PROCEDIMENTO DI VERIFICA D IMPATTO

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1 Provincia di Macerata Comune di Porto Recanati PROCEDIMENTO DI VERIFICA D IMPATTO AMBIENTALE D.Lgs. n. 152/06 e s.m.i. L.R. n. 3/2012 e s.m.i. Valutazione previsionale di impatto atmosferico da emissioni diffuse di polveri sottili Viale Scarfiotti, Località Scossicci ~ 6201 Porto Recanati (MC) Data: 28 giugno 2012 Studio Tecnico P.I. Flavio Pugnaloni Viale C. Battisti n Tolentino (MC) Tel. Fax pugnaloniflavio@tagmail.it Firma

2 Indice Valutazione previsionale di impatto atmosferico da emissioni diffuse di polveri sottili 1. Emissioni diffuse impianto di frantumazione 3 A. Descrizione delle attività presenti con indicazione del tipo di materiale utilizzato trattato 4 B. Definizione delle ore/giorno e dei giorni/anno presunti di attività 4 C. D. Individuazione delle sorgenti emissive Schema a blocchi Erosione del vento cumuli stoccaggio rifiuti 6 Scarico dei rifiuti tipologia.1 e.11 Carico nel frantoio Zeffiro GCV 5 Frantumazione Nastro trasportatore Vagliatura Prelievo e movimentazione del materiale del cumulo Erosione del vento cumuli materiali inerti derivanti dal trattamento 3. Qualità dell aria 8 4. Emissioni polveri diffuse da traffico veicolare 8 5. Conclusioni 9 Tabelle 1. Valutazione delle emissioni al variare della distanza tra recettore e sorgente 10 Tavole 1. Planimetria individuazione recettore sensibil e Valori Emissivi di PM10 Valutazione previsionale di impatto atmosferico da emissioni diffuse di polveri sottili Pagina 2 di 12

3 Valutazione previsionale di impatto atmosferico da emissioni diffuse di polveri sottili 1. Emissioni diffuse impianto di frantumazione Scopo della presente relazione è quello di verificare l impatto che l impianto di frantumazione GCV 5 Zeffiro e di vagliatura inerti US25/A3S, della Ditta Autotrasporti Brutti Giovanni di Brutti Marco & C. Snc, ha sull atmosfera ai sensi del Decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152, Parte V, Titolo I e s.m.i., nell ambito della Procedura di Verifica assoggettabilità alla V.I.A. di competenza della Provincia di Macerata Progetto dal Titolo: Prosecuzione attività impianto di messa in riserva (R13) e recupero (R5) di rifiuti inerti speciali non pericolosi sito in Viale Scarfiotti, Località Scossicci del Comune di Porto Recanati (MC). Tale studio è stato effettuato seguendo le indicazioni contenute nella Deliberazione della Giunta Provinciale di Firenze n. 213 del 3 novembre 2009, avente ad oggetto Adozione delle linee guida per la valutazione delle emissioni di polveri provenienti da attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico o stoccaggio di materiali polverulenti, dei relativi allegati: Allegato 1 (redatto in collaborazione con ARPAT AFR Modellistica previsionale) parte integrante e sostanziale della D.G.P. 213/2009 Linee guida per la valutazione delle emissioni di polveri provenienti da attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico o stoccaggio di materiali polverulenti e Allegato 2 (redatto in collaborazione con ARPAT AFR Modellistica previsionale) parte integrante e sostanziale della D.G.P. 213/2009 Relazione Tecnica: Emissioni di polveri diffuse: un approccio modellistico per la valutazione dei valori di emissione di PM10 compatibili con i limiti di qualità dell aria, oltre che dei modelli del United States Environmental Protection Agency (US-EPA) contenuti in Emissions Factors & AP 42, Fifth Edition Compilation of Air Pollutant Emission Factors, Volume 1: Stationary Point and Area Sources, reperibili sul sito web Lo scopo delle sopra citate Linee Guida è quello di quantificare e/o stimare le emissioni di particolato, provenienti da attività di trattamento degli inerti e dei materiali polverulenti in genere al fine di confrontarle con i valori limite di qualità dell aria di PM10 e PM2,5. Esistono infatti dei valori soglia di emissioni al di sotto dei quali l attività di trattamento di materiali polverulenti può essere ragionevolmente considerata compatibile con l ambiente. Nel caso in cui i risultati delle stime siano al di sotto dei valori individuati non sussistono presumibilmente rischi di superamento dei valori limite della qualità dell aria stimati dalla normativa vigente. Il D. Lgs. n. 155/2010, recependo la normativa europea n. 2008/50/CE ha aggiornato i valori soglia di emissioni e i massimi superamento annui sia di PM10 e PM2,5. Il PM2,5 in particolare non era normato in precedenza, per cui risulta difficile trovare in letteratura valori che si possano confrontare ad un impianto simile a quello oggetto della presente relazione. L allegato 1 a tali Linee Guida, nella parte Istruzioni specifiche per il calcolo delle emissioni di PM10 e PM2,5 in attività di trattamento di materiali polverulenti, indica gli elementi necessari per la stima delle suddette emissioni di particolato: Valutazione previsionale di impatto atmosferico da emissioni diffuse di polveri sottili Pagina 3 di 12

4 A. Descrizione delle attività presenti con indicazione del tipo di materiale utilizzato trattato: i rifiuti in ingresso vengono depositati nell apposita area identificata da dove, a seconda della necessità e/o quantità, vengono prelevati con l ausilio di un Escavatore Cingolato e/o di una Pala Meccanica Gommata ed inviati all impianto di frantumazione Tipo GCV 5 Zeffiro e di vagliatura Tipo US25/A3S. L impianto di frantumazione Tipo GCV 5 Zeffiro e di vagliatura Tipo US25/A3S viene alimentato dalla tramoggia, posta al di sopra dell alimentatore a piastre. Questo scarica gradualmente il materiale il quale viene distribuito nella giusta dose nel frantoio attraverso l alimentatore sgrossante vibrante preposto alla sgrossatura del materiale affinchè le parti fini di natura a volte scadente, non passino nel frantoio e vengano scartate e accumulate a parte con un trasportatore a nastro. Nel frantoio i materiali di grossa pezzatura vengono frantumati schiacciandoli fra una mascella fissa e una mobile e non può uscire finchè non ha raggiunto la dimensione di regolazione della bocca di uscita. Il materiale frantumato, trasportato dal nastro principale, passa sotto al nastro deferizzatore, che separa l eventuale ferro contenuto nel materiale che si stà lavorando (principalmente calcestruzzo). I materiali rispondenti alla tipologia.1 del D.M e s.m.i., dopo essere stati lavorati mediante fasi meccaniche e tecnologicamente interconnesse di macinazione, vagliatura, selezione granulometria e separazione della frazione metallica e delle frazioni indesiderate, per l ottenimento di frazioni inerti di natura lapidea a granulometria idonea e selezionata, conforme all allegato C della Circolare del Ministero dell ambiente e della tutela del territorio 15 luglio 2005, n. UL/2005/5205, con eluato del test di cessione rispondente a quanto previsto dall allegato 3) allo stesso D.M., vengono depositati in apposita area per essere prelevata e utilizzata nei propri cantieri o venduta ai propri clienti. I materiali invece rispondenti alla tipologia.11 del D.M e s.m.i., dopo essere stati lavorati mediante frantumazione, macinazione ed omogeneizzazione e integrazione con materia prima inerte, con eluato del test di cessione conforme a quanto previsto dall allegato 3) allo stesso D.M. vengono anch essi depositati in apposita area per essere prelevata e utilizzata nei propri cantieri o venduta ai propri clienti avendo le caratteristiche di conglomerati cementizi nelle forme usualmente commercializzate. B. Definizione delle ore/giorno e dei giorni/anno presunti di attività: si stima che le ore lavorate possono essere mediamente in 8 al giorno, ( e ) per circa 220 giorni/anno. C. Individuazione delle sorgenti emissive presenti nel sito oggetto del progetto legate alle lavorazioni effettuate: a) scarico del rifiuto dal camion in arrivo in apposito luogo identificato per lo stoccaggio; b) carico del rifiuto, attraverso un escavatore e/o una pala meccanica all interno dell impianto di frantumazione Tipo GCV 5 Zeffiro; c) frantumazione del rifiuto in varie pezzature di diverso diametro; d) vagliatura del materiale frantumato attraverso l impianto di vagliatura US25/A3S; e) scarico e stoccaggio del materiale frantumato in cumuli di altezza varia (massimo 4 mt.); f) carico del materiale vagliato su camion per le successive destinazioni (cantieri e/o clienti). Valutazione previsionale di impatto atmosferico da emissioni diffuse di polveri sottili Pagina 4 di 12

5 D. Schema a blocchi, nel quale siano riportati tutti i processi, i controlli applicati, le tipologie di movimentazione e i punti dei processi in cui sono effettuati tali spostamenti di materiale: Scarico del rifiuto in apposita area identificata di conferimento Carico del rifiuto nel frantoio Frantumazione Vagliatura Nastro trasportatore Nastro trasportatore Nastro trasportatore Nastro trasportatore Movimentazione cumuli verso area di stoccaggio Mg/g Come si può notare dallo schema sopra riportato, i quantitativi in uscita sono stati considerati in via cautelativa gli stessi dei quantitativi massimi in ingresso. Nel normale processo produttivo saranno infatti presenti dei sovvalli che saranno opportunamente trattai, ma di cui non facciamo menzione in questa sede al fine di sovrastimare le emissioni prodotte. Tenuto conto che per il calcolo delle emissioni è richiesto nelle unità di misura del Sistema Internazione il megagrammo (1 Mg = Kg), considerando che il quantitativo massimo di rifiuti inerti (Tipologia.1 e.11 del D.M e s.m.i.), per la quale verrà richiesta modifica dell autorizzazione in essere è di t/anno ( Mg/anno), il calcolo per la valutazione di impatto atmosferico verrà effettuato, considerando i parametri di ore e giorni lavorati (220 gg/anni, per 8 h/giorno) per circa 11,25 Mg/h. Cautelativamente considerando alcuni giorni di fermo impianto per problemi tecnici (10%) si può considerare per i calcoli emissivi un quantitativo orario lavorato pari a 12,35 Mg/h. Nella tabella riportata più avanti si riassumono le principali attività che possono dar luogo alle emissioni di materiale particolato. La presente relazione, oltre ad essere propedeutica alla prosecuzione dell attività di un impianto di recupero rifiuti speciali non pericolosi (R5), autorizzato con Determinazione Dirigenziale n Settore del , ai sensi dell art. 216 del D.Lgs. n. 152/2006 e s.m.i., non prevede, per i rifiuti in ingresso, la copertura dei cumuli. Valutazione previsionale di impatto atmosferico da emissioni diffuse di polveri sottili Pagina 5 di 12

6 2. Valori Emissivi di PM10 Attività Riferimento Parametri e mitigazione Fattore di emissione Quantità Mg/gg Emissione media oraria g/gg 1 Erosione del vento dei 2 (due) cumuli di rifiuti Cumulo basso ,99 2 Scarico del rifiuto SCC Kg/Mg 99 0,9 3 Carico nel frantoio Materiale Bagnato Kg/Mg 99 0,9 4 Frantumazione SCC Materiale Bagnato 3, 10-4 Kg/Mg 99 36,63 5 Nastro trasportatore SCC Materiale Bagnato 2, Kg/Mg 99 2,28 6 Vagliatura a tre piani SCC Materiale Bagnato 0,0011 Kg/Mg ,0 fine Nastro trasportatore SCC Materiale Bagnato 2, Kg/Mg 99 2,28 8 Nastro trasportatore SCC Materiale Bagnato 2, Kg/Mg 99 2,28 9 Nastro trasportatore SCC Materiale Bagnato 2, Kg/Mg 99 2,28 10 Movimentazione cumuli Materiale Bagnato 2, Kg/Mg 99 22,3 11 Erosione del vento dei Cumulo Basso ,12 (quattro) cumuli di MPS Il rateo emissivo dovuto al PM10 è quindi circa 11,69 g/h. Totale dal ciclo lavorativo 1.33,51 I fattori di emissione, relativi ad ogni singola attività da cui si originano polveri, possono essere ottenuti in due maniere diverse: dal calcolo diretto, utilizzando le formule presenti nelle linee guida precedentemente richiamate, oppure dalle SCC (Source Classification Codes), con o senza fattori di mitigazione previsti. Tutto il materiale lavorato risulta bagnato, in quanto, come già dichiarato nel progetto, l impianto di frantumazione è dotato di ugelli per la nebulizzazione dell acqua e la successiva lavorazione del materiale ad umido. Per entrare nel singolo dettaglio di ogni fase di lavoro, si specifica quanto segue: Erosione del vento cumuli stoccaggio rifiuti Considerato che l azienda intende proseguire l attività di recupero dei rifiuti, di cui alla tipologia.1 e.11 del D.M e s.m.i., si suppone che i cumuli dei rifiuti spolveri per il 100% della sua volumetria anche se tali rifiuti sono composti da una granulometria variabile da fine a grossolana. Per il valore del rateo si ricorre alla formula: E i (Kg/h) = EF i a movh, dove: a) i particolato (PTS, PM10, PM2,5); b) EF i (kg/m 3 ) fattore di emissione aerale dell i-esimo articolato; c) a superficie dell area movimentata in m 2 ; d) movh numero di movimentazioni/ora. Si suppone di calcolare l emissione dovuta all erosione del vento sui cumuli per un quantitativo massimo di Mg/g che equivale al quantitativo massimo stoccabile (80 Mg/g) per i 2 (due) cumuli della tipologia.1 e.11; ipotizzando la densità media del materiale di 1,6 Mg/m 3, il volume occupato da ogni singolo cumulo risulta di 48 m 3. Da questo risultato, imponendo un altezza massima di 4 mt e supponendo la forma conica del cumulo, si ottiene un diametro di 21,58 mt circa. Il cumulo è quindi classificato come basso (rapporto H/D pari a 0,1 quindi inferiore a 0,2) ed ha una superficie laterale di 389 m 2 circa. Valutazione previsionale di impatto atmosferico da emissioni diffuse di polveri sottili Pagina 6 di 12

7 Supponendo 2 movimentazion i orari e dai cumuli, che interessa il 10% della superficie, l emissione stimata risulta di 38,99 g/g. Scarico dei rifiuti tipologia.1 e.11 In mancanza di un fattore maggiormente attinente si sceglie di utilizzare quello relativo al SCC pari a kg/mg in assenza di fattore di mitigazione. Carico nel frantoio Zeffiro GCV 5 In assenza di codice SCC, si è deciso di utilizzare il valore riportato nelle linee guida relativo allo scarico camion alla tramoggia e nello specifico SCC pari a Kg/Mg (in assenza di mitigazione) in quanto, la fase di carico nel frantoio può essere assimilata a quella dello scarico nei cumuli di stoccaggio (si veda a confronto tabella E.2 appendice B delle Linee Guida punto 1 relativo allo scarico in tramoggia). Frantumazione Si utilizza il fattore 3, 10-4 Kg/Mg associato al SCC Nastro trasportatore Considerando che il materiale è leggermente bagnato, si è scelto il fattore di emissione associato al SCC , considerando la mitigazione dovuta alla bagnatura del materiale che porta a 2, Kg/Mg. Vagliatura Si è considerato, in via cautelativa, quella fine in quanto l azienda è in grado anche di ottenere la tipologia 0 5 mm ed in questo caso è stato considerato il fattore 0,0011 Kg/Mg associato al SCC Prelievo e movimentazione del materiale dal cumulo Si ricorre alla formula E i,diurno = k i (0,0058) 1/M 1,4, dove: a) K i coefficiente che dipende dal particolato; b) E i,diurno fattore di emissione; c) M contenuto in percentuale di umidità; individuando così un fattore di emissione di 2, Kg/Mg, di materiale movimentato (avendo considerato un umidità naturale del materiale inferiore a 4,8%). Erosione del vento cumuli materiali inerti derivanti dal trattamento Considerando che l azienda è in grado di fare tre diverse pezzature di MPS per la tipologia.1 e una pezzatura per la tipologia.11, nel calcolo che segue è stato considerato, in via cautelativa il rateo emissivo dovuto a tutti e 4 (quattro) i cumuli presenti nell impianto, anche se alcune pezzature non danno luogo ad emissioni diffuse mentre altre emettono per il 50% del loro volume. Per il valore del rateo si ricorre alla formula: E i (Kg/h) = EF i a movh, dove: a) i particolato (PTS, PM10, PM2,5); b) EF i (kg/m 3 ) fattore di emissione aerale dell i-esimo articolato; c) a superficie dell area movimentata in m2; d) movh numero di movimentazioni/ora. Valutazione previsionale di impatto atmosferico da emissioni diffuse di polveri sottili Pagina di 12

8 Si suppone di calcolare l emissione dovuta all erosione del vento sui 4 (quattro) cumuli per un quantitativo massimo di Mg/g (4.950 Mg per ciascun cumulo); ipotizzando la densità media del materiale di 1,6 Mg/m 3, il volume occupato da tutti i cumuli risulta essere di circa m 3. Supponendo un omogeneità delle distribuzioni, si ha che ogni cumulo avrà un volume di circa m 3. Da questo risultato, imponendo un altezza massima di 4 mt e supponendo la forma conica del cumulo, si ottiene un diametro di 54,36 mt circa. Il cumulo è quindi classificato come basso (rapporto H/D pari a 0,1 quindi inferiore a 0,20) ed ha una superficie laterale di m 2 circa. Supponendo in totale 4 movimentazioni orarie, che interessa il 10% della superficie, l emissione stimata risulta di 234,53 g/g per ciascun cumulo, cioè 938,12 g/g considerando tutti i cumuli. 3. Qualità dell aria Una descrizione a parte merita quindi la qualità dell aria della zona in cui si trova l impianto; la qualità dell aria è fortemente influenzata dai fattori climatici. L area oggetto dell intervento è ubicata nel Comune di Porto Recanati (MC) in Località Scossicci lungo la S.P.100 più precisamente nel foglio catastale n. 3 particella n. 23. Tale area insiste a nord del centro abitato di Porto Recanati (MC), presenta una quota di circa 6,00 m.s.l.m. ed è situata in destra idrografica del fiume Musone, a ridosso di un corso d acqua definito il fosso dei Tamericci. Il sito indagato presenta una morfologia pianeggiante, il cui primo recettore sensibile si trova ad una distanza di 138,81 mt. Un altro elemento che potrebbe influenzare la qualità dell aria, oltre all eventuale emissione di polvere, descritta al punto successivo, potrebbe quindi essere il transito veicolare. Al fine di razionalizzare ed ottimizzare l attività di trasporto, come già detto, verranno previsti presso l impianto 2/4 viaggi al giorno (ingresso e uscita). In ragione di ciò il contributo di gas di scarico derivanti dai mezzi in ingresso e uscita dall impianto può essere considerato trascurabile ai fini della qualità dell aria. 4. Emissioni polveri diffuse da traffico veicolare Il transito degli autocarri su piste e strade non asfaltate è certamente la criticità maggiore con cui ci si confronta ogni volta che ci si approccia a verificare l emissione di polveri sottili. I rifiuti in ingresso e le materie prime in uscita dall area in esame giungono percorrendo strade asfaltate fino all interno dell impianto. Internamente all area in disponibilità alla Ditta Autotrasporti Brutti Giovanni di Brutti Marco & C. Snc i percorsi sono in parte asfaltati (ingresso impianto fino alla pesa) ed in parte in materiale inerte e quindi soggetto all emissione di polveri sottili (area di messa in riserva, trattamento e deposito materiali inerti). Si ipotizza che il contenuto di silt del materiale che costituisce la pista sia pari al 10%, che gli autocarri abbiano mediamente un peso di 44 ton., che vengono effettuati un numero medio di 4 viaggi al giorno, con un percorso medio di 120 mt di lunghezza (ingresso e uscita strada non asfaltata) e considerando la giornata lavorativa di otto ore. Valutazione previsionale di impatto atmosferico da emissioni diffuse di polveri sottili Pagina 8 di 12

9 Inserendo questi dati nell espressione Unpaved road : EF i = Ki (s/12) ai (W/3) bi dove: a) EFi è il fattore di emissione lineare in kg/km; b) i particolato (PTS, PM10, PM2,5) c) s contenuto di limo del suolo in percentuale in massa (%) d) W il peso medio veicolo in ton. e) Ki, ai,bi sono coefficienti che variano a seconda del tipo di particolato si ottiene un fattore di emissione di 2,094 Kg/Km. Poiché ogni viaggio risulta mediamente di 120 mt sulle piste non asfaltate, si ha una emissione di 0,2513 Kg per viaggio e quindi si assegna una emissione di 125,63 g/h. Il transito della pala meccanica e/o dell escavatore su piste e strade non asfaltate è l altra criticità con cui ci si confronta ogni volta che si approccia a verificare l emissione di polveri sottili. La pala meccanica e/o l escavatore vengono utilizzati per il caricamento dell impianto di frantumazione e per il caricamento dei prodotti finiti sugli automezzi che li trasportano al di fuori dell impianto. Anche qui si ipotizza che il contenuto di silt del materiale che costituisce la pista non asfaltata sia sempre pari al 10%, che la pala meccanica e/o l escavatore abbia mediamente un peso di 16 ton., che vengono effettuati un numero medio di 8 viaggi al giorno, con un percorso medio di 45 mt. di lunghezza e considerando la giornata lavorativa di 8 ore. Inserendo questi dati nell espressione Unpaved road : EF i = Ki (s/12) ai (W/3) bi dove: a) EFi è il fattore di emissione lineare in kg/km; b) i particolato (PTS, PM10, PM2,5) c) s contenuto di limo del suolo in percentuale in massa (%) d) W il peso medio veicolo in ton. e) Ki, ai,bi sono coefficienti che variano a seconda del tipo di particolato si ottiene un fattore di emissione di 0,614 Kg/Km. Poiché ogni viaggio risulta mediamente di 45 mt sulle piste non asfaltate, si ha una emissione di 0,0343 Kg per viaggio e quindi si assegna una emissione di 34,26 g/h. L attività di trasporto sulle aree non pavimentate all interno dell area dell impianto di frantumazione (autocarri, escavatore e pala caricatrice) è senza dubbio quella che determina la maggiore quantità di emissioni di particolato per cui, di solito, si tende ad intervenire efficacemente e decisamente. Quindi, come del resto in quasi tutte le aree di questo tipo, si procederà all abbattimento delle polveri sia nell area del piazzale, che nelle piste per mezzo di acqua nebulizzata. 5. Conclusioni Il calcolo dei valori di PM10, considerando l attività lavorativa su 8 h/g, risulta rispettivamente pari a 11,69 g/h dall attività di trattamento rifiuti, 125,63 g/h da traffico veicolare e 34,26 g/h dal transito della pala meccanica e/o dell escavatore, per un totale di 331,58 g/h. Tutti i valori sono stati calcolati in maniera cautelativa, considerando che giornalmente nell impianto venga movimentata una quantità di circa di materiale (tipologia rifiuto.1 e.11 del D.M e s.m.i.) da lavorare e che siano presenti al suo interno 2 (due) cumuli di rifiuti da lavorare e 4 (quattro) cumuli di materiale inerte polverulento da movimentare. Valutazione previsionale di impatto atmosferico da emissioni diffuse di polveri sottili Pagina 9 di 12

10 Come già riportato, le attività lavorative si svolgono su un periodo di circa 220 gg/anno e pertanto il valore reale di polvere diffusa sarà quindi sicuramente inferiore a quello calcolato. Dai valori tabulati in Tab. 16 nella Deliberazione della Giunta Provinciale di Firenze n. 213 del 3 novembre 2009, si ottiene che per quanto riguarda il PM10 per valori inferiori a 360 g/h, per un numero di giorni di attività compreso tra 250 e 200, l impianto risulta compatibile con la zona in oggetto, in quanto il recettore sensibile più vicino si trova ad una distanza compresa tra 100 e 150 mt dalle sorgenti emissive e più precisamente a 138,81 mt, come evidenziato nella planimetria di seguito riportata. Si riporta infine la tabella delle Linee Guida a cui si fa riferimento per il confronto dei valori ottenuti: Tabella 1 Valutazione delle emissioni al variare della distanza tra recettore e sorgente per un numero di giorni di attività compreso tra 200 e 250 giorni/anno Intervallo di distanza (m) del recettore dalla sorgente Soglia di emissione di PM10 (g/h) Risultato < 9 Nessuna azione. Monitoraggio presso il recettore o valutazione modellistica con dati sito specifici. > 158 Non compatibile (*) < 14 Nessuna azione. Monitoraggio presso il recettore o valutazione modellistica con dati sito specifici. > 34 Non compatibile (*) < 360 Nessuna azione. Monitoraggio presso il recettore o valutazione modellistica con dati sito specifici. > 20 Non compatibile (*) > 150 < 493 Nessuna azione. Monitoraggio presso il recettore o valutazione modellistica con dati sito specifici. > 986 Non compatibile (*) (*) fermo restando che in ogni caso è possibile effettuare una valutazione modellistica che produca una quantificazione dell impatto da confrontare con i valori limite di legge per la qualità dell aria, e che quindi eventualmente dimostri la compatibilità ambientale dell emissione. Valutazione previsionale di impatto atmosferico da emissioni diffuse di polveri sottili Pagina 10 di 12

11 Tavola 1 Planimetria individuazione recettore sensibile Valutazione previsionale di impatto atmosferico da emissioni diffuse di polveri sottili Pagina 11 di 12

12 Le azioni specifiche che verranno compiute al fine di ridurre l impatto emissivo saranno le seguenti: 1. costante e sufficiente umidificazione del suolo e dei cumuli di stoccaggio dei rifiuti e degli inerti, con aumento della frequenza delle bagnature durante la stagione estiva; 2. transito dei veicoli all interno dell impianto a velocità ridotta (circa 20 km/h); 3. utilizzo dell impianto di nebulizzazione acqua, posizionato sulla bocca del Frantumatore Tipo GCV 5 Zeffiro, durante il funzionamento; 4. i cumuli di stoccaggio dei rifiuti e inerti verranno mantenuti di altezza inferiore a 4 mt.; 5. nelle operazioni di movimentazione dei rifiuti e dei materiali inerti, gli automezzi assicureranno un altezza di scarico minima possibile. Tolentino lì Il Tecnico Valutazione previsionale di impatto atmosferico da emissioni diffuse di polveri sottili Pagina 12 di 12

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