Analisi Sismica della Provincia di Teramo ( )

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1 Analisi Sismica della Provincia di Teramo ( ) Introduzione La Provincia di Teramo è sempre stata soggetta ad eventi sismici: nella zona appenninica ci sono molte faglie frastagliate e spezzettate ma vicine e quindi comunicanti, pertanto si manifestano molti sismi anche ravvicinati nello spazio e nel tempo di potenza solo medio-alta (Mw 6-6.5) piuttosto che un unico sisma di potenza altissima (come ad esempio avviene in Giappone o in Cile). In particolare, analizzando i fenomeni sismici avvenuti nella provincia di Teramo negli ultimi dieci anni, è possibile desumere che, a sostegno di quanto detto prima, siano collegati a fenomeni di maggiore intensità avvenuti nelle zone limitrofe al Teramano. Anno 2009 Erano le 3.32 del 6 Aprile 2009 quando la terra iniziò a tremare a L Aquila; le conseguenze drammatiche di questo evento sono note a tutti, come lo è anche il fatto che non è ha risentito solo la provincia coinvolta ma anche quelle adiacente, tra cui Teramo. Notiamo infatti come nel giorno seguente si sia attivata la faglia che percorre il versante teramano dell Appennino Centrale; paesi come Crognaleto, Rocca Santa

2 Maria, Pietracamela e Montorio Al Vomano sono stati interessati da piccole scosse tra i ML con profondità relativamente basse (10km circa). La faglia interessata da questi fenomeni è quella dei Monti della Laga, conosciuta anche come faglia del Monte Gorzano o faglia di Campotosto-Amatrice; si tratta di una struttura complessa, di lunghezza pari a circa 30 km e bordiera rispetto ai bacini di Amatrice a nord e Campotosto a sud. Similmente alla faglia del Gran Sasso ed a quella di Sulmona essa è posta esternamente (ad est) del fascio di faglie sismogenetiche principali dell appennino e similmente ad esse appare silente. Tuttavia i suoi ratei di movimento stimati in un periodo corrispondente all Olocene denunciano chiaramente che la sua prossima riattivazione non dovrebbe essere molto lontana. Dette analisi hanno permesso di accertare che la faglia, pur non avendo associata sismicità storica rilevante, si è attivata ripetutamente nel corso dell Olocene, sicuramente negli ultimi 8000 anni. La faglia corre esclusivamente in zona montana, priva di insediamenti abitativi di importanza. Tuttavia essa lambisce una delle tre dighe a gravità ordinaria (Diga Rio Fucino, alta 44 m) del Lago (224 milioni di metri cubi d invaso), la cui rottura in caso di fagliazione comporterebbe un ondata di piena lungo il corso d acqua drenante l invaso, le cui conseguenze devono essere attentamente valutate e mitigate. Anno 2010 Nel 2010 i fenomeni sismici non sono stati molto frequenti però si sono verificati sempre lungo la faglia dei Monti della Laga; le intensità si sono sempre mantenute al di sotto di 2.5ML e gli epicentri sono stati individuati nel comune di Crognaleto, Valle Castellana e Civitella del Tronto.

3 Anno 2011 Nel 2011 i fenomeni si sono intensificati a partire dal mese di settembre sia per magnitudo che per frequenza, localizzati principalmente a Torricella Sicura, Cortino, Pietracamela e Civitella del Tronto.

4 Anno 2012 Nel 2012 i movimenti tellurici sono stati poco frequenti e di bassa intensità, localizzati per lo più sul versante adriatico del Gran Sasso, in comuni come Cortino, Crognaleto, Campli, Rocca Santa Maria e Pietracamela. Anno 2013 Nel 2013 invece le scosse sono state molto più frequenti rispetto agli anni precedenti nella nostra provincia. Le zone interessate sono principalmente due: la costa adriatica e il territorio adiacente alla faglia del Monti della Laga; è possibile notare, dalla tabella sottostante, lo sciame sismico che si è verificato tra Pietracamela, Crognaleto e Cortino. Gli eventi hanno raggiunto anche intensità superiori a 3Mw: ad esempio l 8 Dicembre 2013 a 9km di Pietracamela c è stata una scossa di 3.7Mw.

5 Anni 2014/2015 Il 2014 e il 2015 dal punto di vista sismico sono stati degli anni molto tranquilli; l evento più intenso è stato di 3.0 ML e si è verificato a Valle Castellana.

6 Anno 2016 Nel 2016 l attività sismica nel Centro-Italia si è intensificata: da agosto le scosse sono state continue, di intensità molto forti e hanno interessato un territorio molto vasto. Ѐ interessante notare come eventi sismici principali avvenuti anche a distanza di 50/60 Km dalla nostra provincia abbiano inevitabilmente alterato gli equilibri delle faglie presenti a Teramo. Com era già avvenuto nel 2009 in seguito al terremoto di L Aquila, anche in questo caso, a partire dal mese di settembre gli eventi sono aumentati. Le scosse principali a cui si fa riferimento sono quella del 24 Agosto ad Amatrice con un intensità di 6.0 e quelle tra il 26 ed il 30 Ottobre nella provincia di Macerata di 5.4, 5.9 e 6.5.

7 Anno 2017 Il 2017 inizia con delle scosse molto forti nell aquilano: nella mattina del 18 gennaio si verificano quattro scosse di intensità comprese tra 5.0 e 5.5. Secondo i dati riportati, pare che questi rilasci di energia non hanno avuto effetti sulle faglie teramane; è possibile notare infatti come nel gennaio 2017 non si siano verificati importanti movimenti tellurici. Anno 2018 Nel 2018 non si sono registrati particolari movimenti nel territorio teramano. Le zone colpite sono sempre le stesse: Crognaleto, Valle Castellana, ecc Giada De Luca Riccardo Innamorati per G-Eunomia