La sostenibilità ambientale come strumento di crescita: le opportunità per l industria molitoria. Bolzano,

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1 La sostenibilità ambientale come strumento di crescita: le opportunità per l industria molitoria Bolzano,

2 La sostenibilità ambientale non è più un tema solo per ambientalisti ma sta diventando un tema di crescente interesse soprattutto per le aziende, perché assume un ruolo sempre più importante nelle dinamiche di mercato. La svolta di Oro Saiwa: ʺUseremo soltanto grano italiano al 100% ʺ E una risposta alla richiesta dei consumatori di più attenzione all ambiente, alle materie prime e al modo di produrre Silvia Bagliani Mondelez Italia Corriere della Sera del Barilla investe un miliardo in 5 anni e punta su Italia e sostenibilità la Repubblica del I big dell alimentare: oltre 800 assunzioni per il food sostenibile Il Sole 24 ORE ottobre 2016

3 Maggiore trasparenza del mercato Le aziende del settore agroalimentare vivono più di altre una forte richiesta di trasparenza da parte dei consumatori, rispetto alla qualità delle materie prime, ma anche agli impatti ambientali della produzione e della filiera. 40% aziende Italiane integra la sostenibilità nel proprio business 49% consumatori non acquista prodotti da brand che non si impegnano nella sostenibilità 70% consumatori tra i 30 e i 40 anni disposto a pagare di più per certezza della sostenibilità dei propri marchi alimentari preferiti 50% consumatori attribuisce grande valore alle etichette che comunicano i dati sulla sostenibilità ambientale fonte: Il Sole 24 ore fonte: Ricerca Pwc

4 Catena di fornitura sostenibile Sempre più spesso le grandi aziende e la GDO richiedono agli attori della catena di fornitura di adottare politiche di sostenibilità ambientale o di dimostrare che i loro prodotti o servizi hanno un ridotto impatto ambientale, con l obiettivo di ridurre i rischi legati alla catena di fornitura.

5 Riposizionamento del prodotto o dell azienda L adozione di strumenti di analisi degli impatti ambientali, la realizzazione di interventi di mitigazione di tali impatti e la comunicazione dei risultati al pubblico, consentono di riposizionare il prodotto e/o l azienda in ottica green e acquisire nuove fette di mercato, tra le fasce di consumatori più sensibili ai temi ambientali.

6 Come si valutano le prestazioni ambientali di un prodotto o di un azienda? Una strategia di miglioramento delle prestazioni ambientali efficace non può prescindere da un analisi degli impatti generati che sia accurata e affidabile. Analisi degli impatti ambientali di prodotto dal campo al consumatore Analisi degli impatti ambientali dell azienda con estensione alla filiera in ingresso e in uscita Sistema di gestione della sostenibilità aziendale Indicatori di performance Coinvolgimento stakeholder Strategia di mitigazione degli impatti Comunicazione performance ambientali

7 LCA Life Cycle Assessment L LCA viene considerato l approccio ideale per analizzare e comunicare le performance ambientali di un prodotto perché: considera tutte le fasi del ciclo di vita del prodotto valuta diverse categorie d impatto = problemi ambientali. Normativa di riferimento UNI EN ISO 14040:2006 Gestione ambientale, Valutazione del ciclo di vita, Principi e quadro di riferimento ; UNI EN ISO 14044:2006 Valutazione del ciclo di vita, Definizione e Linee guida. Fonte: JRC Joint Research Centre

8 Alcuni strumenti di analisi, gestione e comunicazione ambientale PAS 2050 ISO Water footprint ISO Carbon Footprint organizzazione ISO Carbon footprint prodotti/servizi Carbon Trust PAS 2050 EPD Environmental Product Declaration PEF Product Environmental Footprint Made Green Italy

9 PEF Product Environmental Footprint ʺL attuale proliferazione di metodi e iniziative diversi destinati a valutare e comunicare le prestazioni ambientali generano confusione e una certa diffidenza nei confronti delle informazioni sulle prestazioni ambientali. Tale proliferazione può comportare anche costi supplementari per le imprese, se esse sono tenute a misurare le prestazioni ambientali dei prodotti o dell organizzazione in base ai diversi metodi in uso presso le autorità pubbliche, i partner commerciali, le iniziative private e gli investitori. Tali costi riducono la possibilità di scambi transfrontalieri di prodotti verdi.ʺ (Fonte: Raccomandazione 2013/179/UE). Sulla base di queste considerazioni l UE ha deciso di istituire un approccio metodologico comune che consenta agli Stati Membri e ai privati di valutare e confrontare le prestazioni ambientali dei prodotti e dei servizi durante il loro ciclo di vita in ambito UE, introducendo la PEF (Product Environmental Footprint).

10 PEF Product Environmental Footprint PUNTI DI FORZA REGOLE DI PRODOTTO SPECIFICHE (coinvolti cluster di aziende che rappresentano una quota superiore al 50% del mercato, ottimo livello di rappresentatività) Regole di prodotto per pasta, birra, vino, olio, latticini, acqua confezionata, ecc. BENCHMARK (definizione di indicatori di confronto per ogni categoria/prodotto) TRASPARENZA (possibilità di validazione da parte di un Ente terzo indipendente)

11 Carbon footprint prodotto da forno/pasta caso tipo ~ 60-70% FASE AGRICOLA/PRODUZIONE INGREDIENTI Coltivazione materie prime Produzione altri ingredienti Produzione packaging Trasporto allo/agli stabilimenti di trasformazione ~ 20-30% MOLITURA E PRODUZIONE Processi necessari per la trasformazione delle materie prime e il confezionamento prodotto 10% DISTRIBUZIONE Trasporto alla GDO, retail, consumatore 5% FINE VITA PACKAGING

12 Integrare l LCA nelle strategie aziendali Rapporto con i fornitori Possibilità di valutare gli impatti ambientali associati a fasi o processi specifici, consentendo di selezionare i fornitori anche sulla base di informazioni ambientali e di avere una leva in più in fase di contrattazione. Progettazione di nuovi prodotti e servizi Possibilità di identificare i processi critici, individuare le aree di miglioramento in funzione dei costi e dei benefici apportati e progettare prodotti a basso impatto ambientale. Sistemi gestionali e di controllo Creazione di un sistema informativo gestionale per tenere sotto controllo consumi di energia e risorse ed emissioni connessi alle attività aziendali.

13 Comunicazione e green marketing L impronta ambientale è realmente efficace se viene comunicata al consumatore, perché contribuisce ad aumentarne la consapevolezza, guidandolo verso scelte di consumo più consapevoli e rispondendo in maniera efficace agli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, nello specifico l obiettivo 12 Consumo responsabile, target 12.8: Entro il 2030, fare in modo che le persone abbiano in tutto il mondo le informazioni rilevanti e la consapevolezza in tema di sviluppo sostenibile e stili di vita in armonia con la natura.

14 Comunicazione e green marketing

15 Made Green Italy Il Ministero dell Ambiente nel 2018 ha istituito lo schema Made Green Italy per il calcolo dell impronta ambientale di prodotti e servizi realizzati in Italia. Concessione del logo ai prodotti che ricadono nelle classi di performance A e B: o o o A migliore del benchmark B benchmark C peggiore del benchmark. Definizione dei benchmark nelle regole per categoria di prodotto - RCP, che devono essere elaborate da un gruppo di aziende rappresentative di più del 50% del mercato Posizionamento sul prodotto del logo e di un codice a barre che rimanda ad una pagina web aziendale dove sarà possibile consultare lo studio Possibilità di dichiarare la conformità ai Criteri Ambientali Minimi

16 Kyoto Club Kyoto Club è un'organizzazione non profit, creata nel febbraio del 1999, costituita da imprese, enti, associazioni e amministrazioni locali, impegnati nel raggiungimento degli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra. In qualità di interlocutore di decisori pubblici nazionali, europei e della Convenzione quadro delle Nazioni Unite sui cambiamenti climatici, il Kyoto Club è impegnato da anni a stimolare proposte e politiche di intervento mirate e incisive nel settore energetico-ambientale.

17 Grazie!