Informatica Industriale - DU - 3

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Informatica Industriale - DU - 3"

Transcript

1 Informatica Industriale - DU - 3 Tecniche descrittive Modelli e Formalismi Perché descrivere Cosa descrivere Come descrivere Formalismi Necessità di disporre di strumenti per descrivere oggetti e comportamenti. Tre situazioni specifiche: Specifica Descrizione delle caratteristiche che si desidera ottenere Progetto Descrizione delle entità astratte che dovranno essere realizzate in modo da soddisfare le specifiche Realizzazione Descrizione delle entità concrete 1

2 Nell ambito delle applicazioni di calcolatori per l automazione industriale le descrizioni riguardano Dispositivi, macchine e fenomeni appartenenti al mondo esterno Aspetti circuitali (hardware) e di programma (software) dei calcolatori Nota: Alcune tecniche di descrizione rappresentano concorrentemente sia aspetti hardware che software. La ripartizione avviene in momenti successivi alla descrizione (hw/sw codesign) Scopi delle Descrizioni Per comunicare Motivo principale Per supportare il pensiero, evidenziare e chiarire Aiutare a districarsi in problemi complessi Per realizzare Descrivere quanto deve essere realizzato Per documentare e ricordare Per insegnare 2

3 Livelli di descrizione. La scomposizione della descrizione in più livelli consente di gestire la complessità. Per livelli di astrazione Dall aggregato al dettaglio approccio Top-Down tipico delle fasi di progetto Per livelli di completezza Da importante a tutto Viste costituite di soli elementi importanti (viste spopolate) Per livelli di rigorosità Da generico a precisato Corrisponde al classico metodo di sintesi per raffinamenti successivi. Es: ad un livello si può parlare di...acquisizione periodica... mentre ad un livello successivo di...periodo con caratteristica 10msec < P < 25msec... Per livelli di risoluzione Da grossolano a preciso Rimandare la precisazione di valori numerici Es: ad un livello si può parlare di...alcune migliaia di caratteri al secondo... mentre ad un livello successivo di Kbit/sec... 3

4 Entità da descrivere. Fenomeni (comportamento) comportamento temporale di stati, eventi e correlazioni tra questi. Equazioni integro-differenziali Rappresentazione contemporanea degli aspetti funzionali e temporali. Equazioni logico/aritmetico e tempo. Oggetti (dispositivi) dispositivi atomici, visti ai morsetti, di cui ritiene sufficiente la caratterizzazione fornita. Interazioni (collegamenti) Collegamenti, in seno lato, e interfacce con protocolli Semplice collegamento oppure Interfaccia con Protocollo per trasformazioni e funzioni particolari. Sottosistemi Gruppi di oggetti tra loro connessi che presentano un buon grado di autonomia (aggregati ad elevata coesione) Presentano interazioni con altri oggetti considerati esterni. Sistemi Aggregati (oggetti e/o sottosistemi) ad elevata autonomia. Non presentano significative interazioni con l esterno. 4

5 Motivazioni delle descrizioni. Requisiti Specifiche La descrizione delle specifiche (aspetto astratto) costituisce un criterio di accettabilità di un sistema concreto rispetto agli obiettivi. Le specifiche devono essere descritte in modo: chiaro, completo, rigoroso, consistente e realizzabili Due livelli di specifica: globale e sottosistema Globale: precisa i comportamenti voluti per il sistema. Controllore: precisa la funzionalità del sottosistema affinché l interazione con il controllato soddisfi le specifiche globali Nota: spesso le specifiche dei sottosistemi sono dedotte dalle specifiche globali. Linguaggi orientati al problema Soluzioni - Progetto e Implementazione La descrizione della soluzione fa riferimento al problema specificato. Soluzioni astratte in fase di progetto Soluzioni concrete in fase di implementazione Soluzioni documentate a lavoro concluso I Linguaggi utili per descrivere la soluzione dovranno: 1) trattare delle risorse e 2) far corrispondere le funzionalità a tali risorse. Le risorse sono sia di tipo hardware sia di tipo software. Linguaggi orientati al problema e alle risorse e possibilmente eseguibili 5

6 Aspetti da descrivere Strutture Descrizione statica che evidenziano la connessione tra le parti. relazioni, connettività, topologia, materiali Proprietà Descrizione delle caratteristiche generali. funzionalità, temporizzazioni, tolleranze, usabilità, robustezza, costo... Comportamenti Descrizione algoritmica o funzionale degli aspetti dinamici descrizioni algoritmiche: successioni di operazioni descrizioni funzionali: espressioni logiche e matematiche nel dominio del tempo o della frequenza modi (es. prova, manuale...), fasi (es. taratura, avviamento...), passi (sequenze di operazioni atomiche) Paradigmi di descrizione Imperativo Si descrive come ottenere il comportamento voluto mediante una successione di comandi. Sequenzialità (scomposta la complessità temporale) Funzionale Si descrive l operazione per ottenere un certo risultato senza specificare la sequenza temporale e lasciando implicite le operazioni. Es: sen(x)/(a*b) non si specifica l ordine ne come è calcolato sen(x) Dichiarativo Si descrive la struttura del sistema mediante un insieme di elementi, relazioni tra elementi e loro proprietà. Parallelismo (scomposta la complessità strutturale) Oggetti 6

7 Tecniche di descrizione Grafiche 2D e 3D Schemi, Andamenti, Diagrammi, Immagini Parallelismo, Multidimensione, Analogia, Sintesi, Robustezza Formule 1.5D Matematiche e Logiche - Programmi Proprietà Ideali e Rigorose Testuali 1D Linguaggi Naturali Generali, Ricchi, Flessibili, Gestibili ma poco Rigorosi Tabellari 2D Traducibili mediante strutture di dati (Array di Record) Formalità delle descrizioni Formali Simboli e linguaggi a semantica rigorosa Consentono dimostrazioni di teoremi su proprietà Semiformali (strutturate) Termini e costrutti a semantica convenzionale Consentono Corrette Interpretazioni Informali Linguaggi naturali e disegni vari Consentono generalità sfumature e sintesi 7

8 DFD Data Flow Diagrams Grafi composti da nodi e archi orientati. Nodi Trasformazioni Depositi Archi Passaggi di informazioni (e relazioni di precedenza) Nodi di Trasformazione Nodi di deposito Archi Agente Esterno Funzione o Processo Facile espressione del parallelismo Si prestano a descrivere sistemi composti di diversi dispositivi interconnessi. Naturale scomposizione gerarchica Si prestano a realizzare procedimenti di specifica per raffinamenti successivi Il fusso di controllo è sovrapposto I DFD privilegiano l aspetto trasformazionale del sistema trascurando l aspetto sequenziale e reattivo. Sono l opposto delle macchine a stati 8

9 Automi Sono descritti da 3 insiemi e 2 funzioni Insieme degli stati (tra cui lo stato iniziale), insieme dei simboli di ingresso, insieme dei simboli d uscita, funzione stato futuro e funzione d uscita (a eventi o a valori). Se gli ingressi non sono mutuamente esclusivi si hanno più stati prossimi tra cui scegliere con un criterio (FIFO, priorità, non determinismo, ecc.). Privilegiano l aspetto sequenziale e reattivo del sistema trascurando l aspetto trasformazionale. Sono l opposto dei DFD. Esempio: interazione con l operatore (software). ogni transizione è associata ad una procedura chiamata quando si esegue la transizione (azione). ogni stato è associato a: azione che predispone le operazioni (inizio). Es. apre una finestra sul video con una maschera. attività ciclica che esegue le trasformazioni dello stato (corpo). Es. acquisisce da tastiera i caratteri per un parametro della maschera. azione che conclude le operazioni (termine). Es. assegna il valore acquisito alla variabile pertinente e chiude la finestra su video. 9

10 Limiti: Non consente di esprimere il parallelismo Rappresentazione ad un unico livello di astrazione che porta ad avere un numero molto elevato di stati nel caso di sistemi complessi Assenza del concetto di tempo (e durate temporali) Statecharts Formalismo grafico per la specifica di sistemi complessi. Caratteristiche principali: Rappresentazione esplicita della concorrenza Rappresentazione gerarchica tra stati Orientato ai sistemi reattivi guidati da eventi (event driven). Concetto di history. Rende compatta la descrizione di comportamenti che dipendono dalla storia. 10

11 Esempio azione di ingresso in A β: azione interna in uscita da A T: azione esterna in uscita da A parallelismo A Entry S Exit β, T Throughout X B Entry V F α γ/ W C D β E Entry U attività durante la permanenza in A evento azione sulla transizione Reti di Petri Consentono di descrivere l evoluzione di sistemi concorrenti. Numerose varianti Es: con capacità di descrivere aspetti temporali (Timed Petri Nets). Grafi orientati composti da nodi ed archi Nodi: Posti (Place) e Transizioni (Transition) Archi: collegano nodi di tipo diverso. Stato della rete : identificato da una particolare distribuzione di Token (contrassegni, gettoni) sui Posti. lo stato delle reti di Petri è di tipo distribuito, contrariamente al caso degli automi a stati. 11

12 Attività su una rete di Petri. Token: rappresentano delle risorse concrete (periferiche, aree di memoria, messaggi, ecc.) o astratte (eventi verificatisi). Posti: rappresentano attività in esecuzione (se marcati) o latenti (se non marcati), oppure semplici contenitori di informazioni pieni o vuoti (se marcati o no). Transizioni: operano i trasferimenti di risorse con le opportune sincronizzazioni. Privilegia il ruolo dei Posti. AI posti sono associati i processi (software) che effettuano le elaborazioni utili impiegando un tempo non nullo, mentre le Transizioni rappresentano azioni di coordinamento che possono essere pensate come svolte (idealmente in modo istantaneo) da un Sistema Operativo. Questa interpretazione ricorda un po un automa di Moore. Azioni su una rete di Petri. Posti e Token: Rappresentano semplici indicatori di eseguibilità che il sistema operativo utilizza per la corretta esecuzione delle azioni. Transizioni: Identificano le elaborazioni utili (azioni). Con questa interpretazione è in genere richiesto che si possa attribuire alle transizioni un tempo di scatto non nullo, mentre è irrilevante la durata delle marcature. Questa interpretazione può essere messa in parallelo con un automa di Mealy. 12

13 Estensioni temporali delle reti di Petri Attività associate ai Posti. Ad ogni posto è associato un tempo di esecuzione. Le Transizioni sono abilitate solo se in tutti i loro posti di ingresso è trascorso il tempo minimo di marcatura. Azioni associate alle Transizioni. Ad ogni Transizione è associato un tempo di esecuzione, e lo scatto si svolge in tre fasi: consumo dei Token dai Posti in ingresso, durata dello scatto per il tempo prefissato, produzione dei Token nei Posti in uscita. Eventi (istantanei) associati alle Transizioni. Ad ogni Transizione è associata una finestra temporale (Tmin, Tmax) che determina l intervallo di tempo dopo la sua abilitazione in cui la Transizione può e deve scattare. GRAFCET (Graphes Commandes Etapes Transitions) GRAFCET e' un linguaggio grafico orientato al flusso di controllo, Evidenzia l'evoluzione temporale sia sequenziale sia parallela. GRAFCET si propone come strumento di descrizione sia di specifiche sia di progetti. Sono definiti due livelli: 1. livello funzionale astratto, adatto per strutturare il progetto generale; 2. livello tecnologico che riporta i dettagli implementativi con riferimenti precisi a sensori, attuatori, tecnologie, ecc. 13

14 GRAFCET si ispira alle reti di Petri grafi con archi orientati. Elementi di GRAFCET. Passi (o fasi o tappe) a cui sono associate delle azioni. Transizioni a cui sono associate delle condizioni di transizione (o ricettività). Collegamenti orientati fra Passi e Transizioni. Passi: 3 Tappa normale 3 Tappa iniziale 3 Spostare a DX Se F.C. Allora accendere luce Azione incondizionale Azione condizionale GRAFCET - costrutti 3 azioni 3 azioni Transizione Transizione 2 <condizione> 4 Transizione Transizione In alternativa In alternativa 2 <C1> 4 3 <C2> 5 Attivazione Attivazione In parallelo In parallelo 3 azioni 2 <C1> Terminazione Terminazione In parallelo In parallelo <C1> azioni 14

15 GRAFCET - esempio

Corso di Automazione industriale

Corso di Automazione industriale Corso di Automazione industriale Lezione Reti di Petri Introduzione Università degli Studi di Bergamo, Automazione Industriale, A.A. 07/08, A. L. Cologni Introduzione Cosa sono le reti di Petri Sono un

Dettagli

Esempi di possibili domande d esame.

Esempi di possibili domande d esame. INFORMATICA INDUSTRIALE N.O. Esempi di possibili domande d esame. N.B. ogni prova scritta prevede indicativamente 3 o 4 domande. Indicare brevemente le operazioni svolte dal LIVELLO DI ACQUISIZIONE durante

Dettagli

MATERIALI PER LA DISCUSSIONE

MATERIALI PER LA DISCUSSIONE SETTORE TECNOLOGICO MATERIALI PER LA DISCUSSIONE ISTITUTO TECNICO INDIRIZZO ARTICOLAZIONE TELECOMUNICAZIONI INFORMATICA E TELECOMUNICAZIONI ESITI DI APPRENDIMENTO Regolamento, Art. 5 comma 1 Nota: Le Competenze,

Dettagli

MATRICE TUNING competenze versus unità didattiche, Corso di Laurea in Informatica (classe L-31), Università degli Studi di Cagliari

MATRICE TUNING competenze versus unità didattiche, Corso di Laurea in Informatica (classe L-31), Università degli Studi di Cagliari A: CONOSCENZA E CAPACITA DI COMPRENSIONE Conoscere e saper comprendere i fondamenti della matematica discreta (insiemi, interi, relazioni e funzioni, calcolo combinatorio) Conoscere e saper comprendere

Dettagli

ISTITUZIONE SCOLASTICA DI ISTRUZIONE TECNICA LYCÉE TECHNIQUE PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA ANNUALE PER COMPETENZE A.S.

ISTITUZIONE SCOLASTICA DI ISTRUZIONE TECNICA LYCÉE TECHNIQUE PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA ANNUALE PER COMPETENZE A.S. ISTITUZIONE SCOLASTICA DI ISTRUZIONE TECNICA LYCÉE TECHNIQUE PROGRAMMAZIONE EDUCATIVA E DIDATTICA ANNUALE PER COMPETENZE A.S. 2018/2019 Materia Classe Informatica 3 IT Competenze (Linee guida+competenze

Dettagli

Informatica 3. LEZIONE 1: Introduzione. Modulo 1: Introduzione al corso Modulo 2: Introduzione ai linguaggi di programmazione

Informatica 3. LEZIONE 1: Introduzione. Modulo 1: Introduzione al corso Modulo 2: Introduzione ai linguaggi di programmazione Informatica 3 LEZIONE 1: Introduzione Modulo 1: Introduzione al corso Modulo 2: Introduzione ai linguaggi di Informatica 3 Lezione 1- Modulo 1 Introduzione al corso Introduzione Corso di Informatica 3

Dettagli

PROCESSI NON SEQUENZIALI E TIPI DI INTERAZIONE

PROCESSI NON SEQUENZIALI E TIPI DI INTERAZIONE PROCESSI NON SEQUENZIALI E TIPI DI INTERAZIONE 1 ALGORITMO, PROGRAMMA, PROCESSO Algoritmo Procedimento logico che deve essere eseguito per risolvere un determinato problema. Programma Descrizione di un

Dettagli

Informatica 3. Informatica 3. Lezione 1- Modulo 1. LEZIONE 1: Introduzione. Concetti di linguaggi di programmazione. Introduzione

Informatica 3. Informatica 3. Lezione 1- Modulo 1. LEZIONE 1: Introduzione. Concetti di linguaggi di programmazione. Introduzione Informatica 3 Informatica 3 LEZIONE 1: Introduzione Lezione 1- Modulo 1 Modulo 1: Introduzione al corso Modulo 2: Introduzione ai linguaggi di Introduzione al corso Politecnico di Milano - Prof. Sara Comai

Dettagli

Elementi di programmazione

Elementi di programmazione Fondamenti di Informatica per la Sicurezza a.a. 2003/04 Elementi di programmazione Stefano Ferrari Università degli Studi di Milano Dipartimento di Tecnologie dell Informazione Stefano Ferrari Università

Dettagli

2 Introduzione È più semplice comprendere i sistemi hardware digitali considerando le modalità con cui vengono descritti, che possono essere distinte

2 Introduzione È più semplice comprendere i sistemi hardware digitali considerando le modalità con cui vengono descritti, che possono essere distinte 1 Introduzione L evoluzione dei sistemi hardware digitali negli ultimi cinquant anni è stata caratterizzata da miglioramenti in termini di funzionalità, costi e prestazioni mai visti in altri settori tecnologici.

Dettagli

Laboratorio di Informatica

Laboratorio di Informatica Laboratorio di Informatica Metodologie, Tecnologie e Strumenti per l automatizzazione dell informazione Corso di Laurea «Scienze dell Educazione» AA 2010-2011 Prof. Giorgio Poletti giorgio.poletti@unife.it

Dettagli

Il Sistema Operativo Concorrenza e Grafi di precedenza

Il Sistema Operativo Concorrenza e Grafi di precedenza ISTITUTO TECNICO SECONDO BIENNIO GIORGIO PORCU www.thegiorgio.it Sommario Elaborazione concorrente Elaborazione sequenziale Elaborazione concorrente Elaborazione parallela Grafi di Precedenza Grafi di

Dettagli

Programma operativo Regione Lombardia/Ministero del Lavoro/Fondo Sociale Europeo, Obiettivo 3 Misura C3

Programma operativo Regione Lombardia/Ministero del Lavoro/Fondo Sociale Europeo, Obiettivo 3 Misura C3 Programma operativo Regione Lombardia/Ministero del Lavoro/Fondo Sociale Europeo, Obiettivo 3 Misura C3 Progetto ID 24063 Moduli e contenuti professionalizzanti inseriti nei corsi di laurea e diplomi universitari

Dettagli

UML Introduzione a UML Linguaggio di Modellazione Unificato. Corso di Ingegneria del Software Anno Accademico 2012/13

UML Introduzione a UML Linguaggio di Modellazione Unificato. Corso di Ingegneria del Software Anno Accademico 2012/13 UML Introduzione a UML Linguaggio di Modellazione Unificato Corso di Ingegneria del Software Anno Accademico 2012/13 1 Che cosa è UML? UML (Unified Modeling Language) è un linguaggio grafico per: specificare

Dettagli

Analisi e specifica dei requisiti

Analisi e specifica dei requisiti Analisi e specifica dei requisiti Processo che stabilisce i servizi che il committente richiede al sistema da sviluppare ed i vincoli con cui lo si utilizzera` e sviluppera` Requisiti funzionali o non

Dettagli

TECNICO SUPERIORE PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE

TECNICO SUPERIORE PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE UNITA CAPITALIZZABILI PER LA FIGURA PROFESSIONALE TECNICO SUPERIORE PER L AUTOMAZIONE INDUSTRIALE ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE 73 74 ISTRUZIONE E FORMAZIONE TECNICA SUPERIORE UNITÀ CAPITALIZZABILE

Dettagli

Elenco sezioni libro di testo Ed. 5 Tra parentesi le corrispondenze per l'ed. 7.

Elenco sezioni libro di testo Ed. 5 Tra parentesi le corrispondenze per l'ed. 7. Elenco sezioni libro di testo Ed. 5 Tra parentesi le corrispondenze per l'ed. 7. Modulo 1 - Architettura del calcolatore Unità 1 - Architettura e funzionamento dei sistemi di elaborazione Lezione 1 - Macchina

Dettagli

Premessa (1) Premessa (2) Notazione (1) Reti di Petri - Introduzione. Concettualmente una PN è costituita

Premessa (1) Premessa (2) Notazione (1) Reti di Petri - Introduzione. Concettualmente una PN è costituita Premessa (1) Reti di Petri - Introduzione Una Rete di Petri (Petri Net - PN) è un modello astratto e formale per la rappresentazione del comportamento dinamico di sistemi discreti che esibiscono attività

Dettagli

Macchine Sequenziali

Macchine Sequenziali Macchine Sequenziali CORSO DI CALCOLATORI ELETTRONICI I CdL Ingegneria Biomedica (A-I) DIS - Università degli Studi di Napoli Federico II Tassonomia dei circuiti digitali Circuiti combinatori» Il valore

Dettagli

Somma 3-bit. somma 3-bit con I/O sequenziale. somma 3-bit con I/O sequenziale. Osservazione

Somma 3-bit. somma 3-bit con I/O sequenziale. somma 3-bit con I/O sequenziale. Osservazione RETI COMBINATORIE In una rete combinatoria l uscita è funzione dei soli ingressi u = f () ADDIZIONATORE PARALLELO Addizionatore parallelo (a propagazione di riporto - ripple carry) per numeri binari di

Dettagli

Lez. 5 La Programmazione. Prof. Salvatore CUOMO

Lez. 5 La Programmazione. Prof. Salvatore CUOMO Lez. 5 La Programmazione Prof. Salvatore CUOMO 1 2 Programma di utilità: Bootstrap All accensione dell elaboratore (Bootsrap), parte l esecuzione del BIOS (Basic Input Output System), un programma residente

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso (a.a. 2008/2009) 8. Reti di Petri: rappresentazione algebrica Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Rappresentazione matriciale o algebrica E possibile analizzare

Dettagli

Ministero della Pubblica Istruzione Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia Direzione Generale

Ministero della Pubblica Istruzione Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia Direzione Generale Unione Europea Regione Sicilia Ministero della Pubblica Istruzione Ufficio Scolastico Regionale per la Sicilia Direzione Generale ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE G. MARCONI EDILIZIA ELETTRONICA e

Dettagli

I Diagrammi di Flusso OO

I Diagrammi di Flusso OO Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica Corso di Ingegneria del Software A. A. 2008 - I Diagrammi di Flusso OO Generalità I diagrammi di attività vengono usati per modellare processi a

Dettagli

Elementi di programmazione

Elementi di programmazione Fondamenti di Informatica per la Sicurezza a.a. 2008/09 Elementi di programmazione Stefano Ferrari UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO DIPARTIMENTO DI TECNOLOGIE DELL INFORMAZIONE Stefano Ferrari Università

Dettagli

Capitolo 4 Reti Sequenziali. Reti Logiche T

Capitolo 4 Reti Sequenziali. Reti Logiche T Capitolo 4 Reti Sequenziali Reti Logiche T Rete sequenziale Es riconoscitore di sequenza: z=1 se e solo se la sequenza degli ingressi (x0,x1) è nell ordine: (0,0)-(0,1) (1,1) (x0,x1)=(1,1) z=??? Gli ingressi

Dettagli

Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria INGEGNERIA DEL SOFTWARE. Paolo Salvaneschi A4_3 V2.1. Progettazione. Metodi e Linguaggi

Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria INGEGNERIA DEL SOFTWARE. Paolo Salvaneschi A4_3 V2.1. Progettazione. Metodi e Linguaggi Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria INGEGNERIA DEL SOFTWARE Paolo Salvaneschi A4_3 V2.1 Progettazione Metodi e Linguaggi Il contenuto del documento è liberamente utilizzabile dagli studenti, per

Dettagli

Fondamenti d Informatica: linguaggi formali. Barbara Re, Phd

Fondamenti d Informatica: linguaggi formali. Barbara Re, Phd Fondamenti d Informatica: linguaggi formali Barbara Re, Phd Agenda } Introdurremo } La nozione di linguaggio } Strumenti per definire un linguaggio } Espressioni Regolari 2 Linguaggio } Da un punto di

Dettagli

Linee di programmazione

Linee di programmazione Ministero dell Istruzione, dell Università e della Ricerca Ufficio Scolastico regionale per il Lazio Istituto Tecnico Industriale A. Pacinotti ISTITUTO TECNICO TECNOLOGICO - LICEO SCIENTIFICO DELLE SCIENZE

Dettagli

Modellazione di sistemi software

Modellazione di sistemi software Modellazione di sistemi software Modellare un sistema: rappresentarlo in termini di oggetti matematici che ne riflettono le proprietà Modellare implica astrarre: semplificare la descrizione del sistema,

Dettagli

Introduzione all informatica

Introduzione all informatica Introduzione all informatica INFORMATICA Varie definizioni Scienza degli elaboratori elettronici (Computer Science) Scienza dell informazione Definizione proposta Scienza della rappresentazione e dell

Dettagli

Simulazione di sistemi non lineari Introduzione a Stateflow

Simulazione di sistemi non lineari Introduzione a Stateflow Simulazione di sistemi non lineari Introduzione a Stateflow Gianmaria De Tommasi 1 1 Università degli Studi di Napoli Federico II detommas@unina.it Ottobre 2012 Corsi AnsaldoBreda G. De Tommasi (UNINA)

Dettagli

Introduzione alla programmazione strutturata

Introduzione alla programmazione strutturata FONDAMENTI DI INFORMATICA Prof. PIER LUCA MONTESSORO Prof. ELIO TOPPANO Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di Udine Introduzione alla programmazione strutturata 2001 Pier Luca Montessoro, Elio

Dettagli

Corso di Informatica. Problemi ed algoritmi. Ing Pasquale Rota

Corso di Informatica. Problemi ed algoritmi. Ing Pasquale Rota Corso di Problemi ed algoritmi Ing Pasquale Rota Argomenti Problemi ed algoritmi Proprietà degli algoritmi Pseucodice Diagrammi di flusso Problemi ed algoritmi - Ing. Pasquale Rota 2 Proprietà degli algoritmi

Dettagli

Linguaggi di programmazione. Paradigmi di programmazione

Linguaggi di programmazione. Paradigmi di programmazione Linguaggi di programmazione Paradigmi di programmazione Linguaggi: un po di storia Albori: Macchine a programma memorizzato, Programmi come dati Linguaggio Macchina Assemblatore FORTRAN (calcolo scientifico)

Dettagli

SISTEMI INFORMATIVI E DATABASE

SISTEMI INFORMATIVI E DATABASE SISTEMI INFORMATIVI E DATABASE SISTEMA INFORMATIVO AZIENDALE (S.I.) In una realtà aziendale si distingue: DATO elemento di conoscenza privo di qualsiasi elaborazione; insieme di simboli e caratteri. (274,

Dettagli

Concetti Introduttivi. Il Computer

Concetti Introduttivi. Il Computer Concetti Introduttivi Il Computer Introduzione Informazione Notizia, dato o elemento che consente di avere conoscenza più o meno esatta di fatti, situazioni, modi di essere Messaggio Tutto ciò che porta

Dettagli

Un modello ibrido per i sistemi di. produzione. Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica N.O. Facoltà di Ingegneria. Laureando: Michele LAGIOIA

Un modello ibrido per i sistemi di. produzione. Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica N.O. Facoltà di Ingegneria. Laureando: Michele LAGIOIA Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica N.O. Tesi di Laurea In FONDAMENTI DI AUTOMATICA II Un modello ibrido per i sistemi di produzione Relatore: Chiar.ma Prof. Ing. Maria Pia

Dettagli

Processi non sequenziali e tipi di interazione

Processi non sequenziali e tipi di interazione Processi non sequenziali e tipi di interazione Algoritmo, programma, processo Algoritmo: Procedimento logico che deve essere eseguito per risolvere un determinato problema. Programma: Descrizione di un

Dettagli

Processi non sequenziali e tipi di interazione

Processi non sequenziali e tipi di interazione Processi non sequenziali e tipi di interazione 1 Algoritmo, programma, processo Algoritmo: Procedimento logico che deve essere eseguito per risolvere un determinato problema. Programma: Descrizione di

Dettagli

Università di Bergamo Dip. di Ingegneria gestionale, dell'informazione e della produzione INGEGNERIA DEL SOFTWARE. Paolo Salvaneschi D1_2 V3.

Università di Bergamo Dip. di Ingegneria gestionale, dell'informazione e della produzione INGEGNERIA DEL SOFTWARE. Paolo Salvaneschi D1_2 V3. Università di Bergamo Dip. di Ingegneria gestionale, dell'informazione e della produzione INGEGNERIA DEL SOFTWARE Paolo Salvaneschi D1_2 V3.4 Reti di Petri Il contenuto del documento è liberamente utilizzabile

Dettagli

Reti Logiche 1. Prof. B. Buttarazzi A.A. 2009/2010. Reti Sequenziali

Reti Logiche 1. Prof. B. Buttarazzi A.A. 2009/2010. Reti Sequenziali Reti Logiche Prof. B. Buttarazzi A.A. 29/2 Reti Sequenziali Sommario Analisi di Reti Sequenziali Sintesi di Reti Sequenziali Esercizi 3/6/2 Corso di Reti Logiche 29/ 2 Analisi di Reti Sequenziali Passare

Dettagli

Reti Logiche T. Esercizi reti sequenziali asincrone

Reti Logiche T. Esercizi reti sequenziali asincrone Reti Logiche T Esercizi reti sequenziali asincrone ESERCIZIO N. 1 Una rete sequenziale asincrona è caratterizzata da due segnali d ingresso A e C e da un segnale di uscita Z. I segnali d ingresso non possono

Dettagli

INDIRIZZO Informatica e Telecomunicazioni

INDIRIZZO Informatica e Telecomunicazioni ISTRUZIONE TECNICA INDIRIZZO Informatica e Telecomunicazioni L indirizzo Informatica e Telecomunicazioni ha lo scopo di far acquisire allo studente, al termine del percorso quinquennale, specifiche competenze

Dettagli

Corso di Calcolatori Elettronici I

Corso di Calcolatori Elettronici I Corso di Calcolatori Elettronici I Architettura dei Calcolatori Elettronici: primi cenni introduttivi Roberto Canonico Università degli Studi di Napoli Federico II A.A. 2017-2018 Roberto Canonico Corso

Dettagli

Verifica Formale in Spin di WF-nets e Diagrammi delle Attività UML

Verifica Formale in Spin di WF-nets e Diagrammi delle Attività UML Verifica Formale in Spin di WF-nets e Diagrammi delle Attività UML Seminario per il corso di Metodi Formali nell Ingegneria del Software Professore: Toni Mancini Autore: Stefano Menotti Obiettivi Principali

Dettagli

Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica. Corso di Ingegneria del Software A. A Introduzione ad UML E.

Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica. Corso di Ingegneria del Software A. A Introduzione ad UML E. Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica Corso di Ingegneria del Software A. A. 2008 - Introduzione ad UML E. TINELLI UML È un linguaggio (e notazione) universale per rappresentare qualunque

Dettagli

IL PROCESSO di PROGETTAZIONE

IL PROCESSO di PROGETTAZIONE IL PROCESSO di PROGETTAZIONE In questa lezione vedremo: Ruolo della modellazione nella comunicazione tipi di modello nel progetto I modelli del prodotto Interpretazione delle informazioni del progetto

Dettagli

Lez. 8 La Programmazione. Prof. Pasquale De Michele (Gruppo 2) e Raffaele Farina (Gruppo 1) 1

Lez. 8 La Programmazione. Prof. Pasquale De Michele (Gruppo 2) e Raffaele Farina (Gruppo 1) 1 Lez. 8 La Programmazione Prof. Pasquale De Michele (Gruppo 2) e Raffaele Farina (Gruppo 1) 1 Dott. Pasquale De Michele Dott. Raffaele Farina Dipartimento di Matematica e Applicazioni Università di Napoli

Dettagli

PIANO DI LAVORO DEL DOCENTE. Docente: Giuliana Pederzoli Classe: 3 A Indirizzo: SIA Disciplina: INFORMATICA Ore di lezione settimanali : 4

PIANO DI LAVORO DEL DOCENTE. Docente: Giuliana Pederzoli Classe: 3 A Indirizzo: SIA Disciplina: INFORMATICA Ore di lezione settimanali : 4 Ministero dell Istruzione dell Università e della Ricerca ISTITUTO TECNICO COMMERCIALE STATALE ABBA - BALLINI Via Tirandi n. 3-25128 BRESCIA www.abba-ballini.gov.it tel. 030/307332-393363 - fax 030/303379

Dettagli

2. Finalità generali previste dalle indicazioni nazionali

2. Finalità generali previste dalle indicazioni nazionali 2. Finalità generali previste dalle indicazioni nazionali Le Linee Guida ministeriali per i curricola del Secondo biennio dell Istituto Tecnico Tecnologico, Indirizzo Informatica e Telecomunicazioni -

Dettagli

Fondamenti di Informatica Laurea in Ingegneria Civile e Ingegneria per l ambiente e il territorio

Fondamenti di Informatica Laurea in Ingegneria Civile e Ingegneria per l ambiente e il territorio Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università degli Studi di Parma Il problema di fondo Fondamenti di Informatica Laurea in Ingegneria Civile e Ingegneria per l ambiente e il territorio Algoritmi

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso (a.a. 2008/2009) 9. Reti di Petri: analisi dinamica e metodi di riduzione Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Metodi di analisi di Reti di Petri Ci sono 2 modi

Dettagli

ALGORITMI TRATTO DA CAMAGNI-NIKOLASSY, CORSO DI INFORMATICA, VOL. 1, HOEPLI. Informatica

ALGORITMI TRATTO DA CAMAGNI-NIKOLASSY, CORSO DI INFORMATICA, VOL. 1, HOEPLI. Informatica ALGORITMI TRATTO DA CAMAGNI-NIKOLASSY, CORSO DI INFORMATICA, VOL. 1, HOEPLI Informatica Algoritmi DEFINIZIONE: procedura passo passo grazie alla quale una sequenza di operazioni può essere svolta senza

Dettagli

PIANO DI STUDIO DELLA DISCIPLINA DISCIPLINA: Informatica

PIANO DI STUDIO DELLA DISCIPLINA DISCIPLINA: Informatica ISIS C. Facchinetti Sede: via Azimonti, 5-21053 Castellanza Tel. 0331 635718 fax 0331 679586 info@isisfacchinetti.gov.it https://isisfacchinetti.gov.it PIANO DI STUDIO DELLA DISCIPLINA Rev. 1.1 del 26/07/17

Dettagli

Sequential Functional Chart

Sequential Functional Chart Sequential Functional Chart Nel 1975 nasce il GRAFCET GRAPHe de Coordination Etapes Transitions Nel 1987 è stato adottato come standard internazionale dall IEC (Comitato Elettrotecnico Internazionale)

Dettagli

Scrivere il software. Scrivere il software. Interprete. Compilatore e linker. Fondamenti di Informatica

Scrivere il software. Scrivere il software. Interprete. Compilatore e linker. Fondamenti di Informatica FODAMETI DI IFORMATICA Prof. PIER LUCA MOTESSORO Prof. ELIO TOPPAO Facoltà di Ingegneria Università degli Studi di Udine Introduzione alla programmazione strutturata 2001 Pier Luca Montessoro, Elio Toppano

Dettagli

UNIVERSITÀ DI BERGAMO FACOLTÀ DI INGEGNERIA

UNIVERSITÀ DI BERGAMO FACOLTÀ DI INGEGNERIA Normativa di riferimento Diagrammi funzionali Diagramma delle fasi/spostamenti Circuiti semiautomatici Circuiti automatici Circuiti sequenziali (ciclo quadro) (ciclo quadro) Circuiti sequenziali

Dettagli

PROCESSI NON SEQUENZIALI E TIPI DI INTERAZIONE

PROCESSI NON SEQUENZIALI E TIPI DI INTERAZIONE PROCESSI NON SEQUENZIALI E TIPI DI INTERAZIONE 1 Algoritmo, programma, processo Algoritmo Programma Processo Procedimento logico che deve essere eseguito per risolvere un determinato problema. Descrizione

Dettagli

PROCESSI NON SEQUENZIALI E TIPI DI INTERAZIONE. Algoritmo, programma, processo

PROCESSI NON SEQUENZIALI E TIPI DI INTERAZIONE. Algoritmo, programma, processo PROCESSI NON SEQUENZIALI E TIPI DI INTERAZIONE 1 Processo sequenziale Sequenza di stati attraverso i quali passa l elaboratore durante l esecuzione di un programma (storia di un processo o traccia dell

Dettagli

Il computer. Il case e l'unità di elaborazione. Il computer, una macchina aggiornabile.

Il computer. Il case e l'unità di elaborazione. Il computer, una macchina aggiornabile. Liceo Scientifico Vinci PROGRAMMA FINALE A.S. 2016/2017 Materia: INFORMATICA Classe 1Q Prof. Dardanelli Francesco PROGRAMMA SVOLTO NELL ANNO SCOLASTICO IL COMPUTER. Hardware e software. Il computer. Il

Dettagli

Il computer. Il case e l'unità di elaborazione. Il computer, una macchina aggiornabile.

Il computer. Il case e l'unità di elaborazione. Il computer, una macchina aggiornabile. Materia: INFORMATICA Classe 1Q Prof.ssa Mazzi Cinzia IL COMPUTER Hardware e software. Il computer. Il case e l'unità di elaborazione. Il computer, una macchina aggiornabile. Le parti che formano un computer.

Dettagli

Ministero dell'istruzione dell'università e della Ricerca

Ministero dell'istruzione dell'università e della Ricerca Ministero dell'istruzione dell'università e della Ricerca I.I.S.S. Piero Gobetti Tecnico Amministrazione Finanza Marketing Tecnico Meccanica Meccatronica Energia Tecnico Informatica e Telecomunicazioni

Dettagli

Corso di Automazione industriale

Corso di Automazione industriale Corso di Automazione industriale Lezione 5 PLC - SFC Università degli Studi di Bergamo, Automazione Industriale, A.A. 2016/2017, A. L. Cologni 1 Storia Prima degli anni 60 il CONTROLLO SEQUENZIALE era

Dettagli

«Sciente e Tecnologie dei Beni Culturali»

«Sciente e Tecnologie dei Beni Culturali» 5 Informatica CdS in «Sciente e Tecnologie dei Beni Culturali» AA 2014-2015 Mini-sito dell insegnamento: http://www.unife.it/scienze/beni.culturali/insegnamenti/informatica Prof. Giorgio Poletti giorgio.poletti@unife.it

Dettagli

1 Esercizi in pseudocodice

1 Esercizi in pseudocodice Questa dispensa propone esercizi sulla scrittura di algoritmi in un linguaggio semiformale, utile all acquisizione delle abilità essenziali per implementare algoritmi in qualsiasi linguaggio di programmazione.

Dettagli

CdL in Medicina Veterinaria - STPA AA

CdL in Medicina Veterinaria - STPA AA CdL in Medicina Veterinaria - STPA AA 2007-08 Programmi e algoritmi I Calcolatori: cos hanno di speciale? 1 Elaborazione dell Informazione Dati, informazione e istruzioni Un esempio: Dr Rossi 328275456

Dettagli

Informatica 3 V anno

Informatica 3 V anno Informatica 3 V anno Teoria degli automi Introduzione agli automi Un particolare tipo di sistemi dinamici è rappresentato dagli automi. L automa è un modello di calcolo molto semplice da utilizzare, adatto

Dettagli

Indice generale. Prefazione

Indice generale. Prefazione Prefazione vii 1 Classificazione dei sistemi e dei modelli 1 1.1 Introduzione 1 1.2 Principi di base della teoria dei sistemi e del controllo 2 1.2.1 I concetti di sistema e di modello 3 1.2.2 Il concetto

Dettagli

INGEGNERIA DEL SOFTWARE

INGEGNERIA DEL SOFTWARE INGEGNERIA DEL SOFTWARE LINGUAGGI DI SPECIFICA Avvertenza: gli appunti si basano sul corso di Ingegneria del Software tenuto dal prof. Picco della facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano (che ringrazio

Dettagli

Indice Capitolo 1 Capitolo 2 Capitolo 3 Capitolo 4 Capitolo 5 Capitolo 6

Indice Capitolo 1 Capitolo 2 Capitolo 3 Capitolo 4 Capitolo 5 Capitolo 6 1 Indice Capitolo 1... 7 Introduzione al Problem Solving... 7 Computer... 11 Informatica... 13 Capitolo 2... 17 Rappresentazione e Algoritmi... 17 Un esempio di algoritmo... 19 Diagrammi di flusso... 22

Dettagli

PECUP ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA ELETTROTECNICA SISTEMI AUTOMATICI TERZO COMPETENZE ABILITA' CONOSCENZE

PECUP ELETTRONICA ED ELETTROTECNICA ELETTROTECNICA SISTEMI AUTOMATICI TERZO COMPETENZE ABILITA' CONOSCENZE ISTITUTO TECNICO INDUSTRIALE STATALE Enrico Fermi Via Capitano di Castri - 72021 FRANCAVILLA FONTANA (BR) Specializzazioni: ELETTRONICA E TELECOM. - ELETTROTECNICA E AUTOM. INFORMATICA - MECCANICA Tel.

Dettagli

A. Ferrari Informatica

A. Ferrari Informatica Informatica procedure e funzioni procedure o dichiarazione e definizione o definizione del comportamento della funzione o utilizzo di parametri formali o prototipo (solo dichiarazione) o esecuzione o esecuzione

Dettagli

Laboratorio di Programmazione Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale

Laboratorio di Programmazione Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università degli Studi di Parma Il problema di fondo Laboratorio di Programmazione Laurea in Ingegneria Civile e Ambientale Algoritmi e Programmazione Stefano

Dettagli

Analisi, rappresentazione e progettazione delle procedure

Analisi, rappresentazione e progettazione delle procedure Analisi, rappresentazione e progettazione delle procedure PROCEDURA secondo una prospettiva organizzativa/aziendale: un insieme di operazioni (o attività) per ottenere determinati scopi o svolgere determinate

Dettagli

MODELLO e RAPPRESENTAZIONE

MODELLO e RAPPRESENTAZIONE MODELLO e RAPPRESENTAZIONE I calcolatori elaborano informazione e restituiscono nuova informazione: questa deve essere rappresentata in forma simbolica Esempio : Per poter gestire una biblioteca dobbiamo

Dettagli

UNITÀ DI GOVERNO. Architettura funzionale. Ambiente di programmazione. Architettura hardware

UNITÀ DI GOVERNO. Architettura funzionale. Ambiente di programmazione. Architettura hardware UNITÀ DI GOVERNO Architettura funzionale Ambiente di programmazione Architettura hardware ARCHITETTURA FUNZIONALE Unità di governo abilità di muovere oggetti fisici nell ambiente di lavoro, (capacità di

Dettagli

Ingegneria del software

Ingegneria del software Ingegneria del software Reti di Petri Rosario Culmone rosario.culmone@unicam.it 10/5/2010 UNICAM - p. 1/28 Presentazione Le reti di Petri furono inventate nel 1962 da Carl Adam Petri durante la sua tesi

Dettagli

Contatore avanti-indietro Modulo 4

Contatore avanti-indietro Modulo 4 Contatore avanti-indietro Modulo 4 Un contatore avanti-indietro modulo 4 è un dispositivo a due uscite, che genera su queste la sequenza dei numeri binari da 0 a 4 cioè: 00->01->10->11 Il sistema dispone

Dettagli

Analisi, rappresentazione e progettazione delle procedure

Analisi, rappresentazione e progettazione delle procedure Analisi, rappresentazione e progettazione delle procedure OBIETTIVI Riflettere su un problema chiave del progetto di SI di supporto all attività operativa Definire alcuni schemi di analisi/descrizione

Dettagli

I DATI E LA LORO INTEGRAZIONE 63 4/001.0

I DATI E LA LORO INTEGRAZIONE 63 4/001.0 I DATI E LA LORO INTEGRAZIONE 63 4/001.0 L INTEGRAZIONE DEI DATI INTEGRAZIONE DEI DATI SIGNIFICA LA CONDIVISIONE DEGLI ARCHIVI DA PARTE DI PIÙ AREE FUNZIONALI, PROCESSI E PROCEDURE AUTOMATIZZATE NELL AMBITO

Dettagli

PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE LICEO SCIENTIFICO OPZIONE SCIENZE APPLICATE INFORMATICA CLASSE TERZA

PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE LICEO SCIENTIFICO OPZIONE SCIENZE APPLICATE INFORMATICA CLASSE TERZA PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE PROGRAMMAZIONE DISCIPLINARE LICEO SCIENTIFICO OPZIONE SCIENZE APPLICATE INFORMATICA CLASSE TERZA 1. Competenze: le specifiche competenze di base disciplinari previste dalla

Dettagli

Interpreti, compilatori e semantica operazionale

Interpreti, compilatori e semantica operazionale Interpreti, compilatori e semantica operazionale 1 Linguaggi di programmazione Come si comprendono le caratteristiche di un linguaggio di programmazione? Molte risposte diverse manuali, documentazione

Dettagli

Ciclo di vita di un sistema informativo

Ciclo di vita di un sistema informativo Ciclo di vita di un sistema informativo Studio di fattibilità definisce le varie alternative possibili, i relativi costi e le priorità di realizzazione. Raccolta e analisi dei requisiti individua proprietà

Dettagli

Sommario Obiettivo della programmazione e ciclo di sviluppo di programmi. Programmi. Ciclo di sviluppo di programmi. Obiettivo

Sommario Obiettivo della programmazione e ciclo di sviluppo di programmi. Programmi. Ciclo di sviluppo di programmi. Obiettivo Sommario Obiettivo della programmazione e ciclo di sviluppo di programmi Istruzioni variabili e tipi Sottoprogrammi Strutture di controllo Ricorsione 1 2 Obiettivo Ciclo di sviluppo di programmi Risoluzione

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso 9. Reti di Petri: analisi dinamica e metodi di riduzione Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Metodi di analisi di Reti di Petri Ci sono 2 modi per analizzare

Dettagli

Le aree dell informatica

Le aree dell informatica Fondamenti di Informatica per la Sicurezza a.a. 2006/07 Le aree dell informatica Stefano Ferrari UNIVERSITÀ DEGLI STUDI DI MILANO DIPARTIMENTO DI TECNOLOGIE DELL INFORMAZIONE Stefano Ferrari Università

Dettagli

Problemi, algoritmi, calcolatore

Problemi, algoritmi, calcolatore Problemi, algoritmi, calcolatore Informatica e Programmazione Ingegneria Meccanica e dei Materiali Università degli Studi di Brescia Prof. Massimiliano Giacomin Problemi, algoritmi, calcolatori Introduzione

Dettagli

PIANO DI LAVORO. Programmazione Didattica per Competenze. Indirizzo Informatica e Telecomunicazioni. Articolazione Informatica DOCENTE:

PIANO DI LAVORO. Programmazione Didattica per Competenze. Indirizzo Informatica e Telecomunicazioni. Articolazione Informatica DOCENTE: PIANO DI LAVORO Programmazione Didattica per Competenze Indirizzo Informatica e Telecomunicazioni Articolazione Informatica DOCENTE: ITP: MATERIA: CLASSE: ORE SETTINALI: CANTARELLA ALFREDO NATALE LUIGI

Dettagli

Risoluzione di un problema

Risoluzione di un problema Algoritmi Risoluzione di un problema Descrizione di un problema! Individuazione di un ALGORITMO! Metodo risolutivo (progetto) Introduzione 2 Algoritmo Sequenza finita di mosse che risolve in un tempo finito

Dettagli

Sistemi ad Eventi Discreti

Sistemi ad Eventi Discreti Sistemi ad Eventi Discreti a.a. 2014-2015 Prof. Luca Ferrarini Sequential function chart Obiettivi Comprensione e utilizzo del Sequential Function Chart (IEC 61131-3) Sviluppare modelli per realizzare

Dettagli

Algoritmi e Programmi

Algoritmi e Programmi Algoritmi e Programmi Algoritmi e Programmi Le azioni che si compiono ogni giorno sono finalizzate alla risoluzione di problemi. Problema di elaborazione Insieme dati di partenza Risultato ricerca Algoritmi

Dettagli

Corso di Matematica per la Chimica. Dott.ssa Maria Carmela De Bonis a.a

Corso di Matematica per la Chimica. Dott.ssa Maria Carmela De Bonis a.a Dott.ssa Maria Carmela De Bonis a.a. 2013-14 Programmi Un elaboratore riceve dei dati in ingresso, li elabora secondo una sequenza predefinita di operazioni e infine restituisce il risultato sotto forma

Dettagli

Corso di Automazione industriale

Corso di Automazione industriale Corso di Automazione industriale Lezione 13 Reti di Petri Proprietà Università degli Studi di Bergamo, Automazione Industriale, A.A. 2016/2017, A. L. Cologni 1 Proprietà Raggiungibilità Una marcatura M

Dettagli

Sintesi Sequenziale Sincrona

Sintesi Sequenziale Sincrona Sintesi Sequenziale Sincrona Sintesi comportamentale di reti sequenziali sincrone senza processo di ottimizzazione Sintesi comportamentale e architettura generale Diagramma degli stati Tabella degli stati

Dettagli