Obblighi di informazione e ius variandi (artt. da 37 a 42 del Codice del Turismo)

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1 Il Codice del Turismo La nuova disciplina della vendita ed organizzazione di Obblighi di informazione e ius variandi (artt. da 37 a 42 del Codice del Turismo) Intervento dell Avv. Prof. Laura Pierallini

2 Evoluzione delle fonti normative: Decreto legislativo n. 111/1995, artt. 8, 9, 10, 11, 12, 13; Decreto legislativo n. 206/2005 ( Codice del Consumo ), artt. 87, 88, 89, 90, 91, 92; Decreto legislativo n. 79/2011 ( Codice del Turismo ), artt. 37, 38, 39, 40, 41, 42 il testo delle norme è rimasto pressoché invariato salvo alcune modifiche introdotte dal Codice del Turismo

3 (segue) le principali modifiche introdotte dal Codice del Turismo riguardano l opuscolo informativo, in particolare: i. nella nuova formulazione dell art. 38 del Codice del Turismo, con riferimento all opuscolo, è stata eliminata la locuzione ove posto a disposizione del consumatore ; ii. le informazioni e materiali illustrativi divulgati su supporto elettronico o per via telematica sono parificati all opuscolo informativo (art. 38, ultimo comma, Cod. Turismo);

4 (segue) iii. nell opuscolo informativo, quanto all albergo o altro tipo di alloggio, devono ora essere indicate l esatta ubicazione anche con riguardo alla distanza dalle principali attrazioni turistiche del luogo, nonché l indicazione, oltreché della categoria o livello dell albergo, anche delle caratteristiche principali con particolare riguardo agli standard qualitativi (art, 38, 1 co. lett. b) Cod. Turismo) iv. nell opuscolo informativo devono trovare espressa menzione gli estremi della copertura assicurativa obbligatoria, delle eventuali polizze assicurative facoltative a copertura delle spese sostenute dal turista per l annullamento del contratto o per il rimpatrio in caso di incidente o malattia, nonché delle eventuali ulteriori polizze assicurative sottoscritte dal turista in relazione al contratto (art, 38, 1 co. lett. i) Cod. Turismo)

5 Evoluzione della giurisprudenza e della prassi a fronte di una evoluzione normativa che ben poco ha inciso sull impianto della disciplina, si sono, invece, riscontrate variazioni di non poco conto nella percezione delle norme stesse, soprattutto quanto ai profili di responsabilità dell organizzatore e del venditore di un pacchetto turistico in ipotesi di non conformità dei servizi goduti dal turista rispetto a quelli offerti, pubblicizzati e quindi venduti;

6 Autorità competenti Autorità Giudiziaria Autorità Garante della Concorrenza e del Mercato

7 Tribunale di Modena, Sezione Civile, Sentenza , n In materia di vendita di la presentazione dei servizi offerti, descritti nel catalogo illustrativo, nonché le dichiarazioni dirette a promuovere i servizi in esso descritti, sono da considerarsi a tutti gli effetti, ex art. 2 lett. a), D.lgs. 74/92, pubblicità, determinando tale qualificazione, l obbligo per l offerente di verità e correttezza della stessa.

8 Giudice di Pace di Bologna, Sezione 1 Civile, Sentenza , n Quantunque rientri tra le facoltà del Tour Operator modificare l orario dei voli di andata e ritorno per la località di villeggiatura ai sensi dell art. 91 D.lgs. 206/2005 il Tour Operator è tenuto a rimborsare i viaggiatori nei limiti delle differenze tra le prestazioni originariamente previste e quelle effettuate quando una parte essenziale dei servizi, dopo la partenza non può essere prestata. Non può dirsi che la riduzione dei servizi pattuiti, sia pur modesta, non sia imputabile al Tour Operator essendo imputabile a mutate esigenze del vettore aereo poiché l organizzatore del viaggio è tenuto a rispondere anche dell operato delle altre imprese della cui opera si avvale, salva ogni eventuale azione di rivalsa verso le stesse quando consentita. (Nel caso di specie il giudicante ha escluso che si possa ipotizzare un recesso ex art. 90 e 91 D.lgs. 206/2005 ma ha ritenuto che sussista un obbligo di rimborso da parte del Tour Operator a fronte di una prestazione ridotta in termini di servizi resi ma non di notti complessivamente trascorse in albergo rispetto a quella pattuita e pagata dai clienti).

9 Corte di Cassazione, Sezione 3 Civile, Sentenza , n L organizzatore di viaggi turistici (cosiddetto tour operator) in base ai principi contenuti nella Convenzione di Bruxelles del 23 aprile 1970 relativa al contratto di viaggio (Ccv), ratificata dall Italia dalla legge 27 dicembre 1977 n. 1084, deve adottare tutte le misure idonee a evitare danni a coloro che vi partecipano. A tal fine è sufficiente che egli tenga una condotta adeguata, la quale, tuttavia, non deve necessariamente superare il livello medio di diligenza. In particolare, per adempiere agli obblighi informativi, è sufficiente che l organizzatore informi il viaggiatore delle prestazioni promesse (trasporto, alloggio, attività sportive, escursioni) e che metta a sua disposizione l opuscolo informativo previsto dall art. 9 del decreto legislativo 17 marzo 1995 n. 111 (ora trasfuso nell articolo 88 del decreto legislativo 6 settembre 2005 n. 206, recante il codice del consumo), il quale contempla le notizie necessarie per recarsi all estero, i servizi forniti e le condizioni atte a giustificare l annullamento del pacchetto turistico. Nulla più incombe al detto organizzatore per dimostrare di aver adempiuto con la dovuta diligenza ai suoi obblighi.

10 Autorità garante della concorrenza e del mercato, provvedimento n del 14 febbraio 2002 L Antitrust ha ritenuto il messaggio pubblicitario ingannevole, in quanto omette l indicazione di informazioni essenziali relative al calcolo del prezzo dei parametrati al dollaro statunitense contenuti nel catalogo e, in particolare, non chiarisce che i prezzi indicati non sono stati calcolati in funzione del tasso di cambio effettivo del dollaro Usa al momento della decisione dei prezzi dei pacchetti, ma di un tasso di cambio ipotetico, inferiore al primo, legato alle previsioni di mercato del cambio di tale valuta nei mesi successivi a quello di predisposizione del Catalogo stesso

11 Autorità garante della concorrenza e del mercato, provvedimento n del 8 marzo 2001 con tale decisione l Autorità ha ritenuto pubblicità ingannevole l offerta promozionale di un pacchetto turistico a prezzi difformi rispetto a quelli effettivamente praticati e risultanti dal catalogo generale diffuso dal tour operator, indipendentemente dalla buona fede di quest ultimo ed indipendentemente dall adozione di tutte le misure necessarie per circoscrivere gli effetti ingannevoli del messaggio. Al riguardo si deve sottolineare che non assume rilevanza l asserita buona fede dell operatore pubblicitario atteso che secondo un orientamento costante dell Autorità il giudizio di ingannevolezza ha un fondamento oggettivo e non soggettivo.

12 Il Codice del Turismo La nuova disciplina della vendita ed organizzazione di Obblighi di informazione e ius variandi (artt. da 37 a 42 del Codice del Turismo) Intervento dell Avv. Prof. Laura Pierallini GRAZIE PER L ATTENZIONE