Relazione sulla gestione Rendiconto 2016

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1 Relazione sulla gestione Rendiconto 2016 (art. 151, comma 6 e art. 231 D.Lgs. 18/08/2000, n Art. 11, comma 6, d.lgs. n. 118/2011) Approvata con deliberazione di Giunta Comunale n. 125 in data Relazione sulla gestione Esercizio

2 Indice 1) PREMESSA 1.1) La riforma dell ordinamento contabile: l entrata in vigore dell armonizzazione 1.2) L attuazione dell armonizzazione nell ente 1.3) Il rendiconto nel processo di programmazione e controllo 2) LA GESTIONE FINANZIARIA 2.1) Il Bilancio di previsione 2.2) il risultato di amministrazione 2.3) Analisi della composizione del risultato di amministrazione 2.3.1) Quote accantonate 2.3.2) Quote vincolate 2.3.3) Quote destinate 3) LA GESTIONE DI COMPETENZA 3.1) Il risultato della gestione di competenza 3.2) Verifica degli equilibri di bilancio 3.3) Confronto tra previsioni iniziali, definitive e rendiconto 4) LA GESTIONE DI CASSA 4.1) Indicatore Tempestività tempi medi di pagamento 5) LE ENTRATE 5.1) Le entrate tributarie 5.2) I trasferimenti 5.3) Le entrate extratributarie 5.4) Le entrate da alienazioni, trasferimenti e riscossioni di crediti 5.5) Entrate da riduzione di attività finanziarie 5.6) I mutui 6) LE SPESE 6.1) Le spese correnti 6.1.1) Riepilogo spese correnti per missioni e macroaggregati 6.1.2) La spesa del personale 6.1.3) La rendicontazione delle spese soggette a limiti 6.1.4) Le spese di rappresentanza 6.2) Le spese in conto capitale: gli investimenti 7) I SERVIZI A DOMANDA INDIVIDUALE 8) LA GESTIONE DEI RESIDUI 8.1) Il riaccertamento ordinario dei residui 9) IL FONDO PLURIENNALE VINCOLATO 9.1) Il fondo pluriennale vincolato al 1 gennaio ) Il fondo pluriennale vincolato costituito nel corso dell esercizio 9.3) Il fondo pluriennale vincolato costituito in occasione del riaccertamento ordinario 9.4) Economie su impegni finanziati dal fondo pluriennale vincolato 9.5) La determinazione del fondo pluriennale vincolato di spesa alla fine dell esercizio 10) LA GESTIONE ECONOMICA 11) LO STATO PATRIMONIALE 11.1) Lo stato patrimoniale riclassificato al 1 gennaio ) Lo stato patrimoniale al 31 dicembre 2016 Relazione sulla gestione Esercizio

3 12) I VINCOLI DI FINANZA PUBBLICA 13) I PARAMETRI DI RISCONTRO DELLA SITUAZIONE DI DEFICITARIETA STRUTTURALE 14) ENTI ED ORGANISMI STRUMENTALI E SOCIETA 15) DEBITI FUORI BILANCIO Relazione sulla gestione Esercizio

4 1) PREMESSA 1.1) La riforma dell ordinamento contabile: l entrata in vigore dell armonizzazione La legge n. 42 del 5 maggio 2009, di attuazione del federalismo fiscale, ha delegato il Governo ad emanare, in attuazione dell art. 119 della Costituzione, decreti legislativi in materia di armonizzazione dei principi contabili e degli schemi di bilancio degli enti territoriali. La delega è stata attuata dal decreto legislativo 23 giugno 2011 n. 118 recante Disposizioni in materia di armonizzazione dei sistemi contabili e degli schemi di bilancio delle Regioni, degli enti locali e dei loro organismi, a norma degli articoli 1 e 2 della legge 5 maggio 2009, n. 42. Il nuovo ordinamento contabile e i nuovi schemi di bilancio sono entrati in vigore il 1º gennaio 2015, dopo la proroga di un anno disposta dall art. 9 del D.L. 31 agosto 2013, n. 2 conv. in Legge n. 124/2013 previa valutazione della sperimentazione di tre anni (dal 2012 al 2014) per un numero limitato di enti. L entrata in vigore della riforma è diluita lungo un arco temporale triennale, al fine di attenuare l impatto delle rilevanti novità sulla gestione contabile, date le evidenti ripercussioni sotto il profilo sia organizzativo che procedurale NORMA* Art. 3, co. 1 Art. 3, co. 5 Art. 3, co. 7 Art. 3, co. 7 Art. 3, co. 11 Art. 11, co. 12 COSA PREVEDE Applicazione dei principi: - della programmazione**; - della contabilità finanziaria; - della contabilità economico-patrimoniale (salvo rinvio al 2016/2017); - del bilancio consolidato (salvo rinvio al 2016/2017). Gestione del fondo pluriennale vincolato Riaccertamento straordinario dei residui al 1 gennaio 2015*** Istituzione del fondo crediti di dubbia esigibilità Applicazione dal 2015 del principio della competenza potenziata Funzione autorizzatoria bilanci-rendiconto ex D.P.R. n. 194/1996*** Funzione conoscitiva bilancio-rendiconto ex D.Lgs. n. 118/2011*** NORMA* Art. 3, co. 12 Art. 11, co. 14 Art. 11, co. 16 Art. 11-bis, co. 4 Art. 170, co. 1, TUEL Art. 175, c. 9-ter, TUEL COSA PREVEDE Possibilità di rinviare al 2016 la tenuta della contabilità economico-patrimoniale e l applicazione del relativo principio contabile applicato*** Possibilità di rinvio al 2016 del piano dei conti integrato*** Funzione autorizzatoria bilancio-rendiconto ex D.Lgs. n. 118/2011 Funzione conoscitiva bilanci-rendiconto ex DPR n. 194/1996 Applicazione della disciplina esercizio/gestione provvisoria prevista dal principio contabile ** Possibilità di rinviare al 2016 l adozione del bilancio consolidato*** Documento Unico di Programmazione (DUP) *** Disciplina delle variazioni di bilancio*** NORMA* Art. 8 Art. 232, c. 2, TUEL Art. 233-bis, c. 3, TUEL COSA PREVEDE Superamento del SIOPE Possibilità di rinviare al 2017 la tenuta della contabilità economico-patrimoniale e l applicazione del relativo principio contabile applicato per i comuni fino a abitanti Possibilità di rinviare al 2017 l adozione del bilancio consolidato per i comuni fino a abitanti * Ove non specificato, si riferisce al D.Lgs. n. 118/2011 ** Escluso il DUP *** Non si applica agli enti in sperimentazione nel 2014 Ai fini di una migliore comprensione delle informazioni riportate nelle sezioni seguenti, con particolare riferimento alle serie storiche dei dati, vengono di seguito richiamate le principali novità introdotte dalla riforma, che trovano diretta ripercussione sui documenti contabili di bilancio dell ente: - l adozione di un unico schema di bilancio di durata triennale (in sostituzione del bilancio annuale e pluriennale) articolato in missioni (funzioni principali ed obiettivi strategici dell amministrazione) e programmi (aggregati omogenei di attività volte a perseguire gli obiettivi strategici) coerenti con la classificazione economica e funzionale individuata dagli appositi regolamenti comunitari in materia di Relazione sulla gestione Esercizio

5 contabilità nazionale (classificazione COFOG europea). Per l anno 2015 il nuovo bilancio predisposto secondo lo schema di cui al d.lgs. n. 118/2011 ed il relativo rendiconto hanno funzione conoscitiva, conservando carattere autorizzatorio i documenti contabili tradizionali. La nuova classificazione evidenzia la finalità della spesa e consente di assicurare maggiore trasparenza delle informazioni riguardanti il processo di allocazione delle risorse pubbliche e la loro destinazione alle politiche pubbliche settoriali, al fine di consentire la confrontabilità dei dati di bilancio. Le Spese sono ulteriormente classificate in macroaggregati, che costituiscono un articolazione dei programmi, secondo la natura economica della spesa e sostituiscono la precedente classificazione per Interventi. Sul lato entrate la nuova classificazione prevede la suddivisione in Titoli (secondo la fonte di provenienza), Tipologie (secondo la loro natura), Categorie (in base all oggetto). Unità di voto ai fini dell approvazione del Bilancio di esercizio sono: i programmi per le spese e le tipologie per le entrate; - il Documento unico di programmazione quale atto fondamentale in cui vengono formalizzate le scelte strategiche ed operative dell ente; - l evidenziazione delle previsioni di cassa in aggiunta a quelle consuete di competenza, nel primo anno di riferimento del bilancio. - l applicazione del nuovo principio di competenza finanziaria potenziata, secondo il quale le obbligazioni attive e passive giuridicamente perfezionate sono registrate nelle scritture contabili con l'imputazione all'esercizio nel quale vengono a scadenza, ferma restando, nel caso di attività di investimento che comporta impegni di spesa che vengano a scadenza in più esercizi finanziari, la necessità di predisporre, sin dal primo anno, la copertura finanziaria per l effettuazione della complessiva spesa dell investimento. Tale principio comporta dal punto di vista contabile notevoli cambiamenti soprattutto con riferimento alle spese di investimento, che devono essere impegnate con imputazione agli esercizi in cui scadono le obbligazioni passive derivanti dal contratto: la copertura finanziaria delle quote già impegnate ma esigibili in esercizi successivi a quello in cui è accertata l entrata è assicurata dal fondo pluriennale vincolato. Il fondo pluriennale vincolato è un saldo finanziario, costituito da risorse già accertate destinate al finanziamento di obbligazioni passive dell ente già impegnate ma esigibili in esercizi successivi, previsto allo scopo di rendere evidente la distanza temporale intercorrente tra l acquisizione dei finanziamenti e l effettivo impiego di tali risorse; - le previsioni dell articolo 3, comma 7, del d.lgs. n. 118/2011, che prevedono che, alla data di avvio dell armonizzazione, gli enti provvedono al riaccertamento straordinario dei residui attivi e passivi al fine di eliminare quelli cui non corrispondono obbligazioni giuridicamente perfezionate e scadute alla data del 31 dicembre e ad indicare, per ciascun residuo eliminato in quanto non scaduto, gli esercizi nei quali l obbligazione diviene esigibile secondo i criteri individuati nel principio applicato della contabilità finanziaria: per tali residui si provvede alla determinazione del fondo per la copertura degli impegni pluriennali derivanti da obbligazioni sorte negli esercizi precedenti (cd. fondo pluriennale vincolato) di importo pari alla differenza tra i residui passivi ed i residui attivi eliminati; il fondo costituisce copertura alle spese re-impegnate con imputazione agli esercizi successivi. Il riaccertamento straordinario dei residui è stato approvato con deliberazione della Giunta Comunale n. 88 in data ; - in tema di accertamento delle entrate, la previsione di cui al punto 3.3 del principio contabile applicato, secondo il quale sono accertate per l intero importo del credito anche le entrate di dubbia e difficile esazione, per le quali deve essere stanziata in uscita un apposita voce contabile ( Fondo crediti di dubbia esigibilità ) che confluisce a fine anno nell avanzo di amministrazione come quota accantonata. 1.2) L attuazione dell armonizzazione nell ente Alla luce del percorso graduale di entrata in vigore dell armonizzazione, si precisa che l ente l ente non ha aderito alla sperimentazione, applicando i nuovi principi a decorrere dal 1 gennaio 2015; l ente, avendo una popolazione non superiore a abitanti, ha disposto il rinvio al 1 gennaio 2017 dell applicazione della contabilità economico-patrimoniale e del bilancio consolidato 1.3) Il rendiconto nel processo di programmazione e controllo Il rendiconto della gestione costituisce il momento conclusivo di un processo di programmazione e controllo che trova la sintesi finale proprio in questo documento contabile. Se, infatti, il Documento unico di programmazione ed il bilancio di previsione rappresentano la fase iniziale della programmazione, nella quale l'amministrazione individua le linee strategiche e tattiche della propria azione di governo, il rendiconto della gestione costituisce la successiva fase di verifica dei risultati conseguiti, necessaria al fine di esprimere una valutazione di efficacia dell azione condotta. Nello stesso tempo il confronto tra il dato preventivo e quello consuntivo riveste un'importanza fondamentale nello sviluppo della programmazione, costituendo un momento virtuoso per l'affinamento di tecniche e scelte da effettuare. E' facile intuire, dunque, che i documenti che sintetizzano tali dati devono essere attentamente analizzati per evidenziare gli scostamenti riscontrati e comprenderne le cause, cercando di migliorare le performance dell anno successivo. Relazione sulla gestione Esercizio

6 Le considerazioni sopra esposte trovano un riscontro legislativo nelle varie norme dell ordinamento contabile, norme che pongono in primo piano la necessità di un attenta attività di programmazione e di un successivo lavoro di controllo, volto a rilevare i risultati ottenuti in relazione all efficacia dell azione amministrativa, all economicità della gestione e all adeguatezza delle risorse impiegate. In particolare: l art. 151, comma 6, del D.Lgs. n. 267/2000 prevede che al rendiconto venga allegata una relazione sulla gestione, nella quale vengano espresse le valutazioni di efficacia dell'azione condotta sulla base dei risultati conseguiti. Ancora l art. 231 del D.Lgs. n. 267/00 precisa che La relazione sulla gestione è un documento illustrativo della gestione dell ente, nonché dei fatti di rilievo verificatisi dopo la chiusura dell'esercizio, contiene ogni eventuale informazione utile ad una migliore comprensione dei dati contabili. l art. 11, comma 6, del d.lgs. n. 118/2011 prevede che al rendiconto sia allegata una relazione sulla gestione. La relazione sulla gestione qui presentata costituisce il documento di sintesi delle due disposizioni di legge sopra menzionate, con cui si propone di valutare l'attività svolta nel corso dell'anno cercando di dare una adeguata spiegazione ai risultati ottenuti, mettendo in evidenza le variazioni intervenute rispetto ai dati di previsione e fornendo una possibile spiegazione agli eventi considerati. Relazione sulla gestione Esercizio

7 2) LA GESTIONE FINANZIARIA 2.1) Il bilancio di previsione Il bilancio di previsione è stato approvato con deliberazione di Consiglio comunale n. 29 in data Successivamente sono state apportate variazioni al bilancio di previsione attraverso i seguenti atti: 1. Delibera G.C. n. 147 del ratificata con delibera di C.C. n. 31 del ; 2. Delibera G.C. n. 203 del ratificata con delibera di C.C. n. 40 del ; 3. Delibera G.C. n. 269 del ratificata con delibera di C.C. n. 49 del ; 4. Delibera G.C. n. 288 del ratificata con delibera di C.C. n. 50 del ; 5. Delibera G.C. n. 313 del ratificata con delibera di C.C. n. 53 del ; 6. Delibera G.C. n. 314 del ratificata con delibera di C.C. n. 54 del ; 7. Delibera G.C. n. 322 del Con le seguenti determinazioni del servizio finanziario sono state approvate variazioni al Fondo Pluriennale Vincolato: 1. D.D. n del ; 2. D.D. n del ; 3. D.D. n del ; La Giunta comunale ha inoltre approvato il Piano esecutivo di gestione con delibera n. 317 in data Con deliberazione di C.C. n. 32 del si è provveduto alla ricognizione dello stato di attuazione dei programmi ed alla verifica della salvaguardia degli equilibri di bilancio. Per l esercizio di riferimento sono stati adottati i seguenti provvedimenti in materia di tariffe e aliquote d imposta nonché in materia di tariffe dei servizi pubblici: Provvedimento Oggetto Note Organo Numero Data Aliquote IMU G.C Delibera di C.C. n. 29 del di conferma aliquote previgenti Aliquote TASI G.C Delibera di C.C. n. 29 del di conferma aliquote previgenti Tariffe Imposta Pubblicità G.C Delibera di C.C. n. 29 del di conferma aliquote previgenti Tariffe TOSAP/COSAP G.C Delibera di C.C. n. 29 del Tariffe TARI C.C di conferma aliquote previgenti Addizionale IRPEF G.C Delibera di C.C. n. 29 del Servizi a domanda individuale G.C di conferma aliquote previgenti Relazione sulla gestione Esercizio

8 2.2) Il risultato di amministrazione L esercizio 2016 si è chiuso con un avanzo di amministrazione di ,67 così determinato: Quadro riassuntivo della gestione finanziaria GESTIONE RESIDUI COMPETENZA TOTALE Fondo cassa al 1 gennaio ,66 RISCOSSIONI (+) , , ,41 PAGAMENTI (-) , , ,44 SALDO DI CASSA AL 31 DICEMBRE (=) ,63 PAGAMENTI per azioni esecutive non regolarizzate al 31 dicembre (-) 0,00 FONDO DI CASSA AL 31 DICEMBRE (=) ,63 RESIDUI ATTIVI (+) , , ,07 di cui derivanti da accertamenti di tributi effettuati sulla base della stima del dipartimento delle 0,00 finanze RESIDUI PASSIVI (-) , , ,08 FONDO PLURIENNALE VINCOLATO PER SPESE CORRENTI (1) (-) ,98 FONDO PLURIENNALE VINCOLATO PER SPESE IN CONTO (-) ,97 CAPITALE (1) RISULTATO DI AMMINISTRAZIONE AL 31 DICEMBRE (=) , (A) (2) Composizione del risultato di amministrazione al 31 dicembre 2016 Parte accantonata (3) Fondo crediti di dubbia esigibilità al 31/12/2016 ) ,26 Accantonamento residui perenti al 31/12/. (solo per le regioni) (5) Fondo anticipazioni liquidità DL 35 del 2013 e successive modifiche e rifinanziamenti ,91 Fondo perdite società partecipate Fondo contezioso ,74 Altri accantonamenti 8.000,00 Totale parte accantonata (B) ,91 Parte vincolata Vincoli derivanti da leggi e dai principi contabili ,16 Vincoli derivanti da trasferimenti ,99 Vincoli derivanti dalla contrazione di mutui ,00 Relazione sulla gestione Esercizio

9 BILANCIO AVANZO Vincoli formalmente attribuiti dall'ente ,94 Altri vincoli ,67 Totale parte vincolata ( C) ,76 Parte destinata agli investimenti Totale parte destinata agli ,51 investimenti ( D) Totale parte disponibile (E=A-B-C-D) ,51 Se E è negativo, tale importo è iscritto tra le spese del bilancio di previsione come disavanzo da ripianare (6) A seguito del riaccertamento straordinario dei residui, l ente ha determinato un disavanzo di amministrazione di ,43 per il quale il Consiglio Comunale, con deliberazione di Consiglio Comunale n. 31 in data , ha provveduto ad individuare le modalità di ripiano ai sensi del DM 2 aprile Descrizione Sub-totali Totali DISAVANZO STRAORDINARIO DI AMMINISTRAZIONE (A) ,07 Utilizzo di quote vincolate del risultato di amministrazione a seguito di. vincoli formalmente attribuiti dall ente (B.1) ,22 Utilizzo delle quote destinate ad investimenti del risultato di amministrazione (B.2) ,71 Totale quote utilizzate al ripiano immediato del disavanzo (B) = B1+B2) ,93 QUOTA DA RIPIANARE A CARICO DEL BILANCIO (C) = (A-B) ,14 Destinazione avanzo tecnico (art. 3, co. 14, d.lgs. n. 118/2011) (D) ,71 di cui: a scadenza nell esercizio ,57. a scadenza nell esercizio ,14 Quota ripianata a carico dei bilanci fino al 2044 (E) ,43 Quota annua ,38 Numero di anni (max 30) N. 30 RESIDUO DA FINANZIARE (C-D-E) ZERO Con tale delibera è stata determinata la quota annua di disavanzo da porre a carico del bilancio pari a ,38 per n. 30 anni. In occasione del rendiconto dell esercizio occorre verificare che il disavanzo sia stato ridotto di un importo almeno pari alla quota annua. In caso contrario la differenza rappresenta disavanzo ordinario da ripianare secondo le modalità ordinarie previste dall art. 188 del Tuel (art. 4 del DM 2 aprile 2015). Verifica del ripiano della quota annua del disavanzo straordinario di amministrazione Descrizione Importo A) DISAVANZO STRAORDINARIO DA RIPIANARE A CARICO DEL BILANCIO ,38 B) QUOTA ANNUA A CARICO DELL ESERCIZIO ,38 L andamento storico dei risultati di amministrazione conseguiti negli ultimi tre anni: Descrizione Risultato di , , ,67 amministrazione Relazione sulla gestione Esercizio

10 2.3) Analisi della composizione del risultato di amministrazione 2.3.1) Quote accantonate Nel bilancio di previsione dell esercizio 2016, alla missione 20, sono stati effettuati i seguenti accantonamenti: Miss./ Progr. Cap. Descrizione Previsioni iniziali Var +/- Previsioni definitive 20/prog Fondo crediti di dubbia esigibilità , , ,30 20/prog Fondo rischi contenzioso , ,00 20/prog Fondo passività potenziali , , Fondo indennità fine mandato del sindaco 8.000, ,00 Al termine dell esercizio le quote accantonate nel risultato di amministrazione ammontano complessivamente a ,91 e sono così composte: Cap. spesa Descrizione Risorse accantonate al 1/1 Utilizzo accantonamenti nell'esercizio Accantonamenti stanziati nell'esercizio Risorse accantonate presunte al 31/12 a b c d= a-b+c FONDO RISCHI , , , FONDO CREDITI DUBBIA ESIGIBILITA' FONDO RISCHI CONTENZIOSO INDENNITA' FINE MANDATO SINDACO , , , , , , , , ,83 Alla parte accantonata del risultato di amministrazione al va aggiunta l ulteriore quota di ,17 per adeguamento del Fondo crediti dubbia esigibilità ed ,91 quale fondo di anticipazione liquidità D.L. 35/2013 come chiarito dalle linee guida della Corte dei Conti Sezione Autonomie. Di seguito si analizzano le modalità di quantificazione delle quote accantonate nel risultato di amministrazione al 31/12/2016. A) Fondo crediti di dubbia esigibilità In sede di rendiconto è necessario accantonare nel risultato di amministrazione un ammontare di fondo crediti di dubbia esigibilità calcolato in relazione all ammontare dei residui attivi conservati, secondo la % media delle riscossioni in conto residui intervenute nel quinquennio precedente. La disciplina è contenuta nel principio contabile applicato della contabilità finanziaria in vigore dall esercizio 2015, ed in particolare nell esempio n. 5. La quantificazione del fondo è disposta previa: a) individuazione dei residui attivi che presentano un grado di rischio nella riscossione, tale da rendere necessario l accantonamento al fondo; b) individuazione del grado di analisi; c) scelta del metodo di calcolo tra i quattro previsti: media semplice fra totale incassato e il totale accertato; media semplice dei rapporti annui; rapporto tra la sommatoria degli incassi in c/residui di ciascun anno ponderati con i seguenti pesi: 0,35 in ciascuno degli anni nel biennio precedente e il 0,10 in ciascuno degli anni del primo triennio - rispetto alla sommatoria degli residui attivi al 1 gennaio di ciascuna anno ponderati con i medesimi pesi indicati per gli incassi; Relazione sulla gestione Esercizio

11 media ponderata del rapporto tra incassi in c/residui e i residui attivi all inizio ciascun anno del quinquennio con i seguenti pesi: 0,35 in ciascuno degli anni nel biennio precedente e il 0,10 in ciascuno degli anni del primo triennio; d) calcolo del FCDE, assumendo i dati dei residui attivi al 1 gennaio dei cinque esercizi precedenti e delle riscossioni in conto residui intervenute nei medesimi esercizi. L ente si è avvalso della facoltà prevista dal principio contabile all. 4/2 di abbattere la % di accantonamento al FCDE nel bilancio di previsione dell esercizio 2016 al 47.50% (max 55%). Oltre al metodo ordinario di determinazione del FCDE, lo stesso principio prevede in considerazione delle difficoltà di applicazione dei nuovi principi riguardanti la gestione dei residui attivi e del fondo crediti di dubbia esigibilità che hanno determinato l esigenza di rendere graduale l accantonamento nel bilancio di previsione, in sede di rendiconto relativo all esercizio 2015 e agli esercizi successivi, fino al 2018, [che] la quota accantonata nel risultato di amministrazione per il fondo crediti di dubbia esigibilità può essere determinata per un importo non inferiore al seguente: + Fondo crediti di dubbia esigibilità nel risultato di amministrazione al 1 gennaio dell esercizio cui il rendiconto si riferisce - gli utilizzi del fondo crediti di dubbia esigibilità effettuati per la cancellazione o lo stralcio dei crediti + l'importo definitivamente accantonato nel bilancio di previsione per il Fondo crediti di dubbia esigibilità, nell esercizio cui il rendiconto si riferisce Nei prospetti allegati sono illustrate le modalità di calcolo della % di accantonamento al FCDE, con il seguente esito: Relazione sulla gestione Esercizio

12 PROSPETTO RIEPILOGATIVO DEL FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA RENDICONTO 2016 TIPOLOGIA DENOMINAZIONE RESIDUI ATTIVI FORMATISI NELL'ESERCIZIO CUI SI RIFERISCE IL RESIDUI ATTIVI DEGLI ESERCIZI PRECEDENTI TOTALE RESIDUI ATTIVI IMPORTO MINIMO DEL FONDO FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGILITA' a) (b) (c) = (a)+(b) (d) ( ENTRATE CORRENTI DI NATURA TRIBUTARIA, CONTRIBUTIVA E PEREQUATIVA e Tipologia 101: Imposte, tasse e proventi assimilati di cui accertati per cassa sulla base del principio contabile 3.7 Tipologia 101: Imposte, tasse e proventi assimilati non accertati per cassa % di accantonamento al fondo crediti di dubbia esigibilità (f) = (e)/(c) , , , , ,02 66,88 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, Tipologia 104: Compartecipazioni di tributi 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, Tipologia 301: Fondi perequativi da Amministrazioni Centrali Tipologia 302: Fondi perequativi dalla Regione o Provincia autonoma (solo per gli Enti locali) 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, TOTALE TITOLO , , , , , TRASFERIMENTI CORRENTI Tipologia 101: Trasferimenti correnti da Amministrazioni pubbliche Tipologia 102: Trasferimenti correnti da Famiglie Tipologia 103: Trasferimenti correnti da Imprese Tipologia 104: Trasferimenti correnti da Istituzioni Sociali Private Tipologia 105: Trasferimenti correnti dall'unione Europea e dal Resto del Mondo , , ,61 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Trasferimenti correnti dall'unione Europea 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Trasferimenti correnti dal Resto del Mondo 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, TOTALE TITOLO , , ,61 0,00 0, ENTRATE EXTRATRIBUTARIE Tipologia 100: Vendita di beni e servizi e proventi derivanti dalla gestione dei beni Tipologia 200: Proventi derivanti dall'attività di controllo e repressione delle irregolarità e degli illeciti , , , , ,06 4,23 407, , , , ,77 87,32 Relazione sulla gestione Esercizio

13 Tipologia 300: Interessi attivi 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, Tipologia 400: Altre entrate da redditi da capitale Tipologia 500: Rimborsi e altre entrate correnti 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, , , , , ,41 29, TOTALE TITOLO , , , , ,24 ENTRATE IN CONTO CAPITALE Tipologia 100: Tributi in conto capitale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, Tipologia 200: Contributi agli investimenti , , ,50 0,00 0,00 0,00 Contributi agli investimenti da amministrazioni pubbliche 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Contributi agli investimenti da UE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Tipologia 200: Contributi agli investimenti al netto dei contributi da PA e da UE Tipologia 300: Trasferimenti in conto capitale Trasferimenti in conto capitale da amministrazioni pubbliche 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, , , ,49 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Trasferimenti in conto capitale da UE 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 Tipologia 300: Altri trasferimenti in conto capitale al netto dei trasferimenti da PA e da UE Tipologia 400: Entrate da alienazione di beni materiali e immateriali Tipologia 500: Altre entrate in conto capitale 0,00 0,00 0,00 0,00 0,00 0, , , ,97 0,00 0,00 0, ,57 0, ,57 0,00 0,00 0, TOTALE TITOLO , , ,53 0,00 0, Tipologia 400: Altre entrate per riduzione di attività finanziarie , , ,21 0,00 0,00 0, TOTALE TITOLO , , ,21 0,00 0,00 TOTALE GENERALE , , , , ,26 DI CUI FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA' IN C/CAPITALE DI CUI FONDO CREDITI DI DUBBIA ESIGIBILITA' DI PARTE CORRENTE (n) , , ,53 0,00 0,00 0, , , , , ,26 0,00 COMPOSIZIONE FONDO SVALUTAZIONE CREDITI TOTALE CREDITI FONDO SVALUTAZIONE CREDITI Residui attivi nel conto del bilancio (g) ,64 (h) ,26 Crediti stralciati dal conto del bilancio (i) 0,00 (l) 0,00 Accertamenti imputati agli esercizi successivi a quello cui il rendiconto si riferisce (m) 0,00 0,00 TOTALE , ,26 Relazione sulla gestione Esercizio

14 Fissato in ,26 l ammontare del FCDE da accantonare nel risultato di amministrazione dell esercizio 2016 secondo il metodo semplificato, lo stesso FCDE calcolato secondo il metodo semplificato risulta essere il seguente: ND Descrizione +/- Importo 1 Quota accantonata a FCDE nel risultato di amministrazione al 1/1/ ,79 2 Quota stanziata nel bilancio di previsione 2016 (previsioni definitive) ,30 3 Utilizzi per stralcio di crediti inesigibili + 4 Totale risorse disponibili al 31/12/2016 (1+2+3) ,09 5 FCDE accantonato nel risultato di amministrazione 2016* ,26 6 Quota da reperire tra i fondi liberi (4-5, se negativo)** ,17 7 Quota svincolata (5-4, se positivo)*** + B) Fondo rischi contenzioso Il principio contabile applicato della contabilità finanziaria prevede che annualmente gli enti accantonino in bilancio un fondo rischi contenzioso sulla base del contenzioso sorto nell esercizio precedente. Il contenzioso per il quale sussiste l obbligo di accantonamento è quello per il quale vi è una significativa probabilità di soccombenza. Dalle comunicazioni effettuate dal servizio legale, nel risultato di amministrazione al 31/12/2016 il fondo rischi contenzioso risulta così quantificato: ND Descrizione +/- Importo 1 Quota accantonata a Fondo rischi contenzioso nel risultato di amministrazione al 1 gennaio ,74 2 Quota stanziata nel bilancio di previsione ,00 3 Utilizzi - 4 Altre variazioni: +/- 5 Fondo rischi contenzioso al 31/12/ ,74 C) Fondo passività potenziali Nel risultato di amministrazione al 31/12/2016 il fondo per passività potenziali risulta così quantificato: ND Descrizione +/- Importo 1 Quota accantonata a Fondo passività potenziali nel risultato di amministrazione al 1 gennaio ,00 2 Quota stanziata nel bilancio di previsione ,00 3 Utilizzi - 4 Altre variazioni: +/- 5 Fondo passività potenziali al 31/12/ , ) Quote vincolate Le quote vincolate nel risultato di amministrazione 2016 ammontano complessivamente a ,76 e sono così composte: Relazione sulla gestione Esercizio 2016

15 Riepilogo complessivo Descrizione Importo Vincoli derivanti da leggi e dai principi contabili ,16 Vincoli derivanti da trasferimenti ,99 Vincoli derivanti dalla contrazione di mutui ,00 Vincoli formalmente attribuiti dall'ente ,94 Altri vincoli ,67 TOTALE , ) Quote destinate Le quote destinate del risultato di amministrazione 2016 ammontano complessivamente a ,51 riferite agli investimenti. Relazione sulla gestione Esercizio

16 3) LA GESTIONE DI COMPETENZA Con questo termine ci riferiamo a quella parte di gestione determinata dalle sole operazioni relative all esercizio in corso, senza considerare quelle generate negli anni precedenti e non ancora concluse. La gestione di competenza evidenzia il risultato della gestione di competenza come differenza tra gli accertamenti e gli impegni di stretta pertinenza dell esercizio e permette di valutare come sono state utilizzate le risorse. Il risultato di questa gestione, di norma, evidenzia la capacità dell ente di prevedere flussi di entrata e di spesa sia nella fase di impegno /accertamento che di pagamento / riscossione, tali da consentire il principio di pareggio finanziario non solo in fase previsionale ma anche durante l intero anno. L art. 193 del D.Lgvo 267/2000 impone il rispetto durante la gestione e nelle variazioni di bilancio, del pareggio finanziario e di tutti gli equilibri stabiliti in bilancio per la copertura delle spese correnti e per il finanziamento degli investimenti. Al termine dell esercizio una attenta gestione dovrebbe dar luogo ad un risultato di pareggio o positivo in grado di dimostrare la capacità dell ente di conseguire un adeguato flusso di risorse tale da assicurare la copertura finanziaria degli impegni di spesa assunti. Quindi un risultato della gestione di competenza positivo evidenzia una equilibrata e corretta gestione 3.1) Il risultato della gestione di competenza La gestione di competenza rileva un avanzo di Euro ,79 così determinato: Quadro riassuntivo della gestione di competenza 2016 FPV di entrata ,90 Disavanzo di amministrazione applicato Accertamenti di competenza ,30 Impegni di competenza ,97 FPV di spesa ,95 Avanzo di amministrazione applicato , ,79 Relazione sulla gestione Esercizio

17 3.2) Verifica degli equilibri di bilancio EQUILIBRIO ECONOMICO-FINANZIARIO Rendiconto 2016 A) Fondo pluriennale vincolato per spese correnti iscritto in entrata (+) ,39 AA ) Recupero disavanzo di amministrazione esercizio precedente (-) ,38 B) Entrate Titoli (+) ,66 di cui per estinzione anticipata di prestiti C) Entrate Titolo Contributi agli investimenti direttamente destinati al rimborso dei prestiti da amministrazioni pubbliche (+) D)Spese Titolo Spese correnti (-) ,27 DD) Fondo pluriennale vincolato di parte corrente (di spesa) (-) ,98 E) Spese Titolo Altri trasferimenti in conto capitale (-) F) Spese Titolo Quote di capitale amm.to dei mutui e prestiti obbligazionari (-) ,73 di cui per estinzione anticipata di prestiti G) Somma finale (G=A-AA+B+C-D-DD-E-F) ,69 ALTRE POSTE DIFFERENZIALI, PER ECCEZIONI PREVISTE DA NORME DI LEGGE E DAI PRINCIPI CONTABILI, CHE HANNO EFFETTO SULL EQUILIBRIO EX ARTICOLO 162, COMMA 6, DEL TESTO UNICO DELLE LEGGI SULL ORDINAMENTO DEGLI ENTI LOCALI H) Utilizzo avanzo di amministrazione per spese correnti (+) di cui per estinzione anticipata di prestiti I) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili (+) di cui per estinzione anticipata di prestiti L) Entrate di parte corrente destinate a spese di investimento in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili (-) M) Entrate da accensione di prestiti destinate a estinzione anticipata dei prestiti (+) EQUILIBRIO DI PARTE CORRENTE (*) O=G+H+I-L+M ,69 P) Utilizzo avanzo di amministrazione per spese di investimento (+) ,19 Q) Fondo pluriennale vincolato per spese in conto capitale iscritto in entrata (+) ,51 R) Entrate Titoli (+) ,54 C) Entrate Titolo Contributi agli investimenti direttamente destinati al rimborso dei prestiti da amministrazioni pubbliche (-) I) Entrate di parte capitale destinate a spese correnti in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili (-) S1) Entrate Titolo 5.02 per Riscossione crediti di breve termine (-) S2) Entrate Titolo 5.03 per Riscossione crediti di medio-lungo termine (-) T) Entrate Titolo 5.04 relative a Altre entrate per riduzione di attività finanziarie (-) ,00 L) Entrate di parte corrente destinate a spese di investimento in base a specifiche disposizioni di legge o dei principi contabili (+) M) Entrate da accensione di prestiti destinate a estinzione anticipata dei prestiti (-) U) Spese Titolo Spese in conto capitale (-) ,92 UU) Fondo pluriennale vincolato in c/capitale (di spesa) (-) ,97 V) Spese Titolo 3.01 per Acquisizioni di attività finanziarie (-) E) Spese Titolo Altri trasferimenti in conto capitale (+) EQUILIBRIO DI PARTE CAPITALE Z = P+Q+R-C-I-S1-S2-T+L-M-U-UU-V+E ,35 S1) Entrate Titolo 5.02 per Riscossione crediti di breve termine (+) 2S) Entrate Titolo 5.03 per Riscossione crediti di medio-lungo termine (+) T) Entrate Titolo 5.04 relative a Altre entrate per riduzioni di attività finanziarie (+) ,00 X1) Spese Titolo 3.02 per Concessione crediti di breve termine (-) X2) Spese Titolo 3.03 per Concessione crediti di medio-lungo termine (-) Y) Spese Titolo 3.04 per Altre spese per incremento di attività finanziarie (-) ,00 EQUILIBRIO FINALE W = O+Z+S1+S2+T-X1-X2-Y ,04 Relazione sulla gestione Esercizio

18 Durante l esercizio sono stati disposti i seguenti utilizzi del fondo di riserva: Fondo ATTO Prelievo Disponibilità ,00 Delibera di G.C. n. 288 del , ,35 Delibera di G.C. n. 313 del , ,72 Delibera di G.C. n. 322 del , ,72 Relazione sulla gestione Esercizio

19 3.3) Confronto tra previsioni iniziali, definitive e rendiconto Dall analisi delle previsioni iniziali di bilancio, delle previsioni definitivamente assestate e degli accertamenti/impegni assunti, si ricava il seguente raffronto: Entrate Previsioni iniziali Previsioni definitive Diff. % Accertamenti Diff. % Titolo I Entrate tributarie , ,28 4% ,10-7% Titolo II Trasferimenti , ,65 15% ,45-13% Titolo III Entrate extratributarie , ,54 4% ,11-35% Titolo IV Titolo V Titolo VI Titolo VII Titolo IX Entrate da trasf. c/capitale Entrate da riduzione di attività finanziarie Assunzioni di mutui e prestiti Anticipazioni da istituto tesoriere Entrate per conto terzi e partite di giro FPV e Avanzo di Amministrazione , ,66-39% ,54-25% , ,00-71% ,00 0% , ,00-71% ,00 0% , ,49 0% ,83-81% , ,00 22% ,27-21% , ,89 Totale , ,51 6% ,30-28% Spese Previsioni Previsioni Diff. % Impegni Diff. % iniziali definitive Titolo I Spese correnti , ,90 6% ,27-31% Titolo II Titolo III Spese in conto capitale Spese per incremento di attività finanziarie , ,95-31% ,92-55% , ,00-71% ,00 0% Titolo IV Rimborso di prestiti , ,79 0% ,73 0% Titolo V Titolo VII Chiusura di anticipazioni da istituto tesoriere Spese per conto terzi e partite di giro , ,49 0% ,83-81% , ,00 22% ,27-21% quota disavanzo , ,38 0% Totale , ,51 6% ,02-32% La tabella sopra riportata evidenzia: in primo luogo il grado di attendibilità e di definizione delle previsioni iniziali rispetto alle previsioni definitive risultanti dal bilancio assestato. in secondo luogo, il grado di realizzazione delle previsioni di bilancio, ovvero delle entrate accertate e spese impegnate alla fine dell esercizio rispetto alle previsioni definitive. Le differenze riscontrate tra previsioni iniziali e previsioni definitive nonché tra previsioni definitive e accertamenti/impegni riguardano sostanzialmente quelle voci per le quali non è possibile stabilirne l andamento in fase di predisposizione del bilancio di previsione, quali ad esempio, la gestione del mercato ittico le cui entrate sono riportate nel titolo terzo. Ulteriore dato significativo è rappresentato dalla voce trasferimenti considerato le cui variazioni sono dovute al fatto che questo comune, nel corso dell esercizio 2016 è divenuto ente capofila per la gestione dell Ambito sociale di zona. Nella gestione in conto capitale le variazioni intervenute hanno risentito sostanzialmente dell andamento dei crono programmi dei lavori relativi alle opere pubbliche da realizzare. Relazione sulla gestione Esercizio

20 4) LA GESTIONE DI CASSA Il fondo di cassa finale dell ente presenta una dotazione di ,63 così determinato: SALDO DI CASSA In conto Totale RESIDUI COMPETENZA Fondo di cassa 1 gennaio ,66 Riscossioni , , ,41 Pagamenti , , ,44 Fondo di cassa al 31 dicembre ,33 Pagamenti per azioni esecutive non regolarizzate al 31 dicembre 0,00 L andamento degli ultimi quattro anni è il seguente: Descrizione Fondo cassa al 1 gennaio , , , ,66 Fondo cassa al 31 dicembre , , , ,63 Livello massimo anticipazione di tesoreria , , , ,57 Utilizzo massimo , , ,83 anticipazione di tesoreria Interessi passivi per 310,07 945,28 anticipazione Importo anticipazione di tesoreria non restituita al 31/12 L Ente con deliberazione di G.C. n. 324 del ha attivato l anticipazione di tesoreria prevista dall art. 222 del TUEL 267/2000 nel limite massimo dei tre dodicesimi delle entrate accertate nel penultimo anno precedente, afferenti per i comuni ai primi tre titoli di entrata del bilancio. L Ente ha adottato la deliberazione prevista dall art. 195 TUEL 267/2000 al fine di poter disporre l'utilizzo, in termini di cassa, di entrate aventi specifica destinazione per il finanziamento di spese correnti, anche se provenienti dall'assunzione di mutui con istituti diversi dalla Cassa depositi e prestiti, per un importo non superiore all'anticipazione di tesoreria disponibile ai sensi dell'articolo ) Indicatore Tempestività tempi medi di pagamento Il DPCM previsto dal D.Lgs n. 33/2013 adottato il 22/09/2014 stabilisce all art. 10 comma 1 : le amministrazioni pubblicano l indicatore annuale di tempestività dei pagamenti di cui all art. 9 comma 1, del presente decreto entro il 31 Gennaio dell anno successivo a quello di riferimento, secondo le modalità di cui al comma 3 del presente decreto. L art. 9 comma 4 e ss. del medesimo DPCM stabilisce le modalità di calcolo della tempestività dei pagamenti. L attestazione prevista dalla normativa è stata pubblicata sul sito istituzionale dell Ente nella sezione Amministrazione Trasparente con le seguenti risultanze: Indicatore annuale per l anno 2016 pari a giorni 99,21; Indicatori trimestrali 2016: 1 TRIMESTRE GG. 143,50 2 TRIMESTRE GG. 114,46 Relazione sulla gestione Esercizio

21 3 TRIMESTRE GG. 81,51 1 TRIMESTRE GG Tale indicatore è il risultato della media ponderata delle differenze tra la data di pagamento e la data di scadenza. I pesi usati sono dati dagli importi lordi pagati. L importo del debito residuo da pagare al è pari a e interessa 75 ditte. L attestazione è allegata al Rendiconto di gestione. Relazione sulla gestione Esercizio

22 5) LE ENTRATE Le risorse di cui il Comune può disporre sono costituite da poste di diversa natura, come le entrate tributarie, i trasferimenti correnti, le entrate extratributarie, le alienazioni di beni ed i contributi in conto capitale, le accensioni di prestiti, e infine le entrate dei servizi per conto di terzi. Le entrate di competenza dell'esercizio sono il vero asse portante dell'intero bilancio comunale. La dimensione che assume la gestione economica e finanziaria dell'ente dipende dal volume di risorse che vengono in vario modo reperite. Questo valore complessivo, pertanto, identifica l'entità dell'entrata che il Comune potrà successivamente utilizzare per finanziare spese correnti od interventi d'investimento. Il Comune, per programmare correttamente l'attività di spesa, deve infatti conoscere quali siano i mezzi finanziari di cui può disporre, garantendosi così un adeguato margine di manovra nel versante degli interventi della gestione ordinaria o in conto capitale. È per questo motivo che "ai comuni ed alle province la legge riconosce, nell'ambito della finanza pubblica, autonomia finanziaria fondata su certezza di risorse proprie e trasferite" (D.Lgs.267/2000, art.149/2). L'ente territoriale, accanto alla disponibilità di informazioni circa l entità delle risorse trasferite da altri enti pubblici, deve essere messo in condizioni di agire per reperire direttamente i propri mezzi economici. Questa esigenza presuppone uno scenario legislativo dove esiste una chiarezza in tema di reperimento delle risorse proprie. Il grado di indipendenza finanziaria, infatti, costituisce un importante elemento che misura la dimensione dell'autonomia dell'ente nell'assunzione delle decisioni di spesa. Ne consegue che "la legge assicura, altresì, agli enti locali potestà impositiva autonoma nel campo delle imposte delle tasse e delle tariffe, con conseguente adeguamento della legislazione tributaria vigente (..)" (D.Lgs.267/2000, art.149/3). Tale politica nell ambito del programma amministrativo è stata notevolmente condizionata dalle scelte del governo centrale, infatti la Legge di stabilità è stata approvata con un testo che ha annunciato, con grande enfasi, la riforma della fiscalità immobiliare comunale, con l eliminazione dell IMU e la nascita della nuova IUC, imposta unica comunale. In realtà l eliminazione dell IMU è limitata all abitazione principale e alle pertinenze della stessa, ad eccezione di quelle classificate nelle categorie catastali A/1, A/8 e A/9, e ad alcune specifiche tipologie immobiliari. L IMU non è quindi eliminata o sostituita dalla nuova IUC ma continua a essere in vigore sulla base di quanto esplicitamente indicato all articolo 1 comma 703 della suddetta Legge n. 147 del 27 dicembre 2013: L istituzione della IUC lascia salva la disciplina per l applicazione dell IMU La prima contraddizione è quindi rilevabile nel fatto che il comma 639 dello stesso art. 1 attesta che è istituita l imposta unica comunale (IUC) che si compone dell imposta municipale propria di natura patrimoniale (IMU), di una componente riferita ai servizi (TASI) e di una componente relativa ai rifiuti (TARI). La componente patrimoniale della IUC è comunque l IMU che continua quindi a seguire le regole stabilite con l avvio sperimentale dell imposta dal 1 gennaio 2012 con determinazione della base imponibile secondo il disposto dell articolo 5 del Decreto Legislativo n. 504/1992. La Legge n. 208/2015 (Legge di Stabilità 2016) ha previsto alcune modifiche alla IUC, in particolare per quanto riguarda l imposizione su terreni agricoli, immobili concessi in comodato, immobili di cooperative edilizie a proprietà indivisa, immobili situati all'estero, immobili a canone concordato ed imbullonati. La componente TASI ha la stessa base imponibile dell IMU e quindi il riferimento normativo è sempre riferibile al suddetto articolo 5 del Decreto Legislativo n. 504/1992, ma il peso del tributo compete sia al proprietario dell immobile che al detentore. La legge di stabilità per il 2016 ha modificato l imposizione fiscale su abitazione principale, rendendo la fattispecie completamente esente, ad eccezione degli immobili cosiddetti di lusso (categorie A1, A8 e A9). Il comma 14 dell'art 1 della L. 208/2015, modificando il comma 669 della Legge 147/2013, ha previsto infatti la modifica del presupposto impositivo, escludendo di fatto l'abitazione principale dal presupposto. La normativa sopra riportata ha come conseguenza la riduzione consistente del gettito TASI iscritto in bilancio: a fronte di tale riduzione viene tuttavia previsto l'aumento del fondo di solidarietà comunale così come disciplinato dal nuovo art. 1 Legge 228/2012, commi 380 sexies, septies e octies, introdotti dall'art. 1 comma 17 lettera f) della Legge 208/2015: in base a Relazione sulla gestione Esercizio

23 tale nuova normativa, infatti, è stato previsto un ristoro relativo al mancato gettito effettivo IMU /TASI derivanti dalle abitazioni principali e dai terreni agricoli Occorre altresì ricordare che la legge di stabilità 2016 ha previsto, per il 2016, il blocco degli aumenti dei tributi locali, ad eccezione della TARI in considerazione che per disposizione normativa, la tariffa deve essere calcolata in maniera da consentire di recuperare tutti i costi di gestione del servizio come risultanti dal Piano Finanziario approvato. La seguente tabella riporta gli accertamenti di competenza delle entrate registrati negli ultimi quattro anni e ne evidenzia la composizione per titoli: Descrizione Anno 2013 Anno 2014 Anno 2015 Anno 2016 Titolo I Entrate tributarie , , , ,10 Titolo II Trasferimenti correnti , , , ,45 Titolo III Entrate extratributarie , , , ,11 ENTRATE CORRENTI , , , ,66 Titolo IV Entrate in conto capitale , , , ,54 Titolo V Riduzione attività finanz ,00 Titolo VI Accensione mutui , , ,00 ENTRATE IN CONTO CAPITALE , , , ,54 Titolo VII Anticipazioni di tesoreria ,83 Titolo IX Servizi conto terzi , , , ,27 Avanzo di amministrazione Totale entrate , , , ,30 Relativamente alle entrate correnti, riconducendo le entrate tributarie e le entrate extra-tributarie all unico comune denominatore delle entrate proprie, da contrapporre alle entrate derivate, si ottiene la seguente tabella, ancora più significativa del percorso progressivo intrapreso dal legislatore verso il federalismo fiscale e l autonomia finanziaria dei comuni: Autonomia finanziaria Anno 2013 % Anno 2014 % Anno 2015 % Anno 2016 % ENTRATE PROPRIE (Titolo I+III) ,21 79% ,07 90% ,09 85% ,21 77% ENTRATE DERIVATE (Titolo II) ,74 21% ,22 10% ,66 15% ,45 23% ENTRATE CORRENTI ,95 100% ,29 100% ,75 100% ,66 100% Questo indice evidenzia la percentuale di incidenza delle entrate proprie dell ente sul totale delle entrate correnti, segnalando in che misura la capacità di spesa è garantita da entrate Relazione sulla gestione Esercizio

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