La Democrazia spiegata dal Difensore Civico del Comune di Segrate, avv. Fabrizia Vaccarella, al Consiglio Comunale dei Ragazzi

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1 La Democrazia spiegata dal Difensore Civico del Comune di Segrate, avv. Fabrizia Vaccarella, al Consiglio Comunale dei Ragazzi Vi avevo anticipato l anno scorso che il Difensore Civico s interessa dei diritti dei cittadini e, in particolare nel mio caso, dei residenti del Comune di Segrate; di conseguenza, deve conoscere per quanto possibile leggi e regolamenti. Per questo motivo mi è stato chiesto di approfondire con voi un tema importante nell ambito dei diritti: il principio della democrazia rappresentativa. Con queste parole il Difensore Civico del Comune di Segrate ha aperto la sua lezione al Consiglio Comunale dei Ragazzi del 9 febbraio E poi ha proseguito nel modo seguente. Incominciamo ad analizzare la parola democrazia: il termine che avete sentito utilizzare molto spesso non è nato da noi in occidente, ma viene da lontano e da un tempo passato, prende origine dall antica Grecia. E formato dalla congiunzione dei due termini demos (=popolo) e kratìa (=potere) e di solito si traduce in governo del popolo. La democrazia come governo del popolo è per noi una parola scontata: siamo abituati a pensare che il popolo francese decida delle sorti della Francia, quello italiano decida per l Italia. Il concetto però si è sviluppato nel tempo, progressivamente, non è nato in modo spontaneo e naturale. Nella realtà concreta, com è possibile avere un governo democratico, vale a dire fare in modo che ciascuno possa esprimere direttamente la propria idea e prendere allo stesso tempo decisioni che rispettino la volontà di tutti? Dal punto di vista storiografico è possibile tracciare una prima differenza tra democrazia diretta e democrazia rappresentativa. Democrazia diretta che cosa significa? Democrazia diretta significa che ognuno dice la sua direttamente, immediatamente, senza intermediari: non eleggo nessuno a rappresentarmi, mi posso esprimere senza che altri dicano al mio posto quello che penso. Una democrazia diretta era presente nell Atene classica, in forma molto semplice: il popolo si trovava nella piazza, nell agorà, ed esprimendosi a voce, addirittura urlando o alzando le mani faceva conoscere il proprio pensiero. Ma in una città come l Atene di quei tempi era molto più semplice di oggi. Proviamo, infatti, a pensare in questi termini: le città greche dell epoca potevano avere / abitanti (considerando i cittadini liberi, perché gli schiavi purtroppo non avevano voce). Almeno la metà della popolazione erano donne e, poiché all epoca non era riconosciuta loro la possibilità di partecipare alla vita pubblica, perché questo le avrebbe distolte dalle principali occupazioni cui erano destinate, possiamo diminuire la cifra indicata di almeno unità. Se poi teniamo conto del numero di bambini probabilmente presenti nella popolazione, per ipotesi circa, il numero di individui che potevano effettivamente manifestare la propria opinione si può, quindi, ridurre

2 approssimativamente a circa persone. E per un simile numero di persone c era sicuramente un luogo dove potersi riunire tutti insieme: uno stadio, un campo, una grande piazza consentivano a cittadini di prendere decisioni esprimendosi direttamente. Quella forma di democrazia era bellissima ma strettamente legata a precise circostanze di luogo e di tempo. Si decideva se andare in guerra, se e come attuare un trattato di pace, se intraprendere un viaggio. Era davvero una forma di democrazia immediata, oserei dire perfino facile. Così come Atene anche altre città, che erano piccoli stati, potevano attuare questo modello di democrazia. Nello scorrere della storia arriviamo poi al Medioevo, al tempo del feudalesimo, all epoca in cui in Italia fiorirono i Comuni e quindi al Rinascimento. Le dimensioni dei Comuni erano in genere contenute e anche in quei contesti era possibile riunirsi nelle piazze e discutere. Tuttavia, proprio allora, quando il territorio era suddiviso in feudi governati da Feudatari, in signorie governate dai Signori, spesso si assisteva ad angherie e soprusi nei confronti dei cittadini; la possibilità di attuare una forma di democrazia diretta, di fatto, veniva spesso impedita. E così nel Rinascimento: in alcune città esisteva una certa attenzione per la popolazione, in altre c erano forme di regime assoluto che preannunciavano in parte quelle che sarebbero divenute vere e proprie monarchie assolute. Bisogna andare molto avanti nel tempo, superando fasi di compressione dei diritti e della libertà di pensiero, per trovare delle forme di democrazia vera e propria, così come la intendiamo oggi. Questa, infatti, cominciò a germogliare quando ci si rese conto dell importanza della libertà, della ragione, dell idea che se esistono dei diritti è necessario garantire anche la possibilità di esercitarli. Fu durante l Illuminismo, l epoca dei lumi cioè della ragione, che si rese possibile diffondere e far maturare la convinzione che tutti hanno dei diritti e la titolarità per esprimerli, che tutti hanno il diritto di dire quello che pensano soprattutto in relazione alle decisioni più importanti della vita sociale e collettiva. Quindi è solo dall Illuminismo in poi che si ottiene il riconoscimento effettivo della libertà di pensiero e di parola. Prima di questa conquista abbiamo assistito a vicende ed esperienze importanti: per esempio la Rivoluzione francese e la rivoluzione negli Stati americani grazie alle quali si sono sviluppati i concetti di libertà e di uguaglianza che accompagnano il diritto di espressione della personalità, e quindi anche il diritto di esercitare il proprio voto. Ed è proprio in questo periodo storico nell Illuminismo che gli uomini si riconoscono uguali, liberi di esprimersi e di scegliere la forma di governo che preferiscono. Le conquiste dell Illuminismo rappresentano da un lato un vero e proprio traguardo e dall altro un nuovo punto di partenza. Anche in Italia si raccolgono i frutti di questi stessi germogli e si sviluppa il concetto di democrazia, cioè il diritto del popolo a decidere ed esprimere la propria volontà. Ma laddove siamo in presenza di milioni di persone, come nell Italia di oggi, praticare la democrazia diretta diventa impossibile. 2

3 Che cosa sarà necessario fare per poter comunque garantire l esistenza di una democrazia? Riconoscendo che non è possibile esprimersi tutti direttamente, come succedeva nell antica Grecia, potremmo forse riuscire a farlo mettendo il nostro pensiero per iscritto, mandando ciascuno un su ogni argomento, ma diventerebbe troppo complicato Quindi, per non perdere ogni forma di partecipazione alla vita pubblica e politica, la soluzione migliore diventa quella di eleggere dei rappresentanti. Certamente colui che io avrò eletto e che mi dovrà rappresentare non potrà fare di testa sua, dimenticando il suo compito, ma dovrà portare avanti le idee che anch io penso e condivido: avrà, cioè, il mandato di rappresentarmi. Ma come ci si può organizzare di conseguenza, come si fa a rappresentare tutta la popolazione italiana? Facciamo un passo indietro. Ancora prima della Rivoluzione Francese (grazie a Montesquieu) si era maturata la convinzione che l esercizio della libertà poteva essere meglio garantito non solo attraverso il voto ma anche e soprattutto dividendo il potere dello Stato in tre forme: il potere legislativo, il potere esecutivo e il potere giudiziario. Detto in modo più semplice significa che qualcuno fa le leggi, qualcun altro le deve applicare e altri ancora si occupano di farle rispettare, punendo i trasgressori. E il concetto di DIVISIONE DEI POTERI intorno al quale, poco più tardi, si radicheranno il concetto di libertà, uguaglianza e legalità. La pluralità implica che più sono le persone (la divisione dei poteri) più cresce la garanzia di libertà nell esercizio dei propri diritti. Quindi, ritornando alla nostra realtà italiana, come si può realizzare una vera democrazia tenendo presente che: 1. siamo milioni di persone; 2. ci devono essere degli organi che ci rappresentino ; 3. i poteri dovranno essere ben distinti tra loro (dal momento che è l unico sistema che garantisce la democrazia). Ecco che allora assistiamo a formarsi di gruppi di persone che si organizzano e costituiscono i partiti. Inizialmente, i partiti si formano sulla base di argomenti e progetti condivisi, di grande impatto sulla vita dei cittadini. Ad esempio, se proviamo ad immaginare di dover decidere se uno spazio verde debba diventare un campo di calcio piuttosto che un campo di pallavolo o uno spazio attrezzato per il pic-nic per i ragazzi, vedremo che ognuno avrà certamente una sua idea, anche in base agli interessi personali. Quindi, in modo quasi naturale, ci troveremo ad aggregarci con tutti quelli che vorranno realizzare la nostra stessa idea, mentre altri, con un idea diversa, a loro volta formeranno un gruppo distinto dal nostro. Ci saranno così più gruppi: quello di coloro che desiderano il campo di calcio, quello di chi desidera il campo di pallavolo e quello di chi vuole realizzare uno spazio attrezzato per il pic-nic; e ciascuno cercherà di convincere chi la pensa diversamente a cambiare opinione e a passare dalla propria parte. E il tutto accade perché, nell esempio, lo spazio verde a disposizione è uno e uno solo e non può diventare tre cose diverse. I partiti si comportano in modo molto simile: per ogni argomento, che sia esso il territorio, come abbiamo visto nell esempio, che sia l istruzione o la salute pubblica, 3

4 espongono la loro opinione, formulano il loro progetto, e ciascuno di noi dovrà scegliere in base alle sue convinzioni a quale gruppo appartenere cioè a quale partito sostenere. Solo scegliendo con attenzione e con la consapevolezza dei nostri desideri potremo avere la certezza che il partito che abbiamo indicato porterà avanti le nostre idee. Solo avendo noi le idee chiare su come vorremmo che fosse il mondo e il nostro futuro potremo decidere a quale partito dare fiducia e da quali persone farci rappresentare. Quando sarete più grandi anche voi sarete chiamati a decidere ed a scegliere chi rappresenta meglio le vostre idee e le vostre convinzioni attraverso le elezioni. Sceglierete a quale squadra appartenere ed eleggerete i vostri rappresentanti. Maggiore sarà il numero di persone che aderisce a un determinato e preciso programma rappresentato da un partito, maggiore sarà l importanza che lo stesso partito avrà e la possibilità di veder realizzati i propri progetti. E il luogo per eccellenza dove il cittadino può vedere rappresentate concretamente le proprie idee è il Parlamento: qui siedono i rappresentanti dei cittadini, cui viene affidato l importante compito di trasformare le idee in leggi che dovranno essere rispettate da tutti (e non solo da chi ne ha sostenuto l approvazione). Le conseguenze della propria scelta hanno, quindi, una portata molto più ampia di quello che possiamo immaginare. Per realizzare ciò che vi ho illustrato, cioè mettere in pratica la quella che definiamo democrazia rappresentativa, di cui voi fate una piccola esperienza prendendo parte al Consiglio Comunale dei Ragazzi, è necessario e fondamentale uno strumento: il voto. Che cos è il voto? E il modo per esprimere quello che si pensa. La nostra Costituzione non solo prevede che ognuno di noi abbia il diritto di manifestare il proprio pensiero, ma anche che abbia il diritto di farlo attraverso l appartenenza a gruppi che corrispondono alla espressione della nostra personalità e tramite l esercizio del diritto di voto. Secondo la Costituzione il voto deve essere personale, libero e segreto: costituendo una scelta, un pensiero, un idea, è quindi uno degli strumenti attraverso i quali manifesto la mia personalità. Per noi è normale avere il diritto di voto, avere una democrazia, avere i nostri rappresentanti. Dove invece la popolazione è analfabeta e i bambini non hanno l opportunità di andare a scuola, vivendo nell ignoranza più totale, non vi è un effettiva possibilità di esprimere le proprie idee e tanto meno la possibilità di avere un rappresentante, cioè qualcuno che quelle idee le difenda o le promuova. Quindi, l esercizio dei propri diritti va di pari passo con la conoscenza dei mezzi e dei metodi per poterli esercitare. Coloro che vivono situazioni di povertà e di analfabetismo non riescono certo a esercitare i propri diritti, nemmeno quello di far sentire la propria voce e le proprie esigenze. Dobbiamo tener presente che la democrazia rappresentativa non si attua solo eleggendo i membri del Parlamento, che devono esprimere l orientamento della Nazione e, quindi, prendere le grosse decisioni a livello statale; ma esistono altre forme di democrazia rappresentativa molto più vicine a noi. Il Comune dove ciascuno risiede, ad esempio, è una forma di organizzazione nell ambito della quale è necessario 4

5 prendere decisioni su questioni che riguardano tutti gli abitanti. Proprio per questo, anche a livello comunale ci sono le elezioni, che ci permettono di incaricare i rappresentanti che porteranno avanti le nostre convinzioni e i nostri bisogni; anche qui una persona potrà rappresentare la viva voce della collettività, le opinioni e le idee degli altri. Per fare democrazia allora, possiamo, quindi, ben cominciare guardandoci intorno, chiedendoci come vorremmo migliorare il paese in cui viviamo, e a piccoli passi portare il nostro contributo, ricordandoci, però, che nella grande conquista della democrazia rappresentativa il nostro voto è anche una preziosa e irrinunciabile responsabilità. Segrate 9 febbraio

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