Ingegneria del software

Dimensione: px
Iniziare la visualizzazioe della pagina:

Download "Ingegneria del software"

Transcript

1 Ingegneria del software Reti di Petri Rosario Culmone 10/5/2010 UNICAM - p. 1/28

2 Presentazione Le reti di Petri furono inventate nel 1962 da Carl Adam Petri durante la sua tesi di dottorato. Sono uno strumento matematico per descrivere in modo semplice ma puntuale un sistema distribuito. A noi in questo contesto interessa come linguaggio per la modellazione di sistemi dinamici. Le reti di Petri sono anche conosciute come rete posto/transizione (Place/Transition) o rete P/T. Le reti di Petri sono usati per modellare: protocolli di comunicazione sistemi fault-tolerance architetture multiprocessore date flow sistemi di controllo catene di montaggio macchine a stati specifica di programmi 10/5/2010 UNICAM - p. 2/28

3 Descrizione Le reti di Petri possono essere visti come estensione di automi a stati finiti con una nuova visione di stato e transizione di stato. Lo stato di un sistema e la transizione che porta il sistema da uno stato originario a un nuovo stato sono concetti distribuiti: ogni stato è l unione di più stati parziali e indipendenti e una transizione in generale non riguarda lo stato globale del sistema, ma si limita a variarne solo una parte. Due eventi che in un determinato stato possano verificarsi l uno indipendentemente dall altro sono rappresentati da due transizioni della rete che possono avere luogo concorrentemente. Negli automi a stati finiti, il verificarsi di una transizione impedisce alle altre di avere luogo. 10/5/2010 UNICAM - p. 3/28

4 Contesto Permette di modellare sistemi asincroni ovvero in cui gli eventi non sono forzati ad accadere in una sequenza definita. Nella versione originaria, si astrae completamente da ogni nozione di tempo è si definisce soltanto un ordinamento parziale tra gli eventi, ovvero un evento e i o e k deve avvenire prima di e j. In particolare: terminazione sincrona ovvero l istante di occorrenza di tali eventi non presenta caratteristiche di regolarità; concorrenza ovvero più attività possono essere eseguite simultanemente; sincronizzazione ovvero più attività concorrenti devono essere completate prima di poter procedere; conflitto alcune attività possono richiedere l utilizzo di risorse comuni. 10/5/2010 UNICAM - p. 4/28

5 Definizione di rete Una rete N è una tripla N = S, T, F dove: S è l insieme finito dei posti T è l insieme finito delle transizioni F è l insieme finito di archi noto anche come relazione di flusso F (P T) (T P). Valgono le seguenti restrizioni: P T = ovvero l insieme dei posti e delle transizioni sono disgiunti P T ovvero deve esservi almeno un posto o una transizione la relazione di flusso F lega posti a transizioni [F : P T ] e transizioni a posti [F : T P ] ma non [F : T T ] o [F : S S] Graficamente risulta un particolare tipo di grafo ovvero una rete ove vi sono due tipi diversi di nodi e regole (quelle sopra) che li legano. 10/5/2010 UNICAM - p. 5/28

6 Rappresentazione grafica s 1 posto flusso t 1 transizione Le etichette t 1 e s 1 servono per identificare i nodi mentre i flussi sono identificati dalla coppia stato-transizione o transizione-stato. In genere l etichetta associato allo stato descrive una azione o configurazione mentre l etichetta associata alla transizione descrive un evento. 10/5/2010 UNICAM - p. 6/28

7 Grafo bipartito p 1 p 2 t 1 p 3 t 2 p 4 p 5 Una rete è un grafo bipartito, ovvero i nodi sono di tue tipi distinti (stati e transizioni) e sono collegati da archi orientati (flussi) che vanno dagli stati alle transizioni e dalle transizioni agli stati. Sono vietate le seguenti configurazioni p 1 t 1 t 3 p 6 p 2 t 2 10/5/2010 UNICAM - p. 7/28

8 Rete Possiamo assegnare una semantica al concetto di stato, transizione e flusso. gli stati rappresentano gli stati parziali della rete le transizioni rappresentano gli eventi che alterano lo stato parziale della rete La rete evidenzia una struttura che indica l ordine parziale di quali eventi e in che ordine possono avvenire. In alternativa al flusso F è possibile definire due funzioni Pre : P T N ovvero la funzione di ingresso o di pre-incidenza e la funzione Post : T P N ovvero la funzione di uscita o post-incidenza. Esiste un arco dal posto p i alla transizione t j se e solo se Pre(p i, t j ) 0. Similmente esiste un arco che va dalla transizione t j al posto p i se e solo se Post(t j, p i ) 0. Una PN si dice ordinaria se il peso di ciascun arco è pari a uno. Una descrizione pratica di una rete PN è definire le matrici W + = Pre e W = inv(post). 10/5/2010 UNICAM - p. 8/28

9 Matrici W +, W e W La matrice W [Posto Transizione] indica i token presi da ogni transizione. La matrice W + [Posto Transizione] indica i token posti in uscita. La matrice W = W + W o matrice di incidenza indica il bilancio tra ingresso e uscita per ogni posto. p 1 t 1 p 2 p 3 W + = t 2 p W = W = /5/2010 UNICAM - p. 9/28

10 Marcatura Ad ogni PN è associato il vettore delle marcature di dimensione S ovvero una funzione m : S N che indica il numero di token associati ad uno posto. Possiamo definire gli insiemi: p = {t T Post(t, s) > 0} l insieme delle transizioni in ingresso a p p = {t T Pre(s, t) > 0} l insieme delle transizioni in uscita da p t = {s S Pre(s, t) > 0} l insieme dei posti in ingresso a t t = {s S Post(t, s) > 0} l insieme dei posti in uscita da t Una transizione t è abilitata alla marcatura m se e solo se s t, m(s) Pre(s, t) m (s) Pre(s, t) La nuova marcatura è così definita: m(p) Pre(s, t) se p t m = m(p) + Post(t, s) se p t m altrimenti 10/5/2010 UNICAM - p. 10/28

11 Regola di scatto Sinteticamente la regola che abilita una transizione è la seguente: Se tutti i posti di ingresso di una transizione hanno un numero di token maggiore o uguale al peso dei rispettivi archi in ingresso, la transizione si dice abilitata allo scatto. Se una transizione è abilitata allo scatto, l?esecuzione dello scatto toglierà dai posti in ingresso un numero di token pari al peso dell?arco in ingresso ed aggiungerà ad ogni posto in uscita tante marche quanto è il peso dell?arco in uscita. p 1 p 2 p 1 p t t p 3 p 4 p 3 p 4 10/5/2010 UNICAM - p. 11/28

12 Effetti della marcatura In sostanza una transizione è abilitata se il numero dei token presenti in ingresso coprono almeno i pesi dei flussi in ingresso. m (p) = m(p) + Post(p, t) Pre(p, t) per ogni t abilitata e per ogni p in ingresso a t. Naturalmente non tutti i token possono essere "consumati" dalla nuova marcatura. 10/5/2010 UNICAM - p. 12/28

13 Marcatura raggiungibile La notazione m[t > m indica il cambio di marcatura da m a m a seguito dello scatto della transizione t. Da una marcatura iniziale m 0 si può così ottenere m k se m 0 [t 1 > m 1 [t 2 >...m k 1 [t k > m k. Ovvero la sequenza σ = t 1, t 2,...,t k di scatti permette di ottenere la nuova marcatura, più semplicemente m 0 [σ > m k Possono esservi più tracce che conducono alla stessa marcatura (anzi generalmente è normale che vi siano) e possono esservi marcature "impossibili" ovvero che non sono il frutto di nessuna possibile sequenza σ di scatti. 10/5/2010 UNICAM - p. 13/28

14 Esempio di macchia stampatrice Si definisca la rete di Petri relativa ad una macchina che stampa su etichette di carta. Si hanno quattro eventi: e 1 arriva una etichetta; e 2 inizia la stampa; e 3 termina la stampa; e 4 è prodotta l etichetta. La macchina può essere nelle condizioni: m 1 bloccata in attesa di una etichetta; m 2 in corso di stampa dell etichetta. Una etichetta può essere in una delle tre condizioni: o 1 bloccata in attesa di essere stampata; o 2 in fase di stampa; o 3 stampata. 10/5/2010 UNICAM - p. 14/28

15 Formalizzazione Le condizioni significative (stati) sono quindi quattro: c 1 la macchina è bloccata in attesa dell arrivo di una etichetta; c 2 etichetta bloccata in attesa di essere stampata; c 3 etichetta in fase di stampa; c 4 etichetta stampata. 10/5/2010 UNICAM - p. 15/28

16 Rete di Petri e 1 c 2 Evento Pre Post e 2 c 3 c 1 e 1 c 2 e 2 c 1, c 2 c 3 e 3 c 3 c 4, c 1 e 4 c 4 e 3 c 4 e 4 10/5/2010 UNICAM - p. 16/28

17 Definizione di rete P/T Per definire anche lo "stato iniziale" e il peso dei flussi di una rete di Petri bisogna aggiungere alla tripla che definisce una PN altre due informazioni. La definizione completa diventa quindi: Una rete P/T M è una quintupla M = P, T, F, W, M 0 dove: P è l insieme finito dei posti T è l insieme finito delle transizioni F è l insieme finito di flussi W è una funzione W : F N {0} M 0 e una funzione M 0 : P N La funzione W associa ad ogni elemento della relazione di flusso un numero intero positivo detto molteplicità o peso. La funzione M 0 è detta marcatura iniziale è associa ad ogni posto un intero positivo. Sostanzialmente la marcatura iniziale indica lo stato iniziale globale della rete all inizio. Questa definizione è generale, definizioni semplificate non hanno W. Lo stato della rete può essere rappresentato da un vettore M i cui elementi sono il numero di token dell i-esimo posto. 10/5/2010 UNICAM - p. 17/28

18 Rappresentazione grafica della rete P/T p t 1 marcatura con 3 token flusso con peso 4 transizione flusso con peso 2 p 2 Le etichette t 1 e p 1 servono per identificare i nodi mentre i flussi sono univocamenti dalla coppia posto-transizione o transizione-posto 10/5/2010 UNICAM - p. 18/28

19 Produttore/consumatore p 1 c 1 produce scrive legge consuma p 2 c 2 I posti possono essere considerati stati mentre le transizioni sono eventi. Ad esempio il flusso che lega produce a p 1 si può tradurre inizia la produzione e il flusso che lega P 1 a scrive si può tradurre fine produzione. 10/5/2010 UNICAM - p. 19/28

20 Buffer di due posizioni libero scrittura occupato lettura I token in questa rete permettono di gestire due slot. Se i due token sono nel posto libero vi sono due slot liberi. Se i due token sono nel posto occupato ambedue gli slot sono occupati da messaggi. 10/5/2010 UNICAM - p. 20/28

21 Produttore/consumatore con buffer p 1 libero c 1 produce scrive legge consuma p 2 occupato c 2 10/5/2010 UNICAM - p. 21/28

22 Elaborazione macchina stampatrice e 1 c 2 e 2 Tre etichette da stampare, una etichetta in fase di stampa e due etichette stampate c 3 c 1 e 3 c 4 e 4 10/5/2010 UNICAM - p. 22/28

23 Rete in attività L evoluzione di un sistema modellato con una rete P/T avviene in modalità discreta, ovvero tramite il verificarsi di eventi. Affinché la rete si evolva sono necessarie due condizioni: la presenza di token in posti che sono collegati mediante flussi a transizioni il soddisfacimento della regola di scatto La regola di scatto permette di far transitare dei token da un posto ad un altro mediate una transizione se il numero di token sono in numero almeno uguale a peso del flusso che collega posto a transizione. Precisamente: Una transizione t è abilitata nella marcatura m se e solo se: p Pre(t), m(p) W(p, t) dove W(p, t) è il preso del flusso che collega il posto p alla transizione t, m(p) è il numero i token del posto p e Pre(t) sono i posti che hanno un flusso con t 10/5/2010 UNICAM - p. 23/28

24 Esempi di scatto p p 2 la transizione t 1 è abilitata da uno dei due token in p 1. I token sono anonimi; I token in p 1 abilitano sia t 1 che t 2 t 1 t 2 p p 2 Solo una delle due transizioni è abilita quindi esistono due marcature differenti t 1 t 2 10/5/2010 UNICAM - p. 24/28

25 Contatore 1 2 c 1 e 1 1 Inserito come un componente accumula in c 1 quanti token passano Realizza un contatore inizializzato a 0. Se si vuole partire da un valore diverso da 0 basta marcare c 1 con un valore qualsiasi. c 2 1 e /5/2010 UNICAM - p. 25/28

26 Contatore alla rovescia 1 1 c 1 2 e 1 e Inserito come un componente blocca i passaggio di token dopo determinato valore. Il conto alla rovescia parte dal numero di token posti in c 1. Dopo che si sono presentati un numero pari a numero di token presenti in c 1 c 2 il componente blocca. 10/5/2010 UNICAM - p. 26/28

27 Contatore alla rovescia 1 1 c 1 2 e 1 e Inserito come un componente blocca i passaggio di token dopo determinato valore. Il conto alla rovescia parte dal numero di token posti in c 1. Dopo che si sono presentati un numero pari a numero di token presenti in c 1 c 2 il componente blocca. 10/5/2010 UNICAM - p. 27/28

28 Proprietà Proprietà Raggiungibilità. Ovvero una rete ha questa proprietà se nessuno stato è inutile Safeness (binarietà). Ogni stato ha un solo token. Condizione sufficiente è che la marcatura iniziale e tutte le marcature raggiungibili siano binarie Boundedness (limitatezza). Il numero totale dei token è limitato. Se ogni posto ha un limite allora si dice che la rete è limitato Liveness (vitalità). E sempre possibile avere una nuova mappatura. 10/5/2010 UNICAM - p. 28/28

Università di Bergamo Dip. di Ingegneria gestionale, dell'informazione e della produzione INGEGNERIA DEL SOFTWARE. Paolo Salvaneschi D1_2 V3.

Università di Bergamo Dip. di Ingegneria gestionale, dell'informazione e della produzione INGEGNERIA DEL SOFTWARE. Paolo Salvaneschi D1_2 V3. Università di Bergamo Dip. di Ingegneria gestionale, dell'informazione e della produzione INGEGNERIA DEL SOFTWARE Paolo Salvaneschi D1_2 V3.4 Reti di Petri Il contenuto del documento è liberamente utilizzabile

Dettagli

Corso di Automazione industriale

Corso di Automazione industriale Corso di Automazione industriale Lezione Reti di Petri Introduzione Università degli Studi di Bergamo, Automazione Industriale, A.A. 07/08, A. L. Cologni Introduzione Cosa sono le reti di Petri Sono un

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso (a.a. 2008/2009) 9. Reti di Petri: analisi dinamica e metodi di riduzione Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Metodi di analisi di Reti di Petri Ci sono 2 modi

Dettagli

Corso di Automazione industriale

Corso di Automazione industriale Corso di Automazione industriale Lezione 13 Reti di Petri Proprietà Università degli Studi di Bergamo, Automazione Industriale, A.A. 2016/2017, A. L. Cologni 1 Proprietà Raggiungibilità Una marcatura M

Dettagli

Corso di Automazione industriale

Corso di Automazione industriale Corso di Automazione industriale Lezione 13 Reti di Petri Università degli Studi di Bergamo, Automazione Industriale, A.A. 2018/2019, M. Ermidoro 1 Raggiungibilità Una marcatura M si dice raggiungibile

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso 9. Reti di Petri: analisi dinamica e metodi di riduzione Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Metodi di analisi di Reti di Petri Ci sono 2 modi per analizzare

Dettagli

Laboratorio di Informatica

Laboratorio di Informatica Laboratorio di Informatica Metodologie, Tecnologie e Strumenti per l automatizzazione dell informazione Corso di Laurea «Scienze dell Educazione» AA 2010-2011 Prof. Giorgio Poletti giorgio.poletti@unife.it

Dettagli

Un modello ibrido per i sistemi di. produzione. Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica N.O. Facoltà di Ingegneria. Laureando: Michele LAGIOIA

Un modello ibrido per i sistemi di. produzione. Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica N.O. Facoltà di Ingegneria. Laureando: Michele LAGIOIA Facoltà di Ingegneria Corso di Laurea in Ingegneria Elettronica N.O. Tesi di Laurea In FONDAMENTI DI AUTOMATICA II Un modello ibrido per i sistemi di produzione Relatore: Chiar.ma Prof. Ing. Maria Pia

Dettagli

Premessa (1) Premessa (2) Notazione (1) Reti di Petri - Introduzione. Concettualmente una PN è costituita

Premessa (1) Premessa (2) Notazione (1) Reti di Petri - Introduzione. Concettualmente una PN è costituita Premessa (1) Reti di Petri - Introduzione Una Rete di Petri (Petri Net - PN) è un modello astratto e formale per la rappresentazione del comportamento dinamico di sistemi discreti che esibiscono attività

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso (a.a. 2008/2009) 8. Reti di Petri: rappresentazione algebrica Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Rappresentazione matriciale o algebrica E possibile analizzare

Dettagli

INGEGNERIA DEL SOFTWARE

INGEGNERIA DEL SOFTWARE INGEGNERIA DEL SOFTWARE LINGUAGGI DI SPECIFICA Avvertenza: gli appunti si basano sul corso di Ingegneria del Software tenuto dal prof. Picco della facoltà di Ingegneria del Politecnico di Milano (che ringrazio

Dettagli

INFORMATICA AA Università degli Studi di Ferrara Facoltà di Scienze MM FF NN Corso di Laurea in «Scienze e Tecnologie per i Beni Culturali»

INFORMATICA AA Università degli Studi di Ferrara Facoltà di Scienze MM FF NN Corso di Laurea in «Scienze e Tecnologie per i Beni Culturali» Università degli Studi di Ferrara Facoltà di Scienze MM FF NN Corso di Laurea in «Scienze e Tecnologie per i Beni Culturali» AA 2010-2011 INFORMATICA Prof. Giorgio Poletti giorgio.poletti@unife.it Grafi

Dettagli

Sistemi dinamici a eventi discreti. Classificazione dei processi

Sistemi dinamici a eventi discreti. Classificazione dei processi Sistemi dinamici a eventi discreti Classificazione dei processi 1 Sistemi dinamici a eventi discreti - classificazione dei processi - Introduciamo ora un po di terminologia. I processi industriali si possono

Dettagli

Sistemi dinamici a eventi discreti. Sistemi dinamici a eventi discreti

Sistemi dinamici a eventi discreti. Sistemi dinamici a eventi discreti Sistemi dinamici a eventi discreti Classificazione dei processi 1 Sistemi dinamici a eventi discreti - classificazione dei processi - Introduciamo ora un po di terminologia. I processi industriali si possono

Dettagli

Appunti sulle Reti di Petri

Appunti sulle Reti di Petri Appunti sulle Reti di Petri Marco Liverani 13 maggio 2004 1 Introduzione Le Reti di Petri, proposte nel 1962 da Carl Adam Petri, sono uno strumento per la modellizzazione di processi ed in particolare

Dettagli

«Sciente e Tecnologie dei Beni Culturali»

«Sciente e Tecnologie dei Beni Culturali» 5 Informatica CdS in «Sciente e Tecnologie dei Beni Culturali» AA 2014-2015 Mini-sito dell insegnamento: http://www.unife.it/scienze/beni.culturali/insegnamenti/informatica Prof. Giorgio Poletti giorgio.poletti@unife.it

Dettagli

Modellazione di sistemi software

Modellazione di sistemi software Modellazione di sistemi software Modellare un sistema: rappresentarlo in termini di oggetti matematici che ne riflettono le proprietà Modellare implica astrarre: semplificare la descrizione del sistema,

Dettagli

Sistemi - Modulo di Sistemi a Eventi Discreti. problema punti massimi i tuoi punti problema 1 23 problema 2 7 totale 30

Sistemi - Modulo di Sistemi a Eventi Discreti. problema punti massimi i tuoi punti problema 1 23 problema 2 7 totale 30 Sistemi - Modulo di Sistemi a Eventi Discreti Laurea Magistrale in Ingegneria e Scienze Informatiche Tiziano Villa 27 Settembre 2018 Nome e Cognome: Matricola: Posta elettronica: problema punti massimi

Dettagli

Analisi di PN. Uso delle PN per l'analisi dei Sistemi Dinamici Discreti. Proprietà (1) Reti di Petri Analisi di Alcune Proprietà

Analisi di PN. Uso delle PN per l'analisi dei Sistemi Dinamici Discreti. Proprietà (1) Reti di Petri Analisi di Alcune Proprietà Reti di Petri Analisi di Alcune Proprietà Analisi di PN Tra i vantaggi che si hanno modellizzando sistemi con PN c'è la possibilità di analizzare il comportamento di sistemi, al fine di scoprire eventuali

Dettagli

AUTOMA A STATI FINITI

AUTOMA A STATI FINITI Gli Automi Un Automa è un dispositivo, o un suo modello in forma di macchina sequenziale, creato per eseguire un particolare compito, che può trovarsi in diverse configurazioni più o meno complesse caratterizzate

Dettagli

Introduzione alle reti di Petri: modellistica e analisi

Introduzione alle reti di Petri: modellistica e analisi Introduzione alle reti di Petri: modellistica e analisi May 2, 2 Sistemi e modelli matematici Sistema: insieme di componenti cooperanti al fine di realizzare una funzionalità impossibile da realizzare

Dettagli

GRAFI. Cosa sono Grafi non orientati Grafi orientati Grafi pesati Alberi Automi!

GRAFI. Cosa sono Grafi non orientati Grafi orientati Grafi pesati Alberi Automi! G R A F I 1 GRAFI Cosa sono Grafi non orientati Grafi orientati Grafi pesati Alberi Automi! 2 cip: cip: Pallogrammi Pallogrammi GRAFI: cosa sono I grafi sono una struttura matematica fondamentale: servono

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso (a.a. 2008/2009) 6. Reti di Petri: definizioni, evoluzione e proprietà Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Reti di Petri Un formalismo molto potente e compatto

Dettagli

9. Reti di Petri (rdp)

9. Reti di Petri (rdp) 9. Reti di Petri (rdp) Maria Paola Cabasino, Dicembre 2010 Le rdp sono un modello di sistemi ad eventi discreti che trae origine dal lavoro di Carl Adam Petri. Vantaggi delle rdp: Le rdp sono un formalismo

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso 6. Reti di Petri: definizioni, evoluzione e proprietà Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Reti di Petri Un formalismo molto potente e compatto per rappresentare

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso (a.a. 2008/2009) 10. Reti di Petri: analisi strutturale Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Analisi strutturale Un alternativa all analisi esaustiva basata sul

Dettagli

Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria INGEGNERIA DEL SOFTWARE. Paolo Salvaneschi B1_1 V2.1. Reti di Petri

Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria INGEGNERIA DEL SOFTWARE. Paolo Salvaneschi B1_1 V2.1. Reti di Petri Università di Bergamo Facoltà di Ingegneria INGEGNERIA DEL SOFTWARE Paolo Salvaneschi B1_1 V2.1 Reti di Petri Il contenuto del documento è liberamente utilizzabile dagli studenti, per studio personale

Dettagli

«Sciente e Tecnologie dei Beni Culturali»

«Sciente e Tecnologie dei Beni Culturali» 6 Informatica CdS in «Sciente e Tecnologie dei Beni Culturali» AA 2014-2015 Mini-sito dell insegnamento: http://www.unife.it/scienze/beni.culturali/insegnamenti/informatica Prof. Giorgio Poletti giorgio.poletti@unife.it

Dettagli

Capitolo 4 Reti Sequenziali. Reti Logiche T

Capitolo 4 Reti Sequenziali. Reti Logiche T Capitolo 4 Reti Sequenziali Reti Logiche T Rete sequenziale Es riconoscitore di sequenza: z=1 se e solo se la sequenza degli ingressi (x0,x1) è nell ordine: (0,0)-(0,1) (1,1) (x0,x1)=(1,1) z=??? Gli ingressi

Dettagli

Sintesi di Reti sequenziali Sincrone

Sintesi di Reti sequenziali Sincrone Sintesi di Reti sequenziali Sincrone Sintesi di Reti Sequenziali Sincrone Una macchina sequenziale è definita dalla quintupla I è l insieme finito dei simboli d ingresso U è l insieme finito dei simboli

Dettagli

Vincenzo Gervasi, Laura Semini Ingegneria del Software Dipartimento di Informatica Università di Pisa

Vincenzo Gervasi, Laura Semini Ingegneria del Software Dipartimento di Informatica Università di Pisa Vincenzo Gervasi, Laura Semini Ingegneria del Software Dipartimento di Informatica Università di Pisa Lezioni precedente: Descrizione del dominio: modello statico Questa lezione Descrizione del dominio:

Dettagli

Corso di Sistemi Modulo di Sistemi a Eventi Discreti (ex Metodi di Specifica) Esercizi

Corso di Sistemi Modulo di Sistemi a Eventi Discreti (ex Metodi di Specifica) Esercizi Corso di Sistemi Modulo di Sistemi a Eventi Discreti (ex Metodi di Specifica) Esercizi Laurea magistrale in Ingegneria e Scienze informatiche Tiziano Villa Anno Accademico 2013-14 Questo documento in costruzione

Dettagli

Processi non sequenziali e tipi di interazione

Processi non sequenziali e tipi di interazione Processi non sequenziali e tipi di interazione Algoritmo, programma, processo Algoritmo: Procedimento logico che deve essere eseguito per risolvere un determinato problema. Programma: Descrizione di un

Dettagli

Processi non sequenziali e tipi di interazione

Processi non sequenziali e tipi di interazione Processi non sequenziali e tipi di interazione 1 Algoritmo, programma, processo Algoritmo: Procedimento logico che deve essere eseguito per risolvere un determinato problema. Programma: Descrizione di

Dettagli

Macchine sequenziali

Macchine sequenziali Macchine sequenziali Dal circuito combinatorio al sequenziale (effetto di una retroazione) x z x j Y i, Rete Comb. Y i-, z h Y i,k M Y i-,k abilitazione a memorizzare M memorizza lo stato La nozione di

Dettagli

LABORATORIO DI ARCHITETTURA DEI CALCOLATORI lezione n 9

LABORATORIO DI ARCHITETTURA DEI CALCOLATORI lezione n 9 LABORATORIO DI ARCHITETTURA DEI CALCOLATORI lezione n 9 Prof. Rosario Cerbone rosario.cerbone@libero.it a.a. 2005-2006 http://digilander.libero.it/rosario.cerbone Sintesi di Reti Sequenziali Sincrone In

Dettagli

Macchine sequenziali. Automa a Stati Finiti (ASF)

Macchine sequenziali. Automa a Stati Finiti (ASF) Corso di Calcolatori Elettronici I Macchine sequenziali Prof. Roberto Canonico Università degli Studi di Napoli Federico II Dipartimento di Ingegneria Elettrica e delle Tecnologie dell Informazione Corso

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso 13. Reti di Petri: analisi strutturale sifoni e trappole Luigi Piroddi piroddi@elet.polimi.it Introduzione Abbiamo visto in precedenza il ruolo dei P-invarianti

Dettagli

Fondamenti di informatica II 1. Sintesi di reti logiche sequenziali

Fondamenti di informatica II 1. Sintesi di reti logiche sequenziali Titolo lezione Fondamenti di informatica II 1 Sintesi di reti logiche sequenziali Reti combinatorie e sequenziali Fondamenti di informatica II 2 Due sono le tipologie di reti logiche che studiamo Reti

Dettagli

Reti SAN e UltraSAN - Möbius

Reti SAN e UltraSAN - Möbius Reti SAN e UltraSAN - Möbius Emilio Spinicci Giovanni Liguori 27/03/2003 1 Introduzione Stochastic Activity Networks (SAN) Modelli di Markov e reti SAN Utilizzo dei tools UltraSAN - Möbius Esempio di modellazione:

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso 21. Implementazione di automi e reti di Petri piroddi@elet.polimi.it Problemi generali di implementazione Come per l SFC, anche per gli automi e le reti di Petri

Dettagli

PROCESSI NON SEQUENZIALI E TIPI DI INTERAZIONE

PROCESSI NON SEQUENZIALI E TIPI DI INTERAZIONE PROCESSI NON SEQUENZIALI E TIPI DI INTERAZIONE 1 ALGORITMO, PROGRAMMA, PROCESSO Algoritmo Procedimento logico che deve essere eseguito per risolvere un determinato problema. Programma Descrizione di un

Dettagli

Indice generale. Prefazione

Indice generale. Prefazione Prefazione vii 1 Classificazione dei sistemi e dei modelli 1 1.1 Introduzione 1 1.2 Principi di base della teoria dei sistemi e del controllo 2 1.2.1 I concetti di sistema e di modello 3 1.2.2 Il concetto

Dettagli

Modellazione dei processi produttivi 98

Modellazione dei processi produttivi 98 Modellazione dei processi produttivi Sistemi DES Reti di Petri Equazione di stato Grafo di stato Strutture fondamentali Proprietà Analisi matriciale P-invarianti T-invarianti Sifoni Trappole Macchine a

Dettagli

Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica. Corso di Ingegneria del Software A. A Introduzione ad UML E.

Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica. Corso di Ingegneria del Software A. A Introduzione ad UML E. Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica Corso di Ingegneria del Software A. A. 2008 - Introduzione ad UML E. TINELLI UML È un linguaggio (e notazione) universale per rappresentare qualunque

Dettagli

Un modello con le reti di Petri ibride per il controllo del traffico urbano

Un modello con le reti di Petri ibride per il controllo del traffico urbano POLITECNICO di BARI I FACOLTA di INGEGNERIA CORSO DI LAUREA in INGEGNERIA ELETTRONICA DIPARTIMENTO DI ELETTROTECNICA ED ELETTRONICA TESI DI LAUREA in TEORIA DEI SISTEMI Un modello con le reti di Petri

Dettagli

PROCESSI NON SEQUENZIALI E TIPI DI INTERAZIONE

PROCESSI NON SEQUENZIALI E TIPI DI INTERAZIONE PROCESSI NON SEQUENZIALI E TIPI DI INTERAZIONE 1 Algoritmo, programma, processo Algoritmo Programma Processo Procedimento logico che deve essere eseguito per risolvere un determinato problema. Descrizione

Dettagli

PROCESSI NON SEQUENZIALI E TIPI DI INTERAZIONE. Algoritmo, programma, processo

PROCESSI NON SEQUENZIALI E TIPI DI INTERAZIONE. Algoritmo, programma, processo PROCESSI NON SEQUENZIALI E TIPI DI INTERAZIONE 1 Processo sequenziale Sequenza di stati attraverso i quali passa l elaboratore durante l esecuzione di un programma (storia di un processo o traccia dell

Dettagli

Automa a Stati Finiti (ASF)

Automa a Stati Finiti (ASF) Automa a Stati Finiti (ASF) E una prima astrazione di macchina dotata di memoria che esegue algoritmi Introduce il concetto fondamentale di STATO che informalmente può essere definito come una particolare

Dettagli

Sistemi ad Eventi Discreti Dinamici o DEDS (Discrete Event Dynamic System) Ing.Francesco M. Raimondi Lezioni del corso di

Sistemi ad Eventi Discreti Dinamici o DEDS (Discrete Event Dynamic System) Ing.Francesco M. Raimondi  Lezioni del corso di AUTOMAZIONE INDUSTRIALE Le Reti di Petri Ing.Francesco M. Raimondi www.unipa.it/fmraimondi Lezioni del corso di Automazione Industriale Dipartimento di Ingegneria dell Automazione e dei Sistemi Classificazione

Dettagli

Luigi Piroddi

Luigi Piroddi Automazione industriale dispense del corso E4. Sifoni piroddi@elet.polimi.it Esercizio 1 Verificare che sussistono i seguenti P- invarianti: m 1 + m 2 + m 3 = 1 m 4 + m 5 = 1 m 6 + m 7 + m 8 = 1 Mostrare

Dettagli

Informatica 3 V anno

Informatica 3 V anno Informatica 3 V anno Teoria degli automi Introduzione agli automi Un particolare tipo di sistemi dinamici è rappresentato dagli automi. L automa è un modello di calcolo molto semplice da utilizzare, adatto

Dettagli

PN in sintesi. PN ASM: Corrispondenze. ASM in sintesi. ASM Analisi di Alcune Properietà. PN Ideate per rappresentare sistemi complessi

PN in sintesi. PN ASM: Corrispondenze. ASM in sintesi. ASM Analisi di Alcune Properietà. PN Ideate per rappresentare sistemi complessi PN in sintesi ASM Analisi di Alcune Properietà PN Ideate per rappresentare sistemi complessi Concorrenza Sincronizzazione Composizione di sotto-reti Una transizione influenza solo una parte dello stato

Dettagli

Sintesi di Reti Sequenziali Sincrone

Sintesi di Reti Sequenziali Sincrone Sintesi di Reti Sequenziali Sincrone Maurizio Palesi Maurizio Palesi 1 Macchina Sequenziale Una macchina sequenziale è definita dalla quintupla (I,U,S,δ,λ ) dove: I è l insieme finito dei simboli d ingresso

Dettagli

I Diagrammi di Flusso OO

I Diagrammi di Flusso OO Corso di Laurea Specialistica in Ingegneria Informatica Corso di Ingegneria del Software A. A. 2008 - I Diagrammi di Flusso OO Generalità I diagrammi di attività vengono usati per modellare processi a

Dettagli

Macchine Sequenziali

Macchine Sequenziali Macchine Sequenziali CORSO DI CALCOLATORI ELETTRONICI I CdL Ingegneria Biomedica (A-I) DIS - Università degli Studi di Napoli Federico II Tassonomia dei circuiti digitali Circuiti combinatori» Il valore

Dettagli

Verifica Formale in Spin di WF-nets e Diagrammi delle Attività UML

Verifica Formale in Spin di WF-nets e Diagrammi delle Attività UML Verifica Formale in Spin di WF-nets e Diagrammi delle Attività UML Seminario per il corso di Metodi Formali nell Ingegneria del Software Professore: Toni Mancini Autore: Stefano Menotti Obiettivi Principali

Dettagli

Le reti di Petri P/T (Posti/Transizioni)

Le reti di Petri P/T (Posti/Transizioni) Le reti di Petri P/T (Posti/Transizioni) Rete di Petri P/T (Posti/Transizioni) - rappresentazione grafica - Elementi costitutivi Esempio Posto Transizione Arco Peso (1 se omesso) w P1 P T1 P3 Marca (o

Dettagli

3. MODELLI DI OFFERTA

3. MODELLI DI OFFERTA . MODELLI DI OFFERTA I modelli matematici dei sistemi di offerta di trasporto utilizzano da un lato la teoria dei grafi e delle reti per rappresentare la struttura topologica e funzionale del sistema e

Dettagli

Automazione. 4 Aprile 2016

Automazione. 4 Aprile 2016 Automazione 4 Aprile 2016 Esercizio 1 Si consideri un sistema di automazione in cui, a livello di coordinamento, sia necessario portare a termine tre tipi di task periodici inerenti i componenti trasportati

Dettagli

Corso di Informatica. Problemi ed algoritmi. Ing Pasquale Rota

Corso di Informatica. Problemi ed algoritmi. Ing Pasquale Rota Corso di Problemi ed algoritmi Ing Pasquale Rota Argomenti Problemi ed algoritmi Proprietà degli algoritmi Pseucodice Diagrammi di flusso Problemi ed algoritmi - Ing. Pasquale Rota 2 Proprietà degli algoritmi

Dettagli

Richiami di Teoria dei Grafi. Paolo Detti Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università di Siena

Richiami di Teoria dei Grafi. Paolo Detti Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università di Siena Richiami di Teoria dei Grafi Paolo Detti Dipartimento di Ingegneria dell Informazione Università di Siena Teoria dei grafi La Teoria dei Grafi costituisce, al pari della Programmazione Matematica, un corpo

Dettagli

Somma 3-bit. somma 3-bit con I/O sequenziale. somma 3-bit con I/O sequenziale. Osservazione

Somma 3-bit. somma 3-bit con I/O sequenziale. somma 3-bit con I/O sequenziale. Osservazione RETI COMBINATORIE In una rete combinatoria l uscita è funzione dei soli ingressi u = f () ADDIZIONATORE PARALLELO Addizionatore parallelo (a propagazione di riporto - ripple carry) per numeri binari di

Dettagli

Automi a stati finiti

Automi a stati finiti Automi a stati finiti Definizioni preliminari Il modello: la definizione formale, esempi. Le definizioni utili per descrivere e provare proprietà degli automi: diagramma degli stati, configurazioni, relazione

Dettagli

Università degli Studi dell Insubria Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate. Architettura degli elaboratori Bistabili e Clock

Università degli Studi dell Insubria Dipartimento di Scienze Teoriche e Applicate. Architettura degli elaboratori Bistabili e Clock Università degli tudi dell Insubria Dipartimento di cienze Teoriche e Applicate Architettura degli elaboratori Bistabili e Clock Marco Tarini Dipartimento di cienze Teoriche e Applicate marco.tarini@uninsubria.it

Dettagli

algoritmi e strutture di dati

algoritmi e strutture di dati algoritmi e strutture di dati grafi m.patrignani nota di copyright queste slides sono protette dalle leggi sul copyright il titolo ed il copyright relativi alle slides (inclusi, ma non limitatamente, immagini,

Dettagli

Università degli Studi di Padova - Corso di Laurea in Informatica

Università degli Studi di Padova - Corso di Laurea in Informatica Università degli Studi di Padova - Corso di Laurea in Informatica Regole dell'esame Il presente esame scritto deve essere svolto in forma individuale in un tempo massimo di 90 minuti dalla sua presentazione.

Dettagli

Altrimenti, il M.C.D. di a e b è anche divisore di r (e.g. a=15,b=6,r=3 che è il M.C.D.)

Altrimenti, il M.C.D. di a e b è anche divisore di r (e.g. a=15,b=6,r=3 che è il M.C.D.) Elaboratore Un elaboratore o computer è una macchina digitale, elettronica, automatica capace di effettuare trasformazioni o elaborazioni sui dati digitale l informazione è rappresentata in forma numerica

Dettagli

Sintesi di Reti sequenziali Sincrone

Sintesi di Reti sequenziali Sincrone Sintesi di Reti sequenziali Sincrone alcolatori ElettroniciIngegneria Telematica Sintesi di Reti Sequenziali Sincrone na macchina sequenziale è definita dalla quintupla δ, λ) dove: I è l insieme finito

Dettagli

Simulazione. D.E.I.S. Università di Bologna DEISNet

Simulazione. D.E.I.S. Università di Bologna DEISNet Simulazione D.E.I.S. Università di Bologna DEISNet http://deisnet.deis.unibo.it/ Introduzione Per valutare le prestazioni di un sistema esistono due approcci sostanzialmente differenti Analisi si basa

Dettagli

Semantica operazionale dei linguaggi di Programmazione1

Semantica operazionale dei linguaggi di Programmazione1 Semantica operazionale dei linguaggi di Programmazione1 Semantica operazionale del nucleo di Java Rosario Culmone, Luca Tesei 21/1/2007 UNICAM - p. 1/82 Costrutti che alterano lo stato La valutazione di

Dettagli

Modellazione di Workflow mediante le Reti di Petri. Prof. Giancarlo Fortino

Modellazione di Workflow mediante le Reti di Petri. Prof. Giancarlo Fortino Modellazione di Workflow mediante le Reti di Petri Prof. Giancarlo Fortino g.fortino@unical.it Introduzione Il successo di un sistema di workflow si basa sulla qualità dei flussi di lavoro che lo compongono.

Dettagli

Elementi di Automazione Lezione 2 - Sistemi e modelli

Elementi di Automazione Lezione 2 - Sistemi e modelli Elementi di Automazione Lezione 2 - Sistemi e modelli Ing. Gianmaria De Tommasi A.A. 2006/07 1 2 Modello di 3 Modelli Ingresso-Stato-Usicta (I-S-U) per sistemi dinamici Definizione qualitativa di sistema

Dettagli

Automi a stati finiti

Automi a stati finiti 1. Automi a stati finiti: introduzione Automi a stati finiti Supponiamo di avere un sistema che si può trovare in uno stato appartenente ad un insieme finito di stati possibili. Ex: Immaginiamo un incrocio

Dettagli

Sintesi di reti sequenziali 1/2

Sintesi di reti sequenziali 1/2 Fondamenti di Informatica II Ingegneria Informatica e Biomedica I anno, II semestre A.A. 2005/2006 Sintesi di reti sequenziali 1/2 Prof. Mario Cannataro Università degli Studi Magna Graecia di Catanzaro

Dettagli

Analisi di Sistemi Complessi (1) Model Checking (1) Analisi di Sistemi Complessi (2) Proprietà Computazionalmente Interessanti

Analisi di Sistemi Complessi (1) Model Checking (1) Analisi di Sistemi Complessi (2) Proprietà Computazionalmente Interessanti Proprietà Computazionalmente Interessanti Proprietà 1 Analisi di Sistemi Complessi (1) Per i sistemi complessi è necessario analizzare caratteristiche specifiche, che possono dare origine a problemi Ad

Dettagli

Implementazione di DFA in C

Implementazione di DFA in C Implementazione di DFA in C Dispensa di Laboratorio di Linguaggi di Programmazione Sommario Corrado Mencar, Pasquale Lops, Stefano Ferilli Questa dispensa fornisce le linee guida per l implementazione,

Dettagli

1. Automi a stati finiti: introduzione

1. Automi a stati finiti: introduzione 1. Automi a stati finiti: introduzione Supponiamo di avere un sistema che si può trovare in uno stato appartenente ad un insieme finito di stati possibili. Ex: Immaginiamo un incrocio tra due strade regolate

Dettagli

1.1) Si dica, motivando chiaramente la risposta, quante reti di Petri distinte è possibile disegnare.

1.1) Si dica, motivando chiaramente la risposta, quante reti di Petri distinte è possibile disegnare. /5 ESERCIZIO Sia data la seguente matrice di incidenza di una rete di Petri pura. C =.) Si dica, motivando chiaramente la risposta, quante reti di Petri distinte è possibile disegnare. Ad una matrice di

Dettagli

Introduzione alle Reti di Petri

Introduzione alle Reti di Petri Università degli Studi di Padova FACOLTÀ DI INGEGNERIA Corso di Laurea in Ingegneria dell Informazione Tesi di laurea triennale Introduzione alle Reti di Petri Candidato: Elena Zanotto Matricola 591936

Dettagli

Progetto e analisi di algoritmi

Progetto e analisi di algoritmi Progetto e analisi di algoritmi Roberto Cordone DTI - Università degli Studi di Milano Polo Didattico e di Ricerca di Crema Tel. 0373 / 898089 E-mail: cordone@dti.unimi.it Ricevimento: su appuntamento

Dettagli

Fondamenti teorici e programmazione

Fondamenti teorici e programmazione Fondamenti teorici e programmazione FTP(A) - modb Lezione 7 F.Bonchi Dip.to Informatica Fondamenti teorici e programmazione (A) - modb a.a. 08/9 pag. Introduzione I grafi sono ovunque... Rete Ferroviaria

Dettagli

Elementi di programmazione

Elementi di programmazione Elementi di programmazione L E Z I O N I P E R I C O R S I D I I N F O R M A T I C A D E L L I C E O S C I E N T I F I C O O P Z I O N E S C I E N Z E A P P L I C A T E P R O F. D O M E N I C O L O R U

Dettagli

Introduzione alla programmazione

Introduzione alla programmazione Introduzione alla programmazione Risolvere un problema Per risolvere un problema si procede innanzitutto all individuazione Delle informazioni, dei dati noti Dei risultati desiderati Il secondo passo consiste

Dettagli

Introduzione. Il routing permette la comunicazione tra due nodi differenti anche se non sono collegati direttamente

Introduzione. Il routing permette la comunicazione tra due nodi differenti anche se non sono collegati direttamente Routing Introduzione Il livello 3 della pila ethernet ha il compito di muovere i pacchetti dalla sorgente attraversando più sistemi Il livello di network deve quindi: Scegliere di volta in volta il cammino

Dettagli

Corso di Automazione industriale

Corso di Automazione industriale Corso di Automazione industriale Lezione 14 Reti di Petri Modellizzazione Università degli Studi di Bergamo, Automazione Industriale, A.A. 2017/2018, A. L. Cologni 1 Introduzione Un sistema di produzione

Dettagli

RETI DI PETRI RETI DI PETRI

RETI DI PETRI RETI DI PETRI Corso di Laurea Triennale in INGEGNERIA INDUSTRIALE Anno Accademico 2013/14 Prof. Davide GIGLIO 1 INDICE GENERALITÀ SULLE Struttura e marking di una rete di Petri Regola di firing ( Token Game ) Capacità

Dettagli

Avete capito fino in fondo il concetto di nodo fine flusso? Che differenza c e tra fine flusso e fine attività? MODEL DIFFERENCES AND EVOLUTION

Avete capito fino in fondo il concetto di nodo fine flusso? Che differenza c e tra fine flusso e fine attività? MODEL DIFFERENCES AND EVOLUTION 1 Avete capito fino in fondo il concetto di nodo fine flusso? Che differenza c e tra fine flusso e fine attività? MODEL DIFFERENCES AND EVOLUTION 2 Rivediamo questo esempio di activity diagram Università

Dettagli

Cos è un algoritmo. Si dice algoritmo la descrizione di un metodo di soluzione di un problema che sia

Cos è un algoritmo. Si dice algoritmo la descrizione di un metodo di soluzione di un problema che sia Programmazione Un programma descrive al computer, in estremo dettaglio, la sequenza di passi necessari a svolgere un particolare compito L attività di progettare e realizzare un programma è detta programmazione

Dettagli

Algoritmi. Andrea Passerini Informatica. Algoritmi

Algoritmi. Andrea Passerini Informatica. Algoritmi Andrea Passerini passerini@disi.unitn.it Informatica Elaboratore Un elaboratore o computer è una macchina digitale, elettronica, automatica capace di effettuare trasformazioni o elaborazioni sui dati digitale

Dettagli

Grammatiche. Grammatiche libere da contesto Grammatiche regolari Potenza delle grammatiche libere e regolari Struttura di frase: Alberi di derivazione

Grammatiche. Grammatiche libere da contesto Grammatiche regolari Potenza delle grammatiche libere e regolari Struttura di frase: Alberi di derivazione Grammatiche Grammatiche libere da contesto Grammatiche regolari Potenza delle grammatiche libere e regolari Struttura di frase: Alberi di derivazione Esempio dei numeri interi Si consideri il linguaggio

Dettagli

Algoritmi. Andrea Passerini Conoscenze informatiche e relazionali Corso di laurea in Scienze dell Ingegneria Edile

Algoritmi. Andrea Passerini Conoscenze informatiche e relazionali Corso di laurea in Scienze dell Ingegneria Edile Algoritmi Andrea Passerini passerini@dsi.unifi.it Conoscenze informatiche e relazionali Corso di laurea in Scienze dell Ingegneria Edile Elaboratore Un elaboratore o computer è una macchina digitale, elettronica,

Dettagli

Esercitazioni di Reti Logiche. Lezione 5

Esercitazioni di Reti Logiche. Lezione 5 Esercitazioni di Reti Logiche Lezione 5 Circuiti Sequenziali Zeynep KIZILTAN zeynep@cs.unibo.it Argomenti Circuiti sequenziali Flip-flop D, JK Analisi dei circuiti sequenziali Progettazione dei circuiti

Dettagli

Introduzione ai grafi. Introduzione ai grafi p. 1/2

Introduzione ai grafi. Introduzione ai grafi p. 1/2 Introduzione ai grafi Introduzione ai grafi p. 1/2 Grafi Un grafo G è costituito da una coppia di insiemi (V,A) dove V è detto insieme dei nodi e A è detto insieme di archi ed è un sottinsieme di tutte

Dettagli

Analisi di reti posto/transizione mediante ordine parziale: sviluppo di un Toolbox Matlab per "unfolding"

Analisi di reti posto/transizione mediante ordine parziale: sviluppo di un Toolbox Matlab per unfolding Analisi di reti posto/transizione mediante ordine parziale: sviluppo di un Toolbox Matlab per "unfolding" Caterina Carboni, Federica Lamon Dip. di Ing. Elettrica ed Elettronica, Università di Cagliari,

Dettagli

Analisi interazione domanda/offerta: modelli di assegnazione

Analisi interazione domanda/offerta: modelli di assegnazione Corso di Laurea Ingegneria Civile e Ambientale - AA Corso di: Fondamenti di Trasporti Lezione: Analisi interazione domanda/offerta: modelli di assegnazione Giuseppe Inturri Università di Catania Dipartimento

Dettagli

Corso di elettrotecnica Materiale didattico: i grafi

Corso di elettrotecnica Materiale didattico: i grafi Corso di elettrotecnica Materiale didattico: i grafi A. Laudani 12 ottobre 2005 I grafi costituiscono uno strumento matematico che permette di descrivere e schematizzare una grande varietà di problemi

Dettagli