II GUERRA MESSENICA (+ o - 640)

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1 ARCAISMO SPARTA I GUERRA MESSENICA ( ) II GUERRA MESSENICA (+ o - 640) ATTIVISMO VI sec. Maggiore pressione su Argo, contrasto con Arcadi, guerra con Tegea e insieme agli Elei contro i Pisati. Queste sono le premesse alla nascita della Lega Peloponnesiaca, attiva sicuramente dal 524 (intervento spartano e corinzio contro Policrate di Samo). ATENE RE MICENEI (tra cui EGEO e TESEO) ARCONTI O RE A VITA ARCONTI DECENNALI ARCONTI ANNUALI (CREONTE x primo) DRACONTE (legislazione DELITTI DI SANGUE) 624 SOLONE arconte Riformatore sociale e di leggi. Abolisce possibilità di debiti sul corpo (quindi no schiavitù). Taglio debiti e riforma monetaria. 4 classi censitarie (forse esistevano già, ma definisce i termini). Arconti e tesorieri solo della prima, ma anche i teti (ultima) ammessi a ekklesia e heliaia (tribunale del popolo). Forse nuovo consiglio (400). TIRANNIA dei PISISTRADI Pisistrato, attraverso successi come polemarco, diventa capo dei diakrii. Cerca di salire al potere 3 volte: nel fino al , esiliato, poi nuovamente nel 549 fino al , esiliato, e finalmente nel fino alla morte nel Gli succedono i figli, Ippia e Ipparco. Morte di Ipparco nel 514 a causa del complotto di Armodio e Aristogitone. Espulsione di Ippia nel 510, dopo intervento degli Alcmeonidi con gli Spartani. Dopo tirannia emergono 2 orientamenti: Isagora x oligarchia (con il favore di Sparta) e Clistene x riforma democratica. Le armi di Sparta permettono ad Isagora l'arcontato nel , ma poi risposta popolare nello stesso anno.

2 RIFORMA CLISTENICA 507 Da 4 tribù gentilizie a 10 territoriali. Ogni tribù è composta da una trittys x ogni zona (lo scopo è mescolare i gruppi di interesse precedenti). Istituita boule dei 500 (50 x ogni tribù). Non sono abolite le classi censitarie di Solone. Introduzione dell'ostracismo. DELFI I GUERRA SACRA primo decennio VI sec. Tessali, Ateniesi, guidati da Alcmeone e Solone, e Clistene di Sicione contro Focesi di Crisa. CORINTO RE BACCHIADI PRYTANIS (principe) ANNUALE BACCHIADE TIRANNIA dei CIPSELIDI ( ) SICIONE TIRANNIA degli ORTAGORIDI (tra cui Clistene, nonno di Clistene ateniese) EUBEA GUERRA LELANTINA seconda metà VIII sec. COLONIZZAZIONE PITECUSSA (Calcide ed Eretria) 770 CUMA (Calcide e Cuma eolica) 740 SIRACUSA (Corinto) 733 NASSO (Calcide) 734 LEONTINI (Calcide) CATANIA (Calcide) MEGARA IBLEA (Megara) 728 CROTONE (Achei) SIBARI (Achei e Trezene) 720 LOCRI (Locresi) inizio VII sec. SIRI (Colofone) METAPONTO (Achei) inizio VII sec. TARANTO (Sparta) 706 MESSINA (Calcide) 740 REGGIO (Calcide) 740 GELA (Rodi e Creta) ACRE (Siracusa) 663 CASMENE (Siracusa) 643 CAMARINA (Siracusa) 598

3 SELINUNTE (Megara Iblea) 650 o 628 AGRIGENTO (Gela) 580 EOLIE (Cnido) 580 IMERA (Zancle e rifugiati siracusani) 648 SAMO TIRANNIA di POLICRATE 540?-522 MAGNA GRECIA ACHEI CONTRO SIRI 575 CROTONE CONTRO LOCRI 550 CROTONE CONTRO SIBARI 510 A Sibari l' aristocrazia è oppressa dalla tirannide di Telys, 500 aristocratici ottengono asilo a Sibari, Telys ne richiede l' estradizione. Crotone rifiuta, anche su consiglio di Pitagora, e fu la guerra. Vittoria crotoniate e distruzione di Sibari. V SECOLO RIVOLTA degli IONI I GUERRA PERSIANA DOPO MARATONA Aristagora, tiranno di Mileto, suggerisce ad Artaferne satrapo di Sardi spedizione contro Nasso (500). Aristagora x parare colpo persiano x la sua responsabilità nell'idea depone la tirannide e dà inizio alla rivolta. Chiede prima aiuto a Sparta che rifiuta, poi ad Atene ed Eretria che accettano. I tiranni vengono abbattuti nelle città ioniche, colpita anche Sardi. Si uniscono alla ribellione Caria, Licia e Cipro ( ). Cipro recuperata subito dai Persiani (496). Il re manda Istieo x sedare la rivolta ma solidarizza con i rivoltosi. Lui sposta il centro la rivolta + a Nord, meno alla portara della Persia. Una flotta fenicia porta dalla parte del re i Greci del sud (Cnido, Alicarnasso e Rodi) e conquista Mileto (494). Ora la flotta fenicia punta verso l' Ellesponto. Milziade, tiranno del Chersoneso tracico, trova rifugio ad Atene (493). Preparativi persiani x spedizione punitiva (491). I Persiani distruggono Nasso, sottomettono le Cicladi e conquistano Eretria. Puntano poi in Attica e, guidati da Ippia, sbarcano a Maratona. Gli opliti ateniesi guidati dal polemarco Callimaco e dagli strateghi fra cui Milziade vincono. I Persiani con la flotta aggirano il Capo Sunion e dirigono verso Atene, ma l'esercito arriva in tempo x scongiurare l'ingresso nemico (490). Milziade cerca di liberare le Cicladi, ci riesce parzialmente ma poco dopo muore di cancrena (489). Conflitto fallimentare contro Egina (488). Sorteggio degli arconti invece

4 che elezione ( ). Emerge sul piano politico Temistocle. Trovati nuovi filoni argentiferi nel Laurio, Temistocle propone di dare 100 talenti ai 100 cittadini + ricchi x allestire flotta, contrapposizione di Aristide e ostracismo di quest ultimo (482). II GUERRA PERSIANA Dario I muore nel 485, i preparativi x la vendetta contro i Greci continuano con il successore Serse, che nel 480 attraversa l' Ellesponto. Congresso dei Greci all' Istmo, si proclama la pace generale, si richiamano gli esuli (torna Aristide ad Atene). Con i Persiani si schiera Argo, Gelone rifiuta di aiutare i Greci. La decisione di predisporre la difesa alle Termopile comporta la sottomissione dei Tessali. Nel varco tra mare e pendici dell' Eta si schierano opliti peloponnesiaci al comando del re spartano Leonida, + forze focesi, locresi e beote. La flotta si schierò sulla costa settentrionale dell' Eubea. La flotta vince, gli opliti vengono aggirati, fuga generale, solo 300 Spartiati e 700 Tespiesi rimangono e si sacrificano. Anche la flotta quindi si ritira e abbandona l' Eubea. Resa di Focesi, Beoti e Locresi. Atene viene abbandonata alle devastazioni persiane. Temistocle sfrutta un oracolo x concentrare sforzi sulla flotta, che vince a Salamina (480). La flotta persiana torna in patria. Serse torna in patria e lascia il comando dell' esercito a Mardonio, che invade nuovamente la Beozia e devasta Atene. Scontro decisivo a Platea: Greci al comando dei re di Sparta Eurianatte e Pausania contro forze doppie persiane. Vittoria greca (479). Punizione x Tebe e scioglimento lega beotica. La flotta si dirige in Ionia e vince nei pressi di Samo, a Micale (479). Ribellione degli Ioni. La flotta greca si dirige verso gli Stretti x liberarli, i Peloponnesiaci tornano invece a casa lasciando campo agli Ateniesi. Poco dopo xò una flotta peloponnesiaca al comando di Pausania torna a collaborare, anche se il rapporto degli Ioni con gli Spartani si deteriora. Gli Spartani puniscono i Tessali (477). SICILIA TIRANNIDE di CLEANDRO a GELA anni di tirannia, poi altri 7 ( ) del fratello Ippocrate, che cerca di costituire dominio territoriale fino alla Sicilia nord-orientale. Politica proseguita del successore Gelone, della stirpe dei Dinomenidi, che conquistò Siracusa nel 485 e ne divenne tiranno, lasciando Gela al fratello Ierone. TIRANNIDE di TERONE ad AGRIGENTO Stessa politica espansionistica di Gelone, cui diede in moglie la figlia. A questo gruppo di potere nn potevano rimanere indifferenti i Cartaginesi. Così quando Terillo, tiranno di Imera, venne cacciato da Terone e chiese aiuto ai Punici, questi intervennero, avendo come alleati Selinunte e Anassila di Reggio. Assedio di Imera ormai in mani agrigentine, aiuto a Terone di Gelone, annientamento dei Cartaginesi (480).

5 TIRANNIDE dei DINOMENIDI a SIRACUSA Morto Gelone (478) gli successe il fratello Ierone. Con lui si accentuano gli aspetti personali del potere. Come Gelone osteggia i Calcidesi, assoggetta Catania e ne deporta i cittadini a Leontini, + vicina a Siracusa. Ma dopo la sua morte (466) gli antichi abitanti tornano a Catania (nel 461). Nel 472 sconfigge Trasideo di Agrigento, figlio di Terone, e istituisce qui la democrazia. Succede a Ierone il fratello Trasibulo, osteggiato dai fautori del figlio ormai adulto di Gelone. Nel 465 Trasibulo deve rifugiarsi a Locri. A Siracusa instaurata democrazia. Gli aspetti salienti del periodo post tirannico in Sicilia sono la restaurazione democratica e il problema dei mercenari, molto utilizzati dai Dinomenidi e da Agrigento (che controllava Imera). Questi ultimi occupano Eraclea Minoa (quelli scacciati da Agrigento) e Messina (quelli di Imera, ). Con la fine degli anni Sessanta si concludono i sussulti interni alla città greche, ma scoppia la questione sicula, con la rivolta di Ducezio. Costui riunì in una confederazione le città sicule. Sconfisse in un primo momento i Siracusani e gli Agrigentini (451?) ma l'anno successivo venne battuto dai Siracusani a Nomai. Ducezio venne relegato a Corinto, Siracusa si impadronisce della zona interna da lui occupata, mentre la zona a Nord (vicino a Messina) rimane libera. X questo Ducezio riuscirà poi a tornare, contestualmente al conflitto che scoppiò tra Agrigento e Siracusa dopo la vittoria su Ducezio. Siracusa riesce a vincere al fiume Imera ( ). Il trattamento di Ducezio dimostra che non c'è contrapposizione frontale tra Siracusa e i Siculi. Ducezio uore poco dopo di malattia, e con la sua fine la volontà di resistenza politica dei Siculi si affievolisce. MAGNA GRECIA Ierone aiuta i Locresi contro Anassila di Reggio e Sibari contro Crotone nel 476. E nel 474, intervenendo a favore di Cuma, sconfigge gli Etruschi. Alla morte di Anassila di Reggio (476), sale al potere il cugino Micito, che aiuta i Tarentini contro gli Iapigi e ne condivide la sconfitta (473). A Taranto la sconfitta porta all' instaurazione della democrazia, a Reggio esilio di Micito, presa di potere da parte di Leofrone figlio di Anassila ma anche ribellione della città e di Messina che recuperano la libertà ( , anche se Zancle viene subito occupata dai mercenari). PENTECONTAETIA FONDAZIONE DELLA LEGA DELIO-ATTICA 477 Egemonia ad Atene, sede del sinedrio a Delo. La finalità di questa lega, perseguita soprattutto da Cimone, figlio di Milziade, è la difesa dai Persiani. Forse l' unica opposizione viene da Temistocle, più sensibile al maturando conflitto con Sparta. Ma egli viene ostracizzato nel 471, e si recherà nel Peloponneso ( a lui si tende a legare il moto democratico che coinvolge nella prima metà del V sec. la parte del Peloponneso ostile a Sparta, ad esempio ad Argo), poi in Epiro, in Macedonia e in Persia.

6 E' Cimone che guida i primi interventi militari della lega, nell' Egeo settentrionale (conquista di Sciro nel 475 e dell' alleata Nasso nel 471). L' acme della politica di Cimone è la doppia battaglia (navale e terrestre) dell' Eurimedonte contro i Persiani ( ). Nel 465 defeziona Taso, domata la ribellione solo nel 463. Nel 462 Cimone impegna Atene al fianco degli Spartani nella III GUERRA MESSENICA (o del terremoto, ). Decisione spartana di rimandare a casa gli Ateniesi x paura di alleanze antiaristocratiche con gli insorti, questo smacco porta ad una svolta antispartana della politica estera ateniese (alleanza con Argo, con i Tessali e con Megara in funzione anticorinzia) e all' ostracismo di Cimone nel 461. Alla fine della rivolta un buon numero di Messeni, aiutati dagli Ateniesi, lasciarono il Peloponneso e fondarono Naupatto sul Golfo di Corinto. RIFORME ad ATENE 461 Liquidato Cimone, Efialte e Pericle conducono in porto le loro riforme radicali: riduzione dei poteri dell' Areopago alla sfera giurisdizionale dei delitti di sangue, remunerazione dei magistrati, dei buleuti e degli eliasti, i giudici popolari (dell' heliaia). Gli Ateniesi si apprestano ad attaccare Cipro, e sono chiamati da Inaro principe dei Libii contro l' Egitto. Questi interventi (la spedizione egiziana dura dal 460 al 454) hanno lo scopo di liberare il Mediterraneo dai Persiani. PRIMA GUERRA del PELOPONNESO Il conflitto in questi anni è contro Corinto (che si sente provocata dall' alleanza di Atene con Megara), ma anche contro Egina che cederà dopo 3 anni di assedio (456). Nel 455 Tolmide effettua incursioni contro Gizio (arsenale di Sparta), Metone (costa occidentale messenica), Acaia e Corinzia. Spedizione navale ateniese a Nord dell' Istmo, sotto strategia di Pericle ( ). Il fallimento egiziano porta a trasferire il tesoro della lega da Delo ad Atene. Sulla terraferma un intervento spartano a favore dei Dori contro i Focesi blocca l' espansione politica di Atene nella Grecia centrale, gli Spartani rischiano di rimanere bloccati a causa del controllo ateniese della Megaride, ma con la vittoria in uno scontro tra Tebe e Tanagra gli Spartani forzano il blocco. 61 giorni dopo gli Ateniesi guidati da Mironide si prendono la rivincita sui Beoti ad Enofita, sciolta la lega beotica ( ). Al ritorno di Cimone (451) si deve una tregua con Sparta che durò 5 anni e la spedizione antipersiana contro Cipro del Atene risulta vincitrice, ma Cimone muore presso Cizio. Durante gli anni Cinquanta Atene stringe intese in Occidente con gli Elimi di Segesta e con città non doriche (Leontini e Reggio). Nel iniziativa x la fondazione panellenica di Thurii sul sito di Sibari. Nel 449 si colloca un' accordo, probabilmente più un' intesa de facto, tra Atene e la Persia, la quale rinuncia alla Ionia (pace di Callia).

7 II GUERRA SACRA I Focesi avevano occupato Delfi, gli Spartani intervengono x l' autonomia del santuario, Pericle invece restituisce ai Focesi l' amministrazione dello stesso. Anche in Beozia ci deve essere stato un moto democratico, se degli esuli oligarchi occuparono Orcomeno e Cheronea, provocando l' intervento di Tolmide che espugna Cheronea, ma nella marcia di ritorno viene attaccato dagli esuli di Orcomeno, da esuli euboici e da Locresi. Alla sconfitta segue la liberazione della Beozia dall' interferenza ateniese ( ). Segue la rivolta dell' Eubea. Pericle si reca nell' isola ma è costretto a tornare indietro x la defezione di Megara, sostenuta da Peloponnesiaci, e il conseguentre attacco ad Eleusi, che xò riesce a sventare. Poi doma la rivolta in Eubea. PACE DEI 30 ANNI con i Peloponnesiaci Conflitto tra Mileto e Samo (entrambe nella lega), Mileto chiede aiuto ad Atene, Pericle interviene, prende Samo e vi instaura una democrazia (441). L' anno dopo ritornano al potere gli oligarchici, nuovo intervento di Pericle che espugna Samo nel 439. Processi volti a colpire la cerchia di Pericle, contro Anassagora, Aspasia e Fidia (433 o 432, cioè dopo il ritorno del conservatore Tucidide figlio di Melesia dall' ostracismo che lo colpì nel 443). II GUERRA del PELOPONNESO PREMESSE 1. Nel 437 lo stratego ateniese Formione interviene a favore degli Epiroti contro Ambracia, colonia corinzia. 2. Nel 435 i democratici prendono il potere ad Epidamno, gli oligarchi chiamano gli Illiri contro la città, che chiede aiuto a Corcira, la madrepatria. Corcira rifiuta, e allora si rivolge a Corinto, madrepatria corcirese. Questa interviene ma viene battuta dai Corciresi, quindi resa dei democratici di Epidamno. Nel 433 Corinto cerca rivincita e Corcira chiede aiuto ad Atene stipulando un' alleanza difensiva. Corinto si vede costretta quindi a ritirarsi. 3. Atene vieta a Potidea, città della Calcidica colonia di Corinto ed elemento della lega delio-attica in funzione antipersiana, di continuare ad accogliere l' epidamiurgo, magistrato inviato annualmente da Corinto. Nel 432 arriva xò il rifiuto di Potidea, spalleggiata da Perdicca II di Macedonia. Atene attacca ma con scarsi risultati. 4. Decreto di Pitodoro del , che vieta a Megara di commerciare con Atene e le città della lega. Solo dopo questo ultimo fatto Sparta prima e il consiglio federale peloponnesiaco poi dichiarano rotta la pace dei 30 anni e decidono la guerra (432). La guerra xò scoppia nella primavera del 431 a causa di un incidente a Platea, città beota alleata di Atene. Con la complicità degli oligarchi plateesi una notte entrano in città 300 tebani: colpo fallito, ma la pace è ufficialmente violata. Si definiscono le alleanze: con Sparta i Peloponnesiaci (tranne Argivi e Achei neutrali, almeno all' inizio), Megara, i Beoti, i Locresi, i Focesi, con Atene Chio, Lesbo, Platea, Naupatto, Acarnania, Corcira e Zacinto e e gli altri componenti della lega sparsi in Caria, Doride d' Asia, Ionia, Ellesponto, Tracia, Cicladi

8 (tranne Melo e Tera). GUERRA ARCHIDAMICA mesi dopo il fallito colpo a Platea, i Peloponnesiaci guidati dal re Archidamo II, rafforzati da Beoti, invadono l' Attica settentrionale: campi devastati, ma gli Ateniesi rimangono in città. Lo stesso accade l' anno dopo, anzi l' invasione peloponnesiaca arriva anche all' Attica meridionale e si ferma x l' arrivo della peste ad Atene. Le controazioni ateniesi riguardano Epidauro e Potidea, dove xò Atene trasferisce il contingente già contagiato: segue la ritirata. Momento critico x Pericle, privato della strategia (430). Potidea cade nelle mani ateniesi nell' inverno Pericle viene rieletto stratego x il , ma muore nel febbraio 429 di peste. Nello stesso anno la peste aveva cmq dissuaso i Peloponnesiaci dall' invadere l' Attica, ma si diressero su Platea, che si arrenderà nel 427. Dopo Pericle il potere va a Lisicle che xò muore già nel Ora emergono tra i radicali Cleone e tra i conservatori Nicia. Nel 429 Atene realizza il blocco del golfo corinzio con una squadra a Naupatto, i Peloponnesiaci reagiscono cercando di strappare l' Acarnania ma falliscono. Nel 428 si ripete l' invasione dell' Attica e si ribella ad Atene Lesbo: dura reazione, Mitilene (che guida la rivolta) si arrende nel 427, stesso anno della resa di Platea a Sparta. Nel 427 Atene interviene anche a Corcira a favore dei democratici e invia anche la prima spedizione in Sicilia al comando di Lachete, che nel 426 guadagna Messina. Nel 426 la spedizione in Attica si arresta all' Istmo x terremoti, lo stratego ateniese Demostene viene sconfitto nel tentativo di conquistare l' Etolia partendo da Naupatto ma difende l' Acarnania da un analogo tentativo degli Spartani che partono da Ambracia. Nel 425 gli Ateniesi decidono di rinforzare il contingente in Sicilia mandando prima una flotta sotto Sofocle ed Eurimedonte, poi un' altra sotto Demostene, che xò ha incarichi + ampi: costeggiare il Peloponneso x eventuali colpidi mano. Così Demostene si attesta a Pilo, in Messenia. Le truppe peloponnesiache rientrano subito dalla solita spedizione in Attica e cercarono di bloccare gli Ateniesi dall' interno e occupando Sfacteria, isola prospiciente Pilo. Ma una nuova flotta ateniese assedia qui gli Spartani. Armistizio richiesto dagli Spartani, che consegnano la flotta davanti a Pilo ma possono rifornire il contingente a Sfacteria. L' armistizio non diventa pace su pressione di Cleone, che vuole un' azione rapida. Nicia, stratego x il , risponde offrendogli il comando della spedizione. Cleone accetta, guida i rinforzi ed ottiene la resa. Nel 424 Nicia toglie agli Spartani l' isola di Citera. Cleone viene eletto stratego x il con Demostene e Ippocrate. Nel 424 Demostene ed Ippocrate conducono un esercito contro Megara, che costringe alla resa il contingente spartano. Nel 424 non avviene la classica spedizione in Attica. Un esercito spartano al comando di Brasida riesce fermare la pressione ateniese su Megara. Durante l' inverno del Brasida attacca Anfipoli: lo stratego Tucidide (lo storico) riesce a salvare solo Eione. Nello stesso anno Demostene ed Ippocrate puntano sulla Beozia, ma il piano fallisce e l' esercito guidato da Ippocrate viene sconfitto durante la marcia di ritorno presso il santuario di Apollo delio a Tanagra (lo stesso stratego perde la vita). Fu anche l' anno del rientro della spedizione siciliana, dopo

9 la perdita di Messina (avvenuta nel 425). Lachete riesce a stipulare un armistizio della durata di un anno (423). Intanto in Tracia si allarga la rivolta contro Atene, reazione ateniese. Allo spirare dell' armistizio non gli animi non sono disposti alla pace, quindi la tregua non viene prorogata. Rieletto stratego x il Cleone attacca le posizioni di Brasida, ma viene sconfitto e muore. Tra i pochi caduti peloponnesiaci c'è xò lo stesso Brasida. PACE di NICIA 421 Tregua di 50 anni che si ispira al principio delle restituzioni: ad esempio Sparta deve restituire Anfipoli ed Atene Pilo, Citera e i prigionieri di Sfacteria. L' anno successivo viene siglata anche un' alleanza militare tra Sparta ed Atene, anch'essa 50ennale, anche x il timore lacedemone di un' alleanza tra Atene ed Argo, vista la concomitante scadenza della pace trentennale tra Argo e Sparta. Ma la pace scricchiola: Sparta non riesce a restituire Anfipoli, quindi Atene non restituisce né Pilo né Citera. Corinto, Mantinea, Elide e Calcidici si alleano con Argo. Nel 420 vengono eletti efori contrari alla pace e ad Atene viene eletto stratego x il Alcibiade, che stringe un' alleanza difensiva con Argo, Mantinea e Elide e nel denuncia la violazione della pace. Nel 418 il re Agide II penetra in Arcadia e si spinge fin sotto Argo, ma chiede una tregua di 4 mesi accettata dagli Argivi. Ma Atene manda un contingente al comando di Lachete e Nicostrato, con anche Alcibiade. I collegati avanzano in Arcadia, ma poi gli Elei si ritirano e Sparta contrattacca presso Mantinea: durissima sconfitta x Ateniesi (muore anche Lachete) e Argivi. Argo torna temporaneamente oligarchica, Mantinea ed Elide firmano una pace con Sparta. Nicia ed Alcibiade vengono cmq rieletti x il e x il Nel 416 torna la democrazia ad Argo e Nicia pone l' assedio a Melo, che cade nel 415 (nel 426 era già capitolata Tera, l' altra isola delle Cicladi schierata con Sparta). SPEDIZIONE ATENIESE IN SICILIA Parte dalla richiesta di aiuto degli Elimi di Segesta e degli esuli di Leontini contro Selinunte e Siracusa. Nicia si oppone ad Alcibiade, ma ottiene solo che la città si impegni in un ingente sforzo. Fra i dibattiti si colloca l' episodio degli ermocopidi, il cui destinatario è Alcibiade. La spedizione parte cmq nel 415, con a capo Nicia, Lamaco e Alcibiade. La flotta costeggia l' Italia senza riscuotere simpatie. Gli Ateniesi sivedono forzati ad irrompere alla fine a Catania. Viene richiamato Alcibiade, che a Turii fa perdere le sue tracce x riapparire poi a Sparta, dove consigliò l' invio di Gilippo a Siracusa. La spedizione parte cmq bene x Atene: nella piana del santuario di Zeus Olimpio gli Ateniesi vincono i Siracusani. Nel 414 mentre i Siracusani cingevano la città di fortificazioni gli Ateniesi si impadronivano dell' Epipole. Da qui gli Ateniesi vogliono costruire un muro attorno alla città, x tagliare fuori e avere a disposizione il porto. Gli scontri x bloccarli sono insuccessi x i Sicelioti, anche se muore lo stratego Lamaco. Ma ora Sparta e Corinto inviano aiuti: Gilippo sbarca ad Imera, e con un attacco a sorpresa prende l' Epipole e dà l' avvio alla costruzione di un muro da lì alla città che blocchi lo sviluppo di quello ateniese. Ora

10 deve solo minare le posizioni ateniesi a Sud, nel Porto Grande. Mentre Gilippo attacca da terra si succedono 2 scontri navali: uno sfavorevole ai Siracusani, l' altro agli Ateniesi. Atene manda rinforzi nel 413 al comando di Demostene. Costui una volta sbarcato cerca di riprendere l' Epipole, ma perde. Si decide x il ritorno in patria, ma i Siracusani bloccano il porto e ricacciano gli Ateniesi sulla terra. Fuga terrestre non verso Catania o l' entroterra ma verso Camarina, inseguimento siracusano e caduta ateniese. Nicia e Demostene vengono giustiziati, gli altri progionieri trattenuti nelle Latomie. GUERRA DECELEICA Già al momento dell' invio di Gilippo in Sicilia gli Spartani avevano deciso di occupare e fortificare Decelea in Attica. Nel 413 il re Agide II invade l' Attica e inizia l' occupazione stabile di Decelea. Ad Atene nel 413 viene iztituita una commissione di 10 probouloi (consiglieri con poteri superiori alla bulè, prime avvisaglie di riforma oligarchica), presto portata a 30 membri. Per quanto riguarda il fronte persiano una rivolta del satrapo di Sardi Pissutne viene domata da Tissaferne, che lo sostituisce nell' incarico. Atene sostenne la rivolta al re del figlio di Pissutne, Amorge, anche x vendicarsi dell' occupazione di Efeso da parte di Tissaferne. I Peloponnesiaci conquistano posizioni in Ionia (ribellioni delle alleate ateniesi, guerra ionica ): dopo la presa di Mileto avviene l' intesa con la Persia, in cui Sparta rinuncia alla difesa della Ionia in cambio di aiuti finanziari. Nell' estate del 412 Atene cerca di riprendere Lesbo e Clazomene e di bloccare Mileto, base ormai della flotta peloponnesiaca. Mileto viene difesa, e Iaso, occupata da Amorge, viene occupata e consegnata a Tissaferne. La base ateniese è Samo, da dove una flotta parte x cercare di recuperare Chio, ma una dopo l' altra le città della lega vengono perdute: nel 411 ad Atene restano Samo, Notion, Lesbo, Alicarnasso, Cos e Clazomene. RIFORMA OLIGARCHICA ad ATENE 411 Reazione agli insuccessi di politica estera democratica e risultato delle intese tra Alcibiade e gli ufficiali della flotta a Samo: se i problemi derivano dall' intesa spartano-persiana, si può ribaltare la situazione instituendo un regime oligarchico. Ostacoli vengono xò dalla flotta a Samo, composta da molti cittadini e la cui assemblea ha un importante ruolo politico, in quanto intende incarnare la legittimità democratica in contrapposizione alla città di Atene in cui gli oligarchi (tra cui Teramene) cercano di instaurare il governo dei 400. L' assemblea dei marinai, che aveva eletto strateghi Trasibulo e Terillo, richiama dall' esilio Alcibiade, che nel frattempo aveva preso le distanze dagli oligarchi. Ad Atene intanto a causa di sospetti di collusione con il nemico il potere passa dai 400 ai (il gruppo ampio che fungeva da base e supporto dei 400. Sempre nell' estate del 411 Atene perde posizioni anche nella zona tracica e degli Stretti e in Eubea. Nella tarda estate del 411 Atene riesce, grazie a 2 vittorie navali, a recuperare Cizico, e nel 410 proprio qui una flotta ateniese comandata da Alcibiade e Teramene cattura una flotta spartana. Nel 410 restaurazione democratica, tra 409 e 408 Alcibiade coglie successi contro Farnabazo satrapo di Frigia e recupera quasi tutte le posizioni nell' Egeo settentrionale.

11 In Asia xò l' invio di Ciro a Sardi comporta un avvicinamento tra Persia e Sparta, grazie all' intesa tra costui e Lisandro (408). Nel 407 Atene subisce tra Notion ed Efeso una sconfitta navale, Alcibiade, eletto stratego x il viene deposto e sostituito da Conone. Nel 406 avviene uno scontro navale alle Arinuse, tra Lesbo e il continente: vittoria ateniese, ma gli strateghi non soccorrono i naufraghi x le cattive condizioni del mare. Processi e condanne a morte (ad esempio Pericle il Giovane e Terillo). Sparta riprende le opersazioni nell' Egeo settentrionale già dal , sconfiggendo gli Ateniesi ad Egospotami (la flotta è persa, solo Conone riesce a fuggire con 20 navi). Crollo di tutte le posizioni ateniesi, in Grecia il re Pausania II si unisce ad Agide II, attestato a Decelea, e marciano su Atene. Ad Atene viene imposto di rinunciare a tutti i possedimenti esterni (anche le cleruchie), abbattere le fortificazioni del Pireo e le Lunghe Mura, consegnare la flotta, richiamare gli esuli e revisione della costituzione (insturazione di una commissione di 30 constituenti, tra cui Crizia e Teramene, incaricati di redigere la costituzione patria). DOPO LA GUERRA Trasibulo, esule dall' Attica, prima a File (alle falde del Parnete), si trasferisce al Pireo e si batte a Munichia, nel 403, in uno scontro in cui muore Crizia e a cui segue il ritiro degli oligarchi ad Eleusi. Trasibulo, dopo essere rientrato in città e aver restaurato la democrazia, nel 401 attacca Eleusi e uccide i capi oligarchi. IV SECOLO EGEMONIA SPARTANA A cavallo dei 2 secoli Sparta vive un periodo di tensioni sociali, testimoniate dal tentativo fallito di congiura da parte di Cinadone (399), che voleva estendere il diritto di cittadinanza, e dalla legge di Epitadeo, che introduce la possibilità di alienare il kleros x donazione o testamento. Intorno al 400 fa inoltre ingresso in città la moneta d' oro e d' argento, anche se straniera. La politica estera di Lisandro consiste in seminare dovunque decarchie, governi di 30 e armosti con guarnigioni. Tra 400 e 398 succede ad Agide Agesilao, anche grazie all' aiuto di Lisandro x quanto riguarda l' oracolo della regalità zoppa. SPEDIZIONE dei Gli Spartani aiutano Ciro nella sua spedizione contro il re di Persia, il fratello Artaserse II. Nello scontro di Cunassa (401) Ciro combatte vittoriosamente ma muore, rendendo vana la spedizione. Questo rompe l' intesa tra Sparta e la Persia. Al posto di Ciro a Sardi torna Tissaferne, che chiede che le città ioniche siano a lui soggette. SPARTA DIFENDE I GRECI D' ASIA Nel 400 sbarca in Asia Tibrone, che ha l' intento di colpire direttamente Tissaferne. Al comando gli

12 succede probabilmente nel 399 Dercillida, che invece prende le cose alla larga e dirige i suoi sforzi a Nord, contro Farnabazo satrapo di Frigia. Nel 396 in Asia giunge il re Agesilao, che batte Tissaferne a Sardi. Il gran visir Titrauste viena mandato in Asia x punire Tissaferne (decapitato) e intavolare trattative con Agesilao, con le quali ottiene che il re si sposti contro Farnabazo, che nel frattempo cerca l' intesa con Conone x una svolta antispartana. Così Agesilao nel 395 torna in Troade, da dove organizza una spedizione verso l' Asia Minore centrale che xò non avrà luogo a causa della necessità spartana di impegnare le proprie forze in patria. GUERRA CORINZIA I Persiani (Titrauste secondo Senofonte, Farnabazo secondo le Elleniche di Ossirinco) mandano in Grecia Timocrate di Rodi con soldi x mettere in moto la ribellione antispartana. Il conlitto si apre con scaramucce tra Focesi e Locresi x questioni di confini, i Beoti intervengono pro Locresi quindi interviene anche Sparta contro la Beozia. Lisandro muore sotto la beotica Aliarto. Gli alleati di Sparta defezionano e vanno con Tebe ed Atene, Sparta batte i collegati a Nemea, ma perde in uno scontro navale a Cnido contro una flotta persiana guidata da Conone. Agesilao allora torna dall' Asia e vince a Coronea (394). Nel c'è un' azione comune di Conone e Farnabazo nell' Ellesponto, ma non fanno breccia. Nel 393 xò portano solidarietà politica al sinedrio della lega antispartana, Conone rientra ad Atene e con i soldi persiani ricostruisce le mura. Tra il 393 e il 392 avviene la svolta filopersiana nella politica spartana, grazie alla personalità di Antalcida. E' lui che nel 393 denuncia a Tiribazo satrapo di Sardi che con i soldi di Farnabazo gli Ateniesi hanno ricostruito le mura, e rinuncia alla tutela dell' autonomia delle città greche d' Asia. Gli Argivi, gli Ateniesi e i Tebani rifiutano la pace proposta da Tiribazo, xchè questa voleva estendere alla Grecia il principio di autonomia delle città (Argo temeva di perdere Corinto nel frattempo annessa nel 392, Atene Lemno Imbro e Sciro e Tebe le lega beotica). Questo è il congresso di Sardi, stesso risultato x quello di Sparta immediatamente successivo ( ). Nel frattempo Tiribazo viene sostituito dal filoateniese Struta, quindi Sparta riprende politica antipersiana (in apparenza, in pratica solo contro Struta). Conone intanto era già stato arrestato da Tiribazo, scappato e rifugiato a Cipro dove morì. Ad Atene torna alla ribalta Trasibulo. Nel 390 Agesilao fa una spedizione contro Argo e Corinto e nello stesso anno il generale ateniese Ificrate sconfigge gli Spartani a Corinto con truppe di peltasti. Nel 389 Trasibulo porta avanti una serie di campagne vittoriose nell' Egeo, ma morì l' anno dopo in Panfilia. Nel gli Spartani riescono a crearsi una base ad Abido presso gli Stretti, dove Antalcida, tornato da Susa con Tiribazo, attende rinforzi persiani e siracusani. Tiribazo riprende il suo posto a Sardi. Ora Antalcida è in grado di bloccare il passaggio attraverso gli Stretti x il Mar Nero ad Atene. Premesse x la pace, che arriverà l' anno dopo (PACE di ANTALCIDA o del RE, 386), necessaria anche a Sparta dopo gli sforzi in questi anni di guerra continue. Alla Persia vanno le città greche D' Asia, In Grecia vige l' autonomia, quindi Argo rinuncia a Corinto, Tebe alla lega beotica, Atene mantiene le 3 cleruchie ma è limitata nella costituzione di una nuova lega navale.

13 La pace di Antalcida non risolve xò i conflitti interni. Sparta è subito occupata contro Mantinea, nel 385, roccaforte democratica nel Peloponneso. Sparta la conquista e Mantinea subisce un diecismo. Nel 382 Aminta III di Macedonia e altre città della zona chiedono aiuto a Sparta contro la lega Calcidica, con capitale Olinto. Dopo una prima spedizione, ne viene mandata un' altra al comando di Febida che lungo la marcia occupa Tebe, fuga dei democratici ad Atene. Nel 379 cmq Olinto cade e la lega calcidica viene sciolta. Nel Atene appoggia il rientro dei democratici a Tebe e nel dà nuovamente vita alla lega navale, diretta contro Sparta e rispettosa della pace del re. Nel 376 Sparta manda una flotta nelle Cicladi ma viene sconfitta a Nasso dagli Ateniesi al comando di Cabria. Dopo questa vittoria Atene ottiene nuove adesioni alla lega (Cicladi, e grazie a Timoteo Corcira, Epiro, Acarnania, 375). Del è una nuova koinè eirene destinata xò a non avere risultati. Nel frattempo si rafforzava Tebe, che prendeva Tanagra e Tespie e distruggeva Platea ( e ). EGEMONIA TEBANA Nel 371 ci fu un nuovo congresso a Sparta e una nuova pace (dopo quelli del 375) voluti dal Gran Re, che riconosceva la lega navale attica e i diritti ateniesi nell' Egeo settentrionale. I Tebani vogliono firmare a nome dei Beoti: la proposta di Epaminonda fu rifiutata da Sparta, Tebe non firma e il re Cleombroto muove contro la Beozia. A Leuttra i Tebani vincono grazie alla falange obliqua (371). Dopo Leuttra la Tessaglia entra nel campo di interesse di Tebe. In Arcadia si viene ora a formare una lega, aiutata contro Sparta da Tebe. Nel Epaminonda scende 2 volte nel Peloponneso, in aiuto della risorta Mantinea. In questo momento la rivolta tocca il massimo punto in Messenia, dove viene fondata Messene. Ora Atene e Sparta stringono un patto di mutua difesa. Nel Nord agisce Pelopida, che nel 369 libera Larissa e interviene nei problemi legti alla successione macedone. Nel 368 Pelopida interviene di nuovo e x lo stesso motivo in Macedonia, ora forse Filippo viene mandato come ostaggio a Tebe. Nel Peloponneso la lega arcadica si rafforza, si lega con i popoli nemici di Sparta (Argivi e Messeni), fonda la sua capitale Megalepoli ( ). Nel 367 una terza spedizione tebana nel Peloponneso guadagnava come alleata l' Acaia. Sparta allora chiede l' intervento del re di Persia, ma l' ambasceria spartana è seguita subito da quelle degli altri stati greci: Pelopida riesce a far accettare tutte le richieste tebane, cioè indipendenza della Messenia e di Anfipoli, ingiunzione ad Atene di disarmare la flotta. Ma nel 366 al congresso di Tebe non c'è la convalida da parte greca. Atene si allea con la lega arcadica, Corinto con Tebe. Nel 365 Timoteo approfitta dei conflitti interni alla Persia e riconquista Samo, poi nel 364 Pidna e Metone in area macedone, Potidea in Calcidica ma fallisce ad Anfipoli. Lo stesso anno è fecondo anche x Tebe: Epaminonda fa uscire Bisanzio dalla lega attica e stringe buoni rapporti con Chio, Rodi e Cos (imitazione politica navale ateniese). Sempre nel 364 i Tessali chiedono aiuto ai Tebani contro il tiranno Alessandro di Fere: a Cinoscefale Pelopida vince ma muore. Ci sono conflitti anche nel Peloponneso: nel 362 Tebe installa una guarnigione a Tegea, crisi all' interno della lega arcadica con frattura tra Tegea e Megalepoli da una parte e Mantinea,

14 la maggior parte delle città arcadi, Acaia, Atene e Sparta dall' altra. Nel 362 Epaminonda è ancora nel Peloponneso e da Tegea muove contro Mantinea, si scontra contro i collegati e vince, perdendo xò la vita. Pace generale che manteneva lo status quo. OCCIDENTE Durante la spedizione ateniese Cartagine era rimasta a guardare. Ma il riaccendersi di controversie territoriali tra Segesta e Selinunte provoca l' intervento punico, al comando di Annibale (409). Un intervento siracusano fu reso vano dalla velocità con cui cadde Selinunte, che venne distrutta. Stessa sorte toccò ad Imera. Nel 406 i Cartaginesi tornano all' attacco con la manifesta intenzione di allargare il proprio dominio. Il primo attacco è diretto contro Agrigento, conquistata. I Siracusani con rinforzi sicelioti e italioti riescono ad entrare nella città ma non a liberarla x intero. Sgombero della popolazione a Gela. Dai conflitti interni conseguenti alla conduzione della guerra emerge Dionisio I. Nel 405 i Cartaginesi attaccano Gela, Dionisio non riesce a difenderla e quindi vingono evacuate sia Gela che Camarina. Alla fine del 405 cmq Dionisio stipula una prima pace con i Cartaginesi. Dopo la pace Dionisio fortifica l' isola di Ortigia, poi dal 404 inizia la sua espansione su Siculi e area etnea, persi a causa di Cartagine: prima la sicula Erbesso, poi Nasso che viene distrutta. Catania è conquistata e ceduta a mercenari campani, e lo stesso Leontini. Lo scopo di Dionisio è ottenere un dominio continuo, anche se non omogeneo in quanto a rapporti con Siracusa. X fare questo in Sicilia si prepara allo scontro con Cartagine costruendo sull' epipole il Castello Eurialo, in Italia tenta le armi dell' intesa. Nel 399 c'era stato un intervento di Messina e Reggio in favore degli esuli di Catania e Nasso, ma presto Messina esce dall' alleanza con Reggio (esistita fin dai tempi di Anassila, e prima) x accordarsi con Dionisio e diventare la sua sentinella sullo stretto. Tenta inutilmente legami matrimoniali con Reggio, mentre vi riesce con Locri. Dionisio decide cmq di accantonare il confronto con Reggio x il più urgente confronto con Cartagine (398). Nel 397 conquista e distrugge Mozia, recuperata l' anno dopo da Imilcone. La controffensiva del cartaginese è una serie di successi: cade Terme (città costruita dai Cartaginesi sul sito di Imera), Lipari, Messina, che viene distrutta, i Siculi defezionano da Siracusa, e a Catania una flotta siracusana subisce una dura sconfitta. Comincia l' assedio di Siracusa, aiutata da un contingente spartano. Ma la situazione viene sbloccata dalla peste che colpisce il contingente punico. Dionisio recupera Catania, Lipari, Terme e ricostruisce Messina (396). In Italia intanto intorno alla lega di Zeus Homarios (tipico culto acheo) si va coagulando un' alleanza + vasta, la Lega Italiota, con sede ora a Crotone, già presente nel 393. Nel 392 c'è la pace tra Dionisio e i Cartaginesi, e Agrigento torna sotto il controllo siracusano. Nel 388 il tiranno sferra l' attacco alla lega italiota: assedio di Caulonia, sospeso x intercettare le forze federate. Presso il fiume Elleporo Dionisio vince, poi conquista Caulonia, Ipponion e Scillezio che vengono annessi a Locri. Segue l' assedio di Reggio, che capitola nel 386 e viene distrutta. Dionisio inizia la costruzione di un muro tra il golfo di Squillace o quello di S. Eufemia (istmo scilletico-ipponiate). Tra il 379 e il 374 si colloca un nuovo conflitto con Cartagine, alla fine del quale Cartagine otterrà i

15 territori ad ovest del fiume Halykos (Selinunte ed Terme). Nel 367 inoltre conduce una quarta guerra, durante la quale occupa Selinunte, Entella, Erice e stringe d' assedio Lilibeo. L' assedio xò viene interrotto a causa della sua morte. Al padre successe Dionisio II, figlio della locrese. Stretti i legami di questo con Archita di Taranto. In questo periodo Taranto entra nella lega italiota, che dopo l' Elleporo non è + diretta contro Siracusa ma contro i barbari. Ora si vede lo spostarsi del peso politico all' interno della lega da Crotone a Turii e poi a Eraclea (Siris), + vicina a Taranto. Il governo di Dionisio II è legato alla presenza di Platone, intesa che xò dura poco. Lo zio di Dionisio, Dione, che tanto si adoperò x far tornare Platone a Siracusa nel 361, viene visto dal nipote come una minaccia, viene esiliato e si rifugia ad Atene. Nel 357 Dione organizza una spedizione contro Dionisio. Sbarca a Eraclea Minoa, controllata dai Cartaginesi favorevoli ad un' azione che indebolisse Siracusa, e attraverso Agrigento, Gela e Camarina egli entra a Siracusa. Dionisio sichiude a Ortigia, che lascia al figlio x scappare a Locri. Dione diventa tiranno della città, ma a causa di comportamenti troppo autoritari è vittima di una ribellione organizzata da Callippo, discepolo di Platone, nel 354. Lo stesso Callippo fu spodestato nel 353 ad opera di Ipparino, figlio di Dionisio I. Nel Dionisio riesce a rientrare in Siracusa, ma l' opposizione trovava sostegno nel tiranno di Leontini, l'esule siracusano Iceta. Il perdurante conflitto tra Iceta e Dionisio e la minaccia cartaginese portano lo stesso Iceta a chiedere aiuto a Corinto, che interviene con un esercito di mercenari al comando di Timoleonte (344). Iceta, che nel frattempo aveva guadagnato terreno e assediava Dionisio ad Ortigia, passò dalla parte cartaginese, mentre Dionisio si consegnò a Timoleonte. Battaglia nel 341 presso il fiume Crimiso, vicino Segesta: Cartaginesi e Iceta vengono sconfitti, Catania e Messina cadono sotto il controllo di Timoleonte. Nel 337, completata la sua opera, Timoleonte depone la sua carica di strategos autokrator. Anche Taranto chiede aiuto alla madrepatria, Sparta, contro Iapigi e Lucani, ma il re Archidamo III, figlio di Agesilao, cade sotto le mura della messapica Manduria (338). Dopo Archidamo Taranto chiede aiuto ad Alessandro il Molosso, che sconfigge i popoli barbari, stringe un patto con Roma ma presto si incrinano i rapporti con la stessa Taranto. Ma il re epirota cade a Pandosia durante il tentativo di reprimere l' elemento lucano-brettio ( ). FILIPPO II Succede a Perdicca III, morto nel 359 contro gli Illiri, come tutore del nipote Aminta IV. I primi anni di regno sono contrassegnati da azioni contro Illiri, Peoni, Traci. Nel 357 annette Anfipoli, poi Pidna e Potidea nel 356 e Metone nel 354, espadendo il proprio dominio territoriale nelle aree di interesse di Atene, in quegli anni in crisi. Si colloca infatti tra il 357 e il 355 la guerra sociale, cioè la ribellione di Chio, Rodi, Cos e Bisanzio contro Atene, spinte dal satrapo di Caria Maussolo. Reazione ateniese: 2 spedizioni, una al comando di Carete e l' altra di Cabria, che muore in un attacco al porto di Chio (357). I ribelli ora premevano su Samo. Nuovo attacco a Chio, e si ripetono len condizioni delle Arginuse: Ificrate e Timoteo, figlio di Conone, non vogliono attaccare x il tempo. Carete attacca, ma fu costretto a rinunciare

16 x le gravi perdite. Seguono processi e condanne x Ificrate e Timoteo. Carete ha il comando generale, e interviene nella rivolta di Artabazo satrapo di Frigia. Ma dopo la dura reazione del re Atene cambia fronte. Le alleate erano cmq perse, nella lega rimanevano le Cicladi, l' Eubea e l' Egeo settentrionale. Nello stesso periodo si svolge la III GUERRA SACRA ( ), causata dalle multe altissime inflitte ai Focesi (x aver coltivato la terra sacra di Cirra) e a Sparta (x l'occupazione della Cadmea nel 382) da parte di Tebe. Ribellione dei Focesi, guidati da Filomelo, che occupano il santuario di Delfi. Reazione dei Locresi, i Beoti mandano ambasciatori agli Anfizioni invocando la guerra contro i Focesi usurpatori. Con Tebe si schierano Locresi e Tessali, con i Focesi Atene, Sparta e alcuni altri peloponnesiaci. Nel 354 i Tessali irrompono in Locride e combattono contro i Focesi, ma sono sconfitti. L' intervento beota xò porta alla vittoria di Neon. Filomelo, sconfitto, si suicida (354), prende il suo posto Onomarco, che sfrutta le ricchezze del santuario e corrompe i Tessali. Nel frattempo i Tessali chiedono aiuto a Filippo II contro Licofrone di Fere. Filippo interviene nel 354, ma con il tiranno si schierano i Focesi. Filippo e Tessali vengono sconfitti da Onomarco (353). Nel 352 Filippo torna alla carica e vince contro Onomarco, il profanatore del tempio. Filippo prova a forzare il passo delle Termopile, ma poi vi rinuncia. Nel 351 Filippo diresse il suo attivismo verso l' Egeo Settentrionale. E tra il 349 e il 348 si svolge al guerra contro la lega calcidica e Olinto: questa fu anche l' occasione x la precisazione del ruolo di Demostene come avversario di Filippo. Atene interviene 3 volte, ma Filippo prende Olinto e la distrugge. Nel 347 i Beoti chiedono l' aiuto di Filippo contro i Focesi, che xò si arrendono solo dopo la pace di Filocrate (346), un accordo tra la Macedonia, Atene e gli altri Greci. Dopo questa pace Filippo interviene contro i Focesi, e i 2 voti di questi nel sinedrio anfizionico passano a lui. Nel 344 Filippo organizza la Tessaglia in 4 tetrarchie, dal 343 rivolge l' attenzione verso gli Stretti, in Eubea favorisce l' instaurarsi di tirannidi e nel Peloponneso cerca intese con gli avversari di Sparta. IV GUERRA SACRA I Locresi di Anfissa muovono ad Atene l' accusa di aver dedicato scudi nel tempio non ancora riconsacrato dopo le violazioni focesi, Atene risponde accusandoli di aver coltivato terra sacra. Nella guerra anfizionica che segue xò Demostene riesce nel capolavoro politico di avere al suo fianco Tebe contro Filippo. All' inizio del 340 Demostene era già riuscito a legare ad Atene l' Eubea (scacciando i tiranni filomacedoni), Megara, Corinto (e le colonie Corcira, Ambracia e Leucade), l' Acaia, l' Acarnania, Argo, Megalepoli e Messene. Filippo nel 342 aveva posto sul trono d' Epiro il cognato Alessandro il Molosso, controllava la Tessaglia e le regioni centrali della Grecia (la debellata Focide, le Locridi e la Beozia). Nel 339 Filippo interviene contro Anfissa, i federati sono prima in Beozia e da lì intercettano il macedone ad Anfissa. La città si arrese, i collegati si ritirano in Beozia. Qui, a Cheronea, avviene lo scontro (338). Vittoria macedone, Tebe deve accettare una guarnigione macedone sulla Cadmea, richiamare gli esuli e acconsentire alla rinascita di Platea ed Orcomeno. Atene cede il Chersoneso a Filippo, scioglie la lega navale ed entra nella lega panellenica che Filippo si appresta a fondare. Nel 338 Filippo stesso invadeva il Peloponneso e devastava la Laconia, senza xò entrare in Sparta.

17 Argivi, Messeni e Arcadi si schierano con il macedone (Mantinea si riuniva alla lega di Megalepoli). Seguì il congresso di tutti i Greci a Sud delle Termopile, tranne Sparta: proclamata la pace generale, si crea una lega con sede Corinto e con egemonia macedone in caso di guerra. Nel 366 il sovrano viene ucciso durante le nozze di Alessandro il Molosso, ad Ege. ALESSANDRO MAGNO Intorno ai principi del 337 la symmachia aveva eletto Filippo generale x la guerra contro la Persia, con l 'obiettivo di liberare le città greche d' Asia. Come la richiesta fu respinta dai Persiani, un' avanguardia guidata da Parmenione varca l' Ellesponto (336). In Persia al trono c'era Dario III. Succeduto al padre, Alessandro elimina il cugino Aminta IV. La sanguinosa successione produce movimenti nazionalistici in Grecia, ma Alessandro conserva la tagìa, il protettorato su Delfi e l' egemonia della lega di Corinto. Nel 335 Alessandro è impegnato contro i popoli del Nord, in Grecia si diffonde la notizia della sua morte e scoppia la rivolta. Alessandro, informato, torna e decide di concentrare la reazione su Tebe, presa e distrutta. Nel 334 Alessandro lascia in Macedonia Antipatro e varca l' Ellesponto. La resistenza persiana è organizzata da Memnone di Rodi. I satrapi di Frigia ellespontica, Frigia Maggiore, Licia e Cappadocia affrontano Alessandro presso il fiume Granico, e perdono. Nelle città greche Alessandro restaura la democrazia, e continua l' avanzata. Prende Alicarnasso, Memnone di Rodi dispiega una intensa attività nell' Egeo che lo porta a guadagnare Chio, Lesbo e le Cicladi, ma la sua morte e la ricostituzione di una flotta greca portano ud un riallineamento su posizioni di fedeltà al macedone. Intanto (333) Alessandro coglie una storica vittoria contro Dario a Isso, nella Siria settentrionale. Dario fugge, Alessandro invece conquista la Fenicia (l' unica resistenza la pone Tiro, presa nel 332) escende in Egitto ( ). L' obiettivo è dominare la costa, e rimandare a casa la flotta, x lo + greca, di cui non si fida. Dall' Egitto poi muove verso la Mesopotamia, attraversa Eufrate e Tigri e prende contatto con l' esercito di Dario a Gaugamela (331). Altra vittoria macedone, Dario fugge e Alessandro parte all' inseguimento. Conquista Babilonia, Susa e Persepoli. In Grecia a smuovere un po le acque prova Sparta, tenuta sotto controllo xò da Antipatro. L' inseguimento continua, a Ecbatana (Media) Alessandro lascia Parmenione con metà dell' esercito. L' inseguimento termina nella Battriana, dove Dario viene deposto, il suo posto preso dal satrapo di Battriana Besso, e ucciso (330). Alessandro si impadronisce della salma di Dario e la porta in Perside x seppellirla, i ruoli si sono invertiti: Besso è l' usurpatore. Tra la fine del 330 e il 329 Alessandro attraversa il Paropamiso, occupa Battra, Besso viene consegnato, portato a Ecbatana e giustiziato. Il 327 si caratterizza x la rivolta di Spitamene e della valle dell' Oxos, sedata, l' uccisione di Clito e la congiura dei paggi, a seguito dell' imposizione della proskynesis. Tra il 327 e il 325 si colloca la spedizione indiana, volta ad assoggettare le popolazioni ad Est dell' Indo x consolidare il controllo dell' Ifasi (e in generale dell' area del Punjab, i 5 affluenti dell' Indo) come confine ultimo, creando stati cuscinetto resi vassalli. Completata l' opera la flotta e l' esercito, diviso in 2 tronconi, tornano in Carmania x 3 vie

18 diverse, x esplorare il territorio e consolidare i confini. Il 324 è un anno di riorganizzazione dell' impero, di gestione dei problemi derivanti dalla eterogeneità delle componenti dell' impero, delle nozze di Susa. Il 13 giugno 323 Alessandro muore di malattia.

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