Consiglio Superiore della Magistratura
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- Dario Biagi
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1 Consiglio Superiore della Magistratura Nella risposta si prega di indicare il numero di protocollo di riferimento nonché il medesimo oggetto contenuto nella presente nota Ill.mi Presidenti di Corte di Appello LORO SEDI Ill.mi Procuratori Generali presso le Corti di Appello LORO SEDI Ill.mi Sigg.ri Procuratori Distrettuali della Repubblica LORO SEDI Ill.mi Presidenti dei Tribunali Distrettuali LORO SEDI Ill.mi Presidenti dei Tribunali SANTA MARIA CAPUA VETERE TRAPANI OGGETTO: Pratica num. 51/RI/2016 Risoluzione di programma sulle nuove competenze della Sesta Commissione in materia di contrasto alla corruzione e alla criminalità organizzata e terroristica. Comunico che la Sesta Commissione, nella seduta del 23 gennaio 2017, ha deliberato di inoltrare quanto segue: FOCUS IN MATERIA DI SEQUESTRI PENALI E MISURE DI PREVENZIONE ANTIMAFIA ED ANTITERRORISMO Nella seduta del 7 dicembre 2016 il Consiglio Superiore della Magistratura ha approvato il programma di lavoro della Sesta Commissione in materia di attività sui problemi posti
2 all amministrazione della giustizia in materia di corruzione e contrasto alla criminalità organizzata e terroristica. Nell ambito di tale ambizioso progetto, la Commissione ha ritenuto di avviare uno studio sui temi del contrasto patrimoniale alla criminalità organizzata, provando, grazie al contributo degli operatori giudiziari, a confrontarsi ed a fornire risposte alle diverse problematiche proprie che sorgono nel procedimento di prevenzione o nel processo penale. Il focus di approfondimento del settore dell aggressione ai patrimoni illeciti nel processo penale e nelle misure di prevenzione, obiettivo espresso nella richiamata delibera consiliare, non può che partire dall acquisizione e conseguente analisi dei tre diversi momenti in cui si articola e definisce l intervento giudiziario: elaborazione della proposta/richiesta, valutazione/emissione del provvedimento, gestione della misura/dei beni. Occorre, dunque, verificare la consistenza numerica e la durata dei procedimenti, l esistenza di protocolli operativi tra procura e polizia giudiziaria, e tra uffici requirenti e giudicanti, l esistenza di uniformi criteri di selezione e controllo degli amministratori, di gestione dei beni in sequestro e della destinazione finale di quelli confiscati; tutto al fine di verificare e ancor più favorire l adozione di soluzioni organizzative degli uffici giudiziari requirenti e giudicanti sempre più efficaci. Nello spirito di collaborazione che ha animato le più recente iniziative del Consiglio su diversi temi di interesse nella vita degli uffici giudiziari, appare indispensabile procedere alla raccolta di tali dati, al fine di affrontare la materia nella consapevolezza della sua rilevanza e delle implicazioni derivanti dalla selezione fra i diversi sistemi operativi adottabili. Il metodo di lavoro prescelto consentirà al Consiglio di offrire ai dirigenti degli uffici, agli operatori, alla collettività, ed allo stesso legislatore in vista di una prossima riforma normativa, modelli organizzativi e soluzioni operative efficienti, frutto di sintesi delle migliori prassi elaborate nel corso degli anni, e di valutare, nell ambito di un progetto condiviso, iniziative ed interventi in materia, di stimolare la riflessione e la formazione diffusa degli operatori giudiziari. Per questo motivo si procederà anche all organizzazione di giornate seminariali che consentiranno l ascolto dei responsabili degli uffici requirenti e giudicanti, competenti in materia di misure di prevenzione e di sequestro ex art. 12 sexies dl n. 306/92 (ufficio gip), per stimolarne il confronto. Preliminarmente, dunque, al fine di favorire una compiuta e consapevole riflessione sui temi di maggiore rilievo, la Sesta commissione invita i dirigenti degli uffici in indirizzo a far pervenire al Consiglio i dati riportati negli allegati questionari, con una sintetica relazione sullo stato e sulle prospettive di lavoro in materia.
3 In particolare la relazione potrà soffermarsi sui seguenti settori, come indicato nel dettaglio nell allegata scheda: A. Numero e durata dei procedimenti di prevenzione e dei procedimenti penali con l emissione di provvedimenti di sequestro. B. Organizzazione dell ufficio giudiziario e soluzioni in atto volte a favorire la specializzazione. C. Modalità di gestione dei procedimenti. D. Questioni di carattere più generale. Le risposte dovranno pervenire entro il 20 febbraio 2017 alla Sesta Commissione (sesta@cosmag.it), al fine di consentire la tempestiva analisi e prima elaborazione degli stessi in vista degli incontri seminariali. SCHEDA DI RILEVAMENTO DATI E QUESTIONARIO UFFICI GIUDICANTI I. NUMERO E DURATA DEI PROCEDIMENTI DI PREVENZIONE E DEI PROCESSI PENALI CON SEQUESTRI Tipo Ufficio (Tribunale e, per quanto compatibile, Corte d Appello) Sede Numero di procedimenti pendenti all'1/1/2016 Numero di procedimenti Sopravvenuti dall'1/1/2016 al 31/12/2016 di cui pervenute dalle Procure di cui pervenute da altri soggetti con potere di proposta (questori, capo DIA) Numero di procedimenti Definiti dall'1/1/2016 al 31/12/2016 Numero di procedimenti pendenti al 31/12/2016 1) tempi di definizione dei procedimenti e sequestri di prevenzione antimafia rilevamento al 31 dicembre 2016: 1.a.1. tempo medio (giorni) tra proposta e decisione sul sequestro da parte del Tribunale dei procedimenti definiti tra l 1/1/2014 e il 31/12/ a.2. numero di procedimenti che si trovano in tale fase al 31 dicembre 2016.
4 1.b.1. tempo medio (giorni) tra sequestro e deposito del decreto sulla confisca di primo grado dei procedimenti definiti tra l 1/1/2014 e il 31/12/ b.2. numero di procedimenti che si trovano in questa fase al 31 dicembre c.1. tempo medio (giorni) dal deposito del decreto di primo grado alla trasmissione in appello dei procedimenti definiti tra l 1/1/2014 e il 31/12/ c.2. numero di procedimenti che si trovano in questa fase al 31 dicembre d.1. tempo medio (giorni) dalla ricezione degli atti in Corte al deposito del decreto di secondo grado dei procedimenti definiti tra l 1/1/2014 e il 31/12/ d.2. numero di procedimenti che si trovano in questa fase al 31 dicembre ) Processi penali con sequestri rilevamento al 31 dicembre 2016 presso uffici Gip distrettuali Sequestri Numero di procedimenti pendenti all'1/1/2016 Numero di procedimenti Sopravvenuti dall'1/1/2016 al 31/12/2016 Numero di procedimenti Definiti dall'1/1/2016 al 31/12/2016 Numero di procedimenti pendenti al 31/12/2016 Confische Numero di procedimenti pendenti all'1/1/2016 Numero di procedimenti Sopravvenuti dall'1/1/2016 al 31/12/2016 Numero di procedimenti Definiti dall'1/1/2016 al 31/12/2016 Numero di procedimenti pendenti al 31/12/ a. Numero di procedimenti con sequestri per reati di cui all art 51 comma 3 bis c.p.p. iscritti nell anno b. Numero di procedimenti con sequestri per reati di cui all art. 51 comma 3 quater c.p.p. iscritti nell anno c. Numero di sequestri di prevenzione ordinari effettuati nel d. Numero di sequestri di prevenzione antimafia effettuati nel e. Tempi medi (giorni) di definizione dei processi penali con sequestri definiti tra l 1/1/2014 e il 31/12/ f. Rapporto tra numero di beni confiscati e numero di beni in sequestro all esito del processo di primo grado (Anno 2016). 3. Valore complessivo dei beni sequestrati o confiscati dall' 1/1/2014 al 31/12/2016 ( ).
5 II. ORGANIZZAZIONE DELL UFFICIO GIUDIZIARIO 1.a.1. Sono previsti sezioni o collegi specializzati nella materia della prevenzione? (Si/No) 1.a.2. Se sì, si tratta di specializzazione esclusiva? (Si/No) 1.a.3. Se no, in quali ulteriori materie è prevista l assegnazione di affari? 1.b.1. Sono previste sezioni o collegi specializzati nelle diverse materie per i reati di cui all art. 51 comma bis c.p.p., ovvero, con riferimento all attività del Giudice delle indagini preliminari, sono stabiliti particolari criteri di assegnazione delle stesse? (Si/No) 1.b.2. Se sì, le materie sono ripartite secondo criteri di esclusività o di promiscuità? (Esclusività/Promiscuità) 1.b.3. In caso di promiscuità, a quali altre materie sono affiancate? 1.c.1. Con riferimento al settore penale ed in particolare all ufficio Gip, esistono strumenti di verifica statistica e/o valorizzazione del lavoro di amministrazione dei beni sequestrati ad es. nella ponderazione dei carichi di lavoro ai fini delle assegnazioni? (Si/No) 1.c.2. Se sì, quali? 1.d.1. Sono state elaborate regole per la trattazione prioritaria dei procedimenti con beni in sequestro? (Si/No) 1.d.2. Se sì, quali ed in quali casi? III. GESTIONE DEI PROCEDIMENTI 1.a. L ufficio, nel processo penale ed in quello di prevenzione, riesce a curare, in base alle risorse umane e tecnologiche disponibili, nel settore penale ed in quello di prevenzione, la compiuta iscrizione dei dati relativi ai beni in sequestro nel SICP e nel SIPPI? (Si/No) 1.b. Viene adempiuto l onere di comunicazione, quando dovuta, all Agenzia Nazionale? (Si/No) 1.c. Siano indicate potenzialità e criticità del sistema informatico. 2.a. Esistono protocolli o prassi in ordine alla nomina degli amministratori ed alla direzione dell amministrazione nei procedimenti di sequestro penale e di prevenzione - registri di comodo o altre modalità o criteri per contemperare le istanze di rotazione, affidamento e competenza? (Si/No) 2.b. Se sì quali? 3.a. Esistono protocolli o prassi di interlocuzioni tra le sezioni penali che si occupano dei procedimenti di prevenzione e di quelli con beni in sequestro con le sezioni esecuzioni e fallimentari in relazione alle numerose possibili interferenze in materia di amministrazione giudiziaria? (Si/No) 3.b. Se sì quali? 4.a. Esistono protocolli o prassi sulla destinazione dei beni confiscati definitivamente non di
6 competenza dell Agenzia Nazionale (art. 86 disp. att. c.p.p)? (Si/No) 4.b. Se sì quali? 5.a. Sono stati elaborati protocolli o prassi in materia di amministrazione giudiziaria per la sollecita liquidazione dei beni sequestrati deteriorabili? (Si/No) 5.b. Se sì quali? 6. Per i sequestri diversi da quelli di cui all art.12 sexies e per delitti ex 51 comma 3 bis c.p.p. - per i quali la questione è stata risolta dalla Cassazione in maniera ormai consolidata - esiste una interpretazione prevalente nell ufficio in ordine alla competenza alla nomina di amministratori giudiziari (ex 104 bis disp. att. c.p.p.)? (Si/No) 7. Nei sequestri disposti ai sensi dell art.12 sexies d.l. 306 del 1992 e per delitti ex 51 comma 3 bis c.p.p, esistono prassi organizzative per garantire il costante reciproco aggiornamento delle informazioni sui beni vincolati tra l ufficio gip responsabile della amministrazione ed il giudice innanzi al quale prende il procedimento? (Si/No) IV. QUESTIONI DI CARATTERE PIÙ GENERALE Si chiede di indicare e brevemente relazionare in ordine a: 1. L utilizzazione, le potenzialità e le criticità del sequestro penale in tutte le sue forme, in particolare quella di all art. 12 sexies, con la connessa questione della gestione del sequestro da parte dell ufficio Gip. 2. L entità delle risorse in concreto impiegate nel settore antimafia ed antiterrorismo, ed in quello ordinario. 3. Il grado di utilizzazione delle altre forme di sequestro, in particolare quello per equivalente e quello conservativo in favore dello Stato. 4. Il grado di utilizzazione delle procedure previste dalla legge in materia di responsabilità degli enti e delle altre forme di aggressione alle forme illecite di gestione delle imprese. 5. L individuazione delle migliori scelte organizzative negli uffici requirenti ed in quelli giudicanti. 6. La fase della gestione dei beni in sequestro e quella della confisca, anche in executivis; nel settore penale ed in quello di prevenzione; la gestione delle imprese; la vendita dei beni sottoposti a sequestro; il rapporto con l Agenzia; la destinazione dei beni. 7. Flussi e informazioni sull'organizzazione degli uffici in materia di misure di prevenzione antiterrorismo
7 N.B. La compilazione delle prime tre sezioni della scheda dovrà avvenire utilizzando il foglio excel che sarà pubblicato sul servizio novità del sito Il questionario compilato andrà inviato in formato excel anche all indirizzo mail: Per le informazioni richieste nella quarta sezione della scheda l ufficio potrà allegare una relazione descrittiva, avente ad oggetto i quesiti formulati nella predetta sezione, considerazioni sugli altri quesiti formulati nelle prime tre sezioni, ed altre questioni ritenute meritevoli di attenzione da parte del Consiglio. I Procuratori Generali ed i Presidenti delle Corti di Appello di TRENTO CAGLIARI LECCE dovranno fornire le informazioni richieste anche con riferimento alle rispettive sezioni distaccate. SCHEDA DI RILEVAMENTO DATI E QUESTIONARIO UFFICI REQUIRENTI Tipo Ufficio (Procura della Repubblica e per quanto compatibile Procure generali) Sede Numero di procedimenti pendenti all'1/1/2016 Numero di procedimenti Sopravvenuti dall'1/1/2016 al 31/12/2016 Numero di procedimenti Definiti dall'1/1/2016 al 31/12/2016 Numero di procedimenti pendenti al 31/12/2016 I. NATURA (DDA, terrorismo, ordinario), NUMERO E DURATA DEI PROCEDIMENTI DI PREVENZIONE 1) tempi di definizione dei procedimenti di prevenzione: 1.a.1. Tempo medio (giorni) tra prima iscrizione e proposta dei procedimenti definiti tra l 1/1/2014 e il 31/12/ a.2. Numero di richieste di sequestro formulate contestualmente alla richiesta di misura cautelare personale nell ambito dei procedimenti di cognizione DDA nel b.1. Tempo medio (giorni) tra iscrizione a seguito di trasmissione atti (ordinanza Gip, sentenza Tribunale, atti per competenza da altra sezione dell Ufficio, etc.) e formulazione di proposta dei procedimenti definiti tra l 1/1/2014 e il 31/12/2016.
8 1.b.2. Numero di procedimenti che si trovano in questa fase al 31 dicembre c. Numero di procedimenti trattati con cd. doppio binario (sequestro e misura di prevenzione) nel d. Numero di procedimenti trattati con doppia proposta (polizia giudiziaria Procura) nel ) trattazione in dibattimento 2.a. Per la trattazione innanzi al tribunale è in via ordinaria delegato un magistrato del PM di sezione specializzata misure di prevenzione/ o il PM designato per l udienza di volta in volta/ o il PM che ha formulato la proposta? (indicare una delle tre opzioni) 2.b. Nel corso della trattazione innanzi al tribunale l eventuale attività di aggiornamento dei dati o di istruttoria è di competenza del pm della sezione specializzata misure di prevenzione o del pm proponente? (indicare una delle due opzioni) a) competenza sezione specializzata/ pm di udienza/ pm proponente. b) competenza all aggiornamento dei dati personali e patrimoniali/istruttoria. II ORGANIZZAZIONE DELL UFFICIO GIUDIZIARIO 1.a.1. Sono previste sezioni di indagini specializzate nella materia della prevenzione? (Si/No) 1.a.2. Se sì, si tratta di specializzazione esclusiva? (Si/No) 1.a.3. Se no, in quali ulteriori materie è prevista l assegnazione di affari? 2.a. Sono previste sezioni collegate o gruppi di lavoro interni alla DDA? (Si/No) 2.b. Se sì, quali sono i criteri di accesso e di permanenza? 3.a. Se si tratta di sezioni ordinarie, quali sono le ipotesi di coordinamento investigativo con la DDA? 3.b. Se si tratta di sezioni ordinarie, quali sono le possibilità di accesso alla banca dati da parte dei magistrati assegnati alla sezione misure di prevenzione? 4.1. Sono previsti nei progetti organizzativi provvedimenti diretti ad assicurare la trattazione celere o prioritaria dei procedimenti di prevenzione o di quelli in cui esistano beni in sequestro eventualmente in ragione del rilievo di questi ultimi? (Si/No) 5.1. Esistono strumenti di verifica e/o valorizzazione statistica delle proposte di misure di prevenzione? (Si/No) 5.2. Tali strumenti esistono anche nella ponderazione dei carichi di lavoro ai fini delle ulteriori assegnazioni ordinarie? (Si/No)
9 III GESTIONE DEI PROCEDIMENTI 1.a. L ufficio riesce a curare, in base alle risorse umane e tecnologiche disponibili, nel settore penale ed in quello di prevenzione, la compiuta iscrizione dei dati relativi ai beni in sequestro nel SICP e nel SIPPI? (Si/No) 1.b. Viene adempiuto l onere di comunicazione, quando dovuta, all Agenzia Nazionale? (Si/No) 1.c. Siano indicate potenzialità e criticità del sistema informatico. 2.a. Sono state previste regole o elaborate prassi o protocolli per la condivisione di modalità operative del potere di proposta fra i diversi soggetti titolari (Procuratore della Repubblica, responsabile Dia, Questore) e per la circolazione delle informazioni? (Si/No) 2.b. Se sì quali? 3.a. Che rapporto hanno le sezioni specializzate per la trattazione delle misure di prevenzione antimafia ed antiterrorismo con la DDA? 3.b. Come gestiscono tali sezioni il rapporto fra il possibile sequestro in prevenzione e quello penale ex art. 12 sexies? 4.a. Esistono protocolli investigativi tra polizia giudiziaria e procura per l istruttoria ordinaria delle proposte? (Si/No) 4.b. Se sì quali? 5.a. Esistono sezioni di pg interne all ufficio di procura, specializzate per la trattazione delle misure di prevenzione patrimoniale? (Si/No) 5.b. Se sì, da chi sono coordinate? 6.a. Esistono protocolli investigativi o prassi in relazione alla iscrizione, istruttoria, formulazione di proposta ed aggiornamento dei dati (personali e patrimoniali) in corso di trattazione? (Si/No) 6.b. Se sì quali? 7.a. Esistono protocolli o obblighi di comunicazione relativamente ai dati sopravvenuti tra le diverse sezioni competenti sul procedimento di cognizione e quella delle misure di prevenzione? (Si/No) 7.b. Se sì quali? 8. Esistono indicazioni sulle modalità di coordinamento tra pm titolare del procedimento di cognizione e pm titolare del procedimenti di prevenzione? (Si/No) IV. QUESTIONI DI CARATTERE PIÙ GENERALE Si chiede di indicare e brevemente relazionare in ordine a:
10 1. L utilizzazione, le potenzialità e le criticità del sequestro penale in tutte le sue forme, in particolare quella di cui all art. 12 sexies, con la connessa questione della gestione del sequestro da parte dell ufficio Gip. 2. L entità delle risorse in concreto impiegate nel settore antimafia ed antiterrorismo, ed in quello ordinario 3. Il grado di utilizzazione delle altre forme di sequestro, in particolare quello per equivalente e quello conservativo in favore dello Stato. 4. Il grado di utilizzazione delle procedure previste dalla legge in materia di responsabilità degli enti e delle altre forme di aggressione alle forme illecite di gestione delle imprese. 5. L individuazione delle migliori scelte organizzative negli uffici requirenti ed in quelli giudicanti. 6. La fase della gestione dei beni in sequestro e quella della confisca, anche in executivis; nel settore penale ed in quello di prevenzione; la gestione delle imprese; la vendita dei beni sottoposti a sequestro; il rapporto con l Agenzia; la destinazione dei beni. 7. Flussi e informazioni sull'organizzazione degli uffici in materia di misure di prevenzione antiterrorismo. N.B. La compilazione delle prime tre sezioni della scheda dovrà avvenire utilizzando il foglio excel che sarà pubblicato sul servizio novità del sito Il questionario compilato andrà inviato in formato excel anche all indirizzo mail: ufficiostatistiche@cosmag.it. Per le informazioni richieste nella quarta sezione della scheda l ufficio potrà allegare una relazione descrittiva, avente ad oggetto i quesiti formulati nella predetta sezione, considerazioni sugli altri quesiti formulati nelle prime tre sezioni, ed altre questioni ritenute meritevoli di attenzione da parte del Consiglio. I Procuratori Generali ed i Presidenti delle Corti di Appello di TRENTO CAGLIARI LECCE dovranno fornire le informazioni richieste anche con riferimento alle rispettive sezioni distaccate. g
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