Comune di Camerata Picena
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- Michelangelo Murgia
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1 Comune di Camerata Picena COMMITTENTE: SVILUPPO AGROALIMENTARI ITALIA 2007 Srl Loc.tà Sarrocciano SS 485 Km Corridonia (MC.) PROGETTO: Impianto di produzione energia elettrica alimentato da fonti rinnovabili, attraverso la digestione anaerobica e formazione di biogas da biomasse. Potenza elettrica nominale 999 KWe da realizzarsi nel Comune di Camerata Picena. OGGETTO: PROCEDIMENTO DI VALUTAZIONE DI IMPATTO AMBIENTALE (VIA) EX CAPO III L.R. 3/2012 E ART. 23 E SS. D.LGS. 152/2006 VOLONTARIE. TAVOLA: INT. 02 Settembre 2018 Camerata Picena, 27/09/2018 RELAZIONE GENERALE
2 STUDIO IMPATTO AMBIENTALE VOLONTARIE Gruppo di lavoro: Coordinamento SIA: Ing. Vito Pompa Quadro progettuale, elaborazione Analisi di Rischio e Valutazione Campi Elettromagnetici Progettazione: Studio Ing. Vito Pompa e Studio Geom. Giancarlo Maurizi. Quadro Programmatico Dr. Euro Buongarzone Quadro di Riferimento Ambientale Studio Ing. Giorgio Domizi Atmosfera e Rumore. Dr. Stefano Palpacelli Suolo e sottosuolo. Ha eseguito il monitoraggio delle acque superficiali dei corpi idrici minori e quello delle acque di falda Dr. Euro Buongarzone Vegetazione, fauna ed ecosistemi e Paesaggio, Progetto del verde, Coordinamento Monitoraggio Biologico Acque superficiali con contributo consulente esterno; - Dr. Mattia Magagnini - Biotecnica Impatti sulla Salute Pubblica Consulenza legale: Studio HNF Avvocati: Avvocato Alessandra Piccinini e Francesca Del Borrello. IL COMMITTENTE Pag. 2 di 8
3 STUDIO IMPATTO AMBIENTALE VOLONTARIE OGGETTO: Procedura di Valutazione di Impatto Ambientale (VIA) ex Capo III I.r. 3/2012 e art. 23 e ss. d.lgs. 152/ Progetto denominato: "Impianto di produzione energia elettrica alimentato da fonti rinnovabili attraverso la digestione anaerobica e formazione di biogas da biomasse. Potenza elettrica nominale 999kWe". Proponente: Sviluppo Agroalimentari Italia 2007 srl. Integrazioni volontarie. INDICE 1. PREMESSA MATRICE ARIA EMISSIONI IN ATMOSFERA MANUTENZIONE FILTRO H 2S E REATTORE DeNOx-SCR INSERIMENTO DEL PARAMETRO AMMONIACA NEL PMA MATRICE RUMORE... 7 Allegati: Scheda tecnica reattore DeNOx-SCR Brochure del sistema di desolforazione Pag. 3 di 8
4 STUDIO IMPATTO AMBIENTALE VOLONTARIE 1. PREMESSA Le presenti integrazioni vengono redatte con lo scopo di fornire riscontro alle osservazioni di ARPAM pervenute alla Provincia di Ancona in data 17/07/2018, protocollo n e inoltrate alla società proponente dalla Provincia stessa in data 24/07/2018. Le integrazioni proposte sono relative al procedimento VIA del progetto denominato Impianto di produzione energia elettrica alimentato da fonti rinnovabili attraverso digestione anaerobica e formazione di biogas da biomasse. Potenza elettrica nominale 999kWe presentato dalla Soc. Sviluppo Agroalimentari Italia 2007 srl, sito in Via G. Garibaldi nel comune di Camerata Picena (AN). L integrazione intende fornire risposta sui seguenti aspetti: Impatti sulle matrici ambientali: matrice aria e matrice rumore. 2. MATRICE ARIA EMISSIONI IN ATMOSFERA Nel merito il contributo di ARPAM cita: Il proponente ha progettato due modifiche all impianto in esame: 1. L utilizzo di un filtro per il trattamento del biogas, costituito da fibre di cellulosa e agenti leganti a base di ossido di ferro idrato per la purificazione del biogas dall acido solfidrico (H 2S) prima della sua immissione al cogeneratore. Il proponente ha previsto che tale filtro porterà a concentrazioni di H 2S nel biogas inferiori a 5 ppm. Si ritiene opportuno una descrizione, ai fini emissivi, del funzionamento della rimozione dell H 2S attraverso piccole immissioni di aria sull agente filtrante e della rigenerazione dell agente filtrante. In sintesi la richiesta è volta ad ottenere maggiori informazioni sulle caratteristiche tecniche del sistema di filtraggio; nel successivo paragrafo saranno fornite le informazioni richieste. 2.1 FILTRO BIOGAS DESOLFORAZIONE Come descritto nelle precedenti integrazioni il nuovo filtro in progetto serve ad effettuare una seconda desolforazione del biogas dopo quella puramente biologica svolta all interno dei fermentatori. Il filtro in progetto utilizza un sistema misto chimico-biologico per abbattere l H 2S presente nel biogas. Il materiale filtrante è la caratteristica principale di questo filtro in quanto va a sostituire i più comunemente usati carboni attivi. Il materiale filtrante si presenta sotto forma di pellets ed è costituito da fibre di cellulosa agglomerate e trattate con un agente legante a base di ossido di ferro idrato. Il materiale presenta le stesse caratteristiche dei carboni attivi in quanto a capacità di adsorbimento costituendo anche un valido substrato per la crescita dei batteri tipici della desolforazione biologica e in grado di ossidare l H 2S. Il processo di desolforazione che si attua è di tipo misto basandosi sui principi e le modalità della desolforazione biologica e di quella chimica. Pag. 4 di 8
5 STUDIO IMPATTO AMBIENTALE VOLONTARIE Desolforazione biologica Per la desolforazione biologica nel flusso di biogas in ingresso vengono immesse piccole quantità di aria necessarie alla proliferazione dei microorganismi; il dosaggio viene gestito da una centralina elettronica in grado di modulare le immissioni in base alla quantità di H 2S rilevate nel gas, mantenendo sempre e comunque le dosi abbondantemente sotto i limiti di rischio. L ossidazione dell idrogeno solforato avviene secondo la seguente reazione: generando zolfo elementare ed acqua. 2H 2S + O 2 2S + 2H 2O Il materiale filtrante è in grado di assorbire l acqua che si produce e rilasciarla in parte al fine di agevolare, unitamente all ossigeno, la crescita della flora batterica e farla proliferare in modo uniforme su tutta la superfice utile del materiale filtrante. L aria immessa nel filtro serve quindi a rigenerare il filtro continuando a creare l habitat ideale per il continuo sviluppo di nuovi microorganismi e una loro uniforme crescita su tutta la superficie attiva dei pellets fino a che non si raggiunge lo stadio di saturazione, situazione che si presenta quando il materiale filtrante totalmente impregnato dei composti della reazione (principalmente lo zolfo che tende a riempire le micro cavità del materiale filtrante) non sarà più in grado di svolgere l azione desolforante. In questa fase occorre rimuovere i pellets, smaltirli secondo normativa, e sostituirli con materiale fresco. Ultima notazione da fare è quella riferita alla temperatura di esercizio del processo; il calore ottimale viene fornito dal biogas stesso in ingresso che, in uscita dal fermentatore secondario, presenta una temperatura media di C ottimale per la crescita dei microorganismi. La successiva fase di deumidificazione mediante raffreddamento avviene a valle del filtro mediante chiller dotato di scambiatore di calore acqua-aria (già previsto nel progetto iniziale a valle della soffiante). Desolforazione chimica Per questa parte del processo si utilizza ancora il potere adsorbente del materiale filtrante unitamente all Fe(OH) 3 con cui il materiale filtrate è impregnato; l idrossido di ferro si lega all idrogeno solforato generando solfuro di ferro e acqua (umidità) secondo la seguente reazione: 3Fe(OH) 3 + 2H 2S Fe 2S 3 + 6H 2O Il materiale adsorbente assorbe il solfuro di ferro e l umidità che si genera contribuendo quest ultima ad incrementare il contemporaneo processo di desolforazione biologica favorendo l instaurarsi dell habitat idoneo alla crescita dei microorganismi. La successiva rappresentazione grafica sintetizza i componenti principali del filtro e le posizioni di ingresso e uscita del biogas Pag. 5 di 8
6 STUDIO IMPATTO AMBIENTALE VOLONTARIE Figura 1: schema filtro per desolforazione biogas Un sistema di controllo della pressione nel punto di ingresso del biogas e nel punto di uscita servirà a segnalare quando il materiale filtrante dovrà essere sostituito; quando tra ingresso e uscita verrà evidenziato un ΔP prefissato, indice di una perdita di carico critica, sarà il segnale di intasamento del materiale filtrante (conseguente all accumulo dello zolfo elementare e del solfuro di ferro nelle fibre del pellet) e che lo stesso dovrà essere sostituito. 3. Manutenzione filtro H 2S e reattore DeNOx-SCR. Come richiesto dal parere di ARPAM i dispositivi di abbattimento saranno sottoposti a un programma di manutenzione periodica volto ad assicurare la perfetta efficienza dei dispositivi. Nello specifico saranno previsti i seguenti principali controlli e/o manutenzioni: Filtro H 2S Controllo funzionalità della soffiante e dei rilevatori di pressione Controllo efficienza valvole di non ritorno Ispezione visiva (da oblò predisposto) dello stato del materiale filtrante Rimozione periodica del materiale filtrante dietro segnalazione di intasamento Pulizia parte interna del reattore prima del riempimento con materiale fresco Pag. 6 di 8
7 STUDIO IMPATTO AMBIENTALE VOLONTARIE Monitoraggio giornaliero della centralina di controllo con registrazione su apposito registro interno del valore di H 2S rilevato nel biogas in uscita dal filtro al fine di accertarsi della corretta efficienza di abbattimento. Reattore DeNOx-SCR Trattandosi di dispositivo tecnologicamente più complesso verrà stipulato un contratto triennale di manutenzione con la ditta fornitrice del dispositivo; la società produttrice garantisce ispezioni periodiche sui catalizzatori mediante strumentazione idonea e in grado di valutarne l efficienza. Il contratto prevederà inoltre la rimozione dei catalizzatori, una volta che avranno raggiunto il grado minimo di efficienza, e la loro rigenerazione eseguita con tecnologia depositata e in grado di riportarli alle prestazioni iniziali. I controlli periodici eseguiti internamente riguarderanno invece i seguenti aspetti di controllo e manutenzione: Controllo periodico livello Urea e suo reintegro Monitoraggio centralina di comando con registrazione dati su registro a uso interno. Tale operazione potrà anche essere eseguita da remoto tramite connessione di rete. Pulizia periodica camino di scarico fumi Pulizia ugelli delle lance di erogazione dei reagenti. Tutte le operazioni sopra descritte per i due sistemi di abbattimento delle emissioni saranno riportate su apposito registro con indicazione della lavorazione eseguita, dell operatore e della data di esecuzione. Il registro sarà tenuto presso l impianto e reso disponibile su richiesta per eventuali controlli o ispezioni. 4. Inserimento del parametro ammoniaca nel P.M.A. Nel Piano di Monitoraggio Ambientale tale verifica non era stata inserita in quanto non è mai stata rilevata presenza di ammoniaca nei campionamenti effettuati. Considerando però l inserimento di un reattore DeNOx SCR che utilizza urea come reagente potrebbe verificarsi il caso di emissioni di ammoniaca non ossidate completamente nel terzo stadio del reattore con conseguente emissione della stessa in atmosfera. Nel piano di monitoraggio verrà quindi inserita anche la verifica di presenza di ammoniaca con registrazione nei report degli eventuali valori rilevati. Si accoglie sin da ora l eventuale limite che verrà fissato nella autorizzazione alle emissioni. 5. Matrice rumore Si riportano le osservazioni tecniche di ARPAM nel merito: Dal momento che il progetto comporta modifiche impiantistiche rilevanti e non sono state fornite informazioni in merito al contributo sonoro derivante rispetto a quello quantificato in precedenza, si fa presente che risulta necessario fornire documentazione di impatto acustico ad integrazione dalla quale risulti il contributo dovuto alle novità impiantistiche ed emerga il rispetto dei limiti normativi nella situazione post operam dell intero sito produttivo, a seguito dell installazione dei due impianti. Pag. 7 di 8
8 STUDIO IMPATTO AMBIENTALE VOLONTARIE In merito alla richiesta di integrazione della valutazione di impatto acustico si precisa che l abbattitore DeNOx-SCR è di fatto un catalizzatore passivo assimilabile a una grossa marmitta quindi privo di significative sorgenti di rumore non essendo presenti alcun tipo di motore di una certa rilevanza e potenza. Le due piccole pompe di iniezione della soluzione acquosa di urea (di cui in funzione solo una alla volta), unico azionamento elettrico presente, non costituiscono sorgente significativa di rumore trattandosi di piccole pompe a limitata prevalenza e ridotta portata [si veda scheda tecnica dell abbattitore allegata alle presenti integrazioni]. Quanto detto è estendibile anche all abbattitore dell H 2S; anche in questo caso siamo in presenza di un puro filtro passivo senza motori o apparati elettrici in genere che possano diventare sorgenti di rumore [si veda la brochure del filtro allegata alle presenti integrazioni]. La soffiante posta a monte del filtro, il successivo chiller posto a valle e il compressore utilizzato per le piccole immissioni di aria nel biogas sono tutti apparati elettromeccanici già presenti nel progetto iniziale e quindi considerati nella prima valutazione di impatto acustico. Si può quindi affermare che l installazione dei nuovi dispositivi non comporta la necessità di adeguare la valutazione di impatto acustico precedentemente redatta. Camerata Picena 27/09/2018 Pag. 8 di 8
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