Susanna Nocentini SELVICOLTURA, BIODIVERSITÀ, FAUNA: 10 ANNI DOPO IL TERZO CONGRESSO NAZIONALE DI SELVICOLTURA

Transcript

1 Sessione: Selvicoltura, biodiversità, fauna Susanna Nocentini SELVICOLTURA, BIODIVERSITÀ, FAUNA: 10 ANNI DOPO IL TERZO CONGRESSO NAZIONALE DI SELVICOLTURA Dipartimento di Gestione dei Sistemi Agrari Alimentari e Forestali Università di Firenze Accademia Italiana di Scienze Forestali

2 2008 vera e propria affinità elettiva tra selvicoltura e biodiversità notevole sviluppo della ricerca nel campo della biodiversità e delle sue relazioni con la selvicoltura e la gestione forestale superamento della visione del bosco come semplice insieme di alberi o come una lista di specie 2018 interdisciplinarietà

3 Marcot (1997): quelle piccole e incospicue forme di vita, in particolare i batteri, i protozoi, i molluschi, i funghi, i licheni, le piante non vascolari, gli invertebrati e piccoli vertebrati, che contribuiscono molto al funzionamento degli scambi di energia, le catene alimentari, e i cicli dei nutrienti. La consapevolezza dell importanza della biodiversità per il funzionamento degli ecosistemi forestali grimaldello che ha contribuito a scardinare l approccio tendenzialmente monofunzionale che caratterizzava la selvicoltura e la gestione forestale fino a quasi tutto il secolo scorso

4 Boschi vetusti: ricerche interdisciplinari recepito a livello normativo Monitoraggio: progresso tecnologico integrare più indicatori al fine di meglio descrivere le funzioni degli ecosistemi forestali nel loro complesso.

5 criticità A livello generale ancora oggi i fattori di criticità per la conservazione degli habitat forestali e della biodiversità derivano soprattutto da due diversi e contrastanti fenomeni: l abbandono del territorio e dei boschi la semplificazione delle tecniche colturali e la concentrazione delle utilizzazioni, soprattutto in quei cedui che si trovano in condizioni di accessibilità e di mercato favorevoli conseguenze del mutamento delle condizioni socioeconomiche dalla scala locale a quella globale.

6 criticità Rapporti fra ungulati selvatici e selvicoltura rappresentano ancora un problema irrisolto Il concetto di sistema socio-ecologico complesso è particolarmente calzante: le soluzioni tecniche scientificamente fondate esistono, ma vanno a scontrarsi con una serie di aspettative, visioni e interessi fortemente contrastanti che condizionano inevitabilmente il dibattito e spesso ostacolano una serena discussione. Qui, più ancora che in altri campi, la comunicazione e un approccio partecipato devono diventare una priorità della ricerca.

7 criticità cambiamento delle condizioni climatiche e ambientali + mutamento delle condizioni socio-economiche dal livello locale a quello globale Il paradosso della conservazione

8 Il paradosso della conservazione cerchiamo di conservare ciò che per sua natura è invece costante cambiamento (Pickett and White, 1985) spostare l obiettivo della conservazione dal mantenimento di determinate stati del sistema al mantenere i processi e le funzioni che garantiscono la resilienza del sistema

9 sul piano scientifico l acquisizione della consapevolezza che le foreste sono complessi sistemi socio-ecologici ha dimostrato che la conservazione deve essere una ricerca dinamica della resilienza del sistema biodiversità base essenziale di conoscenza per delineare prospettive operative per la ricostituzione dei soprassuoli distrutti in modo da promuovere sistemi meglio in grado di rispondere in futuro ai cambiamenti e al probabile ripetersi di eventi estremi

10 Conclusioni Occorre implementare le azioni di monitoraggio per consentire la verifica e l adattamento delle azioni di conservazione nei vari contesti, in un approccio realmente adattativo È necessario sforzo congiunto da parte di tutti i ricercatori delle diverse discipline impegnati nei numerosi progetti di ricerca, svolti anche nelle aree protette, per mettere in comune le conoscenze e integrare le attività di ricerca

11 Grazie per l attenzione Susanna Nocentini susanna.nocentini@unifi.it -