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1 AMMERAAL BELTECH S.r.l. Modello di organizzazione e di gestione ex Decreto Legislativo 8 giugno 2001, n. 231 ADOTTATO IL 15 DICEMBRE 2005 AGGIORNAMENTO DEL 20 FEBBRAIO

2 INDICE PARTE GENERALE 1 LA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA DEGLI ENTI: CENNI NORMATIVI IL REGIME GIURIDICO DELLA RESPONSABILITÀ AMMINISTRATIVA: IL D.LGS. 8 GIUGNO 2001, N. 231 E LA SUA EVOLUZIONE LA FATTISPECIE PREVISTA DAL DECRETO E LE SANZIONI COMMINATE IL MODELLO DI ORGANIZZAZIONE, GESTIONE E CONTROLLO: LA SUA ADOZIONE LE LINEE GUIDA ELABORATE DA CONFINDUSTRIA EVOLUZIONE GIURISPRUDENZIALE L ADOZIONE DEL MODELLO AMMERAAL APPROCCIO METODOLOGICO AL MODELLO IL MODELLO E IL CODICE ETICO A CONFRONTO I DESTINATARI DEL MODELLO SISTEMA DI WHISTLEBLOWING L ORGANISMO DI VIGILANZA IDENTIFICAZIONE DELL ORGANISMO DI VIGILANZA INTERNO ODV FUNZIONI E POTERI REPORTING DELL ORGANISMO DI VIGILANZA AGLI ORGANI SOCIETARI REPORTING: PRESCRIZIONI GENERALI E PRESCRIZIONI SPECIFICHE OBBLIGATORIE RACCOLTA, CONSERVAZIONE E ARCHIVIAZIONE DELLE INFORMAZIONI STATUTO DELL ORGANISMO DI VIGILANZA REGOLAMENTO DELL ORGANISMO DI VIGILANZA FORMAZIONE E DIFFUSIONE DEL MODELLO DIPENDENTI COLLABORATORI ESTERNI E PARTNER IL SISTEMA DISCIPLINARE PRINCIPI GENERALI MISURE NEI CONFRONTI DEI DIPENDENTI MISURE NEI CONFRONTI DI SOGGETTI ESTERNI: COLLABORATORI, CONSULENTI E ALTRI SOGGETTI TERZI SISTEMA DISCIPLINARE AMMERAAL PARTE SPECIALE INTRODUZIONE ORGANIGRAMMA SOCIETARIO ORGANIGRAMMA REATI CONTRO LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE LA TIPOLOGIA DEI REATI NEI RAPPORTI CON LA PUBBLICA AMMINISTRAZIONE (ARTT. 24 E 25 DELLA LEGGE) AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO ( ATTIVITÀ SENSIBILI ) DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO PRINCIPI DI ATTUAZIONE DEI COMPORTAMENTI PRESCRITTI PROTOCOLLI DI PREVENZIONE REATI SOCIETARI LA TIPOLOGIA DEI REATI SOCIETARI (ART. 25 TER DEL DECRETO)

3 8.2. AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO PRINCIPI DI ATTUAZIONE DEI COMPORTAMENTI PRESCRITTI PROTOCOLLI DI PREVENZIONE REATI DI OMICIDIO COLPOSO O LESIONI GRAVI O GRAVISSIME LA FATTISPECIE DI REATO AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO PROCEDURE DI PREVENZIONE REATI DI RICETTAZIONE, RICICLAGGIO, IMPIEGO DI DENARO, BENI O UTILITÀ DI PROVENIENZA ILLECITA E AUTORICICLAGGIO LA FATTISPECIE DI REATO AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO PRINCIPI DI ATTUAZIONE DEI COMPORTAMENTI PRESCRITTI PROCEDURE E PROTOCOLLI DI PREVENZIONE REATI INFORMATICI E TRATTAMENTO ILLECITO DEI DATI LA TIPOLOGIA DEI REATI INFORMATICI E DI TRATTAMENTO ILLECITO DEI DATI (ART. 24 BIS DEL DECRETO) AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO PROTOCOLLI DI PREVENZIONE DELITTI CONTRO LA FEDE PUBBLICA LA TIPOLOGIA DEI DELITTI CONTRO LA FEDE PUBBLICA (ART. 25-BIS DEL DECRETO) AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO PROTOCOLLI DI PREVENZIONE DELITTI CONTRO L INDUSTRIA ED IL COMMERCIO LA TIPOLOGIA DEI DELITTI CONTRO L INDUSTRIA ED IL COMMERCIO (ART. 25-BIS.1 DEL DECRETO) AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO PROTOCOLLI DI PREVENZIONE REATI AMBIENTALI LA TIPOLOGIA DEI REATI AMBIENTALI I REATI APPLICABILI AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO PROCEDURE SPECIFICHE REATO DI IMPIEGO DI LAVORATORI IRREGOLARI

4 15.1 LA FATTISPECIE DI REATO AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO PROCEDURE DI PREVENZIONE REATI IN MATERIA DI CORRUZIONE TRA PRIVATI LA FATTISPECIE DI REATO AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO PRINCIPI DI ATTUAZIONE DEI COMPORTAMENTI PRESCRITTI PROCEDURE DI PREVENZIONE REATI IN MATERIA DI VIOLAZIONE DEL DIRITTO D'AUTORE LA TIPOLOGIA DEI DEI DELITTI IN MATERIA DI VIOLAZIONE DEL DIRITTO D AUTORE AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO PROCEDURE DI PREVENZIONE DELITTI CONTRO LA PERSONALITA' INDIVIDUALE LA FATTISPECIE DI REATO AREE DI ATTIVITÀ A RISCHIO DESTINATARI DELLA PARTE SPECIALE PRINCIPI GENERALI DI COMPORTAMENTO PROCEDURE DI PREVENZIONE ALTRI REATI ATTIVITA' STRUMENTALI ALLA COMMISSIONE DI REATI ALLEGATO ORGANIGRAMMA DELLA SOCIETA' ALLEGATO STATUTO ORGANISMO DI VIGILANZA ALLEGATO REGOLAMENTO ORGANISMO DI VIGILANZA ALLEGATO SISTEMA DISCIPLINARE CODICE ETICO ALLEGATO CODICE ETICO ALLEGATO ELENCO PROTOCOLLI 4

5 Parte Generale 5

6 1 La Responsabilità Amministrativa degli Enti: Cenni normativi 1.1. Il Regime giuridico della responsabilità amministrativa: il D.Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 e la sua evoluzione Il D. Lgs. 8 giugno 2001, n. 231 (qui di seguito, per brevità, il Decreto ) 1, ha introdotto nell ordinamento italiano una peculiare forma di responsabilità, nominalmente amministrativa, ma sostanzialmente a carattere afflittivo-penale, a carico di società, associazioni ed enti in genere per particolari reati commessi nel loro interesse o a vantaggio di una persona fisica che ricopra al loro interno una posizione apicale o subordinata. I presupposti applicativi della nuova normativa possono essere, in estrema sintesi, indicati come segue: a) l inclusione dell ente nel novero di quelli rispetto ai quali il Decreto trova applicazione; b) l avvenuta commissione di un reato compreso tra quelli elencati dallo stesso Decreto, nell interesse o a vantaggio dell ente; c) l essere l autore del reato un soggetto investito di funzioni apicali o subordinate all interno dell ente; d) la mancata adozione o attuazione da parte dell ente di un modello organizzativo idoneo a prevenire la commissione di reati del tipo di quello verificatosi; e) in alternativa al punto che precede, per il solo caso di reato commesso da parte di un soggetto apicale, anche il mancato affidamento di autonomi poteri di iniziativa e controllo ad un apposito organismo dell ente (o l insufficiente vigilanza da parte di quest ultimo) e l elusione non fraudolenta da parte del soggetto apicale del modello di prevenzione adottato dall ente stesso. In caso di reato commesso da parte di un soggetto subordinato, la ricorrenza di ciascuna delle circostanze summenzionate è oggetto di uno specifico onere probatorio, il cui assolvimento grava sul Pubblico Ministero; viceversa, nel caso di reato commesso da un soggetto apicale, la ricorrenza di ciascuna delle condizioni di cui ai punti d) ed e) è oggetto di una presunzione semplice (juris tantum), fatta salva la facoltà dell ente di fornire la prova contraria (c.d. inversione dell onere della prova). 1 Il provvedimento in esame ( Disciplina della responsabilità amministrativa delle persone giuridiche, delle società e delle associazioni anche prive di personalità giuridica ), pubblicato nella Gazzetta Ufficiale n. 140 del 19 giugno 2001, è stato emanato in attuazione della delega al Governo di cui all articolo 11 della legge 29 settembre 2000, n Quest ultima trova il suo antecedente logico in tutta una serie di atti stipulati a livello internazionale, elaborati in base all'articolo K.3 del Trattato sull'unione europea: Convenzione sulla tutela degli interessi finanziari delle Comunità europee, stipulata a Bruxelles il 26 luglio 1995; suo primo Protocollo stipulato a Dublino il 27 settembre 1996; Protocollo concernente l'interpretazione in via pregiudiziale, da parte della Corte di Giustizia delle Comunità europee, di detta Convenzione, con annessa dichiarazione, stipulata a Bruxelles il 29 novembre 1996; nonché Convenzione relativa alla lotta contro la corruzione nella quale sono coinvolti funzionari delle Comunità europee o degli Stati membri dell'unione stipulata a Bruxelles il 26 maggio 1997 e Convenzione OCSE sulla lotta alla corruzione di pubblici ufficiali stranieri nelle operazioni economiche internazionali, con annesso, stipulata a Parigi il 17 dicembre

7 Dal concorso di tutte queste condizioni consegue l assoggettabilità dell ente a sanzioni di svariata natura, accomunate dal carattere particolarmente gravoso, tra le quali spiccano per importanza quella pecuniaria (fino ad un massimo di Euro ) e quelle interdittive, variamente strutturate (fino alla chiusura coattiva dell attività). Il procedimento di irrogazione delle sanzioni rispecchia nei suoi tratti fondamentali il processo penale vigente, del quale, non a caso, il primo costituisce appendice eventuale; del pari, a dispetto del nomen juris adottato, l intero contesto sostanziale in cui il Decreto si inserisce è dichiaratamente ispirato a un apparato concettuale di matrice penalistica. L ambito applicativo delle nuove disposizioni, originariamente limitato agli artt. 24, 25 e 26 della Legge, è stato successivamente esteso, sia mediante modifica dello stesso Decreto (dall art. 6, D.L. 25 settembre 2001, n. 350, dall art. 3, D.Lgs. n. 61, 11 aprile 2002, dall art. 3 della Legge del 14 gennaio 2003, n. 7, dall art. 5 della Legge dell 11 agosto 2003, n. 228, dall art 187- quaterdecies della Legge del 18 aprile 2005 n. 62, dall articolo 31 della Legge n. 262, 28 dicembre 2005, dall art. 63, comma 3, del D. Lgs. del 21 novembre 2007 n. 231, dall art. 300 del D. Lgs. 9 aprile 2008 n. 81, dall art. 7 della Legge 18 marzo 2008 n. 48, dall art. 2 della Legge 15 luglio 2009 n. 94, dagli artt. 7 e 15 della Legge 23 luglio 2009 n. 99, dall art. 4 della Legge 3 agosto 2009, n. 116, dall art. 2 del D. Lgs. 7 luglio 2011, n. 121, dall art. 2 del D. Lgs. 16 luglio 2012, n. 109, dall art. 1 comma 77 della Legge 6 novembre 2012 n.190, dall art. 3 della Legge 186/2014, dall art. 1 dalla Legge 22 maggio 2015 n. 68, dall art. 12 della Legge 27 maggio n. 69, dall art. 6 della Legge 29 ottobre 2016, n. 199, dall art. 6 del D.Lgs. 15 marzo 2017, n. 38 e dall art. 5 della Legge 20 novembre 2017, n. 167 e, da ultimo, dall art.9 comma 1 della Legge 9 gennaio 2019, n.3) sia mediante rinvii al Decreto stesso (dagli artt. 3 e 10 della Legge 16 marzo 2006 n. 146 e dall art. 192 del decreto Legislativo 3 aprile 2006 n. 152). Per effetto di tali progressivi ampliamenti, il Decreto si applica allo stato ai seguenti reati, in forma consumata o, limitatamente ai delitti, anche semplicemente tentata: 1) reati contro la P.A.: corruzione, istigazione alla corruzione, concussione, induzione indebita; malversazione in danno dello Stato, traffico di influenze illecite, truffa ai danni dello Stato o di un altro ente pubblico; truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche; frode informatica in danno dello Stato o di un altro ente pubblico; 2) delitti informatici e trattamento illecito di dati; 3) delitti di criminalità organizzata; 4) falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento; 5) delitti contro l industria e il commercio; 6) reati societari (tra cui i reati in materia di corruzione tra privati); 7) delitti con finalità di terrorismo o di eversione dell ordine democratico; 8) delitti contro la personalità individuale: riduzione o mantenimento in schiavitù o servitù, tratta di persone, acquisto e alienazione di schiavi, prostituzione minorile, pornografia minorile, iniziative turistiche volte allo sfruttamento della prostituzione minorile, detenzione di materiale pornografico, pornografia virtuale, intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro; 7

8 9) abuso di informazioni privilegiate e manipolazioni di mercato; 10) pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili; 11) omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro; 12) ricettazione, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio; 13) delitti in materia di violazione del diritto d autore; 14) Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all autorità giudiziaria; 15) reati transnazionali; 16) reati ambientali; 17) reato di impiego di cittadini di paesi terzi il cui soggiorno è irregolare; 18) reati in materia di corruzione tra privati La fattispecie prevista dal Decreto e le sanzioni comminate Gli elementi positivi di fattispecie La fattispecie cui il Decreto collega l insorgere della peculiare forma di responsabilità da essa contemplata postula la contemporanea presenza di tutta una serie di elementi positivi (il cui concorso è cioè necessario) e la contestuale assenza di determinati elementi negativi (la cui eventuale sussistenza costituisce viceversa un esimente). Per quanto riguarda gli elementi positivi va innanzitutto precisato che il Decreto si applica ad ogni società o associazione, anche priva di personalità giuridica, nonché a qualunque altro ente dotato di personalità giuridica (qui di seguito, per brevità, l Ente ), fatta eccezione per lo Stato e gli enti svolgenti funzioni costituzionali, gli enti pubblici territoriali, gli altri enti pubblici non economici. Ciò posto, la responsabilità prevista dal Decreto a carico dell Ente scatta qualora sia stato commesso un reato che: a) risulti compreso tra quelli per i quali indicati dal Decreto nell apposito elenco (qui di seguito, per brevità, un Reato ); b) sia stato realizzato anche o esclusivamente nell interesse o a vantaggio dell Ente, salvo che in quest ultima ipotesi il Reato sia stato commesso nell interesse esclusivo del reo o di terzi. L interesse sussiste quando l autore del reato ha agito con l intento di favorire l ente, indipendentemente dalla circostanza che poi tale obiettivo sia stato realmente conseguito. Il vantaggio sussiste quando l ente ha tratto o avrebbe potuto trarre dal reato un risultato positivo, economico o di altra natura. Secondo la Corte di Cassazione (Cass. Pen., 20 dicembre 2005, n. 3615), i concetti di interesse e vantaggio non vanno intesi 8

9 come concetto unitario, ma dissociati, essendo palese la distinzione tra quello che potrebbe essere inteso come un possibile guadagno prefigurato come conseguenza dell illecito, rispetto ad un vantaggio chiaramente conseguito grazie all esito del reato. In tal senso si è pronunciato anche il Tribunale di Milano (ord. 20 dicembre 2004), secondo cui è sufficiente la sola finalizzazione della condotta criminosa al perseguimento di una data utilità, a prescindere dal fatto che questa sia effettivamente conseguita. La responsabilità dell ente sussiste non soltanto quando esso ha tratto un vantaggio patrimoniale immediato dalla commissione del reato, ma anche nell ipotesi in cui, pur nell assenza di tale risultato, il fatto trovi motivazione nell interesse dell ente. Il miglioramento della propria posizione sul mercato o l occultamento di una situazione di crisi finanziaria, ad es., sono casi che coinvolgono gli interessi dell ente senza apportargli però un immediato vantaggio economico. È importante inoltre evidenziare che, qualora il reato venga commesso da soggetti qualificati di un ente appartenente ad un gruppo, il concetto di interesse può essere esteso in senso sfavorevole alla società capogruppo. Il Tribunale di Milano (ord. 20 dicembre 2004) ha sancito che l elemento caratterizzante l interesse di gruppo sta nel fatto che questo non si configura come proprio ed esclusivo di uno dei membri del gruppo, ma come comune a tutti i soggetti che ne fanno parte. Per questo motivo si afferma che l illecito commesso dalla controllata possa essere addebitato anche alla controllante, purché la persona fisica che ha commesso il reato anche a titolo di concorso appartenga anche funzionalmente alla stessa; c) sia stato realizzato da una persona fisica: 1) in posizione apicale (ossia che esercita funzioni di rappresentanza, di amministrazione o di direzione dell'ente o di una sua unità organizzativa dotata di autonomia finanziaria e funzionale, o che esercita, anche di fatto, la gestione e il controllo dello stesso: qui di seguito, per brevità, Soggetto Apicale ); ovvero 2) sottoposta alla direzione o alla vigilanza di un Soggetto Apicale (qui di seguito, per brevità, Soggetto Subordinato ). L elenco dei Reati Per effetto delle successive modifiche apportate al Decreto, risultano attualmente assoggettati all applicazione di quest ultimo i seguenti Reati, in forma consumata e, relativamente ai soli delitti, anche semplicemente tentata: Art. 24 d.lgs. 231/ Indebita percezione di erogazioni, truffa in danno dello Stato o di un ente pubblico o per il conseguimento di erogazioni pubbliche e frode informatica in danno dello Stato o di un ente pubblico REATI PRESUPPOSTO SANZIONI PECUNIARIE SANZIONI INTERDITTIVE Malversazione a danno dello Stato (art. 316-bis c.p.) Indebita percezione di erogazioni a danno dello Stato (art. 316-ter c.p.) Truffa a danno dello Stato o di altro ente Fino a cinquecento quote (da duecento a seicento quote se dal reato siano conseguiti un profitto di rilevante entità o un - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e 9

10 pubblico (art. 640, co. 2, n. 1 c.p.) danno di particolare gravità) servizi Truffa aggravata per il conseguimento di erogazioni pubbliche (art. 640-bis c.p.) Frode informatica (art. 640-ter c.p.) Art. 24-bis d.lgs. 231/ Delitti informatici e trattamento illecito di dati REATI PRESUPPOSTO SANZIONI PECUNIARIE SANZIONI INTERDITTIVE Accesso abusivo ad un sistema informatico o telematico (art. 615-ter c.p.) Intercettazione, impedimento o interruzione illecita di comunicazioni informatiche o telematiche (art quater c.p.) Installazione di apparecchiature atte ad intercettare, impedire od interrompere comunicazioni informatiche o telematiche (art. 617-quinquies c.p.) Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici (art. 635-bis c.p.) Danneggiamento di informazioni, dati e programmi informatici utilizzati dallo Stato o da altro ente pubblico o comunque di pubblica utilità (art. 635-ter c.p.) Da cento a cinquecento quote - interdizione dall esercizio dell attività - sospensione o revoca delle licenze, autorizzazioni, o concessioni funzionali alla commissione dell illecito - divieto di pubblicizzare beni e servizi Danneggiamento di sistemi informatici o telematici (art. 635-quater c.p.) Danneggiamento di sistemi informatici o telematici di pubblica utilità (art quinquies, co. 3, c.p.) Detenzione e diffusione abusiva di codici di accesso a sistemi informatici o telematici (art. 615-quater c.p.) Diffusione di apparecchiature, dispositivi o programmi informatici diretti a danneggiare o interrompere un sistema informatico o telematico (art quinquies c.p.) Falsità nei documenti informatici (art. 491-bis c.p.) Fino a trecento quote - sospensione o revoca delle licenze, autorizzazioni o concessioni funzionali alla commissione dell illecito - divieto di pubblicizzare beni e servizi - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e 10

11 Frode informatica del soggetto che presta servizi di certificazione di firma elettronica (art. 640-quinquies c.p.) Fino a quattrocento quote revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e servizi Art. 24-ter d.lgs. 231/ Delitti di criminalità organizzata REATI PRESUPPOSTO SANZIONI PECUNIARIE SANZIONI INTERDITTIVE Associazione per delinquere diretta alla commissione di delitti contro la libertà individuale e in materia di immigrazione clandestina (art. 416, co. 6, c.p.) Associazioni di tipo mafioso, anche straniere (art. 416-bis c.p.) Scambio elettorale politico-mafioso (art. 416-ter c.p.) Sequestro di persona a scopo di rapina o di estorsione (art. 630 c.p.) Altri delitti commessi avvalendosi delle condizioni previste dall art. 416-bis c.p. o al fine di agevolare associazioni di tipo mafioso Associazione finalizzata al traffico illecito di stupefacenti o psicotrope (art. 74 D.P.R. 309/1990) Associazione per delinquere (art. 416, co. 1-5, c.p.) Da quattrocento a mille quote Da trecento a ottocento quote Per almeno un anno: - interdizione dall esercizio dell attività (interdizione definitiva se l ente o una sua unità organizzativa sono stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione del reato-presupposto) - sospensione o revoca delle licenze, autorizzazioni o concessioni funzionali alla commissione dell illecito - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e servizi Delitti in materia di armi (art. 407, co. 2, lett. a), n. 5, c.p.p.) Art. 25 d.lgs. 231/ Concussione, induzione indebita a dare o promettere utilità e corruzione REATI PRESUPPOSTO SANZIONI PECUNIARIE SANZIONI INTERDITTIVE Corruzione per l esercizio della funzione (art. 318 c.p.) Responsabilità del corruttore per l esercizio della funzione (art. 321 c.p.) Fino a duecento quote (anche per i casi di corruzione di incaricato di pubblico servizio e corruzione internazionale) NO Istigazione alla corruzione per l esercizio della funzione (art. 322, co. 1 e 3, c.p.) 11

12 Traffico di influenze illecite (art. 346-bis c.p.) Corruzione per un atto contrario ai doveri d ufficio (art. 319 c.p.) Corruzione in atti giudiziari (se i fatti corruttivi sono commessi per favorire o danneggiare una parte processuale) (art. 319-ter, co. 1, c.p.) Responsabilità del corruttore per un atto contrario ai doveri d ufficio (art. 321 c.p.) Istigazione alla corruzione per un atto contrario ai doveri d ufficio (art. 322, co. 2 e 4, c.p.) Concussione (art. 317 c.p.) Corruzione aggravata per un atto contrario ai doveri d ufficio se l ente ha tratto rilevante profitto (art. 319 aggravato ai sensi dell art. 319-bis c.p.) Corruzione in atti giudiziari (se taluno è ingiustamente condannato alla detenzione) (art. 319-ter, co. 2, c.p.) Induzione indebita a dare o promettere utilità (art. 319-quater c.p.) Responsabilità del corruttore per corruzione aggravata per atto contrario ai doveri di ufficio e per corruzione in atti giudiziari (art. 321 c.p.) Da duecento a seicento quote (anche per i casi di corruzione di incaricato di pubblico servizio e corruzione internazionale) Da trecento a ottocento quote (anche per i casi di corruzione di incaricato di pubblico servizio e corruzione internazionale) Per almeno due anni o per almeno quattro anni ( art. 25 co. 5 e co. 5 bis) : - interdizione dall esercizio dell attività (interdizione definitiva se l ente o una sua unità organizzativa sono stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione del reato-presupposto) - sospensione o revoca delle licenze, autorizzazioni o concessioni funzionali alla commissione dell illecito - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e servizi Per almeno due anni o per almeno quattro anni ( art. 25 co. 5 e co. 5bis): - interdizione dall esercizio dell attività (interdizione definitiva se l ente o una sua unità organizzativa sono stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione del reato-presupposto) - sospensione o revoca delle licenze, autorizzazioni o concessioni funzionali alla commissione dell illecito - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e servizi Art. 25-bis d.lgs. 231/ Falsità in monete, in carte di pubblico credito, in valori di bollo e in strumenti o segni di riconoscimento 12

13 REATI PRESUPPOSTO SANZIONI PECUNIARIE SANZIONI INTERDITTIVE Falsificazione di monete, spendita ed introduzione nello Stato, previo concerto, di monete falsificate (art. 453 c.p.) Da trecento a ottocento quote Alterazione di monete (art. 454 c.p.) Contraffazione di carta filigranata in uso per la fabbricazione di carte di pubblico credito o di valori di bollo (art. 460 c.p.) Fabbricazione o detenzione di filigrane o di strumenti destinati alla falsificazione di monete, di valori di bollo o di carta filigranata (art. 461 c.p.) Spendita e introduzione nello Stato, senza concerto, di monete false (art. 455 c.p.) Falsificazione di valori di bollo, introduzione nello Stato, acquisto, detenzione o messa in circolazione di valori di bollo falsificati (art. 459 c.p.) Contraffazione, alterazione o uso di marchio segni distintivi ovvero di brevetti, modelli e disegni industriali (art. 473 c.p.) Introduzione nello Stato e commercio di prodotti con segni falsi (art. 474 c.p.) Spendita di monete falsificate ricevute in buona fede (art. 457 c.p.) Uso di valori di bollo contraffatti o alterati ricevuti in buona fede (art. 464, co. 2, c.p.) Uso di valori di bollo contraffatti o alterati fuori dai casi di concorso nella contraffazione o alterazione (art. 464, co. 1, c.p.) Fino a cinquecento quote Le sanzioni pecuniarie stabilite per i reati previsti dagli artt. 453 e 454, ridotte da un terzo alla metà Le sanzioni pecuniarie stabilite per i reati previsti dagli artt. 453, 455, 457 e 464, co. 2, c.p., ridotte di un terzo Fino a cinquecento quote Fino a duecento quote Fino a trecento quote Per non oltre un anno: - interdizione dall esercizio dell attività (interdizione definitiva se l ente o una sua unità organizzativa sono stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione del reato-presupposto) - sospensione o revoca delle licenze, autorizzazioni o concessioni funzionali alla commissione dell illecito - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e servizi NO Art. 25-bis.1 d.lgs. 231/ Delitti contro l industria e il commercio REATI PRESUPPOSTO SANZIONI PECUNIARIE SANZIONI INTERDITTIVE Turbata libertà dell'industria o del commercio (art. 513 c.p.) Frode nell'esercizio del commercio (art. 515 c.p.) 13

14 Vendita di sostanze alimentari non genuine come genuine (art. 516 c.p.) Vendita di prodotti industriali con segni mendaci (art. 517 c.p.) Fino a cinquecento quote NO Fabbricazione e commercio di beni realizzati usurpando titoli di proprietà industriale (art. 517-ter c.p.) Contraffazione di indicazioni geografiche o denominazioni di origine dei prodotti agroalimentari (art. 517-quater c.p.) Illecita concorrenza con minaccia o violenza (art. 513-bis c.p.) Frodi contro le industrie nazionali (art. 514 c.p.) Fino a ottocento quote - interdizione dall esercizio dell attività (interdizione definitiva se l ente o una sua unità organizzativa sono stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione del reato-presupposto) - sospensione o revoca delle licenze, autorizzazioni o concessioni funzionali alla commissione dell illecito - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e servizi Art. 25-ter d.lgs. 231/ Reati societari REATI PRESUPPOSTO SANZIONI PECUNIARIE 2 SANZIONI INTERDITTIVE False comunicazioni sociali (art c.c.) False comunicazioni sociali di lieve entità (art bis c.c.) False comunicazioni sociali delle società quotate in danno della società, dei soci o dei creditori (art c.c.) Da duecento a quattrocento quote Da cento a duecento quote Da quattrocento a seicento quote NO Operazioni in pregiudizio dei creditori 2 La sanzione pecuniaria è aumentate di un terzo se l ente ha conseguito un profitto di rilevante entità a seguito del reatopresupposto. 14

15 (art c.c.) Indebita ripartizione dei beni sociali da parte dei liquidatori (art c.c.) Da trecento a seicentosessanta quote Illecita influenza sull assemblea (art c.c.) Falso in prospetto (v. art. 173-bis T.U.F. che ha sostituito l abrogato art c.c.) 3 Illegale ripartizione degli utili e delle riserve (art c.c.) Falsità nelle relazioni o nelle comunicazioni dei responsabili della revisione legale (abrogato art c.c., cfr. ora art. 27, co. 2, d.lgs. 39/2010) 4 Ostacolo all esercizio delle funzioni delle autorità pubbliche di vigilanza (art. 2638, co. 1 e 2, c.c.) Impedito controllo che causa danno ai soci (art. 2625, co. 2, c.c.) Da duecento a duecentosessanta quote o da quattrocento a seicentosessanta quote, a seconda che sia o meno cagionato un danno Da duecento a duecentosessanta quote Da duecento a duecentosessanta quote o da quattrocento a ottocento quote, a seconda che sia cagionato o meno un danno ai destinatari delle comunicazioni Da quattrocento a ottocento quote Indebita restituzione dei conferimenti (art c.c.) Illecite operazioni sulle azioni o quote sociali o della società controllante (art c.c.) Da duecento a trecentosessanta quote Formazione fittizia del capitale (art c.c.) Aggiotaggio (art c.c.) Omessa comunicazione del conflitto di interessi (art bis c.c.) Da quattrocento a mille quote Corruzione tra privati limitatamente alla Da quattrocento a seicento quote - l'interdizione dall'esercizio 3 L art c.c. è stato abrogato dall art. 34, Legge n. 262/2005 (Legge di riforma del risparmio). La corrispondente fattispecie delittuosa è stata trasferita nel TUF (art. 173-bis) ma non è richiamata nell art. 25-ter del decreto 231, che pertanto è da ritenere inapplicabile. Inoltre, si segnala un difetto di coordinamento tra l articolo 25-ter del decreto 231 e l articolo 173-bis del T.U.F.: quest ultimo, nel riformulare il reato di falso in prospetto, non dà rilievo alla determinazione di un danno patrimoniale in capo ai destinatari del prospetto, a differenza di quanto continua a prevedere l articolo 25-ter del decreto L art c.c. è stato abrogato dall art. 37, co. 34, d. lgs. n. 39/2010 (Testo Unico revisione legale dei conti). La corrispondente fattispecie di reato è stata trasferita nell art. 27 del citato decreto ma non è richiamata nell art. 25-ter del decreto 231, che pertanto è da ritenere inapplicabile. 15

16 condotta di chi dà o promette denaro o altra utilità (art. 2635, co. 3, c.c.) Istigazione alla corruzione tra privati (art bis, co. 1, c.c.) Da duecento a quattrocento quote dell'attività; - la sospensione o la revoca delle autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell'illecito; - il divieto di contrattare con la P.A.; - l'esclusione da agevolazioni, finanziamenti, contributi o sussidi e l'eventuale revoca di quelli già concessi; - il divieto di pubblicizzare beni o servizi Art. 25-quater d.lgs. 231/ Delitti con finalità di-terrorismo o di eversione dell'ordine democratico REATI PRESUPPOSTO SANZIONI PECUNIARIE SANZIONI INTERDITTIVE Delitti con finalità di terrorismo o di eversione previsti dal codice penale o da leggi speciali puniti con la reclusione inferiore a 10 anni Delitti con finalità di-terrorismo o di eversione previsti dal codice penale o da leggi speciali puniti con la reclusione non inferiore a 10 anni o con l ergastolo Da duecento a settecento quote Da quattrocento a mille quote Per almeno un anno: - interdizione dall esercizio dell attività (interdizione definitiva se l ente o una sua unità organizzativa sono stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione del reato-presupposto) - sospensione o revoca delle licenze, autorizzazioni o concessioni funzionali alla commissione dell illecito - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e servizi Interdizione definitiva dell attività se l ente o una sua unità organizzativa vengono stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione dei reati-presupposto. Art. 25-quater.1 d.lgs. 231/ Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili REATI PRESUPPOSTO SANZIONI PECUNIARIE SANZIONI INTERDITTIVE Per almeno un anno: 16

17 Pratiche di mutilazione degli organi genitali femminili (583-bis c.p.) Da trecento a settecento quote - interdizione dall esercizio dell attività (interdizione definitiva se l ente o una sua unità organizzativa sono stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione del reato-presupposto) - sospensione o revoca delle licenze, autorizzazioni, accreditamento (se è un ente privato accreditato) o concessioni funzionali alla commissione dell illecito - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e servizi. Art. 25-quinquies d.lgs. 231/ Delitti contro la personalità individuale REATI PRESUPPOSTO SANZIONI PECUNIARIE SANZIONI INTERDITTIVE Atti sessuali con minore di età compresa tra i quattordici e i diciotto anni, in cambio di denaro o altro corrispettivo (art. 600-bis, co. 2, c.p.) Pornografia minorile Offerta o cessione di materiale pedopornografico, anche per via telematica (art. 600-ter, co. 3 e 4 c.p.) Detenzione di materiale pedopornografico (art. 600-quater c.p.) Da duecento a settecento quote (anche se relativi al materiale pornografico rappresentante immagini di minori o parti di esse) Si prevede l interdizione definitiva dell attività se l ente o una sua unità organizzativa vengono stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione dei reati-presupposto. Adescamento di minorenni (art undecies c.p.) Prostituzione minorile (art. 600-bis, co. 1, c.p.) Pornografia minorile - Reclutamento o utilizzo di minore per spettacoli pornografici e distribuzione di materiale pedopornografico, anche virtuale (art. 600-ter, co. 1 e 2, c.p.) Iniziative turistiche volte allo sfruttamento Da trecento a ottocento quote Per almeno un anno: - interdizione dall esercizio dell attività (interdizione definitiva se l ente o una sua unità organizzativa vengono stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione dei reati-presupposto) - sospensione o revoca di 17

18 della prostituzione minorile (art. 600 quinquies c.p.) Riduzione o mantenimento in schiavitù o servitù (art. 600 c.p.) Tratta di persone (art. 601 c.p.) Acquisto e alienazione di schiavi (art. 602 c.p.) Da quattrocento a mille quote autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell illecito - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e servizi Intermediazione illecita e sfruttamento del lavoro (art bis c.p.) Art. 25-sexies d.lgs. 231/ Abusi di mercato REATI PRESUPPOSTO 5 SANZIONI PECUNIARIE SANZIONI INTERDITTIVE Abuso di informazioni privilegiate (art. 184 d.lgs. 58/1998) Manipolazione del mercato (art. 185 d.lgs. 58/1998) Da quattrocento a mille quote (ma se i reati hanno procurato all'ente un prodotto o profitto di rilevante entità, la sanzione è aumentata fino a dieci volte tale prodotto o profitto) NO Art. 25-septies d.lgs. 231/ Omicidio colposo o lesioni gravi o gravissime commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro REATI PRESUPPOSTO SANZIONI PECUNIARIE SANZIONI INTERDITTIVE Omicidio colposo commesso con violazione dell'articolo 55, co. 2, d.lgs. 81/2008 (art. 589 c.p.) Omicidio colposo commesso con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro (art. 589 c.p.) Mille quote Da duecentocinquanta a cinquecento quote Per almeno tre mesi e non più di un anno: - interdizione dall esercizio dell attività - sospensione o revoca di autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell illecito - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e 5 L abuso di informazioni privilegiate e la manipolazione del mercato, laddove posti in essere nell interesse o a vantaggio dell ente, possono rilevare anche quali illeciti amministrativi. Ai sensi dell articolo 187-quinquies del TUF, la Consob può applicare sanzioni amministrative pecuniarie da 100 mila a 15 milioni di euro ovvero da 100 mila a 25 milioni di euro, rispettivamente per gli illeciti di abuso di informazioni privilegiate e di manipolazione del mercato; inoltre, la sanzione può essere aumentata fino a dieci volte il profitto o il prodotto conseguito dall ente a seguito della commissione dell illecito, se il profitto o il prodotto siano di rilevante entità. 18

19 Lesioni personali colpose commesse con violazione delle norme sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro (art. 590, co. 3, c.p.) Non superiore a duecentocinquanta quote revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e servizi Per non più di sei mesi: - interdizione dall esercizio dell attività - sospensione o revoca di autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell illecito - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e servizi Art. 25-octies d.lgs. 231/ Ricettazione, riciclaggio, impiego di denaro, beni o utilità di provenienza illecita e autoriciclaggio REATI PRESUPPOSTO SANZIONI PECUNIARIE SANZIONI INTERDITTIVE Ricettazione (art. 648 c.p.) Riciclaggio (art. 648-bis c.p.) Impiego di denaro beni o utilità di provenienza illecita (art. 648-ter c.p.) Autoriciclaggio (art. 648-ter 1 c.p.) Da duecento a ottocento quote (da quattrocento a mille quote se il denaro, i beni o le altre utilità provengono da delitto per cui è stabilita la pena della reclusione superiore nel massimo a cinque anni) Per non più di due anni: - interdizione dall esercizio dell attività - sospensione o revoca di autorizzazioni, licenze o concessioni funzionali alla commissione dell illecito - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e servizi Art. 25-novies d.lgs. 231/ Delitti in materia di violazione del diritto d autore REATI PRESUPPOSTO SANZIONI PECUNIARIE SANZIONI INTERDITTIVE Protezione penale dei diritti di utilizzazione economica e morale (art. 171, co. 1, lett. a-bis e co. 3, l. 633/1941) Tutela penale del software e delle banche dati (art. 171-bis l. 633/1941) Tutela penale delle opere audiovisive Fino a cinquecento quote Per non oltre un anno: - interdizione dall esercizio dell attività - sospensione o revoca delle licenze, autorizzazioni o concessioni funzionali alla commissione dell illecito 19

20 (art. 171-ter l. 633/1941) Responsabilità penale relativa ai supporti (art. 171-septies l. 633/1941) Responsabilità penale relativa a trasmissioni audiovisive ad accesso condizionato (art. 171-octies l. 633/1941) - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e servizi Art. 25-decies d.lgs. 231/ Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all autorità giudiziaria REATI PRESUPPOSTO SANZIONI PECUNIARIE SANZIONI INTERDITTIVE Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all'autorità giudiziaria (art. 377-bis c.p.) Fino a cinquecento quote NO Art. 25-undecies d.lgs. 231/ Reati ambientali REATI PRESUPPOSTO SANZIONI PECUNIARIE SANZIONI INTERDITTIVE Inquinamento ambientale (art. 452-bis c.p.) Disastro ambientale (art. 452-quater c.p.) Delitti colposi contro l'ambiente (art. 452-quinquies c.p.) Delitti associativi aggravati (art octies c.p.) Traffico e abbandono di materiale ad alta radioattività (art. 452-sexies c.p.) Uccisione, distruzione, cattura, prelievo, Da duecentocinquanta a seicento quote Da quattrocento a ottocento quote Da duecento a cinquecento quote Da trecento a mille quote Da duecentocinquanta a seicento quote Per un periodo non superiore ad un anno: - interdizione dall esercizio dell attività (interdizione definitiva se l ente o una sua unità organizzativa vengono stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione del reato di cui all art. 260 d.lgs. 152/2006) - sospensione o revoca delle licenze, autorizzazioni o concessioni funzionali alla commissione dell illecito - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e servizi NO 20

21 detenzione di esemplari di specie animali o vegetali selvatiche protette (art. 727-bis c.p.) Distruzione o deterioramento di habitat all interno di un sito protetto (art. 733-bis c.p.) Reati in materia di scarichi di acque reflue industriali (art. 137 d.lgs. 152/2006) Attività organizzate per il traffico illecito di rifiuti (art. 260 d.lgs. 152/2006) Fino a duecentocinquanta quote Da centocinquanta a duecentocinquanta quote Da centocinquanta a duecentocinquanta quote (co. 3, 5, primo periodo, e 13) Da duecento a trecento quote (co. 2, 5, secondo periodo, 11) Da trecento a cinquecento quote (co. 1) Da quattrocento a ottocento quote (co. 2) NO NO Per non oltre sei mesi: - interdizione dall esercizio dell attività (interdizione definitiva se l ente o una sua unità organizzativa vengono stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione del reato di cui all art. 260 d.lgs. 152/2006) - sospensione o revoca delle licenze, autorizzazioni o concessioni funzionali alla commissione dell illecito - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e servizi Reati in materia di gestione non autorizzata di rifiuti (art. 256 d.lgs. 152/2006) Fino a duecentocinquanta quote (co. 1, lett. a, e 6, primo periodo) Da centocinquanta a duecentocinquanta quote (co. 1, lett. b, 3 primo periodo e 5) Da duecento a trecento quote (co. 3, secondo periodo) Le sanzioni sono ridotte della metà nelle ipotesi di inosservanza delle prescrizioni contenute o richiamate nelle autorizzazioni, di carenza dei requisiti e delle condizioni richiesti per le iscrizioni o comunicazioni. Fino a duecentocinquanta quote Nella sola ipotesi del comma 3, secondo periodo, si applicano per non oltre sei mesi: - interdizione dall esercizio dell attività - sospensione o revoca delle licenze, autorizzazioni o concessioni funzionali alla commissione dell illecito - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e servizi 21

22 Reati in materia di bonifica dei siti (art. 257 d.lgs. 152/2006) Violazione degli obblighi di comunicazione, di tenuta dei registri obbligatori e dei formulari (art. 258 d.lgs. 152/2006) Traffico illecito di rifiuti (art. 259 d.lgs. 152/2006) Sistema informatico di controllo della tracciabilità dei rifiuti (art. 260-bis d.lgs. 152/2006) (co. 1) Da centocinquanta a duecentocinquanta quote (co. 2) Da centocinquanta a duecentocinquanta quote (co. 4, secondo periodo) Da centocinquanta a duecentocinquanta quote (co. 1) Da centocinquanta a duecentocinquanta quote (co. 6 e 7, secondo e-terzo periodo, e 8, primo periodo) NO Reati in materia di ozono e atmosfera (art. 3, co. 6, l. 549/1993) Da duecento a trecento quote (co. 8, secondo periodo) Da centocinquanta a duecentocinquanta quote NO Reati in materia di tutela di specie animali e vegetali in via di estinzione (l. 150/1992) Reati in materia di tutela dell aria e di riduzione delle emissioni in atmosfera (art. 279, co. 5, d.lgs. 152/2006) Inquinamento colposo provocato dalle navi (art. 9, co. 1, d.lgs. 202/2007) Inquinamento doloso provocato dalle navi o inquinamento colposo aggravato dalla determinazione di danni permanenti o comunque di rilevante gravità alle acque (art. 8, co. 1, e 9, co. 2, d.lgs. 202/2007) Fino a duecentocinquanta quote (art. 1, co. 1, art. 2, co. 1 e 2, art. 6, co. 4, art. 3-bis, co. 1 se è prevista la reclusione non superiore a un anno) Da centocinquanta a duecentocinquanta quote (art. 1, co. 2, art. 3-bis, co. 1 se è prevista la reclusione non superiore a due anni) Da duecento a trecento quote (art. 3-bis, co. 1 se è prevista la reclusione non superiore a tre anni) Da trecento a cinquecento quote (art. 3-bis, co. 1 se è prevista la reclusione superiore a tre anni) Fino a duecentocinquanta quote Da centocinquanta a duecentocinquanta quote NO Per non oltre sei mesi: - interdizione dall esercizio dell attività (interdizione definitiva se l ente o una sua unità organizzativa vengono stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione del 22

23 Inquinamento doloso aggravato dalla determinazione di danni permanenti o comunque di rilevante gravità alle acque (art. 8, co. 2, d.lgs. 202/2007) Da duecento a trecento quote reato di cui all art. 8 d.lgs. 202/2007) - sospensione o revoca delle licenze, autorizzazioni o concessioni funzionali alla commissione dell illecito - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e servizi Art. 25-duodecies d.lgs. 231/ Impiego di cittadini di paesi-terzi il cui soggiorno è irregolare REATI PRESUPPOSTO SANZIONI PECUNIARIE SANZIONI INTERDITTIVE Occupazione di lavoratori stranieri privi di permesso di soggiorno o con permesso di soggiorno scaduto, revocato e annullato, aggravata dal numero superiore a tre, dalla minore età, dalla sottoposizione a condizioni lavorative di particolare sfruttamento (art. 22, co. 12- bis, d.lgs. 286/1998) Promozione, direzione, organizzazione, finanziamento o trasporto di stranieri nel territorio dello Stato ovvero altri atti diretti a procurare illegalmente l ingresso nel territorio dello Stato, ovvero di altro Stato del quale la persona non è cittadina o non ha titolo di residenza permanente (art. 12, commi 3, 3-bis e 3-ter, d.lgs. 286/1998). Favorire la permanenza di stranieri irregolari nel territorio dello Stato in violazione delle norme previste dal D.Lgs. 286/1998 (art. 12, comma 5, d.lgs. 286/1998). Da cento a duecento quote, entro il limite di ,00 Da quattrocento a mille quote Da cento a duecento quote NO Per una durata non inferiore a un anno: - interdizione dall esercizio dell attività - sospensione o revoca delle licenze, autorizzazioni o concessioni funzionali alla commissione dell illecito - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e servizi Art. 25-terdecies d.lgs. 231/ Razzismo e xenofobia REATI PRESUPPOSTO SANZIONI PECUNIARIE SANZIONI INTERDITTIVE Propaganda, istigazione e incitamento fondata in tutto o in parte sulla negazione, sulla minimizzazione in modo grave o sull'apologia della Shoah o dei crimini di genocidio, dei crimini contro Da duecento a ottocento quote Per una durata non inferiore a un anno: - interdizione dall esercizio 23

24 l'umanità e dei crimini di guerra, come definiti dagli articoli 6, 7 e 8 dello statuto della Corte penale internazionale, ratificato ai sensi della legge 12 luglio 1999, n. 232 (art. 3, comma 3-bis, della legge 13 ottobre 1975, n. 654). dell attività - sospensione o revoca delle licenze, autorizzazioni o concessioni funzionali alla commissione dell illecito - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e servizi Art. 10 l. 146/ Ratifica ed esecuzione della Convenzione ONU contro il crimine organizzato transnazionale REATI PRESUPPOSTO SANZIONI PECUNIARIE SANZIONI INTERDITTIVE Associazione per delinquere (art. 416 c.p.) Associazione di tipo mafioso, anche straniera (art. 416-bis c.p.) Associazione per delinquere finalizzata al contrabbando di tabacchi lavorati esteri (art. 291-quater d.p.r. 43/1973) Associazione finalizzata al traffico illecito di sostanze stupefacenti o psicotrope (art. 74 d.p.r. 309/1990) Da quattrocento a mille quote Induzione a non rendere dichiarazioni o a rendere dichiarazioni mendaci all autorità giudiziaria (art. 377-bis c.p.) Fino a cinquecento quote NO Per almeno di un anno: - interdizione dall esercizio dell attività (interdizione definitiva se l ente o una sua unità organizzativa vengono stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione di uno dei reati-presupposto) - sospensione o revoca delle licenze, autorizzazioni o concessioni funzionali alla commissione dell illecito - divieto di contrattare con la P.A. - esclusione da agevolazioni e revoca di quelle eventualmente già concesse - divieto di pubblicizzare beni e servizi Interdizione definitiva dell attività se l ente o una sua unità organizzativa vengono stabilmente utilizzati allo scopo unico o prevalente di consentire o agevolare la commissione dei reati-presupposto. 24

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