Aggiornamento delle attività di monitoraggio sismico all Etna

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1 Aggiornamento delle attività di monitoraggio sismico all Etna 30 Ottobre 2002 Lo sciame sismico iniziato alle ore 22:25 di sabato 26 ottobre 2002, che ad oggi conta un numero complessivo di circa 450 terremoti (Fig. 1), ha segnato l avvio dell'attuale fase eruttiva dell'etna. Il maggior numero di scosse (circa 110) è stato registrato tra la sera del 26 e il 27 ottobre. Il gradiente più elevato nella curva di strain sismico si è avuto nel corso delle prime 5-6 ore dello sciame. Nelle ore successive a questa prima fase ha fatto seguito un graduale decremento del numero di scosse. A tale decremento non è stato però associato una corrispondente diminuzione del rilascio di strain, che mostra a partire dalle ore 17:00 del 27 un gradiente di crescita all incirca costante sino alle ore 11:02 del 29 ottobre, quando si registra un nuovo incremento dell attività sismica per il verificarsi di un altra sequenza sismica. Figura 1 Numero di terremoti e relativo rilascio di strain a partire dall 01 Maggio 2002.

2 Il pattern della frequenza oraria di accadimento dei terremoti evidenzia l elevato rate osservato sia in corrispondenza della prima fase (prime 5-6 dei giorni 26-27) sia a partire dalle 11:02 di giorno 29 in corrispondenza del secondo sciame (Fig. 2). Figura 2 Frequenza oraria del numero di terremoti registrati a partire dalle ore 22:25 di giorno 26. L attività sismica, nei giorni 26-28, ha preceduto ed accompagnato sia l apertura di un sistema di fratture nel settore Nord-Orientale del vulcano sia la riattivazione, nel versante sud, del sistema di fratture originatosi in occasione dell eruzione Nella prima fase di attività dello sciame (giorno 27), la scossa sismica più energetica registrata è stata di magnitudo 4.2 (h. 03:50); tale evento è stato localizzato nell alto versante Nord-Orientale del vulcano ad una profondità di 3.4 km sotto il l.m. La maggior parte delle scosse registrate nei giorni sono state localizzate poco ad est dei Crateri Sommitali e a nord-est di questi (Fig. 3a), a profondità comprese tra 1 km s.l.m. e 6 km sotto il l.m. (Fig. 3b, quota di riferimento livello del mare). A partire da giorno 28, un altra zona sismogenetica si è attivata nel medio-alto versante orientale del vulcano, nelle vicinanze dell abitato di Zafferana. Nella sottostante tabella sono riportate le localizzazioni degli eventi più energetici (Md 3.0) verificatisi nei giorni ottobre. Tab 1 - Orari espressi in GMT Data Orario Lat. Long. Prof. Md 27/10/ :07: /10/ :10: /10/ :12:

3 27/10/ :13: /10/ :29: /10/ :30: /10/ :34: /10/ :35: /10/ :36: /10/ :41: /10/ :11: /10/ :13: /10/ :23: /10/ :28: /10/ :58: /10/ :18: /10/ :29: /10/ :39: /10/ :42: /10/ :50: /10/ :31: /10/ :46: /10/ :06: /10/ :32: /10/ :51: /10/ :48: /10/ :01: /10/ :12: /10/ :40: /10/ :27: Alle ore 11:02 di giorno 29 ha avuto inizio una attività sismica intensa nel settore orientale dell Etna. Complessivamente, sino alle ore 18:36, sono stati registrati 51 terremoti. Le localizzazioni analitiche hanno evidenziato 3 distinte zone sismogenetiche, ubicate rispettivamente: a) nelle vicinanze di Zafferana Etnea e alcuni chilometri a sud-est di questa; b) Monte Fontana (bordo nord-orientale della Valle del Bove) ed c) area di Monte Crisimo. Alcuni degli eventi sono stati localizzati anche in prossimità del campo di fratture eruttive nel settore nord-orientale. Le maggiori profondità ipocentrali (5-6 km sotto l.m.) sono relative alla sismicità localizzata nell area di Monte Fontana (2-3 km a NO di Milo), mentre nelle altre 2 principali zone attivatesi, le profondità risultano più superficiali (inferiori ai 2-3 km sotto l.m.). Nella sottostante tabella sono riportate le localizzazioni degli eventi più energetici (Md 3.0) verificatisi nei giorni ottobre. Tab 2 - Orari espressi in GMT Data Orario Lat. Long. Prof. Md 29/10/ :02: /10/ :02: /10/ :04: /10/ :56: /10/ :02: /10/ :49:

4 29/10/ :39: /10/ :14: /10/ :00: /10/ :25: La magnitudo massima registrata è stata pari a 4.4 ed è relativa al secondo evento delle 11:02 localizzato nel primo chilometro del corpo vulcanico. Sono stati registrati altri tre eventi alle ore 12:02, 17:39 e 18:14 rispettivamente di magnitudo 4.0, 4.0 e 4.1, localizzati a profondità comprese tra 0 e 2 km sotto il l.m. a) Latitude Longitude

5 b) W E 1.00 Dep th (km) Longitude Figura 3 Mappa epicentrale (a) e cross-section W-E (b) degli eventi sismici registrati a partire dalle 22:25 del 26 ottobre In rosso sono indicati i terremoti registrati a partire dalle 11:02 del 29 ottobre. Dall'esame preliminare di alcuni meccanismi focali (Fig. 4) dei terremoti più energetici, verificatisi rispettivamente il 27 (ore 02:58; 03:50; 08:32), il 28 (ore 04:01) e il 29 (ore 11:59 e 17:14), si è potuto osservare: - L evento delle ore 02:58 di giorno 27, evidenzia un meccanismo di rottura di tipo normale con una marcata componente di trascorrenza che rappresenterebbe la risposta del mezzo nel settore sud-occidentale ad un intrusione lungo una direttrice orientata circa NS; - Gli eventi delle ore 03:50 e 07:32 di giorno 27 mostrano un meccanismo di trascorrenza sinistra con debole componente normale, lungo un piano di faglia orientato circa NE-SO. Tale direzione è perfettamente coerente con la distribuzione epicentrale della maggior parte degli eventi sismici verificatisi lungo il sistema di fratture nel settore NE; - L evento delle 04:01 di giorno 28 presenta un soluzione focale compatibile con un meccanismo di rottura prevalentemente di tipo compressivo, con debole componente di trascorrenza sinistra lungo un piano orientato circa ONO-ESE. Tale regime compressivo fa ipotizzare, in prima approssimazione, la presenza di strutture di blocco ad orientamento circa EO

6 legate alla presenza del sistema di faglie Provenzana-Pernicana, che non dovrebbe consentire la propagazione delle fratture eruttive in direzione NE; - Gli eventi delle ore 11:59 e 18:14 di giorno 29 mostrano un meccanismo di trascorrenza destra, lungo un piano di faglia orientato circa NO-SE. Tale direzione è perfettamente coerente con la distribuzione epicentrale della massima parte degli eventi sismici verificatisi nel medio-basso versante orientale lungo una struttura sismogenetica strettamente correlata al sistema delle Timpe. 27/10/02 01:58 H= 0 M= /10/02 02:50 H= 3.45 M= /10/02 07:32 H= 4.73 M= /10/02 03:01 H= 0.68 M= /10/02 10:59 H= 2.39 M= /10/02 17:14 H= 1.96 M= 4.1 Figura 4 Meccanismi focali di alcuni degli eventi principali registrati nel periodo ottobre. A seguito della sequenza sismica di giorno 29 ottobre, localizzata dalla rete sismica nel versante orientale etneo, è stata prontamente effettuata un'indagine macrosismica sull evento di maggior energia al fine di verificare gli effetti di danno sul territorio (Fig. 5). L evento principale, di M = 4.4, verificatosi alle 11:02 ora locale, ha provocato i massimi effetti nel basso versante sud-orientale dell Etna. Figura 5 Valutazione preliminare dell area di massimo risentimento relativa all evento delle ore 11:02 (Md=4.4) del 29 ottobre.

7 L area maggiormente colpita, in cui si sono avuti danni molto gravi agli edifici, delinea una fascia estesa circa 4 km tra Guardia e S. Venerina e comprende le frazioni di Scura, Felicetto, Ardichetto e Bongiardo. Sono tutt ora in corso le attività di rilievo macrosismico presso le aree del settore orientale al fine di valutare i danni associati agli eventi sismici di maggiore energia di giorno 29. Per maggiori dettagli si veda il rapporto macrosismico. Infine, si evidenzia come contemporaneamente all attivazione dei due sistemi eruttivi è stato registrato un considerevole incremento dell ampiezza del tremore vulcanico, strettamente correlato all attività stromboliana e/o di fontane di lava che si originava dalle bocche eruttive ubicate sia nel settore nord-orientale che in quello meridionale. A partire dal pomeriggio di giorno 28 si riscontra una certa stabilità dei livelli di ampiezza del tremore (Fig. 6). Figura 6 Andamento dell ampiezza del tremore vulcanico aggiornato alle ore 10:00 del 30 ottobre. I grafici riportano i valori di ampiezza del segnale, mediati su 1 ora, alle stazioni di Monte Vetore (EMVD) e Monte Scavo (ESV) e il rapporto di ampiezza tra EMVD eesv.

8 Si coglie l occasione per ringraziare tutto il personale afferente all UF Sismologia per lo spirito di abnegazione e l impegno mostrato in questi primi giorni dell emergenza Etna Il Responsabile dell Unità Funzionale Dott. Domenico Patanè