I terremoti dei Mugello: dove, come, quando e perché? Giacomo Corti Consiglio Nazionale delle Ricerce Istituto di Geoscienze e Georisorse
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1 I terremoti dei Mugello: dove, come, quando e perché? Giacomo Corti Consiglio Nazionale delle Ricerce Istituto di Geoscienze e Georisorse Borgo San Lorenzo, 12 Ottobre 2015
2 Sono (o possono essere) caratterizzati da: - notevole impatto sociale (sia in termini di vite umane, sia in termini di danni e costi associati) - bassa frequenza (decine, centinaia di anni) [spesso tendiamo a dimenticarli ] I terremoti Rappresentano uno dei principali RISCHI GEOLOGICI
3 Dinamica dei terremoti Faglia (1) Posizione iniziale (2) Deformazione elastica Teoria del rimbalzo elastico Sottoposte a determinate sforzi, le rocce si deformano elasticamente, accumulano energia che rilasciano istantaneamente in seguito a rottura lungo un piano di faglia, generando vibrazioni (onde simiche) che si propagano in tutte le direzioni (3) Rottura e rilascio di energia (4) Ritorno a condizioni di equilibrio Due ingredienti fondamentali per avere terremoti: -le rocce devono essere sottopposte a sforzi -le rocce si devono deformare e rompere Presentazione mirata a fornire un quadro delle conoscenze attuali su questi due aspetti
4 La dinamica generale: convergenza Eurasia-Africa Gli sforzi che determinano i terremoti nel Mediterraneo sono dovuti alla convergenza tra Eurasia e Africa. Il processo avviene con una velocità di circa 8 mm/anno ed è resposabile della formazione delle catene montouse mediterranee come Alpi e Appennini
5 La sismicità in Italia
6 Complessità nelle dinamica locale In realtà la sismicità del nostro territorio deriva da complesse dinamiche locali, comunque riconducibili al motore principale (convergenza Eurasia-Africa) Velocità orizzontali (rispetto ad Eurasia fissa) misurate con stazioni GPS. Elaborazione E. Serpelloni (INGV Bologna)
7 Deformazione attiva in Appennino Settentrionale e Pianura Padana L Appennino Settentrionale è un tipico esempio di complessa dinamica locale
8 Deformazione attiva in Appennino Settentrionale e Pianura Padana L area a Nord del crinale appenninico e la Pianura Padana sono soggette a raccorciamento (compressione) attivo
9 Deformazione attiva in Appennino Settentrionale e Pianura Padana La compressione dà luogo a movimenti lungo faglie (sovrascorrimenti) e piegamenti, generalmente associati a sollevamenti
10 Deformazione attiva in Appennino Settentrionale e Pianura Padana La compressione dà luogo a movimenti lungo faglie (sovrascorrimenti) e piegamenti, generalmente associati a sollevamenti Tali faglie sono responsabili della sismicità della parte esterna dell Appennino e della Pianura Padana
11 Analisi satellitari, modelli numerici, dati geofisici e geologici indicano l attivazione di sovrascorrimenti sepolti (profondità intorno a 10 km) con raccorciamento e generale sollevamento (ma anche aree più limitate dove il terreno siabbassa) Deformazione attiva in Pianura Padana e i terremoti del 2012
12 Deformazione attiva in Appennino Settentrionale (versante Tirrenico) L area a Sud del crinale fino al Mar Tirreno
13 Deformazione attiva in Appennino Settentrionale (versante Tirrenico) è invece soggetta a estensione attiva (progessivo, lento allontanamento del crinale appenninico rispetto all Isola d Elba)
14 Deformazione attiva in Appennino Settentrionale (versante Tirrenico) L estensione dà luogo a movimenti lungo faglie (normali) che determinano abbassamento progressivo e formazione di depressioni morfologiche (valli come il nostro Mugello, Garfagnana, ecc.)
15 Deformazione attiva in Appennino Settentrionale (versante Tirrenico) L estensione dà luogo a movimenti lungo faglie (normali) che determinano abbassamento progressivo e formazione di depressioni morfologiche (valli come il nostro Mugello, Garfagnana, ecc.) Movimenti topografici da livellazioni topografiche di precisione ( )
16 Deformazione attiva in Appennino Settentrionale (versante Tirrenico) Faglie normali sono responsabili della sismicità della parte tirrenica dell Appennino (e quindi anche del Mugello)
17 Mugello: morfologia
18 Mugello: sismicità
19 Mugello: dinamica della deformazione Il problema è: dove sono le faglie principali responsabili di tale sismicità (le cosiddette faglie sismogenetiche)?
20 Le faglie di Ronta
21 Le faglie di Ronta La dinamica della nostra valle è infatti controllata da estensione e abbassamento
22 Le faglie di Ronta
23 Le faglie della Sieve
24 Le faglie della Sieve
25 Non abbiamo quindi un idea molto chiara di quale siano le faglie sismogenetiche responsabili dei forti terremoti del passato (e di possibili eventi futuri): Ronta? Sieve? Entrambe? Mugello: faglie e terremoti
26 Monitoraggio di dettaglio (INGV, PRF, Unifi) delle sequenze del : terremoti sembrano essere legati alle faglie di Ronta Mugello: le faglie dei terremoti del
27 Dove? Riassumendo I terremoti dei Mugello: dove, come, quando e perché? Principali eventi storici: Scarperia (1542), Vicchio (1919). In futuro? Impossibile a dirsi (non sappiamo neanche con precisione quale faglia sarà responsabile). In una valle piccola il risentimento sarà ovunque ed esteso a ben più ampie zone (es. Firenze) Come? Istantaneo rilascio di energia legato a rottura di faglie normali Quando? Principali eventi storici: 1542, In futuro? Impossibile a dirsi (mancano ad es. misure della velocità di deformazione, dati significativi sulla frequenza dei terremoti, ecc.) Perché? Allontamento (estensione) tra crinale Appenninico e Tirreno, nel quadro generale della compressione Eurasia-Africa
28 Concludendo Il Mugello è un area sismica, in cui gli eventi massimi (in base alla sismicità storica e alle dimensioni delle faglie coinvolte nel processo) possono arrivare a una magnitudo intorno a Richter (rilascio di energia mille volte superiore ai terremoti del !). Ma..
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