli elementi sviluppati da ciascun nodo. Devono essere definite procedere che consentano il dialogo tra i nodi al fine del raggiungimento degli obiettivi.
23 La rete: confini e contenuti (4) LE MODALITÀ Dimensione culturale e comportamentale linguaggio, codici, valori... Assetti organizzativi e operativi processi di pianificazione e controllo, gestione del personale, formazione continua, Adottando linguaggi comuni è possibile codificare il sapere di ciascun nodo e diffonderlo attraverso le connessioni della rete.
24 Il Servizio: una definizione nella logica della partecipazione e sussidiarietà I servizi sono relazioni che producono relazioni: essi producono ciò che sono, la stessa materia sociale di cui sono fatti. L unità di misura che qualifica il servizio è la partnership, la compartecipazione degli attori coinvolti, prestatori e clienti, alla produzione dell eventuale valore aggiunto che si crea. (Ota de Leonardis)
25 Il Servizio: definizione tecnica L insieme organico delle attività svolte al fine di erogare una prestazione per il cittadino-utente.
26 La strategia dei servizi La strategia dei servizi proietta il ciclo di vita del servizio (introduzione, sviluppo, maturità, declino) su di un arco temporale di medio-lungo e breve periodo. La stessa strategia evidenzia gli elementi (centrale e accessori) che compongono i servizi che si intendono erogare nel periodo considerato. L analisi del posizionamento del servizio è utile per definire strategie di diversificazione.
27 Risorse impiegate Il ciclo di vita del servizio Servizio Introduzione Sviluppo Maturità Declino Fasi del ciclo di vita (t) Sviluppo Diversifico
28 Analisi del servizio Tipologia e Contenuto CHE COSA EROGO? Sistema di erogazione COME LO EROGO? Profili di utenza A CHI LO EROGO?
29 Tipologie di Servizio Servizi di prestazione servizi in cui è rilevante il contenuto della prestazione? Servizi di relazione servizi in cui è rilevante il momento della relazione con l operatore
30 Il contenuto del servizio ELEMENTO CENTRALE Connota l indispensabile, il core, del servizio erogato. ELEMENTI ACCESSORI Migliorano la fruizione del servizio centrale. Massimizzano la soddisfazione dell utente.
31 Il sistema di erogazione E costituito dall insieme degli elementi umani e tecnici funzionali all erogazione del servizio ASSETTO TECNICO E STRUMENTALE Supporti fisici e strumentali utili allo svolgimento delle attività di erogazione RISORSE UMANE Personale impiegato nell erogazione del servizio AUTOEROGAZIONE Autoerogazione del servizio da parte dell utenza
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