Massimo Franceschetti EQUILIBRIO. L arte di essere insieme

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Gilberta Deluca
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1 Massimo Franceschetti EQUILIBRIO L arte di essere insieme Maggio 2010

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Premessa Questo testo è stato scritto per lo spettacolo Equilibrio. Uno spettacolo che abbiamo portato in diverse sedi tra il 2009 e il 2010.

Sul palco, Johann Rosenboom dipingeva il ritratto dal vero della danzatrice Emilia Sintoni, che danzando sulle note di Carmen e Pamela Falconi, si fermava in una posizione che poi veniva ritratta.

3 Premessa Questo testo è stato scritto per lo spettacolo Equilibrio. Uno spettacolo che abbiamo portato in diverse sedi tra il 2009 e il Lo spettacolo consisteva in una performance di danza, una di pittura, accompagnate da musica e parole. Sul palco, Johann Rosenboom dipingeva il ritratto dal vero della danzatrice Emilia Sintoni, che danzando sulle note di Carmen e Pamela Falconi, si fermava in una posizione che poi veniva ritratta. In quel momento io leggevo il testo che qui vedete. Il testo nasce dalle riflessioni fatte insieme con Johann ed Emilia sui punti comuni tra danza e pittura. I quadri di Johann, non i ritratti di Emilia, ma la produzione paesaggistica di Johann, sono stata l altra fonte di ispirazione. In particolare, le poesie qui riportate sono solo alcune di quelle scritte sui dei quadri di Johann. Tutto l evento è un modo per raccontare da una parte il desiderio di mescolare arti, esperienze, modi di espressione diverse, dall altra una profonda amicizia, nata da un nostro comune amico Roland Boss, che ringraziamo di cuore per aver promosso in modo determinante questo spettacolo. Leer, 2010 Imola, 2009 I quadri che vedete riprodotti in questo testo sono tutti di Johann Rosenboom. 3

4 1. La parola equilibrio, appare per la prima volta nel E Galileo Galilei ad usarla in italiano. Equilibrio è una parola composta dal termine latino aequus ( uguale, pari ) e il termine libra ( bilancia ). La parola esprime un bilanciamento fra pari. "Equilibrio": il vocabolario dice, tra le altre cose, un giusto rapporto tra le parti di un tutto. Qual è il contrario di equilibrio? Arroganza. Con i suoi significati di prepotenza, prevaricazione, esagerazione, eccesso, imprudenza, la parola arroganza, esprime bene quella rottura di un giusto rapporto tra pari che è il contrario dell equilibrio. Arroganza, ricorda il greco Hybris..., l'arroganza degli uomini che si credono dei, al di sopra della natura, della loro stessa natura, al di sopra degli altri, fuori dal mondo... La ricerca dell'equilibrio migliore, fronteggiare l'arroganza della propria cecità: ecco due arti sulle quali cimentarsi. EQUILIBRIO Incredibilmente, nessuno trema sull orlo dell abisso. Procediamo sicuri, forse perché non vediamo. Le case, le persone, gli animali, poggiano sulla magia. Ed io non cerco altro che un qualche equilibrio. Un punto d appoggio che mi salvi. Continuo a cercare dove non mettere i piedi. 4

2. La danza e la pittura, come le altre espressioni artistiche, sono la ricerca di una forma di equilibrio. L equilibrio è composto dall essenziale. L essenziale è semplice e limitato.

5 2. La danza e la pittura, come le altre espressioni artistiche, sono la ricerca di una forma di equilibrio. L equilibrio è composto dall essenziale. L essenziale è semplice e limitato. L essenziale è fragile e basta poco per metterlo in pericolo. Mantenere l equilibrio richiede una straordinaria delicatezza, richiede la forza di un gesto discreto, il coraggio di essere delicati. La ricerca dell'equilibrio richiede la morbidezza di un piccolo gesto, di un accenno, così come basta un filo di colore per disegnare l orizzonte. SFUMATO (CHIAROSCURO) Le cose si mostrano con pudore innocente. Hai sottratto, pezzo dopo pezzo, la realtà eccedente. Senza quasi percepirla, è rimasta un eco di cose stupite. Rimangono domande semplici, ridotte, essenziali. Rimane un mondo senza arroganza, di taciti accordi. Rimane un mondo di contorni nascosti, di segreti riposti. 5

3. Nella ricerca di un equilibrio tra la danza e la pittura, noi vediamo all opera qualcosa di più di un dialogo tra due arti. È l incontro tra due culture, due lingue, due generazioni, due generi.

6 3. Nella ricerca di un equilibrio tra la danza e la pittura, noi vediamo all opera qualcosa di più di un dialogo tra due arti. È l incontro tra due culture, due lingue, due generazioni, due generi. Un dialogo silenzioso, che rimane nascosto, fatto di paura e di curiosità, come sempre. L equilibrio è fragile e basta poco perché si spezzi. La rottura di un equilibrio porta dolore o distruzione. Eppure... è sempre a partire dalla ricerca di un nuovo equilibrio che si genera nuova vita, si fanno nuove scoperte, si creano forme di vita più belle. 4. C è qualcosa di magico nell incontro tra un pittore e una danzatrice. Un arte statica si misura con l arte del movimento. Un arte che fissa le cose per sempre su una tela, si misura con un arte del corpo che è sempre in movimento. I corpi vorrebbero fermare il tempo e fissare il loro continuo mutare. Tra fermarsi e muoversi, restare ed andarsene, troviamo un temporaneo equilibrio. E' la nostra vita. SILENZIO Il mondo tace nel vapore dei colori. Le cose, con il loro incerto confine, attendono. Tutto il quadro ti guarda. Adesso tu dovresti parlare. Le cose, avvolte nel vetro del silenzio, sono fragili. Fai attenzione: cerca anche tu il tuo intimo colore. Cerca anche tu il tuo silenzio più profondo, per rispondere. 6

7 5. L'equilibrio è composto di qualcosa di visibile e qualcosa che rimane invisibile. Dietro a due persone, ci sono le loro parole e i loro gesti, ma ciò che è importante è spesso invisibile... Il lavoro fatto nel silenzio della propria stanza. Il lavoro fatto su di sé, sulla propria paura, sulla propria fiducia. La ricerca, silenziosa e invisibile, di un equilibrio personale. Poi il dialogo. E solo cominciando a dialogare comincio a vedere, a conoscere, a scoprire, perché ciò che è in equilibrio dentro di me mi aiuta ad avvicinare l'altro. 6. Mi muovo, in equilibrio, tra il desiderio di fermarmi e quello di andare oltre. A volte, ho paura, altre ho fiducia, a volte mi fermo e poi ricomincio, cerco aiuto, a volte lo rifiuto, scappo e vedo gli altri, quelli che amo, come una minaccia oppure come una soluzione. Poi mi ricordo di essere un equilibrista che può camminare sul filo della sua vita e può cadere, ma si può anche rialzare. Anche quando non sembra, anche quando ci pare che i quadri o la musica o i gesti non siano più abbastanza. C è sempre, finché ci sei, la possibilità di ritrovare una qualche forma di equilibrio. C'è sempre, finché ci sei, la possibilità di un segno o di un gesto, che permette un nuovo equilibrio. La ricerca di un equilibrio regola l arte di essere insieme. Insieme perché non è possibile altrimenti. Insieme con altri o con noi stessi. Insieme perché solo così possiamo essere. Perché l essere insieme dà forza e dà gioia. Crea nuove possibilità e permette di appartenere a qualcosa, permette di danzare, di dipingere, di suonare o di parlare, e di capire di non essere vivi per caso, ma di avere un senso, come una musica che va dritta al cuore. 7

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