Comune di Scalenghe PIANO REGOLATORE GENERALE COMUNALE. Relazione geologico-tecnica inerente le nuove previsioni di piano

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2 INDICE PREMESSA ZONA CB Inquadramento geologico locale Assetto idrogeologico locale Inquadramento geomorfologico locale Normativa di riferimento ZONE I3 RM9 S10 S12 S13.1 S13.3 S Inquadramento geologico locale cale Assetto idrogeologico locale Inquadramento geomorfologico locale Normativa di riferimento ZONE I5.1 I Inquadramento geologico locale Assetto idrogeologico locale Inquadramento geomorfologico locale Normativa di riferimento ZONE I6.1 I6.2 I13 IF Inquadramento geologico locale Assetto idrogeologico locale Inquadramento geomorfologico locale Normativa di riferimento ZONE I8 I8.2 ID1 RR21 S23 SI Inquadramento geologico locale Assetto idrogeologico locale Inquadramento geomorfologico locale Normativa di riferimento ZONE I10 RC10 RC11 RR24.1 RR24.2 S28 S36 SI7.1 SI Inquadramento geologico locale Assetto idrogeologico locale Inquadramento geomorfologico locale Normativa di riferimento ZONE I12 S Inquadramento geologico locale Assetto idrogeologico locale Inquadramento geomorfologico locale Normativa di riferimento ZONE I14 RC1 RI12 RI13 RR5.1 RR5.2 R5.2 RR5.3 RR6 S8 S13.2 S21 S Inquadramento geologico locale Assetto idrogeologico locale Inquadramento geomorfologico locale Normativa di riferimento... 17

3 9 ZONE ID2 RC4 RI6.1 S6 S9 S Inquadramento geologico locale Assetto idrogeologico locale Inquadramento geomorfologico locale Normativa di riferimento ZONE ID3 RM10 RM11 RR10 RR Inquadramento geologico locale Assetto idrogeologico locale Inquadramento geomorfologico locale Normativa di riferimento ZONA IF Inquadramento geologico locale Assetto idrogeologico locale Inquadramento geomorfologico locale Normativa di riferimento ZONE RC9 RC12 RI14 S13.4 S13.5 S31 S Inquadramento geologico ogico locale Assetto idrogeologico locale Inquadramento geomorfologico locale Normativa di riferimento ZONE RR1 S Inquadramento geologico locale Assetto idrogeologico locale Inquadramento geomorfologico locale Normativa di riferimento ZONA S Inquadramento geologico locale Assetto idrogeologico locale Inquadramento geomorfologico locale Normativa di riferimento

4 PREMESSA La presente relazione prende in esame le aree di nuova espansione urbanistica proposte in variante, per ognuna delle quali vengono riportati l inquadramento geologico e geomorfologico, l assetto idrogeologico e l indicazione della classificazione di pericolosità geomorfologica con le relative prescrizioni tecniche da applicarsi ai fini dell utilizzazione urbanistica. Si specifica che il territorio comunale di Scalenghe rientra all interno della Zona 3: comuni obbligati al rispetto delle procedure di cui ai punti 4), 5), 7) e 8) della D.G.R. n Aggiornamento e adeguamento dell elenco delle zone sismiche (OPCM n.3274/2003 e OPCM 3519/2006) del 19/01/2010, ogni intervento edilizio che implichi trasformazione e/o modificazione dell uso del suolo dovrà ottemperare a quanto disposto dal D.M. 14/01/2008 Nuove norme tecniche per le costruzioni e dalla relativa Circ. Min. Infrastrutture 02/02/2009 n.617 ed eventuali s.m.i. e la documentazione progettuale dovrà contenere gli elaborati di carattere geologico e geotecnico previsti dalla vigente normativa. Quale norma di carattere generale si ricorda pertanto che, ai fini della definizione degli accertamenti da condurre alla scala dei singolo lotto o comunque nel caso di nuova utilizzazione o trasformazione d uso del territorio, il progettista degli interventi, ai sensi di legge e sotto la sua personale responsabilità professionale e legale, è tenuto a condurre tutti gli approfondimenti ritenuti opportuni e/o necessari per definire l assetto locale del terreno di fondazione, non solo dal punto di vista geotecnico ma anche geologico, geomorfologico, idrogeologico ed idraulico. 1

5 1 ZONA CB La Zona CB (centrale biogas) si localizza a NO del concentrico (in prossimità del confine comunale con Piscina e Airasca), in località C.na Camisotto Vecchio, lungo la SR n.23 via Botteghe. PISCINA AIRASCA -7.0 < -8.0 m dal p.c CB C L A S S E I -8.0 < -9.0 m dal p.c < m dal p.c Localizzazione area di nuovo impianto 1.1 Inquadramento geologico locale In questa porzione di territorio affiorano i depositi fluviali rissiani indicati sul F 68 "Carmagnola" e sul F 67 Pinerolo della Carta Geologica d'italia alla scala di 1: rispettivamente come Fluviale Riss (fl R ) e Alluvioni terrazzate (a 1 ). Tali depositi sono legati alle fasi di apporto sedimentario del torrente Chisone e del torrente Lemina-Oitana, seguite da una fase erosionale che ha portato all approfondimento dell alveo del corso d acqua. Si tratta essenzialmente di depositi sabbiosoghiaiosi, in cui si distinguono livelli ciottolosi ed intercalazioni limoso-argillose. All interno di questa successione sono presenti frequenti intercalazioni lentiformi sabbioso-limose caratterizzate dalla presenza di ghiaia e ciottoli. Una successiva fase di stasi ha permesso lo sviluppo di un intenso processo pedogenetico caratterizzato da una progressiva alterazione ed argillificazione superficiale, che ha prodotto un suolo ben evoluto di colore rosso-arancio. 1.2 Assetto idrogeologico locale Dal punto di vista idrogeologico i litotipi presenti nell area sono riferibili al raggruppamento dei depositi fluviali prevalentemente ghiaiosi debolmente alterati (pleistocene medio p.p.). Tali depositi, formati da materiali molto permeabili quali ghiaie e sabbie, sono sede di un acquifero superficiale molto sviluppato, collegato idraulicamente al reticolo idrografico superficiale e possiedono una locale ma limitata protezione ai fenomeni di inquinamento diretto, dovuta alla presenza in superficie, di un paleosuolo argilloso di colore da bruno a rosso-arancio. Sulla base dei dati raccolti si evince che in questo settore il deflusso sotterraneo presenta direzione verso ESE e la soggiacenza massima risulta compresa tra 8 m e 9 m dal p.c. 2

6 1.3 Inquadramento geomorfologico locale L'assetto geomorfologico locale è caratterizzato da un andamento topografico sostanzialmente pianeggiante con debole pendenza verso E, in cui l unico elemento geomorfologico di rilievo è rappresentato dall area di cava presente circa 50 m a SE del limite meridionale dell area destinata a centrale biogas, oltre che da forme la cui genesi è legata all interazione tra i processi di modellamento fluviale e l azione di regolarizzazione del territorio operata per lo sfruttamento ai fini agricoli. Nella zona l elemento idrografico più significativo è rappresentato dall alveo del Fosso Bussonrondo, che si sviluppa lungo il limite meridionale del raccordo autostradale Torino-Pinerolo, circa 590 m a NNO del limite settentrionale dell area CB. 1.4 Normativa di riferimento La Zona CB risulta interamente localizzata all interno della perimetrazione della CLASSE I: porzioni di territorio dove le condizioni di pericolosità geomorfologica sono tali da non porre limitazioni alle scelte urbanistiche. Gli interventi sia pubblici che privati sono di norma consentiti nel rispetto delle prescrizioni del D.M. 11/03/

7 2 ZONE I3 RM9 S10 S12 S13.1 S13.3 S37 Le Zone I3 (produttiva industriale e/o artigianale di riordino) RM9 (area con destinazione residenziale di tipo agricolo) S10 S12 S13.1 S13.3 S37 (aree per attrezzature di servizio residenziale) si localizzano nel concentrico comunale. In particolare le aree I3, S10, S12 ed S37 si localizzano nell area compresa tra la ferrovia e via Belmondo, l area RM9 è ubicata ad E della ferrovia e a S di via Belmondo, mentre le aree S13.1 S13.3 sono ubicate in prossimità di via Torino. C L A S S E I I I B 3 S13.1 S13.3 EmA < -2.0 m dal p.c. C L A S S E I I b S10 S12 I3 C L A S S E I I b 2 S12 S37 S < -1.0 m dal p.c. µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ 18 µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ 0.90 µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ EmA1 µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ &? µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ RM9 µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ µ Localizzazione aree di nuovo impianto 2.1 Inquadramento geologico locale In questa porzione di territorio affiorano i depositi fluviali rissiani indicati sul F 68 "Carmagnola" della Carta Geologica d'italia alla scala di 1: come Fluviale Riss (fl R ). Tali depositi sono legati alle fasi di apporto sedimentario del torrente Chisone e del torrente Lemina-Oitana, seguite da una fase erosionale che ha portato all approfondimento dell alveo del corso d acqua. Si tratta essenzialmente di depositi sabbioso-ghiaiosi, in cui si distinguono livelli ciottolosi ed intercalazioni limoso-argillose. All interno di questa successione sono presenti frequenti intercalazioni lentiformi sabbioso-limose caratterizzate dalla presenza di ghiaia e ciottoli. Una successiva fase di stasi ha permesso lo sviluppo di un intenso processo pedogenetico caratterizzato da una progressiva alterazione ed argillificazione superficiale, che ha prodotto un suolo ben evoluto di colore rosso-arancio. 2.2 Assetto idrogeologico locale Dal punto di vista idrogeologico i litotipi presenti nell area sono riferibili al raggruppamento dei depositi fluviali prevalentemente ghiaiosi debolmente alterati (pleistocene medio p.p.). Tali depositi, formati da materiali molto permeabili quali ghiaie e sabbie, sono sede di un acquifero superficiale molto sviluppato, collegato idraulicamente al reticolo idrografico superficiale e possiedono una locale ma limitata protezione ai fenomeni di inquinamento diretto, dovuta alla presenza in superficie, di un paleosuolo argilloso di colore da bruno a rosso-arancio. Sulla base dei dati raccolti si evince che in questo settore il deflusso sotterraneo presenta direzione verso NE e la soggiacenza massima risulta compresa tra 0 m e 2 m dal p.c. 4

8 2.3 Inquadramento geomorfologico locale L'assetto geomorfologico locale è caratterizzato da un andamento topografico sostanzialmente pianeggiante con debole pendenza verso E, in cui gli unici elementi geomorfologici di rilievo sono rappresentati dalla trincea lungo la quale si sviluppa la ferrovia, dal terrapieno presente nella porzione meridionale dell area I3 e dall area depressa all interno della quale si trova l area RM9. Si specifica che la porzione di territorio ove insiste l area RM9 è stata interessata dalle acque di piena durante l evento alluvionale del maggio 2001, mentre la porzione meridionale dell area I3 è sta è stata interessata dalle acque di piena durante l evento alluvionale del settembre Durante quest ultimo evento citato in direzione del passaggio a livello di via Belmondo si concentrarono ingenti quantitativi d acqua attraverso due principali linee di deflusso: la strada che conduce al cimitero (il cui piano viario è posto ad una quota più bassa di alcuni decimetri rispetto ai terreni circostanti) e la linea ferroviaria. L ingente quantitativo d acqua che si riversò lungo via Belmondo provocò fenomeni di allagamento sia ad O che ad E della linea ferroviaria. Particolarmente colpiti furono i piani terreni, le cantine ed i cortili delle abitazioni più antiche, poste a quote generalmente inferiori rispetto al piano stradale. Si precisa che nella zona immediatamente ad O del passaggio a livello di via Belmondo i fenomeni di allagamento furono aggravati dal fatto che l opera di attraversamento della linea ferroviaria risultava essere quasi completamente ostruita. Durante l evento alluvionale del maggio 2001 l area circostante via Belmondo risultò essere particolarmente colpita, sia ad E che ad O del rilevato ferroviario: nel caso specifico la causa principale di tali allagamenti fu essenzialmente connessa alla differenza di quota tra il piano stradale e quello relativo al piano terreno delle abitazioni (che risulta inferiore di circa 50 cm). Nella zona l elemento idrografico più significativo è rappresentato dall alveo della Gora dei Molini, che si sviluppa circa 130 m a SE del limite meridionale dell area RM Normativa di riferimento Le intere Zone S10 S12 S13.1 S13.3 S37 e la porzione nordoccidentale della Zona I3 risultano localizzate all interno della perimetrazione della CLASSE IIb 1 : porzioni di territorio caratterizzate da condizioni di moderata pericolosità geomorfologica riconducibili a soggiacenza della falda freatica prossima al piano campagna (0 3 m) in condizioni di minimo stagionale e a problematiche geotecniche superabili nell ambito del progetto relativo alle fondazioni a seguito di dettagliate indagini geognostiche. In tali aree non è ammessa la realizzazione di locali interrati. L intera Zona RM9 e la porzione sudorientale della Zona I3 risultano localizzate all interno della perimetrazione della CLASSE IIb 2 : porzioni di territorio caratterizzate da condizioni di moderata pericolosità geomorfologica riconducibili a fenomeni di allagamento per difficoltà di drenaggio delle acque meteoriche, a soggiacenza della falda freatica prossima al piano campagna (0-3 m) in condizioni di minimo stagionale e a problematiche geotecniche superabili nell ambito del progetto relativo alle fondazioni a seguito di dettagliate indagini geognostiche. In tali aree nuovi interventi edificatori sono ammessi soltanto a seguito di adeguati interventi di manutenzione e di sistemazione delle linee di drenaggio e/o di regimazione delle acque meteoriche realizzabili a livello di progetto esecutivo nell ambito del singolo lotto edificatorio o dell intorno significativo circostante. Non è ammessa la realizzazione di locali interrati ed il primo piano f.t. abitabile dovrà essere posto ad una quota di sicurezza. In tali aree le condizioni di moderata pericolosità geomorfologica possono essere agevolmente superate attraverso l adozione ed il rispetto di modesti accorgimenti tecnici esplicitati a livello di norme di attuazione ispirate al D.M. 11/03/1988 e realizzabili a livello di progetto esecutivo esclusivamente nell ambito del singolo lotto edificatorio. Gli interventi sia pubblici che privati sono di norma consentiti nel rispetto delle prescrizioni della vigente normativa. Tali interventi non dovranno in alcun modo incidere negativamente sulle aree limitrofe, né condizionarne la propensione all edificabilità. 5

9 ZONE I5.1 I5.2 Le Zone I5.1 I5.2 (produttive industriali e/o artigianali di riordino) si localizzano ad ovest del concentrico, in località C.t Bergè, lungo la SP n.146 via Pinerolo < -6.0 m dal p.c. C L A S S E I I a < -5.0 m dal p.c. I < -4.0 m dal p.c. I5.2 C L A S S E I I b < -3.0 m dal p.c &? Localizzazione aree di nuovo impianto 3.1 Inquadramento geologico locale In questa porzione di territorio affiorano i depositi fluviali rissiani indicati sul F 68 "Carmagnola" della Carta Geologica d'italia alla scala di 1: come Fluviale Riss (fl R ). Tali depositi sono legati alle fasi di apporto sedimentario del torrente Chisone e del torrente Lemina-Oitana, seguite da una fase erosionale che ha portato all approfondimento dell alveo del corso d acqua. Si tratta essenzialmente di depositi sabbioso-ghiaiosi, in cui si distinguono livelli ciottolosi ed intercalazioni limoso-argillose. All interno di questa successione sono presenti frequenti intercalazioni lentiformi sabbioso-limose caratterizzate dalla presenza di ghiaia e ciottoli. Una successiva fase di stasi ha permesso lo sviluppo di un intenso processo pedogenetico caratterizzato da una progressiva alterazione ed argillificazione superficiale, che ha prodotto un suolo ben evoluto di colore rosso-arancio. 3.2 Assetto idrogeologico locale Dal punto di vista idrogeologico i litotipi presenti nell area sono riferibili al raggruppamento dei depositi fluviali prevalentemente ghiaiosi debolmente alterati (pleistocene medio p.p.). Tali depositi, formati da materiali molto permeabili quali ghiaie e sabbie, sono sede di un acquifero superficiale molto sviluppato, collegato idraulicamente al reticolo idrografico superficiale e possiedono una locale ma limitata protezione ai fenomeni di inquinamento diretto, dovuta alla presenza in superficie, di un paleosuolo argilloso di colore da bruno a rosso-arancio. Sulla base dei dati raccolti si evince che in questo settore il deflusso sotterraneo presenta direzione verso NE e la soggiacenza massima risulta compresa tra 3 m e 5 m dal p.c. 6

10 3.3 Inquadramento geomorfologico locale L'assetto geomorfologico locale è caratterizzato da un andamento topografico sostanzialmente pianeggiante con debole pendenza verso E, in cui gli unici elementi geomorfologici di rilievo sono rappresentati da forme la cui genesi è legata all interazione tra i processi di modellamento fluviale e l azione di regolarizzazione del territorio operata per lo sfruttamento ai fini agricoli. Nella zona non è presente alcun elemento idrografico di rilievo, né tanto meno un reticolo idrografico secondario. 3.4 Normativa di riferimento Le Zone I5.1 I5.2 risultano interamente localizzate all interno della perimetrazione della CLASSE IIa 1 : porzioni di territorio caratterizzate da condizioni di moderata pericolosità geomorfologica riconducibili a problematiche geotecniche superabili nell ambito del progetto relativo alle fondazioni a seguito di dettagliate indagini geognostiche. In tali aree le condizioni di moderata pericolosità geomorfologica possono essere agevolmente superate attraverso l adozione ed il rispetto di modesti accorgimenti tecnici esplicitati a livello di norme di attuazione ispirate al D.M. 11/03/1988 e realizzabili a livello di progetto esecutivo esclusivamente nell ambito del singolo lotto edificatorio. Gli interventi sia pubblici che privati sono di norma consentiti nel rispetto delle prescrizioni della vigente normativa. Tali interventi non dovranno in alcun modo incidere negativamente sulle aree limitrofe, né condizionarne la propensione all edificabilità. 7

11 ZONE I6.1 I6.2 I13 IF2 Le Zone I6.1 I6.2 I13 (produttive industriali e/o artigianali di riordino) IF2 (impianto fotovoltaico) si localizzano a SE della frazione Viotto, in località C.na Adriana e Belparlè, lungo via Casale. I < m dal p.c < m dal p.c. I6.2 IF C L A S S E I &? < m dal p.c. I13 Localizzazione aree di nuovo impianto 4.1 Inquadramento geologico locale In questa porzione di territorio affiorano i depositi fluviali rissiani indicati sul F 68 "Carmagnola" e sul F 67 Pinerolo della Carta Geologica d'italia alla scala di 1: rispettivamente come Fluviale Riss (fl R ) e Alluvioni terrazzate (a 1 ). Tali depositi sono legati alle fasi di apporto sedimentario del torrente Chisone e del torrente Lemina-Oitana, seguite da una fase erosionale che ha portato all approfondimento dell alveo del corso d acqua. Si tratta essenzialmente di depositi sabbiosoghiaiosi, in cui si distinguono livelli ciottolosi ed intercalazioni limoso-argillose. All interno di questa successione sono presenti frequenti intercalazioni lentiformi sabbioso-limose caratterizzate dalla presenza di ghiaia e ciottoli. Una successiva fase di stasi ha permesso lo sviluppo di un intenso processo pedogenetico caratterizzato da una progressiva alterazione ed argillificazione superficiale, che ha prodotto un suolo ben evoluto di colore rosso-arancio. 4.2 Assetto idrogeologico locale Dal punto di vista idrogeologico i litotipi presenti nell area sono riferibili al raggruppamento dei depositi fluviali prevalentemente ghiaiosi debolmente alterati (pleistocene medio p.p.). Tali depositi, formati da materiali molto permeabili quali ghiaie e sabbie, sono sede di un acquifero superficiale molto sviluppato, collegato idraulicamente al reticolo idrografico superficiale e possiedono una locale ma limitata protezione ai fenomeni di inquinamento diretto, dovuta alla presenza in superficie, di un paleosuolo argilloso di colore da bruno a rosso-arancio. Sulla base dei dati raccolti si evince che in questo settore il deflusso sotterraneo presenta direzione verso E e la soggiacenza massima risulta compresa tra 11 m e 12 m dal p.c. 8

12 4.3 Inquadramento geomorfologico locale L'assetto geomorfologico locale è caratterizzato da un andamento topografico sostanzialmente pianeggiante con debole pendenza verso E, in cui l unico elemento geomorfologico di rilievo è rappresentato dall area di cava abbandonata presente circa 160 m a N del limite settentrionale dell area IF2, oltre che da forme la cui genesi è legata all interazione tra i processi di modellamento fluviale e l azione di regolarizzazione del territorio operata per lo sfruttamento ai fini agricoli. Nella zona non è presente alcun elemento idrografico di rilievo, né tanto meno un reticolo idrografico secondario. 4.4 Normativa di riferimento Le Zone I6.1 I6.2 I13 IF2 risultano interamente localizzate all interno della perimetrazione della CLASSE I: porzioni di territorio dove le condizioni di pericolosità geomorfologica sono tali da non porre limitazioni alle scelte urbanistiche. Gli interventi sia pubblici che privati sono di norma consentiti nel rispetto delle prescrizioni del D.M. 11/03/

13 5 ZONE I8 I8.2 ID1 RR21 S23 SI5 Le Zone I8 I8.2 (produttive industriali e/o artigianali di riordino) ID1 (impianto distributore di benzina) RR21 (area residenziale di ristrutturazione) S23 (area per attrezzature di servizio residenziale) SI5 (area per attrezzature di servizio produttivo) si localizzano in frazione Viotto, lungo la SR n.23 via Botteghe. PISCINA < m dal p.c. ID1 #* sp2 sp1 #* RR < m dal p.c. SI5 I8 S23 RR21 RR21 C L A S S E I ) e1!( s1 I I I < m dal p.c I < m dal p.c. Localizzazione aree di nuovo impianto 5.1 Inquadramento geologico locale In questa porzione di territorio affiorano i depositi fluviali rissiani indicati sul F 67 Pinerolo della Carta Geologica d'italia alla scala di 1: come Alluvioni terrazzate (a 1 ). Tali depositi sono legati alle fasi di apporto sedimentario del torrente Chisone e del torrente Lemina-Oitana, seguite da una fase erosionale che ha portato all approfondimento dell alveo del corso d acqua. Si tratta essenzialmente di depositi sabbioso-ghiaiosi, in cui si distinguono livelli ciottolosi ed intercalazioni limoso-argillose. All interno di questa successione sono presenti frequenti intercalazioni lentiformi sabbioso-limose caratterizzate dalla presenza di ghiaia e ciottoli. Una successiva fase di stasi ha permesso lo sviluppo di un intenso processo pedogenetico caratterizzato da una progressiva alterazione ed argillificazione superficiale, che ha prodotto un suolo ben evoluto di colore rosso-arancio. 5.2 Assetto idrogeologico locale Dal punto di vista idrogeologico i litotipi presenti nell area sono riferibili al raggruppamento dei depositi fluviali prevalentemente ghiaiosi debolmente alterati (pleistocene medio p.p.). Tali depositi, formati da materiali molto permeabili quali ghiaie e sabbie, sono sede di un acquifero superficiale molto sviluppato, collegato idraulicamente al reticolo idrografico superficiale e possiedono una locale ma limitata protezione ai fenomeni di inquinamento diretto, dovuta alla presenza in superficie, di un paleosuolo argilloso di colore da bruno a rosso-arancio. Sulla base dei dati raccolti si evince che in questo settore il deflusso sotterraneo presenta direzione verso E e la soggiacenza massima risulta compresa tra 11 m e 13 m dal p.c. 10

14 5.3 Inquadramento geomorfologico locale L'assetto geomorfologico locale è caratterizzato da un andamento topografico sostanzialmente pianeggiante con debole pendenza verso E, in cui gli unici elementi geomorfologici di rilievo sono rappresentati da forme la cui genesi è legata all interazione tra i processi di modellamento fluviale e l azione di regolarizzazione del territorio operata dapprima per lo sfruttamento ai fini agricoli e successivamente per la sua antropizzazione. Nella zona l elemento idrografico più significa tivo è rappresentato dall alveo del Fosso Bussonrondo, che si sviluppa lungo via regione Murisenghi e lungo il limite meridionale del raccordo autostradale Torino-Pinerolo, rispettivamente circa 165 m ad O del limite occidentale dell area I8 e circa 235 m a N del limite settentrionale dell area SI Normativa di riferimento Le Zone I8 I8.2 ID1 RR21 S23 SI5 risultano interamente localizzate all interno della perimetrazione della CLASSE I: porzioni di territorio dove le condizioni di pericolosità geomorfologica sono tali da non porre limitazioni alle scelte urbanistiche. Gli interventi sia pubblici che privati sono di norma consentiti nel rispetto delle prescrizioni del D.M. 11/03/

15 6 ZONE I10 RC10 RC11 RR24.1 RR24.2 S28 S36 SI7.1 SI7.2 Le Zone I10 (produttiva industriale e/o artigianale di riordino) RC10 RC11 (aree di completamento e sostituzione) RR24.1 RR24.2 (aree residenziali di ristrutturazione) S28 S36 (aree per attrezzature di servizio residenziale) SI7.1 SI7.2 (aree per attrezzature di servizio produttivo) si localizzano in frazione Murisenghi. In particolare le aree I10 SI7.1 SI7.2 si ubicano nell area posta tra via Buriasco e via Giovanni Pascoli, mentre le aree RC10 RC11 RR24.1 RR24.2 S28 S36 si sviluppano lungo via Buriasco, ad E di via Regione Murisenghi < m dal p.c. C L A S S E I I I A RC10 RC11 C L A S S E I I I B 3 RR < m dal p.c. S28 RR24.2 S36 SI7.1 C L A S S E I < m dal p.c I SI < m dal p.c. BURIASCO Localizzazione aree di nuovo impianto 6.1 Inquadramento geologico locale In questa porzione di territorio affiorano i depositi fluviali rissiani indicati sul F 67 Pinerolo della Carta Geologica d'italia alla scala di 1: come Alluvioni terrazzate (a 1 ). Tali depositi sono legati alle fasi di apporto sedimentario del torrente Chisone e del torrente Lemina-Oitana, seguite da una fase erosionale che ha portato all approfondimento dell alveo del corso d acqua. Si tratta essenzialmente di depositi sabbioso-ghiaiosi, in cui si distinguono livelli ciottolosi ed intercalazioni limoso-argillose. All interno di questa successione sono presenti frequenti intercalazioni lentiformi sabbioso-limose caratterizzate dalla presenza di ghiaia e ciottoli. Una successiva fase di stasi ha permesso lo sviluppo di un intenso processo pedogenetico caratterizzato da una progressiva alterazione ed argillificazione superficiale, che ha prodotto un suolo ben evoluto di colore rosso-arancio. 6.2 Assetto idrogeologico locale Dal punto di vista idrogeologico i litotipi presenti nell area sono riferibili al raggruppamento dei depositi fluviali prevalentemente ghiaiosi debolmente alterati (pleistocene medio p.p.). Tali depositi, formati da materiali molto permeabili quali ghiaie e sabbie, sono sede di un acquifero superficiale molto sviluppato, collegato idraulicamente al reticolo idrografico superficiale e possiedono una locale ma limitata protezione ai fenomeni di inquinamento diretto, dovuta alla presenza in superficie, di un paleosuolo argilloso di colore da bruno a rosso-arancio. 12

16 Sulla base dei dati raccolti si evince che in questo settore il deflusso sotterraneo presenta direzione verso ESE e la soggiacenza massima risulta compresa tra 16 m e 18 m dal p.c. nelle aree industriali e tra 15 e 16 m dal p.c. nelle aree residenziali. 6.3 Inquadramento geomorfologico locale L'assetto geomorfologico locale è caratterizzato da un andamento topografico sostanzialmente pianeggiante con debole pendenza verso E, in cui gli unici elementi geomorfologici di rilievo sono rappresentati da forme la cui genesi è legata all interazione tra i processi di modellamento fluviale e l azione di regolarizzazione del territorio operata dapprima per lo sfruttamento ai fini agricoli e successivamente per la sua antropizzazione. Nella zona l elemento idrografico più significativo è rappresentato dall alveo del Fosso Bussonrondo, che si sviluppa lungo via Buriasco e via regione Murisenghi, circa 7 m rispettivamente a N del limite settentrionale delle aree I10 e S7.1 e a NO del limite nordoccidentale dell area RR Normativa di riferimento Le intere Zone RC10 RC11 RR24.1 RR24.2 S28 S36 SI7.2 e la porzione meridionale delle Zone I10 SI7.1 risultano localizzate all interno della perimetrazione della CLASSE I: porzioni di territorio dove le condizioni di pericolosità geomorfologica sono tali da non porre limitazioni alle scelte urbanistiche. Gli interventi sia pubblici che privati sono di norma consentiti nel rispetto delle prescrizioni del D.M. 11/03/1988. Una fascia delle Zone I10 SI7.1 (parallela al Fosso Bussonrondo per un ampiezza pari a 10 m computata dal ciglio della sponda destra) risulta localizzata all interno della perimetrazione della CLASSE IIIb 3 : fasce di rispetto del reticolo idrografico minore in aree già edificate. Tali fasce hanno estensione pari a 10 m e sono finalizzate a preservare la possibilità di eseguire in futuro interventi per il ripristino a cielo libero dei tratti intubati e per la loro manutenzione. Sono consentite solo trasformazioni che non aumentino il carico antropico quali, a titolo di esempio, interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, risanamento conservativo, ecc... Sono considerati accettabili gli adeguamenti che consentano una più razionale fruizione degli edifici esistenti, oltreché gli adeguamenti igienico-funzionali. Sono da escludersi sempre e comunque nuove unità abitative e completamenti. In tali aree gli elementi di pericolosità geomorfologica e di rischio, derivanti questi ultimi dall urbanizzazione dell area, sono tali da impedirne l utilizzo qualora inedificate, richiedendo, viceversa, la previsione di interventi di riassetto territoriale a tutela del patrimonio esistente. 13

17 ZONE I12 S33 Le Zone I12 (produttiva industriale e/o artigianale di riordino) S33 (area per attrezzature di servizio residenziale) si localizzano ad E della frazione Viotto, in località Campaccio, lungo via Didier < -9.0 m dal p.c < m dal p.c. C L A S S E I I12 S < m dal p.c < m dal p.c. Localizzazione aree di nuovo impianto 7.1 Inquadramento geologico locale In questa porzione di territorio affiorano i depositi fluviali rissiani indicati sul F 68 "Carmagnola" e sul F 67 Pinerolo della Carta Geologica d'italia alla scala di 1: rispettivamente come Fluviale Riss (fl R ) e Alluvioni terrazzate (a 1 ). Tali depositi sono legati alle fasi di apporto sedimentario del torrente Chisone e del torrente Lemina-Oitana, seguite da una fase erosionale che ha portato all approfondimento dell alveo del corso d acqua. Si tratta essenzialmente di depositi sabbiosoghiaiosi, in cui si distinguono livelli ciottolosi ed intercalazioni limoso-argillose. All interno di questa successione sono presenti frequenti intercalazioni lentiformi sabbioso-limose caratterizzate dalla presenza di ghiaia e ciottoli. Una successiva fase di stasi ha permesso lo sviluppo di un intenso processo pedogenetico caratterizzato da una progressiva alterazione ed argillificazione superficiale, che ha prodotto un suolo ben evoluto di colore rosso-arancio. 7.2 Assetto idrogeologico locale Dal punto di vista idrogeologico i litotipi presenti nell area sono riferibili al raggruppamento dei depositi fluviali prevalentemente ghiaiosi debolmente alterati (pleistocene medio p.p.). Tali depositi, formati da materiali molto permeabili quali ghiaie e sabbie, sono sede di un acquifero superficiale molto sviluppato, collegato idraulicamente al reticolo idrografico superficiale e possiedono una locale ma limitata protezione ai fenomeni di inquinamento diretto, dovuta alla presenza in superficie, di un paleosuolo argilloso di colore da bruno a rosso-arancio. Sulla base dei dati raccolti si evince che in questo settore il deflusso sotterraneo presenta direzione verso E e la soggiacenza massima risulta compresa tra 9 m e 10 m dal p.c. 14

18 7.3 Inquadramento geomorfologico locale L'assetto geomorfologico locale è caratterizzato da un andamento topografico sostanzialmente pianeggiante con debole pendenza verso E, in cui gli unici elementi geomorfologici di rilievo sono rappresentati dalle aree di cava (una abbandonata) presenti circa 225 m a NE e circa 115 m a SO dell area I12, oltre che da forme la cui genesi è legata all interazione tra i processi di modellamento fluviale e l azione di regolarizzazione del territorio operata per lo sfruttamento ai fini agricoli. Nella zona non è presente alcun elemento idrografico di rilievo, né tanto meno un reticolo idrografico secondario. 7.4 Normativa di riferimento Le Zone I12 S33 risultano interamente localizzate all interno della perimetrazione della CLASSE I: porzioni di territorio dove le condizioni di pericolosità geomorfologica sono tali da non porre limitazioni alle scelte urbanistiche. Gli interventi sia pubblici che privati sono di norma consentiti nel rispetto delle prescrizioni del D.M. 11/03/

19 8 ZONE I14 RC1 RI12 RI13 RR5.1 RR5.2 R5.2 RR5.3 RR6 S8 S13.2 S21 S24 Le Zone I14 (produttiva industriale e/o artigianale di riordino) RC1 (area di completamento e sostituzione) RI12 RI13 (aree di completamento e nuovo impianto) RR5.1 RR5.2 RR5.3 RR6 (aree residenziali di ristrutturazione) S8 S13.2 S21 S24 (aree per attrezzature di servizio residenziale) si localizzano in frazione Pieve, a nord del concentrico comunale, lungo via Santa Maria, via Savigliani e via Stazione. EmA3 C L A S S E I I I B < -3.0 m dal p.c. RR5.1 &? RR RR5.2 S8 RC1 RR5.3 &? 19 C L A S S E I I b < -2.0 m dal p.c. RI12 S24 I14 S21 S13.2 RI13 C L A S S E I I I A C L A S S E I I b 2 S Localizzazione aree di nuovo impianto 0.0 < -1.0 m dal p.c. 8.1 Inquadramento geologico locale In questa porzione di territorio affiorano i depositi fluviali rissiani indicati sul F 68 "Carmagnola" della Carta Geologica d'italia alla scala di 1: come Fluviale Riss (fl R ). Tali depositi sono legati alle fasi di apporto sedimentario del torrente Chisone e del torrente Lemina-Oitana, seguite da una fase erosionale che ha portato all approfondimento dell alveo del corso d acqua. Si tratta essenzialmente di depositi sabbioso-ghiaiosi, in cui si distinguono livelli ciottolosi ed intercalazioni limoso-argillose. All interno di questa successione sono presenti frequenti intercalazioni lentiformi sabbioso-limose caratterizzate dalla presenza di ghiaia e ciottoli. Una successiva fase di stasi ha permesso lo sviluppo di un intenso processo pedogenetico caratterizzato da una progressiva alterazione ed argillificazione superficiale, che ha prodotto un suolo ben evoluto di colore rosso-arancio. 8.2 Assetto idrogeologico locale Dal punto di vista idrogeologico i litotipi presenti nell area sono riferibili al raggruppamento dei depositi fluviali prevalentemente ghiaiosi debolmente alterati (pleistocene medio p.p.). Tali depositi, formati da materiali molto permeabili quali ghiaie e sabbie, sono sede di un acquifero superficiale molto sviluppato, collegato idraulicamente al reticolo idrografico superficiale e possiedono una locale ma limitata protezione ai fenomeni di inquinamento diretto, dovuta alla presenza in superficie, di un paleosuolo argilloso di colore da bruno a rosso-arancio. Sulla base dei dati raccolti si evince che in questo settore il deflusso sotterraneo presenta direzione verso NE e la soggiacenza massima risulta compresa tra 1 m e 2 m dal p.c. 16

20 8.3 Inquadramento geomorfologico locale L'assetto geomorfologico locale è caratterizzato da un andamento topografico sostanzialmente pianeggiante con debole pendenza verso E, in cui gli elementi geomorfologici di rilievo sono rappresentati da forme la cui genesi è legata all interazione tra i processi di modellamento fluviale e l azione di regolarizzazione del territorio operata dapprima per lo sfruttamento ai fini agricoli e successivamente per la sua antropizzazione. Si sottolinea la presenza di due trincee, che si sviluppano rispettivamente lungo la ferrovia e in corrispondenza dell incrocio tra via Santa Maria e via Rivette. Si specifica che via Santa Maria è stata interessata dalle acque di piena durante l evento alluvionale del settembre Durante questo evento l abitato di Pieve venne interessato da fenomeni di allagamento diffuso ed in particolare nell area di via Santa Maria furono raggiunti battenti d acqua dell ordine di 40 centimetri. Nella zona gli elementi idrografici più significativi sono rappresentati dagli alvei della Gora di San Rocco, della Gora dei Pescaruoli e del fosso scolatore della Madonna dei Prati, che si sviluppano rispettivamente lungo via Santa Maria (e via Battaglia) e via Rivette. 8.4 Normativa di riferimento Le Zone I14 RC1 RI12 RI13 RR5.1 RR5.2 RR5.3 RR6 S8 S13.2 S21 S24 risultano interamente localizzate all interno della perimetrazione della CLASSE IIb 1 : porzioni di territorio caratterizzate da condizioni di moderata pericolosità geomorfologica riconducibili a soggiacenza della falda freatica prossima al piano campagna (0 3 m) in condizioni di minimo stagionale e a problematiche geotecniche superabili nell ambito del progetto relativo alle fondazioni a seguito di dettagliate indagini geognostiche. In tali aree non è ammessa la realizzazione di locali interrati. In tali aree le condizioni di moderata pericolosità geomorfologica possono essere agevolmente superate attraverso l adozione ed il rispetto di modesti accorgimenti tecnici esplicitati a livello di norme di attuazione ispirate al D.M. 11/03/1988 e realizzabili a livello di progetto esecutivo esclusivamente nell ambito del singolo lotto edificatorio. Gli interventi sia pubblici che privati sono di norma consentiti nel rispetto delle prescrizioni della vigente normativa. Tali interventi non dovranno in alcun modo incidere negativamente sulle aree limitrofe, né condizionarne la propensione all edificabilità. 17

21 9 ZONE ID2 RC4 RI6.1 S6 S9 S11 Le Zone ID2 (impianto distributore di benzina) RC4 (area di completamento e sostituzione) RR6.1 (area di completamento e nuovo impianto) S6 S9 S11 (aree per attrezzature di servizio residenziale) si localizzano in frazione Viotto. ID2 e11 ) -9.0 < m dal p.c. #* sp2 #* sp1 ) e < m dal p.c. RI C L A S S E I S6 S11 S11 S < m dal p.c S < m dal p.c. RC4 &? 2 Localizzazione aree di nuovo impianto 9.1 Inquadramento geologico locale In questa porzione di territorio affiorano i depositi fluviali rissiani indicati sul F 67 Pinerolo della Carta Geologica d'italia alla scala di 1: Alluvioni terrazzate (a 1 ). Tali depositi sono legati alle fasi di apporto sedimentario del torrente Chisone e del torrente Lemina-Oitana, seguite da una fase erosionale che ha portato all approfondimento dell alveo del corso d acqua. Si tratta essenzialmente di depositi sabbioso-ghiaiosi, in cui si distinguono livelli ciottolosi ed intercalazioni limoso-argillose. All interno di questa successione sono presenti frequenti intercalazioni lentiformi sabbioso-limose caratterizzate dalla presenza di ghiaia e ciottoli. Una successiva fase di stasi ha permesso lo sviluppo di un intenso processo pedogenetico caratterizzato da una progressiva alterazione ed argillificazione superficiale, che ha prodotto un suolo ben evoluto di colore rosso-arancio. 9.2 Assetto idrogeologico locale Dal punto di vista idrogeologico i litotipi presenti nell area sono riferibili al raggruppamento dei depositi fluviali prevalentemente ghiaiosi debolmente alterati (pleistocene medio p.p.). Tali depositi, formati da materiali molto permeabili quali ghiaie e sabbie, sono sede di un acquifero superficiale molto sviluppato, collegato idraulicamente al reticolo idrografico superficiale e possiedono una locale ma limitata protezione ai fenomeni di inquinamento diretto, dovuta alla presenza in superficie, di un paleosuolo argilloso di colore da bruno a rosso-arancio. Sulla base dei dati raccolti si evince che in questo settore il deflusso sotterraneo presenta direzione verso ESE e la soggiacenza massima risulta compresa tra 10 m e 12 m dal p.c. 18

22 9.3 Inquadramento geomorfologico locale L'assetto geomorfologico locale è caratterizzato da un andamento topografico sostanzialmente pianeggiante con debole pendenza verso E, in cui gli unici elementi geomorfologici di rilievo sono rappresentati dall area di cava abbandonata presente circa 440 m a SE del limite orientale dell area S9, oltre che da forme la cui genesi è legata all interazione tra i processi di modellamento fluviale e l azione di regolarizzazione del territorio operata per lo sfruttamento ai fini agricoli. Nella zona non è presente alcun elemento idrografico di rilievo, né tanto meno un reticolo idrografico secondario. 9.4 Normativa di riferimento Le Zone ID2 RC4 RI6.1 S6 S9 S11 risultano interamente localizzate all interno della perimetrazione della CLASSE I: porzioni di territorio dove le condizioni di pericolosità geomorfologica sono tali da non porre limitazioni alle scelte urbanistiche. Gli interventi sia pubblici che privati sono di norma consentiti nel rispetto delle prescrizioni del D.M. 11/03/

23 ZONE ID3 RM10 RM11 RR10 RR14 Le Zone ID3 (impianto distributore di benzina) RM10 RM11 (aree con destinazione residenziale di tipo agricolo) RR10 RR14 (aree residenziali di ristrutturazione) si localizzano nel concentrico comunale. In particolare l area ID3 si ubica lungo via Torino, le aree RR10 RR14 si sviluppano invece lungo la Gora dei Molini, l area RM10 è ubicata lungo via Valentino e l area RM11 si localizza lungo via Carignano. ) e ID3 RR10 RR14 RR14 C L A S S E I I b 1 EmA3 C L A S S E I I b 2 ) e < -1.0 m dal p.c. C L A S S E I I I A &? 23 C L A S S E I I I B 3 #* sp5 RM < -2.0 m dal p.c ) e8 RM10 Localizzazione aree di nuovo impianto 10.1 Inquadramento geologico locale In questa porzione di territorio affiorano i depositi fluviali rissiani indicati sul F 68 Carmagnola della Carta Geologica d'italia alla scala di 1: come Fluviale Riss (fl R ). Tali depositi sono legati alle fasi di apporto sedimentario del torrente Chisone e del torrente Lemina-Oitana, seguite da una fase erosionale che ha portato all approfondimento dell alveo del corso d acqua. Si tratta essenzialmente di depositi sabbioso-ghiaiosi, in cui si distinguono livelli ciottolosi ed intercalazioni limoso-argillose. All interno di questa successione sono presenti frequenti intercalazioni lentiformi sabbioso-limose caratterizzate dalla presenza di ghiaia e ciottoli. Una successiva fase di stasi ha permesso lo sviluppo di un intenso processo pedogenetico caratterizzato da una progressiva alterazione ed argillificazione superficiale, che ha prodotto un suolo ben evoluto di colore rosso-arancio Assetto idrogeologico locale Dal punto di vista idrogeologico i litotipi presenti nell area sono riferibili al raggruppamento dei depositi fluviali prevalentemente ghiaiosi debolmente alterati (pleistocene medio p.p.). Tali depositi, formati da materiali molto permeabili quali ghiaie e sabbie, sono sede di un acquifero superficiale molto sviluppato, collegato idraulicamente al reticolo idrografico superficiale e possiedono una locale ma limitata protezione ai fenomeni di inquinamento diretto, dovuta alla presenza in superficie, di un paleosuolo argilloso di colore da bruno a rosso-arancio. Sulla base dei dati raccolti si evince che in questo settore il deflusso sotterraneo presenta direzione verso ENE e la soggiacenza massima risulta compresa tra 0 m e 1 m dal p.c. 20

24 10.3 Inquadramento geomorfologico locale L'assetto geomorfologico locale è caratterizzato da un andamento topografico sostanzialmente pianeggiante con debole pendenza verso E, in cui gli elementi geomorfologici di rilievo sono rappresentati da forme la cui genesi è legata all interazione tra i processi di modellamento fluviale e l azione di regolarizzazione del territorio operata dapprima per lo sfruttamento ai fini agricoli e successivamente per la sua antropizzazione. Si sottolinea la presenza di una trincea, che si sviluppa lungo via Carignano. Si specifica che via Carignano, via Cavour, via Torino, via Pinerolo sono state interessate dalle acque di piena durante l evento alluvionale del settembre Nella zona gli elementi idrografici più significativi sono rappresentati dagli alvei della Gora dei Molini e della Gora delle Becche, che si sviluppano rispettivamente lungo via Pinerolo ed all interno del centro abitato (in adiacenza al limite delle aree RR10 ed RR14) e lungo via Torino e via Valentino (in adiacenza al limite dell area RM11) Normativa di riferimento Le intere Zone ID3 RM10 e una grande porzione delle Zone RM11 RR10 RR14 risultano localizzate all interno della perimetrazione della CLASSE IIb 1 : porzioni di territorio caratterizzate da condizioni di moderata pericolosità geomorfologica riconducibili a soggiacenza della falda freatica prossima al piano campagna (0 3 m) in condizioni di minimo stagionale e a problematiche geotecniche superabili nell ambito del progetto relativo alle fondazioni a seguito di dettagliate indagini geognostiche. In tali aree non è ammessa la realizzazione di locali interrati. In tali aree le condizioni di moderata pericolosità geomorfologica possono essere agevolmente superate attraverso l adozione ed il rispetto di modesti accorgimenti tecnici esplicitati a livello di norme di attuazione ispirate al D.M. 11/03/1988 e realizzabili a livello di progetto esecutivo esclusivamente nell ambito del singolo lotto edificatorio. Gli interventi sia pubblici che privati sono di norma consentiti nel rispetto delle prescrizioni della vigente normativa. Tali interventi non dovranno in alcun modo incidere negativamente sulle aree limitrofe, né condizionarne la propensione all edificabilità. Una fascia delle Zone RM11 RR10 RR14 (parallela alla Gora dei Molini ed alla Gora delle Becche per un ampiezza pari a 10 m computata dal ciglio delle sponde) risulta localizzata all interno della perimetrazione della CLASSE IIIb 3 : fasce di rispetto del reticolo idrografico minore in aree già edificate. Tali fasce hanno estensione pari a 10 m e sono finalizzate a preservare la possibilità di eseguire in futuro interventi per il ripristino a cielo libero dei tratti intubati e per la loro manutenzione. Sono consentite solo trasformazioni che non aumentino il carico antropico quali, a titolo di esempio, interventi di manutenzione ordinaria, manutenzione straordinaria, risanamento conservativo, ecc... Sono considerati accettabili gli adeguamenti che consentano una più razionale fruizione degli edifici esistenti, oltreché gli adeguamenti igienico-funzionali. Sono da escludersi sempre e comunque nuove unità abitative e completamenti. In tali aree gli elementi di pericolosità geomorfologica e di rischio, derivanti questi ultimi dall urbanizzazione dell area, sono tali da impedirne l utilizzo qualora inedificate, richiedendo, viceversa, la previsione di interventi di riassetto territoriale a tutela del patrimonio esistente. 21

25 11 ZONA IF1 La Zona IF1 (impianto fotovoltaico) si localizza nella porzione occidentale del territorio comunale (in prossimità del confine comunale con Pinerolo e Buriasco), in località C. Corte < m dal p.c. PINEROLO C L A S S E I IF > m dal p.c. BURIASCO Localizzazione area di nuovo impianto 11.1 Inquadramento geologico locale In questa porzione di territorio affiorano i depositi fluviali rissiani indicati sul F 67 Pinerolo della Carta Geologica d'italia alla scala di 1: Alluvioni terrazzate (a 1 ). Tali depositi sono legati alle fasi di apporto sedimentario del torrente Chisone e del torrente Lemina-Oitana, seguite da una fase erosionale che ha portato all approfondimento dell alveo del corso d acqua. Si tratta essenzialmente di depositi sabbioso-ghiaiosi, in cui si distinguono livelli ciottolosi ed intercalazioni limoso-argillose. All interno di questa successione sono presenti frequenti intercalazioni lentiformi sabbioso-limose caratterizzate dalla presenza di ghiaia e ciottoli. Una successiva fase di stasi ha permesso lo sviluppo di un intenso processo pedogenetico caratterizzato da una progressiva alterazione ed argillificazione superficiale, che ha prodotto un suolo ben evoluto di colore rosso-arancio Assetto idrogeologico locale Dal punto di vista idrogeologico i litotipi presenti nell area sono riferibili al raggruppamento dei depositi fluviali prevalentemente ghiaiosi debolmente alterati (pleistocene medio p.p.). Tali depositi, formati da materiali molto permeabili quali ghiaie e sabbie, sono sede di un acquifero superficiale molto sviluppato, collegato idraulicamente al reticolo idrografico superficiale e possiedono una locale ma limitata protezione ai fenomeni di inquinamento diretto, dovuta alla presenza in superficie, di un paleosuolo argilloso di colore da bruno a rosso-arancio. Sulla base dei dati raccolti si evince che in questo settore il deflusso sotterraneo presenta direzione verso E e la soggiacenza massima risulta superiore a 18 m dal p.c. 22

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